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N° RIF. 00015998 Filename UNIN177900_2001_EIT.

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UNI EN 1779:2001 - 30-04-2001 - Prove non distruttive - Ricerca delle perdite - Criterio per la selezione del metodo e della tecnica - Non-destructive testing - Leak testing - Criteria for method and technique

PROVE NON DISTRUTTIVE

NORMA TECNICA UNI EN 1779:2001


DATA 30/04/2001
AUTORI PROVE NON DISTRUTTIVE

TITOLO ITALIANO Prove non distruttive - Ricerca delle perdite - Criterio per la selezione del metodo e
della tecnica

TITOLO INGLESE Non-destructive testing - Leak testing - Criteria for method and technique selection

SOMMARIO La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN
1779 (edizione agosto 1999). La norma descrive i criteri per la selezione dei metodi e
delle tecniche più adatti per stabilire la tenuta per mezzo della rivelazione o della
misurazione di una perdita gassosa.

TESTO DELLA NORMA

CLASSIFICAZIONE ICS 19.100


CLASSIFICAZIONE ARGOMENTO CEN/TC 138
GRADO DI COGENZA Raccomandata
STATO VALIDITA' IN VIGORE

LINGUA Italiano
PAGINE 14
PREZZO NON SOCI 36,00
PREZZO SOCI 18,00
Prove non distruttive
NORMA ITALIANA Ricerca delle perdite UNI EN 1779
Criterio per la selezione del metodo e della tecnica

APRILE 2001

Non-destructive testing
Leak testing
Criteria for method and technique selection

CLASSIFICAZIONE ICS 19.100

NORMA EUROPEA
SOMMARIO La norma descrive i criteri per la selezione dei metodi e delle tecniche più
adatti per stabilire la tenuta per mezzo della rivelazione o della misura-
zione di una perdita gassosa.

RELAZIONI NAZIONALI

RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN 1779:1999


La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 1779 (edizione agosto 1999).

ORGANO COMPETENTE Commissione "Prove non distruttive"

RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 29 marzo 2001

RICONFERMA

UNI © UNI - Milano


Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dell’UNI.
20133 Milano, Italia

Gr. 6 UNI EN 1779:2001 Pagina I


PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 1779 (edizione agosto 1999), che assume co-
sì lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
La Commissione "Prove non distruttive" dell’UNI segue i lavori euro-
pei sull’argomento per delega della Commissione Centrale Tecnica.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubbli-


cazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di es-
sere in possesso dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI
corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

UNI EN 1779:2001 © UNI Pagina II


INDICE

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1

3 DEFINIZIONI 1

4 QUALIFICA DEL PERSONALE 1

5 UNITÀ 1

6 REQUISITI DI TENUTA 1

7 RICERCA DELLE PERDITE 2


prospetto 1 Ricerca della perdite - Criteri per la selezione dei metodi e delle tecniche .............................. 2
figura 1 Perdita .............................................................................................................................................................. 4

8 PRINCIPI GENERALI PER LA SELEZIONE DEL METODO E DELLE TECNICHE 5

APPENDICE A CARATTERISTICHE SPECIFICHE DEI METODI DI RICERCA DELLE PERDITE 9


(normativa)
prospetto A.1 Caratteristiche specifiche dei metodi di ricerca delle perdite - Metodo con gas tracciante...... 9
prospetto A.2 Caratteristiche specifiche dei metodi di ricerca delle perdite - Metodo per variazione
di pressione ................................................................................................................................................ 11

APPENDICE B FATTORI DI CONVERSIONE PER UNITÀ DI FLUSSO DI PERDITA 13


(informativa)
prospetto B.1 Fattori di conversione (n) per unità di flusso di perdita (1 X = nY) ............................................ 13

APPENDICE ZA PUNTI DELLA PRESENTE NORMA EUROPEA RIGUARDANTI I REQUISITI


(informativa) ESSENZIALI O ALTRE DISPOSIZIONI DELLE DIRETTIVE UE 14
prospetto ZA.1 Corrispondenza tra la presente norma europea e la Direttiva Europea sulle
apparecchiature a pressione (PED) .................................................................................................... 14

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UNI EN 1779:2001 © UNI Pagina IV
Prove non distruttive
NORMA EUROPEA Ricerca delle perdite EN 1779
Criterio per la selezione del metodo e della tecnica

AGOSTO 1999

Non-destructive testing
EUROPEAN STANDARD Leak testing
Criteria for method and technique selection
Essais non destructifs
NORME EUROPÉENNE Contrôle d’étanchéité
Critères de choix de la méthode et de la technique
Zerstörungsfreie Prüfung
EUROPÄISCHE NORM Dichtheitsprüfung
Kriterien zur Auswahl von Prüfmethoden und -verfahren

DESCRITTORI

ICS 19.100

La presente norma europea è stata approvata dal CEN il 10 luglio 1999.


I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchi
aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-
ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai
membri del CEN.
La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese e
tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-
sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-
desimo status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

© 1999 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.

