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S U O NAR E I L BASS O

LEZIONE 3 – Le Chiavi. La Chiave di Violino e la Chiave di Basso


Le note così come sono state conosciute fino ad ora prendono il nome dal simbolo che sta
posto ad inizio del pentagramma denominato Chiave e il loro nome può variare a seconda
della chiave nella quale le stesse vengono lette sul pentagramma.
Le chiavi sono sette e sono state adottate in musica per rappresentare sul pentagramma note
suonate da strumenti che hanno un’estensione che va oltre quella delle note contenute
normalmente nel pentagramma e comunque anche con i tagli addizionali che saranno trattati
in seguito.
In tutto le chiavi sono sette e pertanto formano quello che viene denominato anche
“Setticlavio”.

Le chiavi più utilizzate sono la chiave di violino (o chiave di sol) e la Chiave di Basso (o
chiave di fa). Per opportunità esemplificativa per ora è utile soffermarsi solo sulla chiave di
violino e sulla chiave di basso, tralasciando lo studio delle altre. La stessa chiave è detta anche
di sol perché, così come posta sul pentagramma, la sua estensione termina con un punto sul
secondo rigo (partendo sempre dal basso) del pentagramma sul quale si trova la nota di sol.

La Chiave di Violino
Sotto è riportata la chiave di violino (o chiave di sol)

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La Chiave di Basso
La chiave di basso, appartenente alle chiavi di fa, ha il suo simbolo grafico che parte dal quarto
rigo.

Se si studia questa chiave dopo aver imparato la chiave di violino, si consiglia di separare
mentalmente bene i due linguaggi, per evitare di confondersi, proprio come se si studiasse ad
esempio il francese dopo l’inglese. Infatti a parità dello stesso segno, sul pentagramma, se cambia la
chiave, cambia anche il nome di quella nota, seppur posizionata nello stesso posto.

Esempio di una nota sul primo rigo prima scritta in chiave di basso con il nome e poi in chiave di
violino con il nome

Nello schema a seguire vi proponiamo un gruppo piuttosto esteso di note in chiave di basso,
avvisandovi anticipatamente che comunque ne esistono anche delle altre più alte e più basse, quindi
con ulteriori tagli addizionali, che però evitiamo di mostrarvi in quanto più tagli addizionali si
utilizzano, più difficile è per l’occhio riconoscere il nome della nota.

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ESERCIZI DELLA LEZIONE 3


ESERCIZIO 1
Una volta appreso come si legge la chiave di basso, esercitarsi alternando la lettura delle note
anche in chiave di violino per comprenderne bene la differenza fra le due chiavi e memorizzarla.
Tale esercizio è necessario per utilizzare le due chiavi, entrambe essenziali per lo studio del
pianoforte o di altro strumento, quale, ad esempio il basso. Scrivere i nomi delle note sulla linea
sotto il pentagramma.

ESERCIZIO 2
Esercitarsi scrivendo la chiave di basso

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LEZIONE 4 - Le note fuori dal pentagramma, i tagli addizionali


I tagli addizionali sono dei piccoli trattini che si utilizzano per distinguere le note poste al di fuori
del pentagramma.
Questi trattini sono il proseguimento virtuale dei righi del pentagramma, e rendono possibile la
rappresentazione di un maggior numero di note oltre le 9 contenute tra i 5 righi e 4 spazi.
Ecco l’esempio di alcune note con i tagli addizionali.

Per facilitare il riconoscimento di queste note esterne al pentagramma ci si può aiutare


memorizzando bene quelle che si trovano sul primo e quinto rigo e sul primo e quarto spazio, dopo
di che è possibile orientarsi con più sicurezza su quelle con i tagli addizionali.
E’ importante ricordare che anche le note con i tagli addizionali si differenziano virtualmente tra
righi e spazi, infatti quelle che presentano il trattino nella nota sono quelle “sui righi” e quelle che
invece ne hanno solo sopra o sotto ma non “in pancia” allora sono “sugli spazi”.
Quindi se ci troviamo in chiave di violino e dobbiamo individuare una nota fuori del pentagramma
ad esempio con due tagli sopra

A questo punto dal fa bisogna calcolare quanti “salti” (per “salti” intendiamo il procedere per soli
spazi, visto che la nota in questione è virtualmente sullo spazio non avendo tagli al centro di essa)
occorre fare per arrivare alla nota sotto il pentagramma con due tagli sopra. Tra il fa sul primo
spazio e la nota sotto il pentagramma in questione si deve “saltare” in senso discendente per tre
volte, quindi dal fa, compiendo tre salti si approderà prima al re, poi al si e infine al sol che è la nota
della quale ci siamo posti il quesito del nome.

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Questo è solo un esempio per spiegare uno dei vari modi per derivare i nomi delle note con i tagli
addizionali fino a che non siano ben memorizzate.
Di seguito uno schema comprensivo piuttosto esteso con note consecutive comprendenti note sul
pentagramma e note fuori del pentagramma con tagli addizionali.

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LEZIONE 5 – La chiave di violino e la chiave di basso


Per rendere più concreto il concetto di posizionamento delle note sul pianoforte rispetto alle
due chiavi affrontate in questo argomento, andremo a spiegare proprio le varie posizioni dei
suoni nella chiave di violino e di basso.
Prendendo come riferimento il do centrale del pianoforte, che è il quarto do a partire da
sinistra (si ricorda che il pianoforte ha 88 tasti, comprende 8 do e il quarto do è in genere
quello che si trova più o meno all’altezza della marca del pianoforte), possiamo renderlo nella
scrittura musicale sia nella chiave di violino, sia in quella di basso nel seguente modo:

Di conseguenza, avendo compreso dove sta il do centrale del pianoforte e come può essere
scritto

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ESERCIZI DELLA LEZIONE 5


ESERCIZIO 1
Una volta compreso bene che tutti i suoni volendo possono essere scritti sia in chiave di
violino che di basso, provare a scriverne alcuni suoni in entrambe le chiavi, magari
scegliendoli della zona mediamente centrale della tastiera, per evitare troppi tagli
addizionali.

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