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LA CULTURA NON HA REGOLE

USCITA DALL’ANTICO REGIME CULTURALE 1815-60

All’inizio dell’800 l’europa è segnata da divisioni culturali religiose politiche e sociali.cosi come l’antico
regime è suddiviso in ordini anche l’antico regime culturale si caratterizza per una forte gerarchizzazione, le
elite possiedono gli strumenti per conoscere il mondo e il tempo libero. La francia e la gran bretagna piu
liberali incoraggiano le classi medie del resto dell’europa a contestare la persistenza di antichi regimi,
nonché l’esclusione delle masse rurali e dei ceti in città dalla vita culturale.

La prima fontiera è quella linguistica che separa gruppi e spazi a seconda del rango sociale e del luogo di
provenienza. L’europa è caratterizzata da una competizione impari tra lingue: dialetti, grandi lingue della
cultura scritta e lingue morte. Le lingue che oggi consideriamo caratteristiche della cultura europea all’inizio
dell’800 erano minoritarie, subivano la concorrenza di dialetti nelle campagne , lingue non indoeuropee e
lingue slave. Le lingue teoricamente dominanti vengono ignorate da gran parte del popolo. Tale stato di
confusione attraversa anche l’italia dove il toscano è identificato sin dal medioevo come lingua delle elite,
bisogna aspettare per una unificazione linguistica, un sistema scolastico e l’impegno degli intellettuali più
nazionalisti. Anche nel regno unito l’inglese di londra soffre la concorrenza delle lingue celtiche.in Francia
sussistono minoranze consistenti che parlano tedesco, basco, bretone. Nell’europa centro orientale è
difficile tracciare una carta del multilinguismo dati gli intrecciati rapporti di dominazione sociale politica e
religiosa -lingue delle etnie al potere sono tedesco russo e turco.
La frammentazione delle lingue scritte appare più contenuta in ragione degli sforzi di purificazione degli
intellettuali, ma esiste una competizione fra lingue vive e quelle ereditate da tradizioni religiose e
umanistiche. Dato l’elevato livello di analfabetismo, le lingue dominanti sul piano letterario vengono
padroneggiate solo da minoranze- come il latino nei paesi cattolici, il greco antico, turco. C’è rivalità fra le
elite sulla questione sulla tolleranza dei dialetti e l’unificazione linguistica nazionale.

IMPERIALISMO EUROPEO DEL FRANCESE-facilitato dal peso demografico- prima di quelle tedesche e
britanniche, le elite francofone diventano via via più imperialiste pe imporre il francese come lingua
internazionale, le lingue minoritarie erano considerate nemiche dei lumi e alleate della controrivoluzione.
Data l’attrazione degli ideali illuministici e della rivoluzione sugli intellettuali , fu la lingua privilegiata dalle
traduzioni. L’imperialismo napoleonico provocò dei movimenti di rivolta che nuocciono all’immagine del
paese. L’austria di metternich sottopone a severa censura gli scritti francesi.

Nella penisola iberica il castigliano-usato nel commercio e amministrazione-domina la parte centrale dato il
peso del clero sulla popolazione rurale- nelle regioni periferiche basco, catalano, lingua valenciana,
galiziano e portoghese.

Nel corso dell’800 la complessità linguistica non fa che aumentare, il germe dell’unificazione culturale si
manifesta solo nelle grandi città e tra le elite poliglotte. I processi di modernizzazione tendono più a
separare che a unire.

