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CASE HISTORY

I criteri di scelta dei terreni microbiologici


e la relativa qualifica
P. Lazzeri – G. Dalmaso (Particle Measuring Systems – Fonte Nuova – RM)

Parole chiave: Terreni colturali – Campionamento superfici – Piano di monitoraggio – USP 116 – Growht Promotion Test – Colonie fun-
gine – Microrganismi anaerobi – Analisi dei trend

Sicuramente il monitoraggio microbiologico rappresenta una delle più cri- È altresì diffuso l’uso di piastre con chiusura atta a ridurre la pos-
tiche e complesse strategie di controllo della contaminazione attuate in sibilità di apertura accidentale delle piastre; la conseguente pos-
aree classificate GMP ed i terreni colturali svolgono un ruolo di primaria sibilità di ridotta aereazione del terreno richiede che siano atten-
importanza. In questo articolo si approfondiranno i limiti e i vantaggi di dif- tamente seguite le istruzioni operative fornite dal produttore per
ferenti tipologie di terreni microbiologici utilizzati nei monitoraggi ambien- evitare di interferire con la fertilità del terreno.
tali, fornendo al contempo utili informazioni relative ai test di convalida. La quantità di terreno con cui vengono riempite le singole piastre
non è specificamente normata, pertanto sono disponibili sul mer-
cato piastre a differente riempimento.
Le piastre per campionamento delle superfici (‘Rodac’) sono so-
I terreni colturali vengono utilizzati per le analisi microbiologiche litamente riempite con 17 ± 1 ml di terreno. Le piastre da 90mm
di prodotti sterili (test di sterilità) e non obbligatoriamente sterili sono disponibili con quantità di terreno variabile da un minimo di
(TAMC & TYMC e ricerca patogeni), per test di verifica di qualità 15 ml ad un massimo di 30 ml. La qualità dell’agar e la quantità
degli impianti e dei processi produttivi (Media Fill), per il controllo di terreno presente nella piastra determinano un differente grado
e la rilevazione di contaminazione microbica in aree classificate di disidratazione durante l’esposizione, sia in caso di campiona-
(aria/gas compressi, superfici, acqua), per la identificazione degli menti attivi che passivi; la perdita di peso dei terreni in piastra
isolati ambientali e per altri test di laboratorio. dopo l’uso rappresenta uno dei parametri critici da valutare per
Le normative vigenti EP-USP richiedono che sia verificata la qualità verificare la conformità del terreno essendo nota la perdita di fer-
dei terreni microbiologici da utilizzare in aree classificate GMP te- tilità di terreni con ridotta idratazione. Anche in questo caso, la
stando: differenza di costi derivante dal diverso grado di riempimento
• la sterilità del terreno (ovvero l’assenza di crescita microbica delle piastre è da valutare considerando la ‘resistenza’ dei terreni
dopo il dovuto tempo di incubazione alla temperatura appro- all’uso (si pensi alla possibilità di campionamenti frazionati quale
priata); alternativa all’aspirazione continua).
• la fertilità del terreno (‘Growth Promotion Test’ – “GPT” - ovvero Alcuni terreni pronti in piastra devono essere conservati in con-
la capacità di promuovere la crescita del microrganismo inocu- dizioni di temperatura refrigerata; tale procedura può garantire
lato); maggior stabilità/validità del terreno limitando gli sprechi ma è
• la conformità del terreno (ovvero la corrispondenza con i requisiti da considerare il costo della gestione refrigerata. L’intervallo della
di farmacopea degli ingredienti della preparazione, inclusa la temperatura di stoccaggio indicato dal produttore deve essere
sterilizzazione) tenuto in considerazione per poter correttamente gestire idoneo
controllo della temperatura durante il trasporto e l’immagazzina-
mento.
Valutazione del confezionamento terreni
in piastra per campionamenti ambientali
Growth Promotion Test (GPT)
I terreni devono essere confezionati in maniera da consentirne e temperature di incubazione
l’utilizzo in cleanroom limitando il rischio di ingresso di contaminanti
dall’esterno; è idoneo che i terreni da utilizzare in arre classificate Scopo del Growth Promotion Test è determinare l’idoneità del
A-B siano in confezionamento sterile, protetti da triplo imbusto, terreno di coltura. Il terreno è ‘sfidato’ con un piccolo numero
gammati. Particolare importanza riveste la quantità di piastre per di microrganismi per assicurare i complessi nutritivi. Il test è
unità di confezionamento al fine di ottimizzare la quantità di ma- descritto nelle <USP 61> - <USP 62> - <USP 71> - EP 2.6.1.
teriali introdotta in area sterile, evitare spreco e contenere i costi. – EP 2.6.12 – EP 2.6.13 ed è armonizzato per le Farmacopee
La maggior parte delle aziende farmaceutiche prevede che piastre USP, EP e JP.
introdotte in aree sterili, ovvero liberate dagli involucri di protezione, I terreni devono essere testati sia versus ceppi ATCC indicati
se non utilizzate vengano rimosse e gettate. È in riferimento a dalla Farmacopea che versus isolati ambientali, inoculando 100
tale procedura che l’utilizzo di terreni in piastra in confezionamenti cfu o meno di ciascun ceppo. I microorganismi devono derivare
in cui limitate quantità di piastre sono raggruppate ed imbustate dal lotto primario ‘Reference culture’ mediante non più di 5 pas-
è da preferirsi. saggi.

