Ogni civiltà che ha osato opporsi al grande impero di Fanes ha solo conosciuto l’ineluttabile
sottomissione sulla punta dei suoi gladi. I suoi soldati indossano fieramente il volto del loro
imperatore, forgiato nel metallo delle armi dei popoli che si sono piegati alla sua volontà.
L’onore marziale, la devozione ai propri antenati e la grandezza dell’impero sono i capisaldi di ogni
suddito dell’Imperatore; ma tra le ombre della politica, l’ambizione, il sotterfugio, i vizi inconfessabili
e i tradimenti portano patrizi e plebei sulla perniciosa e ripida scala per raggiungere il potere.
Ogni giorno nuove famiglie ascendono e decadono, mentre dai pulvinare assistono al massacro
nelle arene gladiatorie e nei lupanari consumano accordi che non possono vedere la luce del sole.
Ma in mezzo alla crescente corruzione dell’impero c’è chi crede realmente nell’ideale di Fanes, chi
vuol civilizzare i popoli barbari e crede nella legge dell’imperatore, opponendosi alle macchinazioni
degli indegni in nome della patria dei padri, che sia con la forza delle armi o con la potenza della
parola e della filosofia, la più raffinata di tutto il mondo conosciuto.
Potere e dovere, eccesso e decadenza, legge e corruzione vorticano insieme in quella che è la più
grande potenza che Nub abbia mai veduto, il grande Impero di Fanes. La politica è parte
fondamentale della vita di ogni imperiale; il favore del senato, l’appoggio del popolo ed i fondi
monetari sono la solida base che assicura il successo ad ogni ambizioso suddito di Fanes.
Altro fondamento per uomini meno atti alla vita politica è l’abilità marziale, la disciplina sul campo di
battaglia e la messa in atto di superiori tattiche contro i barbari avversari. Ed un uomo o una donna
che coniuga sapientemente entrambi i fondamenti può scalare la tortuosa via verso gli allori della
gloria e del comando. Nei territori di Erbita gli imperiali sono inferiori di numero rispetto ai barbari
che li popolano, per questo motivo la questione politica del territorio è quanto mai delicata; gli
imperiali dovranno sapientemente gestire gli equilibri di potere dei rozzi clan dai volti dipinti che
hanno piegato il ginocchio a Fanes, per mantenere il controllo su quelle terre ambite da molti ma
controllate da uno.
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CODEX IMPERIALIS
Caratteristiche fisiche
Gli imperiali sono un miscuglio di etnie diverse provenienti dai quattro angoli dell’Impero,
ovviamente la loro corporatura varia a seconda dell’ufficio che ricoprono.
Sicuramente il legionario deve essere forte di braccia e veloce di mente, il politico dovrà invece
essere astuto, abile nel far di conto e dalla lingua spigliata.
Grazie al potere della civilizzazione è la legge imperiale a decretare colpa e ragione ed ogni civile
o cittadino imperiale è protetto da essa.
Struttura sociale
L’Impero ha una variegata e complessa struttura sociale che si interlaccia a quella militare, uomini
e donne hanno gli stessi diritti e doveri e non vi sono distinzioni di sesso, etnia o razza all’interno
dei territori sotto l’egida di Fanes.
“Dopo la caduta della Ribellione e l’affermazione dell’Impero come unica estrema potenza del
Mondo delle Nebbie, il Sommo Imperatore, nauseato dalle beghe politiche che come la bonaccia
dopo la tempesta arrivano dopo ogni grande guerra, si ritirò nella propria torre alla capitale, Nova
Telor.
La sua volontà è espressa dai propri Senatori e dal Console che governa in sua vece, garantendo
il proseguimento dell’opera da lui iniziata in nome del Supremo Dio Yamak.
Ma nell’ombra i detrattori dell’autorità imperiale tramano e sobillano, sostenendo che l’Imperatore
abbia abbandonato il mondo mortale e che senza di esso l’Impero abbia perso ogni presa su Nub.
Quale che sia la verità, l’Impero di Fanes rimane un faro di civiltà in un abisso di barbarie senza
limiti, rischiarando il futuro di tutto il Mondo delle Nebbie, che questo lo voglia oppure no.”
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La Grande Riforma Octaria
Dopo la chiusura di Fanes al mondo, il governo dell’Impero venne da lui affidato a Fester Octar,
uno dei suoi più valenti comandanti e consiglieri durante la lotta alla ribellione.
In base alla visione di Fanes stesso ed alle ultime parole che a suo dire gli riferì, Fester Octar mise
in atto quella che fu considerata un’audacissima mossa politica: la Grande Riforma Octaria.
Essa comprendeva tra le tante cose la rimozione totale delle vecchie cariche e una pressoché
totale riorganizzazione politica e statale.
Decentralizzò anche se in maniera essenziale e non totale il potere garantendo maggior
autonomia alle cosiddette Province, istituì nuove cariche politiche e di ordine pubblico, riorganizzò
le legioni ed il comando militare ed infine impose una nuova nomenclatura a tutti i cittadini, civili e
città imperiali in Antiqua.
