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II rombo gigantesco di Ancona 821 [..] Comincia, © Calliope. E permesso sedersi, non dobbiamo intonare un canto epico: d’un fatto vero si tratta. Narrate, o fanciulle Pieridi; e mi giovi Tavervi chiamate fanciulle. Quando Vultimo dei Flavi straziava il mondo ormai agonizzante ¢ Roma era schiava del REOHECHMo, davanti al tempio di Venere che s’aderge sulla do rica Ancona G@GE™HEHE=Fe™— ¢ le riempi — un mombomdelinelrinrieo’i enormi dimensioni. I! pesce che s’era impigliato non era minote di quelli che il ghiaccio della Palude Meotide ricopre € che infin, spezzandosi ai raggi del sole, lascia liberi all'imboccatura del Mar Nero impetuoso, lenti per il letargo ¢ grassi per il lungo freddo. Questo mostro il padrone della barca ¢ della rete lo destina al pontefice sommo: chi infatti avrebbe osato esporre in ven dita o comprare un tale pesce, quando anche i lidi erano pieni d'un nugolo di delatori? Subito gli ispettori della spiaggia, sparsi qua e 1a, avrebbero in tentato causa al rematore nudo, e non avrebbero esitato a dichiarare fug- gitivo il pesce: a lungo nutrito nei vivai di Cesare, ¢ di Ia sfuggito, doveva itornare all'antico padrone. Se dobbiamo credere a Palfurio ¢ ad Armillato, quanto c’é di straordinario e di bello in tutti i mari, dovunque nuoti, appar- tiene al fisco. Converri dunque donarlo, per non perderlo. Quando git Pautun- no mortifero cedeva alle brine invernali, quando gid gli ammalati spera- vano la febbre quartana, strideva lo squallido inverno e conservava fresca la recente preda. Tuttavia egli si affretta, come se lo incalzasse il vento austro. 34, Calliope: la musa della poesia epi- a. Si noti il tono parodico dell'invoca- zione. 37-38. Ultimo della dinastia dei Flavi & Domiziano, figlio di Vespasiano fratello minore di Tito, che regno dall'81 al 96, 38. calvo... Neroni: Svetonio ci infor- ma che Domiziano cra divenuto presto calvo; a Nerone veniva accostato per la crudelt 42. glacies Macotica, « il ghiaccio della Palude Mcotide » (odiemo Mar d’Azov). 46. pontifici sumo: Domiziano assun- se il titolo di Pontifex Maximus nell’au- tunno dell'81. 53. Palfurio... Armillato: famosi dela- tori _dell'et di Domiziano. 59. fisci: fiseus era chiamata nell'eti imperiale 1a cassa privata dell'imperatore. 57. iam quartanam sperantibus ac- aris: col Sopravvenite dellinverno si pla ‘ava la virulenza della malaria; 1'i c¢ della febbre ogni quatro. giorn etic quartana) era considerato dalla _medicina antica un sintomo di miglioramento € un Preannuncio di guarigione. I consiglieri di Domiziano 823 B quuco furono ai suoi piedi i laghi, Ia dove Alba, sebbene distrutta, com- serial fuoo trofano venera un pit umile tempio di Vesta, Ia folla aman, gli fa pe un poco dimpaccio all'entrare. Quando gli fece’ala, i battent! i aprirono sui cardi silenziosi; i patrzi, esclusi, contemplano Ia ghiotts pic tanza che & ammessa. Si va al cospetto dell’Atride. Allora il pescatore “il Piceno « Accetta » disse «una preda troppo grande per un focolate private, In onore del tuo genio si festeggi questo giotno, affreuiti a sbarazzare d'ogni peso lo stomaco € consuma questo rombo riserbato per eta tua. Lui stesso hu voluto esser catturato ». Quale adulazione piti scoperta? Eppuze egli rind Jn cresta; non c’® nulla che non possa credere di se stesso, quand’? lodato, tun potere uguale a quello degli dei, Ma non cera una misura di padella adeguata al pesce. Si chiamano percid a consiglio i grandi, che egli odiava, sul cui volto posava il pallore della tre. menda ¢ grande amicizia. Per primo, al grido del Liburno « Presto, & gid se- duto! » accorreva afferrando il suo mantello Pegaso, da poco imposto come