ERBORISTERIA
425
APR-GIU
Cosmesibio Impatto della pandemia • Monografia Mandorlo • Produzione Arnica da spontanea a coltivata • Sostenibilità Agroforestazione
C
CM
MY
CY
CMY
FILIERE E MERCATI
FILO DIRETTO 4
ANTEPRIMA FIERE 8
Dal 9 al 12 settembre doppio appuntamento a Bologna per il ritorno
contemporaneo di SANA e Cosmofarma in presenza
Confermato in presenza a novembre B/Open, il nuovo progetto di
Veronafiere per il mondo bio professionale
COSMESI BIO 12
Pandemia: l’impatto sulla cosmesi naturale • NATRUE
INIZIATIVE 18
EVO&EVA: un premio internazionale per sancire il primato
dell’Olivo nella fitocosmesi • D. Benelli
PROGETTI EUROPEI 20
MAPPAE: il turismo come forma di conoscenza del mondo
delle piante aromatiche • D. Benelli
AGENDA 22
Esperienze e nuove prospettive: un anno di pandemia al centro
della Tavola rotonda di Savigliano • D. Benelli
VERDECITTÀ: al via il tour nazionale promosso dal CREA per fondare
su più alberi e più piante il nuovo modo di vivere la città • D. Benelli
SCIENZA E TECNICA
REVIEW 25
Fitocosmesi, fitoterapia, nutrizione: dati ed evidenze
dalla ricerca • P. Poggi, M. Monti
MONOGRAFIA 36
Il delicato abbraccio del Mandorlo • P. Poggi, P. Corbetta
PRODUZIONE 46
Favorire la coltivazione di Arnica, una pianta officinale
spontanea delle Alpi • V. Leoni, L. Giupponi, M. Zuccolo,
G. Borgonovo, A. Bassoli, A. Giorgi
SOSTENIBILITÀ 56
L’agroforestazione: un’opportunità anche
per le piante officinali • L. Piervitali, L. Pedrazza
CULTURA
STORIE OFFICINALI 62
Non solo marroni: l’importanza fitoterapica del Castagno • S. Siviero
Autori
ESI • www.esi.it IV COP
Angela Bassoli, Gigliola Borgonovo, Anna Giorgi,
Luca Giupponi, Valeria Leoni, Diana Malcangi, L’Amande • www.lamande.it III COP
Leo Pedrazza, Leonardo Piervitali, Paolo Poggi,
Simone Siviero, Mark Smith, Marco Zuccolo L’Erbolario • www.erbolario.com II COP
Si ringraziano Natrue (natrue.org), Unimont (unimontagna.
it), Associazione Le Terre dei Savoia (leterredeisavoia.it).
SANA • www.sana.it 55
Nota: le foto contraddistinte con la sigla c sono pubblicate
secondo i principi Creative Commons (non sono state modificate,
è citato l’autore, e possono essere riprodotte liberamente).
Le foto a corredo dell'articolo sulla coltivazione dell'Arnica (da
pag.46 a pag.54) sono state gentilmente fornite dall’Azienda
Agricola Shanty Maè di Saviore dell’Adamello (BS).
Comitato Scientifico
Laura Cornara
Foto di copertina: Colibri australe che si affaccia tra i rami di un Professore Associato di Botanica Generale, DISTAV Università
Mandorlo in fioritura (Ennio Nasi).
degli Studi di Genova
Stampa e fotolito: Faenza printing industries Spa
Luca Gelardi
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.
353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma Layn Natural Ingredients, direttore sviluppo nutraceutica Europa
1, LO/MI Alberto Manzo
Funzionario Tecnico MIPAAF, D.G. Promozione Qualità
Iscrizioni
Elenco Periodici della Cancelleria: Trib. MI n. 264 del 26-6-1978. Agroalimentare
Registro Nazionale della Stampa: (L 416/1981) in data 28-10-1982
Fausto Mearelli
con il n. 467
Direttore Scientifico - Erbamea
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online). L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile. Bonollo Divisione Nutraceutica, scientific advisor
• Italia annuo € 80.00
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Il corno del problema Europa) nutre nei confronti dei loro prodotti. Durante la visita
ho visto anche la stazione del cornoletame, l’usanza che più ha
scandalizzato i nostri scienziati, e l’ho trovata molto divertente.
C’è scompiglio tra gli scienziati italiani; “un’evidente offesa alla Non c’è razionale scientifico dietro questa pratica; nessuna
patria del metodo scientifico concepito da Galileo Galilei” è stato dimostrazione che il concime verrà “dinamizzato” dagli influssi
dichiarato ai principali quotidiani da molti di loro. A cosa si deve astrali, ma lo sapevo già, non avevo bisogno che me lo spiegas-
tanta indignazione? Sembra che gli agricoltori biodinamici ita- sero. E peraltro continuo a pensare che in agricoltura qualcosa di
liani potrebbero avvantaggiarsi di forme di finanziamento pub- magico ci sia sempre: se un contadino mi spiega che nella lavo-
blico grazie al passo avanti, importante ma non definitivo, che la razione rispetta “le lune”, il suo vino lo compro più volentieri.
nuova normativa nazionale sull’agricoltura biologica ha fatto con Negli stessi giorni del cruciale dibattito mediatico sul corno-
l’approvazione in Senato, ma essi non vanno sostenuti, perché letame, usciva un’altra notizia sui giornali, questa però nelle
le loro “sono pratiche esoteriche, inconciliabili con qualunque cronache provinciali: “Fanghi tossici in agricoltura, 15 indagati
dato scientifico”. Questo è il messaggio giunto in Parlamento. e 3 stabilimenti sequestrati: oltre 12 milioni di euro di profitti
Chiariamo subito che il problema è mal posto. illeciti, 150.000 tonnellate di fanghi contaminati da metalli
Nessun privilegio è previsto per la biodinamica, infatti, nella pesanti, idrocarburi e altre sostanze (residui di batterie) smaltiti
nuova legge; solo, eventualmente, lo stesso riconoscimento su circa 3000 ettari di terreni”. Siamo tra Brescia, Lodi, Pavia e
che avranno tutte le imprese agricole che vorranno rispettare Vercelli: nel cuore della Pianura Padana, dove si pratica un’a-
le regole previste per l’agricoltura biologica, che è l’unica forma gricoltura ricca, industrializzata, che gode di sostegni e contri-
di conduzione agricola, bene sottolinearlo, soggetta a continui buti. Per fortuna i Carabinieri Forestali li hanno beccati, ma da
e regolari controlli, disciplinati in base a un decreto europeo. quando si svolgeva questa attività? E dove sono finiti i frutti
L’agricoltura biodinamica si fonda sul disegno ideale di Rudolph di questi terreni?
Steiner: un approccio filosofico che si proponeva di regolare le Ci sentiremmo molto più confortati nella nostra fiducia nella
azioni umane e gli stili di vita in armonia con gli equilibri della scienza se i suoi custodi invece che prendersela con agricoltori
natura. Teorie ascientifiche, certo, ma se ci riferiamo ad atti- che fanno filosofia andassero a vedere cosa succede davvero
vità economiche come l’agricoltura, mi sembra che quelle che nella nostra agricoltura (oggi, non ai tempi di “Primavera silen-
abbiano un fondamento filosofico, invece che il solo fine del ziosa”). E dopo che hanno visto facessero sì le loro battaglie in
massimo profitto, si rivelino spesso da apprezzare. difesa della salute e della buonafede del consumatore.
Ho visitato la più grande azienda biodinamica di coltivazione di Anche ignorando per un attimo quelle che sono autentiche pra-
piante medicinali in Europa (l’abbiamo raccontata sul numero tiche criminali, basterebbe valutare seriamente il degrado del
398 di Erboristeria domani ed è disponibile sul sito). paesaggio, la contaminazione plurima con agenti chimici uti-
Ho visto compiere “pratiche superstiziose”, forse, ma ho visto lizzati sempre fuori misura (vogliamo parlare delle morie delle
soprattutto decine di lavoratori intenti a realizzare le numerose api oppure del glifosato?) e lo sfruttamento del lavoro che con-
e impegnative operazioni che la conduzione di un’impresa agri- tinuano a improntare il nostro sistema agricolo.
cola di quelle dimensioni richiede, applicando procedure rigo- È quel tipo di agricoltura che compra concime chimico al minor
rose, soggette a continue verifiche basate su conoscenze scien- prezzo senza chiedersi da dove viene, e crea eccedenze da
tifiche e competenze tecniche. Si coltiva per l’ottenimento di distruggere, a operare allo scopo di ottenere finanziamenti pub-
derivati di qualità farmaceutica, realizzati secondo norme del blici invece che coltivare e vendere sul mercato.
Ministero della Sanità tedesco; i laboratori di estrazione annessi I produttori biodinamici non sono lì ad aspettare contributi,
all’azienda sono provvisti di camere bianche per la lavorazione perché la domanda di alimenti naturali e biologici è in conti-
secondo standard GMP. Oltre al rispetto di tutta la normativa, nua crescita, e il pubblico li premia.
l’azienda si impone anche molte altre regole interne: conser- E forse è proprio questo che dà fastidio.
vare la biodiversità animale e vegetale negli oltre 23 ettari colti- E quindi, vista la continua e progressiva crescita che l’agricol-
vati; realizzare attività didattica rivolta al pubblico e alle scuole; tura biologica ha nel nostro Paese, come e meglio che in tutta
coinvolgere e responsabilizzare i lavoratori nelle scelte impren- Europa, un polverone che ritorni ad attribuirle l’epiteto di “stre-
ditoriali. Sarà dovuta a tutto questo insieme di fattori la fiducia gonesco” è utile solo… a frenarla un po’.
che il pubblico consapevole e ben informato di Paesi come
la Germania, l’Austria, la Svizzera e la Francia (per restare in Demetrio Benelli
L’Amande
insetto repellenti e dopopuntura:
l’amande ci viene in aiuto
L’estate sta arrivando e L’Amande quest’anno ci viene incontro per contrastare e alleviare le punture di zanzare
e insetti molesti. In particolare, propone tre lozioni pronte all’uso come repellenti e due preparati molto comodi
ed efficaci come dopopuntura.
Entriamo nel dettaglio dei tre repellenti.
Per accontentare tutti i tipi di pelle, dalle più delicate e soggette ai ponfi lasciati dagli insetti alle situazioni di
maggior diffusione di zanzare, tafani e similari, propone:
1) una formula naturale: Lozione Protettiva Spray no gas, costituita da oli di origine vegetale estratti da
piante e fiori come citronella, eucalipto e salvia. Inoltre, il prodotto aiuta a lasciare la pelle fresca e profumata
senza ungere, grazie anche alla presenza di mentolo e sodio jaluronato. Al bisogno, con l’ausilio del vaporiz-
zatore montato sul flacone, vaporizzare il prodotto sul corpo e massaggiare delicatamente. In caso di neces-
sità, applicare il prodotto più volte durante la giornata.
2) Una formula strong: un biocida al 19,5% di attivo, una Lozione Insetto Repellente pronta all’uso. Protegge
dalle punture delle zanzare di varie specie, compresa la zanzara Tigre, sia nelle ore diurne che nelle ore not-
turne, fino a otto ore. Indicato per l’uso in zone infestate dalla zanzara tropicale (Anopheles gambiae), dove
esplica la sua protezione per tre ore. È efficace nei confronti dei moscerini e contro le zecche. Il suo uso, quindi,
è indicato in caso di frequentazione di aree infestate quali aree boschive, prati, campeggi, plein air, zone agri-
cole e zone rurali in genere. Contiene Aloe vera come emolliente della pelle. L’applicatore permette un giusto
e facile dosaggio della lozione.
3) Una formula extreme: un biocida al 50% di attivo, una lozione insetto repellente pronta all’uso. Protegge
fino a 10 ore dalle punture di varie specie di zanzare e fino a 5 ore dalle punture di zecche. Se comunque gli
insetti ci hanno colto di sorpresa e ci hanno punto possiamo risolvere utilizzando per le pelli più delicate Roll
on Dopopuntura: un preparato a base di estratti e componenti di derivazione naturale che, applicato tem-
pestivamente sulla cute offesa, dona sollievo dopo le punture di zanzare, mosche, vespe e tafani. Tali derivati
di origine naturale di Camomilla, Aloe, Malva e Calendula sono i responsabili dell’azione lenitiva.
