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LUNIONE SARDA 6 marzo 2009 Corrado Passera, numero uno di Intesa Sanpaolo, presenta le strategie del gruppo in Sardegna:

Valorizzeremo le specificit del territorio

Puntiamo su turismo e agroindustria


Globale e locale, una combinazione perfetta. L'idea di Intesa Sanpaolo - di far nascere Banca di Credito Sardo - parte proprio da qui. Un'operazione non di facciata, ma di sostanza. E ci tiene a sottolinearlo Corrado Passera, consigliere delegato del gruppo Intesa Sanpaolo. Il manager lo ribadisce a Cagliari, ricordando che le strategie del primo istituto italiano sono dettate da scelte precise. Scelte che nascono anche per arginare la recessione dei mercati. Il credito rappresenta uno strumento fondamentale per uscire dalla crisi. Tanto pi se gli investimenti sono diretti alla valorizzazione dei territori dove gi siamo presenti. Emma Marcegaglia parla di credito imprigionato. Qual oggi il dovere delle banche? In questo momento di crisi con il calo della richiesta di credito - legato alla diminuzione dei fatturati, degli investimenti e dell'export - nostro dovere tener conto del profilo di rischio e della necessit di valutare sempre il credito alla luce dei progetti e della validit delle iniziative che vengono presentate . Le imprese chiedono maggiore attenzione alle loro idee, pi che ai numeri. Intesa Sanpaolo, e le sue controllate, non si limitano mai a una valutazione dei bilanci. Guardiamo anche ai progetti e alle loro prospettive. La nostra professionalit, ad ogni modo, ci impone di analizzare l'azienda a 360 gradi. Ricordo che la crisi finanziaria arriva dal mondo anglosassone e deriva anche dal fatto che le banche hanno dato credito anche a chi non aveva i requisiti per ottenerlo . Lo stesso ministro Tremonti parla di stretta creditizia nel 2009. Per quanto ci riguarda, vero il contrario. I nostri bilanci dicono che gli impieghi crescono. E questa sar la tendenza di domani, anche in Sardegna. A proposito dell'isola, su quali settori punterete? Tutti: nessuno escluso. Ovviamente, la Sardegna ha specificit interessanti. Penso al turismo e all'agroindustria, che sommati rappresentano una grossa fetta del Pil regionale. Il governatore Cappellacci chiede investimenti sul territorio, in misura superiore alla raccolta da risparmio. quello che gi stiamo facendo e che faremo in futuro. Oggi impieghiamo oltre 6 miliardi di euro, a fronte di una raccolta pari a 4,9 miliardi. Accolgo positivamente lo stimolo del presidente e mi fa piacere che la Regione non si ponga nei nostri confronti in maniera blanda, come un materasso. Cosa ne pensa dei Tremonti bond e dei suoi costi per il

sistema bancario? Assieme al ministero del Tesoro, Abi e Bankitalia abbiamo lavorato con efficacia per ottenere dall'Ue condizioni che fossero sostenibili. Oggi grazie a questo intervento, abbiamo una forma di capitalizzazione coerente con le caratteristiche dell'operazione che, appunto, non un prestito ma una forma di capitale su cui tutti insieme abbiamo ottenuto le migliori condizioni oggi possibili . Esiste una ricetta per arginare la crisi? Prima di tutto, dobbiamo lavorare affinch la recessione diventi la meno profonda possibile e la pi breve: il credito un pezzo importante, ma non l'unica risposta. Penso che questa recessione, partita dal mondo anglosassone, abbia incontrato un'Italia pi solida di altri Paesi. Occorre, in ogni caso, mettere in campo un grande impegno per assicurare all'economia e alla societ il livello di credito necessario per lo sviluppo. Noi ci stiamo impegnando a fondo e i numeri che potremo dare dimostreranno la nostra grande volont in questa direzione.

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