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Umberto Boccioni

La garçonnière
Sintesti teatrale
Interno imbecille d'una garçonnière di giovane elegante. - Stampe alle pareti, divano
bassissimo, qualche fiore nei vasi, come in tutte le garçonnières. - Di fronte al divano,
sopra un cavalletto, un quadro. nuovo acquisto.
IL GIOVANOTTO (in ascolto, ansioso, presso la porta) Eccola! (Apre).
(Entra la signora. Pelliccia, veletta fitta).
IL GIOVANOTTO Buongiorno!... Come state?
LA SIGNORA (avanzandosi, con un certo riserbo) Buongiorno... (Guardando in giro)
Carino, qui dentro...
IL GIOVANOTTO (con fervore) come siete beIla! Elegantissima!... Vi ringrazio d'esser
venuta... Dubitavo...
LA SIGNORA Perché?.. Dov'è il quadro?...Sono venuta per vederlo.
IL GlOVANOTTO È questo. (La prende per la mano, la conduce davanti al quadro.
Mentre la Signora guarda coll'occhialino, il Giovanotto l'afferra fra le braccia e le bacia
la nuca).
LA SIGNORA (divincolandosi con forza) Signore!... cosa credete?! . .... Queste sono
vere vigliaccherie...
IL GlOVANOTTO Perdonate... (L'afferra di nuovo con forza e le parla sulla bocca).
Siete tanto bella!... Siete mia!... Dovete essere mia! ...
LA SIGNORA (dibattendosi in modo da far credere che faccia sul serio) Signore!
Lasciatemi!... Chiamo gente!... Io sono una donna onesta!... Lasciatemi!...
IL GlOVANOTTO (mortificato, allargando le braccia) Avete ragione... Vi domando
perdono... Non so quel che faccio... Vi lascio.
LA SIGNORA Apritemi! Voglio andarmene!
IL GIOVANOTTO (va ad aprire la porta) Andate!
(A questa parola, la Signora lascia cadere la pellicccia, e appare in mutandine di seta
nera, col busto, spalle e braccia nude. Con civetteria e pudore, corre a rannicchiarsi sul
divano).
LA SIGNORA In fondo, siete un timido... Voltate quel quadro, e venite qui!...

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