fatiore a Roma sbalordita. Erano forse altra cosa i prefetti? Di costoro eli cra il migliore, ill pid onesto interprete delle leggi, sebbene pensasse che in quei tempi funesti tutto si dovesse trattare con’ giustizia imbelle. Venne anche la gioconda vecchieza di Crispo, del quale i costumi erano. simili alla sua eloquenza: un’indole mansueta. A colui che dominava le terre ¢ i mari chi poteva essere pitt utile come consigliere, se sotto quella rovina ¢ quella Peste fosse stato lecito condannare Ia crudelta e dare un consiglio onesto? Ma cosa c'8 di pit violento dell’orecchio d'un tiranno, col quale anche a parlare i pioggia, del caldo, della primavera tempestosa, un amico rischiava Ia morte? Fali percid non tese mai le braccia a remare contro corrente, né era cittadino capace di esprimere liberamente il suo animo e di sacrificare Ja vita al vero. Cosi vide molti inverni ¢ ottanta solstizi estate: con queste armi fu al sicuro Perfino in quella corte. Dappresso si affrettava Acilio, della sua stessa et8, con il giovane figlio che non meritava d’essere atteso al varco da motte cost cru. dele ¢ accelerata dalla spada del padrone; ma da un pezzo quasi un mira. colo giungere a vecchiaia quando si & nobili, e per questo io preferisco essere woe 1s cone ¢ Geltimperatore si tro- Plancio, XXV, 62, aveva detto seriamente : tO a che il popolo’ romano sceglie i magistrati Pf, ltt ad Atridem: Giovenale insite quast ff publics ato 81. Crispi: Q. Vibio Crispo, console per uno Schiavo o un liberto Ia terza volta nell'83, Hbutnia, regione dellll- "94 gg. Acilius... cum iuvene: Marco € la Dalmazia. Acilio Glabrione, il cui figlio, console nel sie asus: un piurisca, che era stato 1h i ce lurista, che era fu obbligato'da Domiziano a combat- Vengglifieto e pretetio div Roma sono tere oceeugate dt nell'arena Albana; € iva- pil tardi fu esiliato © fatto uccidere dallo one nell'orazione Pro stesso Domiziano, nel 95. ‘Abiezione, crudelta, servilismo ginwe dun gente. No i orsi numidi, ° tacere, Fi unset che git al mat SPanpe> pid crudele ¢ Fusco, che riserbava ver fe pared marmoree una. villa, poasin di qullasassino di ‘de non aveva mai visto, ee sdltore cco e fonesto, accattone da ponte degno mandare teneri baci alla vettura fi cari della via di Aricia e di i pendio. Nessno pit di Iui si stupt del rombo; ped giaceva alla sua Ticio ¢ i colpi e 1a machina teatrale e i bimbi da Hi & inf 4 snistra, mentre la best icombattimenti del gladiatore ci questa sollevati straordnario presagio di un un qualche re, tica, vedi le pinne ritte 98 femercalus giganis: i Giganti a ati dalla Te Tespressione dit jovenale percid indica chi non @ nobile. iitia Sat Fe Fons — n08 ipl pb pciel poe co Tt ‘oven coe ea sat agevle Bean genes! eT Se Spe del ze "Torguiaio il So see ep el re Tego Osa abeiee: Rubrio Gallo, legato Coolie in Mesa eel 70, sono. Vepe tea "indo To line, ede fom) (ios la nipote di Domiziano (of- tae veers reus atque tacendae), . Montanus: fone. Giunio Mon- ‘tano, console suffetto nell’81. i lit Grspinus tno schiavo oiginato Corer jin Egitco, profondamente cor- too atc a dapiaa sto Dom Zane da ca un favo, "Giovenale i Seta ti aoe” nal? 4a do Fanera: a Rom mn ening cpa deere olorost nall®, Pompeius: personage a Srebbe ormai le ast ruto? Era facile farla ‘non nobile, avanzava tuttora pit sfrontato hehe il ventre di Montano, inn trasuda Pamomo, quanto a di lui a far sgozzare Te sue viscere agli avvoltoi della Dacia e studiava stro fino al velario. Non gli fanatico percosso dal tuo delirio, o Bellona, grande ¢ Iuminoso a Bal suo carro britannico cadri Arvirago. La bestia & eso sul dorso? ». Mancd 825 Non giovd dunque nulla al misero_irafigecre cacciatore ignudo nell’arena