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Ilva, chiesto sequestro dellimpianto di Taranto. Ma il lavoro continua |...

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AMBIENTE & VELENI | di Ferruccio Sansa Commenta (35)

5 agosto 2011

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Pi informazioni su: Certificato, Diossina, Ilva, Rapporto Noe, Taranto, Vendola

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Ilva, chiesto sequestro dellimpianto di Taranto. Ma il lavoro continua


Il rapporto dei carabinieri di Lecce un macigno. La procura accusa la propriet di disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose, inquinamento atmosferico. Ma la struttura occupa 11.500 persone e produce il 70% del pil della provincia Si ritiene necessaria lemissione di un provvedimento cautelare reale, diretto allevitare di protrarsi di attivit illecite descritte nellarco di 40 giorni di monitoraggio. altres fondamentale richiamare lazienda agli obblighi di legge. Il rapporto del Nucleo Operativo Ecologico (Noe) di Lecce (di cui Il Fatto in possesso) un macigno, perch lazienda di cui si riferisce ai pm di Taranto lIlva. Si richiede il sequestro dellimpianto di Taranto, che occupa 11.500 persone e produce il 70% del pil della provincia. Lavoro contro salute: la gente sa che linquinamento entra nei suoi polmoni, con ogni respiro. Hanno paura gli abitanti e i lavoratori dellIlva, stretti tra il posto di lavoro e le giornate passate a 50 gradi nella cokeria. Timori confermati dalla Procura: disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose, inquinamento atmosferico sono i reati per i quali sono indagati tra gli altri Emilio Riva, 84 anni, presidente dellIlva sino al 2010, e Nicola Riva, attuale presidente. Accuse che gli imprenditori respingono (Il Fatto ieri ha cercato di raccogliere la versione dellIlva, senza risposta). Difficile dire che cosa sia pi pesante per i cittadini di Taranto che vivono allombra dei 220 metri della ciminiera E 312 (la pi alta dEuropa): se i timori per la salute e per il lavoro. O linsicurezza: il 5 luglio stata chiusa listruttoria per dotare lIlva del certificato Aia, lAutorizzazione Integrata Ambientale. In molti hanno gridato a una vittoria per lambiente e la salute. Ma ecco arrivare lallarme dei Noe. A chi devono credere gli abitanti del quartiere Tamburi, case basse, colori spenti dalla polvere che si accumula su facciate, serramenti, vestiti stesi? Per capire bisogna guardare Taranto da lontano: lorizzonte segnato dal fumo delle ciminiere, laria scura e lacciaieria grande il doppio della citt, a ridosso delle case. Un medico disse una volta: O si sposta lacciaieria oppure Taranto. Pare impossibile dipanare il nodo. Mancano dati ufficiali sulla diffusione delle malattie, lefficacia dei controlli quando ci sono contestata. Il punto di partenza potrebbe essere il rapporto dei Noe: Sono state osservate consistenti emissioni riconducibili allo slooping, allutilizzo improprio di sei torce al servizio delle acciaierie. Segue una tabella con decine di episodi con una nube rossastra eccezionale e imponente. I Noe parlano anche di intense emissioni non convogliate capaci di propagarsi oltre i confini dellIlva derivanti dal riversamento sul terreno di scorie per raffreddarle. Si apre un nuovo capitolo sulle emissioni diffuse, che sfuggono finora ai controlli. Gli investigatori richiedono il sequestro degli impianti. Ma allora giusto concedere lAia allIlva? Da una parte si schierano la Regione di Nichi Vendola e i sindacati, dallaltra ambientalisti e comitati. Lautorizzazione mette delle certezze, toglie ogni alibi