UNI EN 1779:2001 © UNI Pagina V


PREMESSA
La presente norma europea è stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 138 "Prove
non distruttive", la cui segreteria è affidata all’AFNOR.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o median-
te la pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro febbraio 2000,
e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro febbraio 2000.
La presente norma europea è stata elaborata nell'ambito di un mandato conferito al CEN
dalla Commissione Europea e dall'Associazione Europea del Libero Scambio, ed è di
supporto ai requisiti essenziali della(e) Direttiva(e) UE.
Per la corrispondenza con la/e Direttiva/e UE vedere l'appendice informativa ZA che è
parte integrante della presente norma.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

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1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente norma europea descrive i criteri per la selezione dei metodi e delle tecniche
più adatti per stabilire la tenuta per mezzo della rivelazione o della misurazione di una per-
dita gassosa. L'appendice A, normativa, consente un confronto dei vari metodi di prova
normati. La ricerca delle perdite per mezzo di prove idrostatiche, di metodi ad ultrasuoni o
elettromagnetici, non viene considerata nel campo di applicazione della presente norma.
La presente norma può essere utilizzata per apparecchiature che possono essere messe
in pressione o sotto vuoto.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in
altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e
vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche
o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presen-
te norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizio-
ne della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 473 Qualification and certification of NDT personnel - General principles
[Qualifica e certificazione del personale addetto alle prove non di-
struttive - Principi generali]
EN 1330-8 Non-destructive testing - Terminology - Terms used in leak tightness
testing [Prove non distruttive - Terminologia - Termini utilizzati nelle
prove di tenuta]

3 DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma, si applicano le definizioni date nella EN 1330-8.

4 QUALIFICA DEL PERSONALE


Si presume che il personale che effettua la ricerca delle perdite sia qualificato e compe-
tente. A dimostrazione di ciò, si raccomanda di certificare il personale in conformità a
quanto stabilito dalla EN 473.

5 UNITÀ
Il flusso di perdita viene definito come il flusso-pV di un determinato fluido che attraversa
un meato in condizioni determinate. Si esprime in Pascal metri cubi per secondo.
In precedenza il flusso di perdita si esprimeva in diverse unità riportate nell'appendice B
(informativa).

6 REQUISITI DI TENUTA
La tenuta di un oggetto viene solitamente determinata misurando il flusso di perdita di gas.
La tenuta è comunemente descritta come il flusso di un fluido che penetra o esce da un
oggetto in prova. Per un gas, la tenuta può essere indicata in modo adeguato dalla varia-
zione della pressione nel tempo, in determinate condizioni.
Tuttavia, ai fini del controllo, per esempio per la redazione di specifiche e procedure, la te-
nuta si deve esprimere come il flusso di perdita in unità di gas passante (Pa ⋅ m3/s) per un
determinato gas ad una data temperatura in condizioni di pressione specificate.
Un tasso di perdita uguale a zero non si deve mai porre in specifica. Il valore di tenuta ri-
chiesta deve essere in relazione alla funzione dell'oggetto preso in considerazione.

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Nota 1 Esempi di relazione tra tasso di fuga e l’oggetto:
- tassi di fuga dell'ordine di 5 × 10-4 Pa · m3/s possono essere accettati per bombole d'aria compressa
(questo corrisponde ad una variazione della pressione di 5 000 Pa per un volume di 10 l in 24 ore oppure
una perdita di 0,5 l, misurata a pressione atmosferica);
- un tasso di fuga di 10-10 Pa · m3/s è caratteristica dei pacemakers cardiaci (ciò equivale ad una perdita
di 1 cm3 ogni 30 anni circa).
La tenuta totale di un sistema può essere considerata in termini di tenuta di tutti i compo-
nenti di tale sistema. Per essere conforme ai requisiti, la somma dei tassi di fuga di cia-
scun componente aggiunta alla somma dei tassi di fuga in ogni punto di connessione de-
ve essere inferiore al tasso di fuga globale consentito per tale sistema.
La tenuta di un componente o di un sistema deve essere specificata alle sue normali con-
dizioni di utilizzo.
Nota 2 I fattori sotto specificati hanno la maggiore influenza sulla tenuta:
- la natura e la pressione del gas;
- la temperatura di utilizzo.
L'idoneità di un sistema a svolgere un determinato compito è indicata dalla sua tenuta
funzionale.
Nota 3 Per tenere in considerazione fattori non quantificabili, si raccomanda di adottare valori di tenuta inferiori a
quest'ultima di un fattore da 3 a 10.

7 RICERCA DELLE PERDITE


Il flusso reale del gas attraverso le perdite dell'oggetto in prova, determinato durante una
prova di tenuta, deve essere convertito nel tasso di perdita in condizioni di utilizzo.
Si devono applicare le considerazioni sotto riportate a tutti i metodi usati per determinare
il tasso di perdita. Il prospetto 1 riporta un elenco dei metodi e delle tecniche.
prospetto 1 Ricerca della perdite - Criteri per la selezione dei metodi e delle tecniche

Direzione del flusso Estensione del controllo Applicabilità Tecniche


localizzazione B.1, B.2.2, B.4, C.3
locale
Il flusso gassoso fuoriesce misurazione B.2.1, B.3, D.3
dall'oggetto localizzazione C.1, C.2
globale
misurazione B.3, B.5, D.1, C.1, B.6, D.3, D.4
localizzazione A.3
locale
Il flusso gassoso penetra misurazione A.2, D.3
nell'oggetto localizzazione
globale
misurazione A.1, D.2, D.3, D.4
Utilizzo del prospetto:
1) scegliere la direzione di flusso più adatta alla prova;
2) definire l'estensione del controllo: locale o globale;
3) definire lo scopo della prova: localizzazione o misurazione;
4) scegliere il metodo adeguato (da A a D, riferirsi all'appendice A, normativa);
5) verificare l'esistenza di difficoltà pratiche correlate alla prova.
Nota - Alcune tecniche impiegate per la localizzazione possono anche dare una stima della dimensione della perdita ma non
possono essere utilizzate per dimostrare la conformità alla specifica.