In alternativa la comoda Penna con Ammoniaca: grazie ai suoi principi attivi di origine naturale (Aloe,
Camomilla, Malva, Calendula), svolge in maniera completa un’azione lenitiva. Non unge e lascia la pelle deli-
catamente profumata. Modalità d’uso: massaggiare per qualche secondo direttamente la zona interessata,
evitando il contorno degli occhi e
della bocca; se necessario ripetere
l’operazione dopo qualche minuto.
Entrambi possono essere utiliz-
zati anche in caso di contatto con
ortiche, meduse e altri agenti urti-
canti. A questo punto non ci resta
che augurarvi di andare in vacanza:
mare, monti e campagna.
E comunque anche in città saremo
protetti.
www.lamande.it
L’Erbolario
Ingrediente favoloso dal punto di vista cosmetico, lo è anche per i valori che L’Erbolario
porta con sé, ovvero il rispetto per l’ambiente e per il lavoro dell’uomo. La sua spirale
virtuosa parte dalla coltivazione delle palme che avviene in maniera non intensiva, pre-
servando la fertilità del suolo e proteggendo l’ecosistema locale.
La lavorazione del Cocco viene effettuata con sistemi di produzione che conservano le
caratteristiche e le sostanze funzionali native dell’olio, garantendo sicurezza e qualità
senza far ricorso a processi industriali di raffinazione, sbiancatura e deodorizzazione.
La sostenibilità sociale viene poi garantita lungo tutta la filiera: dalla salvaguardia del
lavoro delle comunità degli agricoltori locali alla coltivazione delle Palme da Cocco alla
vendita dell’olio. Nella linea Olio di Cocco Vergine Biologico ed Equosolidale,, il Profumo
con note di acqua di Cocco, Ylang Ylang, Vaniglia, Legno di Cedro e Muschi bianchi.
Poi lo Shampoo Solido al Cocco, pratico, leggerissimo (pesa solo 60 g, perfino a 40 lavaggi),
ma soprattutto super sostenibile: è la vera novità della linea, con Olio di Cocco vergine, biologico ed equosoli-
dale, ed estratto di Cocco, che rivoluziona la gamma dei detergenti per capelli del mondo L’Erbolario grazie al suo
minor contenuto in acqua (il 70% in meno rispetto a uno shampoo tradizionale).
Seguono il BagnoCrema, una ricca formula a base del distillato di polpa di Cocco, rinfrescante e idratante e
dell’estratto che lascia la pelle intensamente nutrita; la Crema Corpo Vellutante, che aggiunge tra gli ingredienti
vegetali il Burro di Cacao dall’efficace azione nutriente e vellutante, e l’estratto e il distillato di Cocco che lasciano
idratate anche le pelli più delicate; il Balsamo Labbra da Sogno, per la cura delle labbra più secche e disidratate.
Infine l’Olio di Cocco Vergine Biologico ed Equosolidale puro al 99,9%, arricchito con Vitamina E dai semi di Soja,
antiossidante biologico, unisce la piacevolezza di un moderno trattamento viso-corpo-capelli al potere compat-
tante di un olio solido che, una volta scaldato con le mani, si assorbe con rapidità.
Ideale per nutrire l’epidermide del corpo, comprese le aree più secche quali gomiti e ginocchia, la sua formula
burrosa si presta anche all’eliminazione del trucco e all’asportazione delle impurità del viso.
Utilizzato come impacco sui capelli si rivela un ottimo rimedio anti-secchezza.
www.erbolario.com
ESI
www.esi.it
Si terrà dal 9 al 12 settembre presso il a 4358 milioni di euro, con un indice di crescita del +142% del 2020
quartiere fieristico di Bologna la 33a edi- rispetto al 2010 (anno terminato ad agosto).
zione di SANA, il Salone internazionale Parallelamente, il valore dell’export bio si è attestato a 2619 milioni
del biologico e del naturale, organizzato di euro (stessa annualità) con una crescita, anche in questo caso, rile-
da BolognaFiere in collaborazione con vante: +149% del 2020 sul 2010 e del +3,5% rispetto al 2019 (Fonte:
FederBio/AssoBio e con il supporto di Osservatorio SANA 2020).
Italian Trade Agency (ITA) per le azioni di Decisamente positivo anche il posizionamento dell’Italia in termini di
internazionalizzazione. export: il nostro Paese nel 2020 si è collocato al top nella graduatoria
In chiave di sostenibilità economica, per bio esportato, al secondo posto alle spalle degli USA e davanti ai
ambientale e sociale, nell’ultimo anno il competitor europei in graduatoria (Spagna e Francia, rispettivamente
ruolo del biologico si è manifestato con in terza e quinta posizione) e alla Cina sul quarto scalino.
ancora maggior forza, dimostrando soli- In questo contesto, la partecipazione alle fiere internazionali dedicate
dità e ampie possibilità di crescita, deter- al biologico è considerata delle imprese bio il primo strumento di pro-
minate da un mercato estremamente ricet- mozione verso i mercati esteri.
tivo e da una sempre più marcata atten- BolognaFiere e SANA hanno mantenuto attivo, dall’ultima edizione
zione internazionale verso il bio Made in dell’evento, il dialogo con la business community del bio, promuovendo
Italy. nuove iniziative per le imprese e gli operatori del settore.
Il mercato del biologico nel 2020 ha regi- Ne sono un esempio l’accordo fra BolognaFiere e Alibaba.com che ha
strato, in Italia, un valore delle vendite pari messo in sinergia le piattaforme fieristiche di BolognaFiere (in parti-
colare di SANA) con la piattaforma del leader mondiale
del commercio online B2B, in cui operano quotidiana-
mente oltre 26 milioni di buyer attivi in 190 Paesi del
mondo; la riconferma della partnership strategica tra
BolognaFiere e FederBio per offrire nuove opportunità
alle aziende del bio interessate a raggiungere il mercato
cinese e ad allargare le strategie commerciali online e la
partnership fra BolognaFiere e Phenix Exhibitions, orga-
nizzatore a Xiamen del principale evento per il food bio-
logico, la China International Organic Food Expo (CIOFE),
che vede una forte partecipazione delle imprese specializ-
zate nell’ortofrutta bio, comparto per il quale rappresenta
L
a pandemia di COVID-19 ha risve-
gliato un interesse sempre maggiore
sulle relazioni tra i cambiamenti
ambientali globali e la salute umana.
Lo sfruttamento intensivo e spesso incon-
trollato del suolo nell’ultimo secolo ha
avuto un impatto pesante sugli ecosi-
stemi, impatto che è stato ampiamente perdita di biodiversità, frammentazione del paesaggio e riduzione
valutato e misurato dalle scienze ambien- degli habitat di varie specie botaniche e faunistiche.
tali, e che viene discusso da tempo. Alcune ricerche recenti hanno mostrato, inoltre, come anche la salute
L’estrazione massiccia delle fonti fossili, umana sia intimamente collegata alla salute dell’ambiente (1-7).
l’agricoltura intensiva e l’urbanizzazione È ormai sempre più chiaro che la tutela dell’ambiente e l’impegno nel
in rapida espansione hanno contribuito rendere le attività umane globalmente più sostenibili non sono più
in maniera diretta all’aumento delle emis- degli “optional”, bensì priorità urgenti, e finalmente anche i governi si
sioni di carbonio e all’erosione progres- stanno muovendo in questa direzione in maniera coordinata; ne è un
siva dei terreni naturali, con conseguente esempio l’adozione del Green Deal europeo che include piani come
TENDENZE DEGLI INGREDIENTI COSMETICI di mercato (16), stanno emergendo alcune tendenze
nelle scelte dei consumatori destinate ad avere un
Il trend di mercato degli ingredienti cosmetici segue impatto sull’industria globale della bellezza anche dopo
quello dei prodotti. la pandemia:
A fronte di una riduzione nelle vendite dei pigmenti, dei - Beautiful Mind: ricerca di prodotti e routine di bel-
polimeri fissativi per capelli e dei filtri UV (utilizzati rispet- lezza come modo per prendersi cura di sé, riequili-
tivamente nel makeup, nei prodotti per acconciatura e nei brarsi e combattere ansia e stress.
solari), al contrario ingredienti con funzione antimicro- - Beauty Re (Valued): eliminare ciò che è superfluo
bica, conservanti, emollienti, fattori di viscosità e soprat- e inutilmente costoso, acquistando solo prodotti di
tutto tensioattivi sono in crescita a causa dell’uso inten- qualità al giusto prezzo.
sificato di saponi e gel idroalcolici per le mani, nonché - Channel changers: acquisti tramite e-commerce di
della maggiore attenzione alla cura della pelle. marchi che mostrano trasparenza nei prodotti e sanno
Tra questi, gli ingredienti più richiesti sono quelli di offrire esperienze digitali positive.
qualità naturale e sostenibile: estratti da materie prime - Beauty Eco-lution: le considerazioni eco-etiche
botaniche di coltivazione biologica, ingredienti prove- guidano sempre più gli acquisti. I consumatori
nienti da pratiche colturali realizzate in modo da pre- vogliono sentirsi attivi nel supportare le imprese locali,
servare le foreste e la biodiversità animale e vegetale, sostenibili ed etiche.
sostanze di origine naturale trasformate con processi a
basso impatto ambientale o con metodi biotecnologici Alcuni esempi di come queste tendenze possono tradursi
non-OGM. sono prodotti semplici nella formula ma con alta percen-
NATRUE si impegna nel garantire che i prodotti natu- tuale di attivi, prodotti multifunzione, formulazioni bio e
rali e biologici che portano il marchio NATRUE con- naturali, packaging ecocompatibili e ricaricabili, prodotti
tengano sostanze provenienti da fonti verificate, affin- sfusi, solidi o in polvere, prodotti a km zero.
ché i criteri etici, sostenibili e ambientali siano ben sup- Sul database NATRUE si possono trovare molti esempi di
portati. Per esempio, assicura che l’uso di olio di Palma questi prodotti, tra cui quelli più innovativi come le creme
sia certificato sostenibile, oltre a criteri per il benessere multifunzione e i detergenti solidi per il corpo e i capelli.
animale, per il packaging e i suoi materiali costitutivi e Questi trend confermano che l’adozione di un approc-
per la biodegradabilità, escludendo sostanze di origine cio sostenibile è una strategia vincente sul lungo periodo
sintetica e semi-sintetica come siliconi, etossilati, paraf- e, come associazione internazionale non-profit, NATRUE
fine e petrolati. incoraggia fortemente tutti gli attori della filiera, dai pro-
Al fine di promuovere le sostanze che rispettano i criteri duttori ai fornitori, a fare la loro parte in questa direzione.
in modo robusto e rigoroso, e per facilitarne l’adozione La sostenibilità dovrebbe essere incorporata in ogni fase
da parte delle aziende cosmetiche, NATRUE ha adattato della lunga filiera, partendo dalle coltivazioni agricole e
il suo schema anche per le materie prime cosmetiche, arrivando a ottenere un prodotto che arrivi nelle mani
consentendone l’approvazione (con controllo della docu- nel consumatore, fino a includere, andando oltre, i pro-
mentazione) o la certificazione (con controllo della docu- cessi strategici, commerciali, comunicativi e di marketing.
mentazione e ispezioni in loco) da parte di enti di cer- Le sfide che le aziende cosmetiche devono affrontare in
tificazione indipendenti accreditati, sulla base della loro questa transizione al green non sono certamente facili.
origine e del loro processo produttivo, e consentendone Per questo è importante selezionare le giuste fonti di
l’inserimento nel database pubblico (15) come materie informazione e gli strumenti più utili a cui far riferimento
prime che portano il marchio NATRUE. per poter creare cosmetici che siano veramente natu-
rali, biologici e sostenibili, e per tutelare le scelte etiche
TENDENZE BEAUTY NEL POST PANDEMIA e responsabili dei consumatori.
