SANSCRITA
TORINO.
GIACINTO MARIETTI.
185G.
.
fc i #? j i * i f
In questa grammatica si espongono le regole appar
tenenti al sanscrito proprio. L ’ordine tenutovisi, se
non è rigorosamente conforme al progresso genetico
degl’ idiomi indoeuropei, è però quale fu creduto il
meglio acconcio ad agevolare lo studio della lingua,
al quale proposito è principalmente indirizzato cotesto
libro. Mirando sempre a quella brevità c h e , insieme
colla chiarezza, forma una delle precipue doli delle
scritture didattiche, non solo mi sono studiato di porre
le regole nella più concisa maniera che per me s’ è
potuto, ma ho pur lasciato fuori tutto quello che non
cadeva proprio in esse regole; e non toccai quindi
nè degli arcaismi del dialetto vedico nè delle molte
conformità che la grammatica sanscrita tiene con
quella delle altre favelle ariane *. Non ho trattato
della sintassi, perchè questa parte dell’ antica favella
G. F lechia.
.
/
PROSPETTO DELLE MATERIE.
• • 4 » • ■ »
P arte 1— 88 , . p p .
P r i m a : F o n o l o g i a : §§. 1 — 60
Scrittura: §§. 1—5 ..............................................» 3 — 8
Pronunzia: §§. 6—14 . . . . . . . . . 8 — 12
Saggio di Scrittura: § .1 5 .................................. » 12 — 17
Classificazione delle lettere: §§. 16—18 . . . p. 18
Cuna e vriddi : §. 19. . p p • 18 — 19
Mutazioni eufoniche: §. 20; in semplici vocaboli:
§§. 21—55; fra vocabolo e vocabolo: §§. 56—
88 . . . ................................................... » 20 — 60
PARTE PRIMA.
FONOLOGIA.
— ------------ 7
P A R T E PRIMA.
FONOLOGIA.
— °—
SCRITTURA.
LETTERE.
CONSONANTI 2
(i) Questa vocale lunga incontrasi solo come suono ipotetico presso i
gram m atici (v. §. 6).
(a) N el leggere il sanscrito rappresentato con caratteri romani si noli
ch e : 1) c, g hanno sem pre il suono che n e ll'italian o dinanzi ad a , o, u
(v. §. 7): 2) c, <j sem pre quello che dinanzi ad e, i (v. §. 7); 3 ) li im m edia
tam ente preceduta da consonante indica soltanto che questa è aspirata.
Quanto al valore da darsi alle altre le llere romane accom pagnate da se
gui diacritici si avvertano i §§.7 — i 3 .
( 3 ) Questo segno non s'in co n tra se non nella lingua vedica in cerio
surrogazioni della cerebrale sonora s (4).
SCRITTURA. &
SEGNI D E ’ N U M E RI.
PRONUNZIA.
VOGAI.).
CONSONANTI. . *
due vocali rende verisim ilm ente il suono che ha 17< del
dialetto piem ontese p. e. in smcirìa ( settim ana ) P in a
(Beppina).
d) La dentale ^ n «si pronunzia come n di vento ,
prende, dono ; e la labiale m n , come la m delle parole
campo, grembo, ramo.
§. \ \ . a) h ’anusvàra (^pprrt *) 1 in è segno di suono n a
sale, così chiamalo perchè tien sem pre dietro ad una vo
cale. L ’uffizio suo vero è di segnar questo suono dinanzi
a t; r, alle sibilanti (^i s, -q s, tis ), e ad ^ A; ma p e r esten
sione viene in certi casi anche adoperata come segno di
altre nasali. Il suono che ha come anusvara propria è de
bolissimo ed oscuro, e probabilm ente simile a quello dell’/»
nella parola francese noni; negli altri casi rende il suono
della nasale che rappresenta, b). Il segno * h, ni, detto
anunàsica (mjHifw» -), trovasi talvolta adoperato in cam
bio deU’anusvara dinanzi a u n ’ inserzione eufonica di si
bilante, nel qual caso ha il suono dell’anusvara p ro p ria;
ma l’ufficio suo vero è di segnare un vestigio di ^ n o n m
assimilantisi p er ragion d’eufonia con una seguente semi
vocale, e rende perciò in questo caso un leggerisimo suono
della nasale di cui è avanzo.
SIBILA N TI E A SPIR A Z IO N E .
SAGGIO DI SCRITTURA.
Nelle stam pe europee usasi ora più com unem ente d'
congiungere in ogni verso o sentenza ciascuna paiola colla
precedente ogni volta che questa non term ini in anusvara
o visarga o in vocale non com binantesi per cagion d’eu-
fonia colla seguente. Reco p er saggio di tale scrittu ra e
insieme ad esercizio di lettu ra un apologo del M ahabarata
(xm , 265- 293), intitolalo sucavàsavasantvddcih,
«Colloquio del pappagallo e di Vasavo» *. JNella trascri
zione rom ana le parole si riportano staccate, e dove tra
due vocaboli ha luogo fusion di vocali, dassene il risultato
eufonico, annesso alla parola precedente, e segnala d’apo
strofo la seguente. Soggiungo infine una versione letterale
in latino, dove ho cercato anzitutto di serbare, p er quanto
si poteva, le* forme gram m aticali dell’originale.
11 m 11
v isa je cà sirà g a sja g rà m à n m sc ra m ja lubdh acah ,
savisaiìi càndam à d à ja , m fg a jà m à sa v à i m rgam . 1.
ta ir a c'à ’m isalubdlicna lubdliaccna m ahàvane,
a vid ù re m rgàn d fs fv à , vànah p ra lisa m à h ita h . 2.
lena du rvà rità stren a > nim itlacapalcsun à
m ahàn va n a ta ru s ta ir a viddho m fg a yig h à m sa jà . 3.
sa licsn avisadigdhena saren à 'lib a la t e rta li,
u tsrtjja p h a la p a trà n i, p à d a p a h sosam àg a ta h . 4-
tasm in vfese tatliàbh ù lc, cola resti c'irositah,
na g a h à li suco vàsain ta sja b h actjà v a n a sp a le h . 5 .
(O Cognome del dio Indro che qui è ancora chiam alo coi soprannom i
di Sacro, M illoculo, B alicida, m arito di Sac i, Pacasasano. Dacsiade e m a
tronimico della progenitrice dei pappagalli.
1\ SAGGIO Di S C U ITTU K A .
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Grillimi, sanscrita. 2
18
Vocali: ^ t -3- ^ i ^ fa )
Guna: .... ? ^rt ’ctòs
Vriddi: 3 ’src
MUTAZIONI EUFONICHE.
§. 2«.
In sanscrito, fuor del discorso, i nomi si pigliano sotto la nuda form a
di temi e i verbi di radici. D i p iù , la g ram m atica, oltreché dello fles
sioni trattando ancora della form azione e derivazione specialm ente de'
temi nom inali e verb ali, dee raddurro alla lor radice i temi prim itivi e
a questi i derivati. M a siccom e questi temi e radici, sì nelle form azioni
e derivazioni e sì ancora nelle flessioni, possono variam ente m o d ificarsi,
m assim e per cagion d'eufonia, così a poterne ravvisar di leggeri le form e
assolute non basta l ’aver dim estichezza coi suflìssi e colle desinenze, ma
bisogna eziandio conoscere le varie mutazioni eufoniche a cui soggiac
ciono le lettere finali delle radici e dei temi nel com binarsi colle in i
ziali di essi suflìssi e desinenze. Senonchò in sanscrito queste mutazioni
di lettere non han luogo soltanto nel mezzo di vocaboli così sem plici
com e composti, il che vedesi ancora intervenire p. e. nella lingua latina
e più spesso nella greca (cf. v. g . sc rip sit = sc rib -+- sit, vectu s = veh •+■
tu s, n ix — nic = tiiv -+- s, collu tu s — con = cum -+- la tu s, :— Afa*
~ A p -h ?, &pi+w ~ — tp tf -+- i» , — Sun _j_ Xi/w, ecc.), ma pos
sono eziandio seguire fra più parole di una sentenza o d ’ un verso, le
quali per via di tali com binazioni eufoniche s ’accozzano tra di loro così
strettam ente, che vengon, quasi per un'intrinseca virtù coesiva, a form are
come di più parti un tutto. D elle cosiffatte passioni fonetiche ragionano le
regole cadenti sotto questo capo, nelle q u a li, quanto alle mutazioni che
seguono in sem plici vocaboli, vale a diro dinanzi a suflìssi e d e sin e n z e ,
non si parla se non delle più o men gen erali, riserbate le particolari a’
loro lu o g h i, nelle partì in cui si tratta delle flessioni, form azioni e d e
rivazioni.
SS- 2 1 — 65 M u t a z i o n i e u f o n i c h e i n s e m p l i c i v o c a b o l i ,
cioè principalmente : i) fr a la parte fondam entale e un
sifjfisso primario od anche secondario se quest'ultimo
cominci da vocale o da i 1; 2) f r a la radice od il tema
e le desinenze; 3) di consonanti in fin di vocabolo.
vocali.
(1) N ella traduzione adopero con e in com e seguacasi, l’uno dello stru
mentale, l’altro del locativo.
(a) G li epici non osservano sem pre questa regola, onde p. e. nel R a m .
I l i , 5 (>, 53 , leggesi 1% ( V t i n cambio di m a ra v ig lia rn n ti.
22 MUTAZIONI EUFONICHE
C O N S O N A N T I.
§• 2J). Due aspirate alla fila non possono aver luo£>o; ve-
24 MUTAZIONI EUFONICHE
(1) N e lle stam pe europee, m assim e non in glesi, questo raddoppiam ento
vien e ora comunem ente rigettato ; ed è rag io n e; non essendo altro che
un vezzo di scrittura, verisim ilm ente ingenerato da corruzion di pronun
cia. il sim ile intervenne nell'antica nostra ortografia, onde p. e. in codici
della versione italiana del T ob ia leggesi ghuarcldarssi, corppi m o rtti, ecc.,
(v. l’ ref. a lle d iz . del C esari), e nel volgarizzam ento dei trattati m orali di
A lbertano da B rescia, secondo il codice pistoiese pubblicatone dal C iam pi,
C a rilo , p a llia n o 0 va dicendo.
IN SEMPLICI VOCABOLI. 26
Eccezioni. Escon di regola: i) ^ che passano nelle
corrispondenti gutturali ? n 1: a) nella form azione'di al
cuni temi nominali, come p. e. in inni (da cuocere )
cottura, .ito (da parlare) discorso, -otti (da abban
donare) abbandono, gnr (da g * congiungere) p ajo ; b) di
nanzi a vr (o Tir, v. §. 4 1 , c) participiale, onde p. e. (da
piegato, 55^ (da ^ [ ) vergognato. 2) v* che passa in di
nanzi a 7T e h e ad arbitrio dinanzi a n, onde p. e. ^
fa jp*r interrogazione, ftrfrs (da f r s r j -+- 0
che è andato. 3) ^ che nel caso 1, b, si assimila con
(o vj), onde p. e. ^ (da ■&<$) coperto, Tjpr (da schiacciato.
§• 55. F u o r de’ casi contem plati nel precedente §.,
dinanzi a consonanti: a) le aspirate pei'dono l’aspirazione,
onde p. e. -4- fw fa si affligge grandemente,
•rpj colle battaglie; b) le sorde dinanzi a so
nore passano nelle loro corrispondenti sonore non aspi
rale (v. §. 1 7 ), onde p. e. -+- «w fa *R$T7«rps agli 0
dagli onnipossenti, sqìPifn -4- fWP cogli splendori,
jrnrq-4- f v *rmfg scuoti fo r t e ; c) le sonore dinanzi a sorde
inutansi nelle loro corrispondenti sorde non aspirate (v. §.
17), onde p. e. 5? -f- w fa «pg nelle allegrezze, 5^ nw nelle
battaglie.
§• 54. Le sonore aspirate (n j v « ) , finali di forma radicale,
dinanzi a suffisso com incianle p er tt o non si cambiano
in sorde e fan sonora la dentale seguente a cui cedono
la loro aspirazione, onde p. e. -t- fìr fa ^ìtfnj ascende,
<pr (da 3^ v. §. 49, 1 , <p>nT mungete (duale),
-+- tt saggio, •+■ 7rr c^rr acquisterà.
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IRA VOCABOLO E VOCABOLO, ECC. 43
CONSONANTI.
