dalla Prima guerra mondiale. la Russia è decisiva proprio la guerra e le sorti non buone della guerra, tanto
che la porta a firmare questo trattato di pace in maniera anche pesante, con perdite pesanti, pur di salvare
la rivoluzione. regimi totalitari mi riferisco a 3 regimi :-Unione Sovietica-Germania nazista -Italia fascista
l’Unione sovietica nasce durante la guerra, in un contesto in cui sta perdendo la guerra, è in gravi
difficoltà, e quindi esce. I regimi totalitari non sono delle dittature classiche, perché che differenza c’è
secondo voi tra una dittatura per esempio di Napoleone o Napoleone III, e un regime totalitario come
quello nazista, sovietico, o fascista?
-quindi, si parte da quello per poi trasformare gli individui, attr un fine della solidarietà morale, dice la
Arendt «il fascio generale di pure azioni fisiologiche», quando uno è affamato toglie il pane al figlio più
grande di cui parla Primo Levi che poi quando negheranno l’olocausto si ucciderà anche per i sensi di
colpa, i sopravvissuti si sentono in colpa. È una pagina drammatica ed è qui che si arriva all’abolizione della
spontaneità perché io dipendo dalle mie funzioni biologiche, non c’è più volontà, sono io stesso che creo un
sistema che riduce a pure reazioni fisiologiche: questo è riuscito a fare passando attraverso questi tre livelli
e l’esempio più drammatico di cui parla anche Primo Levi ma che viene teorizzato dalla Arendt è quella che
lei chiama la «COMPLICITÀ TOTALE» sempre geniale anche nelle definizioni, cos’è questa complicità totale?
Risponde perfettamente e racchiude tutto il senso di quello che abbiamo detto fino adesso e ci fa capire
quanto la violenza, anche quella indiretta…cos’è la complicità totale? Quando le vittime diventano complici
dei carnefici. Il nazismo è stato così manipolativo spogliando l’individuo di tutto ciò che ha, lasciandolo
nudo con le sue funzioni biologiche da privarlo della sua spontaneità. E la complicità totale è questa, chi
sono i kapò? Non so se avete mai sentito parlare di kapò, Berlusconi l’aveva citata impropriamente perché
voleva fare uno sgarbo ai tedeschi, ma i kapò non erano tedeschi, i kapò erano spesso ebrei.
della violenza, mancherebbe secondo questi studiosi in maniera importante il tema dell’adesione volontaria
e invece tutti gli studi di De Felice e anche del suo allievo Emilio Gentile hanno fatto vedere che l’elemento
dell’ideologia anche qui forse si è sentito troppo e oggi è il momento di fare un passo indietro e arrivare
senza polemiche -per gli studiosi- ad una verità che è, come spesso accade, nel mezzo di queste due cose:
violenza…come già Arendt, ripeto, mi sembra comunque un momento…per quanto Arendt non inserisca il
fascismo per ragioni sue ma comprensibili, però identifica nel modello i due regimi fondamentali:
IDEOLOGIA e TERRORE quindi non è che può esisterne uno senza l’altro.
IL FASCISMO
Il fascismo è un movimento politico che si afferma con la prima
guerra mondiale, anche nel nome fondato nel 19’ per i fasci di
combattimento,questo è il primo nome che assume. Saltiamo il
periodo della guerra perché da questo punto di vista non ci sono
grandi evoluzioni politico- ideologiche, mentre ci sono nel
dopoguerra. Uno dei miti fondativi è quello di cui si appropria il
fascismo, ossia il mito della «Vittoria mutilata» che è un
espressione di Gabriele D'Annunzio. Sta ad indicare il fatto che
l’Italia potenza vincitrice si comporta psicologicamente come se
fosse una potenza sconfitta, ecco il mito della Vittoria
mutilata, un mito molto potente perché si sostiene che gli alleati
non abbiano dato tutto quello che era loro promesso, era
tantissimo, come Trento Trieste, la Dalmazia ecc.