Favorendo un aumento di consapevolezza sull’impor-
Gli effetti della pandemia si riflettono anche nelle novità tanza del green, della sostenibilità e della protezione
beauty, sempre più ispirate a un rapporto virtuoso tra la ambientale tra i consumatori, e facilitando l’innovazione
natura ed essere umano. Secondo una recente indagine futura in cosmesi, lo standard NATRUE, rappresentato
“L
a pianta d’Olivo ha una storia Evaluation) e IED (Istituto Europeo di Design).
millenaria, che la vede prota- L’iniziativa si pregia del patrocinio conferito dal Consiglio per la Ricerca
gonista nell’alimentazione, ma in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA), il principale ente
non solo: le antiche civiltà erano solite uti- di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari: da sempre impe-
lizzare ogni parte della pianta per estrarre gnato nella gestione sostenibile delle produzioni, nello spirito dei prin-
sostanze medicinali e ingredienti per cipi dell’economia circolare, della bioeconomia e del trasferimento
unguenti e cosmetici. Creare una sinergia dell’innovazione, il CREA ha riconosciuto questi valori nel progetto
e aprire un dialogo tra mondo cosmetico EVO&EVA.
e olivicoltura, con benefici per entrambi, “Abbiamo fortemente voluto questo progetto, che rappresenta una
ci ha spinto a realizzare questa iniziativa, nuova consapevolezza. EVO richiama il divenire, il cambiamento e l’e-
in cui l’Olivo è l’indiscusso protagonista” voluzione del sapere che incontra EVA, la femminilità per eccellenza.
spiega Martina Rusconi Clerici, responsa- Dai nostri oliveti possono nascere prodotti cosmetici naturali e biolo-
bile organizzativa del premio internazio- gici straordinari, nel pieno rispetto dell’ambiente” commenta Gabriella
nale EVO&EVA, L’Olivo nella cosmesi natu- Stansfield, presidente dell’Associazione Nazionale delle Donne dell’O-
rale, ideato dall’Associazione Nazionale lio. Nino Paparella, presidente di C.I.Bi, aggiunge: “Da anni attraverso il
delle Donne dell’Olio, che da oltre premio BIOL, che fornisce una visione internazionale sul settore dell’olio
extravergine d’oliva biologico, cerchiamo di fare la dif- maggiormente i consumatori finali, sempre più attenti e
ferenza, mettendo in risalto i prodotti che rispettano i informati, i prodotti che parteciperanno al concorso ver-
principi ambientali ed etici dell’agricoltura bio, offrendo ranno sottoposti a un consumer test effettuato con le
una garanzia di integrità per il consumatore. Desideriamo modalità e sotto la supervisione di ISPE.
che questi valori possano essere messi al servizio della La partnership con ISPE, inoltre, consentirà ai vincitori del
cosmesi naturale, che dialoga con lo stesso consumatore premio per ciascuna categoria di usufruire di un eccezio-
consapevole e informato”. nale benefit, ovvero l’elaborazione esclusiva del profilo
“La filiera dell’olio nel nostro Paese è composta da molte sensoriale del proprio prodotto premiato.
piccole e medie aziende che, come avviene oggi in tutti i L’analisi sensoriale sarà svolta tramite un panel di valuta-
campi dell’agricoltura, stanno valutando iniziative nuove tori appositamente selezionati e formati.
per diversificare la propria attività per dare valore ai Numerosi i premi speciali istituiti all’interno del concorso:
propri prodotti. Ne sono prova, quest’anno, le nume- da quello riservato alle aziende agricole, al fine di valo-
rose aziende agricole che hanno aderito al premio e che rizzare le realtà che sono riuscite a raggiungere alti livelli
si sono messe in gioco direttamente nella creazione di qualitativi, pur non essendo la produzione di cosmetici la
proprie linee cosmetiche. Una prospettiva, quella di desti- loro attività principale, ai prodotti che esaltano maggior-
nare l’olio e altri derivati dell’olivocoltura all’impiego in mente le componenti derivanti dall’Olivo, indicandone
campo cosmetico, che può avere evidentemente un certo nuovi impieghi tramite ricerca e innovazione.
peso nella gestione aziendale” osserva ancora Martina Grande attenzione infine per il packaging: grazie alla
Rusconi Clerici. partnership stretta con IED, che sarà parte integrante del
Collegio preposto, tutti i prodotti verranno valutati per le
LA STRUTTURA DEL CONCORSO loro confezioni, che oltre a essere gradevoli, funzionali e
sostenibili, devono trasmettere al meglio al consumatore
Il premio internazionale EVO&EVA si propone di dare l’importanza della presenza nella formulazione di materie
visibilità ai migliori prodotti cosmetici naturali e biologici prime derivanti dall’Olivo. La cerimonia di assegnazione
a base di materie prime derivanti dall’Olivo presenti sul del premio è prevista dopo l’estate.
mercato, in particolar modo nelle categorie crema corpo,
crema viso e crema mani. Possono partecipare al con- Per maggiori informazioni:
corso prodotti cosmetici finiti nella cui formulazione sia www.evoeva.it - info@evoeva.it
presente uno o più ingredienti deri-
vanti dall’Olivo. I prodotti possono
avere o non avere una certificazione
naturale o biologica, purché nell’e-
lenco degli ingredienti non siano pre-
senti sostanze quali siliconi, parabeni,
coloranti, profumi e materie prime di
origine petrolchimica.
Una qualificata giuria, composta da
professionisti del settore beauty, agro-
nomia, giornalismo, medicina, bio-
logia e chimica, affiancata da due
organi tecnici, il Collegio dei tecnici
(chimici e cosmetologi) e il Collegio
giudicante del packaging, assegnerà
i riconoscimenti al primo e secondo
classificato per ogni categoria, valu-
tando la naturalità delle formulazioni e
le proprietà sensoriali. Per coinvolgere Vincent Van Gogh, Raccolta delle olive
I
l logo è un fiore con le destinazioni dei “Il nostro obiettivo è stimo-
sei Paesi europei. L’acronimo inglese lare i turisti con una chiave
preso in prestito dal latino, MAPPAE interpretativa originale che
(Medicinal and Aromatic Plant Pathways si rivolge ai mercati europei
Across Europe), parla di mappe, rotte da e intercontinentali, incluse
seguire per immergersi in un nuovo tipo Cina e Russia”.
di turismo: una dimensione che unisce “Insieme ai colleghi dei
cultura, gusto, esperienze in 12 diversi iti- diversi Paesi abbiamo ideato
nerari, due per Stato, con pacchetti turistici nuove rotte per mettere Prodotti erboristici artigianali vengono realiz-
modulari e componibili. al centro il territorio e le zati con le specie locali delle varie destinazioni
Per conoscere
il progetto:
www.mappae.eu La pratica delle erbe aromatiche unisce anche le nuove generazioni
Immunostimolanti 52%
parola d’ordine nelle scuole e nelle università.
L’attività in rete è apparsa l’opportunità più imme-
USA - Integratori vendite 2020 vs 2019 per classe di prodotto (da Nutrition diata per continuare a comunicare tra studenti e
Business Journal) docenti, ma l’università non è solo la trasmissione
di nozioni, è prima di tutto una comunità dove lo
la loro attività a contatto con il pubblico: un risultato di scambio diretto di esperienze avviene attraverso la pratica
cui bisogna dare atto prima di tutto alla FEI per come ha e il confronto quotidiano.
saputo sensibilizzare le autorità competenti per ottenere Questo si vede bene a Savigliano, dove quello che è stato
quest’autorizzazione. costruito in questi anni è una vera e propria cittadella per
Restare aperti è stato prima di tutto una grande respon- lo studio delle piante officinali: non solo le aule, ma anche
sabilità per ogni erborista, ma non solo, perché anche in i laboratori e gli spazi comuni dove realizzare il confronto
questo caso tutta la gestione dell’attività professionale ha di persona del percorso di formazione di ciascuno, come
dovuto essere riorganizzata. ha osservato la presidentessa del Corso di laurea Silvia
Silvia Naula si è laureata in Tecniche Erboristiche a Arpicco. Proprio il progetto di un nuovo spazio comune,
Savigliano ed è titolare dell’Erboristeria di Rivoli. La dispo- l’orto officinale, che è in fase di realizzazione con la colla-
nibilità al colloquio è una parte molto importante del suo borazione dell’associazione dei laureati ALTEA, è la pro-
modo di intendere il ruolo del tecnico erborista: nel corso messa di arrivare presto alla nuova normalità. Un nuovo
di quest’ultimo anno ha dovuto farvi ricorso spesso, per spazio la cui inaugurazione, questa volta in presenza, tutti
trasmettere ai suoi clienti le nuove modalità con le quali attendono per l’appuntamento del prossimo anno.
avrebbe svolto il suo lavoro, ma anche per rispondere alla
domanda crescente di natura che veniva dal pubblico, La documentazione del convegno è disponibile sul sito del
come ha raccontato con immagini e riflessioni originali Corso di laurea: www.tecnicherboristiche.unito.it
nel suo intervento.
Interessante anche osservare come
la particolare situazione che si è
venuta a creare ha influito sulle
varie tipologie di interazione all’in-
terno del comparto, anche in
sul piano internazionale. Di quali
siano stati questi effetti ha parlato
Marinella Trovato, presidentessa di
SISTE, che a partire dall’incremento
della domanda per varie tipologie di
prodotto sui diversi mercati ha illu-
strato le criticità intervenute nella
catena di approvvigionamento di
materie prime; con la conseguenza,
tra l’altro, di fare crescere fenomeni
già oggetto di osservazione negli
ultimi anni, come le sofisticazioni e Lavori in corso per il nuovo Giardino botanico e officinale della sede di Savigliano
P
iù verde in città migliora la qualità d’Onore del Palazzo Comunale, Piazza Maggiore) e Palermo (25-27
della vita. Questo è l’obiettivo di giugno Piazza Castelnuovo), introdotte rispettivamente dai webinar Il
Verdecittà, il progetto finanziato Verde in città contro il cambiamento climatico e Più verde in città con
dal MIPAAF e coordinato dal CREA, il più meno acqua.
importante ente di ricerca dedicato all’a-
groalimentare, con la collaborazione di I programmi al sito possono essere consultati al sito:
Padova Hall, per sensibilizzare gli abitanti www.verdecitta.flormart.it
di 5 città italiane sui benefici del verde
urbano e l’importanza di creare città
più sostenibili. Gli esperti agronomi del
Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori
Agronomi e dei Dottori Forestali (CONAF)
realizzeranno 5 istallazioni di verde com-
poste da specie arboree, specie ornamen-
tali e piante aromatiche e fiorite, una per
ciascuna città coinvolta.
Oltre all’istallazione, Verdecittà propone
un nutrito programma di seminari a scopo
didattico-divulgativo e di eventi organizzati
in collaborazione con i Comuni.
Appuntamento quindi a giugno con le
città di Bologna (11-13 giugno Cortile
Attività terapeutiche
Referenza
Popescu GDA, Scheau C, Badarau IA et al (2020) The Effects of Capsaicin on
Gastrointestinal Cancers.
Molecules 26(1):94
Lipidi insaturi del sebo Alcuni componenti del sebo possono causare infiammazioni, irritazioni
possono causare e altri disturbi. Quindi la loro selettiva rimozione può mitigare l’insor-
infiammazioni dello scalpo gere di danni correlati alla loro presenza sulla pelle e sullo scalpo.
In particolare, lo scalpo umano può essere paragonato a un terreno
su cui i capelli nascono e si sviluppano come piante.
Se lo scalpo è in buono stato di benessere, i capelli crescono e si svi-
luppano meglio, come le piante su un terreno fertile.
Il sebo riveste un ruolo importante in questa prospettiva.
È ben noto che nel sebo sono presenti composti lipidici insaturi, basti
pensare allo squalene, che possono pertanto essere ossidati dai raggi
UV o da inquinanti dell’aria, generando lipidi perossidi irritanti che
possono causare infiammazioni. È pure noto che i trigliceridi che si
ritrovano nel sebo possono subire degradazione da parte di micror-
ganismi quali Malassezia spp. e che prodotti di degradazione possono
penetrare nella cute (scalpo) e ingenerare infiammazione.
Se lo scalpo è infiammato ne ricevono danno le cellule dei capillari fol-
licolari e il capello cresce meno resistente, meno elastico. Inoltre, sullo
scalpo può svilupparsi emissione di cattivo odore, rossore, prurito, for-
mazione di forfora, sino alla caduta dei capelli.
Sullo scalpo, il sebo fresco che si sviluppa ogni giorno secreto dalle
ghiandole sebacee funziona da idratante. Per cui è evidente che non
può essere rimosso tutto il sebo, ma semmai le frazioni maggiormente
soggette a ossidazione, come lo squalene e l’acido oleico.
Si è visto che lavaggi con shampoo a base di tensioattivi anionici come
sodio lauriletere solfato (SLES) possono rimuovere lo squalene sino
al 90%, ma solo al 40-42% l’acido oleico, per cui sarebbe questo
acido insaturo l’elemento la cui presenza rappresenterebbe il maggiore
rischio per lo sviluppo di uno stato infiammatorio.
