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Schemi riassuntivi di fonetica storica a IL. Vocatismo tonico. A) Evoluzione spontanea. Bisogna ricordare che, in seguito alla perdita della quantita fonologica, prevalendo la pronuncia stretta delle vocali originariamente lunghe e larga delle originaria- mente brevi, il sistema vocalico del latino classico s'era Tidotto nel latino volgare della Gallia (come dell'Tberia e dell'Italia settentrionale ¢ centrale) a sete vocali, secondo lo schema seguente : its 6 &@ 6 6 a a I \Z | tot Xv 4 6 ££ € @ oe Y ow Il vocalismo tonico provenzale rispecchia fedelmente questa situazione (senza la differenza di trattamento che si riscontra invece in francese e in italiano fra sillaba impedita, cio’ con vocale in posizione, e sillaba libera, cio’ con vocale finale di sillaba). B solo dubbio se la debba pronunciarsi palatalizzata (i), come in francese, © piuttosto schietta, come in catalano. Esempi: fium > fl mflle > mit plum > pet capttum > cabot tia > tla stllla > astela fram >fer— fbrrum > fer mare > mar partem > part sdlum > se edtlum > cot flérem > flor edrtem sila > goa vilpem miram > mur ndllam 4a Capitolo secondo Dei dittonghi latini originari, ae ed 0¢ s‘erano monot- tongati ancora in eta latina, fin dai primi tempi dell’im- pero, ed hanno seguito le sorti rispettivamente ae di (®) ed oe di é (¢); au, ai ed ul si sono conservati intatti : eastam > cel; aurum > aur; bal(uyh ona > Pena > baile; eal > ew. Vocali e dittonghi germanici si fondono con i corri- spondenti latini, ed hanno identico trattamento : HIBS > ric, fetske > fresc, bl > elm, trank > franc, Larg®ll > orgelh, biirg > bore, HOgo > Uc, rauba > rawba, alt > Jatt B) Evoluzione condizionata. L’evoluzione delle vocali pud essere condizionata € variamente modificata dal contesto fonetico. I principali casi d’evoluzione condizionata sono, in provenzale antico, i seguenti : pas Ee Im posi pura. (e ciob davanti a c nasale non palé i larghe ¢ ed @ si chit dono rispettivamente in ¢ ed o strette, che tali restano ‘anche quando Ia nasale, non protetta, cada ‘venit > ve, véntum > ven, tempus > fems binum > bp, bina > dyna, poatem > pon. Cid accade anche per la vocale 2, della quale il pro venzale distingue due stioni?”¢@ normale di pronuncie larga, ed @ prenasale di pronuncia stretta, che non pos: Schemi riassuntivi di fonetica storice ”o sono rimare tra loro ¢ formano opposizione fonologica servendo a distinguere parole altrimenti omofone : (9s < granu 9 gros ing; mbra > umbra; germ. haun({jtha > prov. anta (cl. it. ona). 2, In contiguita”a un suono palatale, le vocali strette ¢ ed chiudersi rispettivamente in # ed | 4 (eanafonesi ») : raion milrabila > meravetha © meravilha, te ory ingtnlum > engenh e engin, Say (ca consiiam > solo cosselh); at ngere > omer e unter, an plignum > Ponh © punh, Lo stesso fenomeno pud prodursi in iato, quando ¢ ‘ed 9 siano seguite da a: wa > via; tua > loa € tua, 3. In contiguita a un suono palatale-fe vocalilarghe ¢ ed g possono dittongare rispettivamente in ie ed wo, ue: milias > meths, micths, ' Weta > Wet, leit, Holla > folhe, fuctha, fuciha nictem > neit, mioit, nue. ~ da g dinanzi alla velare ¢, 50 Capitolo secondo Lo stesso fenomeno pud prodursi in iato, quando ¢ ed ¢@ siano seguite da i o da u, primaria o secondaria : mil > mei, miei; dum > dew, di (@)0 > eu, ie: Drbvem > brew, briew ; orem > bgu, buow, buew. In condizioni meno chiare si pud trovare il dittongo ee pid raramente anche dinahzi > foe, fuce, fuce > ee, Iuoe, twee ; > obs, wops, La dittongazione pud inoltre prodursi per + metafo- nesi », ossia per influsso esercitato sulla tonica da una ‘finale latina (poi caduta in provenzale) : Ba bel > er, ier pbtal > poc, pee. Insomma : il dittongamento di ¢ ed @, che in francese ¢ in italiano é spontaneo, dipendente solo dal fatto che Ja vocale sia libera, in provenzale & subordinato a par- ticolari condizioni (riassunte nella cosiddetta «legge di Voretzsch +) ¢ anche in tali condizioni le forme dittongate coesistono nella lingua letteraria dei trovatori con quelle senza dittongo. 4. Una -i finale latina, prima di scomparire (come aceaile regolarmente in provenzale), ha potuto esercitare Schemi riassuntivi di fonetica storica 51 er per «metafonesis, allo stesso modo che un’azione ditton- gante sulle vocali larghe ¢ ed @, anche un'azione di chi sura sulle vocali strette ¢ ed o. In tali condizioni si con- stata la riduzione di ¢ ad i, soprattutto nei perfetti forti (fis lerva, dom(yna > domna, Dabare > aver, quando > cen, feel > fis, torrum >for. S® tuttavia conservata, “Mond a ay atona_finale fosse eduta_o seguita da un di consonanifi._primatio 0 secondario, i senza appoggio vocalico ; e analogamente una_-¢ si “aggiunta Wepitesi ») “GbHE on tale_neso_veisee + fora per caduta_dell’atona na_originariamente intermedia. In simili casi, Ja -e s' conservata anche quando il nesso conso- nantico era venuto, per ulteriore evoluzione fonetica, a ridursi febrem > febre, duplum > dobie; ‘arb(6)rem > arbre, alt(@jrum > alive; patrom > paire, Intro > Jaire; Imporat(o)e > emperaire Davanti_al_nesso fat) ridotto regolarmente a -m, si sona-conservate non soltanto -a- (canfan < eantant) ed ~e- (canten < eantent), ma anche -o- (perdon < perdunt). Si sono infine conservate le vocali finali -u ed -i, quando erano 0 si sono venute a trovare a contatto con a vocale tonica, insieme alla quale hanno formato dittongo: > dew, diew; —mol_—-> mai, miei; perdedi > perdei, perdici eum aldom > niu; Schemi viassuntivi di fonetica storica 8 2 Hanno lo stesso trattamento delle vocali finali le vocali atone di sillaba mmediatamenté pre dente alla sillaba_tonica (contofnal, ‘Accade in pratica come se le parole con pit di tre venissero scomposte in due parti, ciascuna delle ual @ trattata come una parola indipendente (+ Legge di Darmesteter») > clirl-tilem > clarlat, eOlloehre > colgar, dma-méntum > ornamen, vare-cindla > vergonha quddrttéream > carreforc, votun-tétem > volontat Quanto alle vocali interne d’altra sede, va ricordato che frequente ¢ la_sincape della postonica_nei_proparos- sitoni latins : sace(aytum > 224, com@hiem > comte, opera > obra, reg (ayia > regia, dom(yaa > domna, perd(jre > perdre Il fenomeno non 2 tutt cese, @ HOW S616 perché Wl provenzile conserva Talora’(spe- Gialmente in corrispondenza alle desinenze latine -I sea) forme proparossitone, ma anche perché in vari casi (specialmente nei verbi in -Ere 0 nei sostantivi in ¢ pid! in generale dove la sincope avrebhe «lato lungo a nessi consonantici di difficile pronuncia) ’8 conservata la Penultima ed é caduta invece ultima vocale, Talera le due soluzioni coesistono : porties > portegue | porgue; perticn > partega | perga ; hominem > onne / ome ; earebrom > carcer, plangtre > planker, luvénem > jcve. 5 Capitolo secondo 3. Le atone di sillaba inisiale possono cadere_se poste tra occlusiva e vibrant® o in iato con altre vocali : a(jrectum > drei, quiljeitare > cridar ; deunde > don, congulat > catha Negli altri casi, in genere si conserva timbro sempre stretto e sono piu delle toniehe-soggette (> i9>u)_ ¢ dissimilazioni (1 > et; facere > jazer, sonar > sonar, villana > vilana; nepotem > nebot curare > curar, aurleula > auretha ; servontem > sirven, relowus > gilos, softertte > sufrir vieinum => veri, sororem > seror. Abbastanza frequente — sia in iniziale assoluta, sia all'interno della sillaba iniziale — & lo scambio tra ¢ + r- eda: erraticum > aralge, Armenum > Ermin, germ. warjan > guarir | guerir Sporadici sono i casi d’aferesi ecelesta > pleisa, lngeolum > genh, Aquitanla > Guiana; obbligatoria invece la prostesi innanzi ad s- complicata : eehola > escola, spatha > espaza Schemi riassuntivi di fonetica storica 3B IV. Particolarita net vocalismo. Singole deviazioni dalle norme dianzi enunciate pos- sono aversi per cause diverse, inerenti ai rapporti fra provenzale e latino (latinismi del provenzale, volgarismi del latino) 0 con altre lingue e dialetti (francesismi, italia- nismi, dialettismi), come anche per motivi interni allo svolgimento della lingua (incroci, contaminazioni, analo- gia, fonetica sintattica). Bastera qui una rapida esempli- ficazione delle categorie principali. 4) Latinismi che ill provenzale ha attinto per via coltapresentano (secondo la pronuncia scolastica del latino) vocali larghe in corrispondenza d’originarie lunghe : secrétum: secrjt, testimdniam: testimini. 8) Volgarismi del latino tardo hanno fomito al provenzale come alle altre: lingue romanze basi le cui condizioni vocaliche non corrispondono a quelle del latino classico = class, Syum / volg. dram > qu, cf. it. uovo; + plvem / + mfvem > neu + neve + plivia / + plovia > ploia +, pioggia: © Getia + Ootta Suis + wscio, ¢) Forestierismi, in particolare francesismi'(proba- bilmente pittavismi), conservano il timbro vocalico della lingua di provenienza. Troviamo cosi, per es. accanto allo schietto pafs, il settentrionalismo pais (< pagénsem) ; 56 Capitolo, sécondo accanto allo schietto gauch, il settentrionalismo joi (< gaudium). 