L’antico regime culturale è caratterizzato da nette barriere tra orale e scritto, tra lingue ufficiali e locali che
rispecchiano la distanza sociale fra i ceti,. Ciò blocca l’accesso alla cultura legittima, non vi sono reti che
possano facilitarne il superamento. Due furono i motori del cambiamento,della deregolazione culturale:

-affermazione di un commercio dei prodotti culturali e del tempo libero(in particolare londra e parigi) -
rivoluzione delle rappresentazioni culturali e politiche prodotta dalla rivoluzione francese, la quale impose
un ideale di cultura accessibile a tutti che nemmeno napoleone e la restaurazione riuscirono a sradicare

L’INGHILTERRA è TERRA di elezione di questo mutamento grazie all’industrializzazione, la piccola nobiltà


terriera è il nuovo pubblico di teatri, sale da concerto, ippodromi, mostre che si diffondono nella capitale .
gli sconvolgimenti politici degli anni 20-30 fecero sprofondare la nuova economia culturale in grave crisi-
censure esili e riconversioni forzate dei produttori di cultura. nascono associazioni finanziate da clero e
classe dirigente che producono libri e giornali più conformisti imponendo nuovamente i valori tradizionali
della gerarchia. Per impedire il contagio fra regioni e gruppi sociali furono riprestinale leggi repressive sulla
censura- tassazione sulla stampa, conrollo sui periodici, polizie alle frontiere , restrizione delle libertà di
associazione e ritorno ad una interpretazione restrittiva dei dogmi religiosi. Anche i libri vengono colpiti ma
ciò non impedisce un massiccio contrabbando, ma ciò riguarda solo i ceti ricchi e colti che possono
permettersi il sovrapprezzo. I confini tra paesi autoritari e liberali rimangono permeabili al contrabbando di
scritti proibiti. Un controllo rigido è attuato anche sui teatri per evitare il ribasso dei prezzi. Molti scrittori
praticano l’autocensura per evitare multe.

Assai diffuso fra i ceti popolari era il rifiuto a priori dell’istruzione per paura dell’ignoto o per ragioni
economiche. Importante è il ruolo delle chiese nella conservazione della tradizione. Le attività culturali
accessibili restano quelle gratuite o ereditate dalle epoche passate- balli, feste locali, veglie ravvivate da
canzoni racconti o letture di libri acquistati dagli ambulanti. Sussiste anche una gerarchia dei luoghi e
allestimenti che rispecchia la piramide sociale, in particolare nell’impero asburgico. Inizia però un contagio
fra folle eterogenee durante feste nazionali o religiose. Tuttavia la deregolazione derivò da un
cambiamento della mentalità dei gruppi dominanti e non dei ceti popolari. Intanto questi iniziarono ad
identificarsi sempre più nei nuovi prodotti simbolici e in nome di una conservazione delle proprie culture
legittime nascono le prime antologie di antiche opere popolari -come le fiabe dei fratelli grimm. Nuovi sono
i prodotti universali prima concepiti come eminentemente locali. Il libro sarà il principale supporto delle
diffusione.

LE MUTAZIONI DEL LIBRO- l’esplosione dei prodotti a stampa sia in senso qualitativo che quantitativo è un
tratto distintivo della storia culturale europea dell’800. il libro rimane un prodotto di lusso sensibile alle
perturbazioni esterne . la crescita è preconce in francia e inghilterra , nella seconda metà del secolo in paesi
germanofoni, italofoni, ispanofoni o di lingua slava. Nei paesi dove i controlli sono più duri si diffondono gli
opuscoli. Un altro problema era la concorrenza fra le lingue in uso che frena la crescita della produzione del
libro.

Anche le tematiche subiscono un’evoluzione- gli scritti di teologia sono preominanti ma iniziano a
diffondersi le belle lettere (teatro poesia e romanzo)così come letture disimpegnate e relative al
divertimento che raggiungono il vasto pubblico. È il secolo dell’avvento delle riviste specializzate -medicina,
scienze naturali.

