Dott. RENZO PARISOTTO Universit degli Studi di Bergamo Anno accademico 2010/2011
Crediti - IAS 39 Strumenti finanziari - IAS 27-28-31-32-39 Strumenti derivati - IAS 39 Il leasing - IAS 17 Beni materiali e immateriali - IAS 16-38-40 Riduzione durevole di valore delle attivit-Accantonamenti - IAS 36 e 37 Imposte sul reddito - IAS 12 Operazioni di aggregazione - IFRS 3
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Bibliografia:
D. Lgs 27 gennaio 1992 n. 87 Circolare Banca dItalia n. 166 del 30 luglio 1992 D. Lgs 28 febbraio 2005 n. 38 Circolare Banca dItalia n. 262 del 22 dicembre 2005 (aggiornamento) Provvedimento Banca dItalia 14 febbraio 2006 (aggiornamento) Organismo Italiano di Contabilit: Guide operative allapplicazione dei principi contabili internazionali (n.1/4) - Applicazioni IAS/IFRS OIC 1 e 2. F. Dezzani IAS/IFRS Manuale 1Edizione 2010 - IPSOA Franco Roscini Vitali Manuale operativo IAS/IFRS Il sole 24 Ore B. Frizzera Principi contabili nazionali e internazionali Il sole 24 Ore IAS ABI blu book Banca dItalia/Consob/ISVAP: documenti n. 1, 2, 3 e 4 Legge 24 dicembre 2007 n. 244 D.M. 1Aprile 2009 N. 48 Decreto 30 luglio 2009 Unione Banche Italiane: Bilanci e relazioni semestrali 2007 2008 - 2009
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D.Lgs. 38/2005 o aspetti di natura civilistica o il ruolo della Banca d'Italia:la circolare 262/05. Il ruolo della Banca d'Italia: la circolare 262/05
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Le istruzioni applicative della Banca dItalia (ex art. 9 D.lgs 38/2005) La circolare 262/05, 1aggiornamento del 18 novembr e 2009, principi generali
banche iscritte nell'albo di cui all'art. 13 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 societ finanziarie capogruppo dei gruppi bancari iscritti nell'albo di cui all'art. 64 del D.Lgs 385/1993 In particolare:
le banche italiane di cui allart. 1 del T.U.B. (1) nonch le societ finanziarie capogruppo dei gruppi bancari iscritti nellalbo di cui allart. 64 del T.U.B. redigono per ciascun esercizio il bilancio dell'impresa e, ove ne ricorrano i presupposti ai sensi del decreto 87/92, il bilancio consolidato in conformit dei principi contabili internazionali di cui allart. 1 del decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 e secondo le disposizioni contenute nella presente Circolare; le succursali italiane di banche estere rispettano gli obblighi di pubblicit dei documenti contabili previsti nel capitolo 4 delle presenti istruzioni.
(1) Art. 1 comma 2 del T.U.B. Nel presente decreto legislativo si intendono per: a) banca italiana: la banca avente sede legale in Italia omissis
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laddove necessario, indicazioni in nota integrativa di informazioni complementari necessarie allo scopo se lapplicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico, essa non deve essere applicata (art. 5, comma 1, del D.lgs 38/2005). Nella nota integrativa sono spiegati i motivi della deroga. In tal caso gli utili derivanti dalla regola sono iscritti in una riserva non distribuibile se non in misura corrispondente al valore recuperato. Art. 5, comma 1, del D.lgs 38/2005 Art. 5, comma 1, del D.lgs 38/2005 Se, in casi eccezionali, lapplicazione di una disposizione prevista dai principi contabili Se, in casi eccezionali, lapplicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione internazionali incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, la disposizione non applicata. Nel patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, la disposizione non applicata. Nel bilancio desercizio gli eventuali utili derivanti dalla deroga sono iscritti in una riserva non bilancio desercizio gli eventuali utili derivanti dalla deroga sono iscritti in una riserva non distribuibile se non in misura corrispondente al valore al valore recuperato. distribuibile se non in misura corrispondente al valore al valore recuperato.
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Il sistema contabile (piano dei conti, criteri di contabilizzazione ecc.) deve consentire il raccordo tra le risultanze e i conti del bilancio. Occorre che nel sistema informativo contabile siano presenti e agevolmente reperibili tutti gli elementi informativi necessari ad assicurare tale raccordo; in sede di redazione del bilancio la coerenza tra le evidenze sistematiche e i conti del bilancio deve essere assicurata anche mediante apposite scritture di riclassificazione. Analogamente, nel sistema informativo contabile, devono essere presenti e agevolmente reperibili tutti gli elementi informativi necessari a redigere la nota integrativa.
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DEFINIZIONI
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DEFINIZIONI
Crediti il portafoglio di strumenti finanziari, inclusi i titoli di debito, non quotati che lo IAS 39 denomina finanziamenti e crediti (loans and receivables). Crediti e debiti "a vista le disponibilit che possono essere ritirate da parte del creditore in qualsiasi momento senza preavviso o con un preavviso di 24 ore o di un giorno lavorativo. rientrano tra i crediti e i debiti a vista" anche quelli con vincolo contrattuale di scadenza pari a 24 ore o a un giorno lavorativo. Finanziamenti attivit e le passivit finanziarie per cassa diverse dai titoli di debito, dai titoli di capitale e dalle quote di O.I.C.R.
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DEFINIZIONI
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DEFINIZIONI
Esposizioni ristrutturate Esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) per le quali una banca (o un pool di banche), a causa del deterioramento delle condizioni economico- finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali. Esposizioni scadute e/o sconfinanti Esposizioni per cassa e fuori bilancio diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o fra le esposizioni ristrutturate, che, alla data di riferimento della segnalazione, sono scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni. Esposizioni deteriorate Esposizioni che presentano le caratteristiche di cui ai parr. 58-62 dello IAS 39. Nel caso delle societ bancarie e finanziarie appartenenti a un gruppo bancario le attivit deteriorate corrispondono alla somma di sofferenze, incagli, esposizioni ristrutturate, esposizioni scadute. Originator Con il termine originator si indica il soggetto che nelle operazioni di cartolarizzazione cede alla societ veicolo le esposizioni oggetto di cartolarizzazione.
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DEFINIZIONI
Operazioni di cartolarizzazione: esposizioni senior, mezzanine e junior La categoria senior indica le esposizioni nei confronti delle cartolarizzazioni che sono rimborsate per prime. La categoria junior indica le esposizioni verso le cartolarizzazioni che sono rimborsate per ultime (tali esposizioni sono quelle che coprono le prime perdite prodotte dalloperazione di cartolarizzazione). Nella categoria mezzanine figurano le esposizioni aventi priorit intermedie, ancorch tra loro differenziate, di rimborso . Attivit materiali immobili, gli impianti e i macchinari e le altre attivit materiali disciplinate dallo IAS 16 sia gli investimenti immobiliari (terreni e fabbricati) disciplinati dallo IAS 40. Sono incluse le attivit oggetto di operazioni di locazione finanziaria (per i locatari) e di leasing operativo (per i locatori) nonch le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi purch relative ad attivit materiali identificabili e separabili (es. ATM). Attivit immateriali comprendono lavviamento e le altre attivit immateriali disciplinate dallo IAS 38. Sono incluse le attivit oggetto di operazioni di locazione finanziaria (per i locatari) e di leasing operativo (per i locatori).
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DEFINIZIONI
Partecipazioni partecipazioni in societ controllate (IAS 27) in societ sottoposte a controllo congiunto (IAS 31) nonch quelle in societ sottoposte a influenza notevole (IAS 28). Rettifiche di valore e riprese di valore consistono nella svalutazione o nellammortamento delle attivit diverse da quelle valutate al fair value con iscrizione delle variazioni di valore nel conto economico (attivit finanziarie detenute per la negoziazione, attivit finanziarie valutate al fair value). rientrano convenzionalmente in tale nozione anche gli accantonamenti effettuati a fronte di garanzie rilasciate (inclusi i derivati su crediti ad essi assimilati ai sensi dello IAS 39) o di impegni a erogare fondi assunti nei confronti di terzi. le riprese di valore consistono nel ripristino di valore dovuto sia al miglioramento del merito creditizio del debitore sia al trascorrere del tempo delle attivit, delle garanzie rilasciate (inclusi i derivati su crediti ad essi assimilati ai sensi dello IAS 39) e degli impegni precedentemente svalutati.