( 1) N ella più parie ile' casi questa sib ilan te, che dicesi inserta, è un antico
W, nato talvolta da w , che come finale di gruppo ne andò di poi p e r
duto ( cf. §. 54 ), ma che ancora si m antiene ne’ casi contem plali da
questo onde verbigrazia , che p. e. con inTT fa in q u e
sto caso serb erebb e l'antica form a di , nata da , analoga
al lai. iungens, nato da iungenls.
46 MUTAZIONI EUFONICHE
e. *n pr, g lo r ia ,- 1- «m , fa ce n te , ch e se co n d o x, b, fa
glorificante, p reced u to da t r jt fa , s e c o n d o la r e g o la ,
3 T :ò fn r , sommamente-glorificante.
II. M u ta n o in u (c f. §. 48 , IH ): x) i tem i n o m in a li
g u e n te v o c a b o lo fa c c ia c o n e ssi p a r te d i u n a m e d e s im a co
s tr u z io n e , o n d e p. e. 0 o*nctfrr, il burro f a ,
V jjw n r fìr o v j : T n rfir, Varco cade; 3) le voci , palese
mente, jn s r , male, fa r r , fu o r i, giù , senza, T rn p r, palesemen
te, m , f u o r i, onde p. e. con ^n r, fa tto , fa n n o ^ n fr ^ ^ u T ,
M UTAZIONI DI C O N S O N A N TI IN IZIALI.
FLESSIONI.
PARTE SECONDA.
FLESSIONI.
D E L L E R A D I C I E DE I P R E F I S S I.
( 0 Q u e s t e r a d i c i s o n o p r i n c i p a l m e n t e d a v e d e r e n e l l ’e g r e g i a o p e r a d e l
A V e s t e r g a a r d i n t i t o l a t a : Radices linguae sanscritac, Bonnae ad Rlienum,
i 8 4 i , in*8°.
64 DEI PREFISSI
---- C'XSSS*-*’----
t e m a n o m in a l e .
G E N E R E«-
F O R M A Z IO N E DEI C A S I.
§■-100 . Quanto alle mutazioni eufoniche, le quali seguo
no nella congiunzione del tema colle desinenze, di cui n e’
§§. 102-119, sono principalm ente da avvertire i § § . 2 1-5 5 .
FORMAZIONE DEI CASI.
SINGOLARE.
Nominativo.
( 1 ) N o n è g i à c h e ai t e m i d i g e n e r e m a s c . 0 f e m m . t e r m i n a t i in c o n
s o n a n t e n o n d ia s i la d e s i n e n z a *r , p r o p r i a di q u e s t o ca so; m a es si la r i
g e t t a n o , in q u a n t o c h e a lla fo n e t i c a s a n s c r i t a r i p u g n a in fin d i v o c a b o l o
n o n s o lo un g r u p p o c o n s o n a n t i c o t e r m i n a l o in « , m a q u a ls ia s i a l t r o c h e
n o n si a u n o d e ’ c o n c e s s i s e c o n d o il §. 53 , e i n s i e m e r a d i c a l e 0 r a p p r e
s e n t a n t e di le t t e r e r a d i c a l i ( cf. la n o t a d e l la p a g . 45 ). Q u i n d i è c h e , r i
go r o sa m e n te p a rla n d o , così a q u esti n o m in a tiv i c h e r ig e tta n o « , com e
a n c h e a q u elle altre f o r m e , s p e c ia lm en te v e r b a l i , c h e rispin gon o p e r la
st e ssa r a g i o n e un suff isso c o m i n c i a t i l e d a s o r d a , n o n d o v r e b b e e s s e r e a p
p l i c a l a la r e s t r i z i o n e p o r ta t a d al §. 5 5 , in quanto che una lettera o rg a
n i c a m e n t e s o n o r a p u ò c o n s i d e r a r s i c o m e p a s s a l a in s o r d a a n c h e p e l s o lo
c o n t a t t o d e l l a r ig e t t a t a d e s i n e n z a .
FO RM A ZIO N E DEI C A S I. 7 3
Vocativo.
Strumentale.
Dativo.
p rendere 5*, onde p. e. >fl, >£, Hfìr, ^«j, oltre a fv^, g%,
e possono ancora fare fVnJ, (v. § § . 22, 23 ).
A blativo e Genitivo.
\
§ • 4 0 7 . I La desinenza più comune di questi due casi c
che pigliasi: a) dai temi finiti in consonante o ditton
go, onde p. e. jt^ìt, m., gr*r, f , «pg^, n., t , m. e f., f.,
fanno , VTWX, >x j w , ; b) ad arbitrio dai
monosillabi fem m inili term inanti in f od onde p. e. \rf
e fanno fìnm e (v. §. 23 ), (ovvero, secondo T1I, ftnrm,
^prw) c); dai neutri in ^ 7 e, ad arbitrio, in che tra
7G FORMAZIONE DEI CASI.
Locativo.
DUALE.
Genitivo e Locativo.
PLURALE.
Accusativo.
Strumentale.
§. 4 2 0 . S ch em a d e l l ^ d e s in e n z e d e ’ c a s i (v. osservaz.).
S in o . m. f. n. in . f. in. n . f. n. m. f. 11.
Nom. o 5TT
V\ '■ ’t n
V oc. o *\ >
Acc. 0
Str. ^rr 'i?* *TT ■
s rt
Dat. * %
A b l. *^TTW iSTW\ VT*\
Acc. Tt
* \
Str. f>TF
D. Ab. «ra\
Gen. *TR\
DECLINAZIONE
DE’ S O S T A N T I V I ED AGGETTIVI.
---- ------------- .
M A S C O L IN O .
Nom. a p r a ■ srò ì s p r p ff
V o c . 3 TH --------------- ---------------
•3
A c c . --------------- S p T R
W ” ,
Strum S I Ì R
3
3 p r r « r m
Dat. ------
3 p r r a
\> \
Abl. s p r n f --------------- ---------------
G en. s r m r tw
-A \ jn w r n i»
L o c . ---------------
# # 3
M A S C O L IN O .
A . ufir» 0 \ *rFrt*\
---------------------------------------
A . hwf 0 mm* \
0 v ^ r r e --------------- ------------------------ --------------- ---------------
NEUTRO.
V. mft o w 0 R * iì ------------
A. mft ------------
G en . •TSTH\ \ h<Ihi«
Loc. ----------------
Nom.
V oc. —
Acc. 0 — ------0 srhr
MASCOLINO E FEMMININO.
A cc. ------
% ------
Strum . Cernir
TjTtTRfT
Dat.
Nom. cfrflT « « i t i 4 n lc «
VoC. cfTrR \ \
Acc. af, ri 1tu
Str. ^ pbt °fnJ»*TTJT v r^ w rm
Dat. urèr c fr fw fn
A bl. citìjt;
G en. — è r t il i fu
\
Loc. *jràK
* Ì 5 ' ^ 3
100 d e c l in a z io n e dei TEMI
MASCOLINO E FEMMININO.
N. V . \ ° F
Acc. — — ■—
Strum . wr^rr °ipn ^FWfTO Ootwjt^ ogfhro
Dat. f>O
TjT«nT\
\
Abl. \ °¥5Ttrx
G en. ■m^i« OTnrm
'J \
L oc. mfar ogftr yrw
s>
otto
OO
Il neutro di fa: Nom. Voc. Acc. Sin g. vìivjijh,
Duale o P lur. ^ 5 o^ .
§• 4 5 0 . I temi -jra, ni., specie cl'airone, e 7 ^ , m. f. n.,
zoppo, nei casi senza desinenza o con desinenza comin-
ciante da consonante gettano via ^ (v. §. 5 4 , 2, 3 ) e
cam biano quindi >r, il prim o in 7 e il secondo in n . E c
cone la declinazione:
N. V . 'snptf 'cmfsr
A c c . ------ ----------- ------ 0 m rfij
Str. 0 0 0
Dat. o ------ -------------0
A b l. v)bi ii «\ 0 i i r \ a n -------------------------------
G e n . ------ — — 0 ^nr*n»r 0
L oc. 0 o --------------- 0
MASCOLINO.
§. j 6 'l. ■
0T3T (da giT , cl. 7, congiungere), congiungente,,
inserisce la nasale ne’ casi forti (v. §. g g , i) , on d e'al in.
e f. Sing. Nom. V oc. (v . §. 5 4 , 3 ), A cc. , Duale
Nom. V oc. A cc. P lu r. Nom. V oc. A cc. ,
ecc.; non però in com posto, onde p. e. la declinazione di
s-pgvH, che aggioga cavalli, data nel §. i4 g; nè,, anche in
sem plice, se provenga da ipr (c l. 4), meditare; nel qual
caso in. f. Sing. Nom. V oc. tjtt, A c c . Str. ^stt, ecc.
— Il neutro fa incondizionatam ente : Nom. V oc. Acc. Sing.
tjtt, Duale iprf, Plur.
•
§• 4 £>3 . Osservazioni.
Singolare. Plurale.
*p?pg
fw s iw r s ftwnn famsfWn
\ \
nr*jT?JT
IW^pT fraT |3 ftpsRnn Nvjw'sfwm
«yM WT 3\ «yiwi i"^
\Th N TOH
W l W 3
fl"5T tl tJI srfam HT5T
Tenti in ? z 3 s.
T em i in tt ^ ^ v.
Acc.
Strum .
TRW 'Hvgfa*
Dat.
------
Abl. *■
1^rTTT
Gen. ------
-----
Loc. msTn *r^ j
w f0v
N. V . ITfiT . TTfiTrì
MASCOLINO.
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Voc.
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Acc. ----
----
Hs l i t t i ---- HsirfW
Strum .
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Dat. —
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Loc. 3^ —
F 7?
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* ? fÌ T — «nrw
F I NI T I IN CONS ONANTE. 113
MASCOLINO.
Singolare. Duale. Plurale.
Nom. T*rfrrp=r\ 1
TOR vrnnrr ■tRirsro
V oc.
V^PT
Acc. TSftavaH ■sfNcTW
WPrP?\
Strum. ’v hnn VhrsrrH
TOT xnrrerm tnnfsn*
Dat. ^fhnr ^fNsJW
tnrrgnr
Abl. ^fhtTTm\
xPFnm
G en. ■vhnfto ■
’zrhnmr
TTTTifm \
v^ f?r
T em i finiti in
§. 1 G5 . I- Questi tem i: 1) n e’ casi forti (v. §. g g , 1) a l
lungano 1% di onde p. e. ^m h, m ., fa a ll’A cc. Sing.
; 2) fognano questo medesimo n e’ casi debolissi
m i, purché il tema non term ini n e ’ suffissi o^ imme
diatam ente preceduti da consonante, ma fognanlo, ad ogni
modo, solo ad arbitrio nel L oc. Sing. e, p el neutro, Nom.
V oc. Acc. D uale, onde p. e. nrT*R , n., fa al Sing. Strum .
TTm, Loc. ninfa 0 ma «k^ , n. (da gr^-HJnr) e
ra. f. (da ^ -+- m^) fanno in tali casi solo « r ò , (si noti,
circa h m utato in njr, il §. \ \ , c), qtrpn, 3 ) gettano
via ^ nel Sing. Nom. e, p el neutro, A cc. e, ad arb itrio ,
V o c. (v. § § . 102, I V , 2 ; i o 3, I, 2; 104, IV ), come pure
dinanzi alle desinenze com incianti p er consonante (v. §.
4 i , a), onde p. e. m ., al Sing. Nom. fa *nn, n.,
Nom. A cc. ; t r , V oc. ^trvt 0 ?rra, P lu r. Strum . ^rrwf>TO, Loc.
•ttjth. Il h di ^ passa, secondo il §. \ \ , b , c, in st, jrr,
onde p. e. allo Strum . Sing. da crWH si fa da cs^T
^Tr^TTjr; e l’$ di f^ n r, m ., giorno, si allunga conforme al §.
27, b, onde p. e. allo Strum . Sing.
FIN ITI IN C O N S O N A N T E . 1 11
T ip i ili declinazione: rnrsr, ni., re, nron, n., no/we, 113^,
m. f-, sagrificante, w r , azione. • *
Singolare.
Nom. TT?n W Ih Wi
Voc. in il 7rr*r^ 0 W l[ 0
Acc. >1 IH
Duale.
Plurale. -
« »
Nom. V oc. •11*411W *< ->a M« N <=t» 11<ii
A cc. tra * -------------
Singolare.
Nom. W
V oc.
A cc. 0 \ 'jiin
Strum . «retar 3FTT
w
Dat. 3T%
A b l. G en.
Loc. mftfW
Duale.
N. V . Acc.
Str. Dat. Abl. *nrr«rrR
G en. Loc. «retata»
FIN ITI IN CONSONANTE.
'
Plurali'.