OSTACOLI ALLA DIFFUSIONE DEL LIBRO-i tipografi non possiedono stampatrici industriali, il prezzo della
carta si mantiene alto, la distribuzione dei libri è limitata agli spazi urbani,censure e controlli polizieschi. La
maggior parte della popolazione non possiede le risorse necessarie per comprare questi prodotti e inoltre è
analfabeta- nel regno d’italia il 75 % della popolazione lo è, stesso problema in spagna e in europa centro
orientale. Inoltre l’editoria è resa fragile dalla contraffazione e riproduzione illegale, come germania e
francia che offrono ai viaggiatori e anglofoni opere inglesi originali in edizioni più compatte ed economiche.
L’industria francese è la più danneggiata, la produzione francese è la più esportata in europa. In risposta
alla concorrenza clandestina nascono le opere a fascicoli , o luoghi in cui le opere possono essere prese in
prestito- gabinetti di lettura e biblioteche circolanti o nelle stazioni. Il diritto d’autore viene riconosciuto
con la convenzione di Berna nel 1886. il vero iniziatore del romanzo storico walter scott inizia a dare
importanza agli uomini e non ai protocolli statali, viene tradotto in italia germania spagna spesso a partire
dalla versione francese, dal sensibile messaggio storico politico , diventa un modo per evadere dalla
quotidianità. Il feuilleton ovvero il romanzo d’appendice usciva ad episodi su quotidiani o riviste
settimanali. In inghilterra il romanzo sociale troppo crudo non piace, al contrario quelli meno pessimistici di
Dickens raggiungono differenti pubblici. Il romanzo è in crescita esponenziale, storico sentimentale
d’avventura, poliziesco. La penetrazione della cultura a stampa e l’ascesa del romanzo furono
protagoniste della prima tappa di deregolazione culturale.
SOCIETà DELLO SPETTACOLO – le forme culturali che si servono dell’oralità e della comunicazione visiva
occupano un posto più grande nelle pratiche culturali. Avviene una borghesizzazione del teatro a fine 800
solo nei paesi occidentali ma manca a sud e centro europa, nascono nuovi generi di spettacolo mirati a
nuovi pubblici- circo, incontri sportivi, music hall e cafè concert. Nasce il teatro del popolo, la pantomima e
le opere liriche acquistano popolarità universale. Nella prima metà dell’800 però la maggior parte dei paesi
non ha ancora liberalizzato il diritto di riunione e mantiene una stretta legislazione in merito all’ascolto
collettivo che potrebbe favorire lo scatenarsi delle passioni. La capacità di mobiliotazione dello spettacolo è
ritenuta più efficace data la capacità di raggiungere pubblici più ampi.

I teatri diventano luoghi di ibridazione tra identità socio culturali. L’espansione della produzione teatrale è
da attribuire all’urbanizzazione , elevazione del tenore di vita , riduzione dell’orario di lavoro, inoltre è una
distrazione più facile della lettura solitaria. Inoltre fenomeni specificamente teatrali come il culto dei divi e
il loro innalzamento dello statuto sociale e guadagni in rapida crescita. La società dello spettacolo di primo
ottocento conserva i tratti dell’antico regime atrraverso censure, stili e generi, gerarchia delle sale che si
collegano alle barriere culturali e sociali dei paesi interessati.

STORIA, PATRIMONIO, MUSEI E MONUMENTI- gli sconvolgimenti storici procurati dalla riv francese hanno
contribuito a far nascere un nuovo sguardo sul passato. Romanticismo. A causa del diritto di guerra, oggetti
opere d’arte e libri rari furono danneggiati o trasferiti in francia, che si appropriava dei tesori dei paesi
vassalli. Durante la restaurazione ci si interroga sul senso della storia recente e su forme di
nazionalizzazione culturale, nasce così il concetto di valorizzazione del patrimonio e attaccamento a forme
d’arte fino ad allora disprezzate. La ricerca del passato implica questioni politiche.

Con la moda della storia si ha un ritorno alle fonti e si iniziano a formare archivisti e bibliotecari. La
ricostruzione del passato passa attraverso la valorizzazione di certi documenti e monumenti.

La monarchia restaurata tenta di ricucire il filo della storia fondando musei di monumenti. La nazione
sconfitta cosi ritrova un balsamo per curare il proprio patriottismo ferito. In gran bretagna il movimento di
riscoperta del medioevo si traduce in un revival gotico. L’esaltazione della cultura del passato passa pure
per lo spazio pubblico- statuomania di eroi culturali e politici concepiti come incarnazione di unità spirituale
e virtù nazionale ma può essere anche un modo per emanciparsi da figure ingombranti ereditate dal
passato. Ciò ha un ruolo rilevante nei paesi in cui l’unità nazionale ancora non è stata raggiunta
contribuendo a formare generazioni più sensibile a tale tema.