La lingua ancestrale di Vallendly, la prima città degli uomini, tornò così a risplendere, venne
utilizzata nuovamente dopo lungo tempo per officiare le cerimonie importanti pur mantenendo la
Comune come lingua corrente all’interno dei territori imperiali.
Fester Octar stesso fu il primo a legalizzare il proprio nome in Festus Felicius Octarius
nominandosi Rex Imperialis, governando l’Impero come signore assoluto in vece del Grande
Imperatore Fanes.
Purtroppo per lui, con la Grande Riforma, Octarius si fece molti nemici e dopo la sua autonomina
perse la fiducia del Senato stesso.
Octarius attuò diverse purghe interne volte a eliminare i propri avversari politoci in tutto l’Impero ma
non si accorse che così facendo ne creava di nuovi.
Nonostante la sua Guardia Reale e grazie a uno stratagemma ben ordito dai suoi detrattori,
Octarius morì nel proprio letto, ucciso col veleno da una concubina che non venne mai assicurata
alla giustizia e la cui identità è tuttora segreta.
Da allora però il Senato abolì la carica di Rex Imperialis sostituendola con quella elettiva
quinquennale di Console, facendo sì che non fosse la vanagloria a regnare ma solo il merito,
questa è stata chiamata dispregiativamente la Piccola Riforma Vetrallia da parte dei detrattori di
Lucretia Astoria Vetralla, che la ideò.
I fedeli di Octarius dissero che si passò da una dittatura ad un’altra ma sebbene vi sia del
malcontento serpeggiante ed una voglia da parte degli Octarii di vendicare il proprio Rex
assassinato lo status quo permane da ormai cinque anni ed il periodo di reggenza del Console
Veonatus è prossimo al termine.
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I NOMEN
nomi
Dopo la grande riforma i nomi di tutte le città vennero convertiti in Antiqua, per esempio Couronne
venne ribatezzata Coronia, Windburgh divenne Vindoburgo, Sunvalley fu invece nota come
Sanvallia e Vallendly come Vallendia.
Stesso destino ebbero i nomi propri di civili e cittadini imperiali, ad esempio il famoso bardo Anton
Chigùr divenne Antonius Cigorius Bardicus.
Ogni nome imperiale è diviso in tre sezioni, il primo nome o praenomen indica il nome proprio
della persona, quello con cui è conosciuto in famiglia e chiamato da amici e parenti.
Il secondo nome o nomen gentilius è il nome della gens o famiglia di appartenenza, con cui ci si
rivolge formalmente a sconosciuti o comunque rispettosamente a cariche civiche o militari.
Il terzo nome o cognomen era in origine un soprannome dato da una caratteristica personale,
un’impresa o un mestiere del pater familias o capofamiglia e si trasmette da padre in figli e da
marito in moglie, che abbandona il proprio.
CIVILIS E CIVIS
civili e cittadini
LEVA CIVICA
Ogni civile all’inizio dei cinque anni di leva civica solitamente ha il grado di Tiro o Recluta.
Le reclute passano perlopiù il loro tempo nei campi d’addestramento e nelle caserme dove
vengono inviate per la loro formazione militare, vengono sottoposte ai più duri esercizi e iniziati
all’arte dello scudo e del gladio.
Le reclute che si distinguono o che passano almeno un anno sotto le armi acquisiscono il grado di
Neophytes, per loro l’addestramento è terminato e sono pronti ad affiancare le legioni sul campo,
svolgendo incarichi perlopiù umili e di contingenza.
Ai neofiti è concesso l’onore di approntare i campi quando la legione si ferma per riposarsi,
scavano trincee, latrine, preparano trappole e si occupano quando il bisogno lo richiede di
costruire frecce, giavellotti e di mantenere accesi i fuochi e lubrificati i meccanismi di porte e
macchine d’assedio.
I neofiti che si distinguono o che passano almeno due anni come tali acquisiscono il grado di
Explorator e gli viene concessa un’armatura di cuoio.
Gli esploratori del mondo delle nebbie un tempo ricevevano un cavallo solitamente scartato dagli
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Equites o se i fondi personali glielo concedevano ne acquistavano uno per proprio conto che li
accompagnava nei restanti due anni a venire; ma da quando gli equini si estinsero ovviamente la
pratica andò in disuso.
Gli Esploratori svolgono l’utile compito di precedere la legione ovunque debba dirigersi, conoscere
i terreni dei potenziali scontri, essere invisibili quando il compito lo richiede, annotare eventuali
forze militare amiche, nemiche o neutrali, prendere contatto con informatori, crearne di nuovi,
imparare la lingua locale ed essere scaltri abbastanza da fiutare il pericolo ovunque si annidi.
Fidi amici dell’esploratore sono arco e frecce oltre che astuzia e pazienza.