Nom. V oc.
A cc.
Strum . «rtnfWrr
Dat. Abl. »rmrwm\ •
Gen. «rtrtonr
Loc.
N. V . Acc. 0 w rftr
Strum . TOftaro TOftfìra
Dat. ------
A b l. TOjrf» ------
G en. — tojtr
L oc. 0 ------ ’HjJw 0
Temi in .
Nom. V oc.
M’-’qiW\ \
tMrmx
1-2-2 DECLINA ZIONE DEI TEMI
Acc.
H-VJMH » ----- trw\
• ------
\
Strum. I P -^nrrwrrR
TTOT trftjwrrw\
jtctt jrfqf*nr
Dat. -----
------ ■crfqwjW\
JffsTWI^
A bl.
Gen. ------
------ M<lì« TOI
------ VETtF
Loc.
------ mP^m
------ *1f'MM
O
T em i finiti in 51 n.
Singolare. Plurale.
m re i n k ? ifh z s
a A
fV^nrrfHTi fM wd rl<f «
fw ^ fw m Pm u O h f ftn rC T
0
fa fv si frfre
0
\ 0^ 0
fTTT O OTfJS O T T jfìm O TffhTO 07TW
\ \
^ V fh T T I
5^ 51 m ^ g fh ro
O c \
fa n f ? 1* f^ n fafx>TO
f w k W W in
f w fw w sT
\
° * 3 ° °S *3
26 DECLINAZIONE DE I TEMI
T em i in
§• 177. T rattasi prim a dei temi finiti in tot* : poi di
qu elli che term inano in ed ; infine d’ alcuni che
finiscono variam ente in \
Tem i in w \.
MASCOLI NO E F E MM I N I N O .
G en. f<RMy«W
------
Loc. fiRB'jftT f«KWJj»*j o °xr:*
0
F I N I T I IN CO N S O N A N TE . 127
Strum.
"3rwretn
Dat. Tnrre# wt*rsw,
T^nrsrv
Abl. XfTITS^Tr^
TOTTO
G en. ■qjirigirTH
Loc.
Acc.
Strum. ^mr \
%>fìf>ni\
TTWfìvgm \
JTH̫TT^ HrfrMH
Dat. ^vì«r^
TOTOÒt TOmO^rn
^T^TTT *r?rì«re
Abl.
TO^^UTO^
mnm
Gen. irw m ?twm-\
TOsnift* >H4R«w\
w ti «nram
Loc. yvffc %v*§ oy:g
TO^Hrftr T O Wv) O^lff
\J
hhOh •nro °*:*
Noni. w fa r e ì „
V oc. ------- ------------ -------
A cc. w h r im ------- ------------ xrrhnm
Strum . *rrtwr Whrt«vrF vql qffirè
Dat. w h rò ------- ------------ Tnrhftwn»
A b l. tcrI w f ------- ------------ -------
G en. ------ ------------xnffrmra Trrhnmr\
— \
MASCOLINO.
f^ r h n r
------
Acc. ^ " fl^ ------
rirw *ii«fl ------
-----
stjik iì « ^ iFrnro
^ \
S tru m . *>tj£tsiW
rrpgtn irfanrfsv
f%*grn fW tvfs*
ST^RMIT*
Dat. ----- ^ r*m x
^ 5*
7TW * ----- wfPRW x
iWNrerv
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o
Abl. ------
riWM'fl
■fawpw
SP^TO 1------
G en. ------
------ H w tfro , rtVjjUl H
fagpn»
iTV tftiT
Loc.
rf^gfq
fq s g fìi [— fWhrrg
H^gfq iF T ^ [
132 DE CL IN A ZI O NE DEI TEMI
Temi in e
MAS COLI NO E F E MM I N I N O .
Singolare. Duale. PI
Nom. V oc. w fw t gf«rov
TO S # OO \
fqTrfjTf*
A cc. wfrnro
san ------
Gen. wftnrp?N
fW W m
Loc. wfcrftr mfhn
O O
o *nfh*?
-J O
0 ICI
ftmWìT fTTTnricti o ftniTtfq
MASCOLINO.
N. V . cfta fnm
A cc. ftrpT — -------
Str. «ftar o =ftujTT <ft4 re o <ftawn* jftfarr o
Dat. o ^nìn ------- -----------'ftwN; o
A b l. o rfTarrs ------------------------------ ------
G e n . --------------- «frtta o ftanì* <ffrrm o ifmiiw
L oc. o ftTrftrr o ^Vfan----- ------------ .ffrg o o
Temi finiti in ? .
M ASCO LINO E FE M M 1 N I N 0 .
Nom. V oc. o v \ *
O \
fa «a*jft
Acc. ----------
favj'J?*» ----------
---------- ----------
---------- ---------
r«iHifj^hr r<rag^*
Loc. «rgf^sfe —
— ^)P 3
Singolare. Plurale.
T emi N. V. Str. Str. Loc.
sm n? ^ MIH^I d >IHr«
ini
■ O\ o ìvr* \
0 W7f>TTT
5? T U
O\ T 0 ^
o\ *rfh}7T\ o O
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f w\ ffcHl\ o \ f%T?T fsrfbrjr\ o \ \ fe'HT O 0 TOT* \\3
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Tftnr? ■
otsift 3fon?l ■jfTinfTHTT d Pulivi]
O \ gOMI* WTjtnTRm
'J \ \ rn.im<;«
O \0
§. 4 9 4 . (derivato dalla radice portare, e ado
perabile soltanto in fin di com posti), portante, ne’ casi
debolissimi (v. g g , 3 ) si contrae in ■gi?: a) di necessità (ve
di però §. i g 5 ) se viene appiccato a voce term inante in
^ od ■ 3TT, con cui ^5 fondesi in ^rV, conforme al §. 58 , ec
cez. 2, a ; b) ad arbitrio se altrim enti. Valgano ad e-
sempio himh? (da -+■ ^t?)> m. n., che porta pesi, e
ìjst? (da wr -+- TT7), m. n., che porta la terra.
M ASCOLINO.
» Ì5 T ?>
Acc.
^ * 1 ------ >ÌF^*x 0
Str. m ttfT M K '-fC jw rm
\ \ hi m i sfa *
0 ‘i ? T > f jrrr w im
Dat. m ftìr » n w ra « T w
* Ì?T% o jp x w in i
A bl. ------
0 *** ---------- ----------
n rrf? 0
FINITI IN CONSONANTI». 139
Nom. ■'ÈTnrrfr
V oc. o ig rt -41« ------
Acc- %rP7T?*t ------ %rRT?Tf O W tTS
Str. ^rTWT O t ì ? ! %^'T«TR
Dat. 'ymn? 0 m r ? -----
Abl. 0 -%rr^F------ ------
G en. --------------- ------ ^(T^TjrYJT O igrfTjftlT o Slrfì^lH
Loc. niH m fe o w r f ? ------ ------------- t o h 0
Strum .
Dat. ' ------ -yTrrgrw
ALI. ^ rp r* ------
Gen. ------
Loc. ------ ^HjTK
P O SIT IV O S O S T IT U IT O C OM PARATIVO SU PE R L A 1
^rf'nTTi', v icin o , **
'cr=r, poco, p iccolo, w Hih
\ «*("<18
grande, \
TU?
ysri, macilente, ■grjr\ **f^iy
fspT, veloce,
Tsr^. p icco lo , v ile . ’RftfVs
SU PERLATIVO . I 43
l buono, 1 ^ tt
* * * I lodevole, i , 'Ì H I H
\ -m
fxm, caro, TT frnr in?
er?, molto, * W 1
moltiplice, c}^rNrw
ìj-jt , molto, >T3T
\ Hf3T?
^5, molle, tenero,
1 *nr vhre ■
O \ , giovane,
K-J
ófrTTTff
( ^
=rre-, molto, ferm o , imi wnrhnr mftrs
j H
•qnlfaTT «ifTO
•srs,
t *
vecchio,*
bello, v%
fe rt, ferm o, Wf à iv
W , grasso, wnr
fìacfiT, molto, Whl w ro
{TP?; corto, ** ■g«Tn« irftn?
Osservazione a I I , \ , 2 - i ) I! tem a fem m in ile del p o
sitivo vie n surrogato dal maschile. 2) L ’a ccen to cade sulla
p rim a sillaba, fuorché in (su p erlativo di «nf-TB,
(com e su p erlativi, il p rim o di 5 ^ , l ’altro di ^ s), e
in àìprr, vfwFt e '?rfèr?T, com e nomi di co ste llazio n i, tutti
ossitoni. 3 ) Q u a n to alla declin azion e del co m p arativo iu
e alla form azione e declin azione del fe m m in ile, vedi
( 1 ) C o n i n s e r z i o n e di xj p e r e v i t a r e l' ia lo .
144 NUMERALI.
NUMERALI.
NUMERI CARDINALI.
.§• 210 . I. I temi dei prim i dieci num eri ordinali sono:
m. n. f. m. n. f.
m , prim o. Wf, quinto.
fgrfU;, vr, secondo. sesto.
rprhr, — terzo. wì, settimo.
vft,j — ottavo.
VI, j qu a rto. w r, nono.
<T3TR, _ decimo.
NUME RA L I . 151
I’ R O N O M I .
(w ? e ^ ) .
\
P RON O MI . 163
Singolare. Duale.
Pers. 1 .* Pers. 2 .* Pers. 1 .* Pers. 2 .*
Nom. ìsrfjT 5 ^
A cc. O *TT F r k O rTT ------------ O ----------- O «fT*T
Strum . r?rn
Dat. 0 ìt 0 Tt ------ o ------; o
Singolare.. Duale.
Pers. I .* Pers. 2 .* Pers. 1.* Pers. 2 .■
A bl. ------
G en. «fa 0 ^
\0# O \ 0 \
Plurale.
(i) D i c o p e r Io p i ù , g i a c c h é al V o c . d e e n a t u r a l m c n t o a c c o r d a r s i c o ll a
s e c . p e r s . ; o n d e v e g g a s i p. e. C u l l u c a b a t t o n e l c o r a e n t o a l C o d i c e d i M a n u ,
11, 49 . N e l Mahàbh., X I I I , 2 6 7 5 , t r o v o fstf *r*TT^, m a p e n s o
c h e vi si d e b b a l e g g e r e 0 p iu ttosto
P RONOMI . 155
PRONOMI DIMOSTRATIVI.
MASCOLINO.
FEM M IN IN O .
MAS COLI NO E F E M M I N I N O .
MAS COLI NO E F E MM I N I N O .
PRONOME RELATIVO ( ^ ).
PRONOME RIFLESSIVO.
AGGETTIVI PRONOMINALI.
MASCO LIN O E F E M M IN IN O .
M ASCOLINO E F EM M IN IN O .
Gratnm. sanscrita*
16 2 PR O N O M I.
in. f. m. f. in. f.
Str. WTWTR
Dat. wWwTH
A b l. SqWTiT «vwrra -----
G en. *Hm« ««IW*
Loc. \ ------ *^3
p. e. fa al Sing. Dat. m. n. f- ma A b l.
ra. 11. -snrcwriT o ^nrcnr (v . § § . 1 2 4 , 125 ), f. solamente
TPTCgrre; al P lu r. Nom. V o c. m. o uretre (v. § . 124).
F u o r de’ significati suddetti si declinano in tutto come sth,
m. n., 3jm, f- (v. §§. 124, 125, 127); e anche in sen
so di esteriore, quando si riferisce a città , onde p. e. al
Sing. Dat. f. ?rmr, alla città esteriore, al sobborgo,
ma non ^0 .
§• 226. 0»rii'*1, secondo, e ^ rh i, terzo (v. §. 210), al Sing.
Dat. A bl. G en. e L oc. possono seguire la declinazione di
a# ( v. §. 224 ); onde fscrfa fa al Sing. Dat. m. n. fàcfhrm
o f. ferThri^ 0 fsrfìiT«r; Abl. in. n. fgrilqi'iT 0 f^òrta-
PRONOMI. 163
*ht* , f. o , G en. tu. 11. fgTrfaw, £ come
nell A b l., Loc. m. n. fsrrft o ferrhffwr , f. fWdTtnqm o fèirt-
immnr ; e così al Sing. Dal. m. n. ìjTrfrrre o Tjcfhrw, f.,
ipffamt o ecc.; nel resto s’ attengono alla jdeclina-
zion regolare, conform e ai § § . 124, 1 25 , 127.