4) Dialettismi s‘incontrano saltuariamente adot- tati nel provenzale letterario, soprattutto per comodité di rima. Tali, per ¢s.: il pittavino-limosino -ei per ¢ tonica di sillaba finale : merce’, accanto a merce < moreédein, rei accanto a re < ‘< Fem, fei accanto a fe < fidem, espeis accanto a espes < < splssum ; il guascone-linguadociano -ei per -ai come desinenza del futuro : farei accanto a farai, ecc. 2) Incroci si sono verificati, fin da eta latina, tra vocaboli che si richiamavano T'un l'altro per somiglianza fonica e affinita o anche opposizione semantica : feigidum (x rishlum) > freg, cf, it. freddo ye sp. Jrlo ; gravem (x lovem) > grew, + grene accanto agrave. f) Scambi di suffisso hanno pure avuto luogo con facilita per esempio tra -Ilu ed -éllu, in un senso e nel- Valtro: sig-Wa / -tllu > sagi!; dominie-ttlu / tlw > dome Cosi gli esiti -er ed -ier (femm. -cira, -ivira), rispon- denti ad -ariu (f. -aria), possono dipendere da confusione -antica con -€riu, mentre in voci semicolte il provenzale hha anche -ari < -arium ; es. : nolari < notarium, #) A fonetica sintattica, trattandosi di forme usate per lo pitt in proclisia, pud attribuirsi la chiusura di @ in Schemi riassuntivi di fonetica storica 7 4+ habet, esta < stat, che si trovano in rima con @ stretta (+ nasale), Altrettanto dicasi per V'esito 9 < aut. V. Consonanti iniziali. Le sole consonanti iniziali latine che in provenzale pAiTel0/ antico abbiano subito mutazioni sono le_vela sa) gia 1 in latino volgare_palatalizzate « ad ¢edi. In tai c~/f~ condizioni e+ si, come in francese, spirantizzata, pren- —/ dendo il suono della ¢ sorda e pitt tardi, nel XIII secolo, della s (la grafia & perd rimasta generalmente ¢, per la naturale tendenza dei copisti a rispettare la tradizione scolastica latina) ; g- s'é arrestata per lo pid alla palatale schiacciata g (pron. come it. gi-) corram > cerf (pron. serf > serf), elvitatem < ciutat (pron. silat > siutat) geatom > gen, gyrare > girar. Per la e- ¢ g- dinanzi ad a la lingua letteraria am- mette un duplice esito: la conservazione della velar? propria delle zone meridionali (Provenza propriamente deta, Linguadoca, Guascogna) e la palatalizzazione di nella schiacciata ¢- (grafia ch-, pron. comb it. ci) e rispet- tivamente di g- nella schiacciata g- (rappresentata nella grafia da j o anche da i-; pron. come it. gi-), esith in cui la fascia settentrionale del dominio occitanico si accorda con il francese : eantum > can ¢ chan, caatellum > castel © chastet allum > gal e ial, 58 Capitolo secondo acere > jazer, locum > joc, _dlurnum > jorn. Le labiovelari qu: gu- (germ. w-) in posizione ini- sno — dappertutto salvo che in Guascogna — Yelemento labiale, riducendosi a semplici velari (la grafia oscilla tra la conservazione della 1 per tradizione latineg- giante di scuola, la sua soppressione anche dopo g, oppure, dinanzi ad a, 0, 1, la sostituzione di g mediante ¢) : quando > can (scritto anche quan € gan) qul > qui (Seritto anche gi, pron. Ai), ward-are > gardar (ceritto anche guardar), werea > guerra (pron. gherra). E da notare che per influenza germanica la ¥- ini- tile di taluni vocaboli latini é stata soppiantata da w- > > gu; cos in ga, gua da vadum, gastar, guastar da va stare, Gascogna, Guascogna da Vaseonia, he iniziale aveva_perduto gid in latino Yoriginario valore fonico di fricativa laringale. La stessa sorte ha colpito in provenzale anche h- germanica, che @ scom- parsa senza lasciar tracce : lat hahere > aver, ~. La saltuaria conservazione (hom om, honor lonor, ecc.), © magari estensione di h- (ira/hira, welh/huélh, e sim.) & mero cultismo, al pitt con funzione demarcativa, ma sem- pre nel campo della grafia, senza alcun valore fonico. Scbemi riassuntivi di fonetica storica 8 Quanto ai nessi iniziali pl, bl-, fl venzale (a differenza dall'italiano) i ha intatti : ple >pl-: plenum > ple (it. pieno), ble > bi-: Dlasphemare > blasmar (+ bisimare), Me > fle: torem — > flor (« fiore), ele > ce: elavem = >clau (chive), gle> gi: glandem = — > glan (+ ghianda). VI. Consonanti mediane, | portano le consonanti e i Vin ella parola si trovino in posizione forte, ciot iniziali-di sillaba dopo altra consonante finale della sillaba precedente : mereedem > merce, Un-gua > lenga, ar-gentum > argen, am-plum > cmple, aecteum > astre, as-p(@)rum > aspre, er quel che riguarda le geminate, troviamo conser- vata, almeno graficamente, -r7-, che tuttavia pud rimare | ‘con -r- semplice ; spesso anche -ss-, che petd rappresenta abitualmente una semplice sorda (mentre -s-<-s/ 2 so- che, dove non sia da intendere™ nora) ; talora anche -U- come grafia etimologica equivalente nella pronuncia ad ! -t- semplice, pud indicare l'esito palatale (= 44-) proprio delle regioni occidentali (concordi in cid con la Spagna). 60 spitolo secondo Tutte le altre geminate si scempiano, conservando per il resto inalterato modo e luogo d'articolazione : terra > terra (: -ea), lana > messa (= mesa con ¢ sorda xé mesa < mensa ‘che ha -1- sonora! Della > bella (= bela, ch'd Ia grafia pid frequente, ‘oppure = belha eappa > capa, tem > abat, gutta > gota, — flamma > flama, Le semplici-intervocalich’ sono invece soggette a un processo di lenizione, mend Spinto tuttavia che in francese, In linea generale tutte le sorde si sonorizzano, mentre le sonore occlusive si spirantizzano, secondo gli schemi seguenti : ; la sonora -b- si spirantizza, raggiungendo nell’esito ‘(oltre naturaimente a =¥- primaria) anche la spirante sorda -f- a sua volta sonorizzata: pa >iriba, sapere > saber, nepotem > nrbot, tropare > trobar, ju Seaval, debere > dever, Stepbanum > sieve, delensum > deves, lavare > lavar, viventem > viven, Schemi riassuntivi di fonetica storica “1 Si noti per altro che -v-, primaria 0 secondaria, cilmente assorbita quando 'si travi accaiito a vocale labio- velare o tra due: 7 probare > provar e proar, subinde > soven © soem, protandam > preon, novellum > noel, pavorem > paor, javouem > paon, Provinela > Proesa, re) >i 2 Dentali: Vocelusiva sorda t+ si sonorizza in -d-; la sonora ~d- si spirantizza, raggiungendo nell'esito sonora) la spirante sorda -8- a sua volta sono- vite > vida, eatema > cadena, maturum > madur ; videre > vezer, crndelom > cruel, laudare > lausar ; roms >rora, asinum > azz (0, con grafia etimologica ‘rosa, ass ; maa sempre pronunc. con -s sonora). Si noti per altro che iri alcuni casi, e soprattutto nelle zone settentrionali, I'evoluzione pud essere pid spinta, si che t+ > -d- giunga sino a -:- o magari (specialmente tra i ed a) al dileguo, e a maggior ragione al dileguo possa giungere -d- > -1: spathe > esparo, metipsums > mezeis; quiritat > cride ¢ cria, Aquitania > Guiana ; > ful @ fel, pedonem > peon, evda > cos. — 2 Cepitolo secondo 3. Perle palatali -0+ e -g- le cose sono un poco complicate, occorrendo tener conto delle mutazioni gia sopravvenute, all'inteno come all'iniziale, davanti alle vocali anteriori (e/#) ¢ nelle zone settentrionali del terri- torio occitanico anche davanti alla vocale mediana (a). Si distingueranno percid tre casi: @) Dove la pronuncia di -¢- ¢ -- vata retropalatale (vélare),.assia.davanti alle Fiori_(0./w). la ,_regolarme raggiungendo nell’esito -g- la soniora rimasta (+ ou) seutum > agut, secundum > segon, legumes ‘a(uygustum > agost > legum, Si noti per altro che la sonora primaria (-g+ > -£-) Ud facilmente giungere sino al dileguo per assorbimento onde la lingua letteraria conosce leum accanto a legum, aost accanto ad agost, aiir accanto ad agur, ecc. 6) Davanti alla_vocale mediana (a), lesito_ve- Jare_(g-) proprio delle zone. meridionali—coesiste nella lingua letteraria con Vesito palatale schiacciato (-j- pronun- ciato -gi-) 0 palatale spiranté(FSemivocalica, scritta anche y) proprio delle zone settentrionali, del quale s'é poi dato assorbimento se la vocale immediatamente pre- cedente era un’altra i, 0 anche tra o-a Schemi riassuntivi di fonetica storica 3 (+a) (+4) oppure -i- (assorb. dopo #) brace > braga / braja | braia 0 braya, plage > plaga | plaja | plaia o playa, amin > amiga / amia, Ugare > ligar | liar, ‘ogationes > roares. E da notare che -¢» preceduta dal dittongo su (pri- mario o secondario) non s'& sonorizzata (perché nel dit- tongo Ia u ha carattere semiconsonantico, e dunque -c- non si trova in posizione intervocalica schietta) : pauea > paca, 4) Davanti alle vocali anteriori (¢/i), la -¢-, che gid era_passata ante “Sorda, s'& sonorizzata in (pur serbando talora la grafia etimologica ~<-); la gid era passata alla palatalé ‘schiacciata -g- 0 ad -i- semi- vocalica, tale rimasta, a meno che non venisse assor- bita da # contigua : arqyen (> anea) > auca, (Fen) ee) 1 ' A) Cé oppare -i-) 1 1 “ 4. oppure -i- (assorb, accanto ad altra i) ugitta > sageta © saicta ; rogioa > regina e reina. vielnwm > veri Placere > place “ Capitolo secondo rege) nantizzata nella alatale schiacciata. -g-grafias 7: nella Hingua letteraria i due esiti coesistono : maiorem > > maior 0 mayor | major. 5 Labiovelari: la_sorda <@) ha seguito le sorti i -t+ velare, sonorizzandost in -g-; la sonora -gu- (germ. -w-) si @ spirantizzata, confondendosi con -v-: equam > ego, sequalem > egal treawa > iveva, dana > blava Sono esiti particolari: aiga < aqua e aigla < aguila, 1. Nei nessi intervocalici, primari e secondari, di la pe la e velare si sonorizzano, come in posizione intervocalica ; Ia b e la g velare possono matite-~ nafsige-I1 WE & primario, ma pit spesso si mutano in semivocali : quella in w, come fa anche la v, questa in 4, come fanno pure le dentali te d, nonché le palatali ¢ assibilata g schiacciata (che naturalmente si presentano solo in nessi secondari, conseguenti a sincope di vocale pelatale) : | cape > cabra, Pe ( >be apy > aire bre tabram > fabre | faure, Cawouae 3 La lingua dee € le arce adiacenti. prow) Schemi riassuntivi di fonetica storiea 6 bre > boure, vvQ@re > viwre; smoramentum > sagramen, seq(at)re > segres agra > negra | neira, waig(ayro > gaire, fac @yre leg(@yre > Hive, > paire, > araire, > cairat, > ercire, zits 2 infine, per anticipazione dello_«yod », anche Vesito normale di -r + | semivocalica- ; ma nelle termina- fu lo « yod » per lo pi & dileguato, mentre -erin ha dato -ier e -wrin (come gia s'é detto) -ier 0 -er pitt spesso che -cir: variom => vair, materia > madeira: operatortam > obrador, a(a)gurlam > egur; eaballarium > cavalier, cavaler, caval 2, Nei nessi di.