Normalmente l’esploratore è l’ultimo grado della leva civica ma in casi eccezionali e di grande
prova bellica, strategica o marziale possono essere promossi a Explorator Electus o Esploratore
Eletto, un grado al di sotto di Explorator Secundus e due gradi al di sotto del Primus, colui che
comanda la Manus o la Mano formata da cinque esploratori.
Al termine dei cinque anni di servizio civico si tiene la cerimonia nota come Civitaria dove si riceve
la cohora, la fascia porpora ed il proprio nome viene annoverato nei registri dei pubblici cittadini dal
notaio della propria città natale e dai legali rappresentanti dei pubblici uffici dell’Impero.
Dopo la leva civica ogni cittadino riceve Quindici Argenti ed ha diritto a sei mesi di licenza
dove potrà scegliere il proprio cammino.
Non c’è altro modo di acquisire la cittadinanza, né col conio, né con favori di altro genere ed ognun
che ci provasse o che favorisse tale pratica verrebbe condannato ad una pubblica ed esemplare
esecuzione, senza distinzion fatta per titoli, rango o ceto.
CARRIERA MILITARE
cursus bellorum
Dopo la leva civica i cittadini più portati all’arte bellica intraprendono senza indugio la carriera delle
armi. Adesso hanno la possibilità di scegliere il reparto in cui servire, a meno che la necessità della
legione non gliene assegni uno.
I reparti militari tra cui un cittadino può scegliere sono:
-Militarum Legionis
La legione, fanteria pesante, simbolo nonché ossatura dell’Impero e suo più grande orgoglio nel
mondo conosciuto.
-Militarum Exploratoris
Abili arcieri durante la battaglia, maestri dello spionaggio, occhi e orecchie dell’Impero nei remoti
angolo del mondo.
-Militarum Equestris
Un tempo era la cavalleria dei reami Allaniani, solitamente formata dai ceti più ricchi, soldati
leggeri, molto mobili e letali sui propri destrieri, adesso sono semplicemente i ranghi dei cittadini
più abbienti e meglio equipaggiati, che diventeranno ufficiali maggiori.
-Militarum Genius
Il genio militare, riparano armature, costruiscono armi, ponti e macchine d’assedio che azionano
alla bisogna.
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Militarum Legionis
I cittadini entrano a far parte della legione come Accensi, dotati di: subarmalis armatura leggera
in cuoio, scutum scudo torre, lancia o gladio, pugio ed un singolo Pilum giavellotto.
Gli Accensi sono dispiegati negli ultimi ranghi della formazione, utilizzati perlopiù come riserve o
sulle ali durante le battaglie più impegnative.
il cassis, elmo con la maschera metallica che ritrae il volto del Supremo dio Yamak.
la lorica , l’armatura metallica simbolo della legione e che può essere la semplice hamata (cotta di
maglia), l’antica musculata (muscolare) o la prestigiosa segmentata (piastre), a seconda delle
disponibilità economiche della legione.
Il legionario ha l’onore di schierare nelle prime linee e di beneficiare dei servigi di neofiti, accensi e
rorarii prima, durante e dopo la battaglia.
Ogni legionario fa parte di una Decuria di dieci uomini comandata da un Decurione, solitamente
un veterano abituato a prendere decisioni in fretta e con lucidità.
Ogni Decurione ha diritto a insignire uno dei suoi nove uomini a Secundus che svolgerà compiti
da vice comandante e prenderà il posto del Decurione in sua assenza.
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Ogni decuria è un’unità che può essere dispiegata indipendentemente per svolgere particolari
missioni assegnatele.
Dieci decurie formano una centuria, comandate dalla Decuria Prima, i più grandi guerrieri tra i
cento, il cui comandante è il Centurione, che ha l’onore di guidarli e dove sono presenti il
Vessillifer o stendardiere, il Tubicen o musico ed il B
ellator o campione della centuria.
I centurioni sono veterani di superbo valore, maestri di tattica, arte bellica e capacità marziale; essi
dispiegano gli uomini al proprio comando come meglio credono, sempre in accordo con la visione
del comandante supremo.
Dieci centurie sono la Legione, la Centuria Prima è formata dai Princeps, i legionari più rinomati
ed esperti che si possano vantare, il cui capo è il Legatus Legionis, comandante supremo della
Legione; insieme ad esso marciano il Vultifer, lo stendardiere che ha l’onore di portare in battaglia
una delle maschere d’oro benedette dall’Imperatore Fanes stesso, il Cornicen o suonatore di
corno e l’Heros, il campione della legione.
La nona centuria è solitamente formata dagli equestris, mentre la decima è formata da esploratori
e genieri. Il legatus legionis è inoltre l’unico militare che può parlare in senato e che può far
domanda per entrarvi diventando senatore imperiale.
Le legioni vengono schierate in determinati punti strategici ed a volte può ritenersi necessario
dividerle inviando centurie o addirittura singole decurie in presidio di determinati insediamenti o
centri d’interesse.
Le singole decurie vengono sovente impiegate in missioni di recupero, rastrellamento, sabotaggio
o altro ancora, a seconda delle proprie capacità e del giudizio del proprio centurione.