di Alba. Chi ¢ patrizie? Chi ammira quella tua ‘aun ré barbuto! Non pis sereno Rubro, colpevole d’un’antica offesa ddi un cinedo che scrivesse satire. lento per Vobesiti, ¢ Crispino mala pena esalano due funerali, In gente per un semplice sussusto, ‘ Veientone prudente, in com Catullo, il quale ardeva d'amore per una ragazza Cattre enorme ¢ straordinatio perfino aii nostri di mendicare dietro che discende 1 a Tungo volgendosi destra, Allo stesso modo lodava ‘¢ Veientone, ma_come un dice: « Eccoti uno joniero fa il profeta ¢ trionfo. Prenderai pri ‘solo che Fabrizio precisasse Ja 112, Fascus: Cornelio Fusco, morto hel a seconda spedizione contro i Daci nel 187, T13. Veiento: Aulo Fabrizio Veientone, console per la terza volta nell'SL 0 nell’825 Gatullo® Lucio Valerio Catullo Messalino, Collega di Domiziano nel consolato 'an- tno 73, triste delacore. 116. satelles: Ja parola indica qui us menicante che fa la posta in un luogo 117. Ati della via Appia, miglia da Roma. TI9-121. Catullo era cieco. 122, et pegma... raptos: una apposita machina teatrale (pegma) sollevava ne- fli spettacoli teatrali i fanciulli che vi Fecitavano, quando occorreva, rappresentare feene di volo (nella leggenda di Tearo, 0 jin quella di Ganimede rapito dall'aquila), Velaria: erano veli che venivano stesi SO pra il teacro, per riparare dal sole. 127. Arviragus: propabilmente un fe 0 tun capo dei Britanni, i quali diedero molto filo da torcere ai Romani al tempo ‘di Domiziano. jos. ad axes: dietso i carti ‘che toccava Aricia a 16 Fr «Ob, se a queste scioccherze »... 827 «Tesh del rombo. «Qual dunque il wo parere? Farlo a pezzi? » pate ai questo oltraggio » esclama Montano. « Si appresti una ‘pignates as ‘the fra le pareti sottli accolga un ampio spazio. Occorre per Ie eal bin igande c improvvisato Prometco. In fretta, preparate Tatpilla cla toa da oggi, Cesare, dei vasai seguano Ia tua corte ». oui thgrere, degno dell'vomo, prevalse. Eli conosceva l'antica dissolutezza Que Pe prolungate veglie di Nerone oltre la mezzanotte e il nuovo ap- m0 quando accendeva i suoi polmoni il vino di Falemo. Nessuno, ai miei we era eosle esperienza in fatto di buona cucin al primo morso sa- rieinguere se Je ostriche fossero originarie di Cireei o delle rupi del Flo o dalle enute di Rutupie,e al primo spuardo diceva la spaggia d'un rico. fey oi alano: In seduta si scoglie e sono autoriznti a uscire i ma iorenti Ta node generale aveva tascinati nella sua rocca alban, bigot © co Hija afrettars, come se avesse dovuto far loro qualche comuniczzione sui ani tori Sigimbri, come se dalle estreme repioni del globo un ang Gas easago fosse giunto con rapide ali. E volesse il cielo che a queste ali avesse piuttosto dedicato tutti quegli anni di terrore, nei j prixd [Urbe di anime gloriose ¢ eccelse, impuncmente © senza vendi- ire Ma fo perduto quando incomincid a farsi temere dai manovali; questo | ind chi era madido del sangue dei Lamia. 153, Qui Prometheus sta per vasaio. In- Prometeo & il prototpo dei vasai, Feché impastando fango e acqua plasmd secondo il mito — i prumi uomini. ltl, Rutupino...fando: le tenute di up nel Kent, in Inghilterra, produce- "mp epte oxtiche ium magnus: L'espressione & tan- 1 i catia icon in quanto, due vers S000 nominate Je popolazioni ger- fsike dei Carti-e dei Sigamb Sent combutrute da Domiziano ti il principe siport} nell'83 un discusso trionfo, ma la guerra continud agli anni 153. Domiziano fu perduto quando gli venne meno il favore della gente di pit passa estrazione, in pacticolare dell'esrci- ‘al suo assassinio parteciparono anche Domiziano mise a Plautino Eliano, il primo marito di folto per sposarla.

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