§• 22 7 . ’r ó , mezzo, poco, grnfr^r, alquanti-, u l
timo, ipqTT, primo, e gli aggettivi derivati da numeri per
m ezzo del suffisso -ini (v. sufF. sec.), com e p. e. fScPJ, com
posto di due parti, possono al P lu r. Nom. V oc. m. seguire
la declinazione di onde p. e. fa in questi casi w r a
o nel resto si flettono secondo i § § . 124, 125, 127.
§. 228 - Osservazione ai §§. 21 3-227. ^ tei™ arrecati in
questi § § ., quando hanno perduto il significato prim itivo
ovvero sono m em bro finale di co m p osti, seguono com une
mente la declinazione de’ nomi (v. § § . 112 e segg.), se
condo il genere e la propria forma (la q u ale, pei contem
plati nei § § . 2 1 5 - 220, è la gram m aticale (v. p. e. §. 2 i5 ),
e non la declinativa), onde p. e. Pw-M0=1«a ( da fìre -+-
v. §. 224), che ha cari tutti, la al Sing. Dat. m. n. ftprfa-
f. ftnrfW rt, ecc.
PRONOME INDEFINITO.
PRONOMI NUMERATIVI.
PRONOMI QUANTITATIVI.
P R O N O M I ASSI M I G L I A T I V I .
PRONOMI POSSESSIVI.
INDECLINABILI.
§. 2 5 3 . N omi.
AVVERBI E PARTICELLE.
§• 23 7 . A vverbi .
d i sotto, in g ià.
^ ^ ^ i lungo andare.
t r w n r , d i sotto, a basso.
wsnsra, in perpetuo, del con trfinfw, oltre misura, oltre
tinuo. Vusato,
W R 7TR, ignorantemente. ora , adesso.
vr^rr, subito, a dirittura. sem pre,del continuo.
T O i, d i qu i, qu in d i innanzi. , finalm ente.
>afjrr%, in vicinanza.
! m ollo, oltremodo.
altrove, in altro luogo.
INDECLINABILI. 167
S- 2 5 8 . P reposi zi oni .
i) L ’A c c u s a t i v o
5 ) L ’A b l a t i v o
4) Il G en itivo
5) I l L o c a t i v o
6) L ’A c c . o Strum. o Abl.
tttrt, fW r, senza.
7) L ’A c c . o Abl. o Gen.
9 ) L ’A cc. o G en .
a) , di rincontro, vicino, <JTTrT, lontano.
b) Le preposizioni terminanti in (o , v. §. 4 1 >c')
indicanti sito o direzione, come p. e. . di sopra, a
tramontana, onde, verbigrazia, ■siròr o o t t o , più su
o a tramontana del villaggio.
10) L ’A b l. o G en.
Le preposizioni accennanti sito o direzione, che ter
minano in ^ (v. suff. sec.), come p. e. dfHU'ii, a destra, a
mezzodì, onde, verbigrazia, grnr o g irq , a destra, o
a mezzodì della città.
Osservazioni. ,a) Varie di queste preposizioni s’usano
eziandio senza appoggiatura di nome, nel qual caso hanno
forza d’avverbio (v. §. 287). b) Talvolta la pi’eposizioue
entra come ultimo membro in composizione col nome su
cui s’appoggia e che in tal caso serba naturalmente la for
ma del tema, come p. e. in m -+- Tqft), sul
carro.
§. 2 5 9 . C ongiunzioni.
§• 24 Q . I n t e r i e z i o n i .
DEL VERBO.
«S s-
I. P A S S IO N I F O N E T IC H E .
mangiare. nettare.
\ y ottenere.
, O^' , muovere.
, trarre. , cuocere.
(solo nell’atm.), cammi andare.
nare. fin i, pestare, schiacciare.
s^ j, adirarsi. 5Y (cl. 4), crescere.
^ 9 1 gridare. in? , interrogare.
fero, gittare. -, legare.
Tsp*, schiacciare. ^ (cl- 4); risensarsi.
w v , aver fame. «TT, coltivare, amare.
tormentare. rompere.
Tpt\ 7 andare. fW<*, spaccare.
ini’ , mangiare. >pr, piegare, godere.
f%?, tagliare. «t?t , arrostire.
ww, toccare. (cl. 4), pensare.
rnj , bruciare. , 2, tuffarsi.
ftrc j gocciare. fin?, pisciare.
, percuotere. sciogliere, liberare.
5 Y , esser contento. «TT, tastare.
jq^T, abbandonare. tt>t , sagrificare.
, risplendere. tt* , giacersi con.
^5T i, mordere. ; frenare, governare.
-, bruciare. j^T , congiungere.
f^rr, indicare. g v , combattere.
fif?j ungere. , colorai'e.
jtt , peccare. desiderare.
, mungere. tt? , dilettarsi.
■^31, vedere. TTV, effettuare.
odiare. fr^ , votare.
?PT, chinare, curvare. f r a , offendere.
tt? , legare, annodare. rompere.
A V V E UTENZE P B E L I H IN A R I . <81
, impedirli. ^ , potere.
^gr , offendere. 3FT, cadere. • *
salire. -, maledire, giurare.
c?*r, acquistare. fl|R, distinguere.
, ungere. spi , purificarsi.
, impicciolirsi. sp r, seccare.
f^r?, leccare. spi 3, spetezzare.
(cl. 6), rompere. fifóni, abbracciare.
«nr, parlare. , attaccarsi.
cjtt,
\
seminare. S ' sedere.
,
-, abitare. effettuare.
cr? -, portare. frrgr, spruzzare.
, separare. ftro (cl. 4), perfezionarsi.
(cl. 3), separare. , mandai' fuori.
f ^ , (cl. 4 e 7), trovarsi, co Tcq , andare, strisciare.
noscere. salire.
fcTsi, entrare. wt3T , toccare.
ftre , penetrare, , abbracciare.
jn 3, volgersi, diventare. Fni\ 1, dormire.
crescere. sudare,
T*;
«qv, percuotere. cacare,
uccidere.
( 1) Sem pre senza ^ nel Parasm . davanti alle desinenze com incianti da
IT e nel F u t. I.
\
(2) A d arbitrio anche nel P articipio passato del Passivo.
( 3 ) Solo con ^ nel G eru ndio in ^ t .
( 4) Sem pre senza ^ nel Parasm aipado davanti alle desinenze comin-
cianti da 7 .
s 1
III. D el R addoppiamento. , .
CONIUGAZIONE.
P arasmaipado e A tmanepado.
L e dieci Classi di C o n i u g a z i o n e .
niera seguente:
1) La Classe I aggiugne ^ alla radice e gunizza inoltre
la vocale radicale quando questa è gunabile (v. §. 19),
onde p. e. cadere, diventa t?ìt, conoscere, qtv.
2) La Classe t i appicca la desinenza ' immediatamente
alla radice senza più (v. però §. 280), onde p. e. , ve
stirsi, fa alla p. 1 Sing. Pres. qfw (vas -+- mi).
3 ) La Classe III raddoppia la radice, onde p. e. $t, dare,
diventa ( v . §. 282).
4 ) La Classe IV aggiugne q alla radice, onde p. e. ?nr,
perire, diventa .
5 ) La Classe V alla radice aggiugne g ovvero, secondo
il §. 4 rj onde p. e. fq , raccogliere, diventa fqrg (v.
§. 286).
6) La Classe V I aggiugne ti, senza più, alla radice, on
de p. e. t^ , percuotere, diventa
7 ) L a Classe V II inserisce dopo l’ultima vocale della
radice una nasale della classe della consonante seguente
(cf. §. 39), onde p. e. 3 * , congiungere, diventa 7 3 , ^ 1 ,
impedire, ^ 1 ( V. g . 284).
CON IU G AZ IO NE . *8 7
D e s in e n z e in g e n e r a l e .
PR ESEN TE.
IM P ER FET T O .
PO TE N ZIA LE .
1. tjtw TTT3T
2. qlriH vnr
\
3. iffir TTTfTR 5^
\ \
Classe I .
IM PE R FE TTO .
w h rn r ^ rh rm w h rm f
IM PE R ATIV O .
U fc lJ 1 m v fT R s ffà r n * m w r a\
\ V
P O TE N ZIA LE .
w ìu * r f?
*ftv * ^ tvra S ta ra r ^V^apr
■sfr>rfT ^ m n rR «rtopr ^ T Ì^ T
§. 2 7 0 . Eccezioni ed osservazioni.
G ru in m . sa n a rvi in. 13
J9 4 C O N IC G A Z IO NE
Classe IV.-
PRE SENTE . -
•T?t% H ?n4
IM PE R FE TTO .
^•fSTiTH \
v o la li tMàrfiH, V lttM It
IM PE R ATIV O .
1 •T?nr
^ 3 1 \
^ ra a T *»
P O TE N ZIA L E .
«T?hPT nàiimiR
•T^TT H ÌT T
§• 2 7 2 . Eccezioni ed osservazioni.
Classe V I.
PRESENTE.
rrè'
O
3^
DE TEMPI SPECIALI. 197
IM PE R FE T T O .
IM PERATIVO .
3^ 3^m 3^ 5^ r | KTWt
f^TTW 5^H TR'qTH
O* \ 3W
3^3 jp?«n* W^jTTO
PO T E N Z IA L E .
3^ TP**
1 ^ t»t g^rrsrnT ^»i
a^'*v 3^ 3^* ■g^qrtm
§. 2 7 4 . Anomalie ed osservazioni.
\ ) Le radici ^rfr , tagliare, fìa?, contristare, fn^t , figu
rare, *rq, sciogliere, % x j, ungere, ^ , rompere, fan, tro
vare, ftr^, aspergere, dinanzi all’ultima lor consonante in
seriscono un’ omogenea nasale, onde i rispettivi loi-o te-
mi i)i, , ^*h , , r« S, e cosi p. e.
^ rfìr, ecc.
2) Le radici tra, >r55^, , «ra si attenuano conforme
al S- 24Qj I, onde p. e. ^«.fn, >jwfir, P'-i^Pn, ^fjjPri.
5 ) Le radd. ^ t , desiderare, cadere, sedere, pi
gliano per rispettivi temi grhr (Atm., cf. §. 2 7 0 ,1, 5),
*rfc^, onde p. e. ^ssfìr, ^fhrff, ?r^fìr.
4) *J, inghiottire, al tema fh t, formato secondo il
g. 2^3, 1, può sostituire fh^s (v. §. 44? oss.), onde p. e.
finfii 0 fn^rfir.
Classe X.
§• 2 7 5 . I verbi di <piesta classe formano , secondo il
PRESEN TE.
( 1 ) Presso gli epici questa regola non è sem pre osservata, onde s ' in-
conlra talvolta il tema debole in cambio del forte 0 viceversa; e cosi p. o.
de’ tem pi sp ec ia li. 201
Classe II.
§. 2 8 1 . Anomalie ed osservazioni.
PRE SEN TE .
IM PE R FETTO .
IM PE R ATIVO .
z r fv TIIVIIH
\ \
TT7TT*?
\ *3 W 1^ R IF IH
\
20 C CO N IU G A Z IO N E
P O T E N Z IA L E .
PRESENTE. IM PE R FE TTO .
Classe III.
Parasinaipaclo. A tm an epado.
- PRE SENTE .
fs p p n r fq »p fq w ù f
fw fw fq>jrrw fq «f7 T fq »^ fw ìr fW ft
he’ tem pi s p e c ia l i.
IM PE R FETTO .
\ w fV H T v r a
\ ^rf%>JTT
IM PERATIVO.
fW T R fW H tR f ftH T T n t
1 ftrfTT f ■ftrHTVT^
fcrnw 1 f^JTTTO f^ T T T R fwrerra f%HTTR
P O TE N ZIA L E .
f^JVT^T fW h r fìr fw ta f?
§• 2 8 3 . Anomalie ed osservazioni.
PRE SENTE .
^V Tftr VrVW V fV
«ifr f ^VTfÌT W * ^ fir ^vnr
vw ^VT%
IM PE R FE TTO .
^T^VR ^r<fw?
^VTCT ^ rv^
\
^ v m ^ r! fi 1W 'wrwTR\
O T rS rW '"H'T 0 ^
\ 14 v
^ V H
be ’ tem pi s p e c ia l i. 213
IM PE R ATIV O . . -
('«•m t! < »v m t
i f f y i'y r f l
P O TE N Z IA L E .
? v W ? ( '( 'I n f i?
C
s « p ffa r m <*<J
, 1 i| iv jin
^ b r
Classe V.II.
vero fqfìre (v. §§. 3o; oss.; 38; 4^)- Vedi inoltre il §. 279, ,1.
2 ) Vale circa l’accento il §. 277, 2, onde p. é. ^ fa
q^fm (pers. x Sing. Pres.), (Piar.), q^hJ (i p. Sing.