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Procedura del GPT per controllo su terreni in uso Coerentemente con quanto sopra indicato, gli Enti Regolatori /
il test deve essere eseguito su ogni nuovo lotto di terreno in in- Ispettivi invitano a valutare sulla base di considerazioni scientifiche
gresso; eventuale audit al produttore e convalida del processo quali siano le più idonee condizioni di incubazione per singola
di trasporto possono consentire di ridurre la frequenza dei test applicazione; un esempio può aiutare a chiarire questo concetto.
da eseguire sui materiali in ingresso. La percentuale di recovery La ricerca di contaminanti microbici in impianti di WFI porterà a
deve essere compresa tra 70% e 200%. In caso di terreni selettivi, considerare la possibile presenza di specie microbiche che pre-
il microrganismo di cui è inibita la crescita non deve sviluppare diligono più elevate temperature (si ricorda, infatti, che la tempe-
colonie. ratura della WFI in loop farmaceutici difficilmente scende al disotto
dei 60°C) ovvero ad attuare un incubazione dei terreni a 30-35°C
Procedura del GPT per convalida nuovi terreni o superiori; un eventuale implementazione della rilevabilità dei
Dopo l’incubazione, la crescita dei microrganismi su nuovo terreno contaminanti potrà aversi attuando incubazioni di maggior durata,
è comparata alla crescita sul terreno già in uso applicando i criteri ma appare poco probabile che una incubazione a più bassa tem-
di accettazione indicati dalle linee guida: la USP 61 indica che il peratura possa agevolare la rilevazione di specie microbiche con-
numero di colonie rilevate sul nuovo terreno deve essere parago- taminanti un loop di WFI.
nabile a quanto rilevato sul terreno in uso per un fattore 2 ovvero
non meno della metà / non più del doppio. (Esempio: conta su
terreno in uso= 40 cfu – conta ammessa su terreno nuovo = 20- La scelta delle tipologie di terreno
80 cfu). I test eseguiti per accettazione della conta di specifici mi- da usare per i monitoraggi
crorganismi, come da USP 62, devono dimostrare che il numero
di colonie sul nuovo agar deve essere comparabile con le conte La USP <1116> esplicita che: ‘un terreno microbiologico ‘gene-
sui terreni già in uso. (in questo caso NON è previsto che si rico’, come il TSA, in molti casi è idoneo al monitoraggio ambien-
applichi il fattore 2). In caso di GPT su terreni selettivi, eventuali tale perché sconsente la crescita di ampia varietà di batteri, lieviti
microrganismi inibiti non devono crescere. Il numero e l’aspetto e muffe. Questo terreno può essere arricchito con additivi per
delle colonie devono essere comparabili in numero ed aspetto a aumentare o minimizzare gli effetti indotti dagli agenti sanitizzanti
quanto rilevato sul terreno in uso. I microbiologi raccomandano o dagli antibiotici (ndr: stress del microrganismo). I Produttori do-
fortemente che i test di GPT su nuovo terreno siano eseguiti in vrebbero valutare la ricerca specifica di lieviti e muffe. Se neces-
parallelo con terreni in uso per comparazione. I test in parallelo sario, possono essere usati terreni generalmente idonei alla cre-
sono condotti con la medesima sospensione, dallo stesso tecnico, scita di specie fungine come il Sabouraud (SDA), il Sabouraud
con lo stesso metodo, nelle stesse condizioni; unica variabile modificato o terreni selettivi.’
deve essere il terreno. La USP <797> esplicita che, al termine del periodo di campiona-
Riguardo le temperature di incubazione, la USP <61> specifica le mento o esposizione, le piastre sono incubate capovolte ad una
temperature per i Growth Promotion Test e per le conte totali temperatura e per una durata che consenta la crescita microbica.
TAMC & TYMC indicando 20-25°C per miceti e 30-35°C per i Si suggerisce di incubare il TSA a 30-35°C per 48-72 ore e viene
batteri. La USP <1116> , relativa alle metodiche di monitoraggio aggiunto che ‘Il Malt Extract Agar o altro terreno idoneo ai funghi,
microbiologico delle aree in asepsi, specifica che ‘la durata e le è consigliato sia incubato a 20-25°C per 5-7 giorni’.
temperature di incubazione sono definite sulla base dei tipi di ter- Numerosi sono i microbiologi farmaceutici che evidenziano una
reno che sono stati selezionati’. La Normativa riporta: ‘Tipica- non significativa differenza di fertilità microbica tra TSA e SDA, in
mente, per terreni di crescita generici come il TSA, le temperature particolare, numerosi sono gli studi che escludono una più efficace
di incubazione sono comprese nell’intervallo 20°-35°C e devono rilevazione dei miceti mediante l’impiego di SDA rispetto al TSA
essere rispettate per un tempo di incubazione non inferiore a 72 nel corso dei monitoraggi routinari. In considerazione di ciò, molte
ore. Si possono valutare tempi maggiori di incubazione in consi- sono le aziende farmaceutiche in cui il monitoraggio microbiologico
derazione di eventuali contaminanti a lenta crescita. Le tempera- è attuato utilizzando esclusivamente TSA, con incubazione ad
ture sopra indicate non hanno alcun valore ‘assoluto’. unico intervallo di temperatura o con ‘doppia incubazione’, ma
Numerosi sono i microbiologi di aziende di produzione farmaceu- escludendo l’uso routinario del SDA.
tica che attuano l’incubazione dei terreni in piastra usati nei mo- Le esplicite richieste normative relativamente all’attenzione da ri-
nitoraggi, a due diverse temperature; la procedura più diffusa volgere alle rilevazioni di eventuali contaminanti a lenta crescita
prevede incubazione di TSA per 3 giorni a 20-25 °C e per 2 nonché alla valutazione d’uso di terreni idonei a favorire lo sviluppo
giorni a 30-35 °C. La successione dei due test (prima 20-25°C e di determinate specie microbiche, portano alcuni microbiologi a
poi 30-35°C o viceversa) è definita dai singoli laboratori. Molti valutare l’uso di terreni atti alla crescita dei miceti. L’esperienza e
sono, per contro, i microbiologi farmaceutici che scelgono di in- la letteratura evidenziano come il Malt Agar (MEA) ed il Potato
cubare i terreni usati nei monitoraggi alla temperatura di 30-35 Dextrose Agar (PDA) o Potato Sucrose Agar (PSA) siano terreni
°C per 5 giorni. idonei a favorire la crescita di lieviti e muffe; in particolare, studi
Da numerosi studi eseguiti presso laboratori microbiologici ac- approfonditi, portano a ritenere genericamente più idonei allo svi-
creditati e/o presso aziende farmaceutiche, i dati di letteratura luppo dei lieviti i terreni PDA e PSA indicando il MEA come idoneo
evidenziano che, sebbene differenti temperature di incubazione a favorire lo sviluppo di molte specie di muffe.
possano influire sulla crescita delle colonia microbiche, ciascuna Scopo dell’implementazione di un terreno particolarmente indi-
delle strategie di incubazione sopra descritte consente una idonea cato per la crescita delle muffe non è sostituire il SDA quale ter-
rilevazione di eventuali contaminanti; ciò che in questo articolo si reno da affiancare al TSA nei monitoraggi routinari, bensì valutare
vuole evidenziare è che l’intervallo / gli intervalli di temperatura e l’implementazione di campionamenti microbiologici da eseguire
la durata dell’incubazione dei terreni usati nei monitoraggi non è in punti ritenuti a maggior rischio di contaminazione fungina. Un
definita dalle linee guida bensì è richiesto sia valutata e definita attento studio dei locali classificati GMP eseguito allo scopo di
dal microbiologo. individuare i punti in cui i parametri ambientali ed i dati di biobur-