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Le istruzioni applicative della Banca dItalia (ex art. 9 D.lgs 38/2005) La circolare 262/05, 1aggiornamento del 18 novembr e 2009, principi generali (segue)
DEFINIZIONI
Obbligazioni bancarie garantite (covered bond) vedi L. 130/99 Le operazioni di emissione di obbligazioni bancarie garantite (c.d. covered bond) presentano uno schema operativo basato sui seguenti soggetti: banca originator, che cede a una societ veicolo attivi idonei (crediti e titoli); societ veicolo, il cui oggetto esclusivo rappresentato dallacquisto degli attivi ceduti; banca finanziatrice, che concede alla societ veicolo il finanziamento subordinato; banca emittente i covered bond. Controparti centrali Soggetti che si interpongono legalmente tra le controparti di contratti negoziati su uno o pi mercati finanziari agendo come acquirenti nei confronti di ciascun venditore e come venditori nei confronti di ciascun compratore.
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NB: Si tratta di una revisione integrale della Circolare. Continua tuttavia ad essere presente la cautela introdotta da BI secondo cui comunque necessario fornire le informazioni richieste dagli IAS/IFRS anche se non specificamente richiamate dalla Circolare stessa.
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Emanazione il 22 dicembre 2005, in attuazione del Regolamento CE n. 1602/2002 in materia di principi contabili internazionali, della Circolare 262/2005 che sostituisce la Circolare166/1992; Diffusione il 22 febbraio 2008 del messaggio amministrativo n.222359 relativo alla rappresentazione in bilancio delle operazioni di Leasing in costruendo; Diffusione il 22 dicembre 2008 del messaggio amministrativo n.1354714 relativo alla rinegoziazione dei mutui prevista nel decreto legge n. 93 del 27/05/2008 Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie; Diffusione il 28 dicembre 2008 del messaggio amministrativo n.1379882 relativo ad alcune modifiche/precisazioni relative sulla circolare 262/2005 (divulgato alle Banche attraverso la Roneata del Gennaio 2009); Emanazione il 18 Novembre 2009 del primo aggiornamento della Circolare 262/2005.
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Disposizioni generali
Il bilancio redatto in unit di euro (1) ad eccezione della nota integrativa che deve essere redatta in migliaia di euro oppure, a discrezione della banca quando ricorrono determinate condizioni, in milioni di euro.
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120 Fondi per rischi ed oneri Nella sottovoce fondi di quiescenza e obblighi simili vanno indicati esclusivamente i fondi di previdenza complementare a benefici definiti e quelli a contribuzione definita classificati come fondi interni ai sensi della vigente legislazione previdenziale. I restanti fondi di previdenza complementari (fondi esterni) sono inclusi soltanto se stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari . Nella sottovoce altri fondi figurano i fondi per rischi e oneri costituiti in ossequio a quanto previsto dai principi contabili internazionali, ad eccezione delle svalutazioni dovute al deterioramento delle garanzie rilasciate e dei derivati creditizi ad esse assimilati ai sensi dello IAS 39, da ricondurre alle altre passivit. 190 Azioni proprie Vanno indicate, con il segno negativo, le azioni proprie della banca detenute da questultima.
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Conto economico
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160 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le eventuali riattribuzioni a conto economico di fondi ritenuti esuberanti, relativamente ai fondi di cui alla sottovoce b) (altri fondi) della voce 120 (fondi per rischi e oneri) del passivo dello stato patrimoniale. Gli accantonamenti includono anche gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo (maturazione degli interessi impliciti nellattualizzazione). 220 Risultato netto della valutazione al fair value delle attivit materiali e immateriali Figura il saldo, positivo o negativo, fra le svalutazioni e le rivalutazioni diverse dalle rettifiche di valore e dalla riprese di valore da deterioramento, che sono indicate nelle voci 170 e 180 delle attivit materiali e immateriali (diversi dallavviamento) valutate al fair value o al valore rivalutato, che ai sensi degli IAS 16, 36 e 40 devono essere iscritte nel conto economico.
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Patrimonio di vigilanza: disciplinata dalla circolare Banca dItalia n. 263 del 27 dicembre 2006
La disciplina sul patrimonio delle banche riveste un ruolo centrale nella normativa di vigilanza. Il patrimonio rappresenta, infatti, il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva attivit bancaria e costituisce, inoltre, il principale parametro di riferimento per le valutazioni dellautorit di vigilanza in merito alla solidit delle banche. La circolare 263/2006 Banca dItalia indica le modalit di calcolo del patrimonio di vigilanza. Il documento ha recepito gli orientamenti emersi a livello internazionale per tenere conto dellimpatto derivante dallapplicazione dei principi contabili internazionali sul calcolo del patrimonio di vigilanza. In particolare, stata concordata lintroduzione di alcuni filtri prudenziali, da applicare ai dati di bilancio, al fine di salvaguardare la quantit del patrimonio di vigilanza e di ridurne la potenziale volatilit indotta dallapplicazione dei nuovi principi contabili. Il fascicolo contiene la nuova disciplina prudenziale per le banche e i gruppi bancari, organicamente rivista a seguito delle modifiche intervenute nella regolamentazione internazionale per tener conto dellevoluzione nelle metodologie di gestione dei rischi da parte degli intermediari nonch dei nuovi indirizzi e criteri che informano lattivit di supervisione. Le disposizioni che divengono efficaci dal 1 gennaio 2007 si basano sulle modifiche apportate al Testo Unico Bancario (TUB) dal decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri in data 22 dicembre 2006 e sui criteri contenuti nel decreto adottato in via durgenza dal Ministro dellEconomia e delle finanze, Presidente del CICR, su proposta della Banca d'Italia, in data 27 dicembre 2006.
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Patrimonio di vigilanza: disciplinata dalla circolare Banca dItalia n. 263 del 27 dicembre 2006 (segue)
Il patrimonio di vigilanza composta da:
1)PATRIMONIO 2)PATRIMONIO
SUPPLEMENTARE, ammesso al calcolo fino ad un limite massimo rappresentato dallammontare del patrimonio di base; DEDUZIONI PATRIMONIALI, ovvero le rettifiche obbligatorie apportate per il 50% allammontare complessivo del patrimonio di base e per il restante 50% al patrimonio supplementare;
3)LE
Patrimonio di base + =
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Patrimonio di vigilanza: disciplinata dalla circolare Banca dItalia n. 263 del 27 dicembre 2006 (segue)
PATRIMONIO DI BASE a1) il capitale versato; a2) le riserve, ivi compreso il sovrapprezzo azioni; a3) gli strumenti innovativi di capitale;(1) a4) lutile del periodo; a5)i filtri prudenziali positivi del patrimonio di base (2) ... a cui si sottrae b1) le azioni proprie; b2) l'avviamento; b3) le immobilizzazioni immateriali; b4) le rettifiche di valore su crediti; (3) b5) le perdite registrate in esercizi precedenti e in quello in corso; b6) le rettifiche di valore di vigilanza relative al portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza ; b7) gli altri elementi negativi; b8) i filtri prudenziali negativi del patrimonio di base. La Banca d'Italia pu richiedere che vengano portati in deduzione ulteriori elementi che, per le loro caratteristiche, possano determinare un "annacquamento del patrimonio di base.