Potenz. Atm.), (x p. Sing. dell’Imperf.).
3 ) Serva d’esempio il verbo fq^q, separare, il cui tema
debole è ftpa , il forte fqirq.
PRESENTE.
fq% fq^%
fq^ftrr \
fq^q fw r è fqifià
finmt fq^Tff fq ^
IM PE R FE TTO .
IM PERATIVO .
PO TE N ZIA LE .
§• 2 8 3 . Eccezioni ed osservazioni.
PRESENTE.
IMPERFETTO.
^srfajpr ^fagH
^p«TfpreN
^afa^i ^fara ^rfa^nV
wfa^irf?
-.-rfaTffa ^fa^jre ^fagn wfa^rm ’ srfags^H
^fa^fVfT ^fa^wT!! ^fa^re ^fag^T ^fa*?T{TT*f ^farqTT
218 C O N IU G A Z IO N E
IMPERATIVO .
M 1 f^rim
o \•
f^TTT
o f*g«r \ V» \
f j R ì g 1 fW T * f^TipfT f^TTTR fV^rrira fqvcnrr^
P O TE N ZIA L E .
P a r a d im m a d e l i .a C i.a s s e V i l i .
Parasmaipado. Atmanepado.
PRESENTE.
j | rH=l*! r i * * ?
«nftfa ìn%
cf^nr ì (T^% rT?Rt
TPIÌfa h h i 5>
JTfTÌfk 'O \
«1 •-=< r * n
•HT* 'flRT'ì) rt^H
IM PE R FE TTO .
s f l Scfwrff
'HHHcfH w «pn* ^nnjum
W R tfT ^ n 3 ri 1 * T •'-l M ^ cT R T R T ** 'H r f r 'I r f
IM PERATIVO .
POTENZIALE.
PR E S E N T E ,
IM PE R FETTO .
’ H'cnMW ’s -g rfà
o o
^T^TT
■’ìlo h O ^ M JchfjrlI^ ìE P ^ rT
S>
IM PE R ATIV O .
-gin* o
^VTrffT\ o •O \ °vr> Thivjih\ cOF?Fi* jt\
srànm» O O ' \
^fffr
Classe IX.
Parasmaipado. Atmancpado.
PRESENTE.
IMPERFETTO.
IMPERATIVO.
Sing. Duale Plur. Sing. Duale Plur.
FTTJf *1% Tr-rro?
g-n tfa' . O 3jtTto
v> rflH*\ 0 0 xpnHn»
POTENZIALE.
§. 29 2 . Anomalie ed osservazioni.
TEMPI G E N E R A L I .
P E R F E T T O .
/S- , Due sorta d .i,P e r fe. t ti. v i. sono : l’ uno detto P er
294.
f e t t o r a d d o p p ia to (,v. § § . 2 9 5 * 3 0 7 ) , l ’a ltro P e r f e t t o p e
r i f r a s t i c o (v. § § . 3o 8 - 3 i i ) .
PE R FE T T O RADDOPPIATO.
P arasm aip ad o . A tm an ep ad o.
I *<** j
fìjmrv fbrnznr^r finforgs % T^ fsnf^qm faOafqì;
I^ ^ * * * ^ ! SS?
ftrmi farò fvnmw
^ j SS *" OO 3 3 ^
H'Jlìvj
o
j
^51 | 4 fq u j
•M
o 'MIm 00 -4oriH\
flit trWH
OOO'\ 33^ 53^ 33^
7) udire (v. principalm ente i §§. 299, oss. 2 ; 3 oo,
eccez. 1 , a; 3o 2 , 1; 3 c>4 , 3).
P a ra sm a ip a d o . A tm an epad o.
Sing. Duale Plur. Sing. Duale Plur.
C^ClN J
j w * 5 « **«* J
<5^ <^33*\ ^5% c£c$'-<ù)
234 CO NIUG AZIO NE
^òSR
v> \ •4 shlTì1
w n o\
fVftnrg^r fafWf^ì!
j t^TRT fftn à
^TTìT Xf*. “S
^*TIrl
T=T^T
■d Hmv/ J -m ^nrr^r ■grftnà
V» \ * 3* ^ iftK
| srfjm
VM
irtrnr
J t? ' ^rq T^
stv tv
O\ V> \
^m r
Parasmaipado. A tm an ep ad o .
'J \
Parasm aip ad o .
Duale Plur.
w k 'irw ^ vS \
■«UwyTg'H
A tm an ep ad o .
^rtxTrn^^rir
^tTTTTWi
P a rasm a ip ad o .
% T lfP
P a rasm a ip ad o .
'■«iì^TFrF ^fhCTrmfm
^"ìrwrro
wkrmrro o \
244 CO N IU G AZ IO NE
AORISTO.
Maniera prima.
\ ÌSWJ
Cv.
\ ^jtvtìpt ^VTiT w iS,
^ornr\ ^tVTrTTW\
Maniera seconda.
P a rasm a ip ad o . A tm an epad o.
M a n i era terza.
wf^rfOTiT forcare
A tm an epad o.
§• 3 2 3 . Eccezioni ed osservazioni al §. 3 a 3 .
P a rasm a ip ad o . A tm an ep ad o.
Maniera quarta.
1.
Sing. Duale Plur. Sing. Duale Plur.
wqre^
^TTT3i ^rwzrm\
o\ ^nrHrnrw ^ q ui vr
mpatiT
3.
wV)f w
\ \ ■snìì ^iJrHIVITF ^TTT^W
Vi ni w l ri ^TSTT'jrTJl ^rììrtj«x •37rirHlri[» W jfR T fT
A.
^%rpr ^r%ni
\
^ p rx
■5 3%? ^ qTritW W%TTÌT
DE TEMPI GENERALI. 26»
P a rasm a ip ad o . A tm an epad o.
0.
Sing. Duale Plur. Sing. Duale Plur.
■^TWWfa
sTFWhrhr -5i?cRWfTN ^♦sììy ih\ ^FFmrznrr,
fopi m1 h y 1*1 creste ^rarraTrm
G.
^òfTKT SH^HH ■^^i Ph
’SctimTf^ ^stóstc»^ ^c?rrp ^T T H ^^rnrm^ ^T*T\
cg
^ ^ tuT ìt w c h iù ih w è fiT Q fj ^T<*Mirili ^rm r
7.
A tm an epad o. A tm an ep ad o.
Maniera quinta.
w t t N» WTWFn yqTRS \ \
ìSTn=rhT \
'ii Mr=l HIcf1 wf^cnr
2.
wyftpsj w ì f w w=rtfwriìr
■y=iì v* w ì f w r e\ wtftprrsrraN ^ fr fv i^\
w tfw n r ^«iìPm^tt w tfvw r» ^ w tfinre
2 G-2 CO N IU GA ZI ON E
Maniera sesta.
tfhr\ fw m\ faro
vi \
P a rasm a ip ad o .
Maniera settima.
FU TU RO I.
P a ra sm a ip a d o . A tm an cp ad o .
pere, (v. §§. 36, 39); t r , fren are, w r (v: §. 4 a}: fJT .
gridare, sk ìft ( v . 4 ^ , 1 , a)\ t r , esser contento, h V t ( v .
§• 4 6 , « ); spezzare, (v. §. 4 7 ); crescere,
tnn (v. § . 4 9 , 2); H f , legare, ^ (v. § . 4 g , eccezv t); 3 ^ ,
conturbarsi, jffónr 0 jftnir (v. §. 49, eccez. 2).
4) 1) A vvertasi il §. 293, 1, eccez. b, onde p~ e. crh,
amare, tjt; , custodire, -+- kt fanno wfrnn, nifcrar o nìffT, ov
vero ehthiTurii, Tftv ifqm (v. §. 34 i , 3, a). 2) Con riguardo allo
stesso §., 2, vengono surrogate : a) ad arbitrio ìira,
onde p. e. ’srftnrr 0 %arr, ^t?tt o t o t ; b) di necessità ,
e , onde nfinn (da gunato in vft -+- ^ -+- in , v.
§. 23, a), ^ (da v . §. 36), ^ttwt (da ^ t ) .
FU TU RO li.
n e l P a rasm a ip ad o . n e ll’ A tm an ep ad o .
P a rasm a ip ad o . A tm an ep ad o.
CO N D IZIO N A LE.
P a rasm a ip ad o . A tm an epad o.
wrnnr
§• 347 . Osservazioni.
PRECATIVO .
2. M lW H , t f ìq i'W T *
\
?rhsr^
3. ITTrT * I IW I« ITT ITTI
0 >
27 2 CONIUGAZIOKE
Osservazioni, i) a , iniziale delle desinenze dell’A lm .,
passa secondo il §. 4 8 , IH , in -q , onde p. e. % (da v.
§ . 35 o, T, i) -+- Trhi fa 2 ) L a desinenza (2 p.
P lu r. Atm an.) muta ^ iu ^ : a ) di necessità dopo temi
finiti in vocale, che non sia od ^ r , o in dittongo; b)
ad arbitrio dopo ^ (^ ) copulativa, preceduta da sem ivo
cale o da ? ; onde p. e. (da 3 ) , ma TrftnrteP» o
*rfarftf»r (da ^ ) (cf. § § . 2 9 9 , oss. 2; 332 , oss. 2).
2 ) L ’ accento cade sulle desinenze, cio è, pel Parasm.,
su Tfr, per l’Atm an., sulla sillaba preceduta da onde p. e.
(da f , purificare, v. §. 25 , c ) -+- fa , -h
P arasm aip ad o .
A tm a n e p a d o .
VEBBI DERIVATI
«
' (v . §. 2 5 4 ).
PASSIVO.
T empi S p e cia l i
PRESENTE. IM PERFETTO.
IMPERATIVO. POTENZIALE.
T em pi G en erali
C A U S A L E .
C O N IU G A ZIO N E D E L C A U S A L E .
p
P a ra s m . A tm an . P a ra sm . A tm an .
Sing.
p. 1.
p. 2. qrtorefa ecc. ecc. •srrrtnm ecc. ecc.
p. i. sì>i^ è ifi
p. 2. wVw ecc. ecc. ecc. wfriWn ecc.
PERFETTO TERIFRASTICO.
P a ra s m . A tm an . P a ra sm . P arasm .
Sing.
r | sftw uro
( «n^rm^Rrrr. 1
p. 2. ^ ft w ^ r à c c . cc. nìw g>jfT ^cc. qtim rftrirec.
288 CAUSALE.
A O R IS T O .
FUTURO i.
FUTURO II.
CONDIZIONALE.
POTENZIALE.
nalogia di quello dei verbi della classe io, cibò col 5 suf
fisso al tema troncato d’^nj (v. §. 354 , 5 , a), onde p. e.
da sftvq (Caus. di spi) si ha il tema passivo sftei ( = -+-
ti), e così nel Sing. Pres. (p. 1), -srfcrò (p. 2»), ecc.,
Im perf. 'smYurirre , ecc., Im perat. sfrò, ecc.,
Potenz. , ecc.
2) Il Passivo de’ tempi generali formasi ancora in ana
logia di quello de’ verbi della classe 10 , coll’avvertenza
che esso può gittare isrq non solo nell’ Aoristo secondo il.
§. 35g, eccez. 2, ma anche n e’ due F u tu ri , Condizio
nale e Precativo, onde nel Perfetto perifrastico fa
nel Singolare cfhrng)j%, ^fhnrmro (p. r), >
(p. 2) ecc.; nella 3 pers. Sing. del-
l ’Aoristo ^ftvrr fa »rnPT (C aus. di
(Caus. di ^t, v. §. 364 , 0 > ( v - §• ^ 7 , $)> e
quindi nel Sing. A01-. w tv fafq od (p . 1 ), ^nrfrl-
ftrcrra od wrnrera (p. 2), ecc.; Futuro I 0
«ftvfTnn% o TtnTcnir, ecc.; F u t. I I ^rtvftrò o a
«ftftnrò, ecc.; Condiz. -srThlftTO o w tfir à , o
fintpnv, ecc.; Potenz. whrfìprhT 0 ^fVjrrfa, ^fhrfWtmr o
§• 575 . Osservazioni.
DESIDERATIVO.
C O N IU G A Z IO N E D E L D E SID E R A T IV O .
P a ra s m . A tm an . P a ra s m . A tm an .
Pers. Sing.
1. «pftìHrò
2. ecc. ^ftftnmecc. ecc. ^ ^ f t f w r a e c c .
P a ra s m . A tm an . P a ra s m . A tm an .
Pers. Sing.
