Le chiavi più utilizzate sono la chiave di violino (o chiave di sol) e la Chiave di Basso (o
chiave di fa). Per opportunità esemplificativa per ora è utile soffermarsi solo sulla chiave di
violino e sulla chiave di basso, tralasciando lo studio delle altre. La stessa chiave è detta anche
di sol perché, così come posta sul pentagramma, la sua estensione termina con un punto sul
secondo rigo (partendo sempre dal basso) del pentagramma sul quale si trova la nota di sol.
La Chiave di Violino
Sotto è riportata la chiave di violino (o chiave di sol)
La Chiave di Basso
La chiave di basso, appartenente alle chiavi di fa, ha il suo simbolo grafico che parte dal quarto
rigo.
Se si studia questa chiave dopo aver imparato la chiave di violino, si consiglia di separare
mentalmente bene i due linguaggi, per evitare di confondersi, proprio come se si studiasse ad
esempio il francese dopo l’inglese. Infatti a parità dello stesso segno, sul pentagramma, se cambia la
chiave, cambia anche il nome di quella nota, seppur posizionata nello stesso posto.
Esempio di una nota sul primo rigo prima scritta in chiave di basso con il nome e poi in chiave di
violino con il nome
Nello schema a seguire vi proponiamo un gruppo piuttosto esteso di note in chiave di basso,
avvisandovi anticipatamente che comunque ne esistono anche delle altre più alte e più basse, quindi
con ulteriori tagli addizionali, che però evitiamo di mostrarvi in quanto più tagli addizionali si
utilizzano, più difficile è per l’occhio riconoscere il nome della nota.
ESERCIZIO 2
Esercitarsi scrivendo la chiave di basso
A questo punto dal fa bisogna calcolare quanti “salti” (per “salti” intendiamo il procedere per soli
spazi, visto che la nota in questione è virtualmente sullo spazio non avendo tagli al centro di essa)
occorre fare per arrivare alla nota sotto il pentagramma con due tagli sopra. Tra il fa sul primo
spazio e la nota sotto il pentagramma in questione si deve “saltare” in senso discendente per tre
volte, quindi dal fa, compiendo tre salti si approderà prima al re, poi al si e infine al sol che è la nota
della quale ci siamo posti il quesito del nome.
Questo è solo un esempio per spiegare uno dei vari modi per derivare i nomi delle note con i tagli
addizionali fino a che non siano ben memorizzate.
Di seguito uno schema comprensivo piuttosto esteso con note consecutive comprendenti note sul
pentagramma e note fuori del pentagramma con tagli addizionali.
Di conseguenza, avendo compreso dove sta il do centrale del pianoforte e come può essere
scritto