fe Se
RICHARD FALK
La rinascita mondiale della religione
nell’epoca della globalizzazione
e del terrorismo apocalittico
Punti di partenza
i Anche prima degli attacchi dell’11 settembre, la rilevanza della
: religione per la governance globale era un argomento che dava
i adito a controversie e confusione: dopo la Guerra fredda, furono
i le energie dell’Islam a mettere in scena la pitt grande minaccia
i all'ordine mondiale sostenuto dall’Occidente, fondato su un tipo
i di costituzionalismo di governance nazionale € su un'economia
! caratterizzata dalla presenza di un settore privato forte. Tl raolo
delle istituzioni governative doveva diventare principalmente di
tipo coadiuvante, in relarione soprattutto alle fluide operazioni
dell’economia mondiale. Questa visione del futuro, basata sui
valori liberali di Stato minimo € mercati forti, era ampiamente
propugnata come sicura via verso il progresso ¢ la prosperiti, spe-
cie se sostenuta dalla crescente volonta dei governi di riconosce-
re lautorita dei diritti umani, Tale visione non era pid fronteg-
giata dall’ideologia marxista-leninista o da un blocco di Stati sotto
il dominio di una superpotenza nucleare. Infatti, il crollo
dell’ Unione Sovietica, ’adozione del modello liberale da parte
dci nuovi Stati che nacquero al suo posto e il tasso di crescita capi-
talistica strabiliante della Cina comunista negli anni "90 sembra-
vano confermare il peso storico di un approccio alla politica glo-
bale di tipo materialista postmarxista.
A posteriori, tale visione appare un misto tra un pio desiderio,
¢ una percezione distorta. Gia prima della fine della Guerra fred-
da, vi erano chiari segnali del fatto che questo modelo occiden-
tale non cra universalmente accettabile, specialmente nei Paesi
del Sud. La rivoluzione iraniana del 1978-79 contro la rivoluzione
bianca dello Scia fu un segnale di difficolta. L’ascesa dell’ Ayatollah
Khomeini sulla scena mondiale riveld lefficacia di un altro modo280 RICHARD FALE,
di concepire il
ri tradizionali e
Stati Uniti ¢ la loro visione del mondo, chiamando l’America «il
Grande Satana>. L’aspetto pith significativo di questa sfida sta nel
fatto che essa riusci a mobilitare e a far sollevare in massa la socie-
Stati Uniti e che era riuscito a intrattenere rapporti diplomatici
positivi con tutti i Paesi confinanti, compresa I' Unione Sovietica.
Tl messaggio di Khomeini sembrd risuonare con forza anche al di
le ‘strade dell’ Islam’, presso i popoli del
mondo islamico, terrorizzando i loro leader Iai
Quando, alla fine del 1979, la gioventd islamica radicale prese
basciata americana a Teheran gettando il governo americano
sconcerto e nella frustrazione, mentre le televisioni si dava-
fare giorno dopo giomo, per piit di anno, limpressione
lam politico considerasse l’America come il suo peggior
nemico si intensificé.
La rivoluzione iraniana si proponeva questi due scopi: islamiz-
zare la struttura del governo interno e definire la situazione sto-
xica riferendosi alla lotta postcoloniale dei Paesi del Terzo
Mondo contro Ia globalizzazione capeggiata dagli americani.
Entrambi questi fattori trovano delle varianti in manifestazioni
parallele in altri contesti. Anche ria Cina, con Ia sua
longa tradizione antimetafisica, fu minacciata dall’interno dal
movimento religioso noto come Falun Gong ¢ dal movimento
musulmano separatista degli Uiguri, nella provincia dello
Xinjiang, che mirava a costituire uno stato indipendente, un
Turkestan orientale, accusato di avere streiti collegamenti con
Osama bin Laden ¢ al-Qaeda. Anche altrove, come in Turchia,
Pakistan, Russia, Filippine, Indonesia Malesia, 'opposizione
estremista ¢ i movimenti separatisti ispirati dall'Islam rappresen~
tano la maggiore sfida all’ordine pubblico.