7.1 Tecniche per la localizzazione delle perdite e tecniche per la misurazione


È generalmente impossibile stabilire in una sola fase la perdita totale di un componente (o
di un sistema) e localizzare il punto di perdita. Perciò devono essere prese in considera-
zione due tecniche: la misurazione del tasso di perdita totale oppure la localizzazione del-
la perdita al fine di eliminarla.

UNI EN 1779:2001 © UNI Pagina 2


Tra gli esempi di tecniche globali (o integrali) sono comprese la misurazione della varia-
zione nel tempo della pressione all’interno dell’oggetto e l’accumulo del gas che esce
dall’oggetto durante un intervallo di tempo determinato.
Una delle tecniche per la localizzazione delle perdite consiste nell’immergere l’oggetto in
un appropriato gas tracciante ed utilizzare una sonda, oppure annusare la superficie di un
oggetto dopo averlo riempito con il gas tracciante.
Nota Per la scelta di una tecnica adatta alla rilevazione della perdita, si devono considerare attentamente le condi-
zioni di prova (pressione, vuoto, tipo di gas, ecc.). In 8 si riportano alcuni principi generali di guida.

7.2 Influenza del tempo (per le tecniche con gas tracciante)


Il dispositivo di misurazione deve essere posizionato dalla parte opposta della parete ri-
spetto a quella da sottoporre a prova con il gas tracciante. Il gas tracciante può essere ri-
levato solamente quando ha oltrepassato la parete. Si deve perciò prevedere un tempo di
stabilizzazione. Il tempo richiesto al gas per attraversare la parete dipende dalla natura
del gas, dalla differenza di pressione e dalla forma geometrica del percorso del flusso ol-
tre che dalla temperatura, dallo stato di pulizia dell’oggetto, ecc.
Nota Perdite di lieve entità possono richiedere un tempo di stabilizzazione prolungato. Se il flusso che attraversa la
perdita è impedito da ostacoli successivi, per esempio giunti multipli o doppi cordoni di saldatura, il tempo ne-
cessario può essere molto lungo.

7.3 Influenza delle condizioni di flusso


Per calcolare la variazione del tasso di perdita in funzione della pressione, della tempera-
tura e del tipo di gas, si devono utilizzare le leggi generali della fisica che regolano il moto
dei gas.
Nota Nella rilevazione quantitativa del valore di perdita vengono normalmente considerati due differenti regimi di
flusso: viscoso-laminare o molecolare.
I confini tra questi due regimi non sono ben definiti. È quindi necessario prestare partico-
lare attenzione nella scelta di una delle formule riportate in 7.3.1, 7.3.2 e 7.3.3.
Ai fini pratici, sono generalmente ammesse le condizioni di flusso molecolare quando i
flussi di perdita di elio sono uguali o minori di 10-7 Pa · m3/s. Con flussi di perdita maggiori
di 10-5 Pa · m3/s sono applicabili le condizioni di flusso viscoso-laminare nel caso di una
singola perdita di tipo capillare.
Nei differenti regimi di flusso, è diversa la dipendenza del tasso di perdita dalla pressione,
dalla temperatura e dal tipo di gas.

7.3.1 Influenza della pressione


Per una data perdita, le cui dimensioni non vengono modificate dalla pressione applicata,
per tenere conto dell’effetto della variazione di pressione sul flusso si devono utilizzare le
seguenti espressioni:
- Flusso molecolare
∆p
q 2 = q 1 ---------2-
∆p1
con le differenze di pressione
∆p2 = pB – pA
2 2

∆p1 = pB – pA
1 1

- Flusso viscoso-laminare
2 2
(pB – pA ) ∆p2 p2
2 2
q 2 = q 1 ---------------------------
- = q 1 ---------- ------
2
(pB – pA )
2 ∆p1 p
1
1 1

UNI EN 1779:2001 © UNI Pagina 3


con le pressioni medie
(pB + pA )
1 1
p 1 = ---------------------------
-
2
(pB + pA )
2 2
p 2 = ---------------------------
-
2
dove:
pA e pA sono le diverse pressioni a valle, espresse in pascal;
1 2
pB e pB sono le diverse pressioni a monte, espresse in pascal;
1 2
q1 e q2 sono i tassi di fuga associati alle due differenze di pressione, espressi in
Pa ⋅ m3/s.
figura 1 Perdita
Legenda
1 Parete
2 Perdita

7.3.2 Influenza della temperatura


Per una data perdita, le cui dimensioni non vengono modificate dalla temperatura, si de-
vono utilizzare le seguenti espressioni per tenere conto dell’effetto della temperatura sul
flusso:
- Flusso molecolare
T
q T = q T × ------2-
2 1 T1
- Flusso viscoso-laminare
ηT
q T = q T × -------1-
2 1 ηT
2

o, approssimativamente
T
q T = q T × ------1-
2 1 T2
dove:
T1 e T2 sono le diverse temperature, espresse in Kelvin;
qT e qT sono i tassi di perdita associati a T1 e T2, espressi in Pa · m3/s;
2 1

ηT e ηT sono le diverse viscosità dinamiche associate a T1 e T2, espresse in Pa · s.


2 1

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7.3.3 Natura del gas
Per una data perdita, il tasso di perdita di due diversi gas è data dalle seguenti espressioni:
- Flusso molecolare
MG
q G = q G × ----------1-
2 1 MG
2

- Flusso viscoso-laminare
ηG
q G = q G × --------1-
2 1 ηG
2

dove:
qG e qG sono i tassi di perdita associati ai gas G1 e G2, espressi in Pa · m3/s;
1 2

MG e MG sono le masse molari dei gas G1 e G2, espresse in kilogrammi per mole;
1 2

ηG e ηG sono le viscosità dinamiche associate ai gas G1 e G2, espresse in Pa · s.


