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Il fascismo

1919 - 1939
IL FASCISMO
UNA DEFINIZIONE

Fenomeno politico moderno, nazionalista, antiliberale e antimarxista.


Organizzato in un partito milizia, con una concezione totalitaria della
politica e dello Stato, con una ideologia attivistica, virilistica e giovanilista.
Promotore di una religione laica che afferma il primato assoluto della
nazione, intesa come comunità organica, gerarchicamente organizzata in
uno Stato corporativo, con una vocazione bellicosa alla politica imperialista
e l'obiettivo della creazione di un nuovo ordine mondiale e di una nuova
civiltà.
IL FASCISMO
I CARATTERI

TOTALITARISMO
NAZIONALISMO
IDEOLOGIA ATTIVISTICA
PARTITO MILIZIA
CORPORATIVISMO
IMPERIALISMO
IL FASCISMO
FASCISMO COME TOTALITARISMO
TOTALITARISMO
Esperimento* di dominio politico fondato su una concezione integralista
della politica e finalizzato alla costruzione di un regime a partito unico,
con l'obiettivo dell'omogeneizzazione dei governati e della loro
subordinazione ai progetti imperialisti dello Stato.

ELEMENTI CARATTERIZZANTI

Ideologia totalitaria
Uso della violenza
Mobilitazione delle masse

* Processo continuo: un regime totalitario non è mai compiuto


IL FASCISMO
ALLE ORIGINI DEL FASCISMO
conseguenze della prima guerra mondiale

crisi economica crisi sociale crisi politica


debito pubblico nazionalizzazione dei contadini debolezza dei governi liberali
inflazione rafforzamento della classe operaia crescita di popolari e socialisti
disoccupazione mobilitazione dei ceti medi ingovernabilità
diseguaglianze sociali (“mito della vittoria mutilata”)

radicalizzazione dello scontro sociale

divisioni nel
movimento socialista CRESCITA DEL MOVIMENTO FASCISTA
IL FASCISMO
DALLE ORIGINI ALLA PRESA DEL POTERE
1919 - 1920 “Biennio rosso”

marzo 1919 Benito Mussolini fonda il Fascio Milanese di Combattimento (programma di San Sepolcro)

settembre 1919 Gabriele D'Annunzio conquista Fiume con una spedizione di volontari

1920 Cade il governo Nitti, gli subentra Giolitti. I fascisti sono sconfitti alle elezioni.

Gennaio 1921 Scissione al congresso socialista di Livorno, nasce il Partito Comunista d’Italia

1921 Alle elezioni i fascisti, alleati con liberali e conservatori, ottengono 32 deputati.

novembre 1921 Nasce il Partito Nazionale Fascista

1922 Culmine della violenza squadrista

28 ottobre 1922 Marcia su Roma


IL FASCISMO
1919 - 1920 “Biennio rosso”

Agitazioni operaie e contadine, con scioperi e


occupazioni di terre e fabbriche.

A sud i contadini occupano le terre dei


latifondisti.
A Nord i braccianti sottraggono agli agrari il
controllo del mercato del lavoro
Guardie rosse all'interno di una fabbrica occupata (1920)
A Milano e Torino gli operai dopo una serie di
scioperi iniziano l’occupazione delle fabbriche
rivendicando il potere per i “Consigli di
fabbrica”

Il precipitare della crisi economica e la strategia


di non intervento dei governi liberali portano Antonio Gramsci (1920)
all’esaurimento dell’esperienza. Il suo gruppo, “Ordine
nuovo”, fu tra i più attivi nel
promuovere le occupazioni
delle fabbriche a Torino.
IL FASCISMO
Programma di Piazza San Sepolcro

Al momento della costituzione del primo Fascio


di combattimento a Milano (marzo 1919) il
programma di Mussolini è ancora estremamente
confuso: è fortemente nazionalista, ma anche
anticapitalista, anticlericale e antimonarchico.