Machiavellismo Mussoliniano
Riesce a tenere molto bene i due binari del mito della rivoluzione
inconsistente, perché voi sapete che nell'ottobre del 22’ il re
Vittorio Emanuele III avrebbe dovuto firmare lo stato d'assedio e
l'esercito avrebbe bloccato facilmente l'avvento al potere del
fascismo. Nel 17’ c'è un movimento politico che prende il potere
nel più grande stato europeo, la Russia. Cioè il comunismo passa
da essere un movimento politico internazionalista a essere oltre a
questo l'ideologia di riferimento di un grande stato. Quando il
partito socialista Italiano, sbagliando, dice che vuole fare come
l'unione sovietica e poi mette a soqquadro il paese è chiaro che
genera paura, non per giustificare ma per spiegare il perché gli
imprenditori e i proprietari terrieri si appropriano dello
squadrismo. Per molti storici se non ci sono milioni di morti non
c'è guerra civile ma non è così perché per esserci una guerra civile
è sufficiente che ci siano almeno due fazioni ideologicamente
radicate sul territorio che si contendono con la violenza la
leadership politica. Ingloba un esercito «privato» la milizia, è una
cosa grave ,che la classe dirigente liberale non gli contesta ed è
invece avr dov es messo sub fuori legge per qst.
C'è un esagerazione nel senso che il Risorgimento non è stato così piccolo come abbiamo visto però è vero
che non è stato un grande movimento di massa. È chiaro però che nella memoria i politici ai tempi usavano
la storia ai fini di coinvolgimento di massa e quindi la memoria degli eventi storici era manipolata ad uso e
consumo dei politici. L'avete visto anche fare da Zelensky, l'uso politico della storia in tutte le salse tanto
che l'Israele si è un po'arrabbiata, perché si è presentata all Ucraina come ferocemente anti nazista quando
l'Ucraina durante la seconda guerra mondiale ha un governo filo nazista per quanto come dire un regime d'
occupazione, quello che volete, anche Repubblica sociale Italiana non era un puro governo fantoccio
perché c'erano veramente degli elementi estremisti che Mussolini recupera nella fase ultima della sua
vita. È chiaro che se occupo un territorio cerco di farlo con le forze politiche del posto che conoscono
meglio di me la situazione ma lo faccio con persone che hanno affinità ideologiche anche.
Anche se per lungo tempo noi abbiamo rappresentato noi stessi come vittime dei tedeschi, si certo in
alcune zone dell'Italia, nella Repubblica sociale ci sono dei convinti fascisti anzi degli estremisti del
fascismo. Politicamente da questo punto di vista appoggia il fascismo fino al delitto Matteotti del
24’, adesso vado un po'più velocemente ed avanti. Loro sono uomini di azione soprattutto nel fascismo
l'attivismo, il mito per l'azione, è fortissimo. Mussolini pur non rinunciando al suo apparato para-militare
fuori dal Parlamento, cerca in parallelo di sviluppare quello legalitario.
Solo che ormai una volta che è scatenato, avrà una fazione che gli si opporrà, Farinacci ad esempio, del
fascismo intransigente che non controlla perché sono più fanatici e più realisti del Re, e quindi continuano
su quella linea. Tant'è che per delitto Matteotti è stato praticamente provato che Mussolini non ha mai
dato ordine di uccidere Matteotti. Vengono però espulsi poi dal partito e escono così come nel 21 nasce il
partito comunista d'Italia ancora più a sinistra dei massimalisti perché dicono sostanzialmente , tra cui
Bordiga ,Togliatti e Antonio Gramsci dicono ai massimalisti che in fondo fanno una rivoluzione a parole, non
sono abbastanza rivoluzionari quindi noi ce ne andiamo e fondano a Torino la rivista «L' Ordine nuovo» , in
cui creano le basi politico ideologiche ed il partito comunista d'Italia a Livorno nel 21 . È un’altra scissione a
sinistra, che è un indebolimento del movimento e avrà ripercussioni anche nella storia dell'Italia
repubblicana , come vedremo questa frammentazione.