-dons. + I-, Je labiali p e b, sole consonanti per Je quali si dia anche nesso io, si comportano.come nei nessi_con F (si noti in pid -nvT: > >-mBL) ; analogamente, in nesso secondario, la ¢ assibi- lata ;-mentre alla ¢ velare, con cui s‘era confusa gid in latino volgare la dentale ¢, e alla g, ancora velare o gid intaccata, risponde la palatale -th-, che @ anche I’esito s 66 Cepitolo secondo normale di -I+«eyods- ¢ di -I+g schiacciata- (oltre che, come. gid s’8 visto, I'esito occidentale della gemi- mata -Il-): hy duplam > debt, pop(ujlum — > pobl, cblitare > oblidar, bile > -bij-ul- —ab(ujla => fabla, faula, wl > -mbl- ——Inv(ojlare > emblar; > ait erac(Hlem > grail, \ surie(ayla > aurciha, | tet(uyla > veola > velha, the vig(ilare cong(oyare \ Milla > filha, pales > palha, callgyiterem > colder. sth Mes o8 Ms, M+ g schiacciata-, on + eyod », -m +d + eyod e confluiscono nell’esito pa- latale -nies eyenum > sinke, [sme Sete: a nh plangere > planter, sateyode | fenlorem > conto, vineu > vinka -+yodee vervoundla > vergon 4, Le occlusive sonore g, 4, b e la spirante sonora ¥ in nesso con «yod» dinno lo stesso esito dello « yod + intervocalico latino, ciot appunto uno « yod » (4- semicon- Schemi riassuntivi di fonetica storica 67 sonantica, scritta anche -y-) 0 una palatale schiacciata sonora (-g-, scritta solitamente ~j-) ; le due soluzioni coesi- stono nella lingua letteraria : “e+ eyed eorrigin > correia | correja, sd + yod | ie, y-/je (=f) tnvldla > enveia / enveja, ab + yor se haboat > aia / aja, ov + eyod plovia > ploia / ploja. Dei-nessi formati con ¢yod » da lusiva, sorda, += da come esito presenta la Palatale schiacciata sorda -é-);_-t-+syods, gid assibi- lato in latino volgare, s’é’ mantenuto come sibilante, sorda (grafia : s, ss) in posizione post-consonantica, rego- larmente sonorizzata (grafia: s, 2) in posizione intervo- calica; sempre sorda @ invece rimasta (in dipendenza di un precedente rafforzamento) Ja sibilante che risulta da t+ eyods-: “p+ eyod ee > poke saplat > sapcha; st + eyod + >t sonora ratlonem > razo, fortia > forsa (forssa)} faciat > fassa luogo ad anticipazione di ¢ yod » ma con sibilante origina- riamente rafforzata e quindi sora (iss-, -is-) i nessi 258 4 € yod m, =5e + wyod t, ed #80 + ¢/ie, «st + # yod r, set + eyods, nonché -x-( = -¢8-; -£8-) © -ps: 6 Capitolo secondo ar cis. baslare > bassar (grafia anche baisar); 88 + eyod + bassiare > baissar, wt0 + tyod + ed -60 + e/i- sre > naisser, sab + eyod = > iss angustin > angoissa, cet +e yod faetlonem > faisso, (= Taxare > laissar, pe capin > caissa Si noti che nel caso d'un originatio -ns + «yod +, Yesito -is- pud, per assorbimento della sibilante, ridursi a -i-(mansionem: > maizo e maio), specialmente se, per effetto di sincope, venga a trovarsi dinanzi a un’altra consonante’ (mansi(o)nata > mainada) aK a7 6. Al nesso_-tts le zone settentrionali del dominio (]ccitanico rspondono, come il trancese, con dionali, come lo spagnolo, con -ch- (pron. schiacciata) ; 1 i due esiti di differente origine geografica coesistono nella lingua letteraria, e cost per -met+ le due soluzioni -int- e -nch-. In modo :to.analogo i nessi secondari -g’t- e -g'd-_ possono dare -id- 0 -j- (pron. iaccia \ Univoco @ invece I'esito dei nessi inversi cb.e -t’'e), cui risponde -g- (scritto anche -fj-, e che suona in pratice come una -g- rafforzata), mentre -nt'e- da -nch- ed -nd’e- a nj. J ee > it feh tata > faite / facha, cnet > -ink-/nch- sancta > sainta / sancha, tek cogiytare > evidar | eujar, frig(tydura > freidura | frejura; Schemi riassuntivi di fonetica storica 6 te) vlatgjeum > viatge, | 69) medeum > mets sate fud(jeare > jutjar, sales -nch- pani{tjen > poncha, onder -nj- ‘mand(ujeare > manjar. 7. Ai nessi di -labiale + dentale- risponde di nuovo varietd di esiti: conservazione (che pud essere soltanto grafica) 0 riduzione_a--t- (conseguente ad assimilazione in site) per i nessi primari -pte € -bt-; sonorizzazione del secondo o d’entrambi gli elementi nel nesso secondario =p't:, onde -pd- e -bd- ; livellamento della sonora alla sorda 9 viceversa (in questo caso le due soluzioni s’escludono a vicenda) della sorda alla sonora nel nesso secondario onde -ft- (che a sua volta pud ridursi a -t), 0 -bd- (che a sua volta pud svolgersi, con semivocalizzazione Gel primo elemento, in -ud-); infine retrocessione ad occlu- siva_o svolgimento a semivocale del primo elemento (cui pud accompagnarsi Ta “Sofiorizzaxione del” s¢ondo) nel nesso secondario vt onde ~pt- 0 ~ul-,(-td-) : ae secaptare > acaptaracatar, obte subtilem = > subi/soti spe > -pd-jbd- eap(ollum > capdethjeabioth, >-ph/t- dubiitare > optar/dotar, D-bd-/-ude eud(ytum > cobie[eoude,, Jute elv(fatem > ciptal/ciulah,ciudat bt Si notino inoltre gli esiti particolari che -pt- ha avuto in singole voci, quali caitin < eaptivum (forse attraverso una forma dissimilata esetivum), azauar < adaptare. 70 Capitolo secondo 8. Nei nessi di -1-+ cons.~ la velarizzazione e semi- vocalizzazione di 1 in «, generale in francese, pub aversi in provenzale con una certa frequenza solo davanti a dentale (¢, d, 8, n) ; davanti alle altre consonanti (a parte 1 caso gid visto di -1+ & schiacciata- > 4h-) & normale la conservazione (ma non manca qualche oscillazione, e non conviene dimenticare che la grafia etimologica pud in qualche caso dissimulare V'effettivo svolgimento fone- tico) : ft alte > outa oli, « eal > caudalealda, wt . fale > faussa alsa, » [me ana > auna/alna: tC alba > alba, » Pp enlps > cola, r J salvare > salvar, te | 24H Tp oalgeytaiceyre > calf, & — cakeat => calea, | collfojeare > colgar, ecc. Si noti che la semivocale_« pud rimanere, assorbita dopo una vocale velare, dileguare (0 anche passare ad i) davanti'at nésio “v-: multam > mout > mot; aller + ta Te > altretat > autretal > atretal (aitretal). Si ricordi inoltre che la semivocale velare s'era sviluppata gia in latino tardo_anche da 2g in-nésso-con m.- -dagma> sauma (attestato in Isidoro) > prov. sawma. ~ 4g, La semivocale u- preceduta da -p venne antici- pata, mentre p si sonorizava in b, onde -pus > -ub-; Scbemi riassuntivi di fonetica storica n in tutti gli altri casi la semivocale m preceduta da conso- nante & passata a g velare (gu-; probabilmente attraverso ‘una pronuncia bilabiale come quella del -w- germanico), mentre la consonante precedente o si conservava (l, n), © si assimilava (¢), 0 cadeva (b, v, t, d): 2p te > sapaiesem > saubes; 4 volnissem > volguss, = temnlesem > tongues, * Placulsvem > plagues, » + gu debuissom > degues, v ‘movalssem > mogues, +t potuissem > porues, sodalssom > ssgues, 10, Obbligatoria 2 lepentest_della_consonante di i ed -m’r- (con pas- sale dL Tm’r- a eli “facoltativa quella di 4 in -1 ed -wr- per -min- & possibile tanto la conservazione del ifuaimente con epentesi di , quanto la assimi- Tazione in -wn-, con eventuale successiva ridtziotie ad"-n-; la dissimilazione di n in r d'obbligatoria in -rd’n-, ete tiva in -’e- ed -n’m-; infine_per.-s’n- ed = pad aversi tanto la conservazione del nesso, quanto Ja ‘disini- stn(aytare cam(ejea marm(o)t tolloyre ln(erem n Capitolo secondo sma > mn j-mpn-|j-nn-j-n- dom(aa > domna dompna donna dona, rae > ordre ord(juem > ordre, awe 5 ongel-rg- man(jen > manga rma satan > anmajarma, seta > snl elemos(y)na > almosna/ imornajaimeins, stm >-sm-j-rm-[-im- _quadrages()ma > caresma | carerma |carcima 11, Benché la riduzione di 48 a -s- fosse gia dif- fusa in latino, in provenzale -n8- pud anche conservarsi e dar luogo ad assimilazione in -ss-; analogamente la n pud cadere o conservarsi-Wei HéSsi con labiale spirante snf- ed -nv-, Per quel che riguarda infine i gruppi pitt complessi, si. notino le semplificazioni di -n'st- ed -sp't- in -st-, «sfm- ed -st’m- in -sm-, eres in -rg-, -mb'a- in cvnnillum — > conseilfcosseil, Infantem > enfanjefan, convenit. — > conven coven; mon(e)sterlum > mostier, hosp(titem — > oste; blagph(e)mare > dlasmar, sest(ymare > esmar; ertiljea amb(ydul cmp’. > mr comp(ujtare > comiar, Schemi riassuntivi di fonetica storica a VIII. Consonanti fina Per quel che riguarda le consonanti finali, distin gueremo tra finali latine e finali romanze. 