1 2

7.4 Influenza di fattori diversi


Oltre a quanto sopra, si dovrebbe notare che le dimensioni del percorso di una perdita
possono cambiare con il variare della temperatura e della pressione. Inoltre la direzione
del flusso può avere un effetto rilevante sul valore di perdita misurato, quindi si devono
adottare le dovute precauzioni se si deve invertire il gradiente di pressione.
L’oggetto da sottoporre a prova, quando possibile, deve essere pulito, sgrassato e asciu-
gato. Contaminazioni tipiche sono costituite da residui di molatura, sporcizia, olio e gras-
so, residui di fusione dovuti alla saldatura, tracce di vernice, corrosione della superficie e
impronte digitali. È dato per scontato che quale che sia il metodo di pulizia utilizzato per ri-
muovere la contaminazione, non deve produrre danni all’oggetto o lasciare depositi inac-
cettabili.
Per ridurre al minimo gli effetti di tali fattori non quantificabili, la ricerca delle perdite deve
essere effettuata alle condizioni normali di utilizzo; se ciò non fosse possibile, si devono
annotare sul resoconto di prova le differenze rispetto a tali condizioni.
In alcune condizioni industriali l’accuratezza delle misurazioni, che dipende dalla tecnica
utilizzata, può essere dell’ordine di ± 50%.

8 PRINCIPI GENERALI PER LA SELEZIONE DEL METODO E DELLE TECNICHE


Per la selezione di una tecnica di prova (vedere la normativa all’appendice A) si deve con-
siderare quanto segue:
a) i valori di tasso di perdita ammissibili (vedere 8.1);
b) il tipo di prova: localizzazione della perdita, misurazione del tasso di perdita integrale
(totale o parziale) (vedere 8.2);
c) le caratteristiche dell’elemento sottoposto a prova, cioè dimensioni, accessibilità delle
aperture e della superficie, limiti di resistenza alla pressione e al vuoto, materiali (pa-
reti, guarnizioni, ...), finitura della superficie (vedere 8.3);
d) le condizioni di utilizzo e di prova, cioè fluidi traccianti, temperatura, forza operativa
(differenza di pressione, ampiezza e direzione), prove durante la produzione e prove
in servizio (vedere 8.4);
e) i fattori di sicurezza ed ambientali (vedere 8.5).

8.1 Valori del tasso di perdita


La selezione della tecnica viene determinata in funzione del valore massimo del tasso di
perdita ammissibile.
Nota Alcune tecniche possono non essere sufficientemente sensibili per la misurazione del tasso di perdita richie-
sto, oppure non riescono a coprire l’intero intervallo dei valori di perdita. Alcune tecniche molto sensibili, tut-
tavia, possono essere poco economiche o non adatte a rilevare flussi di perdita elevati.

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8.2 Tipo di prova
Quando è richiesta una misurazione del tasso di perdita totale, si deve impiegare unica-
mente una tecnica, che mediante un’adeguata taratura, sia in grado di fornire un’indica-
zione quantitativa.
Nota Numerose tecniche sono applicabili solamente per localizzare una perdita e possono fornire un’indicazione
molto approssimativa del tasso di perdita. Inoltre, alcune di queste tecniche possono essere utilizzate sola-
mente per esaminare una parte dell’oggetto.

8.3 Caratteristiche di progetto dell'oggetto in prova

8.3.1 Si devono considerare le dimensioni dell'oggetto in prova.


Nota Gli oggetti pesanti o voluminosi non sempre possono essere maneggiati facilmente e, di conseguenza, può
essere difficile posizionarli in una camera o immergerli in un fluido. Inoltre, raggiungere un livello adeguato di
vuoto può essere molto difficoltoso e richiedere molto tempo.

8.3.2 Per molte tecniche sono richieste aperture e facilità di accesso alla superficie, per esem-
pio nel caso in cui il gas tracciante viene applicato su un lato della parete dell'oggetto, e
la rilevazione viene effettuata nel lato opposto. Una superficie deve perciò essere priva di
ostacoli che possono rendere difficile la scansione o mascherare una perdita. È necessa-
rio disporre di un'apertura per inserire nell'oggetto il gas tracciante o per collegare il volume
interno alla linea del vuoto e al rilevatore. Se prima della chiusura l'oggetto è stato riempito
con un gas, che può essere utilizzato come gas tracciante, oppure se il controllo viene ef-
fettuato per pressurizzazione-aspirazione (bombing) le aperture non sono necessarie.

8.3.3 Per generare il passaggio di un fluido attraverso una perdita è indispensabile creare una
differenza di pressione. L’oggetto in prova deve resistere a tale differenza di pressione se
esso è un’apparecchiatura a pressione. Se l’oggetto non è un’apparecchiatura a pressio-
ne, la pressurizzazione è consentita solo dopo aver ottenuto garanzia che l’oggetto è stato
progettato per poter sopportare tale differenza di pressione.
L’oggetto deve essere progettato in modo che non possa alterarsi in modo irreversibile du-
rante la prova, né tale prova deve risultare pericolosa per l’operatore.