Sono stati valutati numerosi altri tensioattivi, quali sarcosinati, coc-
coil-laurati, lauril carbossilati, ecc., come alternativa allo SLES. Con
Referenza vari test è stato possibile verificare che è un delicato tensioattivo non
Lin X, Nakamura M, Wang Y et al (2021) ionico, il poliglicerol-10-laurato, quello che offre i risultati migliori ai
Targeting Unsaturated Fatty Acids To Reduce fini di eliminare l’indesiderato acido oleico. Infatti, si è visto che tale
Scalp Inflammation: A Proposal. tensioattivo non solo emulsiona l’indesiderato insaturo, ma addirittura
Cosm & Toil 136(2):17-21 lo solubilizza e quindi ne consente l’asporto.
Cura dello scalpo Si parla sempre dei capelli, dei preparati atti al loro trattamento per
per il benessere dei capelli mantenerli sani e belli; poco si parla dello scalpo.
E, invece, anche le buone condizioni fisiologiche dello scalpo sono
molto importanti, anzi essenziali, per una buona e sana crescita e svi-
luppo dei capelli.
Nella nota che precede questa abbiamo già riferito relativamente allo
scalpo e alla necessità di difenderlo dalla presenza di sostanze che
potrebbero alterarne la natura e sviluppare stadi infiammatori.
In questa nota trattiamo alcuni principi attivi vegetali, la cui presenza
in preparati tricologici per il trattamento dei capelli potrebbe appor-
tare notevoli benefici allo stato di salute e benessere dello scalpo, e, di
conseguenza, a una sua migliore disponibilità allo sviluppo e alla cre-
scita di capelli sani e forti.
Un primo riferimento è relativo alla presenza di un estratto dalla polpa
del frutto di Melograno (Punica granatum L.) in preparati destinati all’i-
Cannabis sativa, infiorescenza dratazione della cute, di ogni parte del corpo, e di quella dello scalpo.
Questo estratto stimola l’espressione di acquaporine (AQP-3) e quindi
favorisce l’efflusso di acqua nella pelle, ristabilendone un corretto equi-
librio idrico.
Una cute ben idratata è, ovviamente, meno incline all’insorgere di fatti
infiammatori (sviluppo di citochine, IL-8).
Anche l’olio estratto dai semi di Canapa (Cannabis sativa L.) sviluppa un
effetto idratante ed emolliente sullo scalpo. Ricco di acidi grassi polin-
saturi, contribuisce a bilanciare la frazione lipidica dello scalpo ai fini di
prevenire la perdita di acqua per via transepidermica, e protegge quindi
la barriera cutanea dalla disidratazione.
L’olio di semi di Canapa ristora la cute ammorbidendola, lubrifican-
dola, rendendola elastica; rivitalizza, in particolare, la cute matura,
Referenza
Yvon P (2021) Scalp Care 101: Biology, Conditions and Formulating Answers.
Cosm & Toil 136(2):22-29
Estratti da semi di Cacao Le molteplici bioproprietà degli estratti ottenuti dai semi del Cacao
in trattamenti terapeutici (Theobroma cacao L.), da quella antiossidante all’antinfiammatoria,
e cosmetici dall’antimicrobica alla fotoprotettiva, dall’antidiabetica all’immunomo-
dulante, tanto per citarne alcune, sono ormai ampiamente riconosciute
e ampiamente sfruttate sia nel campo del trattamento terapeutico sia
nel cosmetico. I grossi semi del Cacao sono caratterizzati da un elevato
contenuto in polifenoli e metilxantine. L’interazione sinergica tra questi
due gruppi di bioattivi e i benefici effetti che ne derivano non è stata,
sinora, del tutto chiarita. Rimane, peraltro, il fatto che estratti da semi
di Cacao hanno trovato valida utilizzazione quando incorporati in pre-
parati topici cosmetici e dermofarmaceutici. Generalmente si ricorre alla
realizzazione di un estratto glicolico in cui viene identificato e quantifi-
cato il contenuto in metilxantine (caffeina e teobromina) via cromato-
grafia liquida ad alta prestazione (HPLC). Ulteriore analisi tramite spet-
trometria di massa tandem cromatografia liquida-elettrospray ad alte
prestazioni (HPLC/ESI-MS-MS) serve a rivelare e dimostrare una ricca
presenza di aminoacidi, proantocianidine e flavonoidi, incluse epicate-
chine. Questi estratti contenenti la frazione attiva vengono quindi incor-
porati in emulgel e microemulsioni, e caratterizzati per gli usi previsti.
Referenza
Theobroma cacao, frutto (c Marina Jacob) Garcia LB, Pires GA, Oliveira DJA et al (2021) Incorporation of glycolic extract
of cocoa beans (Theobroma cacao L.) into microemulsions and emulgels for
skincare.
Ind Crop Prod 161:113181
Una pianta ricca Per “onicomicosi” in campo medico si intende una patologia della
in saponine, efficace lamina (una parte dell’unghia). È causata dall’azione di funghi patogeni
nel trattamento (principalmente Trichophyton rubrum e Trichophyton mentagrophytes).
di onicomicosi Nello studio si valutano le proprietà di una soluzione idroalcolica di
estratto di Sapindus saponaria nel trattamento di onicomicosi.
Sapindus saponaria è una pianta della famiglia delle Sapindaceae,
arbusti o piccoli alberi nativi di regioni temperato-calde o tropicali sia
del Nuovo che del Vecchio Mondo. Il genere include sia specie decidue
che sempreverdi. Queste piante sono anche dette “alberi del sapone”,
dall’uso che se ne fa dei semi nella saponificazione. Infatti, i frutti a
bacca sono ricchi di saponine e si usano come materia prima nella pro-
duzione di detersivi naturali. L’attività antifungina dell’estratto nei con-
fronti di tre funghi dermatofiti, i due sopra citati e Trichophyton inter-
digitale, isolati da onicomicosi, è stata valutata in vitro usando Broth
Microdilution Test (BMT): la Minimum Fungicide Concentration (MFC)
è risultata tra 195 e 781 µg/mL.
La tossicità dell’estratto, testata su linea cellulare HeLa, è risultata bassa.
Con metodo Fourier Transformation Infrared Spectrometer (FTIR) è
Sapindus saponaria, Jardin Botanique Limbé, stata valutata la capacità di permeazione nell’unghia e si è visto che il
Cameroun (c Hiobson) preparato è in grado di permeare l’intero spessore dell’unghia in un’ora,
senza l’aiuto di veicoli ausiliari, e che rimane attivo per almeno 24 h.
I risultati del test confermerebbero per l’estratto della pianta un signifi-
cativo potenziale terapeutico nel trattamento di onicomicosi.
Referenza
Mendes V, Veiga FF, de Castro-Hoshino LV et al (2021) Human Nails Permeation
of an Antifungal Candidate Hydroalcoholic Extract from the Plant Sapindus
saponaria L. Rich in Saponins.
Molecules 26(1):236
Estratti di Salvia cinese Attorno alla Salvia miltiorrhiza è maturato in questi ultimi anni un inte-
nel trattamento resse crescente, non più per gli aspetti legati alla medicina popolare, che
di coliti ulcerative ne riconosce varie e importanti proprietà terapeutiche (antiossidanti,
antinfiammatorie, cardioprotettive, ecc.), ma che è conseguente a studi
recenti che ne hanno rivelato un possibile impiego futuro come rimedio
nella terapia dell’alcolismo e a nuove utilizzazioni in campo terapeutico
e cosmetico. Questa pianta, della famiglia delle Labiateae, è originaria
della Cina ed è una di quelle specie il cui uso nella medicina tradizio-
nale di quel Paese si perde nei secoli. Da noi è nota anche come “Salvia
cinese”, mentre il nome cinese che la distingue è dan shen.
Nello studio si riferisce della valutazione di estratti da foglie e radici della
pianta nel trattamento di coliti ulcerative ai fini di attenuarne lo stato
infiammatorio. Componenti attivi di base degli estratti della pianta in
grado di sviluppare tale funzionalità sono da considerarsi una serie di
diterpeni chinonici, noti come tanshinoni.
Referenza
Peng KY, Fei Gu JF, Su SL (2021) Salvia miltiorrhiza stems and leaves total phe-
nolic acids combination with tanshinone protect against DSS-induced ulcera-
tive colitis through inhibiting TLR4/PI3K/AKT/mTOR signaling pathway in mice.
Salvia miltiorrhiza (c First Light) J Ethnopharmacol 264(1):113052
Aggiornamenti di fitocosmesi
Biofunzionalità Il Litchi è quel piccolo frutto esotico che ormai da qualche anno fa bella
di estratto da scorza mostra di sé nella fruttiera della nostra tavola imbandita, specialmente
del frutto del Litchi per le feste natalizie e di fine anno (in quanto è proprio questa la sta-
gione della sua maturazione), ed è assai apprezzato per il suo gusto
leggermente acidulo (il sapore è di uva moscata) e per il suo delicato
profumo, oltre che per il suo gradevole aspetto.
Il Litchi (Litchi chinensis Sonn.) è una pianta sicuramente originaria della
Cina (è nota anche come “Ciliegio della Cina”), ma oggi è coltivata
intensamente anche in Israele, Indonesia, Vietnam, sino al Madagascar.
Il suo habitat è rappresentato dalle regioni della fascia tropicale e
sub-tropicale, ma anche da zone mediterranee (diciamo della fascia
tipica della coltivazione del Limone).
Particolare attenzione è stata rivolta dagli estensori di questa ricerca
alle quattro biofunzioni più significative attribuite all’estratto ottenuto
dalla scorza del frutto della pianta: antirrirante, antiossidante e antime-
lanogena, schiarente cutanea, attribuibili all’elevato contenuto in feno-
lo-derivati (antociani, flavonoidi, acidi fenolici) che caratterizzano la fra-
Litchi chinensis zione attiva del frutto della pianta.
Nel primo caso, test in vivo hanno confermato una significativa atti-
vità contro irritazioni cutanee, anche severe. I test sono stati effettuati
utilizzando sodio lauril solfato (SLS), soluzione allo 0,5% come con-
trollo positivo e acqua come controllo negativo. L’estratto, al test Mean
Irritation Index (MII), ha rivelato un valore inferiore a 0,2 che è da rite-
nersi negativo, cioè non irritante o sensibilizzante.
L’attività antiossidante dell’estratto è stata confermata dai comuni test
del radicale libero difenil picrilidrazile (DPPH) e azino-ethybenzothiazo-
lin sulfonic acid (ABTS).
La funzione antimelanogena è risultata superiore a quella sviluppata da
acido kojico, usato come controllo, quando impiegato alle stesse con-
centrazioni. L’estratto da Litchi ha rivelato efficacia inibente nei confronti
di tirosinasi e di Tyrosinase Related Protein (TRP-2), già a dosi d’impiego
tra 0,05 e 0,1%. Nei vari test è stato pure possibile verificare che sulla
cute del viso l’estratto sviluppa una più marcata attività schiarente che
su quella dell’avambraccio.
Referenza
Lourith N, Kanlayavattanakul M (2021) Fruitful Skin Beautiful: Litchi Peel
Extract for Natural Brightening.
Cosm & Toil 136(3):56-60
Potenziale antiossidante e I fibroblasti dermici sono i più importanti componenti ai fini della pro-
anti - ageing del vino duzione di proteine strutturali cutanee come il collagene, e della con-
servazione delle loro funzioni. Radicali liberi, per contro, sono coin-
volti in reazioni ossidative che portano danni ai componenti cellulari e
quindi a effetti di invecchiamento della cute. Uno sbilanciamento tra la
quantità di ROS ed enzimi antiossidanti naturali ha un negativo effetto
sull’omeostasi della pelle.
Di qui il ricorso ad antiossidanti naturali potenziali anti-ageing, protet-
tivi e attivi nella ristrutturazione del tessuto danneggiato.
Nel succo dell’acino d’Uva (Vitis vinifera L.) si ritrovano composti
di natura polifenolica (antociani, flavonoidi, acidi idrossicinnamici e
tannini). A questi è da aggiungere l’altro importante componente poli-
fenolico (si ritrova anche nel vino rosso), il resveratrolo, derivato stil-
benico anch’esso dotato di elevata attività antiossidante. Componente
antiossidante del succo d’Uva è anche la vitamina C.
