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Il Secolo XIX 14 Novembre 2009

cattivo credito, costi sempre pi cari. ma non ci saranno strette


Corrado Passera, intesa sanpaolo Genova. Il costo del cattivo credito sempre pi elevato, ma per Intesa Sanpaolo comunque sotto il livello di guardia. Corrado Passera, il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, era ieri a Genova per la presentazione di Welfare Italia. Si tratta di un progetto promosso dal gruppo cooperativo Cgm per la creazione di una rete di poliambulatori e centri sanitari in Italia in grado di fornire servizi specialistici a prezzi contenuti che si affianchino alle Asl coprendo per settori ignorati dalla sanit pubblica. L'obiettivo: aprire 120 centri in cinque anni. Intesa Sanpaolo contribuisce al progetto insieme a Banco Popolare, con un investimento complessivo di un milione e 500.000 euro. Nel nostro paese il bisogno di sanit esplodente - ha spiegato Passera - e n mondo pubblico n privato si stanno attrezzando adeguatamente per rispondere, in particolare per quanto riguarda gli anziani non autosufficienti. Le pensioni non sono lo strumento adeguato per assicurare da sole l'assistenza a queste persone. A margine, Passera ha spiegato che il nuovo piano industriale dell'istituto pronto e verr annunciato al mercato quando lo scenario congiunturale sar pi chiaro. Ieri Mediobanca ha presentato uno studio in cui le banche italiane sono indicate come tra le pi esposte a livello di crediti dubbi. una situazione che vi preoccupa su cui intervenire? Il tema dell'economia in difficolt che si porta dietro la difficolt sul fronte della qualit del credito un problema che tocca le banche commerciali di tutto il mondo. Non ho la sensazione che l'Italia sia svantaggiata, e comunque all'interno di ogni sistema bancario ci sono banche che hanno applicato e seguito indirizzi molto diversi. Non generalizzerei, certamente una delle sfide difficili di questa fase, dobbiamo continuare ad assicurare credito anche se il costo del cattivo credito diventato sicuramente molto elevato, ma per quanto riguarda noi entro i limiti che avevamo pianificato.

Il fatto che gli istituti italiani non abbiano beneficiato di aiuti di Stato costituisce uno svantaggio? No, gli istituti italiani hanno in gran parte fatto bene il lavoro al loro interno e hanno potuto decidere di stare sulle proprie gambe senza bisogno di aiuti di Stato. stato molto utile e importante che il governo abbia messo a disposizione i Tremonti bond nei momenti pi difficili della crisi. Fortunatamente i risultati e lo scenario intorno a noi oggi non giustificano pi interventi di quel tipo. Il ministro Tremonti ha paventato il rischio che, all'uscita dalla recessione, la finanza torni a un andazzo pre-crisi cannibalizzando la ripresa. un rischio reale? Bisogna fare di tutto perch le lezioni della crisi siano imparate da tutti. Prima di tutto dai regolatori, che devono tenere conto delle regole che funzionavano, e l'Italia un bell'esempio in questo senso. Alcune banche qui sono rimaste fedeli alle regole di fare banca, vicino ai clienti sul fronte dei depositi e su quello dei finanziamenti. Questo modello venuto fuori vincente. Spero sia copiato da altri. Samuele Cafasso

14/11/2009

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