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den possano essere correlati al maggior rischio di sviluppo dei
miceti, porterà a definire un programma di monitoraggio finalizzato
ad escludere il rischio di contaminazione da muffe, con particolare
riguardo alle specie a lenta crescita. I locali in cui sono poste le
autoclavi, le sale lavaggio, le celle refrigerate e, più in generale,
le aree in cui condizioni di temperatura/umidità o persistenza di
acqua, possono essere monitorate con frequenze annuali o in-
feriori, utilizzando, per esempio, MEA e prevedendo incubazioni
prolungate fino ad oltre 3 settimane. Vantaggi correlati a tale
strategia di monitoraggio sono: la possibilità di eseguire una ri-
cerca specifica di forme fungine difficilmente rilevabili con terreno
generico e/o forme a lenta crescita senza dover modificare il
piano routinario di monitoraggio ambientale e la possibilità di ri- Figura 2 - Aspergillus Niger su Malt Extract Agar
levare le colonie fungine con un aspetto che ne consenta una
più agevole identificazione.
In caso di studi di convalida di terreni microbiologici da utilizzare
per la ricerca di forme fungine a lenta crescita, è idoneo utilizzare
oltre ai ceppi standard di Farmacopea, quali Candida albicans
ATCC 10231 ed Aspergillus niger ATCC 16404, ed a ceppi isolati
ambientali, anche il micete rappresentante delle forme a lenta
crescita ovvero il Tricophyton mentagrophytes ATCC 9533.