Vitis vinifera, infruttescenza (c Joanna Boisse) Si riferisce di una ricerca atta a esplorare il potenziale antiossidante
e anti-ageing di formulazioni cosmetiche contenenti estratti da Uva,
meglio da vino, dopo la rimozione da questo della frazione alcolica.
Dell’estratto è stata studiata l’attività antiossidante in condizioni di
stress, con il test di attività di catalasi, e il potenziale antiossidante con
Referenza saggio colorimetrico con β-galattosidasi. I risultati hanno dimostrato
Cruciani S, Trenta M, Rassu G et al (2021) che gli estratti da vino esibiscono una notevole capacità antiossidante
Identifying a Role of Red and White Wine e anti-ageing, specialmente operando su cellule esposte a rilevante
Extracts in Counteracting Skin Aging: Effects evento stressante.
of Antioxidants on Fibroblast Behavior. Tali estratti sono quindi da ritenersi idonei all’inglobazione in preparati
Antioxidants 10(2):1-14 cosmetici ad attività rigenerante cutanea.
Dalla Luffa un acido La Luffa (Luffa cylindrica Roemer) è una delle tante specie della fami-
triterpenico anti - ageing glia delle Cucurbitaceae. È una pianta rampicante, come la Zucca, il cui
frutto presenta un aspetto molto simile a quello di una comune zuc-
china. Si tratta di una pianta cui è anche riservata una singolare utiliz-
zazione: a completa maturazione si disidrata e quello che resta, il suo
scheletro fibroso, viene utilizzato come una spugna vegetale.
La pianta gode di una certa reputazione nella medicina popolare tra-
dizionale per certe sue virtù diuretiche, antisettiche, antielmintiche,
nonché amaro-toniche. Dalle radici della pianta si è ottenuto un estratto
ricco in acido brionolico, un acido triterpenico; questo metabolita secon-
dario ha rivelato di esplicare interessanti bioproprietà quale antibatte-
rico, antinfiammatorio e antiossidante, proprietà che vengono sfrut-
tate dalla stessa pianta per difendersi da agenti patogeni e da stress
ambientali. Da ricordare che l’accumulo di acido brionolico nelle radici
della pianta è favorito dall’azione di una micorriza.
L’estratto, inserito in dosaggi di 0,5 e 1% in creme cosmetiche, ha
indotto un incremento di espressione di enzimi naturali antiossidanti
Luffa cylindrica, Birmania come glutatione perossidasi e superossido dismutasi.
Si è inoltre visto che favorisce la sintesi di strutture collageniche, in par-
ticolare collagene-IV, e di fibre elastiche, contribuendo quindi al man-
tenimento di una struttura tissutale tonica ed elastica. Il suo impiego è
pertanto da indicarsi nella realizzazione di preparati anti-ageing per il
trattamento di cute stressata di soggetti non più giovani.
Referenza
Werle A, Stricane C, Delaunois S et al (2021) A Japanese Zen Aesthetic-inspired
Formulation with a Root-powered Active Ingredient.
SOFW J 147(3):14-21
Referenza
De Tollenaere M, Chapuis E, Lapierre L et al (2021) Overall renewal of skin lipids
with Vetiver extract for a complete anti-ageing strategy.
Int J Cosmet Sci 43(2):165-180
i liposomi migliorano I liposomi sono di frequente utilizzati per inglobare principi attivi, ai fini
la penetrazione cUtanea di migliorarne il coefficiente di penetrazione cutanea e quindi renderli
di principi attivi più efficaci nella loro funzionalità.
In questa operazione vengono anche utilizzati attivatori, ad esempio
glicole propilenico, onde incrementare la permeazione.
In una ricerca, in liposomi preparati utilizzando il processo di omo-
geneizzazione è stata incorporata la caffeina con un attivatore, onde
valutarne l’eventuale incremento di penetrazione in strati più profondi
della cute.
Dei liposomi (risultati di dimensione media attorno ai 94-95 nm) sono
stati valutati vari parametri, come l’indice di polidispersibilità, poten-
ziale z, valore pH, contenuto di caffeina inglobata e citotossicità (test
su linea cellulare di cheratinociti umani HaCaT).
Il valore di permeazione è stato determinato con il metodo di Franz.
I risultati dei test hanno indicato che il sistema che prevede l’ingloba-
zione di caffeina nei liposomi presenta un migliorato tasso di permea-
zione dell’attivo nella pelle, si usino o no attivatori (glicole propilenico),
comunque superiore nel primo caso. L’incremento può essere superiore
anche di due volte rispetto a quello di una soluzione di caffeina utiliz-
zata tal quale. Il test con caffeina inglobata in liposomi senza attivatore
ha anche rivelato un più basso valore di profondità di penetrazione, il
che rivelerebbe l’importanza dell’additivo ai fini di migliorare la diffu-
sione di un principio attivo idrofilo nella pelle.
Referenza
Abd E, Gomes J, Sales CC et al (2021) Deformable liposomes as enhancer of
caffeine penetration through human skin in a Franz diffusion cell test.
Int J Cosmet Sci 43(1):1-10
L
a vista di un Mandorlo in fiore agli
inizi della primavera è talmente
suggestiva (un’esplosione di fiori
bianchi, leggermente rosati al centro,
aggrappati a un groviglio di sottili rami
ancora spogli di foglie) che non poteva
non essere scomodata una leggenda per
spiegare le origini di questa pianta.
Fillide, principessa di Tracia, amava il
figlio di Teseo, Acamante,
che, impegnato con gli
Achei per dieci anni nella
guerra di Troia, dopo
tanto tempo di assenza fu
creduto morto dall’amata, Mandorli in fioritura nei pressi del tempio
tanto che questa si lasciò di Efesto, ad Atene (c George E. Koronaios)
a sua volta morire dalla Terrazzamento in Catalogna
disperazione. (c Birding In Spain)
La dea Atena, commossa
da questa storia d’amore,
trasformò Fillide in un uno splendido albero: il Mandorlo. templi di Agrigento sembra di scorgere campi coperti di
Ma Acamante non era morto e una volta tornato cercò neve: sono mandorleti in fiore.
Fillide e trovò l’albero, che abbracciò. La pianta, per Nel Medioevo si faceva un certo uso alimentare del suo
ricambiare l’abbraccio, fece prorompere dai suoi nudi olio, specie nelle regioni ove non era presente l’Olivo. Nei
rami non foglie ma fiori. ricchi banchetti rinascimentali, alla fine non mancava mai
un dolce alla Mandorla. Lo scienziato e medico Romano
CENNI STORICI E BOTANICI Castore Durante, nel suo volume scientifico Il tesoro della
sanità (la prima edizione è datata all’anno 1586), fornisce
Il Mandorlo (Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb) appar- dei semi del Mandorlo una colorita e insolita descrizione
tiene alla famiglia delle Rosaceae. È noto anche con la “terapeutica”: “…nutriscono assai, ingrassano, aiutano
denominazione di Linneo (peraltro oggi meno usata) di la vista, moltiplicano lo sperma, purgano il petto, faci-
Amygdalus communis L. litano lo sputo, aumentano la sostanza del cervello…”
Alla pianta, originaria dell’Asia, si attribuiscono origini e ancora “...mangiandone quando sono secche sono di
antichissime, addirittura risalenti all’età del bronzo tarda digestione e dimorando molto nello stomaco fanno
(3000-2000 a.C.). È più volte citata nella bibbia: “…pren- dolere la testa”.
dete nei vostri sacchi dei prodotti più squisiti di queste Indicazioni di impieghi terapeutici di estratti e dell’olio
regioni: balsamo, miele, adragante, laudano, pistacchi di Mandorle figuravano ieri e figurano oggi nella medi-
e mandorle per farne dono a quell’uomo…” (Genesi cina Unani: Badam Shirin e Badam Talkh sono usati in
43,11). In reperti rinvenuti nella tomba di Tutankhamon vari dosaggi e varie forme (tavolette, decotti, paste,
(1300 a.C.), pare siano stati identificati resti di nocciole unguenti) per curare vari disagi dell’organismo (il lettore
di Mandorla, probabilmente arrivate in Egitto dai Paesi trova questo argomento ampliato nel riquadro, alla cui
dell’Est asiatico. visione si rimanda) (1).
La pianta, rigogliosa e spettacolare nella sua fioritura, è Il suo frutto, una drupa ovale, non è commestibile,
oggi diffusa in tutti i Paesi dell’area mediterranea. mentre lo è ed è gradevolissimo, sia fresco sia essic-
Si ritiene che sia stata introdotta in Europa tra il VI e V cato, il seme contenuto in un nocciolo legnoso, duro.
sec. a.C. In Italia è coltivata soprattutto nel Meridione, È da questo seme che, mediante pressatura a freddo, si
Sicilia e Calabria. All’arrivo della primavera, attorno ai ottiene un olio di elevata qualità.
delicato: queste prerogative dell’olio di Mandorle sono olio. Risultati di test biochimici, studi istopatologici e test
valide oggi come lo erano ieri. L’olio di Mandorle dolci di controllo di lipoperossidazione hanno confermato la
è adatto a ogni tipo di pelle, ma in particolare è ideale funzione protettiva dell’olio nel prevenire danni struttu-
per il trattamento di cute arrossata, delicata e sensibile rali causati da raggi UV, e pertanto ritardante il processo
(come quella dei bambini). È da considerarsi compo- di invecchiamento da fotoesposizione (31,32).
nente ideale di oleoliti e di emulsioni per preparati a fun- Ricordiamo l’inserimento dell’olio di Mandorle anche
zione detergente, protettiva, emolliente e seborestitutiva. quale componente di speciali lubrificanti liquidi prebarba
Utilizzato ad esempio in latti o creme fluide detergenti, (in genere realizzati con siliconi), utili al fine di migliorare
la sua azione delicata non porta a un’eccessiva delipi- la scorrevolezza della lama del rasoio sulla superficie del
dizzazione dell’epidermide, cioè non asporta la frazione viso e quindi di agevolare l’operazione di taglio.
lipidica, componente essenziale protettiva dello strato
corneo. Nell’operazione della detersione del viso, soprat- IL GUSCIO DEL SEME NELLE POLVERI ABRASIVE
tutto nel caso di pelli sensibili, leggermente arrossate, è
sicuramente preferibile l’impiego di un prodotto delicato È oggi diffuso l’impiego di preparati a funzione esfo-
(un latte o un gel) a base di quest’olio piuttosto che di un liante, onde facilitare, esportando quelle morte, il rinnovo
sapone o ancora peggio di un syndet. Quale emolliente delle cellule dello strato superficiale epidermico. Per tale
e leggero reingrassante, viene suggerito come compo- funzione si sfrutta l’azione leggermente abrasiva di corpi
nente di oli da bagno sia in forma emulsionata disper- solidi, trasformati in minutissime particelle, inglobati nel
sibile sia da spargere nella vasca, in modo che poi l’olio preparato cosmetico (in genere una crema fluida). Queste
che galleggia si depositi in leggerissimo velo sulla cute. sottilissime polveri abrasive possono essere di due tipi: di
materiale plastico (ad esempio nylon), ma preferibilmente
Attività a fini tricologici – I vari oli vegetali cosmetici ottenute da gusci di semi di frutto finissimamente maci-
sono dotati di diversa efficacia ai fini della penetrabilità nati. Tra questi inseriamo anche i gusci del duro seme
cutanea. Mentre certi oli (ad esempio Avocado, Sesamo, della Mandorla.