All’interno di ogni centuria i decurioni formano il Concilium Decurionis, capeggiato dal
centurione, dove i capi della centuria discutono piani di battaglia, fanno rapporto e si aggiornano
sugli sviluppi della campagna.
All’interno della legione, i centurioni formano il Concilium Centurionis, capeggiato dal l egatus
legionis, che funge da stato maggiore e consiglio di guerra.
Non ci sono limiti alla carriera che un cittadino imperiale abile, ambizioso e giusto possa arrivare a
fare all’interno della Legione, l’unico limite è la sua volontà.
Militarum Exploratoris
“Un esploratore di carriera non si limita soltanto ad individuare i nemici, andare in avanscoperta o
saper tirare con l’arco, egli deve essere maestro nell’inganno e nel sotterfugio, nell’assassinio e
nella mimesi, poiché spesso un pugnale nell’oscurità é assai più efficace di mille spade all’alba.”
La centuria condivisa da Esploratori e Genieri è la più atipica, non viene schierata sul campo salvo
rarissime eccezioni ma opera tutt’attorno la legione potenziandone gli effetti.
Sei decurie sono affidate agli esploratori mentre quattro ai genieri.
Ogni decuria di esploratori però non opera come insieme di dieci uomini ma è divisa in due gruppi
detti mani da cinque membri. Ogni mano ha un Primus che la comanda ed un secundus, può
avere diversi electi, promossi sul campo.
Solitamente le mani hanno anche un sicarius o assassino che si occupa anche di alchimia di
base, un lexicanum o esperto linguista che studia sia la lingua che le usanze del luogo ove la
legione dovrà operare, un histrionis o attore che dovrà imparare usi e costumi per missioni di
spionaggio sul campo e tutti all’occorrenza ricoprono il ruolo di sagictar con arco e frecce.
La prima mano della legione è comandata dall’Umbra Dominus, il maestro delle ombre ed
insieme ad esso vi sono l’Interfector o Primo Assassino, il Venator o Primo Arciere, il Primus
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Lexicanum il maggior esperto di lingue della legione tutta e il Primus Histrionis o Attore, esperto
nel mescolarsi coi locali mediante camuffamenti e abilità mimica.
In ogni città sotto il dominio imperiale una centuria di esploratori ha creato una rete di informatori e
spie annotata nei registri segreti cittadini (ed in duplice copia in quelli della legione stessa) per
cui ogni qual volta un cittadino col giusto grado dovesse servirsene troverebbe tutte le informazioni
di cui necessita per portare a termine l’opera di Fanes.
Quando gli esploratori sono invece costretti a creare una rete spionistica in insediamenti o territori
al di fuori della giurisdizione imperiale trascrivono le informazioni nei registri del più vicino
Capoluogo imperiale di Provincia.
L’Umbra Dominus lavora a strettissimo contatto con il Legatus Legionis visto che spesso e
volentieri per operare coi locali serve una buona dose di conoscenza politica e diplomazia e dove
queste armi falliscono tocca a quelle più classiche dell’Interfector o del Venator.
Grazie alle loro capacità gli esploratori hanno evitato battaglie o addirittura guerre, recidendo alla
base potenziali minacce, da signori della guerra, sobillatori o anche alleati troppo audaci che
avrebbero potuto portare enormi problemi all’Impero. La segretezza, l’improvvisazione e l’inganno
sono strumenti necessari ad ogni buon agente imperiale che serve nel rinomato reparto ombra
degli esploratori.
Militarum Equestris
Solitamente la centuria equestre è formata da giovani rampolli di famiglie nobili o in casi più rari da
cittadini diligenti che investono sul proprio futuro, difatti quello degli equiti è l’unico reparto che non
riceve sovvenzionamenti da parte dell’Impero dovendo provvedere da sé agli equipaggiamenti di
battaglia.
Gli equiti sono però maestri nell’uso delle armi e nel combattimento corpo a corpo, la loro
competenza è tale che durante le licenze o in casi eccezionali quando il Legatus Legionis vuol
accrescere il prestigio delle sue schiere, concede agli equestris o ai propri campioni di far sfoggio
delle proprie capacità nelle arene contro i gladiatori.
Difatti gli equiti sono l’unica centuria cui è concesso di portare in battaglia una panoplia d’armi
gladiatorie che riflettono il loro stile unico, non è raro trovare dei retiarii con rete e tridente, degli
hoplomacus con lancia e scudo tondo, dei dimachaerus con doppia spatha, dei thraex con
spada curva e scudo quadrato o dei murmillo con scudo legionario e gladio.
La maggior parte dei legatus legionis o dei comandanti più esperti viene dagli equestris,
reparto che a volte pecca di “hybris” ma che sa dove e come colpire il nemico per annichilirlo
velocemente ed in maniera spettacolare.
Come ogni legione comune anche gli equiti sono divisi in decurie comandate da un decurione,
mentre la Decuria Equite Prima è comandata dal Princep Equestris, il centurione dei cavalieri, i
suoi armati sono detti le Primelance e le loro armature sono le migliori della legione.