L’aspetto delle colonie fungine su differenti terreni

I micologi evidenziano come l’uso di terreni specifici possa age-


volare lo sviluppo di colonie fungine il cui aspetto assuma morfo- Figura 3 - Aspergillus Niger su Czapek Agar
logia e/o colorazioni che ne facilitano l’identificazione. La crescita
delle colonie fungine risulta più rapida su MEA o PDA/PSA o Cza- Il Fusarium cresce bene su MEA ma è vantaggioso utilizzare PDA
pek Agar rispetto ad analoghe condizioni di incubazione su TSA o PSA incubando con luce piena, a circa 25°C per 7/14 gg sino
(lo ‘Czapek Agar’ è un terreno semisintetico, contenente sacca- ad ottenere evidenti e riconoscibili colonie di Fusarium che, se di
rosio quale fonte di Carbonio e Nitrato come unica fonte di azoto). specie diverse, evidenziano colori diversi; è interessante eviden-
È noto che il MEA è il terreno indicato per coltivazione ed identifi- ziare che alcuni Fusarium si sviluppano bene anche per un‘incu-
cazione di molti Zigomiceti (per es: Rhizopus..) l’incubazione a bazione con terreni a basso contenuto di nutrienti , a 25°C , per
20-36°C ha durata media di 1 settimana. 7-14 gg ma in condizioni poca luce a 310-360 nm (vedi Figg. 4,
Alcuni dei miceti più frequentemente rilevati in aree Farmaceutiche 5 e 6).
appartengono ai Deuteromiceti; questi funghi producono spesso
metaboliti tossici e, generalmente, si sviluppano su MEA oppure
su OA Agar in 10-14 con incubazione a 20-30°C gg. Alcune fa-
miglie di Aspergilllus crescono e si sviluppano meglio se al terreno
è aggiunto saccarosio. L’Aspergillus fumigatus, frequente negli
HVAC e sistemi di umidificazione, vive e si sviluppa a temperature
elevate, fino anche a 55°C, ma cresce e si moltiplica anche a
25°C; ciò è confermato osservando che con incubazione a 25°C
si ha evidenza di colonie distinte crescita in un tempo medio di
10-14 giorni ma con incubazioni a 35-40°C la crescita è più ve-
loce. L’Aspergillus Niger su Czapek agar cresce a 25°C raggiun-
gendo 4-5 cm di diametro in 7 giorni, con aspetto bianco/giallo e Figura 4 – a) Fusarium su Sabouraud Agar in crescita; b) e dopo sei giorni di incubazione
dense linee marroni-nere (vedi Figg. 1, 2 e 3).

Figura 1 - Aspergillus Niger su Potato Dextrose Agar (PDA), su Malt Yeast Agar (MYA) e su
Sabouraud Agar(SDA) Figura 5 - Fusarium (ceppi mutati) su Malt Extract Agar

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La ricerca di microrganismi anaerobi

La USP <1116> chiaramente indica che: ‘In generale, il monito-


raggio (ambientale)per anaerobi obbligati non è eseguito perché
tali microrganismi sono inidonei a vivere in presenza di aria. Co-
munque, nei processi asettici possono essere presenti anaerobi
facoltativi. In caso di condizioni di anaerobiosi o per completezza
di investigazioni (per es. identificazioni di questi microrganismi nel
corso di test di sterilità) è idoneo garantire monitoraggio per la ri-
levazione di anaerobi facoltativi e/o organismi che crescano in
condizioni di scarsa ossigenazione’.
Ancora una volta, la lettura delle linee guida offre spunti di riflessione
per un corretto ed esaustivo piano di monitoraggio ambientale
Figura 6 - Fusarium su Potato Dextrose agar (Fusarium graminearum) ovvero per la definizione di una efficace strategia di controllo e
contrasto alla contaminazione microbica. Così come è richiesto
Tra gli Ascomiceti, per una coltivazione ottimale di molte specie che sia valutato il rischio correlato a processi produttivi in condizioni
di ‘Penicillium’ si usa MEA, meglio se con aggiunta di saccarosio di anaerobiosi al fine di considerare l’idoneità di Media Fill mediante
o di NaCl. Per la rilevazione è idoneo utilizzare MEA; con incu- Fluid Thyoglicollate Medium (FTM), è idoneo valutare l’esecuzione
bazione su MEA a 24°C in 7-14 gg si formano colonie del dia- di campionamenti in anaerobiosi. Per esempio, per campionamenti
metro di 6-7 cm aventi tipiche colorazioni giallo-arancio-verde su aria compressa e su azoto è adeguato prevedere anche l’uso
(vedi Fig. 7). di un terreno diverso dal TSA; FTM, Columbia Agar e altri terreni
che favoriscono lo sviluppo microbico in anaerobiosi. Columbia
Agar, così come altri terreni atti ad incubazione in anaerobiosi,
sono idonei per i campionamenti routinari su azoto ma ciò non
esclude l’uso saltuario (per es.: 1 volta ogni uno/due anni) di TSA
o altri terreni da incubare in aerobiosi al fine di escludere il rischio
di contaminazione da forme sporali di microrganismi aerobi.