Negli anni successivi Mussolini attenuerà sempre


più gli aspetti “di sinistra” dell’ideologia fascista,
operando un vero e proprio rovesciamento e
trasformandosi nel difensore della monarchia,
della proprietà, dei valori della religione
cattolica.

Al momento della nascita del Partito Fascista


l’anima rivoluzionaria del movimento fascista e
messa da parte e Mussolini può mostrarsi sempre
più come “uomo d’ordine”, l’unico in grado di
evitare che l’Italia precipiti nel caos. Mario Sironi, Squadra d’azione
Quadro celebrativo delle “squadracce” fasciste
IL FASCISMO
La questione fiumana

La decisione di non assegnare all’Italia Fiume e la


Dalmazia scatenò la polemica della “vittoria
mutilata”.

Nel settembre del 1919 Gabriele D’Annunzio a


capo di un gruppo di volontari (soprattutto reduci
della Grande Guerra) occupa la città di Fiume, in
Istria, senza il consenso del governo.

Nel 1920 Giolitti firma il trattato di Rapallo:


Gabriele D’Annunzio proclama la reggenza del Carnaro.
l’Istria passa all’Italia, la Dalmazia passa alla
Jugoslavia, Fiume viene dichiarata città libera.
L’esercito italiano sgombera la città dalle milizie L’avventura di D’Annunzio a Fiume può essere interpretata come
dannunziane. una sorta di prova generale della successiva politica di Mussolini:
uso della forza (in particolare reduci), nazionalismo,
Nel 1924 Fiume viene annessa all’Italia a seguito teatralizzazione della politica (discorsi dal balcone, adunate,
di una diversa ripartizione del territorio istriano. slogan, bandiere ecc.).
IL FASCISMO
Lo squadrismo fascista

Elemento decisivo per la presa del potere da


parte di Mussolini fu l’uso sistematico della
violenza organizzata contro il movimento
operaio.

Le squadre d’azione fasciste erano costituite


soprattutto da giovani reduci appartenenti
alla piccola e media borghesia.

Lo squadrismo fascista fu finanziato dagli


agrari della pianura padana, appoggiato dalla
borghesia e poteva agire con la copertura
delle forze dell’ordine e dell’esercito. Una squadra di fascisti in posa prima di una
delle sue “spedizioni punitive”
Le forze liberali, pur non condividendo i Tra il 1919 ed il 1922 furono sempre più frequenti le violenze
metodi fascisti, pensarono di poter utilizzare delle squadre fasciste contro esponenti del movimento socialista,
lavoratori in sciopero, sedi di partiti e sindacati, amministrazioni
la sua violenza per sconfiggere la protesta comunali socialiste.
delle classi lavoratrici.
IL FASCISMO
La marcia su Roma
Il 24 ottobre 1922, al culmine di mesi di
violenze fasciste, Mussolini organizza un
grande raduno di camice nere a Napoli e
minaccia di Marciare su Roma.

Nei giorni successivi, grazie a numerose


complicità istituzionali, le squadre fasciste
cominciano l’avvicinamento alla capitale,
mentre Mussolini attende a Milano pronto a
fuggire in caso di fallimento.

Il Re, di fronte al rischio di una guerra civile,


rifiuta di firmare lo stato d’assedio proposto Mussolini con i quadrumviri Bianchi, Balbo, De Bono e De Vecchi
dal dimissionario Facta. L’esercito non riceve Le squadre fasciste in marcia verso Roma erano disorganizzate e mal
l’ordine di intervenire. equipaggiate, l’esercito avrebbe potuto fermarle senza difficoltà.
Furono le simpatie di cui godeva Mussolini negli ambienti militari,
monarchici e conservatori in genere a spaventare il Re tanto da fargli
Il 29 ottobre Mussolini è incaricato di temere lo scoppio di una guerra civile e da indurlo a incaricare
formare il nuovo governo. proprio Mussolini della formazione del nuovo governo.
IL FASCISMO
Mussolini mantenne a
lungo una posizione
ambigua fra politica
terroristica e politica di
normalizzazione,
alimentando o frenando la
violenza squadrista a
seconda dei casi.