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Militarum Genius
Condividono la decima legione con gli esploratori ma non rispondo all’Umbra Dominus bensì
all’Archigenius. Essi sono divisi in quattro decurie:
-Decuria aedificatoria, che costruisce infrastrutture come ponti, strade di fortuna, palizzate o mura
e che può richiedere il supporto sia delle altre decurie del genio che all’occorrenza delle forze della
legione per costruire più in fretta possibile edificazioni necessarie.
-Decuria excudoria, che ripara armi, armature ed in casi di estrema necessità li forgia sul campo.
-Decuria assediatoria, specializzata nella costruzione, nell’utilizzo e nel mantenimento delle
macchine da guerra più letali del mondo conosciuto.
-Decuria cogitatoria, che scrive e disegna i progetti per le altre decurie, preoccupandosi che
vengano eseguiti correttamente.
Delle quattro, la cogitatoria è la decuria formata dai più esperti genieri della legione, dove è
collocato l’Archigenius il miglior calcolatore, progettista e capocantiere tra tutti.
È grazie ai genieri ed alle loro capacità costruttive e riparatorie che l’Impero riesce ad essere così
veloce nel raggiungimento dei propri obiettivi e che le armature e le armi dei propri legionari sono
sempre in ottimo stato senza offrire punti deboli al nemico. Un buon geniere è un supporto
inestimabile all’operato della legione, arrivando a concepire spesso soluzioni che sfuggirebbero al
comune legionario o addirittura a un centurione, visto il proprio pensare fuori dall’ordinario per
trovare una soluzione all’irrealizzabile.
In casi di necessità i membri delle decurie del genius possono venire dislocati separatamente ove
servissero, redigendo rapporti giornalieri sul proprio operato che vengono inviati al proprio
Archigenius.
enturione Primalancia Lucius Galenus Vorenu, reso celebre dalla sua capacità tattica, dalle manovre
-C
militari di nuova concezione e dai suoi cambi di rango continui che lasciano il legionario sempre fresco anche
durante le battaglie più accese, il suo esempio ha fatto strada in tutto l’Impero. Vorenus è conosciuto per
aver sventrato il temibile Sardauco, campione della tribù thorak dei p
ugno di ferro, grazie ad un sapiente
utilizzo dello scudo e di un comune gladio che si frapponevano alla tremenda mazza a due mani
dell’avversario.
mbra Domina Teresia Sallia Calixta, comandante degli esploratori della Quinta Legione ed esperta
-U
Interfecta, conosciuta ed apprezzata per svolgere sovente o compiti più difficoltosi in prima persona. La sua
maestria nell’inganno è tale che durante l’annessione dei territori di una tribù barbara conosciuta come
Fregiani ella trovò un collaborazionista, studiò da esso il loro linguaggio e con le conoscenze di usi e
costumi riuscì a infiltrarsi negli alloggi del re dei Fregiani come concubina tagliandogli la gola e sparendo
nella notte. Al posto del re salì al potere il collaborazionista, fratello invidioso del re che con la promessa di
restare al potere annetté i propri territori a quelli imperiali. Al prezzo di una sola gola tagliata, Calixta donò
all’impero un’intera regione.
’Archigenius Septimus Remus Menallicus, sebbene sia famoso in tutto l’Impero come il più grande
-L
Archigenius vivente, la sua impresa meglio conosciuta ebbe luogo quand’era un comune geniere della
decuria aedificatoria. L’Impero assediava da mesi l’ultima roccaforte dei barbari Saruti situata in cima ad un
colle inespugnabile, l’unica via d’accesso era uno stretto budello che aveva causato numerosissime perdite
alla quindicesima legione. Fu allora che Menallicus propose al suo Archigenius di sollevare il livello del suolo
per permettere alla legione di marciare sul lato meno difeso di Sarutia.
L’impresa avvenne in due settimane di lavoro incessante ed infine i legionari marciarono entrando in una
spaventata Sarutia, conquistandola facilmente.
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EQUIPAGGIAMENTO
Armi
GLADIO: l’arma imperiale per eccellenza, da utilizzarsi insieme allo scutum, è una spada corta di
circa 50-60 centimetri fatta per il combattimento ravvicinato, con pomo ed elsa pesanti per
bilanciarne il peso.
SCUTUM: lo scudo a torre che ha reso famose le legioni in tutto il mondo conosciuto, mentre i
barbari adottano la tecnica del muro di scudi, i più evoluti legionari utilizzano in battaglia la e la
Testudo o formazione a testuggine, dove formano un’impenetrabile difesa da armi bianche e
frecce per muoversi in sicurezza.
PILUM: il giavellotto, in dotazione ad ogni legionario, serve per spezzare la carica avversaria e
favorire una manovra di controcarica che spesso scoraggia i nemici inducendoli alla rotta.
I pilum se utilizzati con maestria rendono inutilizzabili gli scudi avversari.
