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PAESE :Italia
TYPE :Web Grand Public
PESARO – È stato presentato oggi il progetto “CTE Square”, la Casa delle Tecnologie
Emergenti che arricchirà e renderà più innovativa la Capitale Italiana della Cultura 2024.
«Abbiamo una freccia in più nel nostro arco: attraverso le nuove tecnologie ci giochiamo
una parte fondamentale della crescita del nostro territorio», ha affermato il sindaco
Matteo Ricci. Come annunciato qualche settimana fa, Pesaro si è aggiudicata un
bando da 11mln del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per la realizzazione
di un laboratorio tecnologico diffuso che coinvolgerà tutta la città. «Si tratta di un
investimento che avrà una ricaduta importante su più soggetti, non solo il Comune.
Dobbiamo fare in modo che questi soldi che arrivano siano un volano per tutta
l’economia locale e per far diventare l’opportunità della Capitale italiana della Cultura un
cambiamento che possa durare nel tempo. Siamo molto soddisfatti: ringrazio per la
grande professionalità di chi ha realizzato il progetto, portando a Pesaro un risultato
straordinario», ha chiuso Ricci.
La CTE come l’occasione per fare un salto di mentalità. Come spiega l’assessore
all’Innovazione e alla Partecipazione Francesca Frenquellucci: «Si tratta di un progetto
trasversale perché coinvolge tutti gli assessorati. È una grande opportunità per Pesaro,
per farla diventare più tecnologica e attrattiva, così come lo sarà per le imprese, per le
associazioni di categorie e per i giovani che vorranno mettersi in gioco». La sede “Casa
delle Tecnologie Emergenti” sarà diffusa: «Gli spazi per eventi, seminari, tavoli di lavoro,
convegni e formazione, co-working saranno suddivisi tra il salone Nobile di palazzo
Gradari, il Centro Arti Visive Pescheria, il terzo piano di palazzo Mamiani e il Conventino
di Monteciccardo». CTE Square sarà un progetto che si potrà toccare con mano: «
Ringrazio le università, gli enti, le aziende che hanno collaborato e i progettisti del
Servizio Innovazione Transizione Digitale del Comune, che hanno lavorato con impegno
CTE Square, questo il nome del progetto che vede capofila il Comune di Pesaro,
affiancato dai “suoi” atenei, Università degli Studi di Urbino e Università
Politecnica delle Marche, partner insieme a Tiscali, BpCube, Sinergia, EY
Business School, Rainbow CGI S.R.L.,Websolute, Pluservice, EBWorld, Umbra
Control, Fondazione Giacchino Rossini, Fondazione Rossini Opera Festival,
Conservatorio di Musica G. Rossini, Fondazione Nuovo Cinema, Agenzia di
stampa Quotidiana Primapress srl , Competence Center Associazione Cyber 4.0, e
con la collaborazione della CTE Next della Città di Torino.
«Il progetto vedrà la realizzazione della Casa delle Tecnologie Emergenti per
Cultura Turismo ed Engagement – spiega la dirigente Servizio Innovazione
Tecnologica e transizione digitale del Comune di Pesaro Dott.ssa Maria Laura
Maggiulli – La cultura è un valore sociale determinante per lo sviluppo individuale
e collettivo. Il patrimonio culturale costituisce la ricchezza di un territorio se
questi lo alimenta e ne fa un fattore di crescita. CTE SQUARE, coerentemente con
la designazione della città di Pesaro come “Capitale Italiana della Cultura 2024”,
ha per tema l’applicazione di tecnologie emergenti alla salvaguardia e alla
valorizzazione del patrimonio culturale e alla filiera dei prodotti, dei servizi e delle
attività culturali, dalla produzione alla fruizione, con il coinvolgimento attivo di
cittadini e turisti. L’obiettivo è quello di creare il contesto ideale per la
sperimentazione sul campo di soluzioni innovative basate su
tecnologie emergenti; creare un ecosistema in grado di agevolare l’innovazione
sociale e promuovere lo sviluppo socio-economico del territorio; rafforzare la
vocazione culturale della città, coniugata con l’innovazione tecnologica; trasferire
sul tessuto imprenditoriale delle Marche competenze, esperienze e soluzioni
tecnologiche. Tra le attività previste: sviluppo e sperimentazione di soluzioni
innovative, incubazione e accelerazione di startup e PMI innovative, open
innovation e trasferimento tecnologico».
Il progetto vedrà il coinvolgimento dell’ Università del territorio: «La CTE è una
piattaforma che mette in relazione soggetti che hanno ruoli diversi – così il prof.