Immaginative che Partito Socialista Italiano e Partito comunista Italiano avrebbero avuto tutti i numeri per
governare insieme ed essere maggioranza ma non sono mai riusciti a mettere d'accordo, pensate a quanto
sono stati autodistruttivi da questo punto di vista politicamente e non solo. Matteotti, indignato, denuncia
quanto è avvenuto e viene rapito il 10 giugno se non mi sbaglio e il suo cadavere viene trovato un mese o
due dopo alle porte di Roma. Naturalmente tutti pensano ,dopo il discorso che ha fatto, che sia stato
Mussolini. Questo è un momento fondamentale perché forse Mussolini lì poteva cadere, perché c'è un
indignazione nel paese perché si capisce che è un omicidio politico, cosa grave, non ci si tira più indietro
neanche dopo l'omicidio politico.
Poi verranno fatte tutta una serie di indagini e uno dei miei cari maestri ha scritto un bellissimo libro che si
chiama «il delitto Matteotti» in cui analizza tutti i moti/modi di questo delitto. È una protesta morale molto
importante, forte, però Mussolini se ne frega e li dichiara decaduti il 25 e tra il 25-26 fa queste leggi
fascistissime in cui l'Italia diventa un paese a partito unico. All’interno c'è struttura paramilitare oltre a
governare l'esercito, perché essendo capo del governo già dispone anche di quello, continua comunque ad
avere una forza paramilitare importante e da quel momento tutti i partiti politici sono dichiarati fuori
legge. Mussolini ha buttato la maschera perché ha capito che quello era il momento, tanto che poi fonda
tra il 26-27 , in perfetta continuità con questa svolta totalitaria perché adesso entriamo nella costruzione di
un regime totalitario che non vuol dire la realizzazione compiuta e perfetta ma c'è un cambiamento.
Secondo me anche qui è a metà, dico questo perché Arendt dice che la polizia politica in un regime
dittatoriale classico mantiene la sua autonomia rispetto al potere esecutivo dato che ci sono delle inchieste
della polizia sul dittatore. In un regime totalitario, dice Arendt che la polizia politica ha perso
completamente la sua autonomia ed è solo la cinghia di trasmissione degli ordini che gli vengono dati dal
leader totalitario. Perché è un tutte e due, ha creato un mix tra una dittatura classica e un regime
totalitario, pur avendo intenzioni totalitarie. Dico concretamente, vedete che la polizia politica ha un
fascicolo su di lui ma non è un'inchiesta.
Inchiesta è mettere in dubbio il potere politico, qui è soltanto che anche il Duce è controllato perché ha
creato un regime di controllo. Ma nessuno si sogna più, dopo il delitto Matteotti di mettere in crisi la
leadership di Mussolini, qualche elemento del fascismo intransigente come Italo Balbo . Crea nel 27 una
polizia politica che gli antifascisti li chiamavano «i nostri angeli» ironicamente, sono quei pochi antifascisti
che sono rimasti in Italia e non se ne sono andati all'estero che continuano a combattere, tra il 27 e il 33
sono tutti in galera oppure al confine e sono controllati continuamente, anche le opposizioni silenti non
esistono più.
Il fatto che Mussolini riesca trovare un accordo con Pio 11, grazie ad uno dei partecipanti della marcia su
Roma cioè Cesare de Vecchi, è un grandissimo successo dal punto di vista propagandistico. L'insegnamento
che infatti i cattolici vogliono per fare il concordato, sanno benissimo che con il concordato del 29 hanno
danno una carta di legittimità fortissima a Mussolini ma gli chiedono in cambio il riconoscimento
dell'associazione cattolica . Quindi gli riconosce e acconsente che l' Italia rimanga una sacca potenzialmente
di opposizione quindi è costretto ad accettare e scendere ad un compromesso. Ancor più grave secondo me
concede alla chiesa cattolica l'obbligo di insegnamento della religione cattolica nelle scuole d'Italia.