Egli tuttavia mirava


soprattutto a consolidare il
suo potere attraverso il
compromesso con le
istituzion tradizionali: con
CHIESA, FASCISMO, MONARCHIA la monarchia, con la
Chiesa e con il mondo
in una rappresentazione della propaganda fascista economico
IL FASCISMO
LA COSTRUZIONE DEL REGIME

novembre 1922 Primo governo Mussolini (di coalizione con liberali e popolari)

dicembre 1922 Istituzione del Gran Consiglio del Fascismo

gennaio 1923 Le squadre fasciste vengono organizzate nella Milizia fascista

1923 Legge elettorale Acerbo

giugno 1924 Omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti e “Aventino”

gennaio 1925 Discorso di Mussolini alla Camera

1925 - 1926 “LEGGI FASCISTISSIME”


IL FASCISMO
L'OMICIDIO MATTEOTTI
Il 30 maggio 1924 Matteotti, deputato e segretario del PSU, prese
la parola alla Camera dei deputati per contestare i risultati delle
elezioni tenutesi il precedente 6 aprile.
Probabilmente il discorso “diede a Mussolini e ai fascisti la
sensazione precisa di avere di fronte in quella Camera
un'opposizione molto più combattiva di quella esistente nella
Camera precedente e non disposta a subire passivamente
illegalità e soprusi” (Giorgio Candeloro).
Il 10 giugno 1924 membri della polizia politica fascista,
capeggiati da Amerigo Dumini, aggredirono e rapirono Matteotti,
per poi ucciderlo e farne sparire il corpo (che verrà ritrovato solo
il 16 agosto).

La profonda emozione susciatata dal delitto e la scelta


dell'opposizione antifascista di abbandonare l'aula parlamentare
(Aventino) fecero vacillare il governo Mussolini.
L'appoggio della monarchia e di parte della borghesia liberale
permise però a Mussolini di rimare al suo posto
IL FASCISMO
IL DISCORSO DI MUSSOLINI ALLA CAMERA

« Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l'arco di Tito? Ebbene,
dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo
italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di
tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare
un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo non è stato che olio di ricino
e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù
italiana, a me la colpa! Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io
sono il capo di questa associazione a delinquere! Se tutte le violenze sono
state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la
responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l'ho
creato con una propaganda che va dall'intervento ad oggi »
(Benito Mussolini, discorso alla Camera, 3 gennaio 1925)
IL FASCISMO
“LE LEGGI FASCISTISSIME”
Attraverso una sorta di “rivoluzione legale” il Parlamento dominato dai fascisti
approvò un complesso organico di leggi autoritarie che, pur preservando
formalmente la forma della Monarchia Costituzionale, eliminarono di fatto
l'ordinamento liberale

soppressione libertà individuali


distruzione del regime
parlamentare
persecuzione degli oppositori

DITTATURA FASCISTA
IL FASCISMO
“LE LEGGI FASCISTISSIME”

1925 1925 – 1926


Soppressione della libertà di associazione Supremazia potere esecutivo sul Parlamento

1926 1926
Fascistizzazione della stampa Soppressione delle autonomie locali (Podestà)

Reintroduzione pena di morte per reati politici 1928


Istituzione del Tribunale speciale per la difesa Soppressione delle elezioni e trasformazione
dello Stato del Gran Consiglio in organo Costituzionale

Istituzione dell’OVRA 1939


Sostituzione del Parlamento con la Camera
Divieto di sciopero dei Fasci e delle Corporazioni

soppressione libertà individuali


distruzione del regime
parlamentare
persecuzione degli oppositori
IL FASCISMO
L’ORGANIZZAZIONE DEL CONSENSO

Il fascismo creò un'efficace macchina propagandistica, utilizzando la stampa,


la radio e il cinema, per la valorizzazione spettacolare dei successi del regime e
per mantenere le masse in uno stato di mobilitazione emotiva permanente
attraverso riti e cerimonie collettive.