1. Finali latine. om, che.in_latino volgare s'era conservata solo nei monosillabi, visi muta inn ¢caduca, vale a dire in una -n la quale pud, secondo le zone, persistere o dileguare, essendo ammesse nella lingua letteraria entrambe le solu- zioni : rom >ren/re, sum > son so. \ch’era_ presto caduta in Italia e in Oriente, si con- zale come in tutta la Romania occi- dgtitaly (ed & questo iin Tatto'di grande importanza per Ja morfologia, essendo -s morfema distintivo della seconda persona nei verbi, del nominativo singolare e dell’accu- sativo plurale in molti nomi) ; cage tuttavia (proprio per ragioni morfologiche) nella finale -mus, che si riduce a -m, e pud cadere nel continuatore dell’avverbio magi antes > canlas, cantamus > cantam, mares murs, magis = > mais/mai, eee ¢>come avviene in tutte le altre lingue romanze Ja sola eccezione del francese nella sua fase piit antica) (co it, dal divenire « caduca’s: Cade semph ; ma la sua preesistenca & valsa a preservare post > pos, eantant > canian. ” Capitolo secondo -€, che compariva come finale latina in un numero limitato di "E mantenuta solo nella particella affer- mativa oc ( o, 00 > me, mi, las > tail, tao > foil, ecce + hae > sai/sa. 2, Finali romance (divenute tali in seguito alla ca- duta delle vocali finali). ‘Va qui premessa una constatazione di carattere gene- rale : il provenzale, come del resto il francese, non ammette ‘uscite in consonante sonora. Percid, mentre le sorde pos sono mantenersi 0 cadere, le sonore, quando non cadono, si mutano nelle corrispondenti sorde 0 passano a semi- vorali, Per una descrizione particolareggiata dei fatti, con- viene distinguere : a) consonanti semplici. Le sorde di regola si mantengono (per I'esito sibilante dae palatale la grafia normale & -fz 0 -z, meno spesso -s) + pratum > frat, amieum > amic, Tupum > lop, pecom > pats (pas, pas). Schemi riastuntivi di fonetica storica es Tuttavia, -p cade nei proparossitoni (prineipem> prince). Delle sonore : -g ‘velare si muta nella sorda corrispondente, cio’ - (Hugo > Uc); <4 talora si muta in sorda (nudum > nut, dedit > det), ma pill spesso cade (dem > fe, pedem > pe); -be-v passano alla semivocale -« (trabem > tran, dobet > dew, navem > naw, noram > now) ; -§ _palatale si confonde con ¢yod s, ossia passa alla semi- vocale -f (legom > lei, regem > rei, come maium > mat). Delle liquide ¢ nasali : aur, amo > am), esi conserva il loro nesso -rm (firmum > ferm) ; <1 pud conservarsi o passare alla semivocale -« (apri- Tem > abrilabris on sempreché non geminata o non preceduta da altra consonante, diviene «caduca » (eanem > can/ca). ’ b) messi comsonantici : Tra i nessi rimasti scoperti in seguite alla caduta delle vocali finali, quelli terminanti in tonsonante sorda si comportano come all'interno di parola (artem > art, altam > aut, tectum > fait|fach, sanctum > saint} sanch, ecc,), salvo che : sat generalmente conservato (istum > es/), eccezional- mente lascia cadere la dentale nella seconda persona, dei perfetti: -isth > -is; %6 Copitolo secondo -mi_lascia cadere la dentale, riducendosi ad -»; ma que- sta -n, a differenza di quella che continua -n sem- plice, non & mai « caduca » (tantum > fan). I nessi terminanti in consonante sonora la mutano nella corrispondente sorda (ealidum > caut, ardet > art, orbum > orp, salvum > salf, cervum > cerf, plango > planc), salvo che: -nd_ si comporta come -nt, riducendosi ad -n non «ca- duca» (mando > man); -mb lascia cadere la lal bum > plom); sive -ty _possono lasciar cadere la labiale, o mutarla nella sorda corrispondente, cio’ -f (salvet > sa:/salf, servit > ser/serf). le, riducendosi ad -m (plum- Per i nessi terminanti in semivocale o in sibilante s‘osservi che : -d + eyod » e -g + syd» possono, come il semplice « yod » e come la «g palatale, continuarsi in eyod» ossia nella semivocale -i (hodie > of); ma. possono anche mutarsi nella palatale sorda -€ (scritta -ch, 0 an- che -g; es.: gaudium > gauch, gaug, pron. gawé); spesso le due soluzioni coesistono (inodium > enci] ‘enueg; exagium > essai essag) ; pretz, facio > fats, amatus > amatz. nudus > nutz): Schemi riassuntivi di fonetice storica ” ons si riduce ad.-s (mensem > mes), e ad -s pud ridursi anche rs (dorsum > dos; ma ursum > ors) ; ps si, svolge generalmente ad -eis (ipsum > eis, rar. eps). Da ultimo si noti che dove la caduta della vocale finale provocava l'aggrupparsi di tre consonanti, la con- sonante centrale del gruppo é generalmente caduta (lon- tus> Zens, rotandus > reons, eorpus > cors, salvas > sals, servus > sers), In qualche caso la semplificazione, celata dalla grafia, @ denunciata dalla rima (temps pud rimare con essems), IX. Particolarita det consonantismo. Deviazioni dalle norme riassunte sopra possono aversi, come nel vocalismo, nel caso di latinismi (papa > papa, natura > natura, saeculum > segle) 0 di forestierismi (joi 2 forma settentrionale ; cambiar & un italianismo). Sono inoltre da tener presenti fenomeni acciden- tali, come assimilazioni (Alphonsus > Anfonsus > Anjos), dissimilazioni (arborem > alborem > albre, arbitrium > slbitrium > albire, peregrinum > pellegrinum > eleri), metatesi (vixit > visquet, tirare > friar, instramentum > > estormen, anhelare > alenare > alenar), scambi di pre- fisso (auscultare/ex- > escowlar) e di suffisso (altitudinem / sumen > altum), incroci (erassum x grossum > grassum > gras), ecc. Si noti, infine, che consonanti finali di proclitica, da~ vanti a parola cominciante per vocale, possono — per 8 Capitolo secondo fonetica sintattica — venir trattate come intervocaliche ; cost : et > 6 ma davanti a parola com. per voc. anche er ad >a ' . . + a quid > que . , , + quer. X. Sistema fonologico ¢ grafia. Riepiloghiamo da un punto di vista descrittivo. Nel vocalismo, il doppio sistema triangolare a tre gradi d’apertura con correlazione di quantita, proprio del Iatino classico, @ sostituito in provenzale antico da un sistema quadrangolare semplice, senza opposizioni quavti- tative, a quattro gradi d’apertura (che tendono a ridursi a tre nella serie velare) : Uy Co). ‘ -2) - Il provenzale & poi ricchissimo di dittonghi, posse- dendo due complete serie discendenti, formate rispettiva- mente con la semivocale 1 (du, du, éu, 1u, du, du) © con Ia semivocale i (2%, 2%, 4, 04, 4%, #3), pit una copia di dittonghi ascendenti (i2 e 13/12), cui s‘aggiungono ancora Schemi riassuntivi di fonetica storica 79 (peraltro con tendenza alla riduzione) due coppie di trit- tonghi (i2u, ii e udu /udu, di] uti). ‘Anche nel sistema consonantico, mentre si perde la correlazione di lunghezza (tra scempie ¢ geminate), la base triangolare del latino classico s’allarga in provenzale a quadrata, ché alle tre coppie occlusive di tabiali (f, ) dentali (f, d) e velari (&, g) — con opposizione, all'interno d'ogni coppia, tra sorda e sonora — s‘aggiunge, con la stessa opposizioné interna, una quarta coppia di palatali schiacciate (£, 8). La serie delle costrittive, oltre a conser- vare una coppia di spiranti labiali (la sorda fe la sonora 2, distingue — ancorché non sempre in modo chiaro — due coppie di sibilanti dentali (s sorda e sonora, z sorda € sonora). Si conserva la nasale labiale (m), ¢ alla nasale dentale (#) s‘aggiunge una palatalizzata (); si conserva ‘una vibrante rotata (7), e alla laterale (2) s’aggiunge una palatalizzata (/), Una coppia di sibilanti palatalizzate (la sorda fe 1a sonora #) pud apparire solo come variante locale 0 temporanea d’altri suoni (§ in concorrenza con -is, -iss-; 5 in alternativa alla palatale schiacciata g 0 alla semivocale 4). Specialmente, com’é naturale, per i fonemi non posseduti gid dal latino, la grafia manca d’uniformita ¢ presenta incertezze. Come in italiano, o-&d ¢ rappresen- tano tanto il grado largo che lo stretto delle stesse, vocali, mentre « ed 4 oltre che le vocali rappresentano anche le semivocali rispettivamente velare e palatale (per questa si trova anche y). La delabializzazione delle labiovelari latine permette l'adozione dei digrammi gu e gu per rap- Presentare g ¢ & velari, normalmente dinanzi a vocale 80 Capitolo secondo chiara (gue, gui; que, gui), occasionalmente anche dinanzi a vocale oscura (gua, guo = ga, £0; gua, quo = ca, co); ma per la velare sorda si trovano anche le grafie g, # piit raramente ch. Quest'ultima & la grafia normale per é palatale, ¢ analoghi digrammi con h (segno resosi disponi bile in seguito alla scomparsa della fricativa velare che ori- ginariamente rappresentava) servono per indicare la palatalizzazione di J ed m (eventualmente anche s); ma al posto di Uh si possono trovare anche altre grafie (ith, il, il, U, 1, gh, Ig), € cost al posto di wh (inh, in, gn, ign, nn, n). Le maggiori incertezze s‘hanno nella serie delle sibilanti, dove ad s e z, facilmente scambiate, s'affiancano § (avanti a vocale chiara anche ¢ senza cediglia), cz, sz, talora x; inequivocabili sono solo le grafie ss per s sorda all'interno di parola, tz per s sorda finale, dz per z sonora intervocalica. Si noti che le consonanti finali vanno pronunciate sempre sorde anche se, per attrazione di forme connesse, siano notate con il segno della sonora. Si noti ancora che Ia grafia colta pud restaurare geminate nessi etimologici che la pronuncia corrente aveva sem- plificato. Capitolo terzo Schemi riassuntivi di morfologia storica I. Sostantivi. 