8.3.4 ll vuoto o il fluido di prova devono essere compatibili con i materiali che costituiscono l’oggetto.
Nota 1 Le prove sotto vuoto possono essere influenzate dalla presenza di alcuni materiali, quali i materiali porosi ed
i composti organici (plastica, gomma, lubrificanti, ecc.).
Nota 2 Alcuni gas traccianti non sono compatibili con alcuni materiali e possono verificarsi dei problemi dovuti alla
corrosione, all’adsorbimento o alla permeazione. Per esempio:
1) i gas alogeni (ad eccezione dell’esafluoruro di zolfo-SF6) non possono essere utilizzati per il controllo
delle leghe di nichel e d’acciaio inossidabile;
2) l’ammoniaca non è compatibile con il rame o le leghe di rame;
3) l’elio o l’idrogeno possono comportare dei problemi con alcuni elastomeri/polimeri in quanto la permea-
zione può essere rilevante.
Nota 3 Anche la finitura della superficie può restringere il campo di applicazione di alcune tecniche o influenzare i
loro risultati; come per esempio, difficoltà nel creare il vuoto, tenuta non adeguata delle guarnizioni nelle ap-
plicazioni con scatole da vuoto, indicazioni erronee (controllo con le bolle), ecc.

8.4 Condizioni di servizio e di prova

8.4.1 Per aumentare la sensibilità alla prova, o diminuire i rischi o l’inquinamento, si utilizza ge-
neralmente un fluido di prova diverso dal fluido di utilizzo. Si deve tenere conto della diffe-
renza tra le proprietà dei fluidi per evitare risultati errati dovuti a fenomeni chimici o fisici
(vedere la compatibilità dei materiali) e, se richiesto, per valutare la perdita reale in condi-
zioni di utilizzo.

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8.4.2 Quando possibile, la prova deve essere effettuata con il flusso di perdita nella stessa di-
rezione e con la pressione entro gli stessi valori delle condizioni di utilizzo. Se ciò non è
possibile, nel resoconto di prova si devono annotare tutte le differenze rispetto alle condi-
zioni di utilizzo.
Nota 1 Le perdite possono presentare un comportamento molto diverso con la direzione del flusso invertita, in modo
particolare se la parete di contenimento è costituita da componenti elastici o plastici come molle, membrane,
guarnizioni. Inoltre, il flusso di perdita può cambiare in modo rilevante in funzione delle condizioni del flusso
del gas (viscoso/molecolare).
Nota 2 In genere, la differenza di pressione necessaria per indicare la presenza di una perdita non è elevata e non
supera 0,1 MPa. In alcuni casi, può rendersi necessario applicare la pressione di utilizzo effettiva per rilevare
gli effetti sulla tenuta causati da sollecitazioni della struttura.

8.4.3 Per comodità, la prova viene solitamente effettuata a temperatura ambiente. Tuttavia,
l’espansione termica dovuta alla differenza di temperatura può provocare sollecitazioni e
deformazione geometrica. Questo può alterare le dimensioni del percorso di perdita e, di
conseguenza, il valore del tasso di perdita, ma ciò può verificarsi solamente durante i pe-
riodi di variazione della temperatura. Tali variazioni devono essere tenute in considerazio-
ne durante la valutazione dei risultati.
Durante le prove mediante variazione della pressione, in alcuni casi, possono prodursi
gradienti di temperatura, non noti e variabili, all’interno di oggetti di prova voluminosi o tra
le diverse parti di un sistema. Tali variazioni, che possono invalidare i risultati della prova,
devono essere tenute in considerazione.

8.4.4 Una prova può essere effettuata su componenti, su parti di un oggetto o su un oggetto
completo. I controlli su parti di un oggetto possono evitare costose riparazioni in fasi più
avanzate di lavorazione. In questo caso è possibile migliorare la sensibilità alla prova uti-
lizzando delle tenute provvisorie o aumentando la tenuta delle guarnizioni per mezzo di
tappi o saldature.
Se l’oggetto in prova fa parte di un impianto completo, l’oggetto stesso deve essere isolato con
delle chiusure.
Nota Se ciò non è possibile, si dovrebbero misurare i tassi di perdita dei punti di giunzione alla pressione di prova
e sottrarle dalla perdita totale dell’oggetto.

8.5 Fattori di sicurezza ed ambientali

8.5.1 Rischio dovuto alla differenza di pressione


La ricerca delle perdite può essere effettuata sottoponendo l’oggetto in prova ad una dif-
ferenza di pressione, sia creando il vuoto sia applicando internamente una sovrapressio-
ne. In entrambi i casi è essenziale che il fabbricante garantisca che l’oggetto è in grado di
resistere alla differenza di pressione e che non subisca deformazioni causando danni al
personale o all’impianto.
Molti spettrometri di massa per la misurazione delle perdite contengono delle trappole raf-
freddate con azoto liquido. Quando queste trappole sono sottoposte a riscaldamento,
possono generarsi pressioni superiori a quella atmosferica che possono causare una rot-
tura meccanica. Si raccomanda perciò di rispettare le consuete procedure per raggiunge-
re nuovamente la pressione atmosferica.

8.5.2 Sostanze pericolose


L’oggetto da sottoporre a prova può contenere materiali pericolosi. Questo deve essere
accertato e prima di iniziare la prova si devono prendere le dovute misure per impedire la
dispersione di tali sostanze.
Tutti i gas devono essere maneggiati con prudenza. Si deve tenere conto delle proprietà
del gas di prova.
Nota 1 L’ammoniaca, per esempio, è un gas tossico e infiammabile che può essere corrosivo in presenza di umidità.
L’ammoniaca richiede un trattamento di assorbimento seguito da una neutralizzazione.
Nota 2 I gas che contengono alogeni possono causare danni all’atmosfera superiore.
Nota 3 La maggior parte dei gas, compresi i gas inerti come l’elio e l’azoto, sono asfissianti.

UNI EN 1779:2001 © UNI Pagina 7


8.5.3 Rischi elettrici
Numerosi componenti per vuoto, per esempio i manometri per pressione assoluta e gli
spettrometri di massa, utilizzano tensioni molto elevate. Di conseguenza si deve sempre
prendere in considerazione la sicurezza elettrica. È indispensabile che tutti i componenti
o le parti elettriche del sistema che possono produrre una scarica siano provvisti di
un’adeguata protezione.