Attraverso l'organizzazione e la mobilitazione delle masse il regime mirava sia ad


assicurarsi un consenso diffuso, sia alla trasformazione antropologica degli
italiani per creare un “italiano nuovo” il cui carattere doveva riassumersi nel
motto: “credere, obbedire, combattere”.
IL FASCISMO
L’ORGANIZZAZIONE DEL CONSENSO

➢ Creazione del Ministero della Cultura Popolare (Minculpop)

➢ Culto del Duce

➢ Culto della “romanità”

➢ Inquadramento degli italiani in organizzazioni facenti capo al partito fascista

➢ Fascistizzazione della scuola

➢ “Teatralizzazione della politica”

➢ Uso dei moderni mezzi di comunicazione di massa (Istituto Luce, Eiar)

➢ Assistenzialismo

➢ Patti Lateranensi
IL FASCISMO

I grandi miti che dovevano unire gli italiani erano la


celebrazione dell’Impero romano e l’esaltazione del suo
Duce che poteva restituire all’Italia il suo glorioso passato
IL FASCISMO

Per l'educazione totalitaria delle nuove generazioni il fascismo si


avvalse ampiamente della scuola. A partire dal 1928 fu decisa
l'introduzione del libro di testo unico per le scuole elementari e la
fascistizzazione dei testi delle scuole secondarie. Il comportamento
degli alunni fu militarizzato e nella vita scolastica furono introdotti
miti e riti fascisti.
IL FASCISMO

I giovani furono inquadrati in associazioni


paramilitari: dai Figli della lupa ai Balilla,
alla Gioventù italiana del littorio, fino ai
Gruppi Universitari Fascisti.
Ginnastica collettiva, esercitazioni e sfilate
in uniforme vennero imposte nei luoghi di
studio e di lavoro.
IL FASCISMO

Nel 1925 fu statalizzato l’Istituto Luce, Nel 1927 viene costituita l’EIAR (Ente Italiano
che deteneva il monopolio Audizione Radiofoniche), la radio fu uno dei più
dell’informazione cinematografica potenti strumenti di propaganda del regime
IL FASCISMO
Con la sua politica culturale il fascismo mirò a
diffondere la propria ideologia attraverso forme
diversificate, a volte contraddittorie, non
sempre ideologicamente esplicite.
In campo culturale il regime mantenne un
atteggiamento eclettico, rinunciando ad
imporre una “arte di Stato”, specialmente nel
campo delle manifestazioni letterarie.
In tal modo il regime ottenne l'adesione, più o
meno convinta, di ampi settori della cultura,
dell'arte e più in generale del mondo
intellettuale italiano.
IL FASCISMO
I Patti lateranensi
Uno dei passaggi chiave nella fascistizzazione
della società italiana fu la pacificazione con la
chiesa cattolica, sancita dai Patti lateranensi.

Si trattava di tre documenti distinti: un trattato,


una convenzione finanziaria e un concordato.
Il trattato prevedeva il mutuo riconoscimento di
Stato e Chiesa e prevedeva l’istituzione della
Città del vaticano.
La convenzione finanziaria fissava un L’11 febbraio 1929 Mussolini ed il cardinale
risarcimento per i beni espropriati al momento Gasparri sottoscrivono i Patti Lateranensi
dell’unificazione italiana All’indomani della firma dei Patti lateranensi
Il concordato prevedeva il giuramento di fedeltà Papa Pio XI salutava Mussolini come “l’uomo
dei vescovi allo stato in cambio di importanti della Provvidenza”.
privilegi alla chiesa cattolica: il cattolicesimo
La firma del concordato fu indubbiamente un
diventava religione di stato e lo stato italiano si
successo di Mussolini che, in questo modo,
impegnava a riconoscere gli effetti civili del
rafforzava il consenso dell’opinione pubblica
matrimonio religioso e ad impartire
verso il suo regime e poteva consolidare la sua
l’insegnamento della religione cattolica nelle
opera di “fascistizzazione” della società italiana.
scuole.
IL FASCISMO
LA POLITICA ECONOMICA DEL FASCISMO