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05/08/2011 15.05

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allIlva, convinto Rosario Rappa, segretario generale della Fiom Cgil. Con lAia assicura Lorenzo Nicastro, assessore regionale allAmbiente entreranno in vigore limiti emissivi pi bassi rispetto a quelli vigenti, in linea con le migliori tecnologie disponibili. Gli ambientalisti e i comitati contestano: Si d una patente di legittimit a un impianto che porta rischi pesantissimi, sicuro Angelo Bonelli, presidente dei Verdi. Pierfelice Zazzera (Idv) fa un elenco delle emergenze: I parchi minerari, colline di sostanze tossiche che appena viene il vento finiscono nei polmoni, sono senza copertura come invece avviene allestero. I famosi filtri per la ciminiera E312 non funzionano. Fabio Matacchiera, un insegnante che guida il Fondo Anti-diossina aggiunge: Non ci sono solo le emissioni dei 200 camini dellacciaieria, ma anche i fumi diffusi non censiti. Poi c il nodo dei controlli. Gli uomini dellArpa, dai cancelli impiegano novanta minuti per arrivare alla ciminiera. Abbastanza per consentire, a chi lo volesse, di ridurre le emissioni. I campionamenti avvengono poche volte allanno e di giorno. Dalla cronaca notizie allarmanti. Lanno scorso sono state abbattute 650 pecore imbottite di diossina: pascolavano entro il limite di 20 chilometri dallacciaieria fissato dalla Regione. Poi le analisi Asl rivelano presenze di policlorobifenili nelle acque del Mar Piccolo. Scatta il divieto di allevare le cozze: 24 operatori su 103 rischiano il lavoro. Cos si vive a Taranto, dove la diossina si accumulata per decenni nella terra, nellacqua. Nellaria che respiri. Ricorda Rappa: Ci vuole un risanamento drastico. Ma il Governo ha destinato ad altro i soldi gi stanziati. Interessi enormi ruotano intorno al pi grande impianto siderurgico del Paese. Non c da stupirsi se chi si schiera va incontro a minacce, anche di morte. Su tutto regna lincertezza. Nel 2010 il Governo vara la legge salva-Ilva che rimanda al 2013 lobiettivo di un nanogrammo per metrocubo di benzo(a)pirene in aria. La Regione risponde con una norma che prevede limiti pi stringenti. Bene commenta Rappa ma occorre dare mezzi allArpa per i controlli. Qui si innesta la polemica di ambientalisti e comitati con la Regione: Vendola annuncia novit che non ci sono. Si continuer a morire, sostiene Bonelli. Al governatore si attribuisce un atteggiamento morbido nei confronti dei Riva. Lui, Vendola, risponde cos: Abbiamo imposto allIlva una normativa drastica di riduzione delle diossine e poi una normativa anti-benzoapirene, portando controlli a tappeto su tutto il territorio. Aggiunge: Dobbiamo uscire dalla contrapposizione tra rispetto dellambiente e salvaguardia del lavoro. Non si tratta di cercare un compromesso bens di conseguire il rispetto delle regole e imporre i giusti livelli di tutela ambientale. I sindacati lo sostengono. Ma Rappa (Fiom) precisa: In passato abbiamo difeso il posto di lavoro a scapito della salute. Oggi no, speriamo di salvare sia lindustria che la salute. Si pu. Gli ambientalisti non credono pi a questa terza via. E neanche molti cittadini. da Il Fatto Quotidiano del 5 agosto 2011

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05/08/2011 15.05

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Commenti precedenti 5 agosto 2011 alle 12:48 AdrianoMeis Sono sempre pi convinto (e questo caso, come anche quello Menarini mi danno ragione) che in Italia ci sia anche un problema di cultura generazionale: tutti questi signori di 80anni e passa che fanno queste porcate, ammazzano il paesaggio e gli uomini solo per profitto, secondo me proprio non arrivano a comprendere limportanza della salute e dellambiente. Sono sicuro che dirigenti pi giovani ci penserebbero 100volte prima di commettere simili crimini, non solo perch la galera rischiano di farsela sul serio, ma proprio perch le nuove generazioni sono molto pi sensibili a questi temi. Replica

5 agosto 2011 alle 12:32 donlione considerando gli 11500 non sarebbe meglio obbligare lilva a mettersi in regola?????? troppi interessi dietro???? bho sta di fatto che siamo in italia.. (volutamente con la i minuscola Replica

5 agosto 2011 alle 12:28 Gregperr bravo bonelli, finalmente i verdi. insieme alle associazioni presenti possono smascherare linciucio vendolaflorido-riva. Replica

5 agosto 2011 alle 11:50 francamariabag Grazie del consiglio Faulken. Legger Strabone. Cobosco il Nae Piccolo di Taranto dove sono sta a lungo tanti anni fa. Replica

5 agosto 2011 alle 11:47 francamariabag Dariane, io credo che Dio esiste ma non possiamo considerarlo una specie di Mago che corregge le nostre nefandezze. La situazione di Taranto tragica e certamente i responsabili di questa tragedia ne risponderanno a Dio. Ma noi non possiamo cullarci in questa attesa. La Magistratura deve intervenire subito, mettere in galera i responsabili e imporre l immediato risanamento dell ambiente.Fino a che tutte le famiglie esposte a rischio salute siano sistemate altrove decentemente.Costa? si buttano tanti soldi in opere inutili. Si spendano per la salute dei cittadini. Replica

5 agosto 2011 alle 11:34 Faulken Se qualcuno non lha mai letto consiglio come viaggio nel tempo una lettura piacevole, il volume del geografo antico Strabone dedicato allItalia, ci sono due bellissime pagine dedicate alla terra tarantina con tutte le meraviglie gi conosciute nellantichit come il fenomenale mar piccolo, un gioiello dove un naturale equilibrio dacqua marina e acqua dolce hanno creato un ecosistema da sempre favorevole alla ricchezza dei frutti del mare gi scorpacciati ai tempi dei romani! Replica