Come dire, voglio fare un regime totalitario, voglio fare il lavaggio del cervello agli italiani, non del tutto
perché alcune cose le condivido anche, per poi lasciare il monopolio ai cattolici di poter predicare nelle
scuole. Tant'è vero che nel 31 ci sono le prime conflittualità con l'Associazione cattolica.
Quando il regime, fatte fuori le opposizioni salvo i cattolici come una convivenza forzata, il regime sembra
avere delle praterie nelle sue politiche davanti a sé tanto che Mussolini partorisce l'idea dell'aggressione
all'unico stato che non era stato conquistato dall'imperialismo europeo ossia l'Etiopia. È Badoglio che
utilizza i gas attenzione, perché poi è quello che butta giù Mussolini e finge di essere il promotore di una
nuova Italia e invece attenzione perché Vittorio Emanuele terzo è d'accordo con Badoglio, Mussolini e
anche con la chiesa cattolica.
NAZISMO
La Germania che stava riprendendosi con vari piani economici questo è
un elemento che accomuna il fascismo e il nazismo, per quanto l’Italia sia
un paese vincitore e la Germania un paese sconfitto anche se non si sente
tale inoltre non si sentono i responsabili unici dello scoppio del conflitto e
in questo hanno ragione. Questo succede anche in Italia contro Giolitti e
Sforza. i social democratici come i liberali in Germania vengono accusati
di non essere all’altezza della situazione. Il presidente del reich
Hindenburg è costretto a cedere al grande successo elettorale del partito
nazional socialista un partito ancora debole in quegli anni, Hitler infatti
prova a fare un colpo di stato contro la repubblica di Weimar che non
riesce, viene mandato in prigione e in prigione scriverà il Mein kampf che
verrà pubblicato tra il 1925-1926.
Gli ebrei si presentano come una comunità religiosa dentro una comunità
nazionale con una specificità religiosa, non nazionale. Hitler diceva che gli
ebrei però erano bugiardi e ingannatori. L’antisemitismo fonda le sue
radici nel protestantesimo di Martin Lutero che ha una vena antigiudaica
profonda. Questo è l'elemento fondamentale e tutta la chiesa
protestante, in Germania, si schiera su posizioni antisemite, cosa che non
avviene per l'Italia nonostante anche qui sia esistito un antigiudaismo , un
antigiudaismo cattolico , ma l'elemento della razza spezza in maniera più
forte.
Qui, in termini di produzione, di dovere che sono gli elementi che fanno si
che il capitalismo sia ciò che è, cioè produttivismo e attività, c'è un altro
aspetto che accomuna il fascismo e il nazismo, perché in Italia c'è tutta
una politica demografica che aiuta e sostiene coloro che hanno
intenzione di creare famiglie numerose, addirittura, in Italia si arriva ad
una tassa di celibato, si creano gli assegni familiari. La Germania è una
nazione molto giovane e il giovanilismo, il sangue fresco è una retorica
che è presente anche nel fascismo anche se esso ha più accenni
spiritualistici, meno legati al biologismo e anche dopo che passeranno le
leggi razziali del '38 tutto il discorso ideologico fascista continuerà a
ruotare intorno allo spiritualismo. Ci sono dei punti in comune come il
sacrificio per un’idea, però l'elemento «sangue», nel nazismo, ha un ruolo
più importante. Il discorso sul giovanilismo, sull'attivismo è più legato alla
Germania che ha in quegli anni il 37 % della popolazione compresa tra i
15 e 40 anni e quindi c'è un'esaltazione della giovinezza.