1. yflfvmfìTT ^ftfVpì cpftfVfcfH
2. spftivn ecc. ecc. ecc. ecc.
298 D E S ID E R A T IV O .
PERFETTO PERIFRASTICO.
P a ra sm . A tm an . P a ra sm . P arasm
%
Sing.
|
3^
•gpHfVpTr g a rar e c . g q i f q n w f i i i e c . ^ ì f w ^ f r t r c c . ^ f ì p i r a T f w q
a o r is t o .
P a rasm a ip ad o . A tm an epad o.
Sing.
p. i. wfrfvfìnf^ ^sr^fvftrfa
p. 2. ecc. wj=nrnfM«i« ccc.
P a rasm . A tm an . P a ra sm . A tm an .
Sing.
^ftfvfaTnffcr ^ftfVftnrr% spftfvftrò
ec. w^fvftnrm ec. ^ fv ftn q ftì ec. ipfnvnrnm
CONDIZIONALE.
P arasm aip ad o . A tm an ep ad o.
Sing.
p. i.
p. 2. wsftftjfqiqw ecc. ecc.
PRECATIVO.
p. i. ^ftfVnrrrra ^'-tnrnrtTitf
p. 2. ^ftfVamr ecc. ^^fxrftprhmr ccc.
INTENSIVO.
P a ssiv o del D e s id e r a t iv o .
INTENSIVO.
T E M P I S P E C IA L I.
I
PRESENTE.
/ 0
I %>rfw 0 ifftjFJnr
j 0 0
%fVnffiT
IMPERFETTO.
od ^ 4ì*}riH ^nfrfrr
1 od
^ì*rtw\ od N ^ ‘ TrTR
O\ 2
W ^T T H
od "srèfVppi
IM P E R A T IV O .
TtH^Tì'vi W ÌH^TR
( 1 ) O v v e ro , seco n d o il §. 2 7 9 , 2 , b,
(2) V o p ad e vo ( X X , 1 7 ) ha (?).
308 IN T E N S IV O .
POTENZIALE.
Wfvrernr 3 fuci in
•n*j.*iMiH
^TWItTH\
TEM PI G E N E R A L I.
Pers. • Sing.
^ftwrìpi
i.
2 .
ecc. isreftra’qTO ecc. ecc. ecc.
^T^ffìrfn ^{fWT^
2 j srtyfìmir
I ecc. ecc. ^firf^crrò ecc.
^ t q ia sfhtftpfhr
[. C\
^rfWf^ wfUf^irN
^nfbTftmvrH
ecc. ecc. %f*rfir«rhrras ecc.,
P a s s iv o d e m .’ I n t e n s iv o .
DENOMINATIVI.
T* e ; da segreto, e s r a * , eterno, x ^ ,
91 tgiq ; 2) preceduto da consonante, quando appartenga
a suffisso di patronimico, onde p. e. da u rò (discendente
di ttù) si fanno TwfTq (Parasm .), rmìrq (Atm.).
Eccez. Non getta ^ 3 ^ sostituito ad (cf. §. 126 ),
acqua, onde (Parasm . secondo il §. 4 J 3, I , - 1) , aver
sete: in altri sensi il Denominativo di fa regolarmente
"T^irN, conforme a I, 2.
III. A tema femminile viene comunemente sostituito il
maschile, quando questo se ne differenzi solo per genere;
e così p. e. a -cprt, figliuola, vien surrogalo i p , figliuolo,
onde secondo I, 2, b, *prm, portarsi a modo di figliuola .
IV . Dinanzi a 11 viene inserto ne’ Denominativi d’ssnsr,
cavallo, ijTj, toro, in senso di « a n d a r n e in fr e g a » e di
tutti i temi terminati in in senso di a p p e t i r q u e llo , e
F od (dinanzi al quale ultimo un ^ cade z \% , 7
s p a s s a n o nella corrispondente sem ivocale, v. §. 22) in
q uelli degli altri temi pure in senso di a p p e t i r q u e ll o ,
onde e p. e. da ^fh;, latte, appetir lat
te, da *rv, miele, wgw 0 wsrw (*rg + ^ + u ), appetir mie
le. Questi Denominativi sono parasmaipadici.
§. 4 | 8- Dai grammatici indiani si pone inoltre una se
rie di temi (la serie ecc.), donde per via del suffisso
il si derivano temi verb ali, in gran parte Denom inativi,
quasi tutti parasm aipadici, nella cui formazione sono da
notare, circa le finali del tema prim itivo, la perdita del-
1’^ , e l’allungamento deU’g, onde p. e. da sanità,
»TtT, offesa, si fanno star bene, sanare, * r ^ , peccare,
adirarsi.
P assivo d e i D e n o m in a t iv i.
INFINITO.
F o r m a z io n e d e : P a r t i c i p i .
pers. Plu r. Pres. d ellA tm ., in .gu isa clic jtr possa aversi
per sosliluito a ^ (della desinenza ’srà, v. §. 262)' e'trm
alla desinenza ^ (v. §. 262); onde p. e , come (cl. 1),
^ (cl. 4), (cl. 6), -^r (cl. 10), nella detta pers. terza
fanno cosi hanno per Participio
pres. dell’Atman. ùhi»rR, «nsrar»!; (v. §. 4 >,
c), c come (cl. 2), »j (cl. 3), fa (cl. 5), (cl.* 7), fm
(cl. 8), ■art (cl. 9) fanno farò, fa«m, kìwìi,
così hanno per Participio ftMTO, fa^rnT, ^ y M , ìttstr,
■gfNmt; e, in analogia dei verbi della Coniug. I, i derivati
ùhni (Caus. di g u ), cprtfvra (Desid. di g u ), %f>ro (Int. II di
frH (Denom., v. §. 409, 2), pigliando j t r fanno mu- .
v ir , (v. §. 4 1 , c), , ifhnrR. — L ’accenio
si mantiene dove piglialo essa persona terza; non però pei
Participi in che sono ossitoni semprechè la detta
persona lo pigli sulla penultima sillaba, onde p. e. j r ^ e
e forniti; ma e f<^r3 .
Osservazioni ecl eccezioni. 1) sft (cl. 2), giacere, che se
condo il §. 2 8 1 , 16 , 2, fa nella 3 pers. P lu r. del Pres.
nel Participio non ammette x, onde ( = 5t -4-
* t r ) ; similmente fa^ (cl. 2), sapere, che secondo il §. 2 8 1,
i/\, 2, fa nella della pers. 0 fa ffr, ha per solo P arti
pio . 2) t o (cl. 2), sedere, prende in cambio di
W^Tj onde ^T*i"ì»1 (3 p. 1 lur. Wiì, cl. §• 2 8 1 ; 19 , 1). 3)
Presso gli epici, i verbi della Coniug. I pigliano talvolta
O T in cambio di *nm.
711 -t- (5) u), con ^rt w ? r , con n n u , con uri T O , coii fu
utu, con nfìr uutu, con g g u . Possono però anche farsi
u<T?f, e , presso gli epici, incontrasi per s<nu
( = fa H- -h u ) .
III. 1) ^ft, ^ seguono il §. 249, L onde ubr, uti
(con accorciamento d ’-gi), utu, £w; 2) quagliare, e wt,
premere, quando pigliano il suff. w (v. §. 43 1, eccez. 2 , b),
fanno, in analogia dei §. 249, I, gfbr, i*rhT.
IV . L e altre radici finite in dittongo mutano questo in
tti secondo il §. 25, c, onde p. e. f la ^ru.
V . a) final di radice e preceduto da vocale, mutasi
in gì, con cui un precedente -sit passa in t?t, ^ od ^ iiv
^ (v. §. 43, eccez.), onde p. e. da utu si fa uhr, da fau
o però fa g;r; b) mu e wrtu cambiano ^rru,
il primo in il secondo in onde fuw (0 , coll’^ copul.,
uTftnr, v. §. 428, II, 2),
V I. Avvertasi il §. 249, I, onde p. e. da usjn si fa gp
(v. §. 37), da g ? (v. §. 36, eccez. b), da u ^ ts ( v . §.
36, eccez. b), da u g 315, da ^ ( = 7 ? + 7 , v. §. 4 9 ?
2), da *qv fuir, da 7<ru g u ; II, onde p. e. da u^u ug (v.
§. 34), da u ^ uìs; I I I , a, anche per ^rg, urv^, onde
p. e. da ^ru (preceduto da ttt, v. §. 4 28, II, 2) (ma
>srgrfuw), da tsn utrt; b, onde p. e. da uh uu, da ku,
da ug UiT, da *nu; IV , 2 , onde da gnu f^r?, e, nella
stessa analogia, da ìf3 v (o, coll’3 . v. §. 37 , c).
V II. Circa le mutazioni eufoniche s’ avvertano prin ci
palmente i §§. 33-49, ontle p- e. da -jsy si fa da
da g -jfi, da g ^ g à (o, con g f g u ) , da <*n (v .
§. 249, II I , a), da xjn g * , da spi ^2, da ito hu, da usr
u n i, da g ? g s , da da f^u f^m, da g^ g * o gru ,
da u^ u g , da u ? nte (ma da u? t ì j , v. V I).
§. 450. Dinanzi all’ ^ copulativa:
I. Gunano: a) l’ultima loro vocale ft p , fsj^, m g , f g ,
g^, fn^, gu , « sopportare », gff ( non però nell’ Int. I),
fuir , fer^, onde p. e. da fipre da urg um far, da g
330 P A R T IC IP I.
—
i
■an^, t«r da
, empiere. T3T — to , cominciare.
— salire. — uccidere.
w hr ?T *T — ? r , « andare » .
1 - tp^ , accalcarsi.
I f^TT — vr, porre.
— ^r, spandere. — ?r, « abbandonare ».
— ferire. — 3f, chiamare.
w t — ^ r, accalcarsi. — rallegrarsi.
FORMAZIONE
de’
TEMI NOMINALI.
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PA RTE T E R Z A .
— o— o-----
FORMAZIONE ■ '
de’
TEMI NOMINALI.
-----o-OSS»-*----
§• 453.
Quasi tutti i temi nominali della lingua sanscrita sono
manifestamente radducibili ad un verbo da cui sono im
mediatamente o mediatamente proceduti. Da esso verbo
formasi immediatamente il tema de’ nomi p rim ari; e da
questi derivatisi quindi nomi secondari, terziari, ecc., co
me p. e. dal verbo a m -are viene immediatamente il nome
primario amore e da questo il secondario amorevole, don
de il terziario amorevolezza. I detti temi si formano o de
rivano per via di suffissi, che pei nomi vegnenti immedia
tamente dal verbo chiamiamo s u f f i s s i p r i m a r i , per gli
altri (qualunque siane il grado di derivazione) suffi ssi se
condari.
F o r m a z io n e
DI T E M I N O M IN A L I P E R M E Z Z O DI S U F FIS S I P R IM A R I.
passati massimamente in a g g e t t i v i od a p p e l l a t i v i . N el
congiungersi con tali suffissi la radice soggiace alle stesse
mutazioni eufoniche che hanno luogo nelle flessioni verbali
(onde s’avvertano i §§. 22-49); c soventi volle le vocali
gunabili si gunano, e le finali, come pure un ìs seguilo
da una sola consonante radicale, si vriddauo. Possono in
oltre aver luogo le passioni fonetiche, di cui ne’ §§. 2 4 2 -
^49, come pure 1’ ^ copulativa, di cui ai §§. 25o-2Ò2. I
suffissi che si recano nel §. 4^9, non souo che i princi
pali (cf. §. 460).
