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EDOM-ESIFIT 2021.

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ERBORISTERIA

425 Erboristeria Domani Apr/Giu 2021


domani•
ISSN 1721-5676 Trimestrale. Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI

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APR-GIU

Cosmesibio Impatto della pandemia • Monografia Mandorlo • Produzione Arnica da spontanea a coltivata • Sostenibilità Agroforestazione
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ERBORISTERIA
domani•
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APR-GIU 2021 Sommario
EDITORIALE • Il corno del problema 3

FILIERE E MERCATI
FILO DIRETTO 4
ANTEPRIMA FIERE 8
Dal 9 al 12 settembre doppio appuntamento a Bologna per il ritorno
contemporaneo di SANA e Cosmofarma in presenza
Confermato in presenza a novembre B/Open, il nuovo progetto di
Veronafiere per il mondo bio professionale
COSMESI BIO 12
Pandemia: l’impatto sulla cosmesi naturale • NATRUE
INIZIATIVE 18
EVO&EVA: un premio internazionale per sancire il primato
dell’Olivo nella fitocosmesi • D. Benelli
PROGETTI EUROPEI 20
MAPPAE: il turismo come forma di conoscenza del mondo
delle piante aromatiche • D. Benelli
AGENDA 22
Esperienze e nuove prospettive: un anno di pandemia al centro
della Tavola rotonda di Savigliano • D. Benelli
VERDECITTÀ: al via il tour nazionale promosso dal CREA per fondare
su più alberi e più piante il nuovo modo di vivere la città • D. Benelli

SCIENZA E TECNICA
REVIEW 25
Fitocosmesi, fitoterapia, nutrizione: dati ed evidenze
dalla ricerca • P. Poggi, M. Monti
MONOGRAFIA 36
Il delicato abbraccio del Mandorlo • P. Poggi, P. Corbetta
PRODUZIONE 46
Favorire la coltivazione di Arnica, una pianta officinale
spontanea delle Alpi • V. Leoni, L. Giupponi, M. Zuccolo,
G. Borgonovo, A. Bassoli, A. Giorgi
SOSTENIBILITÀ 56
L’agroforestazione: un’opportunità anche
per le piante officinali • L. Piervitali, L. Pedrazza

CULTURA
STORIE OFFICINALI 62
Non solo marroni: l’importanza fitoterapica del Castagno • S. Siviero

ED FLASH - Aziende in Erboristeria 71

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ERBORISTERIA
domani•
Direttore responsabile
Elenco Inserzionisti
Francesco Redaellifr@ceceditore.com

Direttore scientifico editoriale A. Minardi & Figli • www.minardierbe.it 69


Demetrio Benellidemetrio.benelli@erboristeriadomani.it
ABOCA • www.aboca.com45
Responsabile di redazione
Serena Ponsosp@ceceditore.com
AGRIEVRA • agrievra@gmail.com11
Progetto grafico e impaginazione
Serena Dorisd@ceceditore.com B/Open • www.b-opentrade.com 70
Giulia Gilardigg@ceceditore.com

Autori
ESI • www.esi.it IV COP
Angela Bassoli, Gigliola Borgonovo, Anna Giorgi,
Luca Giupponi, Valeria Leoni, Diana Malcangi, L’Amande • www.lamande.it III COP
Leo Pedrazza, Leonardo Piervitali, Paolo Poggi,
Simone Siviero, Mark Smith, Marco Zuccolo L’Erbolario • www.erbolario.com II COP
Si ringraziano Natrue (natrue.org), Unimont (unimontagna.
it), Associazione Le Terre dei Savoia (leterredeisavoia.it).
SANA • www.sana.it 55
Nota: le foto contraddistinte con la sigla c sono pubblicate
secondo i principi Creative Commons (non sono state modificate,
è citato l’autore, e possono essere riprodotte liberamente).
Le foto a corredo dell'articolo sulla coltivazione dell'Arnica (da
pag.46 a pag.54) sono state gentilmente fornite dall’Azienda
Agricola Shanty Maè di Saviore dell’Adamello (BS).
Comitato Scientifico
Laura Cornara
Foto di copertina: Colibri australe che si affaccia tra i rami di un Professore Associato di Botanica Generale, DISTAV Università
Mandorlo in fioritura (Ennio Nasi).
degli Studi di Genova
Stampa e fotolito: Faenza printing industries Spa
Luca Gelardi
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.
353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma Layn Natural Ingredients, direttore sviluppo nutraceutica Europa
1, LO/MI Alberto Manzo
Funzionario Tecnico MIPAAF, D.G. Promozione Qualità
Iscrizioni
Elenco Periodici della Cancelleria: Trib. MI n. 264 del 26-6-1978. Agroalimentare
Registro Nazionale della Stampa: (L 416/1981) in data 28-10-1982
Fausto Mearelli
con il n. 467
Direttore Scientifico - Erbamea
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online). L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile. Bonollo Divisione Nutraceutica, scientific advisor
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EDITORIALE

Il corno del problema Europa) nutre nei confronti dei loro prodotti. Durante la visita
ho visto anche la stazione del cornoletame, l’usanza che più ha
scandalizzato i nostri scienziati, e l’ho trovata molto divertente.
C’è scompiglio tra gli scienziati italiani; “un’evidente offesa alla Non c’è razionale scientifico dietro questa pratica; nessuna
patria del metodo scientifico concepito da Galileo Galilei” è stato dimostrazione che il concime verrà “dinamizzato” dagli influssi
dichiarato ai principali quotidiani da molti di loro. A cosa si deve astrali, ma lo sapevo già, non avevo bisogno che me lo spiegas-
tanta indignazione? Sembra che gli agricoltori biodinamici ita- sero. E peraltro continuo a pensare che in agricoltura qualcosa di
liani potrebbero avvantaggiarsi di forme di finanziamento pub- magico ci sia sempre: se un contadino mi spiega che nella lavo-
blico grazie al passo avanti, importante ma non definitivo, che la razione rispetta “le lune”, il suo vino lo compro più volentieri.
nuova normativa nazionale sull’agricoltura biologica ha fatto con Negli stessi giorni del cruciale dibattito mediatico sul corno-
l’approvazione in Senato, ma essi non vanno sostenuti, perché letame, usciva un’altra notizia sui giornali, questa però nelle
le loro “sono pratiche esoteriche, inconciliabili con qualunque cronache provinciali: “Fanghi tossici in agricoltura, 15 indagati
dato scientifico”. Questo è il messaggio giunto in Parlamento. e 3 stabilimenti sequestrati: oltre 12 milioni di euro di profitti
Chiariamo subito che il problema è mal posto. illeciti, 150.000 tonnellate di fanghi contaminati da metalli
Nessun privilegio è previsto per la biodinamica, infatti, nella pesanti, idrocarburi e altre sostanze (residui di batterie) smaltiti
nuova legge; solo, eventualmente, lo stesso riconoscimento su circa 3000 ettari di terreni”. Siamo tra Brescia, Lodi, Pavia e
che avranno tutte le imprese agricole che vorranno rispettare Vercelli: nel cuore della Pianura Padana, dove si pratica un’a-
le regole previste per l’agricoltura biologica, che è l’unica forma gricoltura ricca, industrializzata, che gode di sostegni e contri-
di conduzione agricola, bene sottolinearlo, soggetta a continui buti. Per fortuna i Carabinieri Forestali li hanno beccati, ma da
e regolari controlli, disciplinati in base a un decreto europeo. quando si svolgeva questa attività? E dove sono finiti i frutti
L’agricoltura biodinamica si fonda sul disegno ideale di Rudolph di questi terreni?
Steiner: un approccio filosofico che si proponeva di regolare le Ci sentiremmo molto più confortati nella nostra fiducia nella
azioni umane e gli stili di vita in armonia con gli equilibri della scienza se i suoi custodi invece che prendersela con agricoltori
natura. Teorie ascientifiche, certo, ma se ci riferiamo ad atti- che fanno filosofia andassero a vedere cosa succede davvero
vità economiche come l’agricoltura, mi sembra che quelle che nella nostra agricoltura (oggi, non ai tempi di “Primavera silen-
abbiano un fondamento filosofico, invece che il solo fine del ziosa”). E dopo che hanno visto facessero sì le loro battaglie in
massimo profitto, si rivelino spesso da apprezzare. difesa della salute e della buonafede del consumatore.
Ho visitato la più grande azienda biodinamica di coltivazione di Anche ignorando per un attimo quelle che sono autentiche pra-
piante medicinali in Europa (l’abbiamo raccontata sul numero tiche criminali, basterebbe valutare seriamente il degrado del
398 di Erboristeria domani ed è disponibile sul sito). paesaggio, la contaminazione plurima con agenti chimici uti-
Ho visto compiere “pratiche superstiziose”, forse, ma ho visto lizzati sempre fuori misura (vogliamo parlare delle morie delle
soprattutto decine di lavoratori intenti a realizzare le numerose api oppure del glifosato?) e lo sfruttamento del lavoro che con-
e impegnative operazioni che la conduzione di un’impresa agri- tinuano a improntare il nostro sistema agricolo.
cola di quelle dimensioni richiede, applicando procedure rigo- È quel tipo di agricoltura che compra concime chimico al minor
rose, soggette a continue verifiche basate su conoscenze scien- prezzo senza chiedersi da dove viene, e crea eccedenze da
tifiche e competenze tecniche. Si coltiva per l’ottenimento di distruggere, a operare allo scopo di ottenere finanziamenti pub-
derivati di qualità farmaceutica, realizzati secondo norme del blici invece che coltivare e vendere sul mercato.
Ministero della Sanità tedesco; i laboratori di estrazione annessi I produttori biodinamici non sono lì ad aspettare contributi,
all’azienda sono provvisti di camere bianche per la lavorazione perché la domanda di alimenti naturali e biologici è in conti-
secondo standard GMP. Oltre al rispetto di tutta la normativa, nua crescita, e il pubblico li premia.
l’azienda si impone anche molte altre regole interne: conser- E forse è proprio questo che dà fastidio.
vare la biodiversità animale e vegetale negli oltre 23 ettari colti- E quindi, vista la continua e progressiva crescita che l’agricol-
vati; realizzare attività didattica rivolta al pubblico e alle scuole; tura biologica ha nel nostro Paese, come e meglio che in tutta
coinvolgere e responsabilizzare i lavoratori nelle scelte impren- Europa, un polverone che ritorni ad attribuirle l’epiteto di “stre-
ditoriali. Sarà dovuta a tutto questo insieme di fattori la fiducia gonesco” è utile solo… a frenarla un po’.
che il pubblico consapevole e ben informato di Paesi come
la Germania, l’Austria, la Svizzera e la Francia (per restare in Demetrio Benelli

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FILIERE E MERCATI • Filo diretto

L’Amande
insetto repellenti e dopopuntura:
l’amande ci viene in aiuto
L’estate sta arrivando e L’Amande quest’anno ci viene incontro per contrastare e alleviare le punture di zanzare
e insetti molesti. In particolare, propone tre lozioni pronte all’uso come repellenti e due preparati molto comodi
ed efficaci come dopopuntura.
Entriamo nel dettaglio dei tre repellenti.
Per accontentare tutti i tipi di pelle, dalle più delicate e soggette ai ponfi lasciati dagli insetti alle situazioni di
maggior diffusione di zanzare, tafani e similari, propone:
1) una formula naturale: Lozione Protettiva Spray no gas, costituita da oli di origine vegetale estratti da
piante e fiori come citronella, eucalipto e salvia. Inoltre, il prodotto aiuta a lasciare la pelle fresca e profumata
senza ungere, grazie anche alla presenza di mentolo e sodio jaluronato. Al bisogno, con l’ausilio del vaporiz-
zatore montato sul flacone, vaporizzare il prodotto sul corpo e massaggiare delicatamente. In caso di neces-
sità, applicare il prodotto più volte durante la giornata.
2) Una formula strong: un biocida al 19,5% di attivo, una Lozione Insetto Repellente pronta all’uso. Protegge
dalle punture delle zanzare di varie specie, compresa la zanzara Tigre, sia nelle ore diurne che nelle ore not-
turne, fino a otto ore. Indicato per l’uso in zone infestate dalla zanzara tropicale (Anopheles gambiae), dove
esplica la sua protezione per tre ore. È efficace nei confronti dei moscerini e contro le zecche. Il suo uso, quindi,
è indicato in caso di frequentazione di aree infestate quali aree boschive, prati, campeggi, plein air, zone agri-
cole e zone rurali in genere. Contiene Aloe vera come emolliente della pelle. L’applicatore permette un giusto
e facile dosaggio della lozione.
3) Una formula extreme: un biocida al 50% di attivo, una lozione insetto repellente pronta all’uso. Protegge
fino a 10 ore dalle punture di varie specie di zanzare e fino a 5 ore dalle punture di zecche. Se comunque gli
insetti ci hanno colto di sorpresa e ci hanno punto possiamo risolvere utilizzando per le pelli più delicate Roll
on Dopopuntura: un preparato a base di estratti e componenti di derivazione naturale che, applicato tem-
pestivamente sulla cute offesa, dona sollievo dopo le punture di zanzare, mosche, vespe e tafani. Tali derivati
di origine naturale di Camomilla, Aloe, Malva e Calendula sono i responsabili dell’azione lenitiva.
In alternativa la comoda Penna con Ammoniaca: grazie ai suoi principi attivi di origine naturale (Aloe,
Camomilla, Malva, Calendula), svolge in maniera completa un’azione lenitiva. Non unge e lascia la pelle deli-
catamente profumata. Modalità d’uso: massaggiare per qualche secondo direttamente la zona interessata,
evitando il contorno degli occhi e
della bocca; se necessario ripetere
l’operazione dopo qualche minuto.
Entrambi possono essere utiliz-
zati anche in caso di contatto con
ortiche, meduse e altri agenti urti-
canti. A questo punto non ci resta
che augurarvi di andare in vacanza:
mare, monti e campagna.
E comunque anche in città saremo
protetti.

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Filo diretto • FILIERE E MERCATI

oltremare, la nuova linea L’Amande


dedicata al mare mediterraneo
L’inconfondibile profumo del mare, delle sue onde e della risacca, in una luminosa giornata di primavera.
Oltremare è la nuova linea L’Amande dedicata al Mediterraneo, casa comune di civiltà, culture e tradizioni diverse;
ma anche di profumi, spezie e rari tessuti. Oltre il mare, un mondo da riscoprire e conoscere.
Fragranza fresca dall’accordo marino impercettibilmente salato, unito alle note del muschio e delle alghe appena
lambite dagli spruzzi del mare, che ci accompagnerà in un bellissimo viaggio verso terre lontane.
La nuova linea Oltremare è composta da sei prodotti. Le sostanze caratterizzanti sono: sali minerali marini, acqua
di mare, estratto glicerico di equiseto, vitamina E e acido ialuronico.
Il Detergente Liquido delicato per mani e corpo, con comodo dosatore, adatto per tutta la famiglia, è senza
parabeni, peg e coloranti. Il Bagno Doccia, dalla morbida schiuma cremosa, è formulato con preziosi sali mine-
rali marini che donano alla pelle una sensazione di freschezza, lasciandola morbida e vellutata.
Dopo la doccia l’ideale è applicare la Crema Corpo: dalle note appena salate, si assorbe rapidamente lasciando
la pelle idratata. Oltre ai sali minerali marini è arricchita dall’estratto glicerico di Equiseto, ricco di sostanze antios-
sidanti e dalle spiccate qualità elasticizzanti.
Il Deo Spray senza alcol è il grande alleato delle pelli delicate e sensibili; protegge a lungo contrastando la flora
batterica responsabile dei cattivi odori, senza inibire la naturale traspirazione cutanea. Dalla piacevole profuma-
zione fresca e solare.
L’Acqua Profumata è perfetta per chi desidera un profumo delicato, da applicare anche più volte al giorno.
La fragranza marina, dalle fresche note di testa leggermente agrumate che sbocciano su un cuore d’acqua, regala
una fresca sensazione di benessere.
Non può mancare l‘Eau de Parfum, che questa volta ci trasporta in una giornata di primavera sulla riva del
mare, a respirare
l’inconfondibile
profumo della risacca.
Fragranza marina, con
un leggero innesto
di agrumi nelle note
di testa, mentre il
corpo ha la freschezza
del Fior di Loto, del
Mandarino e del Nashi.
Bamboo, muschio
bianco e legno di
sandalo fissano e
danno sostanza alla
composizione.
Tutti i prodotti sono
dermatologicamente
testati.

www.lamande.it

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FILIERE E MERCATI • Filo diretto

cocco, la nuova linea BioloGica e eQuosolidale


di l’erBolario, cHe profuma di oceano
L’Erbolario dà il benvenuto all’estate con Cocco, una nuova linea profumata che coglie tutte le potenzialità cosme-
tiche e olfattive di uno dei frutti esotici più conosciuti al mondo.
Sei referenze uniche, Profumo, Shampoo Solido, Crema Corpo Vellutante, BagnoCrema, Balsamo
Labbra da Sogno e Olio di Cocco Vergine Biologico ed Equosolidale, pensate in taglie mini per
averle sempre con sé sia in città che in vacanza.
Dalla polpa bianca, ricca di proprietà benefiche, della splendida noce della Palma da Cocco (Cocos nuci-
fera), pianta molto diffusa nelle zone dal clima tropicale come il Centro America, l’India e l’Africa, i labo-
ratori de L’Erbolario hanno ricavato due principi attivi prodigiosi per la bellezza di pelle e capelli: l’estratto
di Cocco, ad azione nutriente e idratante, e un rinfrescante e addolcente Distillato di Cocco.
Entrambi provengono da noci mature, ovvero che cadono a terra naturalmente, raccolte
da piccoli proprietari terrieri della regione del Ghana; mentre l’Olio di Cocco
Vergine, biologico ed equosolidale, proviene da comunità di agricoltori delle isole
delle Filippine. Al fine di limitare ulteriormente il suo impatto verso l’ambiente e
le sue risorse, si è scelto di ridurre il peso e le dimensioni degli imballi, e la conse-
guente emissione di CO2, optando per piccoli formati, come la busta da 50 ml di Olio
di Cocco Vergine biologico ed equosolidale, e l’assenza di astuccio in carta per tutta
la linea. Non solo: le confezioni di questi prodotti sono state studiate per ridurre o eli-
minare completamente gli scarti quotidiani. Tantissima attenzione è stata posta,
infatti, nella scelta di vetro e acciaio, entrambi materiali riciclabili, così come nel
preferire tubi in plastica derivata interamente da canna da zucchero, quindi da una fonte
vegetale e rinnovabile. Protagonista delle specialità della linea Cocco è dunque l’Olio di
Cocco Vergine, biologico ed equosolidale proveniente dalle Filippine.

Esi-Fit a attiva con caffeina: risveGlia il metaBolismo


Spesso raggiungere il proprio peso ideale risulta difficile, soprattutto quando si è costretti a combattere con un
metabolismo lento che provoca una riduzione dell’energia prodotta e un incremento del tessuto adiposo.
Esi-Fit A Attiva con Caffeina è il nuovo integratore studiato da ESI per aiutare il metabolismo, grazie agli estratti
vegetali titolati in esso contenuti: Citrus aurantium, i cui frutti immaturi sono utili per l’equilibrio del peso corpo-
reo e stimolano il metabolismo dei lipidi; The verde, che favorisce l’equilibrio del peso corporeo e aiuta il drenag-
gio dei liquidi corporei; Cola e Guaranà, che stimolano il metabolismo. Contiene inoltre Carnitina che, insieme
alla Caffeina, è utile per la produzione di energia. La confezione è da 40 compresse.

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Filo diretto • FILIERE E MERCATI

L’Erbolario

Ingrediente favoloso dal punto di vista cosmetico, lo è anche per i valori che L’Erbolario
porta con sé, ovvero il rispetto per l’ambiente e per il lavoro dell’uomo. La sua spirale
virtuosa parte dalla coltivazione delle palme che avviene in maniera non intensiva, pre-
servando la fertilità del suolo e proteggendo l’ecosistema locale.
La lavorazione del Cocco viene effettuata con sistemi di produzione che conservano le
caratteristiche e le sostanze funzionali native dell’olio, garantendo sicurezza e qualità
senza far ricorso a processi industriali di raffinazione, sbiancatura e deodorizzazione.
La sostenibilità sociale viene poi garantita lungo tutta la filiera: dalla salvaguardia del
lavoro delle comunità degli agricoltori locali alla coltivazione delle Palme da Cocco alla
vendita dell’olio. Nella linea Olio di Cocco Vergine Biologico ed Equosolidale,, il Profumo
con note di acqua di Cocco, Ylang Ylang, Vaniglia, Legno di Cedro e Muschi bianchi.
Poi lo Shampoo Solido al Cocco, pratico, leggerissimo (pesa solo 60 g, perfino a 40 lavaggi),
ma soprattutto super sostenibile: è la vera novità della linea, con Olio di Cocco vergine, biologico ed equosoli-
dale, ed estratto di Cocco, che rivoluziona la gamma dei detergenti per capelli del mondo L’Erbolario grazie al suo
minor contenuto in acqua (il 70% in meno rispetto a uno shampoo tradizionale).
Seguono il BagnoCrema, una ricca formula a base del distillato di polpa di Cocco, rinfrescante e idratante e
dell’estratto che lascia la pelle intensamente nutrita; la Crema Corpo Vellutante, che aggiunge tra gli ingredienti
vegetali il Burro di Cacao dall’efficace azione nutriente e vellutante, e l’estratto e il distillato di Cocco che lasciano
idratate anche le pelli più delicate; il Balsamo Labbra da Sogno, per la cura delle labbra più secche e disidratate.
Infine l’Olio di Cocco Vergine Biologico ed Equosolidale puro al 99,9%, arricchito con Vitamina E dai semi di Soja,
antiossidante biologico, unisce la piacevolezza di un moderno trattamento viso-corpo-capelli al potere compat-
tante di un olio solido che, una volta scaldato con le mani, si assorbe con rapidità.
Ideale per nutrire l’epidermide del corpo, comprese le aree più secche quali gomiti e ginocchia, la sua formula
burrosa si presta anche all’eliminazione del trucco e all’asportazione delle impurità del viso.
Utilizzato come impacco sui capelli si rivela un ottimo rimedio anti-secchezza.

www.erbolario.com

ESI

Si consiglia l’assunzione di 2 compresse al giorno, una dopo colazione e una dopo


pranzo, da deglutire con abbondante acqua.
Esi-Fit A Attiva con Caffeina appartiene alla linea Esi-Fit, un “sistema” completo per
la gestione del sovrappeso, semplice e razionale, facile da utilizzare, da abbinare
ad attività fisica. Le altre soluzioni Esi-Fit sono: A Attiva con The Verde, B Bilancia
Azione Urto, B Bilancia Azione Prolungata, C Controlla Appetito, C Controlla Sazietà,
D Drena i Liquidi.

www.esi.it

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FILIERE E MERCATI • Anteprima fiere

Dal 9 al 12 settembre doppio


appuntamento a Bologna
per il ritorno contemporaneo di SANA
e Cosmofarma in presenza
SANA e COSMOFARMA • Bologna • 9-12 settembre 2021

Si terrà dal 9 al 12 settembre presso il a 4358 milioni di euro, con un indice di crescita del +142% del 2020
quartiere fieristico di Bologna la 33a edi- rispetto al 2010 (anno terminato ad agosto).
zione di SANA, il Salone internazionale Parallelamente, il valore dell’export bio si è attestato a 2619 milioni
del biologico e del naturale, organizzato di euro (stessa annualità) con una crescita, anche in questo caso, rile-
da BolognaFiere in collaborazione con vante: +149% del 2020 sul 2010 e del +3,5% rispetto al 2019 (Fonte:
FederBio/AssoBio e con il supporto di Osservatorio SANA 2020).
Italian Trade Agency (ITA) per le azioni di Decisamente positivo anche il posizionamento dell’Italia in termini di
internazionalizzazione. export: il nostro Paese nel 2020 si è collocato al top nella graduatoria
In chiave di sostenibilità economica, per bio esportato, al secondo posto alle spalle degli USA e davanti ai
ambientale e sociale, nell’ultimo anno il competitor europei in graduatoria (Spagna e Francia, rispettivamente
ruolo del biologico si è manifestato con in terza e quinta posizione) e alla Cina sul quarto scalino.
ancora maggior forza, dimostrando soli- In questo contesto, la partecipazione alle fiere internazionali dedicate
dità e ampie possibilità di crescita, deter- al biologico è considerata delle imprese bio il primo strumento di pro-
minate da un mercato estremamente ricet- mozione verso i mercati esteri.
tivo e da una sempre più marcata atten- BolognaFiere e SANA hanno mantenuto attivo, dall’ultima edizione
zione internazionale verso il bio Made in dell’evento, il dialogo con la business community del bio, promuovendo
Italy. nuove iniziative per le imprese e gli operatori del settore.
Il mercato del biologico nel 2020 ha regi- Ne sono un esempio l’accordo fra BolognaFiere e Alibaba.com che ha
strato, in Italia, un valore delle vendite pari messo in sinergia le piattaforme fieristiche di BolognaFiere (in parti-
colare di SANA) con la piattaforma del leader mondiale
del commercio online B2B, in cui operano quotidiana-
mente oltre 26 milioni di buyer attivi in 190 Paesi del
mondo; la riconferma della partnership strategica tra
BolognaFiere e FederBio per offrire nuove opportunità
alle aziende del bio interessate a raggiungere il mercato
cinese e ad allargare le strategie commerciali online e la
partnership fra BolognaFiere e Phenix Exhibitions, orga-
nizzatore a Xiamen del principale evento per il food bio-
logico, la China International Organic Food Expo (CIOFE),
che vede una forte partecipazione delle imprese specializ-
zate nell’ortofrutta bio, comparto per il quale rappresenta

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Anteprima fiere • FILIERE E MERCATI

la piattaforma ideale di ingresso in Cina.