1. Il sistema della flessione nominale latina aveva subito gid in fase preromanza una profonda trasforma- zione, per i fatti seguenti : 4) riduzione delle dectinazioni da cingue a tre, essen- dosi la IV assimilata alla II, e la V di massima alla 1; 8) riduzione dei generi da tre a due, con I'elimina- zione quasi totale del neutro, assorbito normalmente dal maschile (dal femminile i n. pl. in -a, interpretati come singolari collettivi) ; ¢) riduzione dei casi della flessione desinenziale da sei a due (nominativo e accusativo), e concomitante svi- luppo della declinazione preposizionale a supplire gli altri. Il provenzale antico conserva, come I'antico francese, ‘una declinazione a due casi, che le grammatiche designano generalmente come setto.t ed + obliquo ». Poiché essi con- tinuano rispettivamente il nominativo ¢ Taccusativoslatini (concentrando in quest’ultimo le funzioni oblique, distinte per lo pid! mediante preposizioni), per semplicita li de- 1 Diciamo «per Io pits, perché — oltro alla normale funzione di distinguere Voggetto diretto — i semplice accusative, senza. preposi- 82 Cepitolo tera signeremo ancora con i termini di enominativos ¢ «accusative ». La funzione morfematica & concentrata (totalmente per la maggior parte dei nomi, parzialmente per altri) nel fonema -s) \presente o assente all’uscita secondo la sua presenza.o’assenza nelle corrispondenti forme latine. Si ricordi, a questo proposito, che I'incontro della con- sonante finale del tema con la -s flessionale pud dar luogo alle seguenti moditicazioni : (Gece ee cate catee [Peart pecnteeat etn hc cereal eceesene tee eared “pe -f (<+¥) postconsonantiche possono, dinanzi ad -s, cadere \ nn wt y 2, La corrispondenza tra i due casi del provenzale CS antico e il nominativo ed accusativo latini & perspicua nei & >. gaschil parila; del tipo murus A sg. 3, murs a, murum = pln. mura, muro ione pud tatvolta fungere da genitive, e anche da, dativo, (gs. per famor Diew = ‘per amore dV Dio", pol Dieu plat= Porch piace Dio", on garda lais Polen dAngieur tla le terra son cox ~ "Iascio in tutela @ Foleo d’Angié tutta la terra i suo cugino'); esso pub inoltre essere usato per complementi avyerbial (es. lone temps = * per lunge tempo" a ak Schemi riassuntivi di morfologia storica BB Oltre ai maschili della IT declinazione Jatina, seguono nazigne..{es. = ewww quelli provenienti da, maschili tri della IV declinazione (es. : eantus, gein passato a gelus); ~~~ ‘—<~quelli provenienti dai_parisillabi della TII declina- dione, nei cui nominativi plurali ‘ina “desinenza “4, “ahalo- gica su quella della II declinazione, aveva sostituito Fantica desinenza -es del latino classico (es. : canis ; nom. pl. *eani, ef. ital. cami) ; i continuatori di quegl'imparisillabi della III decli- naziong. she.gid-in--latino...volgare, erano. diventati, per livellamenta.analogico, parisilabi (es.: leo, Teonem ri- fatto in leonis, leonem “pér’U/"tivellamento analogico sul tipo canis, eanem) ; e che, naturalmente, avevano essi pure sostituito nel nominativo plurale la desinenza -i all’antica -08 (cf. ital. leoni) gl'infiniti sostantivati in -ar, -er, -ir (es.: habere). Esempi: se mcs eed ph et meals aes et et eels teas eo re feos Una Garic)h di questa classe & costituita dai sostan- tivi_in_ sor della I (es. liber) © della 11 dectinazigne latina (es. pater), i secondi assimilati ai primi gia in au Capitolo terzo latino volgare, Questi nomi, come ne mancavano in la- tino, cost in provenzale mancano della -s flessionale al nominative singolare ; tion é tuttavia iatrequente che Ta -¥'Venga esiesa analogicamente anche ad essi. Nello stesso modo possono comportarsi gli infiniti sostantivati in -re ed alcuni ex-neutri (specialmente quelli in -aige < -at(-iJeum quelli semidotti in -+ < -lam): Esempi: 96.3. litre (3). ire ph nibs bes aires) pai pens airs estraire (-s) estraire estraire estraires Paraige (-s) paratge Paralge paratges termini (3) termins termint——trmtnis Restano invece. indeclinabil i sostantivi maschili pro- venienti dai neutri “lai ae THY déelinazione“Tatina Je tutti gli alti che cflessionale & costituita dai 3. Una seconda continuatori deg!'imparisillady in tor, -torem, nomi in -0, oni, “éc.). La diversa colloczione delsccento determina in cs la neta dif renziazione del nominativo singolare dagli altri casi de! singolare e del plurale, i quali seguono lo stesso schema flessivo gia illustrato per la prima classe (con nominativo plurale da -i, non da -08). Schemi riassuntivi di morlologia storica 85 Eceone alcuni esempi: 5.1, Imperator a. Imperatorem pl. n. *imperatort a. Imperatores emperdire — emperadér emperadér— emperadérs latro Intronem “tatront latrones aire airs laird lairds nepos ‘opotem, ‘snepoti nepotes neps nebdt nebst nebéte Infant = tnfantem *Infantt Infantes énfes enfin enfan enfant abbas abbatem sabbatt abbates Abas abit abe abate sontor seniorem ‘senior senfores sinher——senhbr senkdr senhérs Appartengono a questa classe anche,due, imparisillabi ad accento costante : Sg A WoM a, hominem pl. a. *hominl a. homines one (Home (ome (iyomes comes comitem, seomitt connites coms conte come outs, Vi si annette inoltre la declinazione di qualche nome proprio d'origine germanica (es.: Uc, Ugon; Ebles, Eblon), © assimilato (Peires, Peiron) . Anche ai nominativi singolari dei nomi di questa, classe s'estende'talora, e fin da epoca abbastanza antica, una -s analogica (onde forme come cmperaires, laires, (ijoms, ecc.). E per contro accade che si trovino forme 5 Cepitolo tereo nominativali usate talora in luogo dell’obliquo singolare (es.: emperaire pet emperaor) o viceversa (emperador per emperaire). finale“ rendeva Vaccusativo identico al nominativo, e al plurale Ia terminazione in -as del!'accusativo s' estesa ancl, al nominativo (sia cid accaduto per analogia, per influsso d'abitudini del sostrato celtico o del superstrato germanico, o per ripresa di un’antica desinenza nomina- tivale -a8 di tradizione italica e attestata anche in latino). sg. n. domius a, dominam pl. . dominas a. domlaus domna domnas ‘A questo tipo di declinazione si assimilano quei fem- minili_delly UL deslinazione latina, non us nei quali la presenza d’un nesso consonantico ha mante- nuto la vocale d’appoggio finale: sgn, mater a. malcom pln. mates a, muatres Conservano invece. la distinzione. dei. casi al singolare (nominative con -s, accusativo senza) gli altri femmin’ provenienti “dalla. 11 ‘declinaziane: tn "(és Somavis), compresi. quelli che, imparisillabi in latino classico, erano divenuti_parisillabi fi latino volgare (es. virius, virtu- tem, rifatto per y analogico in *virlutis, virtu- Schemi riassuntivi di’ morfologia storica 7 tem), Da notare, tra questi, la serie degli astratti in -or, sorem (es.: dolor, dolorem, rifatto in *doloris, dolorem) — cui anche qualche altro nome s’annette (es.: flos, florem, rifatto in *floris, florem) — maschile in latino, ma passata in blocco al femminile su tutto il territorio galloromanzo. a. mayen pl. n. maves a, naves naw aus vertutz——_vertut vertuts dolors dolor dolors fors flor flrs. ‘Due soli femminili erano rimasti imparisillabi in latino volgare : soror, sororem e mulier, mulierem, ¢ con Ja distinzione dei casi al singolare essi mantengono lo spostamento dell’accento : | tor serie series | mbther —melbr smothers (si notera, anzi, che per molher solo Jo spostamento del- ‘accento distingue il nominativo dall'agcusativo singo- lare : milier > mélher, mullérem > molhér; e, data Viden- tita della grafia, che non usa segnare l'accento, occorrer’ nella lettura fare attenzione al contesto per riconoscere Yesatta pronuncia) Restana.naturalmente indeclinabili, come, $8.¥3880.Rer i maschili, anche i femminili”con tema uscente in -s. tt, primarie 0° seeondarie "(EES V8Rs, vo focem >. volt). a8 Capitolo terzo Si noti da ultimo che il sostantivo dia, proveniente dalla V declinazione latina, pud essere trattato come fem- minile o anche come maschile : f 5g. 0. dia =a. dia pln. dias =a, dias m dias 4 dia dia dias Cost talora anche papa e propheta, continuatori di maschili della I declinazione latina. TL. Aggettivi. 1. Gia il latino volgare aveva ridotto la flessione aggettivale a due classi : la prima con forme distinte per maschile ¢ femminile (tipo bonus, bona), la seconda con forma unica (tipo levis). Il provenzale le conserva : bons si declina come murs < murus ; leus come cas < canis al maschile © come naus < uavis al femminile. Gli aggettivi della prima classe continuatori degli aggettivi latini in -er (tipo pauper) possono avere un nominative maschile singolare etimologico senza -s (paubre), 0 analogico con -5 (paubres). E naturalmente gli aggettivi con tema in sibilante restano indeclinabili al maschile (es. : falsus > > fans) Gia il latino volgare aveva impoverito la seconda plusdr (-s), con il valore aggettivale e pronominale di ‘ parecchi’, ‘i pid’. Dalle forme di comparativo neutro melius, peius, 90 Capitolo terzo minus, sordidius, ecc. si sono avuti in provenzale gli awverbi mielhs, picitz, mens, sordeis, ecc. Cosi anche viva- clus > viats * tosto’. Rari e di carattere colto i superlativi organici come altismes < altissimus, santismes < sanetissimus ; meno in- frequenti e pid schietti, ma senza pit valore di veri super- lativi, pesmes < pessimus, proismes < proximas. Per il resto il provenzale adotta per il comparativo la perifrasi con plus < plus o con micth: < melius (plus be, mielhz apte, e sim.) e per il superlativo quella con mout < multum o con be < bene, o con altro avverbio di signi- ficato rafforzativo, 0 anche 1a composizione secondo il tipo super + aggettivo positivo (mout be, be apie, sobrebel e sim). 