Sei sulla pagina 1di 2

La comunità

Quotidiano servizio dell’agápe


“Tutta la fecondità della vita religiosa dipende dalla qualità della vita fraterna in
comune”(Giovanni Paolo II).

È dentro ciascuno di noi, è dentro di me, nel profondo del cuore, che inizia a costruirsi la
comunità. Non lo è dal di fuori, nemmeno da parte delle persone dalle quali potremmo
“pretenderlo” a motivo del compito che svolgono.

“Dentro di me” vuol dire purezza di atteggiamenti interiori, lealtà con noi stessi,
accoglienza dell’altro nella sua dignità di persona, sforzo di riconoscere e di gestire le
barriere della comunicazione, cura della propria maturità umana e sociale, della salute fisica
e psichica. Senza motivazioni e ideali veri e profondi non si costruisce la comunità.
Non è questione di attesa passiva dell’operare altrui, ma di una opzione fondamentale per
CRISTO e di una gerarchia di valori fatta propria, che spingono a dare il meglio di sé nella
corresponsabilità e nel sacrificio, in un clima di fraternità crescente.

Come fare?
- Apertura al Maestro interiore: Lo Spirito Santo. Egli crea un cuore disponibile e
appassionato. La comunità è dono di Dio ed è impegno di ciascuno: nasce dalla
preghiera e si costruisce nell’amore reciproco, vincendo il male con il bene, sapendo
perdonare, costruendo rapporti nel quotidiano, in qualunque modo esso si presenti.

- Apertura del cuore per accogliere la Parola che ogni giorno, nella celebrazione
dell’Eucaristia, il Padre ci offre, venendo incontro ai suoi figli con amorevolezza,
quale lampada ai nostri passi, quale luce e pane di vita. La Parola indica e traccia i
percorsi di vita e di servizio della Chiesa, di ogni comunità e di ciascuna persona.
Se la Parola non abita con abbondanza, anche oggi, nelle nostre comunità, faremo
fatica a leggere gli avvenimenti della storia attuale e a coglierne gli appelli per
tradurli in scelte, secondo i nostri rispettivi carismi di vita consacrata.

- In terreno in cui fiorisce la comprensione della Parola e diventa carne è l’amore


scambievole, quel “lavarsi i piedi gli uni gli altri”. Esso richiede lo sviluppo delle
virtù, tra cui quelle umane e sociali, la stima dell’altro e l’accoglienza interiore delle
diversità. Ogni discepolo deve agire verso i fratelli con uno stile di vita fatto di
servizio e di amore umile e generoso.
- Partire da ideali vivi e solidi, dai valori - Le nostre comunità sono chiamate
a essere “cenacoli” di vita umana armoniosa, profezia limpida e franca, proposta di
ideali e testimonianza della dignità di ogni persona e di ogni popolo, luoghi di
promozione di cultura e di autentica solidarietà, centri di spiritualità. Abbiamo oggi
molti strumenti che possono aiutarci e che vanno valorizzati per trasmettere e
ravvivare ideali, tradurli in vita e in servizio.

- Servire - É l’obiettivo della comunità, ma è anche un percorso che apre la


comunità agli altri per i quali è nata e con i quali è corresponsabile nella costruzione
della società. “La fede cresce donandola”(RM,1). Una comunità si qualifica nella
capacità di dono e di farsi voce di ogni creatura. Servire è la carità in atto con le
qualità del servire del Verbo fattosi carne: “In Lui è Dio stesso che si mette al
servizio dell’uomo”. La storia del mondo di oggi che s’incarna nell’esistenza
concreta di ogni uomo, diviene libro aperto alla meditazione appassionata della
Chiesa e di tutti i cristiani. Essa si traduce in una sfida che raggiunge tutte le
vocazione nella Chiesa, provocandone un esigente revisione di vita e di impegno. È
facendosi voce di ogni creatura, accogliendo i suoi gemiti e facendo proprie le sue
attese che la comunità si qualifica spiritualmente, nei rapporti fraterni e nel costruire
il futuro. È una sfida quotidiana presente nel cuore di ogni persona e di ogni età. È
rispondendo dal di dentro, cioè dal cuore, che tutto acquista vita, significato, calore,
volto.

- Atteggiamento di amore e di fiducia – È l’atteggiamento che ci porta a guardare


all’oggi come alla mia casa. “Casa”, indica, il luogo della famiglia, il luogo in cui
vivo, dove mi sento a mio agio e posso esprimermi nella libertà, trovare amore e
dare amore, sognare e fare progetti. È la casa nella quale siamo impegnati a
costruire unità, solidarietà, fraternità fra tutti, rompendo ogni barriera.

- Atteggiamento di apertura con fede robusta e operosa: vivere l’oggi “in piedi”,
“dentro” contrasta con uno stile di vita passivo, individualista, nostalgico.

- Atteggiamento di gratitudine per la nostra vocazione religiosa che si traduce in


impegno. Occorre, da una parte, credere nel valore della Vita Consacrata e del
nostro carisma, nella sua attualità per costruire la nuova primavera della Chiesa e,
dall’altra, ravvivare ogni giorno la nostra vita fraterna, valorizzando i doni,
trasformando difficoltà e conflitti in opportunità di crescita grazie all’amore
reciproco a all’azione dello Spirito Santo. Non solo la comunità crescerà ordinata,
sarà pulsante di vita, in ascolto, aperta agli appelli e ai bisogni, ma acquisterà anche
una grande esperienza umana: uomini e donne solidi, lungimiranti, aperti e
fiduciosi.

Siamo chiamate a costruire – comunità d' Agápe. Slancio di comunione verso Dio e verso i
fratelli.
---------------------

Potrebbero piacerti anche