In apertura di SANA 2021 è prevista la
terza edizione di Rivoluzione Bio, l’inizia-
tiva promossa da BolognaFiere in colla-
borazione con FederBio/AssoBio e con la
segreteria organizzativa di Nomisma, dive-
nuta momento di confronto tra istituzioni,
player della filiera ed esperti del settore
su temi di primaria rilevanza e attualità
che saranno ancora più centrali nell’espe-
rienza post pandemia. Il progetto esposi-
tivo di SANA 2021 prevede sei aree tema-
tiche: Food, Care&Beauty, Green Lifestyle,
Sana Tech, Sana Tea e Free From Hub. Fra
le novità 2021 il nuovo Salone tematico
Sana Tech (Rassegna internazionale della filiera produt- queste new entry, le ormai tradizionali aree dedicate al
tiva del biologico e del naturale), una fiera nella fiera Food (un’ampia panoramica della filiera agroalimentare,
che sarà una vetrina per i produttori di sementi, semi- estesa ai nuovi trend di mercato, alle innovazioni e alla
lavorati, materie prime, attrezzature, ingredienti e tec- ricerca), Care&Beauty (in cui esporranno le aziende pro-
nologie al servizio del biologico. La seconda novità sarà duttrici di cosmetici, prodotti per la cura del corpo natu-
Sana Tea, un inedito sguardo verso prodotti, tè e tisane, rale e bio, integratori ed erbe officinali), Green Lifestyle
che vedono costantemente in crescita il numero di raf- (dedicata ai consumatori alla ricerca di prodotti per uno
finati appassionati, amanti di bevande salutiste (sempre stile di vita ecologico, sano e responsabile) e Free From
più presenti nelle nostre giornate), ma anche di pro- Hub (una vetrina dedicata ai prodotti free from e rich-in,
dotti con principi attivi che trovano largo utilizzo per il che rispondono a una crescente tendenza nei consumi).
benessere della persona. Sana Tea pone l’attenzione a Si ripropone, inoltre, anche nel 2021, La via delle Erbe l’i-
un mercato, quello riferito al tè e alle tisane, il cui fattu- niziativa organizzata in collaborazione con SISTE (Società
rato globale nel mondo rappresenterà nel 2025 un valore Italiana di Scienze Applicate alle Piante Officinali e ai
di 4,2 miliardi di dollari e che ha registrato, nell’ultimo Prodotti per la Salute) che proporrà un nuovo un focus
anno, un incremento del 4,2% (Fonte Market Research di approfondimento.
Future); di questo mercato Sana Tea analizzerà orienta- Infine, per gli operatori del settore naturale, da tenere
mento, novità e benefici legati alle bevande da infusione. presente la concomitanza delle date con Cosmofarma, la
Sana Tea è organizzata da BolognaFiere in collaborazione rassegna professionale del mondo della farmacia.
con associazione In Tè (che dal 2017 organizza un festi-
val interamente dedicato al tè e ai tea lover). Accanto a Per informazioni: sana.it e cosmofarma.com

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FILIERE E MERCATI • Anteprima fiere

Confermato in presenza a novembre


B/Open, il nuovo progetto di Veronafiere
per il mondo bio professionale
B/OPEN • Verona • 9-10 novembre 2021
Si terrà il 9 e il 10 novembre, l’attesa prima
edizione in presenza di B/Open, dopo l’e-
dizione digitale che si è svolta lo scorso rappresentanti delle associazione di settore. Molti i temi trattati tra quelli
anno. B/Open è la manifestazione organiz- più sensibili in questo momento di grande attenzione da parte di tutte
zata da Veronafiere e dedicata al Bio-foods le filiere agroalimentari, e del pubblico, verso le produzioni biologiche:
& Natural self-care, con una formula di due i percorsi di certificazione, lo sviluppo dell’e-commerce e l’approccio della
giorni riservati a visitatori professionali, un grande distribuzione al mondo del biologico.
modello B2B che il settore richiedeva. Il prossimo 11 giugno il focus di questo programma sarà sul packaging
Gli appuntamenti online in vista della mani- ecosostenibile nell’ambito della cosmesi naturale, appuntamento che
festazione: strumenti di business e di cono- verrà anticipato sempre nella stessa giornata da un momento di appro-
scenza per gli operatori del biologico, B/ fondimento sul packaging ecosostenibile nel settore del Food.
Open si sta già caratterizzando per l’orga-
nizzazione di un programma di formazione Un luogo di incontro tra distributori e produttori
che mette a disposizione degli operatori del Nella versione digitale della manifestazione che si è tenuta nel 2020 e
biologico strumenti di business e di cono- grazie al programma di webinar, B/Open ha creato un network di opera-
scenza attraverso l’organizzazione di una tori del settore, stringendo contatti utili anche in ottica di internazionaliz-
serie di webinar con esperti, imprenditori e zazione. Erboristerie, bioprofumerie, parafarmacie, industria farmaceutica e
GDO sono alcune delle categorie di visitatori che vedono
in B/Open un luogo di incontro tra il mondo della produ-
UN APPUNTAMENTO PER I GIOVANI ERBORISTI
zione e quello della distribuzione.
Tra i momenti di incontro e di dibattito in fase di programmazione
durante i due giorni della manifestazione, B/Open proporrà, in Una fiera “smart ” orientata al business
collaborazione con Erboristeria domani, un meeting dedicato al canale Gli espositori saranno produttori e trasformatori di pro-
professionale delle erboristerie, e in particolare alla figura del tecnico dotti agroalimentari, ingredientistica, cosmesi, di pro-
dotti per la pulizia della casa, salute e benessere, attratti
erborista laureato. L’impegno delle erboristerie che hanno continuato
da B/Open per la sua impostazione esclusivamente B2B,
il loro lavoro a contatto con il pubblico anche durante le fasi del basata sul principio della certificazione dei prodotti, e
lockdown della scorsa primavera, le esperienze messe a punto per sensibile ai trend che attraversono il comparto. B/Open a
adeguare l’organizzazione del punto vendita alle regole della sicurezza novembre potrà svolgersi in presenza grazie a un layout
interpersonale, la domanda crescente del pubblico dei consumatori di rispondente ai criteri stabiliti dai protocolli safety care, e
verrà effettuata una gestione degli ingressi che segue le
prodotti autenticamente naturali per la difesa della propria salute.
disposizioni di sicurezza. Inoltre, le imprese partecipanti
Questi i molti aspetti che saranno trattati con testimonianze dirette di potranno scegliere tra una diversificata offerta di solu-
erboristi e operatori della filiera, e con il contributo di esperti analisti, zioni di allestimento smart “chiavi in mano”.
per delineare i possibili punti di forza e le criticità del ruolo dell’erborista
nell’evoluzione futura del comparto dei prodotti naturali. Per informazioni:
www.b-opentrade.com, info@b-opentrade.com

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FILIERE E MERCATI • Cosmesi bio

Pandemia: l’impatto sulla cosmesi naturale


di Diana Malcangi, Consulente Scientifica esterna NATRUE
e Mark Smith, Direttore generale NATRUE
I criteri ecologici guidano sempre
più le abitudini di consumo e
le politiche aziendali, grazie al
lavoro portato avanti negli anni
da associazioni, enti di ricerca
e imprese etiche, e sono oggi
incentivati anche dalle istituzioni
internazionali.
La pandemia ha contribuito ad
accrescere la consapevolezza
diffusa sull’importanza della
sostenibilità, orientando il pubblico
verso la cosmesi biologica.
Si rende dunque fondamentale
l’adozione di processi che
permettano di distinguere elementi
di sostanza dal greenwashing.

L
a pandemia di COVID-19 ha risve-
gliato un interesse sempre maggiore
sulle relazioni tra i cambiamenti
ambientali globali e la salute umana.
Lo sfruttamento intensivo e spesso incon-
trollato del suolo nell’ultimo secolo ha
avuto un impatto pesante sugli ecosi-
stemi, impatto che è stato ampiamente perdita di biodiversità, frammentazione del paesaggio e riduzione
valutato e misurato dalle scienze ambien- degli habitat di varie specie botaniche e faunistiche.
tali, e che viene discusso da tempo. Alcune ricerche recenti hanno mostrato, inoltre, come anche la salute
L’estrazione massiccia delle fonti fossili, umana sia intimamente collegata alla salute dell’ambiente (1-7).
l’agricoltura intensiva e l’urbanizzazione È ormai sempre più chiaro che la tutela dell’ambiente e l’impegno nel
in rapida espansione hanno contribuito rendere le attività umane globalmente più sostenibili non sono più
in maniera diretta all’aumento delle emis- degli “optional”, bensì priorità urgenti, e finalmente anche i governi si
sioni di carbonio e all’erosione progres- stanno muovendo in questa direzione in maniera coordinata; ne è un
siva dei terreni naturali, con conseguente esempio l’adozione del Green Deal europeo che include piani come

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Cosmesi bio • FILIERE E MERCATI

la Strategia UE per la sostenibi-


lità delle sostanze chimiche e il
piano d’azione per l’economia
circolare oppure l’Agenda ONU
2030 per lo sviluppo sosteni-
bile, un programma d’azione per
le persone, il pianeta e la pro-
sperità che ha stilato 17 obiet-
tivi e 169 sotto-obiettivi sulle
tre dimensioni della sostenibi-
lità (ecologia, società ed eco-
nomia), obiettivi che dovranno
essere realizzati entro il 2030 da
tutti i Paesi membri dell’ONU.
Possiamo dire che l’Agenda  I 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030
ONU 2030, in qualche modo,
è il coronamento di molti anni di impegno concreto esempio la lista di ingredienti ottenuti dall’olio di palma
da parte di tantissime micro e macro realtà sparse in che hanno l’obbligo di essere certificati sostenibili) e,
tutto il mondo, che hanno agito in modo autonomo o dopo una valutazione dei suoi criteri, ha potuto alli-
coordinato in vari settori (associazioni, enti di ricerca, nearsi a ben 6 dei 17 obiettivi ONU all’interno del suo
istituzioni pubbliche e private e imprese del settore), standard. NATRUE, inoltre, continua a collaborare atti-
nonché il segno di un’aumentata consapevolezza a vamente con le istituzioni europee su vari temi inerenti
livello globale. alla cosmesi e allo sviluppo sostenibile.
L’associazione internazionale non-profit NATRUE, ad
esempio, che ha creato uno standard internazionale L’IMPATTO DELLA PANDEMIA SULL’ECONOMIA
volontario per la cosmesi naturale e biologica, sin dalla
sua fondazione (nel 2007) a opera dei pionieri della Nonostante una contrazione mondiale media, nel 2020,
cosmesi naturale e biologica lavora continuamente del 4,3%, l’economia globale sta nuovamente crescendo.
nella direzione della sostenibi-
lità dei prodotti e degli ingre-
dienti cosmetici nelle varie fasi
della filiera, incoraggiando alla
scelta dell’agricoltura biologica
e stabilendo, per le sostanze
di origine naturale e per i pro-
dotti finiti, regole formula-
tive e produttive coerenti con
i valori green, sempre tenendo
conto della complessità della
filiera e delle sfide tecnologi-
che che la cosmesi moderna
deve affrontare.
Oltre a questi elementi fon-
danti, presenti da sempre,
quest’anno NATRUE ha incluso
nel nuovo standard 3.9 requi-  Lo sviluppo dell’agricoltura biologica favorisce la disponibilità di materie prime adeguate agli stan-
siti ulteriori di sostenibilità (ad dard formulativi dei cosmetici naturali

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FILIERE E MERCATI • Cosmesi bio

Questa tendenza, cioè che le aziende sostenibili per-


formano meglio rispetto alle aziende non sostenibili, si
riflette anche nelle abitudini di consumo.

IL BOOM DI PRODOTTI BIOLOGICI E SOSTENIBILI

Come abbiamo potuto tutti sperimentare, la pandemia


ha modificato le nostre abitudini e routine quotidiane,
e come consumatori stiamo riscoprendo quanto impor-
tante sia l’impatto che le nostre scelte hanno sull’am-
biente. Ecco perché stiamo assistendo a un maggiore
interesse verso i prodotti naturali e biologici, a una mag-
giore attenzione alla loro origine e a come vengono pre-
 L’attribuzione della qualità naturale e biologica di un cosmetico si parati, alla ricerca di prodotti sfusi o a km zero, la cui
basa su attenti controlli tecnologici in laboratorio domanda è in aumento. Attraverso la scelta di prodotti
sostenibili e biologici, ogni consumatore può dare il suo
Nell’area UE si stima che la produzione dovrebbe cre- piccolo contributo alla protezione del pianeta.
scere del 3,6% quest’anno, dopo un calo del 7,4% nel Dall’India all’Europa agli Stati Uniti, la pandemia ha
2020 (8). portato dunque a un’impennata globale, fino al 40%
Per quanto riguarda il settore industriale, la diminuzione della domanda di “bio” in più rispetto allo scorso anno.
della produttività e dei fatturati in seguito alla pandemia Le vendite online sono esplose al punto che negli USA
avrebbero dovuto diminuire la disponibilità di budget da grossi rivenditori hanno dovuto limitare l’e-commerce
investire per l’adozione di processi sostenibili, per l’ap- di alimenti bio per poter continuare a soddisfare la
provvigionamento da fonti rinnovabili e per il benessere domanda crescente nel mass market (10).
e la sicurezza dei lavoratori; ma, al contrario, il fattore Anche i prodotti non alimentari (come i cosmetici e i
significativo che è emerso è che le aziende che hanno prodotti per l’igiene della persona) contenenti riferi-
scelto di investire nella sostenibilità hanno ottenuto per- menti al “biologico” e al “green” in etichetta hanno
formance finanziarie migliori rispetto alle aziende non visto una fortissima crescita (+10,2% di vendite per i
sostenibili, sia prima che durante la pandemia (9). prodotti con claim “sostenibile”, +5,1% per il claim “bio-
logico”, +20,3% per “biodegradabile”,
+54,4% per “packaging composta-
bile”, ecc.) (11).

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Cosmesi bio • FILIERE E MERCATI

Certamente questa tendenza era già visibile prima, ma


durante la pandemia ha conosciuto un forte impennata.

LA CRESCITA DELLA COSMESI BIO E GREEN

Per quanto riguarda il settore cosmetico, sono emersi dati


interessanti: nel 2020, a fronte di una flessione generale
sul mercato della bellezza in Italia (-12,8% sul fatturato
complessivo) su cui hanno pesato i settori acconciatura,
estetica, erboristeria, profumeria e vendite dirette, si è
avuto un vero e proprio boom dell’e-commerce (+42%
tra gennaio e giugno), di cui la maggiore crescita si
è avuta nei prodotti per l’igiene della persona e nella
cosmesi naturale e sostenibile.
Da un’indagine delle parole chiave più utilizzate dalle
aziende intervistate, quelle in assoluto più presenti sono
state “sostenibilità” e “naturale/biologico”.
Il consumo di prodotti a connotazione naturale, bio
e sostenibile si è confermato infatti come un trend in
forte crescita nel mondo della cosmesi, così come in altri  La pandemia ha fortemente indirizzato i consumi di cosmetici verso
settori, e il valore globale in Italia supera gli 1,6 miliardi quelli naturali
di euro (12).
Ciò ricalca le tendenze nel resto del mondo, dominato parte dei consumatori europei ed è in costante espan-
dalla spinta asiatica al bio, mentre l’Europa risulta essere sione a livello globale, come dimostra il database pub-
l’area dove è presente il maggior numero di prodotti che blico NATRUE dove sono presenti oltre 7000 prodotti
portano un marchio di certificazione (13). attualmente certificati (14).
I marchi di certificazione che si basano su criteri verifica- NATRUE si conferma dunque come lo standard d’eccel-
bili e che vengono controllati da organismi terzi indipen- lenza per i produttori di cosmetici naturali e biologici, e
denti offrono maggiori garanzie al consumatore riguardo un marchio di garanzia per i consumatori che vogliono
quelle caratteristiche del cosmetico che non sono già pro- essere sicuri che il prodotto naturale e bio che stanno
tette dalla legge. Il contrassegno NATRUE è uno di questi acquistando sia di qualità certificata e che la formula-
esempi, che garantisce autentica naturalità o qualità bio- zione sia davvero green.
logica della formulazione. Lo standard NATRUE viene costantemente aggiornato
I consumatori, infatti, sono diventati sempre più interes- per assicurare che le aspettative dei consumatori, i claim
sati alla composizione dei cosmetici, e una parte di loro e lo sviluppo di nuovi ingredienti e prodotti possano
sta virando verso piccoli marchi indipendenti, prodotti essere sempre in equilibrio, restando fedeli ai principi
sfusi o addirittura verso i kit di cosmetici fai-da-te. dei suoi fondatori.
Nell’era del greenwashing, in cui il mercato abbonda di
prodotti che recano claim etici, green e legati alla soste- QUALI PRODOTTI SONO CRESCIUTI DI PIÙ?
nibilità ambientale, i consumatori stanno diventando più
consapevoli che un prodotto potrebbe essere di mera Per quanto riguarda i dati sulle varie tipologie di cosme-
“ispirazione naturale” anziché realmente naturale come tici, mentre il trucco e i prodotti per lo styling dei capelli
invece si aspettano. hanno sofferto maggiormente nel 2020, la richiesta di
Perciò, nel tentativo di ricevere rassicurazioni e garan- prodotti per la detersione, l’igiene e per la cura della pelle
zie sulla qualità dei prodotti, i consumatori imparano a e dei capelli ha avuto invece una forte espansione, poiché
cercare marchi di certificazione autorevoli. Il contrasse- sono stati considerati essenziali per pulire, igienizzare,
gno NATRUE, ad esempio, è uno dei più conosciuti da proteggere e prendersi cura del benessere della pelle.

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FILIERE E MERCATI • Cosmesi bio

TENDENZE DEGLI INGREDIENTI COSMETICI di mercato (16), stanno emergendo alcune tendenze
nelle scelte dei consumatori destinate ad avere un
Il trend di mercato degli ingredienti cosmetici segue impatto sull’industria globale della bellezza anche dopo
quello dei prodotti. la pandemia:
A fronte di una riduzione nelle vendite dei pigmenti, dei - Beautiful Mind: ricerca di prodotti e routine di bel-
polimeri fissativi per capelli e dei filtri UV (utilizzati rispet- lezza come modo per prendersi cura di sé, riequili-
tivamente nel makeup, nei prodotti per acconciatura e nei brarsi e combattere ansia e stress.
solari), al contrario ingredienti con funzione antimicro- - Beauty Re (Valued): eliminare ciò che è superfluo
bica, conservanti, emollienti, fattori di viscosità e soprat- e inutilmente costoso, acquistando solo prodotti di
tutto tensioattivi sono in crescita a causa dell’uso inten- qualità al giusto prezzo.
sificato di saponi e gel idroalcolici per le mani, nonché - Channel changers: acquisti tramite e-commerce di
della maggiore attenzione alla cura della pelle. marchi che mostrano trasparenza nei prodotti e sanno
Tra questi, gli ingredienti più richiesti sono quelli di offrire esperienze digitali positive.
qualità naturale e sostenibile: estratti da materie prime - Beauty Eco-lution: le considerazioni eco-etiche
botaniche di coltivazione biologica, ingredienti prove- guidano sempre più gli acquisti. I consumatori
nienti da pratiche colturali realizzate in modo da pre- vogliono sentirsi attivi nel supportare le imprese locali,
servare le foreste e la biodiversità animale e vegetale, sostenibili ed etiche.
sostanze di origine naturale trasformate con processi a
basso impatto ambientale o con metodi biotecnologici Alcuni esempi di come queste tendenze possono tradursi
non-OGM. sono prodotti semplici nella formula ma con alta percen-
NATRUE si impegna nel garantire che i prodotti natu- tuale di attivi, prodotti multifunzione, formulazioni bio e
rali e biologici che portano il marchio NATRUE con- naturali, packaging ecocompatibili e ricaricabili, prodotti
tengano sostanze provenienti da fonti verificate, affin- sfusi, solidi o in polvere, prodotti a km zero.
ché i criteri etici, sostenibili e ambientali siano ben sup- Sul database NATRUE si possono trovare molti esempi di
portati. Per esempio, assicura che l’uso di olio di Palma questi prodotti, tra cui quelli più innovativi come le creme
sia certificato sostenibile, oltre a criteri per il benessere multifunzione e i detergenti solidi per il corpo e i capelli.
animale, per il packaging e i suoi materiali costitutivi e Questi trend confermano che l’adozione di un approc-
per la biodegradabilità, escludendo sostanze di origine cio sostenibile è una strategia vincente sul lungo periodo
sintetica e semi-sintetica come siliconi, etossilati, paraf- e, come associazione internazionale non-profit, NATRUE
fine e petrolati. incoraggia fortemente tutti gli attori della filiera, dai pro-
Al fine di promuovere le sostanze che rispettano i criteri duttori ai fornitori, a fare la loro parte in questa direzione.
in modo robusto e rigoroso, e per facilitarne l’adozione La sostenibilità dovrebbe essere incorporata in ogni fase
da parte delle aziende cosmetiche, NATRUE ha adattato della lunga filiera, partendo dalle coltivazioni agricole e
il suo schema anche per le materie prime cosmetiche, arrivando a ottenere un prodotto che arrivi nelle mani
consentendone l’approvazione (con controllo della docu- nel consumatore, fino a includere, andando oltre, i pro-
mentazione) o la certificazione (con controllo della docu- cessi strategici, commerciali, comunicativi e di marketing.
mentazione e ispezioni in loco) da parte di enti di cer- Le sfide che le aziende cosmetiche devono affrontare in
tificazione indipendenti accreditati, sulla base della loro questa transizione al green non sono certamente facili.
origine e del loro processo produttivo, e consentendone Per questo è importante selezionare le giuste fonti di
l’inserimento nel database pubblico (15) come materie informazione e gli strumenti più utili a cui far riferimento
prime che portano il marchio NATRUE. per poter creare cosmetici che siano veramente natu-
rali, biologici e sostenibili, e per tutelare le scelte etiche
TENDENZE BEAUTY NEL POST PANDEMIA e responsabili dei consumatori.
Favorendo un aumento di consapevolezza sull’impor-
Gli effetti della pandemia si riflettono anche nelle novità tanza del green, della sostenibilità e della protezione
beauty, sempre più ispirate a un rapporto virtuoso tra la ambientale tra i consumatori, e facilitando l’innovazione
natura ed essere umano. Secondo una recente indagine futura in cosmesi, lo standard NATRUE, rappresentato

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Cosmesi bio • FILIERE E MERCATI

sulla confezione attraverso il marchio NATRUE, è quindi Coronavirus Infection.


il riferimento affidabile per tutti coloro che desiderano J Environ Public Health 2020:1646943
essere parte di questo grande cambiamento. 8. www.worldbank.org/en/news/press-release/2021/01/05/global-eco-
nomy-to-expand-by-4-percent-in-2021-vaccine-deployment-and-in-
Bibliografia vestment-key-to-sustaining-the-recovery
1. Morens DM, Daszak P, Taubenberger JK (2020) Escaping Pandora’s 9. www.ansa.it/sito/notizie/economia/ofc/in_evidenza/2021/01/12/
Box - Another Novel Coronavirus. covid -19 - e - investimenti -sostenibili - cosa - e - cambiato _11a -
N Engl J Med 382(14):1293-1295 3a825-d4a0-4b82-bdca-d24786677241.html
2. Keesing F, Belden LK, Daszak P et al (2010) Impacts of biodiversity 10. w w w.biofach.de /en /news /press-releases /2020 -biofach-viva-
on the emergence and transmission of infectious diseases. ness-2021-especial-organic-sector-in-the-pandemic-nipujgw49f_
Nature 468(7324):647-652 pireport
3. Allen T, Murray KA, Zambrana-Torrelio C et al (2017) Global hotspots 11. Dati dell’Osservatorio Immagino GS1 Italy 2020 in collaborazione con
and correlates of emerging zoonotic diseases. Nielsen, https://osservatorioimmagino.it
Nat Commun 8(1):1124 12. Indagine congiunturale: Mercato e industria cosmetica, Cosmetica
4. Jones KE, Patel NG, Levy MA et al (2008) Global trends in emerging Italia, febbraio 2021, https://www.cosmeticaitalia.it/export/sites/
infectious diseases. default/centro-studi/indagine-congiunturale/Congiunturale-10-feb-
Nature 451(7181):990-993 2021-Ancorotti.pdf
5. Domingo JL, Rovira J (2020) Effects of air pollutants on the transmis- 13. The Global Market for Natural & Organic Personal Care
sion and severity of respiratory viral infections. Products, Ecovia I n t e l l i g e n c e, w w w. e c o v i a i n t . c o m /
Environ Res 187:109650 global-market-for-natural-organic-personal-care-products/
6. Comunian S, Dongo D, Milani C et al (2020) Air Pollution and Covid- 14. www.natrue.org/it/
19: The Role of Particulate Matter in the Spread and Increase of 15. https://klinegroup.com /articles /covid-19 -beauty-ingredients
COVID-19’s Morbidity and Mortality. -face-a-tough-road-ahead/
Int J Environ Res Public Health 17(12):4487 16. 2021 Global Beauty and Personal Care Trends, What brands need
7. Moelling K, Broecker F (2020) Air Microbiome and Pollution: to know for continued success in 2021 and beyond, Mintel, www.
Composition and Potential Effects on Human Health, Including SARS mintel.com/beauty-trends

425 • Erboristeria Domani


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FILIERE E MERCATI • Iniziative