§• 457- Senza suffisso apparente presentatisi parecchi
di questi nomi (ossitoni e per lo più, se sostantivi, di ge
nere femmino), con valore principalm ente d’a s t r a t t i ov
vero di n o m i d ’ a g e n t e , d iven tati, la più p arte , a p
p e l l a t i v i . Questi nomi o sono semplici o composti con
prefisso (v. §. 89, II) e foggiansi, così gli uni come gli altri,
dalla radice, quando pura, quando modificata. Form ansi
per esempio: i ) dalla radice pura: a) tra i semplici, -5*35,
pavoncella, w v , fam e, »pj, sete, f^sr, regione, f g n , nimico,
ì f t , conducente, piede, m i , luce, timore, *£, terra,
allegrezza, tjv , battaglia, tut , re> luce-, i quali
nomi tutti hanno una forma corrispondente a quella della
radice; b) tra i com posti, o infortunio,
felicità (tutti e tre da n^), (da ^rr), promessa, tptt (da
m), splendore, (da spr), baleno, (da ^ ) , adunan
za; 2) dalla radice modificata: a) tra i sem plici: secondo
il §. 24, b, fìR (da ij), voce, tj* (da ^ ), città-, con allunga
mento della vocale, (da n n ), discorso; con mutazio
ne di ^ in x, (d a ^»r), ghirlanda; ad analogia del
§. 246, I, vrì (da «&), mente; con raddoppiamento, (da
vti , cf. §. 296, 1), impudente, (da ?nr, v. §. 255, ec
cez. ed oss. r), splendente, b) tra i composti: secondo il
§. 249, IV , 2, wrf^nr (da benedizione, con allunga
mento della vocale qCcaHT (da ■gii), frate mendicante
(propr. che va attorno), (da cf. §. 249, IH ), tran-
de ’ nomi prim a n i. 3 53
§. 459 . N e l l e s e g u e n t i f o r m a z io n i l’a c c e n t u a z i o n e n o n
v i e n e a c c e n n a t a se n o n c o m e p e r r e g o l a g e n e r a l e e p e r c iò
Grainm. sanscrita. 23
354 FORMAZIONE
quasi sempre da intendersi come tale che possa ammet
tere, anche fra gli stessi temi allegali, più o meno ecce
zioni.
I. ’ir forma principalm ente: \) n o m i d’ a g e n t e (os
siioni), usati per lo più o in fin di composto o con va
lore d’ a p p e l l a t i v i , onde p. e. fan n osi : i) colla pura
radice (sal ve le modificazioni eufoniche) da fen; (v. §.
ij\, b), che sparge, da n* ira, che va, da irta iffa, v i
vente, da ftnt (v. §. 23), amante, caro, da t o ( che
sa), sapiente, da fa? fn^, che fende, da wtj wq ( che ru
ba), topo, da spr spi, splendente, bello; 2) con rinfor
zameli lo della vocal radicale, da òst; e crtt., che fa , da
^ftt (che ruba), ladro, da ftr irn, che vince; 3) con
perdita della finale della radice, da srr °sT, che conosce,
da o^, dante, da w t °w i, stante, da fr «ji, languen
te; 4) con mutazione di j in tt da ^ (contratto in
oltre in ^ , cf. §. 249, V ) op, che distrugge, da 5? <><rrr,
che munge; 5) alcuni nom i: a) col tem a: a) de’ tempi
sp e c ia li, onde p. e. da wit o>ra (v. §. 270, I , 2), che soj-
fia; $) di verbo derivato, onde p. e. da qf\ y i (Int. I di
OTT, v. §. 3g 3, 2, d) (propr. che va a sghimbescio,
cf. §. 389, eccez. 1), serpente; b) con riguardo al §. 2 4 9 ,1 ,
onde p. e. da of^v, che batte (non però in sitv, cac
ciatore) . — Il femminile derivasi quando per mezzo d V r e
quando d’$ (cf. §. 9 7, I).
Osservazione. Alcuni tem i, massime come nomi d’agen
te, compongonsi con un accusativo singolare (non sem pre
regolare), onde p. e. parlare, con ftra, grato, fa
gratiloc/uo, f ,f a r e , con >rq, timore, vnrjfT, terrifico,
domare, con , nemico, -5^x7^, domator del nemico.
2) S o s t a n t i v i dinotanti principalm ente: l’ a s t r a t t o ,
l ’ a z i o n e , il m e z z o : 1) per lo più maschili ( parossito-
ni) con rinforzam enlo della vocale e mutazione di finale
palatina in gutturale (cf. §. 3 'j, eccez. 1), onde p. e. da
■gra si fa offra, amore, da f str, mano, da ^rq gr^i, conve-
DE’ NOMI PRIHAIU. Jàò
nienza, ecc., da fa vittoria, da ì*ra rttm, abbandono, ila
xrn in^r, cottura, da xj? ttt? (o tt?, neutro), piede $ da fa?
, sfenditura, da m n, godimento, ila sitar, dolore,
ila wr$r, tallo, da od f m , riso, da al
legrezzei; 2) femminili (ossitoni), per mezzo d’^rr (V. §• 97?
1), ma con rado ri n forzamento della vocal radicale, onde
p. e. da ’btv si fa ispn ,fame, da fa^r fa^rr, pensiei'o, da n
>RT, vecchiezza, da nq w , vergogna, da x£ìr vene
razione, da f ^ r $*TT, riga; da fam (cf. §. 2^3, 1), o-
pera, da (col tema de’ tempi speciali, v. §. 2 7 4 , 3) ^ sr,
desiderio; e spesso da temi del Desiderativo (cf. '1, 5, a, lì),
onde p. e. da facsH^ (Desiti, di sk) fanrtàT, voglia di f a
re, da f<mm (Desiti, di m , bere) fumai, voglia di bere,
sete.
II. -arar forma per lo più n o m i d’ a g e n t e (accen tali
sulla sillaba radicale), principalmente a dinotarne l’ a r t e
s o il m e s t i e r o , onde da f a ^ si fa fVp^cjr, che vilipende ,
lia scavatore, da vomero (propr. che
ara), da -or^fr (v. §. 249, II), tintore, da (v- §•
247), che uccide, da (Caus. d i ^ r , v. §. 364, 1)
(con gittamento d’^sn), bagnaiuolo, da (con inserzione
di n ) ?PT=if, che dona; con rinforzam enlo della vocal ra
dicale da xjn che cuoce, da fa ? %?cfr, legnaiuolo
(propr. che taglia), da nv maestro (propr. che sa),
da gir ballerino, da ctrrc^r, che fa. Da ^ si fa (per
via ilei suo Causale, v. §. 36 7, 3, b) tmnfi, che uccide.
Talvolta, con verbi di moto, un nome siffatto ha valore
d’ infinito, onde p. e. * tt xnfìT ( = n •5? ^nfir), egli
va a vederlo. — Il femminile formasi con ^órt od 'STcjft (os-
sitono), onde p. e. *facRT, lintora (ma moglie di tin
tore), ; ballerina.
III. ’stìt forma il Participio Presente del Parasm . (v. §.
4 2 1), come pure alcuni aggettivi 0 sostantivi di forma par
ticipiale, quali sono i recati al §. 1 6 1 , I, rispettivam ente
foggiatisi dalle radici ? nr (cl. 3 ), ttìt, ^ 5
356 lon.uAZioNE
(o — Vedi quanto alla formazione del femminile il
§. i d i , I, 4-
IV . srg forma sostantivi (o ssiio n i), m aschili, dinotanti
l ’a s t r a t t o , onde p. e. ,da vomito, da
tremito. U na vocale finale si g u n a , onde p. e. da fsg
fjpnj, gonfiamento.
V. forma n o m i d’ a g e n t e (parossitoni), passati in
a p p e l l a t i v i , onde p. e. da TTipt , re (propr. che
splende), da ito TTCR, falegname (propr. che taglia, che
fabbrica), da fW (con guna) amico (propr. che a-
ma), da toro (propr. che piove (il seme?)).
V I. snr forma temi nominali (p er lo più proparossitoni
e talvolta ossitoni o parossitoni), di vario genere e valore,
ma in gran parte n o m i d’a g e n t e , fallisi massimamente
a p p e l l a t i v i , onde p. e. da si fa «fmra, scotitore,
da -53^5 ardente, da rr nnR (v. §. 25, a), cantore, da
m? TnPT, sole (propr. che scalda), da ,fu oco (propr.
che brucia), da ^ (v. §. \ \ , c), ornamento (p ro p ri
che oi'na), da ^31 (v. §. 249, II), dente (propr. che mor
de), da ^ (v. §. 23), mondo; con gunamento della vocal
radicale, da f a , raccogliere, mucchio, da jj, morire,
(v. §. 4 1 , c), morte, da -^31, vedere, vista; da
Causali, con perdita d’^rv, onde p. e. da «rutt (Caus. di ^ )
«STO? (v. §. \ i, c), causa, strumento (propr. che f a fare),
da (Caus. di ^ ) figliuolo (propr. che rallegra),
da (Caus. di v. §. 366, 1), amore (propr. che
esilara).— Il femminile formasi con mutare l’sr finale quan
do in ^ e quando in sn(cf. §. 97, I), onde p. e. can
tatrice, "iRVfl (da i r , partorire), genitrice, órtwt, Vazione
del fa r fare.
V II. forma uno de’ Participi Futuri del Passivo
(v. §. 440).
V i l i , srci forma a s t r a t t i od a p p e l l a t i v i (parossitoni
e quasi tutti di genere neutro, cf. g/{, II, 2, b), con gu-
.namenlo della vocale quando questa è gunabile, onde
de’ NOMI P RI M A RI . 357
salo tlel Passivo foggiato per mezzo del suff. <t ( o ?r) ( v.
§§. 4-*7 e segg.), se non che in questi nomi non ha luogo,
salvo pochissimi casi, 1’ ^ copulativa, anche contro il §.
2 5 1 ; e così p. e. conforme ai §§.: 427 da si fa ^rHìr, con
dotta, da g lode, da f -affìr, fattura, 4 29, I , da
fajfw, fermezza, da n ttHtt, canto, da tt ttHtt, il bere, III,
da ^ invocazione, V , ila ftrr T^fìr, cucitura, da
fafw, venerazione (ma da fqint, oltre a wstnr, anche, se
condo il §. 43, FStfcT, aumento), V I, da tt*Tn sagrificio,
da T fa , discoi'so, da ■asfe, trasporto, da fe
rimento, da xtfa, attaccamento, da wr w f a , il cammi
nare, da jp* iTfìr, Vandare, da nfìr, pensiero (ma da
wftrT, estensione, da tw raffrenamento), da w fir ,
scavamento, da , nascimento, da coman
damento, V I I , da TTfa, domamento, da »rEr ■^fHi, il
mangiare. 2) Alcune delle radici, che formano il suddetto
Participio per mezzo di in cambio di ìt (v. §. 4 3 1),
nella formazione di questa sorta di nomi pigliano anche
■fa in luogo di frr (v. X X I X , suff. fa). 5) Per mezzo di f*
si formano anche alcuni a p p e l l a t i v i maschili, onde p. e.
da si fa v fa , pedone.
X X I I I . 5 forma principalm ente a p p e l l a t i v i (quali os-
sitoni, quali parossitoni), la più parte maschili, onde p. e.
da 7t*t e vr, andare, fatinosi rispettivam ente vn j, via-
tare, da tpj, stendere, TPg, filo, da , nascere, h t j, crea
tura, animale, da pensare, jp j , intelletto, da abi
tare, con allungamento d'^i, , casa.
X X I V . jjt forma l’infinito ( v. §. 4 >9), verisim ilm ente
antico Accus. Sing. (v. §. 1 0 4 , 1) d’ un astratto formato per
mezzo del suffisso 5 .
X X V . ^ forma n o m i d’ a g e n t e (ossiioni), onde p. e.
da tnr, cuocere, si fa cocitore, cuoco, da -m , andare,
jpìj, andatore. In questa formazione la radice si guna e
inserisce 1’^ copulativa in analogia del F u t. I (v. §§. 34 f,
342), onde p. e. da ^ si fa 0 ^ , fattore, da tM n fa^ , rug-
D t NOMI PR IMARI. 361
’STT, j ^ H,
^4 j ^ ì, -Jì-?i, fin «n , , fa n , n,
Tfir, , j j , '•r, 5’ ^ ^
F o rm a zio n e di tem i n o m in a li
signore).
V. 1)1 temi finiti in 703 (v. §. i 63) dinanzi a consonante
pigliano la forma de’ casi deboli e dinanzi a vocale o v pren
dono quella dei debolissimi, onde p. e. fìribJ di
ventano rispettivam ente, nel primo caso, ttt^t firfc?,
nel secondo, fìnra- 2) Simigliantemente m , suf
fisso del Participio del Perf. raddoppiato (v. §§. 1 84; 424,
I), viene surrogato nel primo caso da vw , nel secondo da
■3V (cf. §. 1 84)-
V I. Quanto ai pronomi personali avvertansi i §§. 2 i 3 ,
I; 2 i 5 .
V II. Si osservino, circa le mutazioni eufoniche, p rin ci
palmente i §§. 55 e segg.
de ’ nomi s e c o n d a r i.
X L IT . 3 forma a v v e r b i l o c a l i di s i a l o (parossitoni),
massime da lemi pronominali in analogia di X X X V , on
de p. e. da rr? si fa ira', in quel luogo, là, da n? dove,
da ^ 5 (|)cr ) ^ § 3 , colà, di là, nell'altra vita, da (per
qui, da ^ (perffàw) gpt, dove?, da altro,
altrove. ?r ( per ), in cambio di n , prende onde
qui.