3. Tra i mumerali sono declinabili i primi tre : (maschile) (femminile) (3) nom. wins ace. u(n) nom, = ace, una a) doi, dt dos doas a) wei tres ines Il primo, che oltre alla funzione di numerale adempie pure a quella d’articolo indefinito, ha anche un plurale : an) ula) nas uusato con valore di ‘ alcuni, -e', oppure con valore sin- golativo dinanzi ai pluralia tantum (es.: unas letras “una lettera ’). Schemi risssuntivi di morfologia storica on Hanno inoltre un plurale : (100) cen, quando & preceduto da altri numerali, a indicare pid ‘centinaia’ (con distinzione di nomina- tivo e accusativo : doi cen, dos cens); {r000) mit, quando & preceduto da altri numerali, a indicare pit ‘ migliaia’ (con forma unica: milia). Tutti gli altri cardinali sono invariabili : 4 = quatre, catre, § = cinc, 6 = seis, 7 = set, 8 = oil, 9 = now, 10 = dete, 11 = onze, 12 = doze, 13 = treze, 14 = quatorze, ca- torze, 15 = quinse, 16 = sedze. Dal 17 cominciano le forme additive con ¢: 17 = detz ¢ set, 18 = detz ¢ oit, 19 = dete ¢ now. T termini per le successive decine sono : 20 = vint, 30 = trenla, 40 = quaranta, caranta, 50 = cinguanta, 60 = seissanta, 70 = selanta, 80 = ochanta (ma pid spesso il composto vigisimale quatre vint), go = nonanta. Quanto agli ordinali : « prim < primum, passato al significato di ‘ eccellente *, “] 2 generalmente sostituito, come numerale, da premier < | < primarium ; nen segon, ferlz, quart, quint continuano regolarmente le forme latine: secundum, tertium, quartum, quintum ; a partire da seizen, gia pitt frequente di sest, gli ordi- nali provenzali hanno adottato il tipo degli antichi distri- butivi, formati dai cardinali col suffisso -enum, f, -ena, e regolarmente declinabili sete(n), oche(n), nove(n), de- tze(n), omze(n) ..., vinte(n), brente(n) ..., cente(n), mil= ke(n); la forma etimologica nona si conserva (accanto a prima, terza, sexta) nell'indicazione delle ore canoniche, 2 Capitolo terzo III. Pronoms. 1. Dei pronomi peyséiidli}il provenzale ha conservato le forme seguenti : Te >| Wen ‘nom. ego, ta; os, vos; > nos, wos ; ace, me, to; >) me, te } Si sono inoltre conservate, ‘per i solo singolare, le forme dativali mibi > mi ¢ tibi > ti, ma confuse in com- pleta equipollenza con Ye forme accusativali me e le, da cui non si distinguono nell’uso, né per la funzione, né per la posizione (tonica o atona). La stessa confusione s'8 avuta per le analoghe forme del riflessivo : < 50) = si (< sbi), Le funzioni di pronome personale (non riflessivo) di terza persona sono state assunte dal dimostrativo ille, diventato illi per attrazione analogica da parte del conse- guente relativo qui. Esso aveva sviluppato in latino vol- gare un dativo maschile illui (analogico su eui) ¢ femminile iMlaei (analogico sul maschile), che si sono conservati accanto alle forme dell’accusativo, con equipollenza di funzioni, come s't conservata al plurale, estesa anche al femminile, la forma del vecchio genitive illorum, Ab- biamo cosi : misgnd adi edel ph ail a. lor ed els dla Hiei ed la elas tor elas Schemi riassuntivi di morfologia storica B Accanto a queste forme, usate in posizione tonica, il provenzale possiede ancora una serie di ee atom, nelle quali (a differenza di quanto avviene “toniche) il dativo mantiene fedelmente la sua originaria funzione : mag. dat. Ht ace. bo pl ace, los t i a as Si noti poi: che accanto alla serie, el, il, els, ela, elas, il -proven- ale ha anche eth, ith, elhs, elha, elhas; con th palatale estesa da quei casi in cui ef e i! potevano palatalizzarla per fonetica sintattica (davanti a parola cominciante per vocale) ; che accanto ad ela ed etha, si trovano usati, per il no- minativo femminile, anche il e ih (< illi); e accanto a I(i)ei, per Vobliquo femminile, anche 1(i)eis (con -s di spiegazione non chiara) ; che al posto dei pronomi personalipossono trovassi usate le particelle avverbiali ne 0 en(t) (< inde) in fun- zione di genitivo, singolare e plurale, ¢ 4 (< ibi) in fun- zione di dativ che esistono ancora due forme proneiminali neutre : Jo (< illum sostituitosi a illud) per il nominativo, ¢ 0 (< hoe) per accusative singolare ; ‘ che me, te, s¢ (mi, ti, si), fo, la (qualche volta anche fi) € ne in proclisi elidono Ig vocale dinanzi a parola comit ciante per vocale : in tali casi la grafia moderna usa I'apo- strofo ; 4 Capitolo terzo che non ‘solo le forme sopraelencate, ma anche los las, nos e vos in enclisi perdono la vocale dopo parola uscente per vocale, onde mee mi >m, tee ti >t, see si>sots,loela >1, li > thoi, en > n, los elas > Is, ‘nos > ns, vos (con semivocalizzazione della -v) ws, mentre i nella _stessa posizione si semivocalizza perdendo valore sillabico: in tali casi, a separare visivamente I'enclitica dalla parola cui essa s'appoggia, la grafia moderna usa un punto in alto. Si noti ancora che éew davanti ad encli tica si riduce a (iJe: onde (iJel = (iJeu to, (iJen (Jeu on, eve. a. Peri sin! bisogna distinguere tra forme to- niche (pronominali) ¢ forme atone (aggettivali proc‘iti Le forme toniche maschili continuano regolarmente il tipo del latino meus, estendendolo per analogia anche ai possessivi di seconda e terza persona tuus e suus, rifatti ‘in teus e seus, onde s’ha: msg. n. m(ijeus a. mfijew pl a. m(iJek a. mfi)eus Wijeus tijew Wed Hijeus s(iJeus sien aie s(ideus Per il solo nominativo plurale, accanto alle forme analogiche {(iJei e s(i)ei, sussistono anche le forme etimo- logiche toi (< tui) ¢ soi (< sui Per i fertiininilg) le forme toniche pitt usuali sono quelle etimolagiche mia, toa, soa (con relative plurale in -5); ma sussistono pure le forme analogiche, modellate sul maschile, micua, tiena, sicwa Schemi riassuntivi di morfologia storice 8 Le forme atone detivano dalle forme ridotte mos, tos, s08; mé, tsa, ecc., attestate dal grammatico Virgi lio nel VI secolo, ¢ sono : sm. sgn, mos. a. mon) pla. mos f. 5g. ma pl. mas fos so(n) 05 a tas 08 s0(n) so5 ‘a sas I possessivi della pluralita continuano, senza distin- ione tra posizione tonica o atona, noster ¢ voster (que- st'ultimo sostituito in latino volgare al classico vester, per livellamento analogico su noster), onde nostra ¢.vostre, che si declinano regolarmente secondo il tipo dei sostan- tivi in -re (< -er); mentre per la terza. persona..siysa Vinvariabile lor o Jur (< illoram), 3 Deiginosrtt classici il latino volgare aveva con servato solo“hie;“t8te, ille, ipse; e anche di questi I'uso ‘si era ristretto ¢ le funzioni s'erano modificate. In com- penso, sviluppando un procedimento gid attestato in Plauto, si erano create nuove serie di dimostrativi me- diante il rafforzamento con occa, eceu o atgue x ecce, ‘atque x ecu. Da hie il provenzale conserva il solo peutro hee > 0 (oc come particella affermativa), cui saffiancano atque x X eee + hoe > aguo, aco, ed atque x ecee + hoe > aisso, aizo, pid spesso usato nella forma aferetica so, 20. Da iste, slittato al valore di hie * questo’, deriva est, cui s‘affiancano atque x eceu + iste > aquest, ed utyue x X e0ce + iste > aicest, pid spesso usato nella forma afe- retica ces, set 96 Capitolo terzo Da ile deriva el, usato (come s'& visto) quale pro- nome personale di terza persona, e deriva (come vedremo) Yarticolo, Con valore dimostrativo s'usano le forme raf- forzate atque x eceu + Ile > aquel, ed atque x eete + Il- > cel, sel. T derivati di iste e di illo si dectinano regolarmente, secondo il modulo seguente : dh, aissel, pit spesso usato nella forma aferetica m. og. nea. cost pln. cist a. costs f. ag. cesta pl. cestas el ait eats ela cela (dove la é del nom. pl. & determinata per metafonesi da i. Accanto a cél e cela, esistono anche le forme oblique celui e cel(ijei(s), corrispondenti a lui e 1(i)ei(s) del per- sonale ef ;-e come ef cosl cel conosce le forme con Zh pala- tale (celh, cilh, celhs, celha, celhas), e, accanto a cela, un nom. f. 5g. cith. Da fpse deriva il dimostrativo dell'identit eis (0 éps) invariabile al maschile, fernminile eissa (0 psa), con i raf- forzativi met + ipse > mezeis (0 meteis), met + ips-imus> > mezesme (0 medesme) e il composto nee + ipse > neis = = ‘persino’ e in frase negativa ‘ nemmeno’. oT 4. Dal dimostrativo ille si é sviluppato anche I'arti- ART | colo determinative, le cui forme (caratterizzate dall'afe- resi) sono le seguenti : moses fo pha i a lot la as Schemi riassuntivi di morfologia storica 7 Per i nominativo singolare, accanto a lo (dovuto all'estensione della forma accusativale illum) si trova anche l'assai pitt raro le (< ille) ; e al femminile, accanto a la, abbastanza spesso anche li (< illi. ‘Come il pronome personale di terza persona, al quale & geneticamente collegato, anche I'articolo presenta elisione in proclisi davanti a parola cominciante per vocale (es.: 'ar- gen, Vira) € analogo dileguo della vocale in enclisi (es. : quel = que lo; que'ith = que li ; que'ls = que tos. Appunto per enclisi, esso da luogo alle preposizioni articolate : del, al, el (= en le), pel, sul; pl. dels, als, els (= en los), pels, us, o~ . 