(1) Gli strumenti innovativi di capitale (preference share): sono computati per un importo non eccedente il 15% del patrimonio di base (calcolato comprendendo detti titoli) e a seguito dellautorizzazione della Banca dItalia, concessa comunque solo per le somme effettivamente ricevute e a disposizione della banca al momento della segnalazione. (la quota eventualmente eccedente il 15% pu essere inserita nel patrimonio supplementare fra gli strumenti ibridi di patrimonializzazione) (2) I filtri prudenziali sono correzioni di vigilanza apportate alle voci del patrimonio netto di bilancio, allo scopo di salvaguardare la qualit del patrimonio di vigilanza e di ridurne la potenziale volatilit indotta dallapplicazione dei principi contabili internazionali (di seguito IAS/IFRS). (3) Tale voce comprende gli aumenti di rilevante entit delle perdite su finanziamenti, titoli ed altre esposizioni che dovessero emergere al di fuori delle valutazioni di met e fine esercizio. Le banche che calcolano il requisito patrimoniale sul rischio di credito e di controparte con la metodologia basata sui rating interni (base o avanzata) sommano tali rettifiche di valore a quelle complessive da raffrontare con le perdite attese.
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Patrimonio di vigilanza: disciplinata dalla circolare Banca dItalia n. 263 del 27 dicembre 2006 (segue)
PATRIMONIO SUPPLEMENTARE
a1) le riserve da valutazione; (1) a2) gli strumenti innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base; (2) a3) gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passivit subordinate;(3) a4) le plusvalenze nette su partecipazioni ; a5) leventuale eccedenza delle rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese ; a6) gli altri elementi positivi ; a7) i filtri prudenziali positivi del patrimonio supplementare ... a cui si sottrae b1) le minusvalenze nette su partecipazioni; b2) gli altri elementi negativi; b3) i filtri prudenziali negativi del patrimonio supplementare.
(1) Le riserve da valutazione sono composte da: a) attivit materiali: i) riserve per le leggi speciali da rivalutazione; ii) attivit materiali ad uso funzionale; b) riserve positive su titoli disponibili per la vendita: i) titoli di debito; ii) titoli di capitale e quote di OICR. (2) Gli strumenti innovativi di capitale possono essere computati nel patrimonio di base entro un limite pari al 20 per cento dell'ammontare del patrimonio di base, comprensivo degli strumenti innovativi stessi. Nellambito di tale limite gli strumenti che prevedono clausole di revisione automatica del tasso di remunerazione (c.d. step-up) connesse con la facolt di rimborso o clausole di altro tipo atte ad incentivare il rimborso da parte dellemittente devono essere contenuti nel limite pari al 15 per cento dellammontare del patrimonio di base comprensivo solo di tali ultimi strumenti. (3) Tra i componenti del patrimonio supplementare vi sono gli strumenti ibridi di patrimonializzazione quali le passivit irredimibili e altri strumenti rimborsabili su richiesta dell'emittente con il preventivo consenso della Banca d'Italia; Le passivit subordinate concorrono alla formazione del patrimonio supplementare a condizione che i contratti che ne regolano lemissione prevedano espressamente che: a) in caso di liquidazione dellente emittente il debito sia rimborsabile solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati; b) la durata del rapporto sia pari o superiore a 5 anni e, qualora la scadenza sia indeterminata, sia previsto per il rimborso un preavviso di almeno 5 anni; c) il rimborso anticipato delle passivit avvenga solo su iniziativa dellemittente e preveda il nulla osta della Banca dItalia. Lammontare dei prestiti subordinati ammesso nel patrimonio supplementare ridotto di un quinto ogni anno durante i 5 anni precedenti la data di scadenza del rapporto, in mancanza di un piano di ammortamento che produca effetti analoghi.
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Patrimonio di vigilanza: disciplinata dalla circolare Banca dItalia n. 263 del 27 dicembre 2006 (segue)
DEDUZIONI PATRIMONIALI: gli elementi di seguito elencati sono dedotti per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare a) le partecipazioni in banche e societ finanziarie superiori al 10 per cento del capitale sociale dell'ente partecipato e gli strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e gli strumenti subordinati (di 2 e 3 livello) emes si da tali enti, qualunque sia il portafoglio di allocazione; le partecipazioni in societ di assicurazione nonch gli strumenti subordinati emessi dalle medesime societ, se computati dall'emittente a fini patrimoniali; le azioni nominative di societ di investimento a capitale variabile italiane ed estere se superiori a 20.000 azioni; le azioni o quote in banche e societ finanziarie pari o inferiori al 10 per cento del capitale dell'ente partecipato, gli strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e gli strumenti subordinati (di 2 e 3 livello), diversi d a quelli indicati al precedente punto a), verso banche e societ finanziarie anche non partecipate, qualunque sia il portafoglio di allocazione. Tali elementi sono dedotti per la parte del loro ammontare complessivo che eccede il 10 per cento del valore del patrimonio di base e supplementare al lordo delle deduzioni; le posizioni verso cartolarizzazioni;
b)
c)
d)
e)
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Patrimonio di vigilanza: disciplinata dalla circolare Banca dItalia n. 263 del 27 dicembre 2006 (segue)
DEDUZIONI PATRIMONIALI: gli elementi di seguito elencati sono dedotti per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare f) limitatamente alle banche autorizzate allutilizzo di sistemi IRB per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito e di controparte: i) l'eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive; ii) le perdite attese relative agli strumenti di capitale e alle esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio nel caso di sottostanti relativi a o trattati come strumenti di capitale; la partecipazione nel capitale della Banca d'Italia; le esposizioni connesse al rischio di regolamento su transazioni non di tipo consegna contro pagamento (DVP);
g) h)
Le partecipazioni, gli strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e gli strumenti subordinati vanno dedotti in base al loro valore di bilancio. Tuttavia, con riferimento alle attivit di cui ai precedenti punti a), b), c) e d) classificate in bilancio nel portafoglio attivit finanziarie disponibili per la vendita, l'importo da dedurre al lordo (al netto) della riserva negativa (riserva positiva) rilevata in bilancio sulle medesime attivit. Gli strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e gli strumenti subordinati, indicati ai precedenti punti a), b) e d), sono dedotti se computati nel patrimonio di vigilanza degli emittenti. In deroga a quanto previsto in via generale, sino al 31 dicembre 2012 gli elementi di cui al punto b) acquistati dalle banche prima del 20 luglio 2006 sono dedotti dallammontare complessivo del patrimonio di base e di quello supplementare.
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Tier II
Tier II
Tier III (Prestiti subordinati di 3livello) Prestiti subordinati che soddisfano le seguenti condizioni: - siano stati interamente versati; - non rientrino nel calcolo del patrimonio supplementare - abbiano durata originaria pari o superiore a due anni; qualora la scadenza sia indeterminata, sia previsto un preavviso per il rimborso di almeno 2 anni; - rispondano alle condizioni previste per le analoghe passivit computabili nel patrimonio supplementare ad eccezione, ovviamente, di quella concernente la durata del prestito; - siano soggetti alla clausola di immobilizzo (c.d. clausola di lock in), secondo la quale il capitale e gli interessi non possono essere rimborsati se il rimborso riduce lammontare complessivo dei fondi patrimoniali della banca a un livello inferiore al 100% del complesso dei requisiti patrimoniali. indice di patrimonializzazione riferito al complesso degli elementi costituenti il capitale regolamentare (tier 1 e tier 2).
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Lower tier 2:
identifica le passivit subordinate aventi le caratteristiche per la loro inclusione nellambito del patrimonio supplementare o tier 2.
Upper tier 2:
Strumenti ibridi di patrimonializzazione che concorrono alla formazione del patrimonio supplementare o Tier II (cfr. definizione) quando il contratto prevede che: a) in caso di perdite di bilancio che determinino una diminuzione del capitale versato e delle riserve al di sotto del livello minimo di capitale previsto per lautorizzazione allattivit bancaria, le somme rivenienti dalle suddette passivit e dagli interessi maturati possano essere utilizzate per far fronte alle perdite, al fine di consentire allente emittente di continuare lattivit; b) in caso di andamenti negativi della gestione, possa essere sospeso il diritto alla remunerazione nella misura necessaria a evitare o limitare il pi possibile linsorgere di perdite; c) in caso di liquidazione dellente emittente, il debito sia rimborsato solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati. Gli strumenti ibridi di patrimonializzazione non irredimibili devono avere una durata pari o superiore a 10 anni. Nel contratto deve essere esplicitata la clausola che subordina il rimborso del prestito al nulla osta della Banca dItalia.