Il secolo dell’ottimismo e del progresso diventa così più quello della reinvenzione e ricostruzione del
passato, in uno spasmodico bisogno di fare guerra all’oblio, alla dimenticanza.

Non esiste alcun settore culturale in cui non ci siano eccezioni, perché: l’usvita dall’ancien regim non
avviene in maniera concreta nella stessa epoca nei paesi, inoltre nascono nuovi modi di trasmissione grazie
a progressi tecnici che semplificano gli scambi fra culture. Si tratta di un’epoca nella quale il denaro assume
un ruolo crescente e la cultura viene commercializzata, concepita come bene di consumo di massa. La via
alla modernità assume quindi vie multiple.

In una europa più liberale a partire dagli anni sessanta e l’urbanizzazione, lo spettacolo inizia a mescolare
elementi di cultura alta e media e di indeboliscono le gerarchie esistenti. Lo sviluppo di traforti e rete
ferroviaria favorisce l’afflusso ai teatri delle grandi città. Con l’unificazione politica del mercato come in
italia e germania i prodotti circolano più rapidamente e i gusti cambiano insieme alla composizione sociale
del pubblico. Anche il pubblico popolare diventa più esigente man mano che l’istruzione aumenta. Parigi è
capitale del teatro europeo e francese. In concorrenza di diffondono operetta, varietà, spettacoli di
curiosità e cafe concert nei borghi popolari. La liberalizzazione reca con se differenziazione delle sale- le
messe in scena sono più costose e l’illuminazione artificiale spesso causa incendi, i fattori più dicriminanti
sono il costo del biglietto,la residenza e sede teatrale, gli orari di programmazione e i generi. Intanto musica
e spettacolarità iniziano ad avere un ruolo crescente -nascono teatri di derisione, evasione come le feeries,
adattamenti di romanzi d’avventura di verne, operetta. Elementi come il patriottismo, la fede nella
superiorità del maschio bianco specie se militare fanno parte dei ritornelli in francia e inghilterra , tipici
della cultura delle società imperiali. Un altro prodotto culturale fu quello della corsa dei cavalli e nascita di
teatri alternativa alla società dello spettacolo dominante. Le avanguardie ispirate da idee socialiste ed
anarchiche. I nuivi teatri per il popolo soddisfano le aspirazioni alla scoperta di mondi ignoti. Gli spettacoli
tradizionali devono percio adattarsi alle nuove forme culturali.

Se la prima metà dell’ottocento ha visto un processo di rinnovazione e trasformazione , durante la seconda


parte vengono create nuove forme culturali.

L’800 è il secolo della carta stampata a basso prezzo, nascono magazine e riviste specializzate, l’illustrazione
gioca un ruolo fondamentale.i libri oltre che una funzione politica ed economica, guadagnarono funzione di
svago, domestica, scientifica ed identitaria. Circola su scala sempre più ampia grazie a reti postali, lettura in
luoghi pubblici e esportazioni. La pubblicità diventa più rilevante. L’affermazione della stampa economica
ricevette critiche dai progressisti dell’illuminismo con accuse di frivolezza e corruzione intellettuale dai
moralisti. La pericolosità della stampa mostrò il suo lato negativo nell’affare dreyfus. Spesso responsabile
della crescita dell’antisemitismo nazionalismo e xenofobia. È anche l’epoca in cui la stampa americana di
emancipa dai modelli europei e produce una cultura di massa adatta ad una nazione di immigrati.

La maggiore invenzione che trasforma la cultura visuale è la fotografia. Inizialmente limitate alle classi
superiori, viene de,ocratizzata attraverso l’uso familiare tra 1880 e la IWW attraverso le cartoline illustrate
postali. Dagli anni 40 per i ritratti fotografici, di diffuse la fotografia scientifica ed etnografica in particolare
in germania.