UNI EN 1779:2001 © UNI Pagina 8


Tecnica Gas di prova Principio Apparecchiatura Limitazioni per Perdita Applicabilità Note
l’oggetto in prova minima
rilevabile1)
(normativa)

Tecnica del vuoto In genere elio Si crea il vuoto nell’oggetto e lo si Spettrometro di massa Gli oggetti devono sop- He: Misurazione La misurazione quantitativa
APPENDICE

(globale) collega al misuratore. L’oggetto per la misurazione di portare la riduzione di 10-10 Pa ⋅ m3/s è possibile se è nota la con-
A.1 viene posto in una camera che perdite oppure spettro- pressione interna. centrazione del gas trac-
prospetto A.1

contiene il gas tracciante o com- metro di massa per ciante nella camera.
pletamente immerso nello stesso. l’analisi dei gas residui.
Tecnica del vuoto Come A.1 Si crea il vuoto nell’oggetto e lo si col- Come A.1 Come A.1 Come A.1 Misurazione La precisione dipende dalla
(parziale) lega al misuratore. Le aree indagate conoscenza della concen-
A.2 vengono coperte con una copertura a trazione del gas tracciante
tenuta di gas riempita con il gas trac- nel contenitore.
ciante. È possibile non individuare

UNI EN 1779:2001
alcune perdite.
Tecnica del vuoto Come A.1 Si crea il vuoto nell’oggetto e lo si Come A.1 Come A.1 10-7 Pa ⋅ m3/s Localizzazione È possibile non individuare

Il gas penetra all’interno dell’oggetto


(locale) collega al misuratore; si spruzza il alcune perdite.
A.3 gas tracciante sopra i punti sospetti.
Rilevazione chimica con Ammoniaca Si crea il vuoto nell’oggetto quindi Pompa per il vuoto. Il materiale dell’og- 10-7 Pa ⋅ m3/s Localizzazione Creare il vuoto può essere
ammoniaca si riempie di gas NH3. I punti da Vernice o nastro sensi- getto in prova deve superfluo se è ammessa
B.1 controllare sono coperti con ver- bili all’ammoniaca. essere compatibile con una perdita di sensibilità.
nice o con un nastro che reagisce Attrezzatura per maneg- l’ammoniaca. La presenza di umidità può
chimicamente con l’ammoniaca e giare e smaltire in sicu- ridurre notevolmente la sen-
cambia colore. rezza l’ammoniaca. sibilità del controllo.
Dispositivo per pulizia e Rischio di esplosione in
per il controllo successivo. miscela con aria.
L’ammoniaca è tossica e
richiede prudenza nel maneg-
giarla e per lo smaltimento.
Scatola di vuoto con appli- Gas tracciante L’oggetto in prova viene riempito Misuratore per gas trac- Le superfici dell’oggetto 10-9 Pa ⋅ m3/s Misurazione Può essere difficoltoso garan-
cazione del gas tracciante (in genere elio) con il gas tracciante. ciante. in prova devono essere tire la sigillatura tra la scatola
all’interno dell’oggetto Sulla superficie esterna si applica Pompa per il vuoto. sufficientemente lisce di vuoto e l’oggetto in prova.

Il gas fuoriesce dall’oggetto


B.2.1 una scatola di vuoto, si crea il Adeguata scatola di per garantire la tenuta.
vuoto e la si collega al misuratore. vuoto.
Scatola di vuoto con uso di Come B.2.1 Si applica una scatola per il vuoto Come B.2.1 Come B.2.1 10-7 Pa ⋅ m3/s Localizzazione Come B.2.1
una pistola a spruzzo sul collegata al misuratore ad una Entrambi i lati Possibilità di controllare una

© UNI
lato opposto superficie dell’oggetto in prova e dell’oggetto devono parete aperta.
B.2.2 l’altro lato viene spruzzato con il essere accessibili.
Caratteristiche specifiche dei metodi di ricerca delle perdite - Metodo con gas tracciante

gas tracciante.
A CARATTERISTICHE SPECIFICHE DEI METODI DI RICERCA DELLE PERDITE

1) Valori solitamente ottenuti in condizioni industriali.

segue nella pagina successiva

Pagina 9
Tecnica Gas di prova Principio Apparecchiatura Limitazioni per Perdita Applicabilità Note
l’oggetto in prova minima
rilevabile1)

continua dalla pagina precedente


Tecnica di pressione per Elio, gas alo- L’oggetto in prova viene messo in Misuratore per gas trac- L’oggetto in prova deve 10-7 Pa ⋅ m3/s, Misurazione L’affidabilità dipende dalle
accumulo geno pressione con il gas tracciante e ciante. sopportare la pres- in funzione del variazioni del volume e dalla
B.3 quindi posto in una camera (o le Sacca stagna al gas sione. periodo di permeabilità della sacca.
aree da sottoporre a prova vengono tracciante. accumulo.
coperte con sacche stagne al gas).
Il gas tracciante passerà nel volume
esterno attraverso le perdite, gene-
rando un aumento di concentra-