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Il comma 1 dellart. 3 del D.Lgs 87/1992, in analogia a quanto stabilito dallart. 2428 c.c., dispone che il bilancio dell'impresa e il bilancio consolidato siano corredati di una relazione degli amministratori contenente un'analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione dell'impresa o dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento e dell'andamento e del risultato della gestione, nonch una descrizione dei principali rischi e incertezze cui l'impresa o le imprese incluse nel consolidamento sono esposte. Viene, inoltre, precisato che le relazioni sono redatte secondo quanto stabilito dagli atti di cui all'art. 5, ovvero dai provvedimenti della Banca dItalia in materia di bilancio. Il secondo comma dellart. 3 del D.Lgs 87/1992 indica gli elementi che devono risultare dalle relazioni di cui al comma 1.
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Le disposizioni delle lettere b) e c) si applicano anche alle azioni o quote detenute, acquistate o alienate per il tramite di societ fiduciaria o per interposta persona.
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In ossequio del disposto ex art. 5 D.Lgs 87/1992 la Banca dItalia recepisce nella circolare 262/05 le disposizioni di cui allart. 3. La circolare 262/05 in merito alla relazione sulla gestione stabilisce che il bilancio dellimpresa corredato di una relazione degli amministratori sulla situazione dellimpresa, sullandamento economico della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui limpresa stessa ha operato nonch sui principali rischi e incertezze che limpresa affronta. In essa sono illustrate le dinamiche fatte registrare, rispetto allesercizio precedente, dai principali aggregati degli schemi di bilancio.
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In aggiunta, per le societ emittenti valori mobiliari ammessi alle negoziazioni in mercati regolamentati lart. 123-bis del D.Lgs 58/1998 (TUF) prevede che la relazione sulla gestione contenga una specifica sezione, denominata: Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari v. oltre. Si deve inoltre tenere in considerazione quanto disposto dal Regolamento CONSOB n. 11971 di attuazione del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, concernente la disciplina degli emittenti. Lart. 79 del regolamento dispone che gli emittenti azioni, nella relazione sulla gestione, indicano con i criteri stabiliti da apposito allegato (3C), le partecipazioni detenute, negli emittenti stessi e nelle societ da questi controllate, dai componenti degli organi di amministrazione e controllo, dai direttori generali e dai dirigenti con responsabilit strategiche nonch dai coniugi non legalmente separati e dai figli minori, direttamente o per il tramite di societ controllate, di societ fiduciarie o per interposta persona, risultanti dal libro dei soci, dalle comunicazioni ricevute e da altre informazioni acquisite dagli stessi componenti degli organi di amministrazione e controllo, dai direttori generali e dirigenti con responsabilit strategiche .
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Conto economico
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Conto economico
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In
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sede di prima applicazione, le regole da seguire per le diverse categorie di immobilizzazioni immateriali sono le seguenti:
costi dimpianto e dampliamento: si tratta di oneri pluriennali che non possono essere mantenuti nei bilanci IFRS e quindi devono essere annullati, con riduzione delle riserve di utili indivisi. costi di ricerca, sviluppo e pubblicit: i costi di ricerca e pubblicit devono essere annullati con rettifica delle riserve di utili. I costi di sviluppo devono essere invece mantenuti se rispecchiano i requisiti indicato dallo IAS 38. Al riguardo, occorrer considerare anche i costi di sviluppo che non erano stati precedentemente capitalizzati, ma che soddisfano i requisiti dello IAS 38 e hanno ancora, alla data della transizione, una utilit futura; diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dellingegno: non dovrebbe essere necessaria nessuna modifica per quelli acquisiti dallesterno o utilizzati a seguito di licenza; quelli generati internamente non possono essere iscritti in bilancio e, dunque, devono essere annullati, riducendo la riserva utili portati a nuovo, qualora non siano soddisfatti i requisiti per loro rilevazione. concessioni, licenze, marchi e diritti simili: dovrebbero valere le stesse considerazioni dei diritti di brevetto avviamento: liscrizione distinte dellavviamento non pu che derivare da unoperazione di business combination (acquisto o conferimento di azienda o ramo di azienda; fusione; scissione)
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Per il principio contabile nazionale n. 19 la condizione per liscrizione semplicemente soddisfatta se limpresa, formalmente, decide di attuare tali piani di ristrutturazione e riorganizzazione. Questo, in quanto tali costi non sono correlabili a prestazioni future ed eliminano preesistenti situazioni di inefficienza; non ha, quindi, specifica rilevanza il fatto che sia stato dato o meno lannuncio a terzi del progetto di ristrutturazione.
Sulla base dello IAS 37 la decisione di ristrutturazione, presa dal CdA prima della data di chiusura del bilancio, non d luogo ad una obbligazione implicita a meno che, prima di quella data, limpresa abbia definito formalmente il piano di ristrutturazione o abbia comunicato i principali aspetti della ristrutturazione alle persone coinvolte, tali da far sorgere laspettativa della sua realizzazione. Lo IAS 37 (paragrafo 80) prevede che un accantonamento per ristrutturazioni deve includere solo i costi diretti che derivano dalla ristrutturazione, che sono quelli necessariamente correlati alla ristrutturazione stessa e non quelli associati con le attivit in corso dellimpresa. Inoltre, nella determinazione del fondo di ristrutturazione non si deve tenere conto dei costi previsti nel paragrafo 81 dello IAS 37: in particolare, spese di riqualificazione e ricollocamento del personale in servizio, marketing, investimenti in nuovi sistemi o reti di distribuzione. Trattandosi, infatti, di costi riferibili alla conduzione futura dellattivit essi devono essere considerati indipendenti della ristrutturazione . Ugualmente non possono essere incluse nel fondo di ristrutturazione le perdite operative future identificabili alla data di ristrutturazione, a meno che non siano correlate ad un contratto oneroso.
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Riforma del TFR ex D.Lgs 5 dicembre 2005 n. 252: modalit di contabilizzazione dellimpatto della riforma
Dall1.1.2007 limpresa dovr: a) a) continuare a rilevare lobbligazione per le quote maturate al 31.12.2006 secondo le regole dei piani a benefici definiti; questo significa che limpresa dovr valutare lobbligazione per i benefici maturati dai dipendenti attraverso lutilizzo di tecniche attuariali e dovr determinare lammontare totale degli utili e delle perdite attuariali e la parte di questi da contabilizzare;
b) b) rilevare lobbligazione per le quote che maturano dal 1.1.2007, dovute alla previdenza complementare o al Fondo di Tesoreria INPS, sulla base dei contributi dovuti in ogni esercizio In questo caso non necessario effettuare ipotesi attuariali, inoltre non necessario neanche procedere alla attualizzazione finanziaria dellobbligazione verso il fondo previdenziale o lINPS essendo la scadenza della stessa inferiore ai 12 mesi, cfr. IAS 19 43; c) c) rilevare lobbligazione per le quote che maturano dal 1.1.2007 che rimangono in azienda e che si sommano alle quote maturate al 31.12.2006 nel caso di TFR destinato alla previdenza complementare dal momento della scelta oppure, nel caso in cui il dipendente non eserciti alcuna opzione, alla forma pensionistica collettiva dal 1.7.2007.
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Transizione agli IAS/IFRS: aspetti fiscali Art. 13 D.Lgs 38/2005: disposizioni transitorie
1.