EVO&EVA: un premio internazionale


per sancire il primato dell’Olivo
nella fitocosmesi
vent’anni si impegna a pro-
muovere la cultura dell’arte
Rivolto alle imprese agricole
olivicola e olearia, e orga-
e ai laboratori cosmetici che nizzato in associazione con
utilizzano olio d’Olivo e derivati C.I.Bi. Consorzio Italiano
dell’olivocoltura nella creazione per il Biologico - premio
BIOL, la più importante e
di linee cosmetiche biologiche prestigiosa manifestazione
e naturali: la prima edizione di internazionale del settore
un’iniziativa che vuole sostenere il dell’olio extra vergine di oliva biologico.
Il Premio Internazionale EVO&EVA è stato ideato da esperti del settore
successo sul mercato dei prodotti
dell’olio extra vergine di oliva con l’obiettivo di mettere in risalto e far
ricavati da questa presenza apprezzare le altre virtù di questa pianta, contribuendo allo sviluppo
millenaria nella nostra agricoltura delle aziende olivicole e cosmetiche e incentivando l’utilizzo di formu-
con la ricerca scientifica sulla lazioni che contengano sostanze attive funzionali derivanti dalla pianta
di Olivo, facendo leva sulla sensibilità e il rispetto per la natura.
qualità e sulla funzionalità
La prima edizione del premio è stata resa possibile grazie alla collabo-
cosmetica dei suoi derivati. razione di importanti enti e istituzioni, tra cui l’Università degli Studi di
Bari Aldo Moro, BDIH (Associazione federale dell’industria tedesca e del
commercio di prodotti farmaceutici, prodotti per la salute, integratori
alimentari e per la cura personale), ISPE (Institute of Skin and Product

“L
a pianta d’Olivo ha una storia Evaluation) e IED (Istituto Europeo di Design).
millenaria, che la vede prota- L’iniziativa si pregia del patrocinio conferito dal Consiglio per la Ricerca
gonista nell’alimentazione, ma in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA), il principale ente
non solo: le antiche civiltà erano solite uti- di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari: da sempre impe-
lizzare ogni parte della pianta per estrarre gnato nella gestione sostenibile delle produzioni, nello spirito dei prin-
sostanze medicinali e ingredienti per cipi dell’economia circolare, della bioeconomia e del trasferimento
unguenti e cosmetici. Creare una sinergia dell’innovazione, il CREA ha riconosciuto questi valori nel progetto
e aprire un dialogo tra mondo cosmetico EVO&EVA.
e olivicoltura, con benefici per entrambi, “Abbiamo fortemente voluto questo progetto, che rappresenta una
ci ha spinto a realizzare questa iniziativa, nuova consapevolezza. EVO richiama il divenire, il cambiamento e l’e-
in cui l’Olivo è l’indiscusso protagonista” voluzione del sapere che incontra EVA, la femminilità per eccellenza.
spiega Martina Rusconi Clerici, responsa- Dai nostri oliveti possono nascere prodotti cosmetici naturali e biolo-
bile organizzativa del premio internazio- gici straordinari, nel pieno rispetto dell’ambiente” commenta Gabriella
nale EVO&EVA, L’Olivo nella cosmesi natu- Stansfield, presidente dell’Associazione Nazionale delle Donne dell’O-
rale, ideato dall’Associazione Nazionale lio. Nino Paparella, presidente di C.I.Bi, aggiunge: “Da anni attraverso il
delle Donne dell’Olio, che da oltre premio BIOL, che fornisce una visione internazionale sul settore dell’olio

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Iniziative • FILIERE E MERCATI

extravergine d’oliva biologico, cerchiamo di fare la dif- maggiormente i consumatori finali, sempre più attenti e
ferenza, mettendo in risalto i prodotti che rispettano i informati, i prodotti che parteciperanno al concorso ver-
principi ambientali ed etici dell’agricoltura bio, offrendo ranno sottoposti a un consumer test effettuato con le
una garanzia di integrità per il consumatore. Desideriamo modalità e sotto la supervisione di ISPE.
che questi valori possano essere messi al servizio della La partnership con ISPE, inoltre, consentirà ai vincitori del
cosmesi naturale, che dialoga con lo stesso consumatore premio per ciascuna categoria di usufruire di un eccezio-
consapevole e informato”. nale benefit, ovvero l’elaborazione esclusiva del profilo
“La filiera dell’olio nel nostro Paese è composta da molte sensoriale del proprio prodotto premiato.
piccole e medie aziende che, come avviene oggi in tutti i L’analisi sensoriale sarà svolta tramite un panel di valuta-
campi dell’agricoltura, stanno valutando iniziative nuove tori appositamente selezionati e formati.
per diversificare la propria attività per dare valore ai Numerosi i premi speciali istituiti all’interno del concorso:
propri prodotti. Ne sono prova, quest’anno, le nume- da quello riservato alle aziende agricole, al fine di valo-
rose aziende agricole che hanno aderito al premio e che rizzare le realtà che sono riuscite a raggiungere alti livelli
si sono messe in gioco direttamente nella creazione di qualitativi, pur non essendo la produzione di cosmetici la
proprie linee cosmetiche. Una prospettiva, quella di desti- loro attività principale, ai prodotti che esaltano maggior-
nare l’olio e altri derivati dell’olivocoltura all’impiego in mente le componenti derivanti dall’Olivo, indicandone
campo cosmetico, che può avere evidentemente un certo nuovi impieghi tramite ricerca e innovazione.
peso nella gestione aziendale” osserva ancora Martina Grande attenzione infine per il packaging: grazie alla
Rusconi Clerici. partnership stretta con IED, che sarà parte integrante del
Collegio preposto, tutti i prodotti verranno valutati per le
LA STRUTTURA DEL CONCORSO loro confezioni, che oltre a essere gradevoli, funzionali e
sostenibili, devono trasmettere al meglio al consumatore
Il premio internazionale EVO&EVA si propone di dare l’importanza della presenza nella formulazione di materie
visibilità ai migliori prodotti cosmetici naturali e biologici prime derivanti dall’Olivo. La cerimonia di assegnazione
a base di materie prime derivanti dall’Olivo presenti sul del premio è prevista dopo l’estate.
mercato, in particolar modo nelle categorie crema corpo,
crema viso e crema mani. Possono partecipare al con- Per maggiori informazioni:
corso prodotti cosmetici finiti nella cui formulazione sia www.evoeva.it - info@evoeva.it
presente uno o più ingredienti deri-
vanti dall’Olivo. I prodotti possono
avere o non avere una certificazione
naturale o biologica, purché nell’e-
lenco degli ingredienti non siano pre-
senti sostanze quali siliconi, parabeni,
coloranti, profumi e materie prime di
origine petrolchimica.
Una qualificata giuria, composta da
professionisti del settore beauty, agro-
nomia, giornalismo, medicina, bio-
logia e chimica, affiancata da due
organi tecnici, il Collegio dei tecnici
(chimici e cosmetologi) e il Collegio
giudicante del packaging, assegnerà
i riconoscimenti al primo e secondo
classificato per ogni categoria, valu-
tando la naturalità delle formulazioni e
le proprietà sensoriali. Per coinvolgere  Vincent Van Gogh, Raccolta delle olive

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FILIERE E MERCATI • Progetti europei a cura di Demetrio Benelli

MAPPAE: il turismo come forma


di conoscenza del mondo
delle piante aromatiche
Progetto del bando
Cosme, del quale Le
Tra tutti, questo progetto è quello
Terre dei Savoia è capofila,
che forse si è trovato ad affrontare MAPPAE collega desti-
più preclusioni con l’imperativo nazioni europee unite
“restate a casa!”. da una comune tra-
dizione nel campo
La piattaforma di MAPPAE delle piante medi-
nasce dalla collaborazione di cinali e aromatiche,
partner di sei diverse nazioni e mette insieme sei Paesi: Italia, Bosnia-Erzegovina, Cipro, Croazia,
Francia e Malta.
(Italia, Bosnia-Erzegovina,
Alla conclusione del progetto, gli strumenti sviluppati nei due anni di
Croazia, Cipro, Francia e Malta) lavori dai partner svelano l’innovativa offerta turistica.
per offrire una serie di itinerari Questa sarà fruibile attraverso piattaforme e applicazioni digitali, ma
turistici tra natura e tradizioni: è non solo.
I diversi Paesi sono presentati da video emozionali che illustrano le
costituita da un portale web, che
tappe degli itinerari nazionali (visibili sul canale youtube del progetto)
rappresenta il porto di partenza, e le destinazioni sono raccolte sul portale web dedicato che lavora
e da un’app, la bussola da insieme a un’app specifica che guiderà il visitatore alla scoperta dei
portarsi in viaggio. Destinazione: luoghi di MAPPAE.
Infine, una brochure in tutte le lingue nazionali, oltre che in cinese e in
la scoperta sensoriale del
russo, racconta le rotte europee.
patrimonio aromatico dell’Europa “MAPPAE è ispirato ai principi del turismo esperienziale concepito come
mediterranea. momento multisensoriale”
commenta la direttrice
di Terre dei Savoia, Elena
Cerutti.

I
l logo è un fiore con le destinazioni dei “Il nostro obiettivo è stimo-
sei Paesi europei. L’acronimo inglese lare i turisti con una chiave
preso in prestito dal latino, MAPPAE interpretativa originale che
(Medicinal and Aromatic Plant Pathways si rivolge ai mercati europei
Across Europe), parla di mappe, rotte da e intercontinentali, incluse
seguire per immergersi in un nuovo tipo Cina e Russia”.
di turismo: una dimensione che unisce “Insieme ai colleghi dei
cultura, gusto, esperienze in 12 diversi iti- diversi Paesi abbiamo ideato
nerari, due per Stato, con pacchetti turistici nuove rotte per mettere  Prodotti erboristici artigianali vengono realiz-
modulari e componibili. al centro il territorio e le zati con le specie locali delle varie destinazioni

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Progetti europei • FILIERE E MERCATI

persone“ spiega ancora Elena Cerutti.


“I partner coinvolti hanno sviluppato un sito e un’app su
un modello di turismo sostenibile, in vista del rilancio del
settore, oggi messo in ginocchio dalla pandemia”.
Operatori e turisti potranno personalizzare il proprio iti-
nerario sul sito www.mappae.eu o sull’app partendo da
una destinazione, ma anche scegliendo, tra decine di
erbe aromatiche, quella che si vuole scoprire.
L’Italia è presente con itinerari in Piemonte, regione
che mantiene il primato della produzione nazionale di
essenze aromatiche, e in Liguria, con i suoi ambienti unici  Le aromatiche invadono anche i borghi dell’Isola di Losinj in Croazia
e climi temperati.
La Provenza e il Sud della Francia sono le destinazioni d’e-
lezione per gli itinerari aromatici d’Oltralpe. L’arcipelago di
Losinj, molto conosciuto al pubblico italiano, ospita i per-
corsi selezionati per la Croazia. Per spingersi poi nell’en-
troterra, tra i parchi e le valli della Bosnia-Erzegovina, con
itinerari da esplorare in bici o a cavallo.
Due isole, Malta e Cipro, offrono momenti per conoscere
modalità ancestrali di coltivare e utilizzare le piante aro-
matiche, nel cuore più profondo del Mediterraneo.
I progetti europei costituiscono esperienze pilota che
possono rappresentare modelli per la creazione di nuove  La regione Troodos nell’interno di Cipro è una preziosa riserva di specie rare
imprese. MAPPAE, però, proprio a partire da ora potrà
svolgere la sua funzione, e nulla esclude che possa
venire ulteriormente implementata in futuro con nuovi
contenuti.
“Siamo colpiti dall’attenzione che il progetto ha susci-
tato e delle numerose di richieste di informazioni che ci
stanno arrivando dopo la presentazione del portale” dice
Francesco Cozzolino, curatore del progetto presso l’asso-
ciazione Le Terre dei Savoia.
“Anche per questo siamo già al lavoro per comple-
tare, nelle prossime settimane, la versione in italiano del
portale, e siamo aperti in futuro a forme di collaborazione  Viaggiare per erbe vuol dire anche riscoprire la storia dei territori
per presentare nuove
realtà e nuove destina-
zioni. Certamente sarà
interessante monitotare
a distanza di tempo,
dopo l’estate, il gradi-
mento incontrato dalla
varie proposte”.

Per conoscere
il progetto:
www.mappae.eu  La pratica delle erbe aromatiche unisce anche le nuove generazioni

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FILIERE E MERCATI • Agenda a cura di Demetrio Benelli

Esperienze e nuove prospettive:


un anno di pandemia al centro
della Tavola rotonda di Savigliano
L
a Tavola rotonda è un appunta- specie, una su tutte l’Echinacea, erano diventati merce rara: una delle
mento del Corso di laurea in Tecniche prime tangibili conseguenze che l’avvento della pandemia avrebbe avuto
Erboristiche dell’Università degli Studi anche sul mercato delle piante officinali.
di Torino, rivolto agli studenti ma aperto a Quali siano state le dinamiche che in quelle settimane hanno interes-
tutti gli interessati e ai rappresentanti delle sato il comparto, e come si siano evolute nei mesi successivi, è stato il
istituzioni e delle imprese del territorio, che primo dei punti affrontati nell’incontro da Renato Iguera, presidente di
vuole portare all’attenzione di tutti i parte- Assoerbe. “La pandemia e stata una calamità su una scala raramente
cipanti momenti significativi che anno per vista, ma il settore dei prodotti erborsitici, grazie al suo ruolo, ha tenuto
anno attraversano la vita del settore. bene” ha osservato Iguera. “L’incremento della domanda e dei consumi
Molti gli aspetti dell’impegno professionale ha riguardato molte classi di prodotti, soprattutto nei Paesi industrializ-
di chi lavora con le piante officinali affron- zati, e la maggiore consapevolezza acquisita da tutti riguardo la tutela
tati con questi incontri, che hanno preso della salute si è ripercossa positivamente sul settore, un’attitudine che
il via nel 2002 presso la sede del corso a potrà consolidarsi ancora: ma l’obiettivo non è certamente attendere la
Savigliano: l’evolversi del quadro norma- prossima catastrofe, ma costruire un futuro più sano, grazie a un’offerta
tivo, nel contesto nazionale e nel panorama fondata su qualità e trasparenza” ha concluso Iguera.
europeo; i diversi ruoli che il laureato in tec-
niche erboristiche può trovarsi a svolgere; CAPACITÀ DI ADATTAMENTO: IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO
la ricerca della qualità delle materie prime
e dei prodotti finiti nelle varie applicazioni La situazione di emergenza ha impattato su tutte le realtà produttive e
dei derivati vegetali; la tutela della biodi- professionali, mettendo tutti, imprese e lavoratori, di fronte a situazioni
versità; il corretto equilibrio tra tradizione nuove e sfidanti, che, prima di tutto, hanno richiesto elasticità e capa-
e innovazione, e tanti argomenti ancora. cità di adatttamento, come ha testimoniato Irene Minardi, titolare della
Ciò è stato possibile grazie al contributo storica azienda di commercio di droghe erboristiche.
di molti esperti, docenti, imprenditori, e di La scorsa primavera, dopo una prima fase di incertezza, le erboristerie
molti tecnici erboristi che hanno portato la sono state classificate come attività essenziali e hanno potuto continuare
loro testimonianza diretta.
Dopo la battuta d’arresto forzata dello
scorso anno, la Tavola rotonda è tornata
in maggio, anche se in modalità online,
proprio per fare un bilancio di un anno di
pandemia per il settore delle piante offici-
nali, e per la vita universitaria.

COSA È AVVENUTO SUI MERCATI?

La scorsa primavera, nelle prime settimane


successive al lockdown, gli estratti di alcune  A contatto con il pubblico: un anno di grande responsabilità per le erboristerie

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Agenda • FILIERE E MERCATI

adulterazioni, che richiedono ora una sempre mag-


Salute nella vecchiaia 7%

Salute del cuore 8% giore vigilanza.


Diabete 8%

Salute femminile 10% PAROLA D’ORDINE? RESILIENZA


Salute maschile 12%

Salute generale 15%


La didattica, a tutti i livelli, è stata investita dagli
Stati d’animo, stress 30%
effetti della pandemia: “resilienza” è diventata la
Supporto al sonno 30%

Immunostimolanti 52%
parola d’ordine nelle scuole e nelle università.
L’attività in rete è apparsa l’opportunità più imme-
 USA - Integratori vendite 2020 vs 2019 per classe di prodotto (da Nutrition diata per continuare a comunicare tra studenti e
Business Journal) docenti, ma l’università non è solo la trasmissione
di nozioni, è prima di tutto una comunità dove lo
la loro attività a contatto con il pubblico: un risultato di scambio diretto di esperienze avviene attraverso la pratica
cui bisogna dare atto prima di tutto alla FEI per come ha e il confronto quotidiano.
saputo sensibilizzare le autorità competenti per ottenere Questo si vede bene a Savigliano, dove quello che è stato
quest’autorizzazione. costruito in questi anni è una vera e propria cittadella per
Restare aperti è stato prima di tutto una grande respon- lo studio delle piante officinali: non solo le aule, ma anche
sabilità per ogni erborista, ma non solo, perché anche in i laboratori e gli spazi comuni dove realizzare il confronto
questo caso tutta la gestione dell’attività professionale ha di persona del percorso di formazione di ciascuno, come
dovuto essere riorganizzata. ha osservato la presidentessa del Corso di laurea Silvia
Silvia Naula si è laureata in Tecniche Erboristiche a Arpicco. Proprio il progetto di un nuovo spazio comune,
Savigliano ed è titolare dell’Erboristeria di Rivoli. La dispo- l’orto officinale, che è in fase di realizzazione con la colla-
nibilità al colloquio è una parte molto importante del suo borazione dell’associazione dei laureati ALTEA, è la pro-
modo di intendere il ruolo del tecnico erborista: nel corso messa di arrivare presto alla nuova normalità. Un nuovo
di quest’ultimo anno ha dovuto farvi ricorso spesso, per spazio la cui inaugurazione, questa volta in presenza, tutti
trasmettere ai suoi clienti le nuove modalità con le quali attendono per l’appuntamento del prossimo anno.
avrebbe svolto il suo lavoro, ma anche per rispondere alla
domanda crescente di natura che veniva dal pubblico, La documentazione del convegno è disponibile sul sito del
come ha raccontato con immagini e riflessioni originali Corso di laurea: www.tecnicherboristiche.unito.it
nel suo intervento.
Interessante anche osservare come
la particolare situazione che si è
venuta a creare ha influito sulle
varie tipologie di interazione all’in-
terno del comparto, anche in
sul piano internazionale. Di quali
siano stati questi effetti ha parlato
Marinella Trovato, presidentessa di
SISTE, che a partire dall’incremento
della domanda per varie tipologie di
prodotto sui diversi mercati ha illu-
strato le criticità intervenute nella
catena di approvvigionamento di
materie prime; con la conseguenza,
tra l’altro, di fare crescere fenomeni
già oggetto di osservazione negli
ultimi anni, come le sofisticazioni e  Lavori in corso per il nuovo Giardino botanico e officinale della sede di Savigliano

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FILIERE E MERCATI • Agenda

Verdecittà: al via il tour nazionale


promosso dal CREA per fondare
su più alberi e più piante il nuovo
modo di vivere la città

P
iù verde in città migliora la qualità d’Onore del Palazzo Comunale, Piazza Maggiore) e Palermo (25-27
della vita. Questo è l’obiettivo di giugno Piazza Castelnuovo), introdotte rispettivamente dai webinar Il
Verdecittà, il progetto finanziato Verde in città contro il cambiamento climatico e Più verde in città con
dal MIPAAF e coordinato dal CREA, il più meno acqua.
importante ente di ricerca dedicato all’a-
groalimentare, con la collaborazione di I programmi al sito possono essere consultati al sito:
Padova Hall, per sensibilizzare gli abitanti www.verdecitta.flormart.it
di 5 città italiane sui benefici del verde
urbano e l’importanza di creare città
più sostenibili. Gli esperti agronomi del
Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori
Agronomi e dei Dottori Forestali (CONAF)
realizzeranno 5 istallazioni di verde com-
poste da specie arboree, specie ornamen-
tali e piante aromatiche e fiorite, una per
ciascuna città coinvolta.
Oltre all’istallazione, Verdecittà propone
un nutrito programma di seminari a scopo
didattico-divulgativo e di eventi organizzati
in collaborazione con i Comuni.
Appuntamento quindi a giugno con le
città di Bologna (11-13 giugno Cortile

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Review • SCIENZA E TECNICA

fitocosmesi, fitoterapia, nutrizione:


dati ed evidenze dalla ricerca
a cura di Paolo Poggi e Marcello Monti

Attività terapeutiche

Capsaicina La capsaicina, chimicamente vanillinamide dell’acido isodecenoico, a


nel trattamento forte sapore pungente che si trova nei frutti del Capsico (Capsicum
annuum), è un alcaloide incredibilmente stabile: resta inalterato per
di tumori del tratto
lungo tempo anche dopo la cottura e il congelamento.
gastrointestinale
Numerose le proprietà sfruttabili in campo terapeutico di questo alca-
loide: antiossidante, antinfiammatoria, analgesica, antimicrobica.
Apprezzabili risultati sono stati ottenuti anche con il suo impiego nel
trattamento di forme tumorali, con rilevanti effetti di riduzione della
progressione del male e dell’intensità della metastasi.
Nella relazione si riferisce di positivi effetti di capsaicina nel trattamento
di tumori del tratto gastrointestinale.
Questo tipo di tumori è annoverato tra quelli registrabili con maggiore
frequenza e più resistenti alle cure, per cui richiede un trattamento più
severo, con un impiego anche prolungato di chemiofarmaci. Per cui
sono indicati e consigliati, quali ausiliari al chemioterapico primario, trat-
tamenti con prodotti naturali con attività complementari a quella anti-
cancerogena, come quella antiossidante e antinfiammatoria.
La capsaicina è stata elemento di intensa ricerca, ai fini di validarne il
suo effettivo potenziale curativo anche nel trattamento di questa cate-
goria di tumori. Le ricerche hanno rivelato che certi effetti anticance-
rogeni sono attribuibili a un incremento di Reactive Oxigen Species
(ROS), a induzione di apoptosi su cellule malate, a soppressione di atti-
 Capsicum annuum (c PierreSelim) vità di cellule segnale e mediatori coinvolti nel processo cancerogeno
e, per contro, l’attivazione di altri come Tumor Soppressor 53 (TP53)
che sono proteine, fattori di trascrizione che regolano il ciclo cellulare
e che ricoprono la funzione di soppressori tumorali. La loro funzione
è particolarmente importante negli organismi pluricellulari per soppri-
mere i tumori nascenti.

Referenza
Popescu GDA, Scheau C, Badarau IA et al (2020) The Effects of Capsaicin on
Gastrointestinal Cancers.
Molecules 26(1):94

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SCIENZA E TECNICA • Review

Efficacia fisiologica ed L’invecchiamento della pelle è caratterizzato dall’accumulo di macro-


emozionale di un estratto molecole dannose, da un ricambio non più corretto del tessuto della
anti - ageing matrice extracellulare e da una sua progressiva perdita di integrità
fisiologica.
Di qui il ricorso, per via topica, a preparati che eliminino, o quanto-
meno riducano, tali effetti dannosi, cercando di mantenere vive ed
efficaci le varie funzioni che concorrono al giusto livello di protezione,
di idratazione della pelle e alla sua tonicità.
Si descrive il ricorso a un estratto da Momordica grosvenorii, una
pianta di origine asiatica (Cina), della famiglia delle Cucurbitaceae,
come di ingrediente attivo ideale a tali fini. L’uso degli estratti di questa
pianta è assai comune nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC) per
le loro proprietà antinfiammatorie, sia per uso esterno, topico, sia per
infiammazioni interne (mal di gola).
 Momordica grosvenorii, frutti (c KasugaHuang) Nel rapporto è stato realizzato un preparato contenente tale estratto,
il quale ha dimostrato, all’atto applicativo, di agire quale attivante l’e-
spressione, sintesi e regolazione di vari componenti operanti a livello di
matrice extracellulare, ad esempio l’acido ialuronico e la funzione dei
fibroblasti, in modo da apportare benefici effetti per un significativo
miglioramento dello stato di benessere della pelle, che risulta meglio
Referenza idratata, più tonica, più densa e compatta, più luminosa.
Roca A, Perez-Aso M, Marinez-Teipel B Ma quello che fanno notare gli estensori della nota è che l’estratto
et al (2021) Growing Review: Monk Fruit opera non solo sotto il profilo puramente fisiologico, con effetti visiva-
Encourages Epigenetic Well Aging. mente rilevabili, ma anche procurando nel soggetto trattato una sensa-
Cosm & Toil 136(3):5-12 zione emozionale, di benessere interiore, di migliorata qualità della vita.

Lipidi insaturi del sebo Alcuni componenti del sebo possono causare infiammazioni, irritazioni
possono causare e altri disturbi. Quindi la loro selettiva rimozione può mitigare l’insor-
infiammazioni dello scalpo gere di danni correlati alla loro presenza sulla pelle e sullo scalpo.
In particolare, lo scalpo umano può essere paragonato a un terreno
su cui i capelli nascono e si sviluppano come piante.
Se lo scalpo è in buono stato di benessere, i capelli crescono e si svi-
luppano meglio, come le piante su un terreno fertile.
Il sebo riveste un ruolo importante in questa prospettiva.
È ben noto che nel sebo sono presenti composti lipidici insaturi, basti
pensare allo squalene, che possono pertanto essere ossidati dai raggi
UV o da inquinanti dell’aria, generando lipidi perossidi irritanti che
possono causare infiammazioni. È pure noto che i trigliceridi che si
ritrovano nel sebo possono subire degradazione da parte di micror-
ganismi quali Malassezia spp. e che prodotti di degradazione possono
penetrare nella cute (scalpo) e ingenerare infiammazione.
Se lo scalpo è infiammato ne ricevono danno le cellule dei capillari fol-
licolari e il capello cresce meno resistente, meno elastico. Inoltre, sullo
scalpo può svilupparsi emissione di cattivo odore, rossore, prurito, for-
mazione di forfora, sino alla caduta dei capelli.