UNI EN 1779:2001
zione: tale aumento sarà misurato
con rilevatore del gas tracciante
dopo un periodo di accumulo.
Prova di annusamento Elio, gas alo- L’oggetto in prova viene messo in Misuratore per gas trac- Come B.3 10-7 Pa ⋅ m3/s Localizzazione La sensibilità dipende in
B.4 geno pressione con il gas tracciante. Il ciante con sonda di rile- modo rilevante dalla distanza
gas che fuoriesce dalle perdite vamento. tra la punta della sonda e
viene misurato utilizzando un l’oggetto e dalla velocità di
sonda di rilevamento. scansione.
I risultati dipendono dall’ope-
ratore.
Prova di pressurizzazione- In genere elio L’oggetto in prova viene posto in Camera per pressuriz- L’oggetto deve sop- da 10-9 Pa ⋅ m3/s Misurazione È possibile non individuare

Il gas fuoriesce dall’oggetto


aspirazione (prova di bom- una camera e messo in pressione zazione. portare la pressione e a 10-6 Pa ⋅ m3/s grandi perdite.
bing). con il gas tracciante. Dopo il periodo Camera di vuoto. il vuoto. Le superfici La sensibilità della prova è
B.5 di pressurizzazione l’oggetto viene Misuratore per gas trac- esterne dell’oggetto limitata dal segnale di fondo
messo in una camera di vuoto e ciante. non devono assorbire del gas tracciante assorbito
collegato ad un misuratore. grandi quantità di gas. dalla superficie.
Oggetti stagni mediante la Elio, gas alo- L’oggetto stagno, riempito di gas Pompa per il vuoto. 10-9 Pa ⋅ m3/s Misurazione
tecnica della creazione del geno tracciante viene posto in una Camera stagna.
vuoto all’esterno. camera. Si crea il vuoto nella Misuratore di perdita.
B.6 camera fino ad una pressione infe-
riore a quella interna dell’oggetto e
si misura il gas tracciante che passa

© UNI
nella camera attraverso la perdita.
1) Valori solitamente ottenuti in condizioni industriali.

Pagina 10
prospetto A.2

Tecnica Gas di prova Principio Apparecchiatura Limitazioni per Perdita minima Applicabilità Note
l’oggetto in prova rilevabile1)

Controllo delle bolle (per In genere aria L’oggetto pressurizzato è completa- Apparecchiatura per la Come B.3 10-4 Pa ⋅ m3/s Localizzazione La misurazione è possibile
immersione) mente immerso nel liquido di prova; pressurizzazione. con un dispositivo per la rac-

UNI EN 1779:2001
C.1 le perdite si evidenziano con la for- Vasca riempita con il colta delle bolle.
mazione di bolle. liquido di prova.

Controllo delle bolle (con In genere aria La superficie esterna dell’oggetto Come C.1 Come B.3 10-4 Pa ⋅ m3/s Localizzazione I risultati dipendono dall’ope-
applicazione di un liquido) viene ricoperata da un’appropriato ratore.
C.2 agente tensioattivo. Si aumenta la
pressione all’esterno dell’oggetto; le
perdite si evidenziano con la forma-
zione di schiuma.

Controllo delle bolle con In genere aria La superficie esterna dell’oggetto Scatola a vuoto ade- 10-3 Pa ⋅ m3/s Localizzazione Possibilità di effettuare un
scatola a vuoto. viene ricoperta con un liquido o una guata provvista di controllo su:

Il gas fuoriesce dall’oggetto


C.3 sostanza tensioattiva; quindi si un’apertura per l’osserva- - una parete aperta;
applica su tale superficie una scatola zione. Liquido o agente - un oggetto senza accesso
di vuoto. La perdita si evidenzia con tensioattivo appropriato. possibile sull’altro lato;
la formazione di bolle o schiuma. Sistema per la creazione - contenitori con pareti sottili.
del vuoto.

Prova con caduta di pres- Aria o un altro L’oggetto è messo in pressione e Apparecchiatura per la Come B.3 10-5 Pa ⋅ m3/s in Misurazione La sensibilità della prova dipende
sione gas non con- sigillato. pressurizzazione. funzione del dalle variazioni delle condizioni di
D.1 densabile Si misura la caduta di pressione Apparecchi per la misu- volume dell’og- prova e dalla forma e comples-
totale in un determinato intervallo di razione del tempo, della getto, della du- sità dell’oggetto (o sistema). I
tempo. pressione e dell’umidità. rata della prova risultati sono fortemente influen-
Dispositivi di protezione e dell’apparec- zati dai gradienti di temperatura
contro le sovrapressioni. chiatura all’interno dell’oggetto(sistema).

© UNI
Il gas fuoriesce dall’oggetto
1) Valori solitamente ottenuti in condizioni industriali.

segue nella pagina successiva


Caratteristiche specifiche dei metodi di ricerca delle perdite - Metodo per variazione di pressione

Pagina 11
UNI EN 1779:2001

Tecnica Gas di prova Principio Apparecchiatura Limitazioni per Perdita minima Applicabilità Note
l’oggetto in prova rilevabile1)
continua dalla pagina precedente
Il gas penetra nell’oggetto

Prova con aumento di Aria Si crea il vuoto e si chiude ermetica- Pompa per il vuoto. Gli oggetti devono Come D.1 Misurazione Deve essere considerato il
pressione mente l’oggetto in prova. Apparecchi per la misu- sopportare la ridu- degassamento.
D.2 Si misura l’aumento di pressione razione del tempo, della zione della pressione
totale in un determinato intervallo di temperatura e della interna.
tempo. pressione.
Prova con variazione di Aria o un altro L’oggetto in prova viene messo in Apparecchiatura di pres- Gli oggetti devono 10-6 Pa ⋅ m3/s in Misurazione Come D.1
pressione (variazione di gas non con- pressione e posto in una camera surizzazione-aspirazione. poter resistere alla funzione del
pressione nella campana). densabile rigida. Le perdite sono misurate in Apparecchiatura di moni- pressione e al vuoto. volume della ca-
Il gas penetra o fuoriesce dall’oggetto