CORPORATIVISMO - PROTEZIONISMO - STATALISMO

subordinazione degli interessi di


classe agli interessi nazionali
- risposta alla crisi del ‘29
- valenza ideologica

• abolizione dei sindacati;


• repressione conflittualità operaia; tutela dei ceti medi
• istituzione delle corporazioni e dei tutela dei grandi agrari
contratti collettivi di lavoro. tutela della grande industria

“stato imprenditore”
“stato banchiere”
tutela degli interessi della strumento di mobilitazione
borghesia industriale a scapito dell’opinione pubblica
delle masse operaie
IL FASCISMO
LA POLITICA ECONOMICA DEL FASCISMO
1922 - 1926 Politica economica liberista

rivalutazione della lira


1926 “Quota Novanta” (difesa redditi dei ceti medi)

1926 “Battaglia del grano” stimolo della produzione agricola


e riduzione delle importazioni
1928 Bonifica integrale creazione occupazione

1933 creazione dell’IRI e dell’IMI


1934 Istituzione del Ministero delle Corporazioni
1936 Autarchia
IL FASCISMO
La nascita dell’IRI
Per far fronte alla crisi del ‘29 lo stato fascista
fu costretto ad intervenire in maniera sempre
più massiccia nell’economia italiana. Le varie
partecipazioni azionarie accumulate per
salvare industrie in difficoltà vennero raccolte
nel 1933 dall’IRI, l’Istituto per la
Ricostruzione Industriale, presieduto da
Alberto Beneduce.
Al patrimonio industriale dell’IRI si aggiunse
poi quello finanziario dell’IMI, l’Istituto Una foto delle acciaierie Terni negli anni ‘30
Mobilare Italiano, destinato a sostituire le L’IRI, Istituto per la Ricostruzione Industriale, si
vecchie banche miste nel finanziamento degli trovò nel giro di pochi anni a possedere un vero e
investimenti industriali. proprio impero industriale.
Tutti i più importanti settori produttivi erano
L’industria di stato (o a partecipazione statale) controllati dall’istituto: dalla siderurgia
e la banca pubblica, nate negli anni trenta, all’industria estrattiva, dalla cantieristica alla
sopravvissero al regime e diventarono costruzione di locomotive, dall’industria
istituzioni fondamentali nella successiva storia automobilistica a quella delle fibre artificiali.
economica italiana.
IL FASCISMO
LA POLITICA ESTERA FASCISTA
Revisione dell’assetto europeo uscito dalla
Prima guerra mondiale
1922 - 1933 politica estera ambivalente
Mussolini garante della pace europea

(1933-1935) Tentativo di Mussolini di frenare


l’aggressività tedesca proponendosi come
1933 avvento del nazismo in Germania mediatore fra Hitler e le potenze occidentali

1935 guerra d’Etiopia rottura dell’equilibrio internazionale

1938 ”leggi razziali” avvicinamento fra Italia e Germania

1936 Asse Roma-Berlino


1936 Partecipazione alla guerra civile spagnola
1937 Patto anticomintern (Italia, Germania e Giappone)

SECONDA GUERRA MONDIALE


IL FASCISMO
La conquista dell’Etiopia
La guerra d’Etiopia (ottobre 1935 - maggio
1936)rappresenta il culmine del progetto di espansione
coloniale italiana.

Si trattò dell’ultima guerra coloniale europea, condotta


dal maresciallo Graziani senza risparmio di uomini e
mezzi.
La guerra si concluse rapidamente, anche per la brutalità
con cui fu condotta (coinvolgimento di civili, uso di armi
chimiche proibite), ma la resistenza etiope continuò fino
alla fine dell’occupazione.