Differenti strategie di campionamento delle superfici:


contact o swabs?

Scopo di questo articolo non è illustrare le differenti soluzioni usate


nel monitoraggio microbiologico ma, per completezza di trattazione,
esaminiamo alcuni aspetti correlati all’uso di piastre contact e/o
swabs per il campionamento delle superfici. Le linee guida preve-
dono che il campionamento delle superfici piane possa essere
eseguito sia mediante piastre contact che mediante swabs ma
evidenziano la necessità di ricorrere ai tamponi per le superfici di
forma non-piana (per es.: parti macchina, maniglie, griglie, lume
delle tubature). Numerosi sono gli studi che evidenziano come l’ef-
ficienza di recupero delle piastre contact sia mediamente stimata
in circa il 70% mentre l’efficienza di recupero degli swabs varia
molto a seconda del tipo di tampone utilizzato; si rileva da un
minimo recupero del 25% per tamponi in rayon ad un massimo re-
cupero del 85% per tamponi floccati. Gli swabs possono essere
utilizzati per il campionamento delle superfici sia prevedendone
un’incubazione in brodo di coltura (generalmente TSB) che utiliz-
zando i tamponi stessi per semina su piastra. Il campionamento
delle superfici critiche di aree sterili può essere finalizzato ad eseguire
un test qualitativo (presenza/assenza) oppure quantitativo (conta
microbica) ma un aspetto importante è utilizzare tecniche di cam-
pionamento che non distruggano il campione ovvero prevedere la
possibilità di recuperare i microrganismi eventualmente rilevati per
la identificazione. Un importante criterio di valutazione del più idoneo
metodo di monitoraggio delle superfici è la possibilità che residui di
Figura 7 - Penicillium cainii CNU 114236. Colonies grown on Czapek yeast extract agar (A, B), terreno possano permanere dopo il campionamento. L’esperienza
malt extract agar (C, D), and yeast extract sucrose agar (E, F) for 7 days at 25 , conidiophores
e la letteratura dimostrano che non si può escludere il rischio che
(G~I), conidia (J) (scale bars: G = 20 µm, H~J = 10 µm)
tracce di terreno possano essere rilevate sulle superfici campionate;
ciò può contribuire ad innalzare il rischio di contaminazioni micro-
biche ma, soprattutto, eventuali residui di terreno su superfici critiche
dovrebbero essere valutati in fase di Cleaning Validation. Gli indu-