In Occidente — specialmente negli Stati Uniti ~ all'interno
delle cittadelle del comando, l'influsso politico delta destra reli-
a pit forte che mai, sebbene sia
LA RINASCITA MONDIALE DELLA RELIGIONE, 281
stato ben dissimulato ¢ la percezione generale del mondo si sia
ivolta piuttosto sulle preoccupazioni relative alla costruzione del-
Vimpero e alla sua estensione globale. La paura della supremazia
economica e culturale americana é stata dominante in Asia, dove
la maggior parte dei governi ha scelto di perseguire acriticamen-
te una strategia di globalizzarione economica, almeno fino alla
battuta d’arresto della crisi finanziaria del 1997. In questo conte-
sto, si sono manifestate le espressioni pit visibili di resistenza,
soprattutto sotto forma culturale, Le istanze di valorizzazione dei
‘valori asiatici’, che celavano appena i timori per il dominio degli
Stati Uniti, erano viste come modi per conservare la propria iden-
‘ita culturale, pur godendo dei benefici dell economia mondiale.
Di lia poco, dapprima a Seattle e poi agli altri appuntamenti lega-
ti alla gestione della globalizzazione, culminanti nelle manifesta-
rioni di Genova per il summit del G-8 nell’estate del 2001, prese
piede ¢ si sviluppd un movimento antiglobalizzazione, che si
‘opponeva alla visione, portata avanti dagli Stati Uni
tica globale fortemente orientata al mercato, accusata di
impatto antidemocratico e di essere iniqua, specialmente verso i
poveri del Sud del mondo.
Considerata su tale premessa, non sorprende che la tesi dello
‘scontro di civilta’ di Huntington abbia causato un vero ¢ proj
tumulto alla sua prima apparizione nel 1992, provocando, negli
anni seguenti, una forte reazione sotto la bandiera del «dialogo
tra civilta>!, La tesi dello scontro, tracciando linee di conflitto
cetniche € religiose che preconizzavano una nuova epoca di guer-
re culturali basate sull’inimicizia wa le civiltd, culminanti nello
slogan di modelli umat icostruzione non si sia dimostrato
nessuna di queste circostanze.
Oggi non sappiamo abbastanza per poter concludere pessimi-
sticamente che la governance umana globale sia impossibile.
Sappiamo abbastanza per comprendere che un tale risultato, se
.werra, non si realizzera spontaneamente o senza lowe
, € che data l'affermazione storica delle forze di mercato ¢ la
diffusa accettazione di un’immagine economicistica del mondo,
un orientamento alternativo pud sperare di emergere solo se
nutrito € guidato da energie religiose inclusive, adattate creativa-
mente ai problemi e alle preoccupazioni esistenti a tutti livelli
della realta sociale. La religione @ cruciale se si vuole risolvere i
problema della rappresentanza in vista della ricerca della giustizia
€ della sostenibilita per i popoli del pianeta.
La complessita ¢ la precarieta del mondo globalizzato stanno
realizzando una governance globale a un livello senza precedenti.