PUGIO: un corto pugnale dalle fattezze di un gladio da utilizzarsi in mancanza di esso o in
combattimenti assai ravvicinati dove utilizzare il gladio sarebbe poco pratico.
ARCUM ET SAGITTA: Utilizzati perlopiù da esploratori e cacciatori, arco e frecce sono utilizzati in
battaglia per fiaccare le formazioni nemiche sprovviste di grandi protezioni o per vessare i difensori
durante gli assedi.
Protezioni
CASSIS O GALEA: il primo è l’elmo in metallo tipico dei legionari, il secondo quello in cuoio dei
corpi ausiliari o degli esploratori, protegge con efficacia il capo dell’Imperiale aumentandone la
sopravvivenza e proteggendolo dagli stordimenti.
LORICA CORIUMATA: armatura in cuoio solitamente in uso presso corpi ausiliari o esploratori,
offre una protezione leggera ma consente grande mobilità e quiete in caso di missioni furtive.
LORICA HAMATA: cotta di maglia in uso presso le legioni meno abbienti, offre una buona
protezione contro le armi da taglio ma è sensibile ai colpi di armi a distanza o alle asce.
LORICA SEGMENTATA: il punto più alto dell’abilità nella forgia imperiale, la segmentata offre
protezione da ogni tipo di arma sebbene sia penalizzante dal punto di vista della mobilità.
LORICA PIUMATA: armatura a scaglie in uso presso le legioni del sud, offre una discreta mobilità
ed una relativa protezione dalla maggior parte delle armi da corpo a corpo.
LORICA MUSCULATA: l’armatura di campioni, comandanti o semplicemente cittadini ricchi. La
lorica musculata offre ancor più protezione della segmentata ma impedisce gran parte dei
movimenti.
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Usanze
* il SALUTO tra pari o verso i superiori imperiali rimane lo stesso, pugno destro sul petto e subito
mano aperta di fronte il volto, a simboleggiare le maschere di Yamak. Nel caso in cui la destra
fosse impegnata è accettabile anche il pugno chiuso di fronte al volto. Solo nel caso in cui la destra
fosse mancante è concesso il saluto con la sinistra altrimenti ritenuto un insulto.
* La MASCHERA è parte integrante della vita di ogni imperiale, obbligatoria per soldati e clero
durante il proprio officio è invece opzionale per i comuni civili e cittadini. Quando indossata senza
possedere cariche militari, clericali e civiche si é sempre tenuti a palesare la propria identità
quando si viene rivolta la parola da un proprio pari o superiore. Le cariche pubbliche sono tenute a
indossare la maschera intera o la mezza maschera solo durante occasioni ufficiali, mentre i
graduati dell’esercito possono liberamente indossare la mezza maschera per poter meglio
impartire gli ordini.
* UOMINI E DONNE di qualsiasi etnia sono uguali agli occhi di Fanes, così come esseri
appartenenti ad altre razze che si pieghino all’autorità imperiale e la riconoscano come propria.
Chiunque può diventare un cittadino dell’Impero.
* Qualsiasi ANIMALE può essere ucciso per garantire la sicurezza o la sopravvivenza dei cittadini
imperiali, essi sono appunto animali e l’unico motivo della loro esistenza è servire gli esseri a loro
superiori.
* Il SESSO e la nudità sono pratiche sia private che pubbliche a seconda delle inclinazioni di chi le
pratica. Non è raro che vengano organizzati baccanali ed orge all’interno delle domus o dei
lupanari. Spesso queste pratiche hanno un forte valore religioso e propiziatorio. Gli imperiali non
sono per loro natura gelosi salvo rare eccezioni e sia uomini che donne anche sposati sono liberi
di avere rapporti con chi meglio credono.
* La CURA del corpo è considerata essenziale solo per chi la utilizza per lavorare, come legionari e
prostitute, per tutti gli altri è opzionale; soprattutto per gli imperiali più abbienti la cura del corpo è
inversamente proporzionale alla propria ricchezza, considerata un inutile orpello, con le dovute
eccezioni.
* La BESTEMMIA è assai diffusa, soprattutto verso religioni minori, antiche, straniere ma anche
verso Yamak e Fanes stessi, sebbene chi le pronunci in pubblico sia assai malvisto; ma in
ambienti privati sono abbastanza tollerate.
* L’IMPERIALE è per sua natura sprezzante verso chi gli è inferiore sia di ceto che di civiltà e non
manca di farlo notare con commenti taglienti e una malcelata boria.
* A livello di VESTIARIO la toga civilis e la toga civis sono gli indumenti più diffusi, ovviamente più
un imperiale è altolocato, più le sue vesti saranno sfarzose, colorate e ricche di dettagli. Le cariche
pubbliche invece hanno un rigoroso obbligo nel vestiario a seconda del proprio status.
* Ogni ESTRANEO è benvenuto nell’Impero, se è utile alla causa di Fanes, altrimenti esiste
sempre l’opzione dello schiavismo...