Cocco) presentano tale capacità piuttosto marcata (e per
questo vengono usati quali veicolanti di principi attivi), Bibliografia
l’olio di Mandorle non penetra sostanzialmente nello 1. Khalid AM, Hussain MK (2017) Badam (Prunus amygdalus Bail.): A
stelo del capello e si deposita praticamente sulla sua Fruit with Medicinal Properties. Intern J Herbal Medic 5(5):114-117
superficie. Pertanto, viene di preferenza utilizzato per 2. Sang S, Lapsley K, Jeong WS et al (2002) Antioxidative phenolic com-
ridare corpo, emollienza e lucentezza ai capelli secchi, pounds Isolated from almond skins (Prunus amygdalus Batsch).
aridi, sfilacciati, grazie in particolare al suo contenuto in J Agric Food Chem 50(8):2459-2463
acidi grassi monoinsaturi. A questi fini, ad esempio, lo 3. Frison-Norrie S, Sporns P (2002) Identification and quantification of
ritroviamo in prodotti per il trattamento protettivo e rin- flavonol glycosides in almond seedcoats using MALDI-TOF MS.
forzante dei capelli, divenuti secchi e delipidizzati dopo J Agric Food Chem 50(10):2782-2787
il bagno in mare o in piscina (azione del cloro), per ren- 4. Amico V, Barresi V, Condorelli D et al (2006) Antiproliferative terpe-
derli ancora lucidi e morbidi. noids from almond hulls (Prunus dulcis): identification and structure−
activity relationships. J Agric Food Chem 54(3):810-814
Attività protettiva da radiazioni solari – Dell’olio 5. Isfahlan AJ, Mahmoodzadeh A, Hassanzadeh A et al (2010)
estratto da semi di Mandorle si è anche studiato il suo Antioxidant and antiradical activities of phenolic extracts from Iranian
comportamento, al fine di verificare la sua potenziale almond (Prunus amygdalus L.) hulls and shells.
attività di difesa da danni cutanei indotti da radiazioni Turk J Biol 34(2):165-173
UV. A seguito di test condotti su animali, si è potuto 6. Prgomet I, Gonçalves B, Domínguez-Perles R et al (2017) Valorization
riscontrare subito, visivamente, che il gruppo di topini Challenges to Almond Residues: Phytochemical Composition and
che aveva ricevuto un trattamento con olio di Mandorle Functional Application.
prima di esposizione a radiazioni UV subiva danni cutanei Molecules 22(10), doi:10.3390/molecules22101774
assai meno vistosi del gruppo di animali da esperimento 7. Amarowicz R, Troszynska A, Shahidi F (2005) Antioxidant activity of
esposti alla luce senza prima il trattamento protettivo con almond seed extract. J Food Lipids 12(4):344-358
8. Yada S, Lapsley K, Huang G (2011) A review of composition studies 25. Berryman CE, West SG, Fleming JA et al (2015) Effects of daily almond
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postprandial glycemia, insulinemia and oxidative damage in healthy odorose dermofunzionali per uso farmaceutico, alimentare, cosme-
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almond oil against carbon tetrachloride induced liver injury in rats. Cosm Tech 4(6):39-44
Food Chem 125(2):673-678 • Documentazione tecnica Res Pharma, 2002
• CON PRODOTTI EFFICACI E SICURI PER UNA GESTIONE SISTEMICA DEL PROBLEMA;
• CON INFORMAZIONI E CONSIGLI SU ALIMENTAZIONE E STILI DI VITA.
FAVORIRE LA COLTIVAZIONE
DI ARNICA, UNA PIANTA OFFICINALE
SPONTANEA DELLE ALPI Il passaggio dalla raccolta
spontanea alla coltivazione per
una specie caratteristica della
di Valeria Leoni1,2, Luca Giupponi1,2, Marco Zuccolo1,
Gigliola Borgonovo1,3, Angela Bassoli1,3, Anna Giorgi1,2,4 nostra flora e ben introdotta
sul mercato europeo può
1
Università degli Studi di Milano integrare la conservazione della
2
Centro di Ricerca Coordinata di Studi Applicati per la Gestione Sostenibile
biodiversità, la valorizzazione del
e la Difesa della Montagna - Ge.S.Di.Mont., Edolo
3
Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente germoplasma locale, la crescita
- DeFENS, Milano delle competenze tecnico-
4
Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - Produzione, Territorio, Agroenergia produttive e delle possibilità di
- DISAA, Milano
reddito dell’azienda agricola di
valeria.leoni@unimi.it
montagna. Lo studio UNIMONT
che presentiamo è un modello
di come questo processo
possa avvenire, grazie a una
sperimentazione agronomica
orientata dall'analisi fitochimica
degli obiettivi di qualità a cui
puntare.
L’
Arnica (Arnica montana L.) è una
pianta erbacea perenne carat-
teristica delle nostre montagne.
È diffusa dalla Norvegia meridionale
e dalla Lettonia verso sud fino agli
Appennini e ai Carpazi meridionali.
A. montana è un rimedio tradizio-
nale e l'ingrediente principale di nume-
rosi preparati farmaceutici, con una ben
nota attività antisettica, antimicotica,
Il sistema a graticci
tradizionalmente utilizzato
per l’essiccazione
dell’Arnica nelle aree
Coltivazione di A. montana presso l’azienda agricola Shanty Mae montane
A B
Germinazione (%)
75 75
Germinazione (%)
50 50
Controllo Controllo
GA3_50 GA3_50
25 25
GA3_100 GA3_100
GA3_200 GA3_200
0 0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30
Tempo (giorni) Tempo (giorni)
a a a
a a a a
a
75 75
GRP (%)
GRP (%)
50 50
25 25
0 0
Controllo GA3_50 GA3_100 GA3_200 Controllo GA3_50 GA3_100 GA3_200
ab a a a
ab
20 a
b a
30
15
GSP (%)
GSP (%)
20
10
10
5
0 0
Controllo GA3_50 GA3_100 GA3_200 Controllo GA3_50 GA3_100 GA3_200
Linea di germinazione, percentuale di germinazione (GRP) e coefficiente di velocità di germinazione (GSP) per ogni trattamento dei due tipi di semi
di A. montana: selvatico (A) e coltivato (B). Chiave dei trattamenti: controllo, acqua; GA3_50, 50 mg L−1 soluzione di GA3; GA3_100, 100 mg L−1
soluzione di GA3; GA3_200, 200 mg L−1 soluzione di GA3. Lettere diverse sopra le barre indicano differenze significative (p<0,05) tra i trattamenti
l’Arnica raccolta nel Parco dell’Adamello (in un’area di 50 Favorire il ripristino delle praterie naturali
km2 tra i 1100 e 1300 m) e l’Arnica cresciuta e raccolta di Arnica in aree dissestate dagli effetti
dall’azienda a partire dal materiale acquistato da vivai. del climate change
Il confronto del profilo fitochimico è stato effettuato Coerentemente con le premesse sul tipo di selezione
utilizzando tecniche di estrazione in fase solida (SPME) e mercato dell’Arnica, è risultato che l’Arnica del Parco
accompagnata da gas cromatografia e spettrometria dell’Adamello è candidabile per essere propagata e uti-
di massa (GC-MS), che permette di analizzare il profilo lizzata come prodotto erboristico. Le performance di ger-
aromatico di una sostanza direttamente dal materiale minazione dei semi sono risultate comparabili, senza la
secco evitando l’idro-distillazione. Inoltre, sono state uti- necessità di impiego di fitoregolatori o processi partico-
lizzate tecniche di cromatografia liquida ad alta presta- lari. Osservando i risultati delle prove di germinazione,
zione (HPLC) e risonanza magnetica nucleare (NMR). la percentuale di germinazione è alta (>75%) sia per i
Quest’ultima non necessita purificazione cromatogra- semi commerciali che quelli prodotti dalle piante selva-
fica dei singoli composti e non richiede il confronto con tiche, indipendentemente da eventuali trattamenti con
campioni autentici per tracciare le curve di calibrazione. fitormoni (gibberelline). Ciò significa che sia per l'Arnica
L'analisi NMR è già stata applicata per la caratterizza- coltivata che per quella selvatica raccolta in Valsaviore è
zione qualitativa dei componenti lattonici dell'estratto di possibile ottenere un buon tasso di germinazione senza
Arnica (10). Infine, prove di germinazione sono servite l'utilizzo di fitormoni, piuttosto costosi. I semi coltivati
a verificare se i semi prodotti dalle piante locali posse- differiscono da quelli selvatici, principalmente perché
dessero una buona germinabilità (11). germinano più velocemente, indipendentemente dal
trattamento ormonale; tuttavia il picco di germinazione del Parco dell’Adamello, all’interno del progetto Coltivare
per entrambi si verifica a 1-2 giorni di distanza, perciò può paesaggi resilienti finanziato da Fondazione Cariplo e
essere considerato un aspetto irrilevante. Il fatto che l'Ar- capofilato dal Bio-distretto di Valcamonica, si stanno ripri-
nica spontanea del Valsaviore non abbia particolari pro- stinando 2000 metri di terreno ricavando 1200 metri di
blematiche durante la germinazione potrebbe favorire la suolo coltivabili per la produzione di Arnica autoctona.
creazione di vivai locali in montagna per produrre piantine
e semi autoctoni, e contribuire ad azioni di conservazione Dal punto di vista fitochimico, l’Arnica
nonché attività imprenditoriali in aree marginali. Poiché commerciale e spontanea sono molto simili,
l'azienda rinnova le colture acquistando le piantine circa ma attenzione al tempo balsamico
ogni cinque anni, l'autoproduzione delle piantine ridur- e al processo di essiccazione
rebbe notevolmente le spese per i materiali di consumo e Dal nostro studio, la presenza di composti sesquiterpe-
renderebbe quest'attività nei territori marginali più soste- nici come gli esteri dell'elenalina (H) e della deidroelena-
nibile e rispettosa dell'ambiente. Il germoplasma nativo, lina (DH) è stata confermata sia nell'Arnica coltivata che
quindi, potrebbe essere impiegato non solo per la produ- spontanea: i cromatogrammi HPLC e gli spettri 1D NMR
zione di unguenti erboristici ma anche per azioni di con- sono risultati molto simili e la resa in estratto secco para-
servazione della natura come ripristini ambientali degli gonabile (3,9±0,9% per lo spontaneo e 4,6±0,4% per
habitat dei pascoli alpini e/o interventi di ripopolamento. il coltivato).
Un interessante caso all’interno
dell’azienda agricola montana Shanty
Mae è rappresentato da un campo mAU A
700
di Arnica che ha colonizzato com- 600
localmente. L'essiccazione in loco potrebbe contribuire a è fondamentale per le piccole imprese di montagna e
creare valore locale aggiunto, in quanto l'Arnica essiccata di territori marginali per ottenere prodotti di qualità in
può essere venduta a prezzi più alti rispetto al materiale un'ottica di multifunzionalità.
fresco ed è un prodotto di qualità superiore, poiché la Per quanto riguarda le differenze nel profilo fitochimico,
materia prima viene immediatamente lavorata per pre- è stato dimostrato che l'età della pianta, la stagione, gli
servare meglio la droga. La temperatura, l'umidità e altri attacchi microbici, il pascolo, le radiazioni, la competi-
fattori possono influenzare il processo di essiccazione, e zione e lo stato nutrizionale hanno un impatto sul profilo
protocolli di essiccazione appropriati devono essere for- dei metaboliti secondari nelle piante superiori, che è poi
mulati a livello locale poiché le condizioni possono variare influenzato da molti e diversi fattori (14,15). Si ritiene
a seconda dell'ambiente di ciascun luogo. La presenza di comunemente che i monoterpeni, i sesquiterpeni e altri
composti associati ai processi fermentativi è stata riscon- composti profumati abbiano un'attività deterrente l’ali-
trata in maniera ancora più marcata in Arnica commer- mentazione degli erbivori; nessuna delle attività biologi-
ciale acquistata dal web (dati non pubblicati), perché che note dei sesquiterpeni e sesquiterpenoidi è in alcun
questo metodo di essiccazione è molto diffuso nei ter- modo correlata a fattori che cambiano con l'altitudine del
ritori marginali (Europa Centrale e Orientale) dove l'Ar- sito di crescita, ad esempio, i sesquiterpenoidi non assor-
nica viene raccolta/coltivata. I metodi di essiccazione bono radiazioni nella gamma UV-B né hanno una pro-
tradizionali sono spesso ancora utilizzati in montagna e nunciata attività antiradicalica (16). Nell'Arnica coltivata
dovrebbe essere implementata una migliore formazione è stata riscontrata una maggiore quantità di α-phelland-
degli agricoltori sul controllo di qualità del prodotto. rene, β-sesquiphellandrene, limonene, cimene, acetato
L'analisi di qualità delle piante officinali e aromatiche di bornile e butirrato di borneolo. L'α-phellandrene e il
12 Unknown_7 34 Sesquiterpene_11
1
13 Cymene 35 Sesquiterpene_13
14 Unknown_9 36 Sesquiterpene_14
15 Caprylic acid methyl ester 37 Unknown_13
0 16 Sesquiterpene_1 38 d-cadinene
17 Acetic Acid 39 b-sesquiphellandrene
18 Sesquiterpene_2 40 Sesquiterpene_15
19 Unknown_10 41 Benzenic ring
-1
20 Sesquiterpene_4 42 Unknown_15
Unknown_16 (phenolic
21 Unknown_11 43
compound)
-4 -3 -2 -1 0 1 Phenol, 5-methyl-2-(1-
22 Benzaldheyde 44
MDS1 (80,42%) methylethyl)
Biplot MDS delle sostanze volatili ritrovate in quantità significativamente diversa nell'Arnica selvatica e coltivata. La croce blu e la croce rossa
indicano rispettivamente l'Arnica selvatica (A) e coltivata (B). I composti che caratterizzano l'Arnica selvatica e quelli che caratterizzano l'Arnica
commerciale sono evidenziati rispettivamente con ellissi blu e rosse. I codici numerici si riferiscono al composto mostrato nella tabella.