5 agosto 2011 alle 11:25 dariane I DIRIGENTI DI QUALSIASI LIVELLO DELLE GRANDI INDUSTRIE DOVREBBERO AVERE LOBBLIGO DI RESIDENZA ,CON FAMIGLIA, ENTRO 5 KM DALLIMPIANTO . SOLO COSI NON AVALLEREBBERO OMICIDI. COMPIANGO CHI DEVE SCEGLIERE FRA DISOCCUPAZIONE O LENTO SUICIDIO. QUANTO SANNO CHE CONDANNANO ANCHE LE GENERAZIONI CHE VERRANNO??? IN QUESTA SOCIETA NON SI PUO DECIDERE DI MORIRE SE SI E MALATI TERMINALI MA SI PUO DIVENTARE MALATI TERMINALI E MORIRE LAVORANDO. DIO ESISTE? Replica

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05/08/2011 15.05

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5 agosto 2011 alle 11:23 Faulken volesse il cielo!!! grazie NOE Replica

5 agosto 2011 alle 10:48 letitknow Qualche anno fa siamo capitati in ferie a Castellaneta, in provincia di Taranto; scenari da The day after, meravigliose ville (stile anni 60) abbandonate e disabitate, spaigge bellissime ed ampie allinizio ci chiedevamo cosa fosse successo per segnare la fine turistica di un posto cos poi allorizzonte si stagliata la sagoma dellilvaabbiamo capitoabbiamo visto un mare inquinatose rispettassero il territorio se ne creerebbero di posti di lavoro!! Replica 5 agosto 2011 alle 11:27 Davyde beh e per i pugliesi Castellaneta veramente uno dei posti pi brutti dove andare! se dovesse tornare in Puglia mi faccia sapere che le consiglio qualche posto migliore :) Replica 5 agosto 2011 alle 11:45 letitknow Beh, per fortuna in Puglia esiste il Salento e l poi ci siamo rifatti! (L non ci sono di sicuro industrie ma per lurbanizzazione sembra di essere nel Terzo Mondo). Il tema principale sembra essere: Come non valorizzare il territorio Replica

5 agosto 2011 alle 10:46 carlo 64 il 13 novembre 2008 su PEACELINK part una lettera aperta al ministro dellAMBIENTE prestigiacomo http://www.peacelink.it/ecologia/a/27782.html dal titolo ECCO COME ABBATTERE DEL 97% LA DIOSSINA in 16 mesi. ,,,, mi pare che sia stata ignorata,,,, sono FILTRI ANTIDIOSSINA,,, vedere per credere !!!! neanche costassero un milione di euro!!! COSTRINGERE LA ILVA AD INSTALLARLI SUBITO !!!!! Replica 5 agosto 2011 alle 10:49 Filippo Filippini Questo molto grave. Su queste cose bisogna battere Replica

5 agosto 2011 alle 11:21 Erika Ah si? il Dott. Montanari non mi sembra che abbia un buona opinione dei filtri anti-particolato ( per fare un esempio di filtri ) su youtube intervista al dott. Montanari: il filtro anti Particolato Ma poi ci sono anche video del Dott. Montanari sugli inceneritori in cui parla anche dei filtri degli inceneritori Replica

5 agosto 2011 alle 11:29 Erika Ma il filtro come dice il nome filtra o elimina? quindi riduce in parti cos piccole da non essere rilevabili dalle normali apparecchiature o elimina davvero? Come fa a eliminare se appunto un filtro? In merito sono stata illuminata dalle parole del dott. Montanari in numerosi video su youtube in cui lo si pu ascoltare, e dopo avere ascoltato cosa dice sui filtri anti particolato e sui filtri degli inceneritori mi sono fatta una precisa idea sui filtri. su youtube: intervista al dott. Montanari : i filti anti particolato Replica

5 agosto 2011 alle 10:21 patrizia se vediamo bene infatti la puglia sta facendo valere il suo paesaggio meraviglioso, lagricoltura e i prodotti della

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05/08/2011 15.05

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terra che hanno un sapore unico. tulla la puglia tranne la provincia di taranto. taranto soggiogata dalla paura di non sapersi reinventare. ho parenti che lavorano allilva e per tanti che smettono ci sono altrettanti che sono desiderosi ddi avere un lavoro. qualunque cosa pur di lavorare. questa non vita e taranto sta morendo. Replica 5 agosto 2011 alle 12:04 travagliato I tarantini che vi risiedono stanno morendo di diossina. Replica

5 agosto 2011 alle 12:05 travagliato I tarantini che vi risiedono stanno morendo di diossina. Replica

5 agosto 2011 alle 10:07 Erika La puglia ha gi un lavoro millenario, si chiama agricoltura, si chiama prodotti caseari, si chiama pasta, si chiama frutta! investiamo su queste cose!!!!! Replica

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