La scelta imperialista rappresentò una delle ultime carte


giocate dal regime per superare la difficile crisi
economica e mantenere il consenso. Essa tuttavia costò
all’Italia la condanna dell’opinione pubblica mondiale
(sanzioni economiche decretate dalla Società delle Manifesto propagandistico
Nazioni) e causò quell’isolamento diplomatico che la
spinse a rafforzare la sua alleanza con la Germania di
sulla guerra d’Etiopia
Hitler.
Fascismo e “Fascismi”
IL NAZIONALSOCIALISMO TEDESCO
Divisione del movimento operaio Debolezze della Conseguenze della
Destra nazionalista eversiva
Repubblica di Weimar “Grande Crisi”

ascesa di HITLER

elezioni 1932: NSDAP 38% dei voti


Hitler a capo di un governo di coalizione
instaurazione di un regime di terrore
incendio del Reichstag (27 - 2 - 1933)
contro le opposizioni
elezioni 1933: NSDAP 44% dei voti
24 marzo 1933 il Parlamento concede a Hitler i
pieni poteri
la violenza nazista dilaga in Germania
1 agosto 1933 Hitler presidente della Repubblica

eliminazione dei capi delle SA (ala sinistra


del partito) per ottenere l’appoggio Notte dei lunghi coltelli (30 giugno 1934)
dell’esercito e dei gruppi imprenditoriali
Fascismo e “Fascismi”
I CARATTERI DELLA POLITICA NAZIONALSOCIALISTA

Rilancio dell’economia CORPORATIVISMO e DIRIGISMO (Göring)

Nazionalismo e politica estera dottrina del Creazione del Grande


“Lebensraum” Reich Tedesco e di un
IMPERIALISMO espansionistica Nuovo Ordine Europeo

RAZZISMO antisemitismo 1935 Leggi di Norimberga


1936 istituzione campi di
concentramento
1938 Notte dei cristalli
1942 “Soluzione finale”

REPRESSIONE Gestapo e SS (Himmler)


TOTALITARISMO
uso dei moderni mezzi di
PROPAGANDA comunicazione di massa (Goebbles)
Fascismo e “Fascismi”
IL FASCISMO EUROPEO
anni ‘20 Formazione di regimi autoritari nazionalisti

Ungheria, Yugoslavia, Polonia,


Turchia, Lituania, Portogallo

anni ‘30:
Conseguenze della “grande crisi” diffusione del modello fascista e
Avvento al potere di Hitler trasformazione in senso totalitario
dei vecchi autoritarismi

Estonia e Lettonia, Bulgaria,


riavvicinamento tra le forze antifasciste:
Romania, Grecia,
politica dei “Fronti popolari”
AUSTRIA, SPAGNA
Fascismo e “Fascismi”
La guerra civile spagnola
La vittoria del Fronte Popolare alle elezioni del
1936 segnò di fatto l’inizio della guerra civile
spagnola. L’esercito, guidato dal generale
Francisco Franco e con l’appoggio della Chiesa,
dei grandi latifondisti e dei miliziani falangisti,
attuò un colpo di stato che divise in due il paese.

A fianco di Franco si schierarono Hitler e


Mussolini, che inviarono in Spagna uomini e
mezzi. A difendere la repubblica accorsero invece
volontari antifascisti da ogni parte del mondo,
che si organizzarono nelle Brigate internazionali.

La Guerra civile spagnola, seppure terminata con


la vittoria di Franco (1939) e l’instaurazione di un Pablo Picasso, GUERNICA, 1937 (particolare)
regime fascista che sopravvisse alla seconda Uno degli episodi più cruenti della guerra civile
guerra mondiale, rappresentò una tappa spagnola fu il bombardamento aereo di Guernica.
fondamentale in vista del successivo scontro La cittadina non era teatro di azioni belliche
europeo fra fascismo e antifascismo. quindi nel bombardamento persero la vita
soprattutto donne e bambini.

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