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ESERCITAZIONE DI ANATOMIA 27/04/2020

APPARATO RESPIRATORIO

ALUNNO: GELSOMINO GRILLO IVG

1. La funzione dell'apparato respiratorio consiste nello scambio gassoso con l'esterno, durante l'ispirazione l’aria
entra nei polmoni cedendo O2 al sangue e prelevando CO2 che verrà espulso nella fase di espirazione.
L'apparato respiratorio è l'insieme degli organi e delle strutture che consentono gli scambi gassosi tra
l'ambiente circostante, che è carico di ossigeno, e l'organismo umano, il cui sangue è carico di anidride
carbonica. Il funzionamento dell'apparato respiratorio risulta dunque legato al funzionamento del sistema
circolatorio. L'apparato respiratorio è formato da naso, faringe, laringe, trachea, polmoni, pleura, bronchi e
bronchioli.
2. Gli scambi di gas coinvolgono i polmoni più precisamente gli alveoli polmonari situati al loro interno. Il
meccanismo che permette gli scambi è la ventilazione: l’ossigeno inalato entra nei polmoni e raggiunge gli
alveoli. Gli strati cellulari che rivestono gli alveoli e i capillari circostanti presentano ciascuno uno spessore pari
alle dimensioni di una singola cellula e sono in stretto contatto reciproco. L’ossigeno passa rapidamente
attraverso questa barriera di aria-sangue nel sangue capillare. Allo stesso modo, l’anidride carbonica passa dal
sangue agli alveoli e viene quindi espirata.
3. La fonazione è il processo con il quale le corde vocali producono una specifica gamma di suoni attraverso
opportune vibrazioni che coinvolgono anche diverse strutture della laringe. La variazione della frequenza di
vibrazione delle corde vocali, congiuntamente al lavoro della laringe e della bocca, porta all'articolazione della
parola e all'emissione coordinata di suoni. Il processo della fonazione avviene quando l'aria, spinta dai polmoni
in direzione della trachea verso la laringe, sospinta dall'attività del diaframma e dei muscoli del torace, passa
con forza sufficiente attraverso le corde vocali facendole vibrare.
4. Il surfactante impedisce il collasso degli alveoli più piccoli e l'eccessiva espansione di quelli più grandi.
Aumenta la compliance polmonare (la capacità del polmone di variare il proprio volume quando viene
applicata una determinata pressione). Previene l'atelettasia (il collasso del polmone) alla fine dell'espirazione.
Facilita il reclutamento delle vie aeree collassate. La funzione principale del muco è quella di mantenere in
condizioni ottimali le vie aeree: agendo da ostacolo fisico e biologico, formando una efficiente barriera
all’attraversamento delle sostanze inalate con la respirazione. Poi è fondamentale per garantire
l’umidificazione dell’aria che passa attraverso la trachea e i grossi bronchi. Inoltre svolge un importante
compito di filtro e di diluizione e serve anche a rimuovere particelle, pulviscolo e agenti biologici.
5. I polmoni sono avvolti singolarmente da una membrana chiamata pleura, formata da due foglietti, viscerale e
parietale che sono rispettivamente adesi al polmone e alla gabbia toracica e continuano l'uno con l'altro a
livello dell'ilo polmonare creando fra di essi una cavità a pressione negativa contenente il liquido pleurico
fondamentale per permettere ai polmoni di dilatarsi negli scambi respiratori.
6. La ventilazione polmonare è data dal volume di aria che complessivamente entra ed esce dal polmone
nell'unità di tempo, ed è formata da due fasi: l’inspirazione, che è la fase attiva della respirazione. Si assiste
all’espansione dalla gabbia toracica. Questa è determinata dalla contrazione e quindi dall’abbassamento del
muscolo diaframma, che provoca un aumento in altezza del torace. Tra la pleura parietale e quella viscerale
c’è un sottile foglietto mucoso che riduce gli attriti e consente un agevole scorrimento dei polmoni.
Conseguentemente la pressione nello spazio pleurico (attorno ai polmoni) si riduce e ciò determina
un’espansione dei polmoni, che sono estensibili. Mentre l’espirazione segue l’inspirazione. In genere è un
processo passivo dovuto al rilasciamento dei muscoli inspiratori e quindi all’innalzamento del diaframma e al
ritorno in su delle coste. In generale l’aria entra ed esce dai polmoni seguendo il gradiente pressorio. In
inspirazione la pressione toracica negativa provoca l’espansione dei polmoni e quindi una pressione alveolare
negativa, che richiama aria dall’esterno. In espirazione si verifica il meccanismo opposto.
7. Nella maggior parte dei casi la diffusione tra persone del covid19 avviene attraverso le goccioline respiratorie
emesse da un individuo infetto mediante tosse o starnuti che, successivamente, vengono inalate da un