limonene sono monoterpeni comunemente usati nelle cultivar promettente che produce più metaboliti attivi è
fragranze e le loro proprietà antinfiammatorie sono state stata individuata senza, tuttavia, una successiva ricerca
ampiamente testate (17-19). sperimentale sotto identiche condizioni di crescita. Sono
L'α-bergamotene, che si trova in un quantitativo più in corso studi per valutare le differenze tra le popola-
elevato nell'Arnica autoctona, è molto comune negli zioni selvatiche di A. montana e questi studi sono par-
agrumi e ha dimostrato proprietà antimicrobiche e di ticolarmente necessari considerando lo scarso migliora-
altre importanti proprietà biologiche (20). Il germacrene mento genetico di alcune officinali e la crescente neces-
D è un importante precursore dei sesquiterpeni (21) sità di prodotti erboristici provenienti da materiale colti-
ed è già stato menzionato come uno dei componenti vato per proteggere e preservare la popolazione selva-
principali del profilo del metabolita secondario nell'olio tica da un'eccessiva pressione di raccolta.
essenziale di Arnica (1); quest'ultimo composto è stato
trovato in quantità maggiore nelle infiorescenze sponta- Le foto a corredo di questo articolo sono state gen-
nee insieme al sesquiterpene ϒ-muurolene e ad alcuni tilmente fornite dall’Azienda Agricola Shanty Maè di
altri composti identificati come sesquiterpeni in base ai Saviore dell’Adamello (BS).
loro schemi di frammentazione di massa. La maggiore
presenza di un precursore dei sesquiterpeni nell’Arnica Bibliografia
. .
spontanea potrebbe essere legata al fatto che spesso, a 1. Judžentiene A, Bu-diene J (2009) Analysis of the chemical composition
differenza del prodotto coltivato, l’Arnica spontanea non of flower essential oils from Arnica montana of Lithuanian origin.
viene sempre raccolta nel pieno del tempo balsamico. Chemija 20(3):190-194
2. Puhlmann J, Zenk MH, Wagner H (1991) Immunologically active poly-
È possibile e bisogna valorizzare saccharides of Arnica montana cell cultures.
la coltivazione dell’Arnica possibilmente Phytochemistry 30(4):1141-1145
a partire dal seme locale 3. Eming SA, Krieg T, Davidson JM (2007) Inflammation in wound repair:
Nello studio di confronto tra Arnica spontanea e com- Molecular and cellular mechanisms.
merciale, si è dimostrato che il germoplasma autoc- J Investig Dermat 127(3):514-525
tono è adatto alla coltivazione per uso erboristico (in 4. Klaas CA, Wagner G, Laufer S et al (2002) Studies on the anti-inflam-
base sia alla composizione chimica che alle prestazioni matory activity of phytopharmaceuticals prepared from Arnica flowers.
germinative), preservando in questo modo le popola- Planta Med 68:385-391
zioni selvatiche. La possibilità di coltivare A. montana 5. Laveti D, Kumar M, Hemalatha R et al (2013) Anti-inflammatory tre-
locale in territori marginali è di interesse per gli agri- atments for chronic diseases: A review.
coltori delle regioni alpine che cercano colture alterna- Inflamm Allergy Drug Targets 12(5):349-361
tive di alta montagna, soprattutto in territori come la 6. Ellenberger A (1999) Assuming responsibility for a protected plant:
Valsaviore. Una prima trasformazione locale control- WELEDA’s endeavour to secure the firm’s supply of Arnica montana.
lata è importante per incentivare la produzione locale In: Medicinal Plant Trade in Europe. Proceedings of the First
e fornire all'industria una buona materia prima e avere Symposium on the Conservation of Medicinal Plants in Trade in
un valore aggiunto. La produzione di piantine “in loco” Europe. Traffic Europe, Brussels (BE), pp.127-130
potrebbe essere di grande interesse anche per gli agri- 7. Bomme U, Daniel G (1993) Erste Untersuchungsergebnisse zur
coltori (che spesso rinnovano le colture con materiale Auslesezuechtung bei Arnica montana L. unter Einbeziehung der
di propagazione esterno) e per fini di conservazione in-vitro-Kultur.
della natura. Questo è possibile perché il germopla- In: Vo r t ra e g e fuer P f l a n ze n z u e c ht u n g . Bayerischer
sma spontaneo è ancora molto simile all’Arnica colti- Landwirschaftsverlag, München (DE), Vol 26, pp.92-106
vata in quanto, come abbiamo visto, pochissima sele- 8. Bomme U, Daniel G (1994) Erste Untersuchungsergebnisse zur
zione agronomica è stata fatta su A. montana, anche Auslesezüchtung bei Arnica montana L.
sulla cultivar commerciale più riconosciuta “Arbo”. Solo In: Gartenbauwissenschaft. Bayerischer Landwirschaftsverlag,
uno studio comparativo sulle popolazioni di Arnica spa- München (DE), Vol 59, pp.67-71
gnole è stato condotto nel 2009 (22) per supportare 9. Kathe W (2006) Conservation of Eastern-European medicinal plants:
la coltivazione di A. montana in Nuova Zelanda, e una Arnica montana in Romania.
In: Medicinal and Aromatic Plants: Agricultural, Cultivated, Ecological, activity of some sesquiterpenoids of the genus Lactarius (Agaricales:
Legal, Pharmacological and Social Aspects. Springer, Berlin / Russulaceae). Eur J Entomol 90(1):65-70
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L’AGROFORESTAZIONE:
UN’OPPORTUNITÀ ANCHE PER
LE PIANTE OFFICINALI Il ritorno all’associazione di
colture erbacee e arboree,
di Leonardo Piervitali* e Leo Pedrazza* una forma più naturale di
conduzione agricola che è
*Agronomo stata quasi cancellata con
lpiervitali@gmail.com
l’introduzione delle monocolture
meccanizzate, appare oggi in
una luce del tutto nuova, per
l’integrazione al reddito che
può portare nell’azienda agraria
multifunzionale e soprattutto
per il servizio ecosistemico che
svolge attraverso la capacità di
sequestro di CO2 e la tutela del
paesaggio. La varietà delle specie
officinali le pone in prima fila
tra le possibili scelte produttive
da considerare in questo tipo di
agricoltura ecologica.
L
a tecnica agricola di consociare
colture legnose perenni con altre
colture erbacee è stata praticata
dall’uomo per migliaia di anni, tuttavia il
termine “agroforestry” viene coniato solo
alla fine degli anni Settanta, periodo nel
quale riceve le prime attenzioni da parte
del mondo scientifico. Anche nella nostra
Penisola, fino agli inizi del Novecento,
gran parte delle coltivazioni erano conso-
ciazioni agroforestali come la “piantata”
in Pianura Padana (piante di Vite suppor-
tate da filari di Gelso o Acero), la conso-
ciazione tra Vite e Olivo, il pascolamento
di animali in frutteto e tante altre. Veduta aerea del centro di sperimentazione agroforestale dell'Università di Guelph,
Molteplici sono le specie officinali che Canada (c Naresh Tevathasan)
hanno il proprio habitat nel sottobosco o
in zone ombreggiate, tra cui possiamo citare il pungitopo base alla distribuzione spaziale: i sistemi a filari (arboree
(Ruscus aculeatus L.), l’edera terrestre (Glechoma hede- in filari alterni ben distinti) e coltivazione in foresta
racea L.), la cimicifuga (Actaea racemosa L.) e tante altre. (funghi o specie da sottobosco, anche officinali).
Mentre l’agroforestazione è ancora estremamente diffusa
a livello globale (soprattutto in zone tropicali), nei Paesi I VANTAGGI ECONOMICI ED ECOSISTEMICI
industrializzati l’avvento dell’agricoltura moderna, con
la meccanizzazione e la monocoltura, ha portato a una L’agroforestazione, sfruttando il principio della com-
vera e propria deforestazione delle aree ad agricoltura plementarità tra specie consociate, può migliorare l’ef-
più intensiva, poiché gli alberi venivano considerati solo ficienza complessiva dell’utilizzo di una o più risorse
degli ostacoli per le colture e non più parte integrante ambientali (nutrienti, acqua, luce, spazio) e, in molti casi,
del complesso ecosistema agricolo. aumentare la produttività per unità di superficie rispetto
Tuttavia, negli ultimi anni anche nei Paesi
a clima temperato è cresciuta molto l’at-
tenzione sull’agroforestazione, dopo che
numerosi studi hanno evidenziato che
potrebbe rappresentare un’alternativa in
grado di far fronte alle crescenti esigenze
dell’agricoltura moderna, come la diversi-
ficazione del reddito, la riduzione dell’im-
patto ambientale e la mitigazione dei
cambiamenti climatici.
TIPOLOGIE
Esempio di finanziamento da parte della regione Umbria, PSR 2014-2020, mis. 8.2
Associazione Soia e Noci (c National Agroforestry Center) Associazione Mais e Noci (c National Agroforestry Center)
Considerando la sempre più grande estensione dei terreni come una pratica agricola specifica e attribuiscono alle
marginali con colture e pascoli in condizioni di degrado, misure a favore dell’ambiente una rilevanza ancor mag-
vi è un enorme potenziale ecologico grazie all’azione di giore rispetto al passato.
sequestro supplementare di carbonio in tali terreni, con
l’utilizzo delle tecniche agroforestali. VISIONI PASSATE DA SUPERARE
Per un’azienda agricola, i vantaggi che derivano dalla
corretta gestione di un sistema complesso come quello Nonostante le grandi potenzialità anche nei Paesi indu-
agroforestale si possono suddividere in tangibili, come strializzati a clima temperato, l’agroforestazione finora
la produttività, e intangibili, come i vantaggi ambien- ha trovato difficoltà a essere implementata su larga scala
tali su scala regionale e globale. Questi ultimi, tutta- e in zone ad agricoltura intensiva, a causa di ostacoli di
via, possono anch’essi divenire tangibili per le aziende varia natura.
in termini monetari, se finanziate da misure di soste- Fino ad oggi le azioni comunitarie di supporto all’agro-
gno come ad esempio il Piano di sviluppo rurale (PSR). forestazione sono risultate poco incisive e controverse,
Questa possibilità è auspicabile in un prossimo futuro, soprattutto nel PSR 2007-2013 e anche nella più recente
considerando che le linee guida della nuova program- programmazione 2014-2020, con misure attivate in Italia
mazione PAC 2023-2027 riconoscono l’agroforestazione da poche regioni e con poche richieste da parte degli
Preparazione del terreno con Querce, Spagna (c Fabio Alessandro Dehesa, il sistema di conduzione agroforestale spagnolo, utilizzato
Locati) anche per l'allevamento di tori da combattimento (LBM1948)
G
randi foglie lanceolate dal margine seghet-
tato, fiori maschili riuniti in amenti gialli CASTAGNE FOSSILI
e penduli, e fiori femminili che evolvono Tutti i pollini e i macrofossili successivi all’ultimo massimo
in acheni dalla scorza cuoiosa protetti da ricci irti di glaciale in Europa appartengono a Castanea sativa. Per il periodo
spine acuminate: il Castagno (Castanea sativa, famiglia
precedente (tra Medio Pleistocene e ultimo massimo glaciale),
Fagaceae) non ha bisogno di presentazione.
Amante del sole e dei terreni acidi, popola spesso le
l’evidenza fossile suggerisce che nel Nord Italia esistesse anche
zone montane, dove, prima dell’introduzione della patata una seconda specie: Castanea latifolia (3).
e fino al Settecento, i suoi frutti ricchi di amidi costitui-
vano la base della dieta (1).
È un albero ormai talmente diffuso e coltivato che è nell’aumento della distribuzione del Castagno cominciò
quasi impossibile riuscire a tracciare per filo e per segno a diventare significativa con l’avvento dell’era del bronzo,
la storia recente del suo connubio con l’uomo. Alcuni circa 4 mila anni fa, quando iniziò la coltivazione della
dicono che in Italia settentrionale lo abbiano portato i pianta in Grecia, Turchia e Italia (3).