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Review • SCIENZA E TECNICA

Sullo scalpo, il sebo fresco che si sviluppa ogni giorno secreto dalle
ghiandole sebacee funziona da idratante. Per cui è evidente che non
può essere rimosso tutto il sebo, ma semmai le frazioni maggiormente
soggette a ossidazione, come lo squalene e l’acido oleico.
Si è visto che lavaggi con shampoo a base di tensioattivi anionici come
sodio lauriletere solfato (SLES) possono rimuovere lo squalene sino
al 90%, ma solo al 40-42% l’acido oleico, per cui sarebbe questo
acido insaturo l’elemento la cui presenza rappresenterebbe il maggiore
rischio per lo sviluppo di uno stato infiammatorio.
Sono stati valutati numerosi altri tensioattivi, quali sarcosinati, coc-
coil-laurati, lauril carbossilati, ecc., come alternativa allo SLES. Con
Referenza vari test è stato possibile verificare che è un delicato tensioattivo non
Lin X, Nakamura M, Wang Y et al (2021) ionico, il poliglicerol-10-laurato, quello che offre i risultati migliori ai
Targeting Unsaturated Fatty Acids To Reduce fini di eliminare l’indesiderato acido oleico. Infatti, si è visto che tale
Scalp Inflammation: A Proposal. tensioattivo non solo emulsiona l’indesiderato insaturo, ma addirittura
Cosm & Toil 136(2):17-21 lo solubilizza e quindi ne consente l’asporto.

Cura dello scalpo Si parla sempre dei capelli, dei preparati atti al loro trattamento per
per il benessere dei capelli mantenerli sani e belli; poco si parla dello scalpo.
E, invece, anche le buone condizioni fisiologiche dello scalpo sono
molto importanti, anzi essenziali, per una buona e sana crescita e svi-
luppo dei capelli.
Nella nota che precede questa abbiamo già riferito relativamente allo
scalpo e alla necessità di difenderlo dalla presenza di sostanze che
potrebbero alterarne la natura e sviluppare stadi infiammatori.
In questa nota trattiamo alcuni principi attivi vegetali, la cui presenza
in preparati tricologici per il trattamento dei capelli potrebbe appor-
tare notevoli benefici allo stato di salute e benessere dello scalpo, e, di
conseguenza, a una sua migliore disponibilità allo sviluppo e alla cre-
scita di capelli sani e forti.
Un primo riferimento è relativo alla presenza di un estratto dalla polpa
del frutto di Melograno (Punica granatum L.) in preparati destinati all’i-
 Cannabis sativa, infiorescenza dratazione della cute, di ogni parte del corpo, e di quella dello scalpo.
Questo estratto stimola l’espressione di acquaporine (AQP-3) e quindi
favorisce l’efflusso di acqua nella pelle, ristabilendone un corretto equi-
librio idrico.
Una cute ben idratata è, ovviamente, meno incline all’insorgere di fatti
infiammatori (sviluppo di citochine, IL-8).
Anche l’olio estratto dai semi di Canapa (Cannabis sativa L.) sviluppa un
effetto idratante ed emolliente sullo scalpo. Ricco di acidi grassi polin-
saturi, contribuisce a bilanciare la frazione lipidica dello scalpo ai fini di
prevenire la perdita di acqua per via transepidermica, e protegge quindi
la barriera cutanea dalla disidratazione.
L’olio di semi di Canapa ristora la cute ammorbidendola, lubrifican-
dola, rendendola elastica; rivitalizza, in particolare, la cute matura,

425 • Erboristeria Domani


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SCIENZA E TECNICA • Review

delipidizzata. Anche in questo caso, l’effetto dell’additivo funzionale


riduce i rischi infiammatori, sensibilizzanti, di rossori o bruciori.
Estratti da corteccia dei ramoscelli di Hamamelis (Hamamelis virginiana
L.) funzionano da regolatori del valore del pH cutaneo. In genere, l’in-
nalzamento del valore del pH cutaneo avviene per degradazione di urea
(presente nella perspiratio) per azione dell’ureasi. Gli hamamelitannini
funzionano da inibitori di ureasi.
L’olio da semi di Cardo mariano (Sylibum marianum L.) funziona da rin-
forzante la barriera cutanea; contiene esteri di acido linoleico e, per-
tanto, cede questo polinsaturo che è parte integrante della frazione
lipidica della barriera cutanea. Esteri di acidi grassi saturi non svilup-
pano tale attività. Altro riferimento è all’acido salicilico presente negli
estratti di Equisetum arvense L. e Gaultheria procumbens L. Di questo
acido organico si sfruttano le proprietà cheratolitiche, oltre che antimi-
crobiche e antinfiammatorie.

Referenza
Yvon P (2021) Scalp Care 101: Biology, Conditions and Formulating Answers.
Cosm & Toil 136(2):22-29

Estratti da semi di Cacao Le molteplici bioproprietà degli estratti ottenuti dai semi del Cacao
in trattamenti terapeutici (Theobroma cacao L.), da quella antiossidante all’antinfiammatoria,
e cosmetici dall’antimicrobica alla fotoprotettiva, dall’antidiabetica all’immunomo-
dulante, tanto per citarne alcune, sono ormai ampiamente riconosciute
e ampiamente sfruttate sia nel campo del trattamento terapeutico sia
nel cosmetico. I grossi semi del Cacao sono caratterizzati da un elevato
contenuto in polifenoli e metilxantine. L’interazione sinergica tra questi
due gruppi di bioattivi e i benefici effetti che ne derivano non è stata,
sinora, del tutto chiarita. Rimane, peraltro, il fatto che estratti da semi
di Cacao hanno trovato valida utilizzazione quando incorporati in pre-
parati topici cosmetici e dermofarmaceutici. Generalmente si ricorre alla
realizzazione di un estratto glicolico in cui viene identificato e quantifi-
cato il contenuto in metilxantine (caffeina e teobromina) via cromato-
grafia liquida ad alta prestazione (HPLC). Ulteriore analisi tramite spet-
trometria di massa tandem cromatografia liquida-elettrospray ad alte
prestazioni (HPLC/ESI-MS-MS) serve a rivelare e dimostrare una ricca
presenza di aminoacidi, proantocianidine e flavonoidi, incluse epicate-
chine. Questi estratti contenenti la frazione attiva vengono quindi incor-
porati in emulgel e microemulsioni, e caratterizzati per gli usi previsti.

Referenza
 Theobroma cacao, frutto (c Marina Jacob) Garcia LB, Pires GA, Oliveira DJA et al (2021) Incorporation of glycolic extract
of cocoa beans (Theobroma cacao L.) into microemulsions and emulgels for
skincare.
Ind Crop Prod 161:113181

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Review • SCIENZA E TECNICA

Una pianta ricca Per “onicomicosi” in campo medico si intende una patologia della
in saponine, efficace lamina (una parte dell’unghia). È causata dall’azione di funghi patogeni
nel trattamento (principalmente Trichophyton rubrum e Trichophyton mentagrophytes).
di onicomicosi Nello studio si valutano le proprietà di una soluzione idroalcolica di
estratto di Sapindus saponaria nel trattamento di onicomicosi.
Sapindus saponaria è una pianta della famiglia delle Sapindaceae,
arbusti o piccoli alberi nativi di regioni temperato-calde o tropicali sia
del Nuovo che del Vecchio Mondo. Il genere include sia specie decidue
che sempreverdi. Queste piante sono anche dette “alberi del sapone”,
dall’uso che se ne fa dei semi nella saponificazione. Infatti, i frutti a
bacca sono ricchi di saponine e si usano come materia prima nella pro-
duzione di detersivi naturali. L’attività antifungina dell’estratto nei con-
fronti di tre funghi dermatofiti, i due sopra citati e Trichophyton inter-
digitale, isolati da onicomicosi, è stata valutata in vitro usando Broth
Microdilution Test (BMT): la Minimum Fungicide Concentration (MFC)
è risultata tra 195 e 781 µg/mL.
La tossicità dell’estratto, testata su linea cellulare HeLa, è risultata bassa.
Con metodo Fourier Transformation Infrared Spectrometer (FTIR) è
 Sapindus saponaria, Jardin Botanique Limbé, stata valutata la capacità di permeazione nell’unghia e si è visto che il
Cameroun (c Hiobson) preparato è in grado di permeare l’intero spessore dell’unghia in un’ora,
senza l’aiuto di veicoli ausiliari, e che rimane attivo per almeno 24 h.
I risultati del test confermerebbero per l’estratto della pianta un signifi-
cativo potenziale terapeutico nel trattamento di onicomicosi.

Referenza
Mendes V, Veiga FF, de Castro-Hoshino LV et al (2021) Human Nails Permeation
of an Antifungal Candidate Hydroalcoholic Extract from the Plant Sapindus
saponaria L. Rich in Saponins.
Molecules 26(1):236

Resveratrolo Il resveratrolo, derivato stilbenico naturale (3,4’,5-trans-triidrossistil-


antinfiammatorio: bene), si ritrova in numerosi vegetali, soprattutto nell’uva (comune-
meccanismi di azione mente è presente anche nel vino rosso), ma anche in arachidi, pinoli,
ecc. Presenta una funzione inibente l’attività della tirosinasi, e quindi
funge da sbiancante e schiarente la cute, e anche antinfiammatoria,
lenitiva contro irritazioni cutanee (inibente di enzimi coinvolti nel meta-
bolismo dell’acido arachidonico che attivano il processo infiammato-
rio). Da sottolineare anche la sua marcata attività antiossidante; quale
antiossidante agisce secondo un doppio meccanismo: sia come bloc-
cante i radicali liberi, sia come chelante di ioni metallici che catalizzano
la reazione di perossidazione. In questa relazione si riferisce della sua
attività antinfiammatoria e del correlato meccanismo di azione.
Da ricordare che la biodisponibilità del resveratrolo è comunque scarsa,
e va quindi migliorata adottando varie strategie di somministrazione
 Coni di Pinus sylvestris (c John Haslam) come la sua incorporazione in nanostrutture lipidiche.

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SCIENZA E TECNICA • Review

La funzione antinfiammatoria del resveratrolo viene spiegata come cor-


relata a una sua azione inibente l’espressione di mediatori infiamma-
tori, tipo interleuchine (IL-2). Riduce la glicazione di proteine e la for-
mazione di advanced glycation end products (AGEs). Anche un deri-
vato del resverarolo, la polidatina, un resveratrol glucoside isolato da
Polygonum cuspidatum, è dotata di rimarchevole attività deregolante,
espressione di interleuchine e quindi di capacità antinfiammatoria.
Il resveratrolo, inoltre, sviluppa l’azione antinfiammatoria in quanto,
grazie al suo elevato potenziale antiossidante, sopprime la produzione
di ROS e ossido di azoto (NO): lo stress ossidativo indotto dall’accumulo
di ROS riveste un ruolo importante nel promuovere l’infiammazione in
vari tipi di infiammazioni croniche e anche nella formazione di tumori.
Si riferisce anche di altri tipi di attività antinfiammatoria del resveratrolo,
ad esempio sopprimere la neuroinfiammazione mediata da microglia,
proteggere i neuroni dai danni indotti da infiammazione e alleviare gli
stati infiammatori delle vie respiratorie causati da asma. Ricorderemo
che le cellule microglia sono cellule macrofaghe residenti che provve-
dono alla protezione del sistema nervoso centrale. La somministrazione
di resveratrolo può, inoltre, incrementare l’attività di enzimi antiossi-
Referenza danti naturali come superossido dismutasi (SOD), catalasi (CA) e glu-
Meng T, Xiao D, Muhammed A et al (2021) tatione perossidasi (GPX), e deregolare l’espressione di inducible Nitric
Anti-Inflammatory Action and Mechanisms of Oxide Synthase (iNOS) e l’espressione di proteine in cellule intestinali
Resveratrol. LPS-stimolate, operando in maniera dose-dipendente con il risultato di
Molecules 26(1):229 una diminuita produzione di NO.

Estratti di Salvia cinese Attorno alla Salvia miltiorrhiza è maturato in questi ultimi anni un inte-
nel trattamento resse crescente, non più per gli aspetti legati alla medicina popolare, che
di coliti ulcerative ne riconosce varie e importanti proprietà terapeutiche (antiossidanti,
antinfiammatorie, cardioprotettive, ecc.), ma che è conseguente a studi
recenti che ne hanno rivelato un possibile impiego futuro come rimedio
nella terapia dell’alcolismo e a nuove utilizzazioni in campo terapeutico
e cosmetico. Questa pianta, della famiglia delle Labiateae, è originaria
della Cina ed è una di quelle specie il cui uso nella medicina tradizio-
nale di quel Paese si perde nei secoli. Da noi è nota anche come “Salvia
cinese”, mentre il nome cinese che la distingue è dan shen.
Nello studio si riferisce della valutazione di estratti da foglie e radici della
pianta nel trattamento di coliti ulcerative ai fini di attenuarne lo stato
infiammatorio. Componenti attivi di base degli estratti della pianta in
grado di sviluppare tale funzionalità sono da considerarsi una serie di
diterpeni chinonici, noti come tanshinoni.

Referenza
Peng KY, Fei Gu JF, Su SL (2021) Salvia miltiorrhiza stems and leaves total phe-
nolic acids combination with tanshinone protect against DSS-induced ulcera-
tive colitis through inhibiting TLR4/PI3K/AKT/mTOR signaling pathway in mice.
 Salvia miltiorrhiza (c First Light) J Ethnopharmacol 264(1):113052

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Review • SCIENZA E TECNICA

Aggiornamenti di fitocosmesi
Biofunzionalità Il Litchi è quel piccolo frutto esotico che ormai da qualche anno fa bella
di estratto da scorza mostra di sé nella fruttiera della nostra tavola imbandita, specialmente
del frutto del Litchi per le feste natalizie e di fine anno (in quanto è proprio questa la sta-
gione della sua maturazione), ed è assai apprezzato per il suo gusto
leggermente acidulo (il sapore è di uva moscata) e per il suo delicato
profumo, oltre che per il suo gradevole aspetto.
Il Litchi (Litchi chinensis Sonn.) è una pianta sicuramente originaria della
Cina (è nota anche come “Ciliegio della Cina”), ma oggi è coltivata
intensamente anche in Israele, Indonesia, Vietnam, sino al Madagascar.
Il suo habitat è rappresentato dalle regioni della fascia tropicale e
sub-tropicale, ma anche da zone mediterranee (diciamo della fascia
tipica della coltivazione del Limone).
Particolare attenzione è stata rivolta dagli estensori di questa ricerca
alle quattro biofunzioni più significative attribuite all’estratto ottenuto
dalla scorza del frutto della pianta: antirrirante, antiossidante e antime-
lanogena, schiarente cutanea, attribuibili all’elevato contenuto in feno-
lo-derivati (antociani, flavonoidi, acidi fenolici) che caratterizzano la fra-
 Litchi chinensis zione attiva del frutto della pianta.
Nel primo caso, test in vivo hanno confermato una significativa atti-
vità contro irritazioni cutanee, anche severe. I test sono stati effettuati
utilizzando sodio lauril solfato (SLS), soluzione allo 0,5% come con-
trollo positivo e acqua come controllo negativo. L’estratto, al test Mean
Irritation Index (MII), ha rivelato un valore inferiore a 0,2 che è da rite-
nersi negativo, cioè non irritante o sensibilizzante.
L’attività antiossidante dell’estratto è stata confermata dai comuni test
del radicale libero difenil picrilidrazile (DPPH) e azino-ethybenzothiazo-
lin sulfonic acid (ABTS).
La funzione antimelanogena è risultata superiore a quella sviluppata da
acido kojico, usato come controllo, quando impiegato alle stesse con-
centrazioni. L’estratto da Litchi ha rivelato efficacia inibente nei confronti
di tirosinasi e di Tyrosinase Related Protein (TRP-2), già a dosi d’impiego
tra 0,05 e 0,1%. Nei vari test è stato pure possibile verificare che sulla
cute del viso l’estratto sviluppa una più marcata attività schiarente che
su quella dell’avambraccio.

Referenza
Lourith N, Kanlayavattanakul M (2021) Fruitful Skin Beautiful: Litchi Peel
Extract for Natural Brightening.
Cosm & Toil 136(3):56-60

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SCIENZA E TECNICA • Review

Potenziale antiossidante e I fibroblasti dermici sono i più importanti componenti ai fini della pro-
anti - ageing del vino duzione di proteine strutturali cutanee come il collagene, e della con-
servazione delle loro funzioni. Radicali liberi, per contro, sono coin-
volti in reazioni ossidative che portano danni ai componenti cellulari e
quindi a effetti di invecchiamento della cute. Uno sbilanciamento tra la
quantità di ROS ed enzimi antiossidanti naturali ha un negativo effetto
sull’omeostasi della pelle.
Di qui il ricorso ad antiossidanti naturali potenziali anti-ageing, protet-
tivi e attivi nella ristrutturazione del tessuto danneggiato.
Nel succo dell’acino d’Uva (Vitis vinifera L.) si ritrovano composti
di natura polifenolica (antociani, flavonoidi, acidi idrossicinnamici e
tannini). A questi è da aggiungere l’altro importante componente poli-
fenolico (si ritrova anche nel vino rosso), il resveratrolo, derivato stil-
benico anch’esso dotato di elevata attività antiossidante. Componente
antiossidante del succo d’Uva è anche la vitamina C.
 Vitis vinifera, infruttescenza (c Joanna Boisse) Si riferisce di una ricerca atta a esplorare il potenziale antiossidante
e anti-ageing di formulazioni cosmetiche contenenti estratti da Uva,
meglio da vino, dopo la rimozione da questo della frazione alcolica.
Dell’estratto è stata studiata l’attività antiossidante in condizioni di
stress, con il test di attività di catalasi, e il potenziale antiossidante con
Referenza saggio colorimetrico con β-galattosidasi. I risultati hanno dimostrato
Cruciani S, Trenta M, Rassu G et al (2021) che gli estratti da vino esibiscono una notevole capacità antiossidante
Identifying a Role of Red and White Wine e anti-ageing, specialmente operando su cellule esposte a rilevante
Extracts in Counteracting Skin Aging: Effects evento stressante.
of Antioxidants on Fibroblast Behavior. Tali estratti sono quindi da ritenersi idonei all’inglobazione in preparati
Antioxidants 10(2):1-14 cosmetici ad attività rigenerante cutanea.

Dal Riso un agente Il reticolo endoplasmatico è un insieme di compartimenti intracellu-


protettivo cutaneo lari presente negli organismi eucarioti. È costituito da membrane lipidi-
dai segni dell’età che ed è coinvolto in numerose funzioni cellulari, tra cui la produzione
(sintesi) delle proteine e il controllo della loro qualità e funzione.
Vari studi hanno rivelato che tale organo risente di stress indotti dall’in-
vecchiamento; stress che ne riducono, pertanto, la funzionalità, tra cui
quella di compromettere l’equilibrio proteico (proteostasi).
È stato realizzato, tramite un processo biotecnologico enzimatico, un
ingrediente a base naturale, costituito da un estratto ottenuto da crusca
e germogli di Riso (Oryza sativa L.). In queste frazioni del chicco della
pianta sono presenti molecole di sostanze a elevato interesse biofun-
zionale, quali proteine, fenolo-derivati, sali inorganici e fibre.
L’ingrediente si è rivelato altamente efficace ai fini di proteggere il
reticolo endoplasmatico da stress di varia natura quando utilizzato (a
dosaggio di 0,5%) su fibroblasti umani.
È pure stato ampiamente dimostrato che la funzione del reticolo endo-
 Riso Hurum Assam (c Ajay Das) plasmatico è strettamente correlata all’evolversi di fatti infiammatori:
in caso di una sua ridotta funzionalità o in carenza di utili strategie per

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Review • SCIENZA E TECNICA

difenderlo, si può registrare un incremento di espressione di media-


tori pro-infiammatori tipo interleuchine (IL-1α, 1β, 8), così come effetti
negativi indotti da MMP attivate da radiazioni UV.
I peptidi costituenti il derivato da Riso sono in grado di ricostituire un
adeguato sistema di protezione e riparativo del reticolo endoplasmatico,
per induzione su espressione di geni (sensori transmenbrana) coinvolti
nella proteostasi, come Inositol-Requiring Enzyme 1 (IRE-1) e Activating
Transcriptional Factor 6 (ATF-6), di ridurre l’espressione di interleuchine
e riportare ristoro alla matrice cellulare dermica favorendo un significa-
tivo incremento nella produzione di perlecani. Sono questi i proteogli-
cani che stabilizzano e rinforzano l’impalcatura della membrana basale.
Referenza Il derivato da Riso potrebbe quindi rappresentare un idoneo ingrediente
Coirier M, Rouard-Tinguely P, Aymard E cosmetico-funzionale che, con la sua capacità di proteggere il reticolo
et al (2021) Protein balance, a key player in endoplasmatico, concorra al mantenimento del giusto livello del meta-
anti-aging. bolismo proteico su pelle matura e, quindi, a un migliore stato di con-
SOFW J 147(3):8-12 servazione della cute che risulterebbe meno marcata dai segni dell’età.

Dalla Luffa un acido La Luffa (Luffa cylindrica Roemer) è una delle tante specie della fami-
triterpenico anti - ageing glia delle Cucurbitaceae. È una pianta rampicante, come la Zucca, il cui
frutto presenta un aspetto molto simile a quello di una comune zuc-
china. Si tratta di una pianta cui è anche riservata una singolare utiliz-
zazione: a completa maturazione si disidrata e quello che resta, il suo
scheletro fibroso, viene utilizzato come una spugna vegetale.
La pianta gode di una certa reputazione nella medicina popolare tra-
dizionale per certe sue virtù diuretiche, antisettiche, antielmintiche,
nonché amaro-toniche. Dalle radici della pianta si è ottenuto un estratto
ricco in acido brionolico, un acido triterpenico; questo metabolita secon-
dario ha rivelato di esplicare interessanti bioproprietà quale antibatte-
rico, antinfiammatorio e antiossidante, proprietà che vengono sfrut-
tate dalla stessa pianta per difendersi da agenti patogeni e da stress
ambientali. Da ricordare che l’accumulo di acido brionolico nelle radici
della pianta è favorito dall’azione di una micorriza.
L’estratto, inserito in dosaggi di 0,5 e 1% in creme cosmetiche, ha
indotto un incremento di espressione di enzimi naturali antiossidanti
 Luffa cylindrica, Birmania come glutatione perossidasi e superossido dismutasi.
Si è inoltre visto che favorisce la sintesi di strutture collageniche, in par-
ticolare collagene-IV, e di fibre elastiche, contribuendo quindi al man-
tenimento di una struttura tissutale tonica ed elastica. Il suo impiego è
pertanto da indicarsi nella realizzazione di preparati anti-ageing per il
trattamento di cute stressata di soggetti non più giovani.

Referenza
Werle A, Stricane C, Delaunois S et al (2021) A Japanese Zen Aesthetic-inspired
Formulation with a Root-powered Active Ingredient.
SOFW J 147(3):14-21

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SCIENZA E TECNICA • Review

Vetiver favorisce il La presenza di componenti lipidici è necessaria in ogni comparto della


rinnovo dei lipidi cutanei cute, in quanto svolgono un ruolo essenziale nello svolgimento di varie
funzioni biologiche di difesa e funzionalità dell’organo pelle. Il loro
ruolo centrale indubbiamente rimane quello di mantenere il giusto
livello idrico, che è strettamente correlato alla buona funzionalità della
barriera cutanea.
Il contenuto lipidico della pelle è influenzato dall’età, da qui riscontri
negativi di pelle secca, afflosciata e formazione di rughe.
Per riparare a questi disagi, ripristinando il giusto livello lipidico cutaneo,
una corretta strategia è quella di un giustificato ricorso a preparati
cosmetici contenenti ingredienti naturali, tra cui questa ricerca pone
l’estratto di Vetiver.
Vetiver (Chrysopogon zizanioides) è una pianta erbacea della fami-
glia delle Poaceae, originaria dell’India, la quale è altamente apprez-
zata per due sue particolari proprietà. La prima: sviluppa una vistosa
massa radicale, per cui viene coltivata e utilizzata come siepe con fun-
zione drenante per evitare erosioni del terreno. La seconda: dalle radici
 Chrysopogon zizanioides, Vetiver (c Sengai della pianta si estrae un olio essenziale fortemente profumato e molto
Podhuvan) apprezzato in profumeria.
Nella medicina popolare si ascrivono agli attivi della pianta proprietà,
oltre che profumanti e aromatizzanti, diuretiche, emmenagoghe, sto-
machiche e antispasmodiche.
Operando su modelli di cute umana ricostruita, si è valutato il poten-
ziale di un estratto di Vetiver, che si è riscontrato in grado non solo di
indurre la produzione di sebo da cellule di sebociti umani, ristorando
in questo modo la barriera lipidica cutanea, ma anche di migliorarne
la qualità, come è stato possibile constatare a seguito di verifica della
produzione anche di specifici lipidi dotati di proprietà antimicrobiche.
Si è riscontrato, inoltre, che l’estratto di Vetiver stimola il trasporto di
lipidi e la corneificazione cutanea, e sviluppa un significativo effetto
sull’adipogenesi e sulla maturazione di adipociti (test sia in vitro sia su
modelli ex vivo).
La valutazione sperimentale avrebbe quindi confermato che tali attività
portano a un’effettiva migliorata produzione di sebo e migliorato lo
stato di idratazione cutanea, grazie a incrementato contenuto in lipidi
e alla loro conformazione. L’estratto di Vetiver migliora la pelle anche
esteticamente, che appare meno stanca e più distesa (effetto rigon-
fiante). La sua azione non è solo superficiale; agisce anche negli strati
più profondi sul tessuto adiposo.

Referenza
De Tollenaere M, Chapuis E, Lapierre L et al (2021) Overall renewal of skin lipids
with Vetiver extract for a complete anti-ageing strategy.
Int J Cosmet Sci 43(2):165-180

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Review • SCIENZA E TECNICA

i liposomi migliorano I liposomi sono di frequente utilizzati per inglobare principi attivi, ai fini
la penetrazione cUtanea di migliorarne il coefficiente di penetrazione cutanea e quindi renderli
di principi attivi più efficaci nella loro funzionalità.
In questa operazione vengono anche utilizzati attivatori, ad esempio
glicole propilenico, onde incrementare la permeazione.
In una ricerca, in liposomi preparati utilizzando il processo di omo-
geneizzazione è stata incorporata la caffeina con un attivatore, onde
valutarne l’eventuale incremento di penetrazione in strati più profondi
della cute.
Dei liposomi (risultati di dimensione media attorno ai 94-95 nm) sono
stati valutati vari parametri, come l’indice di polidispersibilità, poten-
ziale z, valore pH, contenuto di caffeina inglobata e citotossicità (test
su linea cellulare di cheratinociti umani HaCaT).
Il valore di permeazione è stato determinato con il metodo di Franz.
I risultati dei test hanno indicato che il sistema che prevede l’ingloba-
zione di caffeina nei liposomi presenta un migliorato tasso di permea-
zione dell’attivo nella pelle, si usino o no attivatori (glicole propilenico),
comunque superiore nel primo caso. L’incremento può essere superiore
anche di due volte rispetto a quello di una soluzione di caffeina utiliz-
zata tal quale. Il test con caffeina inglobata in liposomi senza attivatore
ha anche rivelato un più basso valore di profondità di penetrazione, il
che rivelerebbe l’importanza dell’additivo ai fini di migliorare la diffu-
sione di un principio attivo idrofilo nella pelle.