5. Del ee iqui, che in latino volgare.aveva assor- bito anche lé-funzioni delf'interrogatiap quis, sopravvivono in provefizale le forme séguenti {in cui sono confluiti maschile e femminile, singolare e plurale) : Nom. qut 5 git Dat. eul > cui ‘Ace, quem > que Ma si noti che gui e gue si scambiano facilmente tra loro, al nominativo come all'accusativo ; e che in funzione di genitivo si trova spesso don(t) < deund La forma neutra (da quid, che aveva’ del tutto sop- piantato quod) & que (quez, ques, davanti a vocale). Un secondo relativo si sviluppa da qualis preceduto dall'articolo e regolarmente declinato : lo cals, la cal’ ecc., che (pid spesso senza articolo) pud anche fungere da in- terrogativo. Si noti infine un terzo interrogativo : quinhs, f. quinka (di formazione non del tutto chiara) =‘ di quale specie’ *. Maps (mje, wna, gid trattato fra i aumerali; > alire(s), auire(s) < alter, declinabile come i nomi in -re (tipo Uber), con la neoformazione auirui (analogica su eul) per Yobliquo maschile © alfs), au < alld( + -4), riduzione di allud, solo neutro; 1 algue(s) < allquld( + -4), usato per lo pid’ avverbialmente (= "un poco alcus < allqui(-ls) anus, declinabile come u(n)s ; 1 casque, chasgue < cata qulaque,r eascu(n)s, chascu(n)s < < cata + quiaque ~ unus.rcadau/njs, cadu(n)s < cata + unus ; calque, qualgque < quale + quid (cf. it. qualche; mo anche con il valore di ‘qual che si sia‘): pms << tantum, con i compost ailan(1). altvetan(t) ; canft), quan(t) < quantum ; rmasn(t), man/t) < celtico mantl (0 magnum x tantum ?); molt, mout, mot < eaultam auc < peueam (= poco): tote < tottus (< totus con raddoppiamento expressvo, usato [in sosttuzione di omala coa il aominativo plurale maschile meta fonetico tit, wich, che w atacca da tutte le altre forme (m. 38. fot, pl. a. tots, tag, ta, ple totes); fale < nalts fupu(n)s e,con forma diswmlata, degu(n)i < nee + unas; (nas See + Inne, e nein), marum < nee + pve + uaus; T quect amassem) ; J) perdita del supino (amatum), dell'infinito per- fetto (amavisee, sostituito da habere amatnm), del parti- cipio futuro (amaturus), delvimperative futuro (mate; ; 100 Capitolo terzo #) creazione di nuovi tempi passati_perifrastici mediante I'ausiliare avere seguito dal participio passato (babeo amatum ecc.) ; +) formazione d'un condizionale mediante peri- frasi costituita dall'infinito seguito dall'imperfetto o dal perfetto dell'ausiliare avere (amare habebam, amare habul), Sempre in epoca preromanza, s'erano inoltre verifi- cati i seguenti spostamenti nell'equilibrio tra le diverse coniugazioni e rinnovamenti di forme all'interno delle coniugazioni stesse : 4a) fusione delle coniugazioni IT e IIT, salvo che al- Yinfinito, dove per altro s'erano prodotti scambi (sapere dalla THT alla I, e viceversa ridere dalla II alla IIT, eve.) ; 4) attrazione nella IV coniugazione dei verbi in slo gia della IIT e di parecchi in -eo gid della IT (tugio: fugire per fagere; floreo: Morire per Mlorere ; ecc.),e fre- quente adozione dell'ampliamento incodtivo nel pre- sente della stessa coniugazione (Hloriseo, finiseo, cc.) ¢) regolarizzazione di verbi irregolari (e28e diven- tato essere; posse e velle rifatti, partendo dai perfesti potul ¢ volui, sul modello habui: habere, in potere ¢ va- lore, con il conseguente rinnovamento di tutta la rispet- tiva coniugazione) ; @) eliminazione dei perfetti forti con raddoppia- mento, a eccezione di steti e dedi ; creazione di nuovi per- fetti deboli analogici su dedi (tipo perdodi, perdesti, ec.) , Tiduzione dei perfetti in -i ed estensione di quelli in ~ A) formazione, accanto ai tipi forti in -sus e -tus, € deboli in -atus e -itus, d'un nuovo tipo di participis Schemi riassuntivi di morfologia storica 101 perfetto debole in -utus, che si diffonde specialmente in verbi della IT-IIT coniugazione (tipo perdutus). ‘Due sole delle antiche coniugazioni rimangono pro- duttive in provenzale : la I in -are > -ar e la IV in -ire > ir; tra esse vengono a ripartirsi le nuove formazioni deno- minali (es. : penar da pena, meravilhar da meravilha, ecc. ; abelir da bel, esclarzir da clar, ec.) e i verbi d'origine germanica, tra i quali si annettono alla I quelli origina- riamente in -on ¢ -an, alla IV quelli in -jan (es.: war- don > gardar, witan > guidar, warjan > garir), La coniu- ¢gazione risultante dalla fusione della II con la IIT @ invece impéverita per il passaggio di vari verbi alla IV (es. : gaudere passato a gauzir, invadere passato a envazir, ecc.), @ chiusa a nuove accessioni, insomma ormai sterile ; nello stesso tempo la sua flessione @ pitt varia, ché gli infini si distribuiscono in tre categorie: -é tonico < Gre (es. verér < vidére), -er atono < -Bre (es.: vénser < vin- bre), e -ere < -re con sincope della & interna (es. : ven- dre < vendére), talora con allotropie conseguenti a meta- plasmi (es.: moure obre, obri; adoro > azor e azori), La desinenza -io, -e0, se in molti casi @ scomparsa senza lasciar traccia (es.: dormio > dorm, timeo > tem) in altri casi ha provocato lo sviluppo di uno_¢ yod» (es. : hhabeo > ai, sapio > sai) o la. palatalizzazione della con- sonante precedente (es.: audio > ang, soleo > suelh, Us 104 Capitolo terzo neo > enh); e questo fatto s'& esteso analogicamente anche a qualche verbo che originariamente non apparte- neva alla serie in -e0, -io (es.: eredo: crei; cado: cai; prehendo : prenh). Nei verbi della III coniugazione con tema in -g, la palatalizzazione nata davanti alle desinenze -is, -it ecc. poteva estendersi analogicamente alla prima persona (es. : planhs < plangis determina una x* pers, analogica plank, accanto all'etimologica planc < plango). Recipro- camente accanto a forme di 1* pers. con -wh etimologica possono trovarsi anche forme in velare (es.: accanto a tenh < teneo, anche tenc ; € cosl venc, remanc, ece. : cf. it, tengo, vengo, rimango). E per analogia con alternanze come comois/conosc (< eognoseo), persino accanto a pois (< lat. volg. possio) pud aversi, ed @ anzi pitt frequente, pose, E da notare la_serie daw (accanto a do), estax, vat, faw in cui i primi due termini rappresentano dao ¢ sta0, ‘ampliamenti di do e sto formalmente livellati su vao e fao, che sono invece riduzioni di vado e faeio, Ma accanto a facio > fo esistette in lat. volg. anche una forma faco {analogica su dicen), onde faus, e di qui per estensione analogica anche daue, estaue, vaue. Non meno collegate sono le altre forme di questi verbi, giacché la 2% e 38 pers. sg.¢ la 38 pl. fas, fa, fan e vas, va, van (come pure as, a, ant) simodellano su das, da, dan e estas, esta, estan. Inoltre, alla 3% pers. sg. anche il classico tacit sopravvive in fots o fai, ¢ questa forma suscita poi vai ed estai; mentre per Ta t®e 2 pers, plur., accanto a fam, fatz (forme modellate su dam, datz ed estam, estalz), shanno pure Ye forme rego- Schemi riassuntivi di morfologia storica 103 lari fazem, fazete, ¢ si trova persino fait < tacitis, unico resto provenzale della desinenza latina -itis atona. Quanto a vau(c), il resto della coniugazione presenta la stessa alternanza che in italiano tra forme da vadere e forme riferibili ad ambitaro : vau(c), vas, va(i), anam, anatz, an, si pud avere anche una 1* pers. sg. an (cf. it. ant. ando), 2. Presente congiuntivo. am dorm-a florssca | ems dorm-as ForAscas \ am fone forssca ancbm dorm-am ——floriscdom amis dormats ———_floriscdte amen | -0(n) dorm-an ‘forescan ‘Anche qui, la prima classe prende, nelle tre persone sg., Ia vocale d’appoggio (¢) quando la radice termini con un nesso altrimenti impronunciabile. Quanto agli effetti di eyod» nelle desinenze -eam, -iam, non v’2 in genere difierenza da quanto accade nella 1 pers, sg. del presente indicativo: s'hanno cio’ casi d'eliminazione (es.: dorma, tema), casi di conservazione (es.: aia & dormia ‘am-avas dorm-tas am-ava dormia am-avdm am-avate dorm-iate em-dvan|-dvo(n)/-dven dorm-lan/-lo(n)/-ten Si osservera che sulle originarie desinenze di II e TIT coniugazione si sono imposte quelle di IV (-ebam > slam). Non esiste, per questo tempo, flessione incoativa : florir e i verbi dello stesso tipo si coniugano come dormir ¢ gli altri risalenti a II-III-IV coniug. lat. (jlor-ta, ece. come dorm-ta, ecc.) Schemi riassuntivi di morfologia storica 107 Per anar, & ambitare a offrire paradigma completo (anava, ecc. 5-6. Gerundio « participio presente. aman dorm-tn flortn | florisstn Il participio (< -antem, -entem) non si distingue pitt dal gerundio (< -ando, -endo), se non per il fatto che si decina. B) Tema del perfetto. Per quel che riguarda la formazione del perfetto, dobbiamo distinguere tra perfetti deboli (continuatori dei tipi cantavi, vendedi, dormivi, con acento’ costante sulla desinenza) e perfetti forti (continuatori dei tipi habul, vidi, mist, accentuati sulla radice nella 1* pers. sg. e nella 3 sg. e pl. 74, Perfetti deboli. I perfetti deboli si raccolgono in due classi, continua- trici rispettivamente del tipo (che ha assorbito completamente il tipo amavi, éstendendosi dalla III ¢ II ai verbi della I coniugaz.) e del tipo dormivi (mantenutosi nei verbi della IV). Eccone i paradigmi:— andi dorm . am-dst ormist amt dorm am-tm dorm amedte dormate am-tron dormtron 108 Capitol terz0 Svosservi laccento sulla desinenza nella 1* pers. pl. Si noti inoltre che la 34 pers. sg. della II classe pud pren- dere una -f analogica sulla desinenza della I classe (dormit come amd), e che per la stessa persona in entrambe le classi si pud trovare, al posto della -t, una -¢ analogica sulla desinenza dei perfetti forti (amec, dormic, come ac ac la semi- vocale u, qui rafforzata dal passaggio di -b- a -v-, si svolge ‘come w germanica alla labiovelare -gu-, la quale perde poi regolarmente I'elemento labiale, riducendosi nella pro- nuncia alla semplice velare -g-; questa, a sua volta, venuta a trovarsi finale, si muta nella corrispondente sorda -c. Schemi riassuntii di morfologia storica 109 Davanti a questo sviluppo, le consonanti r, 1 e m si con- servano (es.: merui > merc, volul > vole, tenui > tenc), la ¢ tematica si fonde con la c desinenziale (es. : placui > > plac), mentre t, d, be ¥ cadono (es.: potal > foc, sedui > sec, debui > dec, movui > moc). S'8 invece avuta Vanticipazione della semivocale quando Ia desinenza -ui era preceduta da p, onde il tipo sapui > sawp. Abbiamo cost i paradigmi seguenti : babu —sapat mat J wai ac, aic sawp mds, mis vi aguist — saublst = mesist vist ae saup mds vi aguém — saubm astm vim gulls saubliz —mesttz vite agron —sdubron —mésdren, méiron—_vlron La metafonesi da -i finale agisce sulla 2* pers. sg. i tutti i perfetti forti (ist < -isti) e sovente anche sulla 14, dove accanto ad ac troviamo aic (con anticipazione di -i), accanto a tenc, venc, ecc. anche finc, vine, ecc., accanto a més, prés, ecc. anche mis, pris, ec. Per fecl, la 14 pers. sg. fis @ analogica su mis, pris, ecc. ; ma alla 3* sg. 