Romani (mentre altri smentiscono la cosa); in Inghilterra,
invece, la prima attestazione della presenza di Castagni è CHIMICA DELLA CASTAGNA
un documento medievale risalente al 1113 (2). Altrettanto
confusa, per lungo tempo, è stata la sua storia antica, Prima di occuparci degli aspetti prettamente erbo-
ma studi recenti ne delineano un profilo migliore. Come ristici, considerato che il Castagno viene coltivato
al solito, per comprenderla dobbiamo tornare indietro
nel tempo fino all’ultima glaciazione e andare a cercare
i cosiddetti refugia glaciali, ovvero quelle zone in cui un
microclima favorevole ha permesso alla pianta in que-
stione di sopravvivere all’avanzare dei ghiacci. Nel caso
del Castagno, questi rifugi erano zone protette da catene
montuose e che subivano gli influssi mitiganti delle masse
d’acqua marina:
- la Transcaucasia (regione che oggi comprende
Georgia, Armenia e Azerbaigian), dove il Castagno
aveva un ruolo preminente nella vegetazione boschiva;
- la penisola italiana, quella iberica e forse quella greca,
dove era relegato in sacche isolate dal clima favorevole;
- forse anche la zona del Mar di Marmara e del Levante
(Siria occidentale e Libano).
prevalentemente per il consumo del frutto come ali- ferite e le ulcere della pelle grazie alla sua attività anti-
mento, vediamo brevemente la composizione chimica batterica (8).
della castagna, un vero e proprio frutto della salute, dal In Portogallo, terzo produttore mondiale di castagne,
momento che è fonte di carboidrati, fibre, acidi grassi, le foglie vengono tradizionalmente impiegate contro raf-
proteine, vitamine e minerali. La concentrazione relativa freddore, tosse, diarrea e colesterolo alto, mentre dai fiori
dei vari elementi dipende dall’origine della pianta, dalla si ricava un’infusione rinfrescante (9).
varietà, dalla cultivar e dalle condizioni edafiche. La medicina popolare nostrana, invece, utilizza l’in-
Tra i minerali ritroviamo in quantità maggiori potassio, fuso di foglie o il decotto di corteccia dei giovani rami in
fosforo, calcio e magnesio; in percentuali minori anche caso di tosse e dissenteria, ma anche come collutorio e
manganese, ferro, zinco e rame. L’elemento presente in per cataplasmi su pelle irritata (10). Le foglie, infatti, espli-
maggioranza è il potassio; il calcio si trova perlopiù nei cano un’azione antisettica e secretolitica nel trattamento
gusci. delle forme infiammatorie dell’apparato respiratorio (11).
Uno studio portoghese ha indagato anche la pre- Per finire, foglie e corteccia trovano impiego anche
senza di elementi traccia, che risultano essere rubidio, come cardioprotettivi, antielmintici, antivirali, neuropro-
piombo, bario, titanio, stronzio, bromo, arsenico, nichel tettivi e antispasmodici intestinali (12).
e cromo. La presenza (per quanto in tracce) di metalli Non solo la tradizione d’uso, anche la medicina
pesanti potrebbe essere spiegata come una contami- moderna ha saputo studiare e utilizzare questa pianta
nazione derivante dall’acqua, dall’uso di fertilizzanti o così generosa.
dall’inquinamento atmosferico (4).
L’alto valore nutrizionale della castagna è dato dalle L egno
grandi quantità di aminoacidi essenziali e di amido, con Uno studio ha evidenziato nel legno di Castagno la
una bassa percentuale di acidi grassi, prevalentemente presenza di saponine triterpenoidi dalla forte attività cito-
insaturi, in particolare acido linoleico. L’olio di castagne tossica selettiva. In particolare, quella chiamata chestno-
contiene anche grandi quantità di fitosteroli (β-sitoster- side B è risultata più attiva di entrambe le sostanze usate
olo e stigmasterolo), in grado di contribuire a ridurre i come controllo sulla linea cellulare del cancro del seno
livelli di colesterolo e di prevenire il diabete. MCF-7, avendo invece azione moderata sui normali lin-
Per quanto riguarda le vitamine, infine, vi si ritro- fociti (13).
vano vitamina E, vitamine del gruppo B e vitamina C.
Quest’ultima, se la castagna viene cotta, va incontro a Estratto di corteccia
deterioramento. Uno studio in vitro suggerisce un potenziale effetto
La perdita di vitamina C si attesta intorno al 25-54% come agente preventivo neuroprotettivo dell’estratto di
nel caso della bollitura e al 2-77% nelle caldarroste. corteccia contro l’ischemia cerebrale, una delle principali
Tuttavia, in media, la castagna cotta è ancora in grado cause di morte a livello mondiale (14).
di fornire il 16-27% della dose giornaliera raccomandata L’estratto di corteccia ha anche dimostrato di avere
di vitamina C di un adulto (5-7). effetto antiadiposo e antiossidante su ratti obesi, essendo
in grado di normalizzare la contrattilità intestinale.
FOGLIE E CORTECCIA IERI E OGGI Lo studio suggerisce, pertanto, una potenziale appli-
cazione nel trattamento del sovrappeso e delle patolo-
Basta così con gli aspetti nutrizionali. Passiamo gie correlate (12). Inoltre l’estratto di corteccia su ratti
ora ad analizzare la valenza erboristica del castagno. obesi riequilibra le disfunzioni metaboliche e la funzione
Accantoniamo dunque i frutti saporiti e dirigiamo del recettore colinergico muscarinico a livello cardiaco ed
la nostra attenzione su ciò che la tradizione d’uso ha esercita un effetto spasmolitico sull’aorta (15).
sempre considerato la droga del Castagno: prevalente- L’estratto di corteccia ha dimostrato anche attività
mente foglie e corteccia. anticancerogene. È in grado, infatti, di indurre apop-
Nell’antichità il Castagno era considerato astringente, tosi nelle cellule di Jurkat (usate per studiare la leucemia
antitossico, stomachico e tonico, e il miele ricavato dai acuta dei linfociti T) in maniera tempo e dose dipendente
suoi fiori veniva usato per sanare le piaghe croniche, le senza effetti citotossici sulle cellule sane (16).
Estratto di foglie
L’estratto di foglie, ricco di derivati
di oleanene e ursene (triterpeni penta-
ciclici), è in grado di bloccare il quorum
sensing di Staphylococcus aureus ini-
bendone così la virulenza e la patoge-
nesi senza causare resistenza nel batte-
rio (17). Inoltre può essere un’opzione
interessante per prevenire i danni cellulari
indotti dalla radiazione UV (18).
Contrastando lo stress ossidativo, l’e-
stratto di foglie risulta utile anche nella
protezione dal diabete e nei confronti dei
danni al DNA indotti da radicali liberi,
radiazioni, tossine vegetali e virus. Non
da ultimo, esplica anche attività antibat-
terica (19). Castagno, foglia
Gusci
I gusci vengono scartati dall’in-
dustria alimentare e rappresentano
il 10-15% del peso di una casta-
Castagno, ricci e frutti (c Andrejj) gna. Sono composti da materiale
lignocellulosico, i cui principali componenti sono cellu-
DARE VITA AGLI SCARTI losa, emicellulose e lignina. L’estratto di gusci ha attività
antiossidante per via dell’alto contenuto di polifenoli.
Essendo i Castagni coltivati perlopiù per l’industria La moderata quantità di emicellulose li rende un’ottima
alimentare, una volta consumati i frutti rimangono note- materia prima per ottenere oligosaccaridi non digeribili,
voli quantità di scarti vegetali. Considerata la valenza che sono potenti substrati prebiotici, ovvero sostanze
officinale della pianta, tali scarti possono, in un’ottica che permettono specifici cambiamenti nella compo-
di economia circolare, diventare nuove risorse per l’e- sizione e/o nell’attività del microbiota gastrointesti-
strazione di molecole bioattive. nale migliorando il benessere e la salute della persona.
Gli scarti di lavorazione sono principalmente gusci, Inoltre i prebiotici promuovono altri effetti indiretti
ricci e foglie (di cui s’è già parlato), dal potenziale (immunologici, antinfiammatori, anticancerogeni, antial-
antiossidante e antimicrobico. I principali composti lergenici) e sono in grado di migliorare la funzione inte-
fenolici presenti negli scarti sono trigalloyl-HHDP-glu- stinale e la biodisponibilità del calcio.
coside, acido gallico, quercetina e derivati del myrice- Si possono ottenere mediante un processo idroter-
tin glicoside. Se è vero che gli estratti di foglie sono male di autoidrolisi (27).
quelli con l’attività antiossidante maggiore, gli estratti L’estratto secco di gusci ha anche dimostrato in vitro
del tegumento interno del guscio si sono dimostrati effi- attività antitumorale su svariate linee cellulari (28).
caci contro alcuni batteri Gram positivi e negativi (23). Non solo la salute del corpo umano, però. I gusci
possono anche essere un valido alleato biotecnologico
Ricci per adsorbire e rimuovere i metalli pesanti dalle acque,
I ricci sono un prodotto di scarto ricco di polisacca- come sostituti fenolici nella formulazione di adesivi per
ridi e vi si può estrarre un brodo buono come medium l’industria del compensato e come sostituti del cromo
colturale per batteri lattacidi. L’alto contenuto di glucani nella concia delle pelli (19).
e xylani dei ricci, infatti, insieme al basso contenuto di
lignina, li rende buoni candidati per l’idrolisi acida, che FUOCHI E CINIPIDI
permette di recuperare gli zuccheri emicellulosici, in
particolare lo xilosio. In seguito a un processo di depu- Chiudo con due appunti di coltivazione: un esempio
razione con carbone attivo volto a eliminare composti di lotta biologica e un’osservazione su alcune pratiche
inibitori come acidi alifatici, furani e fenoli, l’idrolizzato colturali.
naturale e abbandonare il quanto mai deleterio “si è association with health effects: fresh and processed products.
sempre fatto così”. Il primo passo è lasciare qua e là delle J Sci Food Agric 90:1578-1589
aree incolte, dove la natura possa fare il suo corso, veri e 9. Carocho M, Barros L, Bento A et al (2014) Castanea sativa Mill.
propri hotspot di biodiversità all’interno del castagneto. Flowers amongst the Most Powerful Antioxidant Matrices:
E più un sistema è biodiverso, più è stabile. A Phytochemical Approach in Decoctions and Infusions.
Si procede quindi alla pulizia del sottobosco il meno Biomed Res Int, doi: 10.1155/2014/232956
possibile, magari in prossimità del periodo di raccolta 10. Salusso I (2014) Erbe consentite erbe proibite. Piante officinali e com-
delle castagne. Invece di bruciare il materiale organico, mestibili: come riconoscerle, come utilizzarle.
è bene posizionarlo in lunghi cumuli seguendo le linee Verde Libri, Torino, p.81
di livello a una distanza di 20-10 metri se il castagneto è 11. Riva E (2011) L'universo delle piante medicinali. Trattato storico, bota-
in piano, fino a 2-1 metri se è tanto in pendenza. Sulle nico e farmacologico di 400 piante di tutto il mondo.
linee di livello, lungo questi cumuli di materiale orga- Tassotti Editore, Bassano (1995), p.56
nico, si infiltra l’acqua delle piogge che viene assorbita 12. Budriesi R, Vivarelli F, Canistro D et al (2018) Liver and intestinal pro-
dal materiale organico stesso e ne accelera la decom- tective effects of Castanea sativa Mill. bark extract in high-fat diet
posizione. Ciò provoca un aumento dei microrganismi rats.
benefici e dei funghi, con conseguente rifertilizzazione PLoS One 13(8):e0201540
del terreno e aumento della produzione di funghi, tra cui 13. Pérez AJ, Pecio Ł, Kowalczyk M et al (2017) Cytotoxic triterpenoids
i pregiati porcini, simbionti del Castagno (31). isolated from sweet chestnut heartwood (Castanea sativa) and their
health benefits implication.
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UV-HRMS Profiling, Antioxidant Activity, and Inhibitory Effects on 31. Informazioni datemi oralmente da Pietro Zucchetti (che ringrazio),
Phytopathogenic Fungi. Presidente dell’Istituto Italiano di Permacultura.
A. MinArdi & Figli s.r.l. Via Boncellino 32 - 48012 Bagnacavallo (Ra) - Tel. 0545 61460 - Fax 0545 60686
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