Le forme di questo governo non possono essere comprese in rife-
rimento alle Nazioni Unite, ma sono correlate soprattutto agli
sforzi compiuti dalle forze del mercato per coordinare e stabiliz-
zare le loro operazioni su scala globale e regionale, anche, in
qualche misura, dai loro alleati geopolitici, specialmente gli Stati
Uniti, che forniscono loro protezione attraverso meccanismi di
mantenimento dell'ordine globale. L’estensione di questo tipo di
governance globale minaccia il benessere dell'uomo e la qualita
della vita politica e sociale a livello dello Stato. La sfida religiosa
consiste nell'infondere alla lotta dei popoli della terra per la
democrazia, Fequiti ¢ la sostenibilita, una visione dell’esistenza
che sia si centrata sull’'uomo, ma anche consapevole dell'impor-
tanza della nanura che ci circonda, del sacro e dei misteri che stan-
no oltre la portata della ragione e delle macchine. In un certo
senso, la religione resta il custode migliore e primario della sag-
gezza premoderna, quasi del mtto dimenticata nel corso dell’e-
sperienza della moderni
La difficolta di questa impresa é stata aggravata dagli attentati
dell’11 settembre e da quello che ne 2 seguito, sviando le energie
€ le risorse dall'agenda politica sulla definizione di modelli alter-
nativi di globalizzazione e ridando vita alle paralizzanti preoccu-
f260 RICHARD FALK,
pazioni sulle dinamiche della guerra. Una tale preoccupazione
congela il carattere strutturale della governance globale e conduce
a sottovalutare Je minacce alla stabilita e alla giustizia che non
rientrano nel'ambito dello sforzo bellico. Queste osservazioni
sembrano particolarmente calzanti riguardo alla guerra contro il
terrorismo globale, che manca di una chiara definizione degli
ecificazione geografica dei suoi limiti. La base
ttivita terroristica é fluida, se non inesistente.
reale e immaginario, tra il terrorismo
religioso. La logica dell'estremismo politico Laden presup-
pone una sua particolare interpretazione dell’Islam, che gli stu-
diosi islamici in gran parte rifiutano come errata e perversa.
Nonostante cid, quello che salva la versione di bin Laden dail’es-
sere giudicata come delirio di un pazzo demente ossessionato
dalla morte @ il fatto che le sue parole provocano un’ eco vasta €
potente nel mondo islamico, specialmente rispetto al forte mes-
saggio dell’antiamericanismo.
Questa ambigua realta fornisce munizioni a coloro che vor
rebbero generalizzare la risposta all’ settembre colpendo Vin-
tero mondo islamico e specialmente i suoi ambienti arabi, ¢ usare
‘questa circostanza per fare i conti con la religione come nemico
della modernita e della democrazia, Da questo punto di vista, la
Turchia é stata fino ad ora celebrata irragionevolmente per il suo
laicismo, generalmente inteso nel fatto simbolico del conteni-
mento dell’Islam politico, ma nessuna an: teressata all’
potesi se in Turchia vengano contrastate disposizioni positive o
negative della religione, o entrambe. In questa sede, dobbiamo
sottolineare che quando le energie laiche sopprimono espressio-
i religiose inclusive, esse contribuiscono a soffocare le forze di
emancipazione a disposizione della societa.
In questo scenario, i piti sinistri contributi delle implicazioni
dell’11 settembre assumono un carattere di plausibilita. Un
influente cd crudito studioso orientalista ha avanzato l'idea che la
sfida portata da bin Laden é cresciuta in maniera cosi spaventosa
perché egli fu incoraggiato dalla presunta riluttanza degli Stati
Uniti a usare pienamente ta loro potenza militare, durante gli
{LA RINASCITA MONDIALE DELLA RELIGIONE. 261
acne aie o nel mantenimento di sanzioni indiscrimi-
nate contro I'lraq, Bernard Lewis i
malista alla guerra contro il terrorismo in Medio Oriente, in par-
ticolare contro Iraq e Iran. Egli scrive: «E difficile per i medio-
Hussein sia dovuto non tanto a un amore per la legalita quanto
alla paura di affrontarlo»®, Secondo Lewis, la riluttanza america-
na riguardo I'uso della forza contro i suoi awersari spingerebbe
ne sostiene di fatto che le due alternative prefigurate dall’l1 set-
tembre sono o una guerra estensiva condotta ora contro le forze
che nel mondo islamico restano ostili all'Occidente, oppure una
pericolosa e inopportuna. Gli attacchi di al-Qaeda devono essere
affrontati con una risposta efficace che includa operazioni belli-
che in Afghanistan e un’intensa attiviti di applicazione della
legge in qualunque altro luogo in cui la rete terroristica si trovi ad
agire. Essa dovrebbe essere estesa anche a strategie di distensione
€ costruzione della pace con il resto del mondo islamico, che pas-
sano per una soluzione equa alle sofferenze del popolo palesti-
nese, l'internazionalizzazione di Gerusalemme, l’eliminazione di
tutte le armi di distruzione di massa dall’arsenale militare di tutti
i Paesi e uno sforzo credibile per far funzionare la globalizzazi
ne in modo che sia piti equa € protettiva verso i popoli
nerabili della terra, Alzarc lo sguardo al di la del campo di batta-
glia permettera inoltre un recupero delt’Islam, ¢ della retigione
in generale, come parte della soluzione e non solo del problema.