Referenza
Abd E, Gomes J, Sales CC et al (2021) Deformable liposomes as enhancer of
caffeine penetration through human skin in a Franz diffusion cell test.
Int J Cosmet Sci 43(1):1-10

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SCIENZA E TECNICA • Monografia

IL DELICATO La candida e profumata


fioritura precoce sui rami nudi

ABBRACCIO lo rende l’albero più elegante


e gradevole della flora costiera
del Mediterraneo. Il frutto e

DEL MANDORLO il suo seme rappresentano


una sorprendente fabbrica
naturale di derivati differenziati
Paolo Poggi1 e Pietro Corbetta2 e multifattoriali: un frutto dalle
1
Chimico, pubblicista eccezionali qualità nutrizionali
2
Farmacista, erborista (l’abituale consumo alimentare
può essere efficacemente
preventivo delle principali pa-
tologie endemiche nei Paesi
industrializzati); un olio che puro
è già un prodotto cosmetico
funzionale, come ben sapeva la
tradizione.

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Monografia • SCIENZA E TECNICA

L
a vista di un Mandorlo in fiore agli
inizi della primavera è talmente
suggestiva (un’esplosione di fiori
bianchi, leggermente rosati al centro,
aggrappati a un groviglio di sottili rami
ancora spogli di foglie) che non poteva
non essere scomodata una leggenda per
spiegare le origini di questa pianta.
Fillide, principessa di Tracia, amava il
figlio di Teseo, Acamante,
che, impegnato con gli
Achei per dieci anni nella
guerra di Troia, dopo
tanto tempo di assenza fu
creduto morto dall’amata,  Mandorli in fioritura nei pressi del tempio
tanto che questa si lasciò di Efesto, ad Atene (c George E. Koronaios)
a sua volta morire dalla  Terrazzamento in Catalogna
disperazione. (c Birding In Spain)
La dea Atena, commossa
da questa storia d’amore,
trasformò Fillide in un uno splendido albero: il Mandorlo. templi di Agrigento sembra di scorgere campi coperti di
Ma Acamante non era morto e una volta tornato cercò neve: sono mandorleti in fiore.
Fillide e trovò l’albero, che abbracciò. La pianta, per Nel Medioevo si faceva un certo uso alimentare del suo
ricambiare l’abbraccio, fece prorompere dai suoi nudi olio, specie nelle regioni ove non era presente l’Olivo. Nei
rami non foglie ma fiori. ricchi banchetti rinascimentali, alla fine non mancava mai
un dolce alla Mandorla. Lo scienziato e medico Romano
CENNI STORICI E BOTANICI Castore Durante, nel suo volume scientifico Il tesoro della
sanità (la prima edizione è datata all’anno 1586), fornisce
Il Mandorlo (Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb) appar- dei semi del Mandorlo una colorita e insolita descrizione
tiene alla famiglia delle Rosaceae. È noto anche con la “terapeutica”: “…nutriscono assai, ingrassano, aiutano
denominazione di Linneo (peraltro oggi meno usata) di la vista, moltiplicano lo sperma, purgano il petto, faci-
Amygdalus communis L. litano lo sputo, aumentano la sostanza del cervello…”
Alla pianta, originaria dell’Asia, si attribuiscono origini e ancora “...mangiandone quando sono secche sono di
antichissime, addirittura risalenti all’età del bronzo tarda digestione e dimorando molto nello stomaco fanno
(3000-2000 a.C.). È più volte citata nella bibbia: “…pren- dolere la testa”.
dete nei vostri sacchi dei prodotti più squisiti di queste Indicazioni di impieghi terapeutici di estratti e dell’olio
regioni: balsamo, miele, adragante, laudano, pistacchi di Mandorle figuravano ieri e figurano oggi nella medi-
e mandorle per farne dono a quell’uomo…” (Genesi cina Unani: Badam Shirin e Badam Talkh sono usati in
43,11). In reperti rinvenuti nella tomba di Tutankhamon vari dosaggi e varie forme (tavolette, decotti, paste,
(1300 a.C.), pare siano stati identificati resti di nocciole unguenti) per curare vari disagi dell’organismo (il lettore
di Mandorla, probabilmente arrivate in Egitto dai Paesi trova questo argomento ampliato nel riquadro, alla cui
dell’Est asiatico. visione si rimanda) (1).
La pianta, rigogliosa e spettacolare nella sua fioritura, è Il suo frutto, una drupa ovale, non è commestibile,
oggi diffusa in tutti i Paesi dell’area mediterranea. mentre lo è ed è gradevolissimo, sia fresco sia essic-
Si ritiene che sia stata introdotta in Europa tra il VI e V cato, il seme contenuto in un nocciolo legnoso, duro.
sec. a.C. In Italia è coltivata soprattutto nel Meridione, È da questo seme che, mediante pressatura a freddo, si
Sicilia e Calabria. All’arrivo della primavera, attorno ai ottiene un olio di elevata qualità.

425 • Erboristeria Domani


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SCIENZA E TECNICA • Monografia

ESTRATTI E OLIO DI MANDORLE SECONDO


I PRINCIPI ATTIVI
LA MEDICINA UNANI Il nocciolo della Mandorla è una ricca
Medicina Unani: si tratta di un sistema di cura derivato dalle antiche medicine greche e sorgente di principi attivi nutrienti
sviluppato dagli Arabi. Penetrato nel subcontinente indiano, è ancora oggi in auge nelle e biofunzionali, come lipidi, flavo-
aree di religione musulmana, in particolare in Pakistan, grazie alla presenza di collegi ove noidi, vitamine, oligoelementi e fibre
dietarie.
i futuri terapeuti vengono formati. Segue un sistema diagnostico ben preciso, che tiene
Dei lipidi, che costituiscono circa il
conto anche del temperamento del paziente: si basa sulla teoria degli umori. 50% della massa del nocciolo, inse-
Indicazioni di impieghi terapeutici di estratti e dell’olio di Mandorle figurano in opere riamo una tavola descrittiva a parte,
classiche come Badam Shirin e Badam Talkh: sono usati in vari dosaggi e varie forme da cui si vede che i principali compo-
(tavolette, decotti, paste, unguenti) per curare numerosi disagi dell’organismo. nenti sono l’acido oleico e il linoleico.
I flavonoidi identificati sono in parti-
Innanzitutto, la Mandorla fornisce buona nutrizione a tutti gli organi del corpo, così che
colare quercetina, kaempferolo, iso-
quwa, le facoltà dei vari organi, diventano più forti e questi assolvono meglio le loro ramnetina e loro glucosidi (2).
funzioni. La Mandorla fornisce al corpo buona qualità all’umore (akhlat). Serve per Tra gli altri fenoloderivati si trovano
ingrassare il corpo e migliorare la visione. acidi fenolici, antocianidine e pro-
Il contenuto dei semi sviluppa attività cerebrotonica, lassativa e antitussiva. Le Mandorle cianidine (3). Sono presenti anche
triterpeni pentaciclici: oleanolico,
sono da utilizzarsi anche per contrastare disagi epatici e della milza.
ursolio, betulinico, maslinico e loro
Le importanti funzioni terapeutiche degli estratti e dell’olio di Mandorle sono state descritte aldeidi e fitosteroli (β-sitosterolo glu-
da vari autori. In anomalie cerebrali come perdita della memoria, insonnia e mal di testa coside) (4).
sono veramente efficaci: per fare scomparire il mal di testa si prepara una miscela di olio Tra gli oligoelementi, di spicco la
di Mandorle, olio di Rose e aceto e si applica sulla fronte. Allo stesso proposito può essere concentrazione in potassio e fosforo,
oltre a calcio, ferro, magnesio e
usato l’olio di Mandorle amare. Questo diminuisce anche yabusat (carenze) del cervello.
selenio. Tra le vitamine, maggiore
Relativamente a disturbi del sistema respiratorio, pasta di Mandorle con amido e olio di componente è la vitamina E (α-toc-
Menta sono utili per arrestare l’emotisi. È utilizzabile contro raffreddori cronici e polmonite. oferolo), oltre a diverse idrosolubili
Nella cura di disturbi del tratto intestinale, la Mandorla apporta benefici effetti in costipazioni del gruppo B (2,5-8).
e fornisce sollievo in dolori colici; è pure utile contro ulcere peptiche. Estratti e olio di Riguardo le sostanze proteiche,
tipica del Mandorlo è la proteina
Mandorle rimuovono ostruzioni epatiche e della milza, oltre che dei vasi periferici.
Per il sistema uro-genitale, la Mandorla dolce è assai benefica contro le ulcere della vescica,  Boccioli florali (c Miguel Angel Masegosa
così come contro i calcoli renali e vescicolari. Allevia i disturbi Martínez)
di disuria, minzione notturna, ritenzione urinaria, nefralgia,
infiammazioni dell’utero.
Esalta il colorito e lo splendore della pelle, con applicazione
locale di decotti cura pitiriasi.
Seguono alcune utili prescrizioni della medicina Unani dei
derivati della Mandorla: polvere finissima dei gusci schiacciati
per la pulizia dei denti, olio contro eccessiva sudorazione, olio
contro insonnia tashannuy (spasma). Efficace anche contro
mastiti e gotta, e per attenuare il mal di gola.
Fonte: Khalid A et al, 2017 (vedi Bibliografia, ref. 1)

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Monografia • SCIENZA E TECNICA

amandina. Per quanto concerne il contenuto in aminoa-


cidi, vari autori lo ritengono insignificante, altri citano la
presenza di istidina, arginina, fenilalanina e altri (9,10).

Principi attivi del Mandorlo


Lipidi Vedi tavola allegata
Quercetina, kaempferolo, isoramnetina e loro
Flavonoidi
glucosidi
Triterpeni
Acidi oleanolico, ursolico, betulinico
pentaciclici
Antocianidine Delfinidina, cianidina
Acidi fenolici Caffeico, vanillico, p-cumarico
Carboidrati Sucrosio, pentosio
Protidi Proteine (globuline, albumina), aminoacidi
Minerali Ca, Fe, Mg, K, P, Se
Vitamine E (α-tocoferolo), gruppo B
Fitosteroli β-sitosterolo glucoside
Fibre Fibre dietarie

 Dettaglio degli stami florali (c Vicent Ibáñez)

PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE dei vari estratti si risolve in inibizione a ossidazione di


lipoproteine a bassa densità (LDL), inibizione a danni del
A prescindere da quelle che sono le prerogative di fun- DNA e attività complementare chelante gli ioni metal-
zionalità e quindi gli usi dell’olio di Mandorla, certamente lici. Un elevato contenuto in derivati fenolici antiossi-
il derivato più importante di questo frutto, la letteratura danti è stato riscontrato soprattutto nella pellicola che
descrive anche altri usi terapeutici di estratti ottenuti dal riveste il seme e nel nocciolo legnoso fresco, dai quali è
seme e spesso anche dalle foglie della pianta. da attendersi una capacità antiossidante anche di dieci
volte superiore a quella del seme intero. La fitoanalisi ha
Attività antiossidante – Componenti dell’estratto otte- rilevato la presenza di una nutrita serie di vari flavonoidi,
nuto da foglie della pianta hanno rivelato di sviluppare tutti a riconosciuta attività antiossidante, quali querce-
un’elevata capacità antiossidante, catturante ossigeno tina, kaempferolo e isoramnetina, e loro glucosidi (15).
singoletto, preventiva di iniziazione di sviluppo di radi- Un’altra ricerca riferisce di un test di capacità antiossi-
cali liberi, così come di idrossiradicali, nonché un’attività dante e antiradicalica di un estratto metanolico dalla
chelante gli ioni metallici che, come noto, reagiscono scorza essiccata del nocciolo e dal legno del nocciolo.
da catalizzatori favorendo quindi i processi ossidativi. Per entrambi gli estratti è stato riscontrato un effetto
L’estratto si è visto, inoltre, che è pure in grado di decom- contro idrogeno perossido, nitriti e radicali superossidi,
porre prodotti primari di ossidazione a specie non radi- ma più per l’estratto dalla scorza (5).
caliche, rompendone la catena (11).
Ai polifenoli dell’estratto è certamente attribuibile tale Attività antimicrobica – Un estratto dalle foglie
proprietà redox (12). fresche della pianta ha rivelato attività antibatterica, con
Varie ricerche hanno dimostrato che esiste certamente massima efficacia nei confronti di Staphylococcus aureus
una correlazione tra il contenuto in fenoli degli estratti ed Escherichia coli, attività attribuibile ai tannini della
o dell’olio essenziale di volta in volta utilizzati e la loro droga della pianta che agendo sulla membrana proteica
capacità antiossidante (13,14). dei batteri la danneggiano rendendola demolibile (16).
In un altro studio si riferisce dell’attività antiossidante di Le micosi sono infezioni parassitarie da funghi dovute
estratti ottenuti dal seme della pianta delipidizzato e da a una rallentata funzione di difesa della flora microbica
altre parti del seme, come la pellicola che lo ricopre e la residente, con installazione e proliferazione di specie
parte legnosa fresca del nocciolo. L’azione antiossidante esterne come le spore fungine, che trovano sulla pelle

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SCIENZA E TECNICA • Monografia

 Piena fioritura (c Carolina Latorre Canet)

attività, come quella ben riconosciuta


all’olio essenziale di Lavanda (18).
Un estratto da Mandorle è stato valu-
tato ai fini di determinarne il poten-
ziale ansiolitico e antidepressivo.
Il test (su animali) è stato effettuato
utilizzando diazepam (2 mg/kg pc) e
imipramine (10 mg/kg) come farmaci
di confronto. L’estratto, testato a vari
dosaggi (100, 200 e 400 mg/kg pc),
ha sviluppato un benefico effetto,
apprezzabile al dosaggio di 200 mg/
kg pc.
L’analisi fitochimica dell’estratto ha
rivelato la presenza di terpenoidi,
abbondante materiale nutritivo e temperatura e umidità flavonoidi, fenoli e tannini, ai quali si ritiene sia da attri-
adeguate per crescere e svilupparsi. Dermatomicosi buire l’effetto antiansia e antidepressivo riscontrato nel
sono causate da specie di funghi patogeni come test (19).
Epidermophyton, Trichophyton e Microsporum.
Vari test hanno confermato un’attività benefica degli Attività ipoglicemica – La Mandorla favorisce il con-
estratti da Mandorla, anche nei confronti di tale tipo di trollo dei livelli di zuccheri nel sangue. Contiene un
agenti patogeni; forse anche questa, come ritengono elevato tenore di acidi grassi insaturi, di proteine, di fibre
gli autori degli studi, in ragione di una marcata attività e di magnesio, oligoelemento che aiuta a controllare il
antiossidante (17). livello di zuccheri nel sangue (i pazienti diabetici sono
carenti di magnesio), migliorando la funzione dell’in-
Attività ansiolitica, antidepressiva – Secondo recenti sulina. Il magnesio è l’oligoelemento a contenuto più
dati della World Health Organization (WHO), il 21% della elevato nell’estratto di Mandorle (20,21).
popolazione mondiale soffre di depressione. Anche gli Un estratto ottenuto da foglie, fiori e semi della pianta è
estratti da Mandorla sono da ascrivere tra i prodotti natu- stato valutato a fini antidiabetici (22).
rali atti a combattere questa disagevole infermità. Test Altri autori hanno riscontrato che la Mandorla abbassa il
altamente positivi sono stati riscontrati previa
somministrazione di olio, specie in terapie asso-
ciate con altri principi attivi naturali con la stessa

 Giovani frutti (c VYves Remedios)


 Foglie giovani (c Ramya srivastav)

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Monografia • SCIENZA E TECNICA

livello di glicemia postprandiale, l’insulinemia e lo stress


ossidativo, anche in individui sani (23).

Attività epatoprotettiva – L’effetto epatoprotettivo


dell’olio di Mandorle è stato valutato con test su animali
trattati con epatotossine (carbonio tetracloruro). Il pre-
trattamento con l’olio si è visto che riduce sensibilmente
l’espressione di marker significativi di epatotossicità come
transaminasi, alcalinfosfatasi e altri, mentre incrementa
l’espressione di enzimi naturali protettivi antiossidanti
quali glutatione (GPx), catalasi (CAT) e superossido-di-
smutasi (SOD) (24).  Frutti maturi (c ‫תובידאב‬
‫)הדשה חמצרתא‬
Mandorla e colesterolo – Il consumo di Mandorle  Foglie giovani (c Ramya
dolci incrementa l’espressione di vitamina E nel plasma srivastav)
e di cellule rosse del sangue, e quindi abbassa il livello
di colesterolo. La vitamina E ha un forte potere antiossi-  Mandorle sgusciate (Danielle
dante, prevenendo l’ossidazione di colesterolo che ostrui- Keller)
sce le arterie. Il consumo giornaliero di Mandorle è quindi  Sezione del guscio con il seme
ideale, consigliano gli autori (25). (c GeXeS)
Estratti da Mandorla sono dotati di un notevole potere
riducente il colesterolo “cattivo”, cioè Low Density Mandorle e memoria – Test su animali hanno confer-
Lipoprotein (LDL), sia in individui sani sia in soggetti mato una benefica influenza ai fini stimolanti l’attività
con tenore di colesterolo elevato o diabetici. La Man- motoria e della memoria, previa somministrazione di pasta
dorla contiene tanti principi attivi quali acidi grassi insa- di Mandorle per un periodo di almeno 7-14 giorni (29,30).
turi (e poco in saturi), fibre, steroli e minerali che con-
corrono egregiamente allo svilupparsi di tale attività L’OLIO DI MANDORLE: UN PRODOTTO
ipocolesterolemizzante. DELLA TRADIZIONE
Il meccanismo di azione responsabile della riduzione di
LDL consiste in un diminuito assorbimento di coleste- L’olio si estrae dai semi di due varietà di Mandorle: la
rolo e bile, e in un aumentato livello di loro escrezione. dolce e l’amara. La differenza tra i due tipi consiste nel
Gli attivi della pianta regolano la produzione di enzimi fatto che il seme dell’amara (più vicina alle specie selva-
coinvolti nella sintesi del colesterolo e nella produzione tiche) contiene un glucoside cianogenetico, l’amigdalina,
di acidi biliari (26). che per degradazione enzimatica si converte in benzal-
deide, due molecole di glucosio e il velenoso acido ciani-
Mandorla e cuore – Nel riguardo dei disordini cardio- drico. Si ritiene che il tipo “dolce” non contenga più ami-
vascolari, la Mandorla, che contiene un elevato livello di gdalina a seguito di una mutazione genetica.
attivi antiossidanti, riduce la pressione del sangue e ne Come vogliamo chiamarlo? “L’olio delle nostre mamme”
migliora lo scorrere. Il consumo regolare di estratti e di (o anche “delle nostre nonne”) ci sembra la definizione
olio di Mandorle riduce il livello di colesterolo e di lipidi più appropriata. Parecchi anni fa non erano diffusi,
nel sangue, e di conseguenza i rischi di disordini cardio- quanto lo sono oggi, tanti oli diversi per uso dermico, e
vascolari (27). si può dire che l’olio di Mandorle, nella cura della pelle e
nella cosmesi estemporanea, la facesse allora da padrone.
Mandorle e obesità – Estratti da Mandorle sono effi- A quest’olio delicato e leggero si faceva ricorso per mille
caci per contrastare l’obesità. Consumando Mandorle e uno usi: per massaggiare le parti del corpo stanche;
il metabolismo rallenta, quindi il consumo di Mandorle per detergere il viso dalle impurità che si depositano gior-
porta a una riduzione di peso (28). nalmente sulla nostra pelle (era il classico “detergente

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SCIENZA E TECNICA • Monografia

e tumefazioni. Era inoltre considerato e utilizzato come


leggero e delicato lassativo.
A scopo farmacologico è stato usato spesso in associa-
zione a olio di oliva, di cui integra l’azione ipotensiva e
ipocolesterolemizzante. Quale elemento di valore die-
tetico, è stato suggerito come alternativa ai grassi ali-
Amigdalina
mentari nelle diete intese a una diminuzione della for-
mazione di colesterolo; è stato clinicamente dimostrato
Composizione (media) in acidi grassi dell’olio di mandorle il suo effetto ipocolesterolemizzante, riducente il tasso
Tipo di acido % di LDL, mentre mantiene costante il valore delle High
Acido miristico (C14:0) <2 Density Lipoprotein (HDL) benefiche. A questi fini è stato
Acido palmitico (C16:0) 4-8 riconosciuto anche dalla Food and Drug Administration
Acido oleico (C18:1) 60-80 (FDA) americana.
Acido linoleico (C18:2) 15-25 Passiamo finalmente alla descrizione del contenuto.
Acido linolenico (C18:3) <0,5
Il seme della Mandorla contiene circa il 40-50% di triglice-
ridi di acidi grassi, di cui circa il 90% costituito da insaturi
cutaneo” di una volta); per rendere dopo il bagno la (oleico e linoleico), comprimendo la percentuale di quelli
pelle morbida e liscia; spalmato sui capelli secchi e sfi- saturi sotto il 10%. Nella tavola che segue è descritta
brati per rinforzarli e renderli lucidi e morbidi (in genere la composizione percentuale dei vari trigliceridi nell’olio.
si faceva un impacco che si lasciava per qualche minuto, Altri componenti sono protidi, polisaccaridi e una frazione
cui seguiva lo shampoo). Veniva usato anche in spiaggia insaponificabile (da 0,5 a 0,8% in vitamine A e B).
come protettivo ed emolliente. L’olio appena estratto si presenta di colore giallo chiaro,
Un altro particolare uso, in caso di mancanza del tradi- di odore gradevole, non eccessivamente untuoso. Una
zionale burro di Cacao, era di usarlo, spalmato in leggero volta veniva utilizzato così come era estratto: il grezzo si
strato, come protettivo da screpolature delle labbra nella lasciava sedimentare, quindi si filtrava. Poi è invalso l’uso
stagione fredda. di ricorrere a ulteriori processi di raffinazione, al fine di
E come dimenticare l’uso di quest’olio nel trattamento ottenere un prodotto ancor più pregiato. In effetti, in
della delicata pelle del bambino? Oggi esistono creme ragione della disponibilità attuale di prodotti di miglio-
protettive anidre, oleoliti arricchiti in agenti antinfiam- rata qualità (purezza e caratteristiche organolettiche), il
matori e speciali detergenti “dolci” per questo partico- consumo di quest’olio ha registrato ultimamente note-
larissimo tipo di “utenti”. Allora il rimedio più noto e più voli incrementi nel consumo.
apprezzato a queste necessità era l’olio di Mandorle.
Altri usi estemporanei assai diffusi anni fa di quest’olio IMPIEGHI COSMETICI
avevano un risvolto, più che cosmetico diremmo terapeu-
tico: esempi classici nel trattamento preventivo o lenitivo Dopo aver descritto alcuni tra i più consueti impieghi
ammorbidente delle ragadi del seno o contro le smaglia- cosmetici estemporanei cari alle nostre madri e nonne,
ture. Con funzione emolliente era compreso in oleoliti e non ci resta che constatare come parecchi tra essi, anche
linimenti contro le scottature, in unguenti contro gonfiori se in forma un poco più “aggiornata” (e certamente
più razionale), siano ancora in pratica oggi. Una
nota: mentre in campo terapeutico abbiamo
CH3 – (CH2)7 – CH = CH – CH2)7 – COOH reperito non pochi usi anche di estratti da fiori e
Acido oleico (C18:1) = Acido cis -9 - octadecenoico (w-9)
foglie della pianta, per quanto concerne il campo
cosmetico è certamente l’olio che viene preso
CH3 – (CH2) 4 – CH = CH – CH2 – CH = CH – (CH2)7 – COOH unicamente in considerazione.
Acido linoleico (C18:2) = Acido 9,12 – octadecadioico (w-6)

Gli insaturi dell'olio di Mandorle


Un olio delicato, multifunzionale – Emol-
liente, addolcente, lenitivo, nutriente, detergente