D.3 termini di variazione di pressione toraggio della pressione mera, della du-
nella camera. e del tempo. Camera rata della prova
rigida. Dispositivo di pro- e dell’apparec-
tezione contro le sovra- chiatura.
pressioni del trasduttore
di pressione.
Misurazione del flusso Aria Si provoca una differenza di pressione Apparecchiatura di pres- 10-4 Pa ⋅ m3/s Misurazione È possibile misurare le perdite
D.4 attraverso le due pareti dell’oggetto. Si surizzazione-aspirazione. di un oggetto deformabile.
© UNI

misura il flusso gassoso necessario Apparecchiatura per la Non è necessario conoscere il


per mantenere costante la differenza misurazione della tem- volume interno.
di pressione. peratura, del tempo, del
flusso e della pressione.
Pagina 12

1) Valori solitamente ottenuti in condizioni industriali.


(informativa)
APPENDICE

prospetto B.1

Y Pa · m3/s mbar · l/s Pa · l/s torr · l/s lusec µ · ft3/s atm · ft3/min std cm3/s molecole/s moli/s
X oppure (micron l s-1) (micron ft3 s-1) oppure
bar ⋅ cm3/s ft3 (NTP)/min
Pa · m3/s 1 10 1 × 103 7,5 7,5 × 103 2,65 × 102 2,097 × 10-2 9,87 2,651 × 1020 4,403 × 10-4

UNI EN 1779:2001
mbar · l/s oppure 1 × 10-1 1 1 × 102 7,5 × 10-1 7,5 × 102 2,65 × 101 2,097 × 10-3 9,87 × 10-1 2,651 × 1019 4,403 × 10-5
bar · cm3/s
Pa · l/s 1 × 10-3 1 × 10-2 1 7,5 × 10-3 7,5 2,65 × 10-1 2,097 × 10-5 9,87 × 10-3 2,651 × 1017 4,403 × 10-7
torr · l/s 1,33 × 10-1 1,333 1,33 × 102 1 1 × 103 3,53 × 101 2,795 × 10-3 1,316 3,535 × 1019 5,87 × 10-5
lusec 1,33 × 10-4 1,33 × 10-3 1,33 × 10-1 1 × 10-3 1 3,53 × 10-2 2,795 × 10-6 1,32 × 10-3 3,535 × 1016 5,87 × 10-8
µ · ft3/s 3,76 × 10-3 3,76 × 10-2 3,76 2,83 × 10-2 2,83 × 101 1 7,92 × 10-5 3,71 × 10-2 1,001 × 1018 1,662 × 10-6
atm · ft3/min 4,78 × 101 4,78 × 102 4,78 × 104 3,58 × 102 3,58 × 105 1,267 × 104 1 4,72 × 102 1,268 × 1022 2,105 × 10-2
oppure
ft3 (NTP)/min
std cm3/s 1,013 × 10-1 1,013 1,013 × 102 7,6 × 10-1 7,6 × 102 2,67 × 101 2,12 × 10-3 1 2,687 × 1019 4,461 × 10-5
molecole/s 3,77 × 10-21 3,77 × 10-20 3,77 × 10-18 2,83 × 10-20 2,83 × 10-17 9,99 × 10-19 7,88 × 10-23 3,72 × 10-20 1 1,66 × 10-24
moli/s 2,271 × 103 2,271 × 104 2,271 × 106 1,703 × 104 1,703 × 107 6,016 × 105 4,749 × 101 2,24 × 104 6,022 × 1023 1
Nota - La formula seguente può essere utilizzata nelle conversioni dal flusso-pV al flusso massivo, per un determinato gas:
Fattori di conversione (n) per unità di flusso di perdita (1 X = nY)

qM = qpV x M/RT
dove:
qM è il flusso massivo, espresso in kilogrammi al secondo;
M è la massa molare, espressa in kilogrammi per mole;
B FATTORI DI CONVERSIONE PER UNITÀ DI FLUSSO DI PERDITA

qpV è il flusso passante, espresso in Pascal metrocubo al secondo;


R è la costante universale gas = 8,314 Joule per mole Kelvin;
T è la temperatura, espressa in Kelvin.

© UNI
Pagina 13
APPENDICE ZA PUNTI DELLA PRESENTE NORMA EUROPEA RIGUARDANTI I REQUISITI
(informativa) ESSENZIALI O ALTRE DISPOSIZIONI DELLE DIRETTIVE UE
La presente norma europea è stata elaborata nell’ambito di un mandato conferito al CEN
dalla Commissione Europea e dall’Associazione Europea del Libero Scambio ed è di sup-
porto ai requisiti essenziali della Direttiva UE 97/23/CEE del 29 maggio 1997.
La conformità ai testi descritti nella presente norma rappresenta, per i costruttori di apparec-
chiature a pressione, uno dei modi possibili di dimostrare che le apparecchiature sono con-
formi ai seguenti requisiti essenziali o disposizioni della Direttiva Europea in questione.
prospetto ZA.1 Corrispondenza tra la presente norma europea e la Direttiva Europea sulle apparecchiature a pres-
sione (PED)

Punti della presente norma Requisiti essenziali o disposizioni della Note


Direttiva 97/23/CEE
Punto 4 Qualifica del personale Allegato I, punto 3.1.3 Prove non
distruttive
Tutti i punti Allegato I
Punto 3.1 Procedure di fabbricazione
Punto 3.2.2 Prova

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UNI
Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
Via Battistotti Sassi, 11B Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
20133 Milano, Italia

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