Le disposizioni degli articoli 83 e 109, comma 4, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, come modificati dall'articolo 11 del presente decreto, si applicano anche ai componenti imputati direttamente a patrimonio nel primo esercizio di applicazione dei principi contabili internazionali. Le societ che, nell'esercizio di prima applicazione dei principi contabili internazionali, anche per opzione, cambiano la valutazione dei beni fungibili passando dai criteri indicati nell'articolo 92, commi 2 e 3, del testo unico delle imposte sui redditi approvato dal decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, a quelli previsti dai citati principi contabili, possono continuare ad adottare ai fini fiscali i precedenti criteri di valutazione. Tale disposizione si applica ai soggetti che hanno adottato i suddetti criteri per i tre periodi d'imposta precedenti a quello di prima applicazione dei principi contabili internazionali o dal minore periodo che intercorre dalla costituzione. Le societ che, nell'esercizio di prima applicazione dei principi contabili internazionali, anche per opzione, cambiano la valutazione delle opere, forniture e servizi di durata ultrannuale in corso di esecuzione di cui all'articolo 93 del citato testo unico, passando dal criterio del costo a quello dei corrispettivi pattuiti, possono per tali commesse continuare ad adottare ai fini fiscali i precedenti criteri di valutazione. Le disposizioni dei commi 2 e 3 si applicano su opzione del contribuente, da esercitare nella dichiarazione dei redditi; detta opzione non revocabile.
2.
3.
4.
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Transizione agli IAS/IFRS: aspetti fiscali Art. 13 D.Lgs 38/2005: disposizioni transitorie (segue)
4.
Le disposizioni dei commi 2 e 3 si applicano su opzione del contribuente, da esercitare nella dichiarazione dei redditi; detta opzione non revocabile. Il ripristino e l'eliminazione nell'attivo patrimoniale in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali, rispettivamente, di costi gi imputati al conto economico di precedenti esercizi e di quelli iscritti e non pi capitalizzabili non rilevano ai fini della determinazione del reddito n del valore fiscalmente riconosciuto; resta ferma per questi ultimi la deducibilit sulla base dei criteri applicabili negli esercizi precedenti. L'eliminazione nel passivo patrimoniale, in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali, di fondi di accantonamento, considerati dedotti per effetto dell'applicazione delle disposizioni degli articoli 115, comma 11, 128 e 141, del testo unico delle imposte sui redditi, non rileva ai fini della determinazione del reddito; resta ferma l'indeducibilit degli oneri a fronte dei quali detti fondi sono stati costituiti, nonch l'imponibilit della relativa sopravvenienza nel caso del mancato verificarsi degli stessi. Le disposizioni del presente decreto hanno effetto anche per i periodi di imposta antecedenti alla prima applicazione dei principi contabili internazionali per quelle imprese che, in tutto o in parte, abbiano redatto conformemente ad essi le relative dichiarazioni; restano salvi gli accertamenti e le liquidazioni d'imposta divenuti definitivi.
5.
6.
7.
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Transizione agli IAS/IFRS: aspetti fiscali ART. 15 D.L. 185/2008: riallineamento e rivalutazione volontari di valori contabili
2. I contribuenti possono riallineare, ai fini dell'IRES, dell'IRAP e di eventuali addizionali, secondo le disposizioni dei successivi commi, le divergenze di cui al comma 1, esistenti all'inizio del secondo periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007, con effetto a partire da tale inizio. 3. Il riallineamento pu essere richiesto distintamente per le divergenze che derivano: a) dall'adozione degli IAS/IFRS e che non si sarebbero manifestate se le modifiche apportate agli articoli 83 e seguenti del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, dall' articolo 1, commi 58, della legge n. 244 del 2007 avessero trovato applicazione sin dal bilancio del primo esercizio di adozione dei principi contabili internazionali. Sono esclusi i disallineamenti emersi in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali dalla valutazione dei beni fungibili e dall'eliminazione di ammortamenti, di rettifiche di valore e di fondi di accantonamento, per effetto dei commi 2, 5 e 6 dell' articolo 13 del decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, nonch quelli che sono derivati dalle deduzioni extracontabili operate per effetto della soppressa disposizione della lettera b) dell' articolo 109, comma 4, del citato testo unico e quelli che si sarebbero, comunque, determinati anche a seguito dell'applicazione delle disposizioni dello stesso testo unico, cos come modificate dall' articolo 1, commi 58, della legge n. 244 del 2007; b) dalla valutazione dei beni fungibili e dall'eliminazione di ammortamenti, di rettifiche di valore e di fondi di accantonamento, per effetto dei commi 2, 5 e 6 dell' articolo 13 del decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 . 12-bis. L'opzione di cui all' articolo 1, comma 48, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, si considera validamente esercitata anche per riallineare i valori fiscali ai maggiori valori contabili emersi per effetto dell' articolo 13, commi 2, 5 e 6, del decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, se identificati nel quadro EC della dichiarazione dei redditi.
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Transizione agli IAS/IFRS: aspetti fiscali Art. 5 D.M. 48/2009: criteri di neutralit e first time adoption
1.I
criteri di neutralit previsti dallarticolo 13 del decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 rilevano anche in sede di prima applicazione degli IAS effettuata successivamente al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2007 assumendo, per le fattispecie per le quali non trovano applicazione i commi da 2 a 6 del predetto articolo 13, le disposizioni dellarticolo 83 del testo unico nella formulazione vigente sino al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2007. disposizioni del comma 1 si applicano anche in caso di cambiamento degli IAS gi adottati, rispetto ai valori e alle qualificazioni che avevano in precedenza assunto rilevanza fiscale.
2.Le
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca: bilancio consolidato anno 2005
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca: bilancio consolidato anno 2005 Le note
1. Attivit materiali I principi contabili internazionali prevedono la separazione del valore del terreno rispetto al valore del fabbricato con riguardo agli immobili, siano questi detenuti ad uso funzionale o per investimento. Tale separazione richiesta in quanto il terreno, contrariamente al fabbricato, non ritenuto unattivit a vita utile definita e pertanto non soggetto ad ammortamento. Al fine di determinare in modo attendibile il valore attribuibile al terreno, si effettuata unapposita perizia attraverso un terzo indipendente che ha quantificato in termini percentuali lincidenza del terreno sul complesso immobiliare. In fase di prima applicazione si pertanto provveduto ad iscrivere separatamente il valore del terreno dal valore del fabbricato e ad annullare il fondo ammortamento cumulato relativo al terreno. Leffetto derivante dallo storno del fondo ammortamento terreni complessivamente pari a 114.215 migliaia di euro che generano un impatto positivo a patrimonio netto. Inoltre, in fase di prima applicazione si utilizzata lesenzione concessa dallIFRS 1 e si quindi provveduto ad iscrivere sia i fabbricati che i terreni al fair value in sostituzione del costo. Leffetto complessivamente derivante sul comparto degli immobili dalla citata scelta quantificabile in 245.249 migliaia.
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca: bilancio consolidato anno 2005 Le note (segue)
2. Attivit immateriali
I principi IAS/IFRS permettono liscrizione di attivit immateriali solo se dimostrabile che lentit detiene il controllo di tali attivit, che dallutilizzo delle stesse prevedibile lafflusso di benefici economici futuri e se le medesime possono essere attendibilmente valutate. In fase di prima applicazione si quindi provveduto ad eliminare tutte le attivit che non soddisfano i requisiti sopradetti. In particolare, sono state cancellate, generando quindi una diminuzione di patrimonio netto, attivit immateriali per un totale di 188.664 migliaia di euro principalmente riconducibili a oneri pluriennali secondo i previgenti criteri di cui al D.Lgs. 87/1992 come di seguito dettagliati: incentivi allesodo 112.885 migliaia di euro; altro 65.779 migliaia di euro. Nellambito delle attivit immateriali di cui si mantenuta liscrizione sono ricompresi gli avviamenti, considerati dai principi contabili internazionali attivit a vita utile indefinita e come tali soggetti periodicamente ad impairment test e non al sistematico processo di ammortamento. In fase di prima applicazione un perito indipendente, appositamente incaricato, ha accertato lentit del valore attribuibile alla quota di avviamento riferita a Banca Carime, in quanto fattispecie di rilevante ammontare. Gli esiti della perizia hanno confermato il valore di iscrizione dellavviamento che, quindi, non ha subito alcuna diminuzione di valore per impairment. Di contro, in fase di prima applicazione si provveduto alla cancellazione dellavviamento ascrivibile a IW Bank e FinanzAttiva Servizi per un totale di 166 migliaia di euro, con conseguente impatto negativo di patrimonio netto. Leffetto combinato delle valutazioni sopra descritte porta ad una variazione in diminuzione del patrimonio netto per 188.830 migliaia di euro.