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Monografia • SCIENZA E TECNICA

delicato: queste prerogative dell’olio di Mandorle sono olio. Risultati di test biochimici, studi istopatologici e test
valide oggi come lo erano ieri. L’olio di Mandorle dolci di controllo di lipoperossidazione hanno confermato la
è adatto a ogni tipo di pelle, ma in particolare è ideale funzione protettiva dell’olio nel prevenire danni struttu-
per il trattamento di cute arrossata, delicata e sensibile rali causati da raggi UV, e pertanto ritardante il processo
(come quella dei bambini). È da considerarsi compo- di invecchiamento da fotoesposizione (31,32).
nente ideale di oleoliti e di emulsioni per preparati a fun- Ricordiamo l’inserimento dell’olio di Mandorle anche
zione detergente, protettiva, emolliente e seborestitutiva. quale componente di speciali lubrificanti liquidi prebarba
Utilizzato ad esempio in latti o creme fluide detergenti, (in genere realizzati con siliconi), utili al fine di migliorare
la sua azione delicata non porta a un’eccessiva delipi- la scorrevolezza della lama del rasoio sulla superficie del
dizzazione dell’epidermide, cioè non asporta la frazione viso e quindi di agevolare l’operazione di taglio.
lipidica, componente essenziale protettiva dello strato
corneo. Nell’operazione della detersione del viso, soprat- IL GUSCIO DEL SEME NELLE POLVERI ABRASIVE
tutto nel caso di pelli sensibili, leggermente arrossate, è
sicuramente preferibile l’impiego di un prodotto delicato È oggi diffuso l’impiego di preparati a funzione esfo-
(un latte o un gel) a base di quest’olio piuttosto che di un liante, onde facilitare, esportando quelle morte, il rinnovo
sapone o ancora peggio di un syndet. Quale emolliente delle cellule dello strato superficiale epidermico. Per tale
e leggero reingrassante, viene suggerito come compo- funzione si sfrutta l’azione leggermente abrasiva di corpi
nente di oli da bagno sia in forma emulsionata disper- solidi, trasformati in minutissime particelle, inglobati nel
sibile sia da spargere nella vasca, in modo che poi l’olio preparato cosmetico (in genere una crema fluida). Queste
che galleggia si depositi in leggerissimo velo sulla cute. sottilissime polveri abrasive possono essere di due tipi: di
materiale plastico (ad esempio nylon), ma preferibilmente
Attività a fini tricologici – I vari oli vegetali cosmetici ottenute da gusci di semi di frutto finissimamente maci-
sono dotati di diversa efficacia ai fini della penetrabilità nati. Tra questi inseriamo anche i gusci del duro seme
cutanea. Mentre certi oli (ad esempio Avocado, Sesamo, della Mandorla.
Cocco) presentano tale capacità piuttosto marcata (e per
questo vengono usati quali veicolanti di principi attivi), Bibliografia
l’olio di Mandorle non penetra sostanzialmente nello 1. Khalid AM, Hussain MK (2017) Badam (Prunus amygdalus Bail.): A
stelo del capello e si deposita praticamente sulla sua Fruit with Medicinal Properties. Intern J Herbal Medic 5(5):114-117
superficie. Pertanto, viene di preferenza utilizzato per 2. Sang S, Lapsley K, Jeong WS et al (2002) Antioxidative phenolic com-
ridare corpo, emollienza e lucentezza ai capelli secchi, pounds Isolated from almond skins (Prunus amygdalus Batsch).
aridi, sfilacciati, grazie in particolare al suo contenuto in J Agric Food Chem 50(8):2459-2463
acidi grassi monoinsaturi. A questi fini, ad esempio, lo 3. Frison-Norrie S, Sporns P (2002) Identification and quantification of
ritroviamo in prodotti per il trattamento protettivo e rin- flavonol glycosides in almond seedcoats using MALDI-TOF MS.
forzante dei capelli, divenuti secchi e delipidizzati dopo J Agric Food Chem 50(10):2782-2787
il bagno in mare o in piscina (azione del cloro), per ren- 4. Amico V, Barresi V, Condorelli D et al (2006) Antiproliferative terpe-
derli ancora lucidi e morbidi. noids from almond hulls (Prunus dulcis): identification and structure−
activity relationships. J Agric Food Chem 54(3):810-814
Attività protettiva da radiazioni solari – Dell’olio 5. Isfahlan AJ, Mahmoodzadeh A, Hassanzadeh A et al (2010)
estratto da semi di Mandorle si è anche studiato il suo Antioxidant and antiradical activities of phenolic extracts from Iranian
comportamento, al fine di verificare la sua potenziale almond (Prunus amygdalus L.) hulls and shells.
attività di difesa da danni cutanei indotti da radiazioni Turk J Biol 34(2):165-173
UV. A seguito di test condotti su animali, si è potuto 6. Prgomet I, Gonçalves B, Domínguez-Perles R et al (2017) Valorization
riscontrare subito, visivamente, che il gruppo di topini Challenges to Almond Residues: Phytochemical Composition and
che aveva ricevuto un trattamento con olio di Mandorle Functional Application.
prima di esposizione a radiazioni UV subiva danni cutanei Molecules 22(10), doi:10.3390/molecules22101774
assai meno vistosi del gruppo di animali da esperimento 7. Amarowicz R, Troszynska A, Shahidi F (2005) Antioxidant activity of
esposti alla luce senza prima il trattamento protettivo con almond seed extract. J Food Lipids 12(4):344-358

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ED2/2021.indb 43 04/06/21 11:34


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rosi preparati farmaceutici, con una ben
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Produzione • SCIENZA E TECNICA

antimicrobica e antibiotica (1). La tintura di Arnica


descritta nella Farmacopea europea è stata approvata
dall'European Scientific Cooperative on Phytotherapy
(ESCOP) per il trattamento esterno di diversi disturbi
legati a lesioni e incidenti, collegati soprattutto alle atti-
vità sportive, ed è descritta come trattamento topico per
contusioni, irritazioni e dolore, e presenta proprietà anti-
settiche, antiflogistiche, analgesiche e antinfiammatorie
(2). Gli effetti antinfiammatori dei capolini (infiorescenze)
di Arnica sono principalmente dovuti ad alcuni dei suoi
metaboliti secondari, i lattoni sesquiterpenici (SL) del tipo
10α-metilpseudoguaianolide, che sono in grado di inibire
una varietà di processi infiammatori (3). I lattoni sesquiter-
penici (ad esempio elenalina, diidroelenalina e loro esteri)
hanno importanti attività biologiche analoghe a quelle  Un capolino completamente sviluppato di Arnica montana L.
degli steroidi corticoidi (4). I contenuti di elenalina, 11α,
13-diidroelenalina e loro derivati esteri (5) sono quindi i altri casi, invece, vengono sovraccaricate di bestiame.
parametri che definiscono la qualità dell'Arnica, sebbene Questo ha fatto sì che A. montana sia oggi presente solo
si osservi una migliore attività per gli estratti vegetali totali in zone montane con pratiche di uso del suolo a bassa
rispetto ai composti puri isolati dai fiori di Arnica (6). intensità come alcune malghe alpine.
Le sostanze attive sono contenute principalmente nei fiori
e in misura minore negli steli, nelle foglie e nelle radici. Incentivare la coltivazione piuttosto
La Farmacopea europea riporta che le infiorescenze che la raccolta delle piante spontanee
(Arnica flos) di buona qualità devono avere un conte- Gran parte del materiale che entra nel mercato dei pro-
nuto minimo di 0,40% m/m di lattoni sesquiterpenici dotti a base di Arnica viene dalla raccolta del materiale
espressi come elenalina tiglato sul vegetale secco. spontaneo piuttosto che dalla coltivazione, ma la pro-
tezione di questa specie è stata introdotta in diversi
Una pianta spontanea e protetta tipica paesi europei oltre che in Italia. La coltivazione di A.
delle praterie di alta quota montana locale potrebbe soddisfare il fabbisogno erbo-
Oltre a rappresentare un popolare rimedio erboristico, ristico e aiutare a preservare le popolazioni naturali, tut-
A. montana è inclusa nella Lista rossa IUCN delle specie tavia al momento è poco praticata e risulta abbastanza
minacciate. Infatti questa pianta, un tempo diffusis- costosa. Inoltre, richiede condizioni pedoclimatiche piut-
sima nelle nostre montagne, è tra le “specie vegetali di tosto particolari, dato che le brughiere alpine si possono
interesse comunitario, il cui sfruttamento deve essere trovare solo nella fascia tra i 1000-1200 metri di quota
gestito e la cui conservazione va incoraggiata”, secondo in quella che si può definire “medio-alta” montagna e,
le norme della direttiva Habitat 92/43/EEC (Annex V). come abbiamo visto, sono strettamente legate a pra-
L'A. montana era originariamente una pianta comune tiche antropiche quasi del tutto, purtroppo, abbando-
nelle praterie aride povere di nutrienti (pascoli magri) e nate. Che la coltivazione dell’Arnica non sia ancora una
brughiere alpine, ma cresce anche nelle pinete secche, pratica affermata è testimoniato dal fatto che ad oggi
nelle parti marginali delle foreste di abete rosso, nei esistono pochissime cultivar selezionate, e generalmente
margini aperti della foresta e ai margini delle torbiere. i vivai propagano le piantine utilizzando del germopla-
Predilige habitat con suolo siliceo, povero in nutrienti e sma locale. La cultivar di A. montana più conosciuta è
con pH acido/subacido. Nondimeno, la frammentazione quella creata da Bomme (LFL) negli anni Novanta, deno-
degli habitat e l'abbandono delle pratiche pastorali tra- minata "Arbo" (7), che è diventata una cultivar commer-
dizionali ne hanno ridotto la distribuzione. Oggigiorno, ciale pochi anni dopo. La cultivar "Arbo" deriva da nume-
infatti, le praterie di montagna sono sempre meno gestite rose accessioni raccolte in natura in Austria, Germania e
e si stanno gradualmente trasformando in arbusteti; in Svizzera, e da diversi orti botanici di questi Paesi (circa

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SCIENZA E TECNICA • Produzione

50), tra le quali si sono avuti pro-


cessi di impollinazione non con-
trollata (8); quindi non è possi-
bile attribuire il contributo rela-
tivo delle singole accessioni
al genoma di A. montana cv.
“Arbo”, essenzialmente l’unica
cultivar di Arnica commercial-
mente riconosciuta, anche se
la selezione ha seguito il pro-
cesso visto sopra (leggermente
diverso dal consueto migliora-
mento genetico). Al momento,
quindi, le aziende trasformatrici
preferirebbero il materiale prove-  Campo di Arnica esausto che ha dato luogo a un’area perfettamente ripopolata presso l’azienda
niente dalla coltivazione piutto- agricola Shanty Mae; sono evidenti altre preziose piante dei nostri prati come le orchidee macchiate
sto che quello di raccolta spon- o Dactylorhiza di Fuchs
tanea, che spesso non viene rac-
colto al momento balsamico (a capolino completamente Arnica spontanea, e ciò può causare inquinamento gene-
aperto), o su cui non si hanno assicurazioni sulla sosteni- tico delle popolazioni di Arnica locale. Come abbiamo
bilità ambientale del prodotto, ma gran parte del mate- visto, infatti, l’Arnica può essere coltivata esclusivamente
riale viene ancora dalla raccolta delle essenze sponta- in ambienti del tutto simili al suo habitat naturale.
nee, mentre il materiale coltivato risulta sempre troppo La coltivazione di piantine locali potrebbe essere di
costoso (9). grande interesse, quindi, sia per gli agricoltori che per
scopi conservazionistici. Perché la coltivazione dell’Ar-
I semi di piante spontanee si possono nica possa diventare un’azione di conservazione della
utilizzare per avviare la coltivazione natura oltre che a un’attività economica, è importante
di Arnica? verificare le caratteristiche del prodotto. Per gestire l'Ar-
Spesso le aziende che si occupano di produrre Arnica nica e le altre risorse naturali in modo efficace e soste-
acquistano le piantine da vivai lontani dalla zona di pro- nibile, la ricerca è fondamentale, non solo per quanto
duzione e le coltivano in aree dove potrebbe esserci riguarda la distribuzione, l'habitat e l'ecologia dell'Ar-
nica, ma anche i metodi di essiccazione, il commercio
dell'Arnica e il contesto socioeconomico. Il punto da
cui partire è verificare se il materiale locale possiede le
caratteristiche adeguate a essere trasformato. Il Centro
di Ricerca Coordinato Ge.S.Di.Mont. (Università degli
Studi di Milano), con la partecipazione dell’azienda
agricola Shanty Mae di Saviore dell’Adamello, situata
a 1200 metri in Valsaviore (BS), una valle laterale della
Valcamonica, ha rea-
lizzato uno studio
volto al confronto tra

 Il sistema a graticci
tradizionalmente utilizzato
per l’essiccazione
dell’Arnica nelle aree
 Coltivazione di A. montana presso l’azienda agricola Shanty Mae montane

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Produzione • SCIENZA E TECNICA

A B
Germinazione (%)

75 75

Germinazione (%)
50 50
Controllo Controllo
GA3_50 GA3_50
25 25
GA3_100 GA3_100
GA3_200 GA3_200
0 0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30
Tempo (giorni) Tempo (giorni)

a a a
a a a a
a

75 75
GRP (%)

GRP (%)
50 50

25 25

0 0
Controllo GA3_50 GA3_100 GA3_200 Controllo GA3_50 GA3_100 GA3_200

ab a a a
ab
20 a
b a
30
15
GSP (%)

GSP (%)

20
10

10
5

0 0
Controllo GA3_50 GA3_100 GA3_200 Controllo GA3_50 GA3_100 GA3_200

 Linea di germinazione, percentuale di germinazione (GRP) e coefficiente di velocità di germinazione (GSP) per ogni trattamento dei due tipi di semi
di A. montana: selvatico (A) e coltivato (B). Chiave dei trattamenti: controllo, acqua; GA3_50, 50 mg L−1 soluzione di GA3; GA3_100, 100 mg L−1
soluzione di GA3; GA3_200, 200 mg L−1 soluzione di GA3. Lettere diverse sopra le barre indicano differenze significative (p<0,05) tra i trattamenti

l’Arnica raccolta nel Parco dell’Adamello (in un’area di 50 Favorire il ripristino delle praterie naturali
km2 tra i 1100 e 1300 m) e l’Arnica cresciuta e raccolta di Arnica in aree dissestate dagli effetti
dall’azienda a partire dal materiale acquistato da vivai. del climate change
Il confronto del profilo fitochimico è stato effettuato Coerentemente con le premesse sul tipo di selezione
utilizzando tecniche di estrazione in fase solida (SPME) e mercato dell’Arnica, è risultato che l’Arnica del Parco
accompagnata da gas cromatografia e spettrometria dell’Adamello è candidabile per essere propagata e uti-
di massa (GC-MS), che permette di analizzare il profilo lizzata come prodotto erboristico. Le performance di ger-
aromatico di una sostanza direttamente dal materiale minazione dei semi sono risultate comparabili, senza la
secco evitando l’idro-distillazione. Inoltre, sono state uti- necessità di impiego di fitoregolatori o processi partico-
lizzate tecniche di cromatografia liquida ad alta presta- lari. Osservando i risultati delle prove di germinazione,
zione (HPLC) e risonanza magnetica nucleare (NMR). la percentuale di germinazione è alta (>75%) sia per i
Quest’ultima non necessita purificazione cromatogra- semi commerciali che quelli prodotti dalle piante selva-
fica dei singoli composti e non richiede il confronto con tiche, indipendentemente da eventuali trattamenti con
campioni autentici per tracciare le curve di calibrazione. fitormoni (gibberelline). Ciò significa che sia per l'Arnica
L'analisi NMR è già stata applicata per la caratterizza- coltivata che per quella selvatica raccolta in Valsaviore è
zione qualitativa dei componenti lattonici dell'estratto di possibile ottenere un buon tasso di germinazione senza
Arnica (10). Infine, prove di germinazione sono servite l'utilizzo di fitormoni, piuttosto costosi. I semi coltivati
a verificare se i semi prodotti dalle piante locali posse- differiscono da quelli selvatici, principalmente perché
dessero una buona germinabilità (11). germinano più velocemente, indipendentemente dal

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SCIENZA E TECNICA • Produzione

trattamento ormonale; tuttavia il picco di germinazione del Parco dell’Adamello, all’interno del progetto Coltivare
per entrambi si verifica a 1-2 giorni di distanza, perciò può paesaggi resilienti finanziato da Fondazione Cariplo e
essere considerato un aspetto irrilevante. Il fatto che l'Ar- capofilato dal Bio-distretto di Valcamonica, si stanno ripri-
nica spontanea del Valsaviore non abbia particolari pro- stinando 2000 metri di terreno ricavando 1200 metri di
blematiche durante la germinazione potrebbe favorire la suolo coltivabili per la produzione di Arnica autoctona.
creazione di vivai locali in montagna per produrre piantine
e semi autoctoni, e contribuire ad azioni di conservazione Dal punto di vista fitochimico, l’Arnica
nonché attività imprenditoriali in aree marginali. Poiché commerciale e spontanea sono molto simili,
l'azienda rinnova le colture acquistando le piantine circa ma attenzione al tempo balsamico
ogni cinque anni, l'autoproduzione delle piantine ridur- e al processo di essiccazione
rebbe notevolmente le spese per i materiali di consumo e Dal nostro studio, la presenza di composti sesquiterpe-
renderebbe quest'attività nei territori marginali più soste- nici come gli esteri dell'elenalina (H) e della deidroelena-
nibile e rispettosa dell'ambiente. Il germoplasma nativo, lina (DH) è stata confermata sia nell'Arnica coltivata che
quindi, potrebbe essere impiegato non solo per la produ- spontanea: i cromatogrammi HPLC e gli spettri 1D NMR
zione di unguenti erboristici ma anche per azioni di con- sono risultati molto simili e la resa in estratto secco para-
servazione della natura come ripristini ambientali degli gonabile (3,9±0,9% per lo spontaneo e 4,6±0,4% per
habitat dei pascoli alpini e/o interventi di ripopolamento. il coltivato).
Un interessante caso all’interno
dell’azienda agricola montana Shanty
Mae è rappresentato da un campo mAU A
700
di Arnica che ha colonizzato com- 600

pletamente gran parte di un terreno 500


400
esausto abbandonato per più di dieci 300
200
anni. Anche se ciò che viene riferito 100
0
può essere solo un caso aneddotico, mAU
B
potrebbe essere un'ipotesi interes- 300
250
sante dal punto di vista della coltiva- 200
zione-conservazione di questa pianta 150
100
in ambiente montano: nei territori 50
montani, dove di solito c'è abbon- 10 20 30 40 50 m
danza di terra, potrebbe essere A
sostenibile considerare alcuni anni di
piantagione improduttiva per dare
ad A. montana il tempo per una rige-
nerazione naturale, e quindi ottenere
aree ricche di Arnica. Le aree dell’a-
zienda agricola lasciate esposte dalla B

tempesta tropicale Vaia del 2018 a


causa delle fortissime raffiche di
vento, nubifragi o trombe d’aria sono
infatti destinate a essere convertite
in aree di coltivazione di officinali e
di ripristino ambientale. A causa del
disastro avvenuto nell’autunno del 7,5 7,0 6,5 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0

2018 in Valcamonica, oggi il luogo


dove risiede l’azienda è colmo di  Cromatogramma HPLC e tracciato 1NMR dell’estratto delle infiorescenze dei due tipi di A. mon-
alberi caduti. Grazie a un’iniziativa tana: selvatico (A) e coltivato (B). È evidente la similarità del profilo fitochimico

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Produzione • SCIENZA E TECNICA

L'Arnica autoctona della Valsaviore e quella coltivata con-


tenevano anche quasi tutti i medesimi composti nella fra- CH3
CH3
zione dei volatili, che differivano solo quantitativamente
per 44 dei 71 composti identificati; quindi possiamo con- O
O
H3 C
H3 C
cludere che l'ecotipo di Arnica selvatica caratterizzato
O
RO O
nello studio è candidabile all'uso erboristico. Ulteriori RO

studi dovrebbero essere implementati sotto l'aspetto H2C O


H3 C O
della caratterizzazione fitochimica dell’Arnica. Secondo
Helanolides Dihydrohelanolides
l'analisi NMR, l'Arnica spontanea è risultata significa-
tivamente più ricca in due composti, in fase di studio, H H DH H
al momento non identificati a causa della comples- HT CO(CH3)C=CHCH3 DHT CO(CH3)C=CHCH3
HM CO(CH3)C=CH2 DHM CO(CH3)C=CH2
sità della matrice. L'Arnica coltivata è risultata più ricca HIB COCH(CH3)2 DHIB COCH(CH3)2
nei tre composti identificati 6-O-methacryloylhelenalin HMB CO(CH3)CHCH2CH3 DHMB CO(CH3)CHCH2CH
(HM), 6-O-(2-methylbutyryl)-helenalin (HMB) e 6-O-(2-
methylbutyryl)-elenalin (HIB), anche se la differenza è  Strutture dei lattoni sesquiterpenici trovati in A. montana
risultata significativa solo per il singolo composto HMB.
Oltre ai composti quantificati, le analisi NMR hanno indi- il contenuto di composti bioattivi. Ad oggi, il controllo
viduato le strutture di elanolidi del tipo HT, DHT, DHM, di qualità dell'Arnica è stimato come quantità totale
DHIB, DHMB e DHIB. HMB e HM hanno mostrato una di contenuto di lattoni sesquiterpenici espressa come
forte attività nei test in vitro NF-κB EMSA e IL-8 ELISA. equivalenti di diidroelenalina tiglato, senza considerare
I lattoni sesquiterpenici sembrano essere i più importanti i diversi composti e considerando la resa in estratti o oli
composti inibitori di NF-κB nell'estratto di Arnica (12), in essenziali.
modo simile agli steroidi corticoidi (4), e questi compo- Per quanto riguarda il profilo di volatili, la presenza
sti sono stati trovati sia nelle accessioni coltivate che sel- di alcuni composti legati a un inizio di fermentazione
vatiche in Valsaviore. potrebbe indicare che l’essiccazione su graticci, il metodo
Altre tecniche cromatografiche (come HPLC-MS) potreb- ad oggi utilizzato in quasi tutte le aree di produzione
bero essere utili per migliorare la caratterizzazione fito- dell’Arnica, in particolare nell’Est Europa, potrebbe non
chimica dell'Arnica. Inoltre, alcuni test biologici e gene- essere quello più idoneo alla prima trasformazione della
tici chiarirebbero le differenze tra i due ecotipi di Arnica. droga, soprattutto in determinate aree. L’essiccazione a
A differenza di altre Medicinal and Aromatic Plants temperatura ambiente rende ovviamente la qualità del
(MAPs), l'Arnica non è stata sottoposta a una sele- prodotto strettamente dipendente ai fattori ambien-
zione profonda e sistematica (13) per quanto riguarda tali come umidità dell'aria o sbalzi di temperatura. Sia la
qualità del materiale
Arnica selvatica Arnica coltivata raccolto che i metodi
Codice
RT Composto Valore significativo Valore significativo p-Value
significativo di lavorazione defini-
±SD ±SD
(n=5) (%) (n=5) (%)
scono la qualità dei
25,39 picco 1 13,41 1,08 23,34 2,46 <0,0001 ***
capolini essiccati di
27,74 picco 2 (HM) 17,50 1,11 19,35 2,66 0,1893 ns
Arnica. L'essiccazione
29,04 picco 3 (n.i.) 3,28 0,24 2,65 0,23 0,0029 **
è una delle fasi di
31,44 picco 4 (n.i.) 17,21 1,31 22,60 1,65 0,0005 ***
lavorazione essen-
34,79 picco 5 (HMB) 7,44 1,06 16,24 2,38 <0,0001 ***
ziali ed è conside-
35,55 picco 6 (HIB) 3,91 0,37 5,47 1,60 0,0649 ns
43,23 picco 7 (n.i.) 37,26 4,47 12,00 7,61 0,0002 ***
rata dalla legge ita-
liana un primo pro-
RT: tempo di ritenzione (min); SD: deviazione standard (n=5); **p<0,01; ***p<0,001; ns: non significativo
cesso di trasforma-
 Contenuto dei composti lattoni sesquiterpeni identificati (HM, HMB e HIB) tramite HPLC e 1H NMR. È possibile vede- zione che può essere
re come Arnica spontanea e coltivata differiscano significativamente solo per il contenuto in HMB; esistono differenze, fatto in azienda e
inoltre, relative a diversi composti non identificati per la complessità della matrice può essere effettuato

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SCIENZA E TECNICA • Produzione

localmente. L'essiccazione in loco potrebbe contribuire a è fondamentale per le piccole imprese di montagna e
creare valore locale aggiunto, in quanto l'Arnica essiccata di territori marginali per ottenere prodotti di qualità in
può essere venduta a prezzi più alti rispetto al materiale un'ottica di multifunzionalità.
fresco ed è un prodotto di qualità superiore, poiché la Per quanto riguarda le differenze nel profilo fitochimico,
materia prima viene immediatamente lavorata per pre- è stato dimostrato che l'età della pianta, la stagione, gli
servare meglio la droga. La temperatura, l'umidità e altri attacchi microbici, il pascolo, le radiazioni, la competi-
fattori possono influenzare il processo di essiccazione, e zione e lo stato nutrizionale hanno un impatto sul profilo
protocolli di essiccazione appropriati devono essere for- dei metaboliti secondari nelle piante superiori, che è poi
mulati a livello locale poiché le condizioni possono variare influenzato da molti e diversi fattori (14,15). Si ritiene
a seconda dell'ambiente di ciascun luogo. La presenza di comunemente che i monoterpeni, i sesquiterpeni e altri
composti associati ai processi fermentativi è stata riscon- composti profumati abbiano un'attività deterrente l’ali-
trata in maniera ancora più marcata in Arnica commer- mentazione degli erbivori; nessuna delle attività biologi-
ciale acquistata dal web (dati non pubblicati), perché che note dei sesquiterpeni e sesquiterpenoidi è in alcun
questo metodo di essiccazione è molto diffuso nei ter- modo correlata a fattori che cambiano con l'altitudine del
ritori marginali (Europa Centrale e Orientale) dove l'Ar- sito di crescita, ad esempio, i sesquiterpenoidi non assor-
nica viene raccolta/coltivata. I metodi di essiccazione bono radiazioni nella gamma UV-B né hanno una pro-
tradizionali sono spesso ancora utilizzati in montagna e nunciata attività antiradicalica (16). Nell'Arnica coltivata
dovrebbe essere implementata una migliore formazione è stata riscontrata una maggiore quantità di α-phelland-
degli agricoltori sul controllo di qualità del prodotto. rene, β-sesquiphellandrene, limonene, cimene, acetato
L'analisi di qualità delle piante officinali e aromatiche di bornile e butirrato di borneolo. L'α-phellandrene e il

1 Acetic acid methyl ester 23 Sesquiterpene_5


Propanoic acid, 2-methyl-,
2 24 Sesquiterpene_6
methyl-, methyl ester
3 Hexanal 25 Sesquiterpene_7
4 Methyl Valerate 26 2-methyl propanoic acid
5 a-fellandrene 27 Sesquiterpene_8
3 6 2-heptanone 28 Bonyl acetate
7 Unknow_4 29 a-bergamotene
8 Limonen 30 Borneol butyrate
9 2-hexenal 31 Sesquiterpene_9
2
10 Unknown_5 32 Y-muurolene
11 Unknown_6 33 Germacrene D
MDS2 (19,58%)

12 Unknown_7 34 Sesquiterpene_11
1
13 Cymene 35 Sesquiterpene_13
14 Unknown_9 36 Sesquiterpene_14
15 Caprylic acid methyl ester 37 Unknown_13
0 16 Sesquiterpene_1 38 d-cadinene
17 Acetic Acid 39 b-sesquiphellandrene
18 Sesquiterpene_2 40 Sesquiterpene_15
19 Unknown_10 41 Benzenic ring
-1
20 Sesquiterpene_4 42 Unknown_15
Unknown_16 (phenolic
21 Unknown_11 43
compound)

-4 -3 -2 -1 0 1 Phenol, 5-methyl-2-(1-
22 Benzaldheyde 44
MDS1 (80,42%) methylethyl)

 Biplot MDS delle sostanze volatili ritrovate in quantità significativamente diversa nell'Arnica selvatica e coltivata. La croce blu e la croce rossa
indicano rispettivamente l'Arnica selvatica (A) e coltivata (B). I composti che caratterizzano l'Arnica selvatica e quelli che caratterizzano l'Arnica
commerciale sono evidenziati rispettivamente con ellissi blu e rosse. I codici numerici si riferiscono al composto mostrato nella tabella.