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menti protettivi indossati dagli operatori così come i guanti devono rare un ‘quadro’ del livello di contaminazione delle differenti aree
essere routinariamente monitorati e l’uso di piastre contact o tam- dello stabilimento che, attraverso l’evidenza di eventuali variazioni,
poni può essere causa di differenti operatività. I campionamenti consenta di gestire il rischio microbiologico. I numerosi dati ottenuti
degli indumenti eseguiti mediante terreno in piastra obbligano gli attraverso i monitoraggi vengono elaborati sotto forma di trend, i
operatori a cambiare la divisa da cleanroom. Ciò può comportare cui andamenti standard e le cui variazioni al di sopra di determinati
che, nel corso delle attività produttive, un operatore debba lasciare limiti costituiscono campanelli di allarme per i microbiologi.
la cleanroom, recarsi nello spogliatoio e tornare all’operatività solo Gli Enti Regolatori ed Ispettivi invitano ad esaminare con attenzione
dopo aver indossato una tuta pulita. Analogamente, il campiona- eventuali variazioni dei trend, sia in termini di superamento dei
mento dei guanti può essere eseguito utilizzando terreni in piastra limiti di allerta e/o di azione (‘Out Of Specification’ - OOS) che di
oppure tamponi; nel primo caso il campionamento sarà limitato deriva dei trend (‘Out Of Trend’ – OOT). La USP <1116> sottolinea
alle aree dei polpastrelli mentre l’uso di swabs può consentire il che eventi isolati di contaminazione in aree non critiche possono
campionamento delle dita e dei palmi. essere considerati come eventi correlati ad attività routinarie che
Differenti procedure di manipolazione dei campioni ottenuti mediante si svolgono nelle cleanroom ma variazioni nei trend relativi ai mo-
piastre contact o mediante tamponi, la facilità o meno di effettuare nitoraggi devono essere rilevati, esaminati e corretti.
autonomamente il campionamento degli indumenti da parte degli Il crescente utilizzo di software per la gestione dei dati di monito-
operatori, la sensibilità dei metodi ed i rischi correlati ad eventuali raggio microbiologico in aree classificate, consente di esaminare
residui devono essere valutati dal microbiologo per definire le più sia i contaminanti microbici più frequentemente rilevati nelle singole
idonee strategie di campionamento per singola area. In ultima ana- aree, di definirne numero e frequenza di rilevazione e, quindi, di
lisi, ma non per minor importanza, è importante considerare quanto elaborare rapidamente trend che possano evidenziare eventuali
chiaramente evidenziato dal ‘PDA Technical Report n°69’ relativa- variazioni del bioburden. L’esperienza dei microbiologi evidenzia, a
mente alle più recenti scoperte scientifiche riguardo la localizzazione tal riguardo, l’importanza di un’attenta valutazione dei limiti di allerta
dei microrganismi in cleanroom e la loro rilevabilità. Per lungo tempo al fine di agevolare la esaustiva esamina dei dati. Coerentemente
si è ritenuto che la maggior parte delle forme microbiche presenti con quanto richiesto dagli Enti Regolatori e chiaramente esplicitato
in cleanroom fossero isolate, disperse nell’aria in forma planctonica e descritto dal PICs (Pharmaceutical Inspection Convention and
mentre i più recenti studi evidenziano come forme microbiche ag- Pharmaceutical Inspection Co-operation Scheme), i limiti di allerta
gregate, anche miste, siano sovente presenti adese su superfici a ed azione per singola area classificata devono essere definiti sulla
formare Biofilm. Il PDA TR 69 evidenzia l’importanza di valutare il base dei dati rilevati nel corso dei monitoraggi considerando i limiti
rischio di Biofilm su superfici di cleanroom e sottolinea che, non di contaminazione ammessi per classe come riferimento per le
potendo ad oggi indicare metodi più efficaci nella rilevazione di sole attività di classificazione/convalida ambientale periodica.
forme aggregate in Biofilm, è idoneo considerare l’uso di differenti Un esempio consentirà di chiarire quanto sopra esposto:
strategie di campionamento delle superfici; anche l’uso di Metodiche I limiti di contaminazione ammessi per classe sono riportati nella
di Microbiologia Rapida (RMM) può supportare i microbiologi con- tabella in calce:
sentendo lo studio dei trend di bioburden in tempi brevi.
Qualunque sia la metodica di campionamento microbiologico delle
superfici, il terreno utilizzato deve essere idoneo a promuovere la Recommended limits for microbial contamination (a)
crescita microbica anche in presenza di eventuali residui di agenti
sanitizzanti e/o di composti antibiotici. Le linee guida riportano Grade air sample settle plates contact plates glove print
quanto indicato da studi scientifici circa i neutralizzanti da utilizzare cfu/m3 (diameter (diameter 5 fingers
per inattivare l’azione antimicrobica che eventuali residui di sanitiz- 90 mm) 55 mm) cfu/glove
zanti potrebbero causare in fase di campionamento delle superfici cfu/4 hours(b) cfu/plate
mediante terreni solidi o liquidi. L'associazione lecitina-polisorbato A <1 <1 <1 <1
-istidina -tiosolfato neutralizza la maggior parte dei disinfettanti. B 10 5 5 5
Recenti studi hanno evidenziato la possibilità che materiali semi- C 100 50 25 -
porosi possano assorbire perossido di idrogeno durante l’esposi- D 200 100 50 -
zione a trattamento VPHP in isolatori; gli effetti antimicrobici dovuti
ad eventuale tardivo rilascio del perossido di idrogeno possono Notes – a) These are average values; b) individual settle plates
essere contrastati efficacemente utilizzando terreni pronti con ag- may be exposed for less than 4 hours
giunta di piruvato. Le aziende produttrici di farmaci antibiotici devono
prevedere l’uso di terreni con aggiunta di enzimi inattivanti degli Prendiamo in considerazione un’area di Grado C ed ammettiamo
antibiotici. L’efficacia di neutralizzanti dei sanitizzanti e degli inattivanti che si utilizzino i valori di 100 cfu/m3 come limite di azione per i
degli antibiotici deve essere dimostrata con studi di validazione. dati inerenti il campionamento attivo dell’aria ed il limite di 25
cfu/plate per le superfici e completiamo il nostro esempio ipotiz-
zando un limite di allerta per il campionamento attivo dell’aria di
I limiti di allerta e di azione 70 cfu/m3 ed un limite di allerta per le superfici di 14 cfu/piastra.
I valori di tali limiti sono ‘concettualmente’ ammissibili ma per ve-
Il monitoraggio di una cleanroom di produzione farmaceutica, di rificarne l’adeguatezza relativamente alla possibilità di rilevare
RABS e di isolatori, comporta la registrazione dei risultati e la re- eventuali variazioni dei trend, OOT, devono essere valutati in rela-
lativa gestione dei dati in forma di trend la cui analisi consenta di zione ai dati di bioburden.
evidenziare alterazioni del ‘normale’ livello di contaminazione di Ipotesi = valori medi della contaminazione: in aria 25-30 cfu , su
ogni specifica area. superfici 6-9.
In pratica, le attività di campionamento microbiologico e la conse- Nel caso i dati medi di bioburden si mantenessero entro i valori
guente raccolta dei dati di monitoraggio sono finalizzate ad elabo- indicati in questo esempio, i su indicati limiti di allerta risulterebbero