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca: bilancio consolidato anno 2005 Le note (segue)
7. Impatti fiscali Limpatto fiscale stato determinato in base alla legislazione vigente (ivi compreso il D.Lgs. 38/2005). In particolare: lIRES stata calcolata applicando laliquota del 33%; lIRAP stata calcolata in base allaliquota del 5,25%. Lo IAS 12 Imposte sul reddito dispone che lonere fiscale di periodo sia formato dalle imposte correnti nonch dalla fiscalit differita attiva/passiva. In particolare la fiscalit differita deve essere rilevata ogni qualvolta si realizza una differenza temporanea tra il valore contabile di una attivit o di una passivit ed il suo valore fiscale. Peraltro, in fase di prima applicazione, non stata rilevata la fiscalit differita passiva sulle riserve in sospensione dimposta gi presenti alla data di transizione. In senso conforme si veda anche il parere espresso sul punto dallOIC (Guida operativa per la transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS ottobre 2005) non sussistendo altres ipotesi di distribuzione avvalorata da conformi comportamenti tenuti nel passato.
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca: bilancio consolidato anno 2005 (segue)
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca: bilancio consolidato anno 2005 Le note
3. Trattamento di fine rapporto I principi contabili internazionali richiedono liscrizione del fondo di trattamento di fine rapporto per un valore attuale determinato in applicazione di criteri attuariali in quanto questa posta considerata un piano a benefici definiti. Data la complessit alla base delle metodologie che consentono la determinazione del corretto ammontare del debito da iscrivere in bilancio, in fase di prima applicazione ci si avvalsi di un attuario indipendente che ha effettuato una stima per tutte le Societ incluse nel perimetro di consolidamento. Lapplicazione delle logiche attuariali e la determinazione del valore attuale del debito hanno comportato un effetto complessivamente negativo pari a 7.842 migliaia di euro che determina una variazione in diminuzione del patrimonio netto. Tale riscontro principalmente ascrivibile allinterazione di due variabili: da un lato lincremento salariale stimato futuro e dallaltro una lunga vita media residua lavorativa dei dipendenti del Gruppo.
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca: bilancio consolidato anno 2005 Le note (segue)
4. Fondi per rischi ed oneri I principi IAS/IFRS permettono liscrizione di fondi per rischi ed oneri solo se riconducibili ad unobbligazione esistente (legale od implicita), derivante da un evento passato, quantificabile attendibilmente e dalla quale probabile si render necessario un esborso di risorse per il suo adempimento. Inoltre, i principi in parola richiedono liscrizione del fondo per rischi ed oneri ad un valore attualizzato, in funzione del periodo stimato per lestinzione dellobbligazione, qualora leffetto tempo sia significativo. In fase di prima applicazione si provveduto a riclassificare i fondi per i quali riconosciuta pi propriamente la natura di debito. In dettaglio tali fondi sono principalmente riconducibili a: fondi per ferie non fruite dal personale (ricondotti tra le altre passivit), fondo interbancario di tutela dei depositi (ricondotto tra le altre passivit), fondi per quiescenza ed obblighi simili (ricondotto tra i debiti), fondo sostegno al reddito (ricondotto tra i debiti) ed il fondo rischi su partecipazioni ricondotto a voce propria. Inoltre, in fase di prima applicazione, si provveduto ad iscrivere i restanti fondi al loro valore attuale generando quindi un impatto positivo sul patrimonio netto derivante dal processo di attualizzazione pari a 8.564 migliaia di euro.
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca: bilancio consolidato anno 2005 Le note (segue)
5. Riserve / Riserve da valutazione I principi contabili internazionali stabiliscono di imputare in apposita riserva di patrimonio netto gli effetti derivanti dalla prima applicazione degli stessi. In sede di prima applicazione si quindi provveduto a valorizzare le Riserve/Riserve da valutazione per ogni variazione riscontrata. In particolare, la voce Riserve da valutazione recepisce principalmente gli effetti derivanti dalliscrizione del fair value in sostituzione del costo per gli immobili per un importo pari a 113.073 migliaia di euro al netto dellimpatto fiscale. 6. Patrimonio di pertinenza di terzi La voce in parola riporta una variazione in aumento, pari a 10.951 migliaia di euro, che esprime la quota parte di competenza di terzi delle variazioni apportate in sede di prima applicazione sulle attivit e passivit patrimoniali riferibili alle partecipazioni non totalitarie.
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca: bilancio consolidato anno 2005 (segue)
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca: bilancio consolidato anno 2005 (segue) conto economico (parte I)
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca: bilancio consolidato anno 2005 (segue) conto economico (parte II)
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca: bilancio consolidato anno 2005 Le note
1. Margine di interesse Laumento degli interessi passivi, complessivamente pari a 13.228 migliaia, principalmente ascrivibile alla riduzione del tempo di attualizzazione riconducibile a: fondo TFR per 8.452 migliaia; fondi rischi ed oneri per 2.589 migliaia; debito per sostegno al reddito per 2.029 migliaia. 2. Spese amministrative La variazione, nel complesso negativa, riscontrata tra le spese amministrative per il personale, pari a 54.188 migliaia, dovuta principalmente alliscrizione di costi (in particolare incentivi allesodo del personale), che secondo la previgente normativa erano capitalizzati, per 68.178 migliaia e ad un minor accantonamento al fondo TFR per 18.433 migliaia. Le altre spese amministrative variano negativamente, per complessivi 78.512 migliaia, principalmente per effetto dellimputazione a conto economico di spese prima capitalizzabili in applicazione del D.Lgs. 87/1992.
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca: bilancio consolidato anno 2005 Le note (segue)
3. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri La voce in parola diminuisce, nel complesso per 3.532 migliaia, principalmente per leffetto attualizzazione riferito agli accantonamenti del periodo per 3.079 migliaia. 4. Rettifiche di valore nette su attivit immateriali Le rettifiche di valore nette su attivit immateriali sono dovute ai minori ammortamenti su immobilizzazioni immateriali annullate per 94.372 migliaia di euro. 5. Rettifiche di valore dellavviamento La variazione positiva imputabile allo storno dellammortamento sistematico del periodo pari a 108.387 migliaia, posta la circostanza che lavviamento non pi soggetto ad ammortamento sistematico.
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca Bilancio 2005 - IAS 32/39 Riconciliazione fra Stato Patrimoniale ex D.Lgs. 87/1992 (riclassificato IAS) e Stato Patrimoniale IAS/IFRS al 31 dicembre 2004 e 1 gennaio 2005 (I parte)
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca Bilancio 2005 - IAS 32/39
Riconciliazione fra Stato Patrimoniale ex D.Lgs. 87/1992 (riclassificato IAS) e Stato Patrimoniale IAS/IFRS al 31 dicembre 2004 e 1 gennaio 2005 (II parte)
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca Bilancio 2005 - IAS 32/39
Il 1gennaio 2005 il momento a decorrere dal quale sono applicati gli IAS 32, 39 e IFRS 4. Gli effetti generati dalla transazione sono imputati in apposita riserva di patrimonio netto. La transazione agli IAS/IFRS al 1gennaio 2005 ha c omportato una variazione complessiva in aumento del patrimonio netto per 6.477 migliaia di euro. 1.Attivit e passivit finanziarie detenute per negoziazione Le attivit e passivit finanziarie detenute per negoziazione devono essere valutate al fair value con imputazione delle differenze a conto economico. Per definizione, sono considerati di negoziazione tutti i prodotti derivati ad eccezione di quelli destinati a finalit di copertura e coerentemente rappresentati sul piano contabile. 2.Attivit finanziarie disponibili per la vendita I principi contabili internazionali associano alla voce in parola la valutazione al fair value con iscrizione delle differenze in apposita riserva di patrimonio netto. Gli effetti valutativi sospesi in tale riserva sono iscritti a conto economico nel momento del realizzo dellattivit finanziaria conseguente alla cessione, realizzo o vendita dellattivit stessa. 3.Crediti verso clientela I principi IAS/IFRS stabiliscono che le attivit finanziarie sono iscritte al costo ammortizzato qualora la loro durata originaria sia superiore al breve termine (convenzionalmente pari a diciotto mesi).