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Produzione • SCIENZA E TECNICA

limonene sono monoterpeni comunemente usati nelle cultivar promettente che produce più metaboliti attivi è
fragranze e le loro proprietà antinfiammatorie sono state stata individuata senza, tuttavia, una successiva ricerca
ampiamente testate (17-19). sperimentale sotto identiche condizioni di crescita. Sono
L'α-bergamotene, che si trova in un quantitativo più in corso studi per valutare le differenze tra le popola-
elevato nell'Arnica autoctona, è molto comune negli zioni selvatiche di A. montana e questi studi sono par-
agrumi e ha dimostrato proprietà antimicrobiche e di ticolarmente necessari considerando lo scarso migliora-
altre importanti proprietà biologiche (20). Il germacrene mento genetico di alcune officinali e la crescente neces-
D è un importante precursore dei sesquiterpeni (21) sità di prodotti erboristici provenienti da materiale colti-
ed è già stato menzionato come uno dei componenti vato per proteggere e preservare la popolazione selva-
principali del profilo del metabolita secondario nell'olio tica da un'eccessiva pressione di raccolta.
essenziale di Arnica (1); quest'ultimo composto è stato
trovato in quantità maggiore nelle infiorescenze sponta- Le foto a corredo di questo articolo sono state gen-
nee insieme al sesquiterpene ϒ-muurolene e ad alcuni tilmente fornite dall’Azienda Agricola Shanty Maè di
altri composti identificati come sesquiterpeni in base ai Saviore dell’Adamello (BS).
loro schemi di frammentazione di massa. La maggiore
presenza di un precursore dei sesquiterpeni nell’Arnica Bibliografia
. .
spontanea potrebbe essere legata al fatto che spesso, a 1. Judžentiene A, Bu-diene J (2009) Analysis of the chemical composition
differenza del prodotto coltivato, l’Arnica spontanea non of flower essential oils from Arnica montana of Lithuanian origin.
viene sempre raccolta nel pieno del tempo balsamico. Chemija 20(3):190-194
2. Puhlmann J, Zenk MH, Wagner H (1991) Immunologically active poly-
È possibile e bisogna valorizzare saccharides of Arnica montana cell cultures.
la coltivazione dell’Arnica possibilmente Phytochemistry 30(4):1141-1145
a partire dal seme locale 3. Eming SA, Krieg T, Davidson JM (2007) Inflammation in wound repair:
Nello studio di confronto tra Arnica spontanea e com- Molecular and cellular mechanisms.
merciale, si è dimostrato che il germoplasma autoc- J Investig Dermat 127(3):514-525
tono è adatto alla coltivazione per uso erboristico (in 4. Klaas CA, Wagner G, Laufer S et al (2002) Studies on the anti-inflam-
base sia alla composizione chimica che alle prestazioni matory activity of phytopharmaceuticals prepared from Arnica flowers.
germinative), preservando in questo modo le popola- Planta Med 68:385-391
zioni selvatiche. La possibilità di coltivare A. montana 5. Laveti D, Kumar M, Hemalatha R et al (2013) Anti-inflammatory tre-
locale in territori marginali è di interesse per gli agri- atments for chronic diseases: A review.
coltori delle regioni alpine che cercano colture alterna- Inflamm Allergy Drug Targets 12(5):349-361
tive di alta montagna, soprattutto in territori come la 6. Ellenberger A (1999) Assuming responsibility for a protected plant:
Valsaviore. Una prima trasformazione locale control- WELEDA’s endeavour to secure the firm’s supply of Arnica montana.
lata è importante per incentivare la produzione locale In: Medicinal Plant Trade in Europe. Proceedings of the First
e fornire all'industria una buona materia prima e avere Symposium on the Conservation of Medicinal Plants in Trade in
un valore aggiunto. La produzione di piantine “in loco” Europe. Traffic Europe, Brussels (BE), pp.127-130
potrebbe essere di grande interesse anche per gli agri- 7. Bomme U, Daniel G (1993) Erste Untersuchungsergebnisse zur
coltori (che spesso rinnovano le colture con materiale Auslesezuechtung bei Arnica montana L. unter Einbeziehung der
di propagazione esterno) e per fini di conservazione in-vitro-Kultur.
della natura. Questo è possibile perché il germopla- In: Vo r t ra e g e fuer P f l a n ze n z u e c ht u n g . Bayerischer
sma spontaneo è ancora molto simile all’Arnica colti- Landwirschaftsverlag, München (DE), Vol 26, pp.92-106
vata in quanto, come abbiamo visto, pochissima sele- 8. Bomme U, Daniel G (1994) Erste Untersuchungsergebnisse zur
zione agronomica è stata fatta su A. montana, anche Auslesezüchtung bei Arnica montana L.
sulla cultivar commerciale più riconosciuta “Arbo”. Solo In: Gartenbauwissenschaft. Bayerischer Landwirschaftsverlag,
uno studio comparativo sulle popolazioni di Arnica spa- München (DE), Vol 59, pp.67-71
gnole è stato condotto nel 2009 (22) per supportare 9. Kathe W (2006) Conservation of Eastern-European medicinal plants:
la coltivazione di A. montana in Nuova Zelanda, e una Arnica montana in Romania.

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SCIENZA E TECNICA • Produzione

In: Medicinal and Aromatic Plants: Agricultural, Cultivated, Ecological, activity of some sesquiterpenoids of the genus Lactarius (Agaricales:
Legal, Pharmacological and Social Aspects. Springer, Berlin / Russulaceae). Eur J Entomol 90(1):65-70
Heidelberg (DE), Vol 17, pp.203-211 17. Rufino AT, Ribeiro M, Sousa C et al (2015) Evaluation of the anti-inflam-
10. Beekman AC, Woerdenbag HJ, van Uden W et al (1997) Structure- matory, anti-catabolic and pro-anabolic effects of E-caryophyllene,
cytotoxicity relationships of some helenanolide-type sesquiterpene myrcene and limonene in a cell model of osteoarthritis.
lactones. J Nat Prod 60(3):252-257 Eur J Pharmacol 750:141-150
11. Leoni V, Borgonovo G, Giupponi L et al (2021) Comparing Wild and 18. Siqueira HDS, Neto BS, Sousa DP et al (2016) α-Phellandrene, a cyclic
Cultivated Arnica montana L. from the Italian Alps to Explore the monoterpene, attenuates inflammatory response through neutrophil
Possibility of Sustainable Production Using Local Seeds. migration inhibition and mast cell degranulation.
Sustainability (13):3382 Life Sci 160:27-33
12. Kos O, Lindenmeyer MT, Tubaro A et al (2005) New sesquiterpene 19. De Souza Siqueira Quintans J, Passos Menezes P, Viana Santos MR
lactones from Arnica tincture prepared from fresh flowerheads of et al (2013) Improvement of p-cymene antinociceptive and anti-in-
Arnica montana. flammatory effects by inclusion in β-cyclodextrin.
Planta Med 71(11):1044-1052 Phytomedicine 20(5):436-440
13. Zidorn C (2010) Altitudinal variation of secondary metabolites in 20. Amorim JL, Reis Simas DL, Martins Gomes Pinheiro M et al (2016)
flowering heads of the Asteraceae: Trends and causes. Anti-inflammatory properties and chemical characterization of the
Phytochemistry Rev 9:197-203 essential oils of four citrus species. PLoS ONE 11(4):e0153643
14. Harborne JB, Williams AC, Wilson KL (1982) Flavonoids in leaves and 21. Bülow N, König WA (2000) The role of germacrene D as a precursor
inflorescences of Australian Cyperus species. in sesquiterpene biosynthesis: Investigations of acid catalyzed, pho-
Phytochemistry 21(10):2491-2507 tochemically and thermally induced rearrangements.
15. Pljevljakušic’ D, Jankovic’ T, Jelačic’ S et al (2014) Morphological and Phytochemistry 55(2):141-168
chemical characterization of Arnica montana L. under different cul- 22. Perry NB, Burgess EJ, Rodríguez Guitián MA et al (2009) Sesquiterpene
tivation models. Ind Crop Prod 52:233-244 Lactones in Arnica montana: Helenalin and Dihydrohelenalin
16. Daniewski WM, Gumulka M, Ptaszynska K et al (1993) Antifeedant Chemotypes in Spain. Planta Med 75(6):660-666

UNIMONT, FORMAZIONE INNOVATIVA PER LA MONTAGNA E LA SUA NATURA


UNIMONT - Università della Montagna, polo d’eccellenza dell’Università degli Studi
di Milano con sede a Edolo nelle Alpi, offre una formazione innovativa sui territori
montani, con un Corso di laurea in Valorizzazione e Tutela dell’Ambiente e del
Territorio Montano e numerosi corsi di perfezionamento e iniziative seminariali
multidisciplinari. Sotto la guida del Centro di Ricerca Coordinato GeSDiMont,
UNIMONT promuove attività di ricerca e organizza tavoli di lavoro interattivi e virtuali
con gli stakeholder della montagna, a livello locale, nazionale e internazionale.
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Tra i progetti di ricerca attualmente in corso, CereAlp si prefigge
lo scopo di diffondere buone pratiche e conoscenze inerenti la coltivazione/trasformazione di landraces di cereali e piante
officinali al fine di innescare nuove filiere e promuovere l’imprenditoria giovanile in montagna. Nell’ambito delle azioni di
divulgazione previste dal progetto, sono in corso di svolgimento diversi webinar dedicati a numerosi aspetti delle coltivazione e della raccolta di
piante officinali. È possibile seguirne la programmazione, e rivedere la registrazione degli incontri già svolti, accedendo alle pagine dedicate al
progetto sul portale dell’Università della Montagna.
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ED2/2021.indb 54 04/06/21 11:35


SCIENZA E TECNICA • Sostenibilità

L’AGROFORESTAZIONE:
UN’OPPORTUNITÀ ANCHE PER
LE PIANTE OFFICINALI Il ritorno all’associazione di
colture erbacee e arboree,
di Leonardo Piervitali* e Leo Pedrazza* una forma più naturale di
conduzione agricola che è
*Agronomo stata quasi cancellata con
lpiervitali@gmail.com
l’introduzione delle monocolture
meccanizzate, appare oggi in
una luce del tutto nuova, per
l’integrazione al reddito che
può portare nell’azienda agraria
multifunzionale e soprattutto
per il servizio ecosistemico che
svolge attraverso la capacità di
sequestro di CO2 e la tutela del
paesaggio. La varietà delle specie
officinali le pone in prima fila
tra le possibili scelte produttive
da considerare in questo tipo di
agricoltura ecologica.

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Sostenibilità • SCIENZA E TECNICA

L
a tecnica agricola di consociare
colture legnose perenni con altre
colture erbacee è stata praticata
dall’uomo per migliaia di anni, tuttavia il
termine “agroforestry” viene coniato solo
alla fine degli anni Settanta, periodo nel
quale riceve le prime attenzioni da parte
del mondo scientifico. Anche nella nostra
Penisola, fino agli inizi del Novecento,
gran parte delle coltivazioni erano conso-
ciazioni agroforestali come la “piantata”
in Pianura Padana (piante di Vite suppor-
tate da filari di Gelso o Acero), la conso-
ciazione tra Vite e Olivo, il pascolamento
di animali in frutteto e tante altre.  Veduta aerea del centro di sperimentazione agroforestale dell'Università di Guelph,
Molteplici sono le specie officinali che Canada (c Naresh Tevathasan)
hanno il proprio habitat nel sottobosco o
in zone ombreggiate, tra cui possiamo citare il pungitopo base alla distribuzione spaziale: i sistemi a filari (arboree
(Ruscus aculeatus L.), l’edera terrestre (Glechoma hede- in filari alterni ben distinti) e coltivazione in foresta
racea L.), la cimicifuga (Actaea racemosa L.) e tante altre. (funghi o specie da sottobosco, anche officinali).
Mentre l’agroforestazione è ancora estremamente diffusa
a livello globale (soprattutto in zone tropicali), nei Paesi I VANTAGGI ECONOMICI ED ECOSISTEMICI
industrializzati l’avvento dell’agricoltura moderna, con
la meccanizzazione e la monocoltura, ha portato a una L’agroforestazione, sfruttando il principio della com-
vera e propria deforestazione delle aree ad agricoltura plementarità tra specie consociate, può migliorare l’ef-
più intensiva, poiché gli alberi venivano considerati solo ficienza complessiva dell’utilizzo di una o più risorse
degli ostacoli per le colture e non più parte integrante ambientali (nutrienti, acqua, luce, spazio) e, in molti casi,
del complesso ecosistema agricolo. aumentare la produttività per unità di superficie rispetto
Tuttavia, negli ultimi anni anche nei Paesi
a clima temperato è cresciuta molto l’at-
tenzione sull’agroforestazione, dopo che
numerosi studi hanno evidenziato che
potrebbe rappresentare un’alternativa in
grado di far fronte alle crescenti esigenze
dell’agricoltura moderna, come la diversi-
ficazione del reddito, la riduzione dell’im-
patto ambientale e la mitigazione dei
cambiamenti climatici.

TIPOLOGIE

Le molteplici tipologie di agroforesta-


zione possono essere classificate in base
alla loro composizione di specie: sistemi
silvo-arabili (erbacee + arboree) e sistemi
silvo-pastorali (arboree + pascolamento).  La conduzione dei terreni in agroforestazione protegge la biodiversità e gli ambienti
In alternativa, vengono raggruppate in naturali

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SCIENZA E TECNICA • Sostenibilità

L’apparato radicale profondo ed espanso delle specie


arboree utilizzate in agroforestry raggiunge strati più pro-
fondi del suolo rispetto alle colture arabili.
Ad esempio, a livello radicale, le radici profonde delle
colture arboree possono assorbire acqua e nutrienti
fuori dalla portata delle colture erbacee che possiedono
apparati radicali più superficiali. Inoltre, le lavorazioni del
suolo, ostacolando lo sviluppo superficiale delle radici
degli alberi, limitano la competizione tra le specie. Questa
complementarità può avvenire anche su scala temporale,
consociando specie che vegetano in stagioni diverse,
come ad esempio cereali autunno-vernini insieme ad
arboree caducifoglie, limitando così la competizione per
 Confronto tra apparati radicale arboreo ed erbaceo (Christian Du- le risorse e soprattutto per la luce.
praz, INRA) Rispetto alle monocolture, nei sistemi agroforestali inten-
sivi delle zone temperate è stata anche riscontrata una
a sistemi monocolturali. La progettazione di questi maggiore attività microbica e un’abbondante presenza
sistemi complessi cerca quindi di affiancare specie che di micorrize, attribuibile a un’alterazione del microclima
sfruttano nicchie ecologiche differenti, al fine di limitare e a una maggiore presenza di essudati radicali e residui
al massimo la competizione tra specie e, ove possibile, colturali. Una flora microbica variegata e attiva consente
ottenere interazioni positive come le simbiosi. di ridurre l’impiego di input esterni come i fertilizzanti e
Per misurare la produttività di un sistema agroforestale acqua, e migliora al tempo stesso le caratteristiche chi-
rispetto a un sistema monoculturale, viene comune- mico-fisiche del terreno. La maggiore efficienza di questi
mente usato il Rapporto di superficie equivalente (Land sistemi porta con sé numerosi vantaggi non solo produt-
Equivalent Ratio, LER) che confronta le rese ottenute dalla tivi, ma molteplici servizi ecosistemici su scala locale e
consociazione di due o più specie rispetto alle rese otte- globale: conservazione della biodiversità, protezione del
nute dalla loro coltivazione in purezza. suolo e delle falde, sequestro della CO2 per accumulo di
La maggiore produttività, attribuibile a un uso comples- sostanza organica nel suolo e per il suo stoccaggio nella
sivamente più efficiente delle risorse naturali, è raggiun- biomassa legnosa, oltre che sostegno all'economia locale
gibile grazie a una vastissima varietà di interazioni, di cui attraverso l'aumento della stabilità economica, la diversi-
le principali a livello radicale, microbiologico, chimico e ficazione dei prodotti, il miglioramento e diversificazione
climatico. del paesaggio rurale.

Attività supportate Importi massimi Beneficiari


€/ha (80%) + €/ha/anno
Impianto di pascoli arborati: coltivazione di una 2300+500 (per 5 anni) Proprietari e/o titolari della gestione della superficie
o più specie arboree di interesse forestale, anche interessata, pubblici, privati e loro associazioni.
micorrizate, su superfici agricole, gestite a turni
medio-lunghi, combinata con l’attività zootecnica
per la produzione di assortimenti legnosi (legna
da opera e/o biomassa) e/o prodotti forestali non
legnosi. Densità 20-50 alberi/ha, a una interdi-
stanza superiore a 10 m.
Impianto di seminativi arborati: piantagione di una 2000+500 (per 5 anni) Proprietari e/o titolari della gestione della superficie
o più specie arboree e arbustive di interesse fore- interessata, pubblici, privati e loro associazioni.
stale, anche micorrizate, in ordine sparso o a sesti
regolari, gestite a turni medio-lunghi per la pro-
duzione di assortimenti legnosi (legna da opera
e/o biomassa) e/o prodotti forestali non legnosi.
Densità 40-100 alberi/ha, distanza tra le file 20-30
m, sulla fila 5-10 m.

 Esempio di finanziamento da parte della regione Umbria, PSR 2014-2020, mis. 8.2

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Sostenibilità • SCIENZA E TECNICA

 Associazione Soia e Noci (c National Agroforestry Center)  Associazione Mais e Noci (c National Agroforestry Center)

Considerando la sempre più grande estensione dei terreni come una pratica agricola specifica e attribuiscono alle
marginali con colture e pascoli in condizioni di degrado, misure a favore dell’ambiente una rilevanza ancor mag-
vi è un enorme potenziale ecologico grazie all’azione di giore rispetto al passato.
sequestro supplementare di carbonio in tali terreni, con
l’utilizzo delle tecniche agroforestali. VISIONI PASSATE DA SUPERARE
Per un’azienda agricola, i vantaggi che derivano dalla
corretta gestione di un sistema complesso come quello Nonostante le grandi potenzialità anche nei Paesi indu-
agroforestale si possono suddividere in tangibili, come strializzati a clima temperato, l’agroforestazione finora
la produttività, e intangibili, come i vantaggi ambien- ha trovato difficoltà a essere implementata su larga scala
tali su scala regionale e globale. Questi ultimi, tutta- e in zone ad agricoltura intensiva, a causa di ostacoli di
via, possono anch’essi divenire tangibili per le aziende varia natura.
in termini monetari, se finanziate da misure di soste- Fino ad oggi le azioni comunitarie di supporto all’agro-
gno come ad esempio il Piano di sviluppo rurale (PSR). forestazione sono risultate poco incisive e controverse,
Questa possibilità è auspicabile in un prossimo futuro, soprattutto nel PSR 2007-2013 e anche nella più recente
considerando che le linee guida della nuova program- programmazione 2014-2020, con misure attivate in Italia
mazione PAC 2023-2027 riconoscono l’agroforestazione da poche regioni e con poche richieste da parte degli

 Preparazione del terreno con Querce, Spagna (c Fabio Alessandro  Dehesa, il sistema di conduzione agroforestale spagnolo, utilizzato
Locati) anche per l'allevamento di tori da combattimento (LBM1948)

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SCIENZA E TECNICA • Sostenibilità

Si cerca quindi di ricreare le interazioni efficienti degli


impianti agroforestali del passato tentando di meccaniz-
zare il più possibile le operazioni colturali per adattarle
alle esigenze di questo secolo.
Per quanto riguarda le piante arboree che potrebbero
essere impiegate, ci sono molte colture tradizionali già
affermate e tutt’oggi coltivate in molte
aziende, come Vite, Olivo e vari alberi da
frutto e forestali. A queste, in futuro si
potrebbero aggiungere alcune colture
innovative ad alto reddito che stanno pren-
dendo piede in Italia e in Europa, come il
Pecan o la Paulownia, le quali vengono sto-
 Olivi e arbusti, Portogallo (André ricamente utilizzate in impianti agroforestali
Miranda77) nei loro Paesi di origine, ma sulle quali la
 Ruscus aculeatus ricerca è ancora agli albori. Tuttavia, nono-
stante i pochi studi al riguardo, sono già
agricoltori. Il mancato successo di queste misure è impu- emersi alcuni dati interessanti ai fini dell’im-
tabile principalmente alla scarsa chiarezza normativa, piego in agroforestazione, come ad esempio la capacità
oltre che alla limitata divulgazione e preparazione tecnica del Pecan di stabilire simbiosi, in condizioni controllate,
sull’agroforestazione da parte di tutti gli operatori del con il tartufo nero estivo (Tuber aestivum Vittad.) e il
settore agricolo. A questi problemi si aggiunge anche tartufo bianchetto (Tuber borchii Vitt.).
un fattore psicologico per il quale risulta ancora molto Queste specie arboree potrebbero essere utilizzate per
difficile da parte degli agricoltori accettare un cambio di sistemi di agroforestazione in abbinamento a specie
paradigma, ovvero quello di introdurre colture perenni officinali a maggior fabbisogno di ombreggiamento, di
nel paesaggio agricolo dopo che per molti decenni sono solito coltivate in nord Europa per il minor irraggiamento
state rimosse. Infatti, si tratta di accettare di rendere più solare, come ad esempio il pungitopo (Ruscus aculeatus
complessa la gestione delle colture dopo che per tanti L., peraltro specie protetta) o l’edera terrestre (Glechoma
anni la meccanizzazione ha spinto verso la semplifica- hederacea L.), che potrebbero avvantaggiarsi molto
zione e le monocolture. dell’ombreggiamento durante alcuni periodi dell’anno.
Con queste e altre specie officinali è in corso in Toscana
PROSPETTIVE FUTURE
PER LA COLTIVAZIONE
DI SPECIE OFFICINALI

Per superare queste limitazioni, la


ricerca sull’agroforestazione, anche
grazie alle nuove tecnologie digitali e
meccaniche, si sta orientando verso
sistemi razionali e di facile gestione,
con sesti di impianto ampi per favorire
la meccanizzazione, cercando di rag-
giungere il difficile equilibrio tra com-
plessità del sistema, efficienza e faci-
lità di gestione.

 Iris pallida (c David J. Stang)

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Sostenibilità • SCIENZA E TECNICA

una piccola sperimentazione di coltivazione in


un impianto intensivo di Paulownia (sesto 4x4
m) per valutare la capacità di adattamento a
condizioni di ombreggiamento totale durante
la stagione primaverile-estiva.
Anche gli oliveti, diffusi in gran parte del terri-
torio nazionale, sono spesso adatti a consocia-
zioni con specie officinali: un tipico esempio è
l’Iris (Iris pallida Lamm.) che, oltre ad essere già
in passato coltivata tra gli Olivi, con tecniche
innovative e una gestione adeguata potrebbe
essere un’ottima integrazione al reddito.
Da non sottovalutare però il potenziale di molte
specie officinali diffuse come la Lavanda o la  Ganoderma lucidum (c Natalya)
Melissa in condizioni di parziale ombreggia-
mento in impianti razionali a filari, considerato sostenibili ed efficienti. Ad esempio, le prime attività di
che l’origine di queste piante è ai margini della foresta, selezione genetica per ottenere ecotipi e varietà con
dove si ha una situazione intermedia tra bosco e prateria. caratteristiche adatte per l’agroforestazione, come la tol-
Considerata l’ampia estensione della superficie forestale leranza all’ombra, particolare fenologia di sviluppo (tardi-
del nostro territorio, non è da sottovalutare anche la pos- va-precoce), forma dell’apparato radicale e altre, hanno
sibilità di coltivare funghi commestibili e medicinali all’a- dimostrato che esiste notevole margine di miglioramento
perto, in contesti di ombreggiamento totale, come ad per impianti futuri.
esempio Shiitake e Ganoderma. Infatti, la coltivazione di Aree di difficile coltivazione nel territorio nazionale, come
questi funghi in foresta viene praticata con successo in zone più aride o dove si sta andando verso la desertifica-
altri Paesi a clima temperato e il mercato di questi pro- zione, e comunque dove ci sono forti perdite di sostanza
dotti mostra ancora un grande margine di crescita. organica, potrebbero essere investite a coltivazioni in
agroforestazione per riportarle a un buon livello di ferti-
CONCLUSIONI lità, fornendo al contempo redditi altrimenti non sempre
possibili.
Nonostante tutte le difficoltà, le potenzialità di sviluppo Si prevede anche che la nuova programmazione PAC
dell’agroforestazione in zone a clima temperato o medi- 2023-2027 incentivi l’espansione dell’agroforestazione,
terraneo rimangono molto buone grazie al crescente introducendo finalmente un pagamento diretto e delle
numero di ricerche in corso e alla diffusione di informa- misure di sostegno specifiche che riconoscano i vari
zioni riguardo alle specie più adatte a ottenere impianti benefici ambientali che questa tecnica può offrire.