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eccessivamente elevati; il software non evidenzierebbe, infatti, al- ambientali sono dedicati al campionamento dell’aria. Le normative
cun ‘fuori standard’ anche nel caso in cui il bioburden dovesse richiedono, infatti, monitoraggio attivo (mediante aspirazione) e
divenire doppio rispetto al livello medio. Limiti di allerta inferiori, passivo (esposizione statica) delle cleanroom. Le piastre utilizzate
ovvero coerenti con i dati medi di bioburden (per esempio: 35 per il campionamento attivo sono sottoposte a flussi d’aria anche
cfu/m3 per l’aria e 10 cfu/plate per le superfici) consentirebbero molto intensi (sino a 100 – 180 litri/minuto) ma tale condizione si
di rilevare eventuali variazioni del livello medio di contaminazione protrae, genericamente, per tempi brevi, viceversa, le piastre per
ed esaminarne le cause al fine di attuare idonee azioni correttive. campionamento passivo rimangono esposte all’aria per lungo
Frequentemente si rileva l’abitudine ad indentificare esclusiva- tempo (genericamente per 4 ore in continuo). Il grado di dissec-
mente gli isolati rilevati in caso di fuori limite occorsi nelle aree camento di un terreno in piastra deve essere valutato in fase di
classificate A-B; al fine di una esaustiva conoscenza del bioburden convalida per garantirne la fertilità al termine dell’uso anche in
delle aree classificate è idoneo prevedere la identificazione degli condizioni di esposizione prolungata in aree con flussi intensi ed
isolati ambientali presenti nelle cleanroom di grado C. Senza voler elevati ricambi d’aria.
appesantire il lavoro routinario del Laboratorio Microbiologico, Una prima ed importante valutazione da tener presente è la scelta
può essere sufficiente effettuare una volta l’anno l’identificazione delle condizioni di test; poiché i test di convalida sono spesso
delle forme microbiche rilevate nel corso di campionamenti effet- eseguiti in cappe di laboratorio, è importante scegliere cappe a
tuati nell’arco di un giorno in un’area di Grado C. La conoscenza flusso verticale e non a flusso orizzontale e verificare che la velocità
delle specie microbiche presenti nelle aree circostanti i locali sterili del flusso sia rappresentativa delle condizioni di processo. com-
può risultare un interessante strumento di analisi in caso di inve- patibilmente con le esigenze dei reparti produttivi, può essere
stigazioni e può supportare i microbiologi nella definizione della conveniente eseguire alcuni test di convalida delle piastre preve-
più idonea frequenza d’uso di agenti sanitizzanti e/o sporicidi. dendone esposizione negli stessi locali in cui saranno utilizzate.
Un interessante articolo pubblicato sul PDA Journal già nel 1986
definisce alcuni parametri che possono aiutare i microbiologi nella
I controlli microbiologici quale strumento convalida dei terreni: si evidenzia che una disidratazione media
di indagine e di prevenzione pari 13 % del peso iniziale del terreno influenza la crescita micro-
bica in funzione dell’8% circa. L’autore mette in correlazione tale
L’identificazione microbica delle colonie rilevate durante i monito- grado di disidratazione ad una esposizione di terreni in piastra
raggi deve essere eseguita a livello di “genere” qualora sia superato per 24 ore in condizioni ‘ambientali’ (‘aria ferma’), per 6 ore sotto
il limite di Allerta ed a livello “specie” in caso di superamento dei flusso unidirezionale e per 1 ½ ora in aspirazione a circa 30 litri/mi-
limiti di Azione. Per esempio, sarà sufficiente indicare se trattasi nuto. Attualmente, numerosi sono i microbiologi che considerano
di batterio del genere ‘Staphylococcus’ in caso di superamento una perdita in peso dei terreni in piastra non superiore al 10-13%
di limite di Allerta ma si dovrà giungere a specificare la specie quale parametro di accettazione negli studi di mantenimento della
(Staphylococcus Hominis, Staphylococcus epidermidis, Staphy- fertilità (Growth Promotion Test) dopo esposizione.
lococcus aureus…) se è stato superato il limite di azione. È importante evidenziare che una corretta valutazione della perdita
Attento esame della distribuzione degli isolati ambientali e della percentuale di peso dei terreni in piastra deve essere eseguita te-
frequenza di recupero costituiscono parte integrante delle indagini nendo presente alcuni variabili importanti quali il volume di riem-
che consentiranno al microbiologo di comprendere le cause della pimento della piastra e l’incidenza del peso del contenitore pla-
contaminazione e di definire / attuare le idonee azioni correttive. stico. Procediamo con esempi chiarificatori.
Si tenga presente che, in caso di superamento dei limiti di Azione Ammettiamo che una piastra petri da 90mm pesi mediamente
(‘Out of Specification’ – OOS) si deve valutare il rischio di conta- 10 grammi ed ipotizziamo di testare tre tipi di piastre con egual
minazione del prodotto farmaceutico con conseguente possibilità contenitore (piastra petri diametro 90 mm e peso 10 g) ma con
di blocco di uno o più lotti produttivi. diversi riempimenti (18 ml; 25 ml; 30 ml). Ipotizziamo che nel
Le problematiche economiche dovute al mancato rilascio di lotti corso della esposizione ad un egual flusso tutti e tre i tipi di piastre
produttivi e le implicazioni legali correlate a failure di sterilità con- perdano la medesima quantità di acqua ossia si disidratino con
fermano l’importanza dei controlli microbiologici e chiaramente conseguente perdita di peso pari a 3 grammi cadauna. Ovvia-
evidenziano la criticità delle scelte dei terreni microbiologici, alla mente la piastra con minor volume di riempimento si rileverà la
corretta gestione delle procedure di controllo e di identificazione. meno efficace nel contrasto alla disidratazione ma i dati del test
potrebbero non evidenziare chiaramente le differenze qualitative
tra i diversi terreni. (per semplicità, consideriamo 1 ml di terreno =
Il rischio di disidratazione dei terreni in piastra 1 grammo).
Accade sovente che il test di valutazione della disidratazione dei
Una fase fondamentale negli studi di valutazione della qualità di terreni in piastra dopo esposizione sia eseguito senza tener conto
un terreno microbiologico è rappresentata dalla capacità dell’agar dell’incidenza che il peso del contenitore plastico può avere nella
di mantenere livello di idratazione idoneo a favorire la crescita mi- valutazione finale ma la tabella sopra riportata indica chiaramente
crobica. La maggior dei terreni in piastra utilizzati nei monitoraggi l’importanza di tale variabile.