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca Bilancio 2005 - IAS 32/39 FTA Effetto di transizione 31 dicembre 2004 1gen naio 2005 (I parte)
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Transizione agli IAS/IFRS gruppo BPU Banca Bilancio 2005 - IAS 32/39
FTA Effetto di transizione 31 dicembre 2004 1gen naio 2005 (II parte)
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PRINCIPI
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Principi contabili internazionali: sintesi dei principali a) le immobilizzazioni immateriali nello IAS 38
Lo IAS 38, Attivit immateriali, qualifica come attivit immateriali le risorse prive di consistenza fisica, controllate dallimpresa, per le quali risulta attendibile la previsione dei benefici economici futuri a esse specificamente riferibili e la misurazione del relativo costo. Gli attributi critici degli assets intangibili sono: lidentificabilit. La risorsa deve essere separabile, ossia capace di essere scorporata dallentit e venduta, trasferita, data in licenza, locata o scambiata, sia individualmente che insieme al relativo contratto, attivit o passivit; in alternativa, la risorsa deve derivare da diritti contrattuali o da altri diritti legali indipendentemente dal fatto che essi siano trasferibili o separabili dallentit o da altri diritti e obbligazioni; il controllo, inteso come il potere di usufruire dei benefici economici futuri derivanti dalla risorsa in oggetto limitandone, nel contempo, laccesso a terzi soggetti. Secondo lo Ias tale facolt trae origine da diritti legali tutelabili quali i diritti dautore o le restrizioni da accordi commerciali, oppure da altri fattori quali la conoscenza del mercato o la conoscenza tecnica; lattesa di benefici economici futuri, quali proventi originati dalla vendita di prodotti o servizi, i risparmi di costo o altri benefici derivanti dallutilizzo dellattivit. Per esempio, luso della propriet intellettuale in un processo produttivo pu nel futuro ridurre i costi di produzione piuttosto che incrementarne i proventi; laffidabilit nella determinazione del costo, poich lattivit deve esser inizialmente misurata al costo.
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Principi contabili internazionali: sintesi dei principali a) le immobilizzazioni immateriali nello IAS 38 (segue)
La vita utile di unattivit immateriale pu essere definita o indefinita. Il principio precisa che unattivit immateriale considerata avente vita utile indefinita, quando, sulla base di unanalisi di tutti i fattori rilevanti, non vi un limite prevedibile al periodo durante il quale ci si attende che lattivit generi flussi finanziari netti in entrata per limpresa. In tale ipotesi, lattivit immateriale non deve essere ammortizzata, ma la vita utile deve esser rivista ad ogni esercizio per determinare se i fatti e le circostanze confermano che la vita utile di tale attivit indefinita. Tuttavia, il principio contabile avverte che vita utile indefinita non significa infinita: in ogni caso, le attivit immateriali che hanno vita utile indefinita sono soggette, annualmente, al test di verifica del valore, ovvero impairment test (IAS 36), in base al quale limmobilizzazione potrebbe essere svalutata anche totalmente (1).
(1)
Si precisa che per gli IAS/IFRS la riduzione di valore non deve necessariamente essere durevole.
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Principi contabili internazionali: sintesi dei principali b) le immobilizzazioni materiali nello IAS 16
Lo IAS 16, Immobili, impianti e macchinari, si sofferma sulle condizioni di iscrizione dei cespiti nello stato patrimoniale dando, per tale via, la propria nozione di immobilizzazione materiale. Il costo di un elemento di immobili, impianti e macchinari deve essere rilevato come unattivit se, e soltanto se:
a) b)
probabile che i futuri benefici economici associati allelemento affluiranno allentit; e il costo dellelemento pu essere attendibilmente determinato.
Elementi di immobili, impianti e macchinari possono essere acquistati per ragioni di sicurezza o ambientali. Lacquisto di tali elementi, anche se non incrementano direttamente i benefici economici futuri degli immobili, impianti e macchinari esistenti, pu essere necessario per lentit al fine di realizzare i benefici economici futuri per altri beni. Tali elementi di immobili, impianti e macchinari soddisfano i criteri della rilevazione come attivit perch permettono allentit di ottenere benefici economici futuri dai relativi elementi in eccesso di ci che si sarebbe potuto ottenere qualora gli stessi non fossero stati acquistati.
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Principi contabili internazionali: sintesi dei principali b) le immobilizzazioni materiali nello IAS 16 (segue)
Lammortamento inizia dal momento in cui limmobilizzazione disponibile per luso, per esempio, quando nel luogo e nelle condizioni necessarie perch sia in grado di funzionare e continua fino alla dismissione, anche se durante tale periodo limmobilizzazione inattiva. Lammortamento cessa quando lattivit eliminata contabilmente. Quindi, lammortamento non cessa quando lattivit diventa inutilizzata, non pi in uso ed destinata alla dismissione, a meno che lattivit non sia completamente ammortizzata. Leliminazione di una immobilizzazione segue le regole dettate dallo Ias 18, pertanto, rileva, a tal fine, il trasferimento dei rischi e dei benefici in capo allacquirente: trasferimento che, generalmente, ma non sempre avviene, con il passaggio giuridico della propriet.
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Principi contabili internazionali: sintesi dei principali c) gli investimenti immobiliari nello IAS 40
Lo Ias 40 si applica a tutte le tipologie di imprese che detengono investimenti immobiliari: pertanto il documento non riguarda soltanto le imprese specializzate in tali investimenti. Gli investimenti immobiliari, in base allo Ias 40, non sono ammortizzati e si valutano al fair value. Tale valutazione non obbligatoria, in quanto le imprese, come evidenziato di seguito, possono utilizzare la valutazione al costo prevista dallo Ias 16, relativo alle immobilizzazioni materiali, ma, in questo caso, non possono applicare il trattamento alternativo consentito che permette la rivalutazione degli immobili (con imputazione a riserva della stessa). Se unimpresa utilizza il fair value deve valutare tutti gli investimenti, con leccezione dei casi in cui il fair value non si attendibile:
1
Fair value (Ias 40) nel conto economico senza ammortamento
2
Costo non rivalutato (Ias 16) con ammortamento
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Principi contabili internazionali: sintesi dei principali c) gli investimenti immobiliari nello IAS 40 (segue)
Sono investimenti immobiliari e si applica lo Ias 40 terreno posseduto per investimento; terreno posseduto per un utilizzo futuro non ancora determinato al momento attuale; edificio di propriet dellimpresa locato a terzi con leasing operativo; edificio posseduto tramite un contratto di leasing finanziario, locato a terzi con leasing operativo; investimenti immobiliari gi esistenti che sono in fase di ristrutturazione per poter essere utilizzati continuativamente in futuro come investimenti immobiliari; immobile costruito per un utilizzo come investimento immobiliare, a partire dal momento, in cui la costruzione o lo sviluppo terminato.
