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Francia dopo il 1870, a seguito del crollo dell'impero di Napoleone III, aveva subito un rilevante
ridimensionamento del proprio ruolo geopolitico in una Europa in cui si imponeva
la Prussia di Bismarck.
Le elezioni francesi dell'8 febbraio 1871 per l'Assemblea Nazionale diedero una forte maggioranza
ai monarchici. L'Assemblea si trovò a dover affrontare due problemi essenziali, porre fine
all'occupazione prussiana, conseguente alla guerra franco-prussiana, e spegnere l'incendio
rivoluzionario scoppiato a Parigi.
Comunardi
Parigi uscì dall'assedio prussiano stremata: regnavano la disoccupazione fra gli operai e si
susseguivano fallimenti dei piccoli commercianti. La maggioranza moderata dei deputati vedeva
in Parigi un pericoloso focolaio di disordine sociale da reprimere senza concessioni: tutto fu messo in
opera per colpire la capitale.
La città insorse e fu proclamata la Comune di Parigi (26 marzo - 28 maggio 1871).
I comunardi iniziarono una riorganizzazione dell'apparato statale e amministrativo. La Comune unificò i
poteri esecutivo e legislativo e sottopose al controllo popolare la Giustizia; laicizzò completamente
l'insegnamento e ridusse la religione ad affare privato, progettò la riorganizzazione della Francia in una
federazione di liberi comuni.
Reazione
Adolphe Thiers
Mac Mahon
Patrice de Mac-Mahon
Thiers, non abbastanza conservatore per la maggioranza monarchica dell'assemblea, venne indotto
alle dimissioni e fu eletto alla Presidenza della Repubblica il Maresciallo Mac Mahon, il quale doveva
creare le condizioni per la fine della repubblica.
Il progetto di restaurazione monarchica fallì, ma la posizione di Mac-Mahon come Presidente della
Repubblica fu mantenuta per i suoi meriti patriottici e militari.