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“Le trasformazioni di Moebius”

Parte Prima: L’anacoreta


Libero adattamento da:

“A Subway Named Mobius” di A. J. Deutsch

ANTEFATTO

(buio)

Voce fuori campo

La metropolitana é senza dubbio simbolo dei nostri tempi, luogo ideale dove fare bilanci, rivedere

situazioni, valutare cambiamenti.

E' algoritmo genetico, dove gallerie, banchine e convogli modellano i nostri "destini possibili".

Come in quel 4 marzo, quando il convoglio 37 partì con destinazione Place Flammarion ma non

arrivò mai!

Per cinque giorni nessuno riuscì a capire cosa stesse succedendo, cercare di capire era un viaggio

ai limiti del possibile: fu un caso, un fatto premeditato o una teoria scientifica?.

[PRELUDIO – al buio]

I° QUADRO

Scena prima

[la sola faccia del Direttore illuminata quando parla]

Direttore : (agitato, confuso ed incredulo )

Cosa!?...

che dice?!

non è arrivato!?...

tutto ciò è impossibile!..


come può scomparire un intero convoglio...

[I° interludio con proiezione]

Scena seconda

[tenue luce blu, una scrivania di fronte alla quale sta T. e dietro la quale c'è il direttore]

Direttore : (alla vista, esitando) Buongiorno...

mi perdoni, ma aspettavo l'architetto...

T. l'architetto è partito e mi ha chiesto di sostituirlo

Direttore: (visibilmente contrariato)

Fosse cosa da nulla

T. mi ha dato precise istruzioni per risolvere la questione

Direttore: ...se è lei che manda, presti bene attenzione:

voglio che si renda conto che quello che succede non è certo uno scherzo

e se ho chiamato non è per isteria

ho i miei buoni motivi:

luci che rilevano transiti inesistenti

scambi che s'innestano non preordinati...

e c'è un intero convoglio che non riusciamo più a trovare...

cosa sta succedendo

io sono il Direttore!

(rivolgendosi a T.)!

Nell'archivio sono custoditi i disegni, i progetti della linea

li trovi, li studi...

torni con una spiegazione...

vada!
[II° interludio - buio]

II° QUADRO

Scena prima

[luce azzurra...nell'archivio]

Archivista: ...li hanno ritirati

ricordo la persona

un uomo taciturno

che amava ribadire del Dio

il manifestarsi nel luogo dei "possibili infiniti"...

attenda, la soluzione c'è

(l'archivista si avvia verso uno scaffale prende un faldone lo

consulta e sorridendo)

copia dei vecchi progetti è allegata a quelli del nuovo.

(l'archivista consegna il faldone a T.)

Scena seconda

[mentre consulta i progetti e la luce da azzurra si fa bianca trova una annotazione scritta di pugno
dal professore a margine del progetto della nuova linea circolare]

T.: solo colui che sa come addomesticarli e dominar(li) con arte

accoppiar e condur(re) dentro e fuori dalla foresta

è il maestro...

complessità è trasformazione.

[ III° interludio – buio]


Scena terza

[di nuovo nell'ufficio del direttore, di nuovo alla scrivania...luce gialla ]

Direttore: Salve, or dunque cosa ha scoperto

T.: se mi ascolta la illuminerò.

Un convoglio è scomparso dalla rete

ma la rete è un sistema chiuso dal quale non si può uscire

quindi il convoglio

si trova ancora nel sistema!

Direttore: ma cosa sta dicendo!

il sistema è stato controllato

crede che questo sia un gioco!

T.: mi lasci continuare...

sappiamo che il treno è partito ma non è mai arrivato

in un qualche punto del percorso e svanito

si è imbattuto in un "nodo"

Direttore: un "nodo"?

e che cos'è un "nodo"...

io non capisco

T.: mi lasci spiegare

(facendo di un foglio di carta una striscia sottile)

questo è un semplice oggetto con due facce

due superfici distinte

ma unendo così gli estremi

(guardando il Direttore e unendo gli estremi)


in questo modo

la superficie da finita

muta in infinita

non so come, ma proprio come nel "nastro"

la nuova linea ha connesso il sistema con "l'infinito".

Direttore: ma questo è assurdo!

altre dimensioni, trasformazioni e nuove proprietà...

...ed anche quel "nastro"...

e questa la chiama spiegazione?!

Lei è semplicimente

ri...di...co...lo!

[IV° interludio - buio]

Scena quarta

[ luce aranciata - nebbia - nudi, legati schiena contro schiena, girando lentamente su se stessi]

T.e Professore: la mente tranquilla

riverbera la realtà...

immobile, sciogliendosi

ne rimuove il riflesso

rendendola concreta…vera

e la sua verità

rende il mondo vacuo.

La pace ed il silenzio

sono il mio corpo.

(buio)
III° QUADRO

[nella cabina di guida del treno 37...luce rossa intensa!...]

Il Professore ed il Topologo si abbracciano

(Con il solo suono del convoglio)

(buio)

(Postfatto - buio)

Voce fuori campo :

Non avrei mai potuto immaginare quello che di li a poco mi sarebbe capitato,

quando raggiunsi il convoglio 37 incontrai il vecchio professore, oramai

stanco di ripetere la solita storia, di lottare e parlare fino all'esasperazione per

poi essere ignorato, ed in quel preciso momento sentii che affidava la sua vita

nelle mie mani...non è difficile capire perché ho deciso di seguire i sui passi in

questo viaggio senza ritorno... il vecchio aveva ragione, viviamo in un mondo

dove nessuno ascolta...nessuno!

[Postludio – buio]

Parte Seconda: L’anarca


Libero adattamento dalla raccolta di poesie e prose:

“In culo oggi no” di Jana Cerna

[interno di un Bar]

Anarca: Perché non posso leccarti tutto

Perché…

Succhiarti tutto

leccarti ed arraparti

nulla è osceno dove c’è amore…


In culo oggi no!

mi fa male

poi vorrei prima parlare con te

perché stimo il tuo intelletto

si può supporre che sia sufficiente

per chiavare in direzione della stratosfera…

Perché non posso presentarti il culo

In modo che tu lo sfondi

lo morda

lo picchi

e lo cosparga di sperma…

Perché non posso stare distesa accanto a te

parlare con te

e nel frattempo farti una sega

giusto così

per eccesso di vitalità

nulla è osceno dove c’è amore…

Noi ci amiamo!

Ed è per questo

che non abbiamo bisogno di star(e) insieme.

Noi ci amiamo!

E per questo che dobbiamo stare insieme.

Due son(o) più di Uno

Se Uno diventano.

[Fine]

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