Gli omosessuali vengono visti sotto una cattiva luce perché non potevano
procreare, così come sono discriminati coloro che hanno delle tare
genetiche, infatti nasce l'eugenetica che è il tentativo di migliorare la
razza. Anche il nazional-socialismo ha una propria milizia paramilitare e
questo è un altro elemento che ha in comune con il fascismo. Hitler
prende il potere molto velocemente perché si rende conto di avere poco
tempo a disposizione a differenza di Mussolini. Anche qui non c'è un
colpo di stato per prendere il potere e non c'è nemmeno una retorica del
colpo di stato a differenza di Mussolini che voleva vendere all'opinione
pubblica il suo veto al potere come una rivoluzione e in discontinuità con
ciò che lo ha preceduto .
Nei primi anni '20 aveva poche adesioni, man mano però, raggiunse il 37-
41 % dei consensi ed è per questo che possiamo dire che non ci fu un
colpo di stato ma un consenso comune da parte della popolazione, per
quanto quel tipo di consenso avvenne in un sistema in cui incidesse
pesantemente l'uso della violenza. C'è una pressione forte, ma anche dei
punti condivisi come l'antisemitismo, revisionismo, revanscismo dal punto
di vista della politica internazionale. Questa è una differenza, c’è una
concentrazione di potere maggiore. Da questo punto di
vista, sicuramente la Germania si avvicina al modello politico che la
Germania si immagina di calare nella società tedesca, si avvicina molto
alle intenzioni dei suoi leader.
L’epurazione dei bambini dalle scuole elementari è una cosa che tocca
anche noi italiani. Ci tocca meno la questione dei campi di
concentramento e di sterminio seppure nella repubblica sociale qualche
campo si apre e più di qualche ebreo parte per i campi di sterminio e non
solo perché siamo sotto occupazione tedesca. Abbiamo detto che nella
repubblica sociale confluiscono i fascisti che hanno un orientamento
ideologico del Mussolini socialista rivoluzionario dei primi tempi, spesso
sono ragazzi molto giovani che non hanno neanche 20 anni che vengono
arruolati nell’esercito repubblichino. Sostanzialmente dell’organizzazione
della società un po’ abbiamo già detto, la novità del nazismo sta
nell’organizzazione.
Lenin rientra grazie ai tedeschi che sanno che quest’ultimo vuole la Russia e la guerra, e
avere la
Russia e la guerra significa aver eliminato il nemico ad est, e lo fanno rientrare. Lo zar li manda
così a tacere, la popolazione è stremata, ecco perchè dico che le classi dirigenti sono decisive nei
processi storici. Le classi dirigenti dovrebbero dirigere le opinioni pubbliche, ascoltarle, sono
fondamentali nei processi storici. In quel quadro Kerenskij collabora sulla linea di L’vov, la scelta
determinante, per continuare la guerra, ecco dove dico c'è la libertà della storia, poteva scegliere
diversamente, nessuno ha obbligato Kerenskij a scegliere per continuare la guerra, convinto come
molti, anche se non è un dittatore ma un socialista rivoluzionario, è convinto che un’importante e
prestigiosa vittoria all’estero possa contribuire a risanare la situazione.
Le classi dirigenti sono brave o meno brave se sanno intercettare i sentimenti dell’opinione
pubblica, ma poi sanno volgerli attraverso un programma politico che in qualche modo renda
anche partecipe e consapevole il consenso dell’opinione pubblica anziché cavalcare i loro
sentimenti più basilari come rabbia e paura, hanno una certa responsabilità.
Con un’operazione che lo renderà molto impopolare, il comunismo di guerra. Dentro la Russia c'è
una guerra di classe, c'è una guerra contro il nemico esterno, questo clima del sospetto e questa
necessità di costruzione del nemico non è frutto solo dell’ideologia, ma anche del contesto storico
nel quale nasce il comunismo sovietico perchè realmente ha nemici esterni e nemici interni. Da
subito il comunismo sovietico si dota di organismi paramilitari, l’armata rossa, Lenin presiede il
governo rivoluzionario, Trotskij la politica estera e Stalin le questioni nazionali, Lenin è un
ebreo. Gli eventi forgiano in un modo super traumatico tutta la storia del comunismo sovietico
almeno fino al ’45 ma anche dopo.