CINEMA-prima curiosità, spettacolo, industria e poi arte dominante del XX sec. Il cinematografo sviluppato
simultaneamente in francia e USA a fine 800, ebbe il compito di accompagnare nel suo momento culmine il
processo di deregolazione culturale. I suoi due inventori ufficiali i fratelli lumiere persero inizialmente la
speranza che potesse diventare un vero e proprio spettacolo, dovuta alla difficolta di produzione dei
prodotti utilizzabili,la concorrenza di teatro e music hall e le avanguardie. L’avvento del cinema grazie ai
suoi bassi costi conquista da subito le masse, inizialmente trae ispirazione dalla cultura di massa , dopo
diventa narrativo , nasce ilo cinema-attrazione. Con i progressi tecnici nascono i lungometraggi dai vari
generi, melodrammi sentimentali, drammi contemporanei e storici, commedie di costume . i grandi
romanzi popolari vengono messi su pellicola- i misteri di parigi , i miserabili, notre dame de paris, in italia in
virtù di un sentimento nazionalista verso la conquista della libia prende il sopravvento il kolossal storico e
film romani. Nel campo comico la francia è prima. In particolare nel cinema americano nasce il divismo
verso gli attori amati poi esportato in europa.

L’arte di massa sono cancella la gerarchia delle sale preesistente. i picchi di frequentazione sono tra venerdi
e domenica e i primi spettatori sono giovani in cerca di evasione e libertà, ed educazione sentimentale. Gli
operai più politicizzati considerano il cinema come l’oppio dei popoli che allontana dai reali problemi e da
una visione realista della realtà.

Il cinema permette libera scelta, induvidualismo, anonimato della sala buia, illusione di abbandonare le
grandi città e vivere un sogno ad occhi aperti. È così che toglie al teatro il suo primato alla vigilia della IWW ,
assieme all’indebolimento di music hall e cafe concert.
Il fallimento del 48 illumina le scelte dei primi protagonisti delle rivoluzioni simboliche – secondo una
nozione proposta da Bourdieu- come wagner , courbet, la corrente realista e naturalista in letteratura.
L’europa dell’epoca è fortemente agitata da nazionalismi , e l’immagine della Francia sembra deteriorarsi a
causa della sua cronica instabilità politica e disfatte militari. L’immagine di decadenza era associa alla
francia dei lumi e della rivoluzione nell’opinione di una parte dell’europa conservatrice.

MODERNITà ARTISTICA IN FRANCIA-Gli artisti esplorano nuove vie estetiche grazie a circolazione di opere
ed artisti favorite dall’apertura a viaggi e scambi commerciali. Alcuni artisti iniziano a dar vita a cooperative
per finanziare le loro esposizioni data la critica situazione del 1870. Gli impressionisti suscitarono
inizialmente l’incomprensione del pibblico e giornalisti a causa dell’indefinito e infrazioni di convenzioni
cromatiche estrutturali. Le tele privilegiano scene familiari e soggetti d’evasione. In francia e all’estero una
folla di emulatori inizia ad imitarli. Gli ultimi anni del secolo videro una internazionalizzazione dell’arte in
particolare di quella innovativa. Le avanguardie iniziarono ad allearsi in virtù di nemici comuni: censura
dello scritto della morale e e della religione, accesso difficile ai periodici e fissità dei generi. A differenza
degli scrittori prigionieri della lingua nazionale, gli artisti poterono esportare l’arte, all’origine di secessioni e
nuove avanguardie in Europa. Esse nascono dalla dissidenza verso le norme dominanti, predominio artistico
francese.