* Gli SCHIAVI spesso e volentieri non sono neppure considerati esseri umani, gli imperiali li
disprezzano nella maggior parte dei casi non curandosi della propria presenza in un eccesso di
hybris, a volte fatale.
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RIEPILOGO DEGLI ORDINI
ORDINI BASILARI
AD LOCUM A posto
AD CENTRUM Al centro
SURSUM CAPITA Su le teste
STĀTE State fermi
PARATI Pronti
ATTENDĬTE AD DEXTRAM/SINISTRAM Attenti a destra/sinistra
SATIS Basta
PERGE avanti
GENIBUS/CONSURGE In ginocchio/Alzati in piedi
ACTIONES INCIPĬTE Procedete alle operazioni
EUGE Ben fatto
GRATIAS TIBI – GRATIAS VOBIS Grazie a te – Grazie a voi
ORDINI DA FERMI
AD SIGNA Adunata
EXPEDITI Attenti
QUIETI Riposo
ORDINĀTE AD DEXTRAM/SINISTRAM disporsi a Destra/Sinistra
DISTANTIAS SUMĬTE Prendete le distanze
VOS TEGĬTE Copritevi
REDĪTE Tornate nella posizione iniziale
NUMERUM ORDINIS DECLARĀTE Dite il numero di posizione
DEXTRORSUM Fianco destro
SINISTRORSUM Fianco sinistro
FORMĀTE UNAM ACIEM Disponetevi su una riga
FORMĀTE DUAS ACIES Disponetevi su due righe
UNUM GRADUM ANTE/RETRO Un passo avanti/in dietro
UNUM GRADUM AD DEXTRAM/SINISTRAM Un passo a destra/sinistra
CAPĬTE/DEPONĬTE SCUTA....SCUTA Prendete/posare gli scudi
STRINGĬTE/RECONDĬTE GLADIOS.......GLADIOS Sguainate/Riponete i gladi
INDUĬTE/DEMĬTE CASSIDES Mettetevi/Togliete gli elmi
CAPĬTE/DEPONĬTE PILA SCUTAQUE Prendete/Posate i pili e gli scudi
ORDINI AD EFFETTO
PROTEGĬTE SCUTIS.......SCUTIS Proteggetevi con gli scudi
FRONTEM AD DEXTRAM/SINISTRAM Fronte a destra/sinistra
REGRESSUM INTERNUM/EXTERNUM Contromarcia interna/esterna
HONORES IMPERATORI/VEXILLO/AUCTORITATI Onori all’Imperatore/al Vessillo/all’Autorità
OSTENDĬTE GLADIOS.....GLADIOS / GLADIO Tendete i gladi/ritrarre i gladi al passaggio
RETRACTO dell’autorità.
FRONTEM INTRORSUM Fronte verso l’ interno
FRONTEM AD SIGNA Fronte verso le insegne
FRONTEM HINC Fronte da questa parte
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ORDINI IN MARCIA
SIGNA INFĒRTE, PERGĬTE Avanti marcia
FORMĀTE UNUM ORDINEM Formate una fila
FORMĀTE DUOS, TRES, QUATTUOR ORDINES Formate 2, 3, 4 file
TORQUĬTE AD DEXTRAM/SINISTRAM Girate (di 90°) a destra/sinistra)
OBLIQUĀTE AD DEXTRAM/SINISTRAM) Piegate a destra/sinistra)
DENSĀTE/LAXĀTE ORDINES Serrate/Allargate le file
DENSĀTE/LAXĀTE ACIES Serrate/Allargat le righe
ACCELERĀTE/TARDĀTE Accelerate/Rallentate
SIGNA CONVERTĬTE Dietro fronte
GRADUM CONSISTĬTE Segnate il passo
GRADUM AGRESTEM Passo di campagna
GRADUM AEQUĀTE Rimettetevi al passo
PILA UMERIS Pili alle spalle
PILA INCLINATA Pili inclinati
PERCUTĬTE PILA Battete i pili
PERCUTĬTE/DESINĬTE TYMPANUM Battete/Cessate il tamburo
LEGIONIS CLAMOR “aeterna, victrix!” Grido della legione
LEGIONIS DICTUM “Semper fidelis, Semper!” Motto della legione “Sempre fedeli, Sempre!”
RUMPĬTE ORDINES Rompete le file
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BREVE DIZIONARIO VULGUS - ANTIQUA
A Corvo - Corvus.
Abbassarsi – Descendo D
Accampamento - Castrum Da questa parte - Hinc
Accelerare - Accelero Destra - Dextra
Addensare, serrare - Denso Dichiarare - Declaro
Aiutante del centurione - Optio. Di corsa - Cursim
Alfiere - Vexillarius Difendere - Defendo
Allargare - Laxo Difesa – Defensio.