E questo tema della cultura del sospetto è un tema tutto putiniano, è profondamente permeata
della cultura sovietica ed è permeata per degli eventi reali. La paura del nemico esterno che
rimarrà, saranno gli Stati Uniti, e poi il nemico interno, duplice nemico interno perchè da una parte i
bianchi, cioè la controrivoluzione vera e propria, e poi i nemici di classe che cambiano . È una
cultura del sospetto tremenda. In realtà il comunismo di guerra se lo inventa Lenin.
Anche se va detto, ad un certo momento tra il ’20 e il ’21 elabora la NEP, ovvero la nuova politica
economica, capisce che i contadini se tu gli requisisci tutto smettono di produrre, non hanno più
incentivi per produrre. Lasciare una piccola fetta di possibilità ai contadini di vendere un suttruso
alimentare, per alimentare un mercato un po’ più libero legato a dinamiche economiche non stato-
centriche. Lenin esce di scena presto perchè nel ’22 ha un primo ictus che lo porta poi
gradualmente a perdere la possibilità di reagire, rimanere lucido politicamente e nel ’24 muore. La
NEP è importante per ritornare a dare quel consenso che c’era stato all’inizio, in questa fase c'è un
consenso, però mutevole perchè l’ago della bilancia sono i contadini.
Tra l’altro Stalin farà un uso politico della figura di Lenin, c'è la necessità di sostituire la religione
ortodossa, da subito si fa una politica fortemente anti-cristiana. Questo è un altro elemento che
accomuna i problemi del totalitarismo italiano con quelli del totalitarismo sovietico, mentre abbiamo
detto che la chiesa protestante è completamente allineata al nazismo e anche da questo punto di
vista la situazione e i contesti sono diversi, però questi partiti in Italia e in Unione Sovietica devono
tener conto, in Italia con dei conflitti meno aspri. Trotsky parla ancora in maniera più realistica, ha
più realismo Stalin ecco perchè vince, sostanzialmente. Una è una costruzione logica e ideologica
mentre l’altra è una costruzione pratica e realistica, la parola di Stalin è il comunismo e il
socialismo del suo paese.
Ci sono radici storico- culturali profonde di quella cultura, della cultura del sospetto, sono radici
molto radicate. Le prime purghe, vengono chiamate purghe che è un termine dispregiativo, come
fossero l’espulsione delle feci, ci fa rendere conto della violenza. Il comunismo sovietico è
inquietante, mentre tu lo vedi cos’è il nazismo, non che sia meglio, ma lo si vede chiaro. In questo
senso per l’Italia funziona meno, il partito da questo punto di vista, non che non esista una
conflittualità interna al partito, ma non c'è su queste dimensioni, non c'è necessità di ricorrere
all’omicidio politico delle persone che appartengono allo stesso partito politico.
Ha un aspetto inquietante, il comunismo sovietico, che nelle purghe non ci si limita - Hitler non si
preoccupa di giustificare niente, lui crede nella sua ideologia, profondamente come un credente
crede nel Vangelo, gli ebrei sono i nemici della nazione in quanto compromettono il sangue della
nazione e vanno espulsi – qui no, c’è la pretesa di giustificare razionalmente le azioni compiute.
Ritornando alla guerra spagnola, partecipano Italia e Germania al fianco di Franco e
l’Unione
Per ritorsione nei confronti degli Stati Uniti che hanno votato quella legge
in Parlamento che finanzia la frazione anticomunista in Grecia, i sovietici
per far capire che non si devono intromettere fanno un blocco, perché la parte della Germania
orientale racchiude tutti gli accessi a Berlino Ovest. Quello di affamare Berlino Ovest e di
prendersela. Da un punto di vista interno e significativo è l’ossessione degli americani per il
comunismo il cosiddetto «maccartismo» dal nome del senatore McCarthy che comincia ad
alimentare nel dibattito pubblico e politico l’idea che si siano infiltrare delle spie comuniste
nell’amministrazione americana. Questa caccia alle streghe dura e condiziona, tanto che prima
Truman con la cosiddetta dottrina del 47 di Truman che sancisce che gli Usa debbano intervenire
in qualsiasi zona del mondo e in qualsiasi situazione in cui ci sono tracce di potere comunista.