soggetto sano che si trovi nelle vicinanze. È possibile infettarsi anche dopo aver toccato superfici od oggetti
ove sia presente il virus, portando poi le mani verso la propria bocca o verso il naso o gli occhi. Il virus, in
condizioni ideali, può infatti persistere su diverse superfici per ore o giorni. I polmoni sono gli organi più colpiti
da COVID-19 perché il virus accede alle cellule ospiti tramite l'enzima 2 (ACE2) di conversione
dell'angiotensina, che è più abbondante nelle cellule alveolari di tipo II dei polmoni. Il virus colpisce anche gli
organi gastrointestinali poiché l'ACE2 è abbondantemente espresso nelle cellule ghiandolari dell'epitelio
gastrico, duodenale e rettale, nonché nelle cellule endoteliali e negli enterociti dell'intestino tenue.
8. I virus non sono in grado di riprodursi attraverso la divisione cellulare poiché non sono cellule. Pertanto
sfruttano il metabolismo e le risorse di una cellula ospite per produrre copie multiple di sé che si assemblano
nella cellula. Il ciclo di vita dei virus varia molto attraverso le diverse specie, ma vi sono sei fasi fondamentali:
l'attaccamento è un legame tra le proteine del capside virale e specifici recettori che si trovano sulla superficie
cellulare sulla cellula ospite. La presenza di dati recettori sulla superficie determina la gamma degli ospiti di
un virus. Questo meccanismo si è evoluto in modo da favorire quei virus che infettano solo le cellule in cui
sono in grado di replicarsi. Il recettore attaccato può indurre la proteina dell'involucro virale a subire
cambiamenti che si traducono nella fusione tra le membrane virali e cellulari, o cambiamenti alle proteine
senza involucro di superficie del virus che non gli permettono di entrare. L'ingresso segue l'attaccamento:
virioni entrano nella cellula ospite mediante endocitosi mediata da recettori o attraverso la fusione delle
membrane. L'uncoating è un processo in cui il capside virale viene rimosso: questo può essere dovuto alla
degradazione da parte degli enzimi virali o agli enzimi ospiti o per semplice dissociazione; il risultato finale è
la liberazione dell'acido nucleico genomico virale. La replicazione dei virus coinvolge principalmente la
moltiplicazione del genoma. La replica consiste nella sintesi dell'RNA messaggero (mRNA) virale dai geni
"early" (con eccezioni per i virus RNA a senso positivo), la sintesi proteica virale, il possibile montaggio delle
proteine virali, quindi la replicazione del genoma virale. Assemblaggio, dopo l'auto-assemblaggio struttura-
mediata delle particelle virali, alcune modifiche delle proteine si verifica spesso. Rilascio, i virus possono essere
rilasciati dalla cellula ospite per lisi, un processo che uccide la cellula rompendo la sua membrana e la parete
cellulare.
9. Il nostro apparato di difesa punta a mantenere l’integrità dell’organismo dall’attacco di elementi esterni come
appunto i virus. L’immunità può essere naturale, capace di attivarsi contro qualsiasi agente estraneo e si divide
in umorale, realizzata da vari sistemi presenti nel sangue e cellulare, con l’attività di specifici globuli bianchi
chiamati macrofagi. Quella acquisita invece si si sviluppa in seguito all’esposizione dell’organismo a un
determinato antigene, ovvero una sostanza che è in grado di indurre la produzione di anticorpi. Possono essere
anticorpi specifici o linfociti (particolari globuli bianchi) attivati.
10. Coloro che sono infetti possono risultare asintomatici o presentare alcuni sintomi come febbre, tosse o respiro
corto o il più comune raffreddore. Vomito, diarrea o sintomi respiratori superiori sono meno frequenti. La
perdita dell'olfatto (anosmia) con la conseguente alterazione del senso del gusto (disgeusia) può associarsi agli
altri sintomi descritti oppure può rappresentare l'unico sintomo presente. I casi possono tuttavia progredire
in peggio evolvendo in polmonite, insufficienza multiorgano, fino a portare al decesso nei soggetti più
vulnerabili.
11. Il COVID-19 attacca riempiendo le vie aeree del paziente con residui e fluidi, questo sarebbe il motivo per cui
i primi studi sul virus hanno evidenziato che molti pazienti sviluppano la polmonite in entrambi i polmoni,
accompagnata da sintomi quali il respiro corto. Secondo l’OMS, la SARS determinava nei polmoni la
formazione di fori “a nido d’ape”, e questo tipo di lesioni sono presenti anche nei malati che hanno il nuovo
coronavirus. Questi fori sono probabilmente creati dalla risposta iperattiva del sistema immunitario, che crea
cicatrici che proteggono e irrigidiscono i polmoni. Quando questo avviene, spesso il paziente deve essere
sottoposto a ventilazione meccanica, per supportare la respirazione.

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