LETTERATURA- durante la seconda metà dell’800 cresce la circolazione la circolazione di prodotti librari in
seno ai tre principali spazi linguistici- francia, germania, gran bretagna. Le importazioni di prodotti a stampa
aumentano regolarmente, si moltiplicano anche le traduzioni. Anche il teatro specie francese , in maniera
analoga alla carta stampata , cresce quanto più ci si allontana da parigi fino in russia. La poesia e romanzo
sono i generi puù tradotti. Si instaura un contatto culturale sempre più forte , dovuto in particolare
all’importazione di testi in lingua originale. Fra i gabinetti europei di diffondono romanzi francesi, eccetto
che in germania dove crescono le tensioni nazionaliste verso la francia. La circolazione di prodotti a stampa
non è determinata da mere logiche di mercato o alla conformità dei gusti nazionali, ma sono condizionati
dalla crescente affermazione delle identità nazionali, di cui la produzione letteraria sarebbe un supporto
essenziale. Inizialmente dominato da romanzo storico, poi sentimentale popolare e poliziesco, il campo
letterario di fine 800 si riorganizza attorno a nuovi poli come il naturalismo di zola. Questa nuova formula
narrativa consente di trattare argomenti tabu nei decenni precedenti, molto apprezzato all’estero. Il
naturalismo riuscì a ridisegnare i confini fra letteratura colta e popolare , portatore di un programma
moderno. Sul nome di zola infatti si appuntano tutte le censure relifiose e nazionalistich, ciò non ne
impedisce la diffusione fra i giovani

Negli ultimi decenni dell’800 germania e inghilterra superarono quanto a tonnellate le esportazioni
librarie rispetto alla francia. Ma se queste sono costituite perlopiù da testi scolastici, bibbie e manuali
tecnici, enciclopedie e dizionari, non producono affatto gli stessi effetti simbolici suscitati da poesie
riviste e romanzi parigini.

Il popolo ha ancora accesso limitato alle pratiche culturali per limitazioni economiche , mancanza di tempo
libero, luogo di abitazione, sesso , lacune sull’istruzione, età. In gran bretagna grazie al libero scambio
calano i prezzi e grazie all’introduzione della settimana inglese aumenta il tempo libero per alcuni mestieri
privilegiati. In generale in europa occidentale bisogna spettare la vigilia del 1914 per scendere sotto le 10
ore di lavoro giornaliere. Ad ogni modo l’ostacolo principale è lo stile di vita: sovraffollamento, poca
illuminazione, stanchezza fisica e psicologica. I luoghi frequentati dagli uomini sono cafe e locanda, mentre
nascono i primi circoli culturali come canto corale e teatro . i nuovi luoghi di accesso alla lettura sono
biblioteche pubbliche ambulanti e municipali, scolastiche. Le donne generalmente restano ai margini dei
luoghi pubblici di lettura, private della loro libertà di scelta date le proibizioni religiose e la diffusione dello
stereotipo della donna come angelo del focolare .
Di diffonde il piccolo formato leggibile ed illustrato. Nelle campagne e nei paesi arretrati dominano gli
ambulanti. Inoltre le elite di orientamento progressista danno vita ad associazioni militanti per la diffusione
della culturale fra le classi popolari. Nasce il movimento del teatro per il popolo, in russia per iniziativa di
ceti superiori che nutrono ampie ambizioni culturali. Notevole è l’attenzione verso etnografie e ritorno ai
folklori in campo musicale.

Di diffonde il romanzo d’avventura e criminale/giallo/poliziesco. Questo genere soddisfa le nuove esigenze,


logica prove abilità di ricostruire i misfatti, sono le stesse virtù che caratterizzano lo studio positivista.
Riesce a mettere in contatto valori culturali normalmente separati come rigore, rassicurazione, giustizia ,
pacificazione fra culture. Il protagonista non è un eroe dalle virtù sovrumane ma si serve solo del proprio
intelletto.

Quella ottocentesca è l’epoca della deregolazione culturale che fa saltare le barriere fra generi legittimi e
non , tra livelli culturali. Se il popolo può leggere con pochi centesimi, se un balletto popolare entra nei
teatri più rinomati delle capitali europee, se la grande opera è diffusa dai girovaghi nei borghi più isolati-
ALLORA L’UMANITà Può INFINE ESISTERE, così come proclamava nel 1904 jean jaures. Ma a dispetto del
magnifico slancio culturale , un decennio più tardi cominciavano quelli che karl kraus avrebbe definito
come gli ultimi giorni dell’umanità.

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