Considerando questi orizzonti pid di Ia sfida di costruire
una grvernance umana globale assume Vimportanza che merita €
contribuisce alla nostra comprensione del fatto che la sconfitta
del terrorismo nel mondo dipende tanto dalla giustizia quanto
dalle armi della lotta al terrorismo e della guerra.
Purcroppo, gli attacchi dell’l1 settembre sembrano favorire
» B Lvs, The Revolt of slam, «The New Yorker, 19 novembre 2001, p. 68.202 RICHARD HALK
Veclissi delle tendenze di democratizzazione in atto dagli anni ’90
¢ danno vita a un rafforzato matrimonio tra potere economico €
potere statale, che assumono la forma senza precedenti di una
crociata antiterrorista non territoriale, che avanza pretese di
intervento in tutto il mondo ¢ cerca di perpetuare questo ruolo
di dominio attraverso un controll i
zazione dello spazio. Solo le grandi
credibilita ¢ la legittimita per identificare e riffutare Vidolatria
che sembra stare al cuore di questo progetto americano di domi-
nio planetario.
FRED DALLMAYR
Una rinascita spirituale globale?
Spiritualita cristiana e spiritualita islamica
Si racconta che il grande swami indiano Vivekananda, all'cpoca
della sua visita al parlamento delle religioni mondiali di Chicago,
nel 1893, abbia rivolto queste parole a un giornalista che gli chie-
deva quali fossero le sue impressioni: . La sua risposta rifletteva la sensazione di una
profonda spaccatura culturale tra Oriente e Occidente, una sen-
sazione secondo fa quale la cultura occidentale @ sinonimo di
crasso materialismo, mentre quella orientale sarebbe pervasa
dallo spirito o dalla spiritualita. Si pu dubitare del fatto che la
divisione tra Oriente e Occidente sia storicamente cosi neta
rigorosa come quella immaginata da Vivekananda, ma essa senza
dubbio non corrisponde piii a quanto aviene oggigiorno. Sotto
Vegida della globalizzazione, le societa orientali o asiatiche ~
senza abbandonare mai del tutto le loro tradizioni — si sono
mostrate desiderose di sviluppare le proprie risorse materiali ¢ di
mettersi al passo con lo stile di vita occidentale; dall'altro lato, le
societa occidentali di recente sono state invase, letteralmente
inondate da nuove forme di spiritualita che promettono di sod-
disfare i piti profondi bisogni umani di senso, al di la della dimen-
sione materiale. Si potrebbe forse affermare che, a livello globale,
ci troviamo oggi di fronte sia a uno sforzo per Jo ‘sviluppo’ mate-
iale sia a una rinascita e a una crescente fusione di aspirazioni
spirituali — una fusione che, nel contesto nordamericano,
descritta come l’emergere di un ‘mercato della spiritualit
In un saggio dedicato alla religiosita contemporanea nel Nord
America, il teologo Matthew Ashley trae alcune imbarazzanti con-
clusioni. «Se si esaminano le sezioni su epi ¢ “ispirazio-
medie e medioalte del Nord America praticano nel loro tempo