La novità è che questa isteria prenda gli Stati Uniti perché questo problema era stato per lo più
europeo. Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia riuniscono le loro tre zone e nasce la REPUBBLICA
FEDERALE tedesca che ha una costituzione democratica, adotta il libero mercato ed è uno stato
federale e un modello a partito unico. Non è per tutti così perché a questo punto c’è un problema
con il partito comunista che come sempre risponde al nome di Stalin. C’è un’ambiguità nel partito
comunista, cioè questa fedeltà dovuta nei confronti di Stalin e Unione Sovietica da una parte è la
volontà attraverso vie secondarie di sviluppare il comunismo in Italia.
Prima abbiamo avuto il governo Badoglio, i due governi Bonomi e finalmente nel giugno del 45
abbiamo il governo di Ferruccio Parri che però dura fino alla fine di novembre dello stesso
anno. Nel modo di fare politica c’è questa sovrapposizione. La partitocrazia è lo svuotamento delle
istituzioni rappresentazioni a favore di logiche di potere partitiche ed è una cosa che porta insieme
tutta l’Italia repubblicana, non abbiamo un’alternanza politica, quindi, è una democrazia
incompiuta per certi aspetti. Caduto Parri, prende il potere De Gaspari il leader della democrazia
cristiana e i partiti vogliono recuperare la loro centralità proprio come i fascisti.
C’è una barbarizzazione del nemico, De Gaspari si propone come l’unico possibile pacificatore. Si
governa insieme ma l’altro è considerato un nemico, ed è evidente nel primo periodo quando
finisce il governo Parri perché secondo questa logica dissociativa e conoscitiva si dividono il
potere. Però De Gaspari li frega tutti perché nel 48 con l’entrata in vigore della Costituzione fonda
un governo monocolore democristiano e li butta fuori. Parri non aveva ambizioni particolari ma
voleva solo arrivare alle elezioni e stava tenendo il timone della pacificazione e si capisce che
quando si agisce da destra e sinistra stai agendo sopra le parti.
Non gli viene concessa questa cosa e viene restituita la piena sovranità al governo italiano dopo 20
giorni, e quindi il merito di aver pacificato il paese forse lo ha avuto Parri, insieme a De Gaspari che
lavorava nel governo Parri come Ministro degli Esteri e quindi questa contrapposizione tra azionisti
e democristiani è stata montata guardando la storia con gli occhi del 53 non con gli occhi del 45\46
perché quella legge Truffa vizia la collaborazione tra Parri e De Gaspari.
Nel 48 De Gaspari capisce che si può fare a meno delle sinistre perché si va a votare e i risultati lo
consolidano come primo partito ma le sinistre unite insieme avrebbero potuto governare
sommando i loro voti, ma purtroppo la divisione di cui vi ho parlato aggiunta quella del 47 perché
il partito socialista si scinde in due tra i cosiddetti «massimalisti» «nenniani ». Questo provocherà
delle crisi democratiche profonde nel 60, come vedremo con Tramboni perché ad un certo punto
dopo aver guardato le sinistre con i governi di centro sinistra si passerà a guardare ad alleanze con
il movimento sociale italiano che creerà delle convulsioni notevoli perché i partiti antifascisti non
vorrebbero ad una cosa di qst gen vorr bandire per legge la costituzione del movi soc ita che si
ispira a principi fascisti.