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CULTURA • Storie officinali

NON SOLO MARRONI: L’IMPORTANZA


FITOTERAPICA DEL CASTAGNO
Simone Siviero
Laureato in Tecniche Erboristiche

Il Castagno non è solo


una pianta in grado di
fornire ottimi frutti nella
stagione autunnale, ma
anche un albero dalla
forte valenza erboristica,
soprattutto in un’ottica di
economia circolare.

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ED2/2021.indb 62 04/06/21 11:35


Storie officinali • CULTURA

G
randi foglie lanceolate dal margine seghet-
tato, fiori maschili riuniti in amenti gialli CASTAGNE FOSSILI
e penduli, e fiori femminili che evolvono Tutti i pollini e i macrofossili successivi all’ultimo massimo
in acheni dalla scorza cuoiosa protetti da ricci irti di glaciale in Europa appartengono a Castanea sativa. Per il periodo
spine acuminate: il Castagno (Castanea sativa, famiglia
precedente (tra Medio Pleistocene e ultimo massimo glaciale),
Fagaceae) non ha bisogno di presentazione.
Amante del sole e dei terreni acidi, popola spesso le
l’evidenza fossile suggerisce che nel Nord Italia esistesse anche
zone montane, dove, prima dell’introduzione della patata una seconda specie: Castanea latifolia (3).
e fino al Settecento, i suoi frutti ricchi di amidi costitui-
vano la base della dieta (1).
È un albero ormai talmente diffuso e coltivato che è nell’aumento della distribuzione del Castagno cominciò
quasi impossibile riuscire a tracciare per filo e per segno a diventare significativa con l’avvento dell’era del bronzo,
la storia recente del suo connubio con l’uomo. Alcuni circa 4 mila anni fa, quando iniziò la coltivazione della
dicono che in Italia settentrionale lo abbiano portato i pianta in Grecia, Turchia e Italia (3).
Romani (mentre altri smentiscono la cosa); in Inghilterra,
invece, la prima attestazione della presenza di Castagni è CHIMICA DELLA CASTAGNA
un documento medievale risalente al 1113 (2). Altrettanto
confusa, per lungo tempo, è stata la sua storia antica, Prima di occuparci degli aspetti prettamente erbo-
ma studi recenti ne delineano un profilo migliore. Come ristici, considerato che il Castagno viene coltivato
al solito, per comprenderla dobbiamo tornare indietro
nel tempo fino all’ultima glaciazione e andare a cercare
i cosiddetti refugia glaciali, ovvero quelle zone in cui un
microclima favorevole ha permesso alla pianta in que-
stione di sopravvivere all’avanzare dei ghiacci. Nel caso
del Castagno, questi rifugi erano zone protette da catene
montuose e che subivano gli influssi mitiganti delle masse
d’acqua marina:
- la Transcaucasia (regione che oggi comprende
Georgia, Armenia e Azerbaigian), dove il Castagno
aveva un ruolo preminente nella vegetazione boschiva;
- la penisola italiana, quella iberica e forse quella greca,
dove era relegato in sacche isolate dal clima favorevole;
- forse anche la zona del Mar di Marmara e del Levante
(Siria occidentale e Libano).

Una prima espansione significativa del suo areale si


ebbe subito dopo la transizione tra l’ultimo massimo
glaciale e l’Olocene. Le condizioni climatiche più favo-
revoli consentirono la colonizzazione di nuovi terri-
tori: Anatolia orientale, Bulgaria, Romania, Ungheria,
Croazia, Germania sudoccidentale, Francia nordocciden-
tale. Anche nei refugia glaciali la situazione migliorò e il
Castagno aumentò la propria presenza. Le forze prin-
cipali di questo processo di espansione furono proba-
bilmente il riscaldamento globale che seguì l’intervallo
freddo del Dryas recente e l’optimum climatico dell’O-
locene circa 10-5 mila anni fa. L’importanza dell’uomo  Castagno, illustrazione botanica

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CULTURA • Storie officinali

prevalentemente per il consumo del frutto come ali- ferite e le ulcere della pelle grazie alla sua attività anti-
mento, vediamo brevemente la composizione chimica batterica (8).
della castagna, un vero e proprio frutto della salute, dal In Portogallo, terzo produttore mondiale di castagne,
momento che è fonte di carboidrati, fibre, acidi grassi, le foglie vengono tradizionalmente impiegate contro raf-
proteine, vitamine e minerali. La concentrazione relativa freddore, tosse, diarrea e colesterolo alto, mentre dai fiori
dei vari elementi dipende dall’origine della pianta, dalla si ricava un’infusione rinfrescante (9).
varietà, dalla cultivar e dalle condizioni edafiche. La medicina popolare nostrana, invece, utilizza l’in-
Tra i minerali ritroviamo in quantità maggiori potassio, fuso di foglie o il decotto di corteccia dei giovani rami in
fosforo, calcio e magnesio; in percentuali minori anche caso di tosse e dissenteria, ma anche come collutorio e
manganese, ferro, zinco e rame. L’elemento presente in per cataplasmi su pelle irritata (10). Le foglie, infatti, espli-
maggioranza è il potassio; il calcio si trova perlopiù nei cano un’azione antisettica e secretolitica nel trattamento
gusci. delle forme infiammatorie dell’apparato respiratorio (11).
Uno studio portoghese ha indagato anche la pre- Per finire, foglie e corteccia trovano impiego anche
senza di elementi traccia, che risultano essere rubidio, come cardioprotettivi, antielmintici, antivirali, neuropro-
piombo, bario, titanio, stronzio, bromo, arsenico, nichel tettivi e antispasmodici intestinali (12).
e cromo. La presenza (per quanto in tracce) di metalli Non solo la tradizione d’uso, anche la medicina
pesanti potrebbe essere spiegata come una contami- moderna ha saputo studiare e utilizzare questa pianta
nazione derivante dall’acqua, dall’uso di fertilizzanti o così generosa.
dall’inquinamento atmosferico (4).
L’alto valore nutrizionale della castagna è dato dalle L egno
grandi quantità di aminoacidi essenziali e di amido, con Uno studio ha evidenziato nel legno di Castagno la
una bassa percentuale di acidi grassi, prevalentemente presenza di saponine triterpenoidi dalla forte attività cito-
insaturi, in particolare acido linoleico. L’olio di castagne tossica selettiva. In particolare, quella chiamata chestno-
contiene anche grandi quantità di fitosteroli (β-sitoster- side B è risultata più attiva di entrambe le sostanze usate
olo e stigmasterolo), in grado di contribuire a ridurre i come controllo sulla linea cellulare del cancro del seno
livelli di colesterolo e di prevenire il diabete. MCF-7, avendo invece azione moderata sui normali lin-
Per quanto riguarda le vitamine, infine, vi si ritro- fociti (13).
vano vitamina E, vitamine del gruppo B e vitamina C.
Quest’ultima, se la castagna viene cotta, va incontro a Estratto di corteccia
deterioramento. Uno studio in vitro suggerisce un potenziale effetto
La perdita di vitamina C si attesta intorno al 25-54% come agente preventivo neuroprotettivo dell’estratto di
nel caso della bollitura e al 2-77% nelle caldarroste. corteccia contro l’ischemia cerebrale, una delle principali
Tuttavia, in media, la castagna cotta è ancora in grado cause di morte a livello mondiale (14).
di fornire il 16-27% della dose giornaliera raccomandata L’estratto di corteccia ha anche dimostrato di avere
di vitamina C di un adulto (5-7). effetto antiadiposo e antiossidante su ratti obesi, essendo
in grado di normalizzare la contrattilità intestinale.
FOGLIE E CORTECCIA IERI E OGGI Lo studio suggerisce, pertanto, una potenziale appli-
cazione nel trattamento del sovrappeso e delle patolo-
Basta così con gli aspetti nutrizionali. Passiamo gie correlate (12). Inoltre l’estratto di corteccia su ratti
ora ad analizzare la valenza erboristica del castagno. obesi riequilibra le disfunzioni metaboliche e la funzione
Accantoniamo dunque i frutti saporiti e dirigiamo del recettore colinergico muscarinico a livello cardiaco ed
la nostra attenzione su ciò che la tradizione d’uso ha esercita un effetto spasmolitico sull’aorta (15).
sempre considerato la droga del Castagno: prevalente- L’estratto di corteccia ha dimostrato anche attività
mente foglie e corteccia. anticancerogene. È in grado, infatti, di indurre apop-
Nell’antichità il Castagno era considerato astringente, tosi nelle cellule di Jurkat (usate per studiare la leucemia
antitossico, stomachico e tonico, e il miele ricavato dai acuta dei linfociti T) in maniera tempo e dose dipendente
suoi fiori veniva usato per sanare le piaghe croniche, le senza effetti citotossici sulle cellule sane (16).

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Storie officinali • CULTURA

Estratto di foglie
L’estratto di foglie, ricco di derivati
di oleanene e ursene (triterpeni penta-
ciclici), è in grado di bloccare il quorum
sensing di Staphylococcus aureus ini-
bendone così la virulenza e la patoge-
nesi senza causare resistenza nel batte-
rio (17). Inoltre può essere un’opzione
interessante per prevenire i danni cellulari
indotti dalla radiazione UV (18).
Contrastando lo stress ossidativo, l’e-
stratto di foglie risulta utile anche nella
protezione dal diabete e nei confronti dei
danni al DNA indotti da radicali liberi,
radiazioni, tossine vegetali e virus. Non
da ultimo, esplica anche attività antibat-
terica (19).  Castagno, foglia

Fiori Dopo 35 giorni ha scoperto che tale supplementazione è


Infuso e decotto di fiori hanno mostrato una spic- stata in grado di ridurre il tessuto adiposo addominale e
cata attività antiossidante dovuta all’elevata quantità di il livello di colesterolo nel siero. Se ne inferisce, pertanto,
sostanze fenoliche, in particolare trigalloyl-HHDP-gluco- che l’integrazione di castagna contribuisce a regolare la
side, pentagalloyl glucoside ed ellagitannini (9). Il decotto deposizione del tessuto adiposo (7).
di fiori, inoltre, ha dimostrato di possedere attività anti-
batterica e attività antitumorale in vitro sulle linee cellu- Veterinaria
lari HCT15 (carcinoma del colon-retto) e HepG2 (carci- L’estratto di legno di Castagno nella nutrizione
noma epatocellulare). L’infuso, invece, ha proprietà anti- animale trova impiego come antielmintico, antivirale e
fungine (20). antiossidante (21).
È spesso riportato in letteratura che i tannini hanno
Frutti effetti simili a quelli degli antibiotici e contribuiscono ai
Uno studio su topi albini FVB/n ha valutato l’impor- meccanismi di difesa delle piante dagli erbivori. I tannini
tanza della supplementazione di castagne nella dieta. idrolizzabili estratti dal legno di Castagno dimostrano
proprietà antivirali, antibatteriche e antios-
sidanti in vitro, oltre che antitumorali. La
supplementazione con queste molecole,
pertanto, rappresenta una buona strate-
gia alternativa all’uso di antibiotici nella
nutrizione animale. Uno studio in vitro su
colture cellulari di cellule epiteliali inte-
stinali di pollo ha infatti dimostrato che i
tannini stimolano la proliferazione di ente-
rociti, aumentano il potenziale antiossi-
dante, non hanno effetti genotossici e non
impattano sul metabolismo cellulare (22).

 Castagno, fiori maschili

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CULTURA • Storie officinali

diventa un buon candidato per la


produzione di media colturali per la
crescita microbica di molti micror-
ganismi (24).
Inoltre l’estratto acquoso di riccio
ha dimostrato di possedere attività
antifungina contro alcuni paras-
siti delle piante, tra cui Alternaria
alternata, Fusarium solani e Botrytis
cinerea (25). L’estratto di foglie e
ricci, infine, ha proprietà antineu-
roinfiammatorie (26).

Gusci
I gusci vengono scartati dall’in-
dustria alimentare e rappresentano
il 10-15% del peso di una casta-
 Castagno, ricci e frutti (c Andrejj) gna. Sono composti da materiale
lignocellulosico, i cui principali componenti sono cellu-
DARE VITA AGLI SCARTI losa, emicellulose e lignina. L’estratto di gusci ha attività
antiossidante per via dell’alto contenuto di polifenoli.
Essendo i Castagni coltivati perlopiù per l’industria La moderata quantità di emicellulose li rende un’ottima
alimentare, una volta consumati i frutti rimangono note- materia prima per ottenere oligosaccaridi non digeribili,
voli quantità di scarti vegetali. Considerata la valenza che sono potenti substrati prebiotici, ovvero sostanze
officinale della pianta, tali scarti possono, in un’ottica che permettono specifici cambiamenti nella compo-
di economia circolare, diventare nuove risorse per l’e- sizione e/o nell’attività del microbiota gastrointesti-
strazione di molecole bioattive. nale migliorando il benessere e la salute della persona.
Gli scarti di lavorazione sono principalmente gusci, Inoltre i prebiotici promuovono altri effetti indiretti
ricci e foglie (di cui s’è già parlato), dal potenziale (immunologici, antinfiammatori, anticancerogeni, antial-
antiossidante e antimicrobico. I principali composti lergenici) e sono in grado di migliorare la funzione inte-
fenolici presenti negli scarti sono trigalloyl-HHDP-glu- stinale e la biodisponibilità del calcio.
coside, acido gallico, quercetina e derivati del myrice- Si possono ottenere mediante un processo idroter-
tin glicoside. Se è vero che gli estratti di foglie sono male di autoidrolisi (27).
quelli con l’attività antiossidante maggiore, gli estratti L’estratto secco di gusci ha anche dimostrato in vitro
del tegumento interno del guscio si sono dimostrati effi- attività antitumorale su svariate linee cellulari (28).
caci contro alcuni batteri Gram positivi e negativi (23). Non solo la salute del corpo umano, però. I gusci
possono anche essere un valido alleato biotecnologico
Ricci per adsorbire e rimuovere i metalli pesanti dalle acque,
I ricci sono un prodotto di scarto ricco di polisacca- come sostituti fenolici nella formulazione di adesivi per
ridi e vi si può estrarre un brodo buono come medium l’industria del compensato e come sostituti del cromo
colturale per batteri lattacidi. L’alto contenuto di glucani nella concia delle pelli (19).
e xylani dei ricci, infatti, insieme al basso contenuto di
lignina, li rende buoni candidati per l’idrolisi acida, che FUOCHI E CINIPIDI
permette di recuperare gli zuccheri emicellulosici, in
particolare lo xilosio. In seguito a un processo di depu- Chiudo con due appunti di coltivazione: un esempio
razione con carbone attivo volto a eliminare composti di lotta biologica e un’osservazione su alcune pratiche
inibitori come acidi alifatici, furani e fenoli, l’idrolizzato colturali.

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Storie officinali • CULTURA

Il cinipide del Castagno costituzione e al lancio di parassitoidi specifici (Torymus


Il cinipide del Castagno, Dryocosmus kuriphilus, è spp.) (29).
una piccola vespa (ordine Hymenoptera) originaria della Ci sono voluti alcuni anni prima che il parassitoide
Cina ed è considerato uno degli insetti più dannosi per il prendesse piede e si sviluppasse a danni del cinipide,
Castagno a livello mondiale. Introdotto accidentalmente ma oggi la situazione è tornata a una nuova normalità,
in Giappone nel 1941, in Korea nel 1963, negli USA nel con percentuali di parassitizzazione che raggiungono il
1974, è stato segnalato per la prima volta in Europa 90% e, quindi, il virtuale azzeramento dei danni da cini-
nel 2002 in alcune zone del Cuneese, probabilmente pide (30).
a seguito dell’importazione di marze infestate. E da lì è
partito alla conquista di nuovi territori provocando danni Coltivare senza bruciare
ingenti alla castanicoltura nostrana. Infine un appello ai castanicoltori. È usanza tenere
L’infestazione, infatti, riduce lo sviluppo vegeta- puliti i castagneti eliminando il sottobosco e bruciando
tivo dei germogli, compromettendo la crescita delle gli scarti vegetali. Tralasciando per un momento il valore
piante giovani, e diminuisce la produzione di castagne fitoterapico e tecnologico di questi scarti, di cui ho scritto
anche dell’80%. Si tratta di una specie univoltina (che sopra, consideriamo solo gli aspetti prettamente coltu-
produce, per fortuna, una sola generazione all’anno) e rali. Oltre alla comodità di raccolta delle castagne, quali
monofaga (si nutre solo di Castagno). Inoltre, come altri sono i reali vantaggi di una pratica del genere? Bruciare
insetti, ha imparato a riprodursi per partenogenesi, cioè porta a un impoverimento costante della materia orga-
senza bisogno del maschio: dalle uova nascono solo nica, a una basificazione del suolo, diminuisce la biodi-
femmine, pronte a deporre a loro volta. Le femmine versità e la presenza di funghi, simbionti dei Castagni e
sfarfallano da fine maggio a fine luglio e depongono le non. Inoltre il fumo disorienta le api, ostacolandole nella
uova nelle gemme del Castagno (fino a 150 uova per loro raccolta. Senza considerare che l’aria dei paesi che
ogni insetto!). Dopo 30-40 giorni le uova si schiudono confinano con i castagneti diventa irrespirabile per delle
e i primi stadi larvali svernano, non visti, nelle gemme. settimane e che le fiamme possono, in presenza di vento
Ad aprile, alla ripresa vegetativa, inducono sulle o di una gestione poco curata, causare incendi…
gemme la formazione di galle, al cui interno comple- Coltivare Castagni senza bruciare è possibile ed è
tano il loro sviluppo. Allo sfarfallamento le galle seccano cosa buona. Basta adottare alcuni principi di agricoltura
e restano sui rami. La formazione
delle galle può interessare germogli,
foglie e amenti maschili, e ciò causa
una forte riduzione della fruttifica-
zione e, se l’infestazione è elevata,
anche la morte della pianta.
La Regione Piemonte ha prov-
veduto, a partire dal 2003, alla

 Dryocosmus kuriphilus o cinipide


del Castagno (c Gyorgy Csoka)  Galle di cinipide (c F Ceragioli)

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CULTURA • Storie officinali

naturale e abbandonare il quanto mai deleterio “si è association with health effects: fresh and processed products.
sempre fatto così”. Il primo passo è lasciare qua e là delle J Sci Food Agric 90:1578-1589
aree incolte, dove la natura possa fare il suo corso, veri e 9. Carocho M, Barros L, Bento A et al (2014) Castanea sativa Mill.
propri hotspot di biodiversità all’interno del castagneto. Flowers amongst the Most Powerful Antioxidant Matrices:
E più un sistema è biodiverso, più è stabile. A Phytochemical Approach in Decoctions and Infusions.
Si procede quindi alla pulizia del sottobosco il meno Biomed Res Int, doi: 10.1155/2014/232956
possibile, magari in prossimità del periodo di raccolta 10. Salusso I (2014) Erbe consentite erbe proibite. Piante officinali e com-
delle castagne. Invece di bruciare il materiale organico, mestibili: come riconoscerle, come utilizzarle.
è bene posizionarlo in lunghi cumuli seguendo le linee Verde Libri, Torino, p.81
di livello a una distanza di 20-10 metri se il castagneto è 11. Riva E (2011) L'universo delle piante medicinali. Trattato storico, bota-
in piano, fino a 2-1 metri se è tanto in pendenza. Sulle nico e farmacologico di 400 piante di tutto il mondo.
linee di livello, lungo questi cumuli di materiale orga- Tassotti Editore, Bassano (1995), p.56
nico, si infiltra l’acqua delle piogge che viene assorbita 12. Budriesi R, Vivarelli F, Canistro D et al (2018) Liver and intestinal pro-
dal materiale organico stesso e ne accelera la decom- tective effects of Castanea sativa Mill. bark extract in high-fat diet
posizione. Ciò provoca un aumento dei microrganismi rats.
benefici e dei funghi, con conseguente rifertilizzazione PLoS One 13(8):e0201540
del terreno e aumento della produzione di funghi, tra cui 13. Pérez AJ, Pecio Ł, Kowalczyk M et al (2017) Cytotoxic triterpenoids
i pregiati porcini, simbionti del Castagno (31). isolated from sweet chestnut heartwood (Castanea sativa) and their
health benefits implication.
Bibliografia Food Chem Toxicol 109:863-870
1. IPLA (2004) Guida alle specie spontanee del Piemonte. Alberi e 14. Santulli C, Brizi C, Micucci M et al (2017) Castanea sativa Mill. Bark
Arbusti; 2a edizione. Extract Protects U-373 MG Cells and Rat Brain Slices Against Ischemia
Blu Edizioni, Torino, pp.42-45 and Reperfusion Injury.
2. Jarman R, Chambers FM, Webb J (2019) Landscapes of sweet chest- J Cell Biochem 118:839-850
nut (Castanea sativa) in Britain - their ancient origins. 15. Micucci M, Budriesi R, Aldini R (2020) Castanea sativa Mill. bark
Landsc Hist 40(2):5-40 extract cardiovascular effects in a rat model of high-fat diet.
3. Krebs P, Pezzatti GB, Beffa G et al (2019) Revising the sweet chest- Phytother Res 35(4):2145-2156
nut (Castanea sativa Mill.) refugia history of the last glacial period 16. Lenzi M, Malaguti M, Cocchi V et al (2017) Castanea sativa Mill. bark
with extended pollen and macrofossil evidence. extract exhibits chemopreventive properties triggering extrinsic apop-
Quat Sci Rev 206:111-128 totic pathway in Jurkat cells.
4. Corregidor V, Antonio AL, Alves LC et al (2020) Castanea sativa shells BMC Complement Altern Med 17:251,
and fruits: Compositional analysis by proton induced X-ray emission. doi:10.1186/s12906-017-1756-6
Nucl Instrum Methods Phys Res 477:98-103 17. Quave CL, Lyles JT, Kavanaugh JS et al (2015) Castanea sativa
5. Ribeiro M, Freitas M, Domínguez-Perles R et al (2020) Nutriproteomics (European Chestnut) Leaf Extracts Rich in Ursene and Oleanene
survey of sweet chestnut (Castanea sativa Miller) genetic resources in Derivatives Block Staphylococcus aureus Virulence and Pathogenesis
Portugal. without Detectable Resistance.
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6. Barros AIRNA, Nunes FM, Gonçalves B (2011) Effect of cooking on 18. Cerulli A, Masullo M, Mari A et al (2018) Phenolics from Castanea
total vitamin C contents and antioxidant activity of sweet chestnuts sativa leaves and their effects on UVB-induced damage.
(Castanea sativa Mill.). Nat Prod Res 32(10):1170-1175
Food Chem 128:165-172 19. Braga N, Rodrigues F, Oliveira BPP (2015) Castanea sativa by-pro-
7. Rodrigues P, Ferreira T, Nascimento-Gonçalves E et al (2020) Dietary ducts: a review on added value and sustainable application.
Supplementation with Chestnut (Castanea sativa) Reduces Abdominal Nat Prod Res 29(1):1-18
Adiposity in FVB/n Mice: A Preliminary Study. 20. Carocho M, Calhelha RC, Queiroz MJRP et al (2014) Infusions and
Biomedicines 8(75), doi:10.3390/biomedicines8040075 decoctions of Castanea sativa flowers as effective antitumor and anti-
8. De Vasconcelos MCBM, Bennett RN, Rosa EAS et al (2010) microbial matrices.
Composition of European chestnut (Castanea sativa Mill.) and Ind Crop Prod 62:42-46

68 Erboristeria Domani • 425

ED2/2021.indb 68 04/06/21 11:35


Storie officinali • CULTURA

21. Frankič T, Salobir J (2011) In vivo antioxidant potential of Sweet che- Molecules 24(302), doi:10.3390/molecules24020302
stnut (Castanea sativa Mill.) wood extract in young growing pigs 26. Chiocchio I, Prata C, Mandrone M et al (2020) Leaves and Spiny
exposed to n-3 PUFA-induced oxidative stress. Burs of Castanea sativa from an Experimental Chestnut Grove:
J Sci Food Agric 91:1432-1439 Metabolomic Analysis and Anti-Neuroinflammatory Activity.
22. Brus M, Gradišnik L, Trapecˇar M et al (2018) Beneficial effects of Metabolites 10(10):408, doi:10.3390/metabo10100408
water-soluble chestnut (Castanea sativa Mill.) tannin extract on 27. Gullón B, Eibes G, Dávila I et al (2018) Hydrothermal treatment of
chicken small intestinal epithelial cell culture. chestnut shells (Castanea sativa) to produce oligosaccharides and
Poult Sci J 97:1271-1282 antioxidant compounds.
23. Silva V, Falco V, Dias MI et al (2020) Evaluation of the Phenolic Carbohydr Polym 192:75-83
Profile of Castanea sativa Mill. By-Products and Their Antioxidant 28. Cacciola NA, Squillaci G, D’Apolito M et al (2019) Castanea sativa
and Antimicrobial Activity against Multiresistant Bacteria. Mill. Shells Aqueous Extract Exhibits Anticancer Properties Inducing
Antioxidants 9(87), doi:10.3390/antiox9010087 Cytotoxic and Pro-Apoptotic Effects.
24. Costa-Trigo I, Otero-Penedo P, Outeriño D et al (2019) Valorization Molecules 24(3401), doi:10.3390/molecules24183401
of chestnut (Castanea sativa) residues: Characterization of different 29. Bosio G (2003) Il cinipide galligeno del castagno Dryocosmus kuri-
materials and optimization of the acid-hydrolysis of chestnut burrs philus Yasumatsu,
for the elaboration of culture broths. www.provincia.torino.gov.it/agrimont/file-storage/download/eventi_
J Waste Manag 87:472-484 iniziative/pdf/relazione_Bosio.pdf
25. Esposito T, Celano R, Pane C et al (2019) Chestnut (Castanea 30. w w w.cia cun e o.o rg / cinip i d e - d e l - c a s t a g n o - la - si tua zi o n e -
sativa Miller.) Burs Extracts and Functional Compounds: UHPLC- controllo/
UV-HRMS Profiling, Antioxidant Activity, and Inhibitory Effects on 31. Informazioni datemi oralmente da Pietro Zucchetti (che ringrazio),
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