X L I I I . ^ forma as I r a i li (ossitoni), di genere neutro,
onde p. e. da nr<5, fanciullo, si fa , fanciullezza, da
*ttv, buono, bontà, da -«sjvjt. altrimenti, ^rqrng, dif
ferenza, diversità.
X L I V . Tjf?. Vedi ni-
X L V . un forma a v v e r b i di m a n i e r a (parossiton i),
principalm ente da temi pronominali in analogia di X X X V ,
onde p. e. da tt? si fa ttot. in quella o Jn questa maniera,
così, da n? w , nella qual maniera, come, da (per ’Wvfr )
^grrr, in quella maniera, da altro, w qvn, in altra ma
niera, altrimenti, da , molto, in molte maniere, da
wq, tutto, ttHit, in ogni maniera. Tn cambio di nr p ren
dono TfH i pronomi 3 ^ , surrogato da e fssw , surroga
lo da cf, onde , in questa maniera, così, ófnzm , in
qual maniera^ come?) entram bi ossitoni.
X L V L <*t forma a v v e r b i di t e m p o (ossitoni), massi
me da temi pronominali in analogia di X X X V , ondo p. e.
da si fa rrn, in quel tempo, allora, da n? t??t, nel qual
tempo, quando, da nr (per fìiw) ^rr, quando ', da ^r»J, al
tro, in altro tempo, da uno, i t ^ t , una volta, o-
lim, da *rt (o da fi) ogni, *r%T (o in ogni tempo, sem
pre. Da h^t, allora, si può anche fare, colla giunta di
e senza mutazione di senso nè d’accento, e dal
vedico (^ -+- cf. §. 2 1 8 , c) , in questo tempo,
ora. Cf. L V .
X L V I I . ^ f h r . Vedi <*t.
X L V i l I . vt forma a v v e r b i (ossitoni), massime da temi
num erali, col valore di « in t a l l i i g e n e r i 0 m a n i e r e 0
de’ Noni SE C O N D A R I. 37 7
p a r t i , onile p. e. da ir*;, uno, si fa r^rvn, in una maniera,
semplicemente, da fg , due, %vt, in due generi o 'maniere
o parti, doppiamente, da f=r, tre, fVin, in tre generi, ecc.,
da «n? , molto, q?VT, in più generi, maniere, parti, molti-
plicatamente. Da ire, sei, si fa ^fr^r (cf. §§. 38, 46), da t o ,
nove, o mrc. Da fg e % si può anche fare .| v t , ?hn,
od anche, con vriddi (v. §. 4^2> U , 1 ) e sostituzione di vw
a vr, • Simigliantemente da si può fare ^òiruR •
X L I X . n forma alcuni n o m i (ossitoni), onde p. e. da
j t t , olim, si fa jmrr, antico, prisco, da membro, cor
po, ’arg^T, bella donna, donna (propr. che ha membra 0
corpo).
L . s f o r m a : a) n u m e r i o r d i n a l i (v. §§. 2 1 0 , 2 1 1 ) ,
onde p. e. da , cinque, si fa trg*, quinto; b) e alcuni
a n a l o g h i a g g e t t i v i , onde p. e. da snf^, principio, si la
srrfìR, principale, primo, da srew (con predita di *t ) e s r ,
abbasso, giù, snm, infimo, da mzj, mezzo, mzm o, con
vriddi, *TTvq»r, mediano.
L I. JT!T (femm. *rirt), suffisso usitatissimo, forma p o s s e s
s i v i , principalm ente con valore di f o r n i t o di 0 c o n t e
n e n t e q u e l l o che vien significalo dal tema prim itivo,
onde p. e. da n i, vacca, si fa Tmw, fornito di vacche.
Osservazioni. 1) Se il primitivo ha per ultima o penul
tima lettera sr od >sn, ovvero termina in consonante che
non sia \ 0 V nè semivocale nè v^ radicale,7 j?\ di *nr\ viene
(salvo alcune eccezioni) surrogato da q (onde il sulf. snr ),
sicché p. e. da ittt; form a, bellezza, si fa T-xrrrT , fornito
di bellezza, formosus, da i r t , prole, iMMrf, fornito di
prole, da , baleno, (v. §'. 63, eccez.), fornito
di baleni, da acqua, latte, (v. §. 79, eccez.
ed osservaz. a), che ha acqua, latte, ma da ■qrg, ricchez
za, fornito di ricchezza, ricco, da lume,
7qrìf(P«Hx (v. §. 78, eccez.), luminoso, da , arco, v-ftfld
(v. §. 78, eccez), fornito d 'a rco , arderò. 2) Alcuni ili
questi possessivi sono passati in nomi propri, appellativi,
378 FORMAZIONE
IV . C o m p o st i i n d e c l i n a b il i (-^aprtorq) (v . § . 4 ^ 6 ) .
ERRATA CORRIGE.
J77 2, 3 « » *rt
20 )) a t m a n e p a d i c o » p a ra s rn a ip a d ic o
*79
i 85 II )) '^fiT^'T'rr
19 2 l3 » q ìq » Th*
19 8 i5 » TOTTO » ^fu m hw
\
206 i5 » 3t t r
2 11 11 » fw to )) f w t °
220 21 »
224 28 » (= » » (=
228 14 » n (iì(^ » giri?
2.35 28 » -nfen ». Trfrò
2 39 27 » tem i » tem pi
256 2 »
271 16 » ( cf. § . 266 » (cf. § . 2 6 6 )
» 17 » d e lla m a n ie r a » d e l l ’ aor. della m a n .
29° 6 » su ffin g e r e » suffiggere
» 18 » §. i 5 i , I I » §. 2 5 i , I I
3 oo i 3 » 2 » 2
3 o 3 ult. )) MBb. >. MBh.
3 o 4 I V) I n t e n s i v o » I n t e n s i v o I.
320 15 » «'l ri « » nÌFH
0\
324 8 » in (q n » (in
333 17 » d e l l ’^TT finale » dellNa finale
335 1 » Particip i » Particip io
j ^ 0 <sn
» 11 » » ^ r ffj ^
I ^ [ c*T5T 0
368 7 » affiggesi a l l ’ » affiggesi d in a n z i a ll’
384 24 » form a » form ano
401
T A V O L A A L F A B E T IC A D E I NO M I
I96 - 16 9 . i \ i , eccez. I .
19 6 . 16 9 . 1 4 2 , eccez. I .
19 6 . ^5 i6 9 - 2 2 1.
16 8 . ^ in rr a 2 3 o . ìp a i 5 o.
\
l 53. ’WTfgKl 1 8 7 . ^ nvj
? i 35.
l 53. 12 6 . is V f 1 3 5 .
i 53. 1 2 .6 . 1 *i 1 2 3 5 .
18 2 . T fn ; 2 2 3 . ^ i 5 o.
^ R IT 2 2 5 . 2 1 8. 14 6 .
ìITO 2 2 3 . T IR 2 2 5 . ^TTHJ 2 0 5 .
V R I7IT 2 2 3 . 12 6 . 'stìj^ 2 o 5 .
^ 163. ■3^1 i 53. 227.
^ n rc 2 2 5 . x5 3 . STTW 1 2 8 .
^ 3 2 19 . 12 6 . *rct 1 2 8 .
■3T1 T i 2 7 , eccez. i 53. tuht^ i 4 5 , I , r.
■^v 2 2 7 . tvr 224. n fi*i 2 2 3 .
16 7 . d 31 *1 j8 2 . WTTT 2 2 3 .
16 8 . °« f j94- Trfir 2 3 o .
16 8 . ^ T 55T 1 7 1 . 2 1 5.
227, 171. rP ^ 1 37, eccez.
^ 12 7 , eccez. 1. * 5 * ^ 17 1. OiTH 2 2 7 .
225. ITòR 2 0 2 , 2 2 4 . w tf 1 3 7 , eccez.
40 2 TAVOLA ALFABETICA
S I 73 - 16 7. , 5 4-
i 46 , 1 7 3 . jw 129. 166.
% 203 . yrvn 12 9 . 5 ^ 2 1 3.
f^Trhi 2 1 0 , a 1 1 . jTìrta i 53 . yq I 26.
\
180. « i 53 . yq^r 126 .
•PT»^ i 45 , T, I- i 53 . ^ " 166 .
fl'HI'f l 45 , I, I. irqJT 2 1 0 , T; 2 1 1 . O f t 1 3 2 , O S S. 2 .
^ l 45 , I, 2. i 5 i, 1 . X 146.
23 d. «nqw 1 6 1 , II, oss. 1 3 7 , eccez.
^ 139 . >rf i 4 i , I. qqr»^ 1 4 2 , eccez. I
TTP 2 l 3 . mnr 1 6 1 , II, . 2 1 3.
# 2 1 3. 235. qiriq*rt 1 4 2 , IV.
129. >|qn 235 . qTH 2 13 .
fr ji 129. »jt^ i 45, I, 1. o r ò ,94.
DEI NOMI IRREGOLARI. 41)3
^ 2 8 t , 4- 2 8o> 2 . ò£rT 2 7 6 , I , b.
■53^ 2 8 1 , I. T 307, 2 . 364, 2-
364, 3. -3t| 242, 2; 2 8 1 , 3 , ^ 249, UT.
^ cl. 2, 2 8 1 , 5; a; 30 7, 3. ^ 249, I I I , V.
293, 2. 270, I, 3; 283, 270, I, 3.
’sth cl. 4 , 3 1 7 , 6. i; 3 0 7 , 4 . 2 4 9 , II I , V ;
30 7 , 3. 270, 1, 3. 270, 1 , 3.
ì>rpi 364, 2. 30 7, 5. jtt3> 36 7, 5.
5 281,6; 307,2. 2 7 6 , 1, b . fhc* 174? 4-
274, 3. ^ 290, 2. 7T? 243.
280, 2. <pt 24^> b. jj 274, 4; 307, b .
404 TAVOLA ALFABETICA
n 249, IV . 4; 283, 3. 276. I, a. '
^ 2 4 9 ,1; 251, III, 364, 2. Tft 276, I , a.
oss. fijRT 38o, I. irto 2 7 6 , 1, a.
Vedi ifi 30 7 , IO. 2 8 1 , 10; 293, 2;
Tm 249, V . 2 8 1 , 9. 307, i 3.
TffiT 36 7, 3. 245, b. >nris 364, 3.
39 5. 245, a; 2 7 0 ,1, »rf 283, 5.
276, I, a. 4- >rta 3.0 4, 3 -
3 i 3, 2. f 30 7, 1 1 . 30 7, 1 4; 3 l 4>
fa 276, I, a. sjw 253, eccez. ed 1 , b.
■gt 249, IV . oss. 1. > r ^ 2 4 9 ,1 , oss.
jp5T 2 8 1 , I, 2, b. v» 270, I, 2. *Tr5tv 246.
24g, I II, V ; vt 249, IV ; 283, 3. * 3 2 7 2, 2.
283, 2. farR 280, I. 249, III.
5W 247. ftro 280, 2. 270, T, 2.
5TPJ 2 8 1 , 2, b-, 3 on,>rtar 280, 2. m 249, IV ; 283, 6.
7* ^ 276, I, a. jt t\ 364,
364, 2. ^ 276, I, a. fi? 307, i 5 .
fan 270, 1 , 1. ^ 249, IV . 38o, 1.
ir 30 7, 8. »n 270, I, 2. fa' 272, I.
stt, 276, I, a\ 292, 349, III. ift 30 7 , i 5.
2, b. ttct 246. ^ 244.
249, I. 7Trqs 364, 2. 245, b.
249, I. fasr 283, 4- 38o, 2.
sjt: 248. T JTTV 3 1 7 , 6. ^ i \ 270, I, 3.
iTHs 249, III. 395. ^ 2 4 9 , 1.
fÌT& 27O, I, I. UT, bcre^ 2 4 9 , IV; mr 249, III.
g 2 8 1 , 3, b. 270, I, 1. tv 247.
^ 245, b. ttc5 364, 5, eccez. t>T 247.
^ 285, 2. faw 38o, 2. 249, III.
30 7, 8. fa ^ 2 7 0 ,1, 1. 38o, 2.
248. •q 30 7 , I I. fc«*r 38o, 2.
^ 3 o 7> 9- mtq 297, 2; 3 0 7 , 1 2 . ^ 2 8 1 , 3, b.
2 8 1 , 2, &; 8. 249, I. ^ 2 8 1 , 1.
*TT 349, I V ; 270, T, trqN 276, I, a. xta 364, 3.
DEI VERBI IR R E G O L A R I. • 405