'etimologico fetz vive accanto all'analogico fes; € dlaltra parte feiron ha provocato per attrazione analogica forme come mciron (accanto a mesdren), preiron, ec. Lattrazione analogica esercitata dai pia numerosi perfetti deboli pud infine dar luogo all’applicazione di desinenze accentate alla 18 pers. sg. (es. : agut, vengut, fezt, sul modello di dorm}), alla 3% sg. (es.: agu2t, vengudt, sul modello di ame), ¢ alla 3* pl. (es. : aguévon, vengueron, 10 Capitolo terzo sul modello di amivon) ; ma si tratta di forme assai pitt rare di quelle forti 89. Imperfetto congiuntivo ¢ condizionale I, Gli altri tempi formati sul tema del perfetto sono Yimperfetto congiuntivo, che continua nella forma il piuccheperfetto congiuntivo latino, e il condizionale (I), che continua nella forma il piuccheperfetto indicativo. La loro formazione mostra una puntuale corrispondenza col perfetto indicativo (es.: amas ¢ améra da amti, dor- mis e dormira da dorm}, agués e agra da ac, saubés ¢ sdubra da saup, mezés e méira da més, vis e vira da vi: solo per quest'ultimo accanto a vis esiste anche vezés) ¢ la coniu- gazione si svolge regolarmente, sicché bastera forn:re un unico paradigma : dormirtysem dormi(reyram } j dorms dormira ; dormisses dormiras i dorms dormira dormissém dormivion dormisebie dormirats dormsen dormiran 30. Participio passato. ] It participio passato offre in provenzale gli stessi tipi dcboli e forti che s'hanno in italiano. I tipi deboli sono : eantatum ——vendutum = dormitam cantat vendie dormlt Schemi riassuntivi di morfologia storica mu Il tipo vendit, normale per i verbi risalenti alla II- TI coniugazione, s'8 esteso ai verbi forti con perfetto in ui, nei quali la desinenza -it < -utum s‘applica di pre- ferenza al tema del perfetto (agut, accanto a un pitt raro avut; e cosl tengut, saubut, ecc.). I tipi forti continuano i due tipi latini in -sus e ‘missum aietom nds ait Alcuni verbi possono avere sia il tipo debole, sia ill tipo forte (es: remazut accanto a remas, vesut accanto a vis), Notevole, accanto a vis < visum, anche la forma vist (ef. it. visto), che contamina i due tipi forti. ©) Tema delt'infinito 11. Futuro indicativo ¢ condizionale 11. Sul tema dell'infinito si formano il futuro indicativo e un altro tipo di condizionale (equivalente nel significato ¢ nell’uso a quello gia visto) : ossia i tempi originati dalle formule perifrastiche amare habeo ¢ amare habobam. Le desinenze altro non sono che le forme di habeo, imtatte se monosillabiche (sg. ai, as, a; 3* pl. an), altri- menti ridotte a monosillabiche con l'eliminazione della sillaba iniziale av- (1* pl. ~ém da avém, 28 pl. -2tz da avdte) ; e rispettivamente le forme di habebam, tutte decurtate della sillaba iniziale av- (ridotte dunque a -4a, -1as, -la, -idm, ~idtz, 4an). Nel saldarsi a queste desinenze, gli infiniti m2 Capitolo terz0 in re, la maggior parte di quelli in -ér, e molti anche di quelli in -ir danno luogo a sincope della vocale (onde vendrai da vendre + di, tenrai da tener + ai, venrai da venir + di; © cost vendrla, tenria, venria; ecc.), e alle modificazioni fonetiche eventualmente richieste dai con- seguenti incontri consonantici (¢s.: aurai da avér + di, veirai da vezér + ai). Ecco i paradigmi : dormire + habeo dormire + habebam dormirai dormina dormirds don dormira dormir dormistm > dormiriam dormirite dormiviate dormivin dormirian 1 futuro farai si fonda su un infinito far, anziché sul pid frequente e pitt regolare faire; e cosi naturalmente il condizionale farla. Da anar s’hanno indifferentemente irai ¢ anarai, iria e anaria. Si noti infine che T'origine perifrastica del futuro ¢ del condizionale & ancora sentita, si da consentire la sepa- rabilit’ dei componenti, con interposizione d'un pro- nome atonn, in formule comm amar vos ai, accanto a vos amarai, agradar mia accanto a m'agradaria, D) Tempi perifrastici. Per i tempi perifrastici del!’attivo, i verbi transitivi si servono dell'ausiliare aver, quelli intransitivi per lo pitt di esser, che i transitivi impiegano invece per la formazione del passivo (es.: aver amat, esser venguls). Schemi riassuntivi di morfologia storica E) Paradigma dell'ausitiare esser : Presente indicat, Presente congiunt. soln), 20, sh aa jay sas & sla dm, tm, domes stam tu, bs vider sofa), s0n(0) san, so(n) TImperfetto indicat. Perfetto indicat. era bi eras ust oa 180) aim tom ous poe ron) Pron) Futuro Condizioaale 1 serio wena sors, tt eras ert, itt) wna arin ribs serdus rie, erin rian Infinite Participio presente essen, este. sab a. esshat Gerundio esshat 13 Presente imperativo Impertetto congiuativo fos posses fos fossém fossite f6sso(n), féssen Condizionale It Ira foras fora beg erate Viren Particlpio pasesto min. slats ¢ sstada a estat 4 Capitolo. terzo V. Invariabili A) Avoerti. Per gli avverbi derivati da aggettivi, il provenzale ha adottato come normale la formazione perifrastico- ablativale dal femminile + -mente > -mené, spesso con aggiunta di -s (la cosiddetta ¢-s avverbiale», estesa dal tipo latino di magis, minus, intus, foris, ecc.); ma al posto di queste neoformazioni & anche facile trovare usato avverbialmente il semplice aggettivo nella forma neutra, Esempi: veraiamen(s), ‘ veramente'; cérianamen(s), * certamente * leumen(s), accanto a leu, * facilmente *; greumen(s), accanto a gre,‘ diffcilmente '; ecc, Del tipo classico in -e si sono conservati gli avverbi : bene > be(n), con il comparativo molius > m(i)el(h)2, male > mal, con il comparativo peius > piege, pets, peitz, Tonge > lonk, ‘ lontano ', volumtatie (+ -8) > volontier(s), volentier(s). Il tipo classico in -ter ha lasciato traccia di sé solo in pochi avverbi derivati da participi presenti, come seguentre < sequenter, escienire < scienter. Si notino espres- sioni avverbiali come mon (lon, son) escientre, 0 mon (ton, son) escient, nate dall'incrocio tra I'avverbio acienter, la costruzione participiale me seiento e la costruzione nomi- nale mea seientia, Schemi riassuntivi di morfologia storica ms Tra le locuzioni avverbiali derivate da aggettivi, si notino i tipi: preposizione + aggettivo neutro (en brew, de novel, a destre, per egau, ecc.) ; preposizione + aggettivo femminile plurale (a cer- tas, de primas, ecc.) ; preposizione + aggettivo (pid spesso participio) fem- minile singolare (a orba, a celada, @ saubuda, ecc.). Altre locuzioni avverbiali nascono da preposizioni + + sostantivi nella forma obliqua singolare (a frau, de lats, en perdo, per cor, ecc.) 0.con il suffisso -o(n), anche al plurale -0(n)s (a genothos, * ginocchioni’). Anche un sostantivo preceduto dal semplice articolo pud assumere valore d’avverbio, secondo un tipo d’accusativo assoluto (es.: !ambladura, * passo passo’; la nueg, ‘ nottetempo * ; exe.) Ytaata agli altri avverbi, rilevata preliminarmente Vampiezza delle perdite verificatesi nel passaggio dal la- tino al provenzale (perdite che investono voci anche comu- nissime, quali nune, eras, mox, olim, modo, adhue, non- dum, rursus, tandem, statim, saepe, nimis, saltem, vix, ece. ece.), basteranno qui le seguenti liste sommarie (limi- tate alle voci d’uso pid frequente) : Di uogo: 0 tune-] (-a8), ‘allora, dunque”; le ete < Mla vee, una vegada < une vleata, 2 vegadas < ad viea- tas; ab tam a (ar davanti a parola cominciante per vocale) per Inter > entre, anire, trans > tras, con il composto detras < do-+trans dietro* (slittato peré semanticamente a sostituire eum) > ab, am(b) sine (con I'aygiunta di cosiddetta savverbiale«) > semes, ss. e€ £8 conservata nel composto des, deis po(i)s, pu(i)s, com il composto depo(s)s, depu(i)s < det at, super > rere, con i comport dese < drape, ultra > ultra, oltra, 5 extra > esiva, con il derivato estiers < ertertus * foorché, senza Intra > enfra (anche enfre, da base modificata in *Infer per ‘analogia con super), Jaxta > jorla, con il composto dejosta < de+-fust, ‘contra > contra, con il composto enconira < in-+eontra, prope > prop, con il composto aprop < ai+prope, versus > ve(r)s, vas, con i composti deve(r)s, devas < de-+versus, emve(r)s, envas < Inter secundum (-+-8) > segon(s), con ‘ton(s) < In-+seeundamm(+~ eundum x longum. to 8 conservata nei composti avan sus, con il composto desus < de-+u(r)sam, deojrjaum > jos, jus, con il comp. dejos, deus’ < de-+deo(r)sum, subtns > sole, con il composto desot: < de-+sabtas, retro > reire, conilcomposto dercire #ro, nel senso di fino a ', con il composto tro/s)que<, {ntro-+nsque, foris > fors ¢ forns > foras (i composti defors < do++torls

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