Volume riempimento Perdita peso Peso Riduzione Peso piastra Riduzione


per disidratazione del terreno peso % con plastica peso %
18 ml 3 grammi 18 g -17% 28 g -10%
25 ml 3 grammi 25 g -12% 35 g -8,5%
30 ml 3 grammi 30 g -10% 40 g -7,5%

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Conclusione esigenze della produzione farmaceutica. I microbiologi possono
oggi disporre di differenti strategie di rilevazione della contamina-
Il monitoraggio microbiologico rappresenta certamente una delle zione microbica, di diversi terreni colturali, di software per la miglior
più critiche e complesse strategie di controllo della contaminazione gestione dei dati di bioburden nonché di strumenti che sollevano
attuate in aree classificate GMP. La scarsa innovazione dei metodi gli operatori da procedure routinarie garantendo, al contempo,
microbiologici più ampiamente utilizzati ha portato a non consi- standardizzazione di operatività critiche. La conoscenza delle
derare i dipartimenti di microbiologi come esecutori e responsabili scoperte scientifiche e delle più recenti soluzioni tecnologiche si
di alcune tra le più importanti procedure di controllo del rischio di affianca alla ampia scelta di attrezzature/materiali di microbiologia
contaminazione delle aree di produzione farmaceutica. tradizionale per una sempre più esaustiva comprensione dei rischi
Oggi, le recenti conferme di aggregati microbici potenzialmente di contaminazione microbiologica e per l’implementazione di fattive
resistenti all’azione dei biocidi (‘biofilm’), la crescente disponibilità e concrete strategie di contrasto e prevenzione di rischi per la sa-
di differenti tipologie di terreni pronti unitamente alle scoperte tec- lute dei pazienti.
nologiche che hanno consentito la realizzazione di sistemi di mi-
crobiologia a più elevata sensibilità e più rapida risposta rendono Per avere ulteriori informazioni sull’articolo inviare una
la microbiologia farmaceutica sempre più atta a supportare le e-mail a redazione@asccanews.it

Bibliografia
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