Alla fine si arriva nel ’47 alla partition la divisione in due stati indipendenti e questo comporta
esodi contro esodi quindi tutta la popolazione indu che sta nelle zone musulmane vuole andare
nello stato indiano e viceversa ma è un esodo di milioni di persone solo che mentre queste
popolazioni si spostano nel territorio indiano vengono perseguitate dalla opposta fazione e quindi
si calcolano 250 mila morti cioè una sorta di guerra civile tra civili. L’India intanto si modella con
una costituzione democratica il Pakistan un po meno però l’India riesce a rendersi
indipendente, stessa sorte anche se più complessa è quella dell’Indonesia che era stata soggetta al
dominio olandese e l’Indonesia fa parte della varietà di ambientamenti che emergono negli stati
islamici qui non abbiamo il problema degli indu, c’è Bali è un isola del arcipelago musulmano dove
ci sono stati molti attentati come negli anni 80 che nelle discoteche sono state messe molte
bombe ora la situazione sembra più tranquilla più pacifica dovuto dal fatto che gli indu sono
davvero una minoranza a differenza dell’India. Adesso c’è da capire quale aspetto vogliamo dare
all’Indonesia ci sono musulmani che vorrebbero un Indonesia ispirata al codice etico della sharia
quindi dell islam integrale ci sono indirizzi che vorrebbero un Indonesia stile Turchia quindi più
laica e moderna anche se sempre rispettosa dei valori islamici e ci sono le tendenze alla Sukarno
che è nazionalista. Adesso vorrei soffermarmi su un altro aspetto importante ovvero la diffusione
del comunismo nel continente asiatico cioè in alcune zone dell’Asia invece di seguire questo
modello dell’India e Indonesia cioè questo movimento indipendentista si fonda su identità
nazionali che mettono al centro la religione,il comunismo lo vedremo soprattutto in Cina con Mao
Tse-tung che riesce nazionalizzando le terre nelle campagne a crearsi una base di sostegno
contadina molto forte cosa che Chiang Kai-shek non riesce a fare e dopo la guerra civile
quest’ultimo è costretto a rifugiarsi nell’isola di Taiwan.
Cina vi è dentro e ne rimane fino al 1971 quando poi tutti sono costretti a scegliere quel seggio alla
Cina comunista.
La Gran Bretagna dunque ha un atteggiamento più filo arabo che filo israelino, e nel frattempo con
questa dichiarazione dell’ONU, nel 48, altri stati vengono resi indipendenti, tra cui il più
importante è l’Egitto . L’egitto dalla fine dell’800 e`un ‘protettorato’ inglese, il quale gode di
grande autonomia, tuttavia gli inglesi rivendicano il canale di Suez, per la sua centralità. Questo
sfocerà nella guerra del 56, quando gli egiziani si impunteranno nella sua chiusura.
Sadat, un'alternativa alla creazione di uno stato il quale aveva come identitá nazionale la
religione, anche perché Nasser e Sadat vogliono uno stato laico di natura socialista, di
interventismo statale. L’egitto, così, insieme all’arabia saudita, il Libano, la Giordania da vita ad
una lega araba che vuole l’egemonia della zona del Nord, la quale però non vuole assolutamente
l’esistenza di uno stato israeliano in quelle terre, e infatti scoppierá un’ulteriore guerra nel 48, tra
il neonato stato israeliano e i componenti della lega araba, con la vittoria israeliana che inizia
aggressivamente ad occupare zone palestinesi. In Russia invece nel ‘53 avviene un evento molto
importante, ovvero la morte di Stalin, il quale non godeva di una grande popolarità, se non in
alcuni brevi periodi, a causa della sua politica violenta e aggressiva. Così nasce la burocratizzazione
del partito che Krusciov denuncia come elemento profondamente negativo del sistema di Stalin.
Krusciov,i cittadini credevano nella libertà, in un regime meno autoritario, ma vengono presto a
conoscenza del fatto che il leader non era dalla loro parte, infatti le insurrezioni del popolo
ungherese vengono fortemente represse nel sangue. Krusciov vuole mandare un messaggio a
quello che intravede come un pericolo per il partito.
L’egitto riesce ad essere uno stato laico, rispetto all’indonesia e questa componente nazionalista
legata al mondo dell’esercito è importante.