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Principi contabili internazionali: sintesi dei principali d) gli strumenti finanziari negli IAS 32 e 39
I principi contabili internazionali non contengono una specifica definizione di titoli e partecipazioni, poich essi sono ricompresi nella pi ampia categoria degli strumenti finanziari, nella quale, ai fini anche della valutazione, rileva non tanto la loro classificazione in bilancio (nelle immobilizzazioni o nelle attivit correnti), bens la loro destinazione allinterno dellimpresa. Strumenti finanziari. Nella nozione di strumento finanziario rientra, secondo lo Ias 32, qualsiasi contratto che dia origine a unattivit finanziaria per unimpresa e a una passivit finanziaria o a uno strumento rappresentativo di capitale per unaltra impresa. In particolare, sono considerate attivit finanziarie: a) le disponibilit liquide; b) gli strumenti rappresentativi di capitale di unaltra impresa; c) i diritti contrattuali a ricevere disponibilit liquide o unaltra attivit finanziaria da unaltra impresa (quali crediti verso clienti, effetti attivi, crediti di finanziamento, crediti per titoli obbligazionari o a scambiare attivit o passivit finanziarie con unaltra impresa a condizioni potenzialmente favorevoli (si tratta di strumenti derivati da iscrivere nelle attivit); d) i contratti (derivati o non derivati) che saranno o potranno essere estinti attraverso strumenti rappresentativi di capitale dellimpresa.
Renzo Parisotto
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Principi contabili internazionali: sintesi dei principali d) gli strumenti finanziari negli IAS 32 e 39 (segue)
Sono considerate passivit finanziarie: a)gli obblighi contrattuali a consegnare disponibilit liquide o altre attivit finanziarie a unaltra impresa (quali debiti verso fornitori, effetti passivi, debiti di finanziamento, debiti per titoli obbligazionari) o a scambiare attivit o passivit finanziarie con atre imprese a condizioni potenzialmente sfavorevoli (si tratta degli strumenti finanziari derivati da iscrivere nelle passivit); b)i contratti (derivati o non derivati) che saranno o potranno essere estinti tramite strumenti rappresentativi di capitale dellimpresa. ritenuto strumento rappresentativo di capitale qualsiasi contratto che rappresenti una quota ideale di partecipazione residua nellattivit dellimpresa dopo aver estinto tutte le sue passivit. Sono pertanto considerati rappresentativi di capitale le azioni ordinarie non soggette a opzione di vendita, alcuni tipi di azioni privilegiate, e garanzie od opzioni dacquisto emesse che permettono al possessore di sottoscrivere o acquistare un determinato numero di azioni ordinarie (non soggette a opzione di vendita) in cambio di un certo quantitativo di disponibilit liquide o di altre attivit finanziarie.
Renzo Parisotto
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Principi contabili internazionali: sintesi dei principali d) gli strumenti finanziari negli IAS 32 e 39 (segue)
La definizione di attivit finanziarie (e pi in generale di strumento finanziario) contenuta nello Ias 32 quindi molto ampia e destinata ad accogliere, al suo interno, una molteplicit di fattispecie assai diverse fra loro, quali disponibilit liquide e depositi presso la banca centrale o altre banche, titoli (azionari, rappresentativi di altri strumenti partecipativi, obbligazionari convertibili e non, rappresentativi di debito pubblico o privato), crediti di funzionamento e di finanziamento (a condizione che abbiano natura contrattuale), anticipazioni e strumenti derivati con fair value positivo. Le attivit finanziarie, secondo la nota impostazione adottata dallo IAS 39, possono essere classificate in quattro fondamentali categorie. Questa classificazione di fondamentale importanza poich da essa dipendono sia una distinta rappresentazione in bilancio, sia differenti criteri di valutazione - risente della destinazione funzionale delle attivit finanziarie piuttosto che della loro natura o forma tecnica. In particolare, le categorie nelle quali classificare le attivit finanziarie sono le seguenti: a) attivit valutate al fair value con imputazione delle variazioni al conto economico (fair value through profit or loss); b) investimenti posseduti fino alla scadenza (held to maturity); c) finanziamenti e crediti (loans and receivables); d) attivit finanziarie disponibili per la vendita (available for sale).
Renzo Parisotto
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Principi contabili internazionali: sintesi dei principali e) il patrimonio netto nello IAS 32
Lo Ias 32, Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio discrimina allinterno degli strumenti finanziari, quelli di debito da quelli rappresentativi di capitali. La differenza costruita non solo ai fini meramente classificatori, ma ha importanti effetti sul conto economico: nel caso di uno strumento di debito, la relativa rimunerazione sar considerata come un onere finanziario e, pertanto, incider sul risultato netto; per lo strumento rappresentativo di capitale la rimunerazione costituir una forma di dividendo distribuito agli azionisti. Lelemento fondamentale , quindi, lesistenza per lemittente di unobbligazione contrattuale di effettuare pagamenti (sia come rimborso di capitale sia come rimunerazione dello strumento). Come esempio di uno strumento che apparentemente ha le caratteristiche di strumento rappresentativo di capitale, ma nella sostanza deve essere considerato come strumento di debito, lo Ias 32 indica unazione privilegiata che prevede il rimborso obbligatorio da parte dellemittente di un ammontare fisso o determinabile a una data futura fissa o determinabile o che d al possessore il diritto di richiedere allemittente il rimborso dello strumento a una o dopo una certa data per un ammontare fisso determinabile.
Renzo Parisotto
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Principi contabili internazionali: sintesi dei principali f) i fondi rischi e oneri nello IAS 37
Lo Ias 37, Accantonamenti, passivit e attivit potenziali, fornisce il quadro di riferimento relativo ai fondi, si applica alla contabilizzazione delle passivit incerte nellammontare o scadenza (definite dal principio accantonamenti), ed alle passivit ed attivit potenziali. Il principio non si applica invece nei contratti esecutivi non onerosi (ossia i contratti in cui entrambe le parti contraenti non hanno adempiuto nessuno degli impegni o lo hanno fatto solo in parte e nella stessa misura) e nei casi trattati da un altro principio (ad esempio lo IAS 19 per i benefici ai dipendenti). Sono esclusi dallapplicazione dello IAS 37 gli strumenti finanziari che, invece, sono disciplinati dallo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione. Un accantonamento deve essere rilevato a livello contabile quando: un'impresa ha un'obbligazione alla data di riferimento del bilancio, legale o implicita, quale risultato di un evento passato; probabile che, per adempiere all'obbligazione, sar necessario limpiego di risorse; limporto dellobbligazione pu essere determinato (stimato) con sufficiente attendibilit. Se tutte le condizioni citate non sono soddisfatte, non deve essere rilevato alcun accantonamento.
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Principi contabili internazionali: sintesi dei principali g) il trattamento di fine rapporto nello IAS 19
Lo Ias 19, Benefici per dipendenti, tratta dei benefici per i dipendenti, che sono tutti i tipi di remunerazione erogata da unimpresa a fronte dellattivit lavorativa svolta dal dipendente. Il principio contabile internazionale distingue i seguenti benefici:
-benefici
a breve termine: sono quelli dovuti entro dodici mesi dal termine dellesercizio nel quale i dipendenti hanno prestato la relativa attivit lavorativa. Si tratta dei salari, stipendi, ferie maturate, ecc.. -benefici successivi al rapporto di lavoro: dovuto la cessazione del rapporto di lavoro. Si suddividono in due fattispecie: Programmi a contribuzione definita: sono piani di benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro in base ai quali limpresa versa dei contributi fissati ad unentit distinta (un fondo); Programmi a benefici definiti: sono piani per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro, diversi dai programmi a contributi definiti; - altri benefici a lungo termine: includono, per esempio, assenze a lungo termine retribuite per permessi legati allanzianit di servizio; - benefici dovuti per la cessazione del rapporto di lavoro; - benefici retributivi con pagamenti basati su azioni. Il Tfr un istituto tipico del diritto italiano e non trova corrispondenti diretti nelle forme previdenziali prese in esame dai principi contabili internazionali. LIFRIC ha precisato che non accettabile, secondo lo IAS 19, la contabilizzazione del Tfr calcolato in base alla prassi nazionale; secondo lIFRIC il Tfr assimilabile ad un beneficio successivo al rapporto di lavoro, del tipo piani a benefici definiti.
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Principi contabili internazionali: sintesi dei principali h) i proventi straordinari nello IAS 1
Lo Ias 1, Presentazione del bilancio, al par. 85 stabilisce che Unentit non deve presentare proventi e oneri come componenti straordinari o nel prospetto di conto economico o nelle note.
Renzo Parisotto
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