Allineare - Ordino Dirigere trasversalmente - Obliquo
Alloggio del comandante - Praetorium Distanza - Distantia
Alloggio del questore - Quaestorium E
Alzare - Tollo Elmo (di metallo)- Cassis
Andare avanti - Pergo Esterno - Externus
Aquila - Aquila F
Arciere - Sagittarius Fare - Facio
Argine di terra - Agger Fare attenzione - Attendo
Ariete - Aries Fascia intorno al collo - Focale
Armeria - Armamentarium Fermarsi - Consisto
Artigiano - Faber Fianco destro - Dextrorsum
Astato - Hastatus Fianco sinistro - Sinistrorsum
Astile - Hastile Fianco, lato - Latus
Attacco - Impetus Fibula - Fibula
Attento - Attentus Fila - Ordo.
Autorità - Auctoritas Formare - Formo
Avanti - Ante Fossato - Fossa
B Fromboliere - Funditor.
Balista - Ballista Fronte - Frons
Battaglia - Pugna G
Battere - Percutio Ginocchio - Genu.
Bene - Euge Girare - Torqueo
Brache - Bracae Giuramento dei soldati - Sacramentum.
C Gladio - Gladius
Caliga - Caliga(scarpa) Grazie - Gratiae.
Calza - Udo Grido - Clamor
Capo - Praetor Guerra - Bellum
Capo, testa - Caput I
Catapulta - Catapulta Immagine - Imago.
Centro - Centrum Imperatore - Imperator.
Centurione - Centurio Indietreggiare – Retrocedo
Cessare – Desino Indietro - Retro
Cingolo - Cingulum Insegna - Signum.
Comandante - Ductor Interno - Internus
Combattere - Pugno L
Cominciare - Incipio Lancia - Hasta
Contromarcia - Regressus Lanciare - Iacio
Coorte - Cohors Legato - Legatus
Coprire - Tego Legionario - Legionarius
Corno - Cornu Legione - Legio
Correre - Curro Lorica - Lorica
Cuneo - Cuneus
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M S
Manipolo - Manipulus Scambio - Mutatio
Mantello - Sagum Schiera in marcia - Agmen
Mettere, indossare - Induo Scudo - Scutum
Motto - Dictum Segnare - Signo
Muro - Murus Sentinelle di giorno - Excubia
N Sentinelle di notte - Vigiliae
Numero - Numerus Servizio militare - Militia
O Sguainare - Stringo
Onagro - Onagrus (arma) Silenzio - Silentium
Onore - Honor Sinistra - Sinistra
Operazione - Actio Soldati di una tenda - Contubernium
Ospite – Hospes Soldato - Miles
P Spalla – Umerus
Palizzata - Vallum Spettatore - Spectator
Passo - Gradus Stare fermi (detto a soldati) - Sto
Piantare - Infigo Su, in alto - Sursum
Pilo - Pilum Sudes (palo corto) - Sudis
Portare avanti - Infero Suonatore di corno - Cornicen
Portatore del vessillo - Vexillifer Suonatore di tamburo – Tympanotriba
Portatore dell’ Aquila - Aquilifer Suonatore di tuba - Tubicen
Portatore di insegna – Signifer T
Posare, mettere giù - Depono Tamburo – Tympanum
Posto - Locus. Tardare - Tardo
Posto di guardia - Statio Tenda degli ufficiali - Tabernaculum
Prefetto - Praefectus Tenda dei soldati - Tentorium
Prendere - Capio Tendere verso - Ostendo
Presentare - Profero Tesserario - Tesserarius
Presente - Praesens Testuggine - Testudo
Pretore - Praetor Togliere - Demo,
Principe - Princeps Torre - Turris
Pronto - Paratus Tralcio di vite (portato dal centurione come
Pronto alla battaglia - Expeditus segno di comando) - Vitis
Proteggere - Protego Triario - Triarius
Q Tribolo - Tribulus
Questore - Quaestor Tribuno - Tribunus
Quieto - Quietus Tuba - Tuba
R Tunica - Tunica
Rallentare - Tardo V
Retrovie – Aversa Venire avanti – Praecurri
Riga - Acies Verso l’interno - Introrsum
Riporre - Recondo Vessillifero - Vexillifer
Riposo - Quies Vessillo - Vexillum.
Ritornare (nella posizione iniziale) - Redeo Voltare - Converto
Ritrarre, riportare indietro - Retraho Z
Rompere - Rumpo Zaino tattico - Sarcina.
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NUMERI IMPERIALI
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CANZONE DI MARCIA
CANZONE DI MARCIA
MILITES! MILITES! VBI SVNT HOSTES! MILITES! MILITES! VBI SVNT HOSTES!
TELOR PATRIA AD BELLVM VOCAT FILIOS, ARMA ET SIGNA LEVANTVR CORNVQVE SONAT
MILITES! MILITES! HIC SVNT HOSTES! MILITES! MILITES! HIC SVNT HOSTES!
PROCEDENT LEGIONES VT CORPVS VNVM, RESONAT OMNIS VIA NOSTRIS PASSIBVS
MILITES! MILITES! NVNC TREMVNT HOSTES! MILITES! MILITES! NVNC TREMVNT HOSTES!
TELOR MISERICORS IN INERMIS ERIT, SVPERBOS DEBELLARE PARATI SVMVS