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Corso Impianti Radianti

Modulo 1 - Dimensionamento
Il ciclo formativo Impianti Radianti

Programma del corso di oggi

● Scenari

● Scambio termico
● Rese termiche
● Comfort ambientale
● La normativa

Corso Impianti Radianti - Modulo 1 - Dimensionamento


Il sistema integrato Rossato
● Unico interlocutore
● Logistica ottimizzata
● Installazione semplificata
● Unico centro assistenza
● Preventivazione veloce
● Progettazione razionalizzata
● Semplicità di utilizzo
● Il miglior rapporto tra investimento,
benefici e durata

Corso Impianti Radianti - Modulo 1 - Dimensionamento


Pompe di calore ad alta efficienza

● Riscaldamento, raffrescamento e acqua calda


sanitaria

● Tecnologia collaudata e affidabile

● Classe A+++di efficienza energetica

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Trattamento aria con recupero di calore

● Recupero di calore fino al 93%

● Regolazione evoluta

● Adeguamento alle normative

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Ventilconvettori a bassa temperatura

● Compatto e versatile

● Comfort e salute

● Abbinamento con pompe di calore

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Riscaldamento e raffrescamento radiante

● Affidabilità e lunga durata

● Raffrescamento radiante

● Migliori rese di pompe di calore

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Impianti solari ad alta efficienza

● Sistema modulare

● Estetica gradevole ed integrata

● 10 anni di garanzia

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Termoregolazione semplice ed intuitiva

● Gestione di impianti integrati

● Controllo da smartphone e tablet

● Massima classe di efficienza

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Componenti per centrale termica

● Fornitore unico

● Gestione intelligente dell’impianto

● Risparmi di tempo

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Il materiale del corso

Al termine del corso sarà inviato ai


partecipanti:
● Link al video (valido per massimo 48 ore)
● Slides del corso

Il video sarà inoltre pubblicato sul nostro canale


Youtube entro 3-4 giorni dallo svolgimento del
webinar.

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Edifici residenziali

1991-2022

82,3% degli edifici ha più di 25 anni e il


52,2% ha più di 45 anni

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Vantaggi degli impianti radianti

● Estetica inalterata senza corpi scaldanti a vista

● Maggiore superficie abitativa disponibile

● Massimo comfort in inverno ed in estate

● Abbinamento efficiente a generatori alternativi


grazie alle basse temperature di lavoro (pdc,
solare termico, ecc.)

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Impianti radianti in interventi di ristrutturazione

● Valutazione degli spessori disponibili

● Fabbisogni termici medio-alti

● Valutazione di sistemi radianti a basso spessore

● Integrazione di più sistemi radianti

● Il Superbonus 110% ha aumentato esponenzialmente le


soluzioni radianti per le ristrutturazioni, soprattutto il
soffitto radiante

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Impianti radianti in nuovi edifici

● Maggiore isolamento termico

● Riduzione del fabbisogno invernale

● Maggiore incidenza degli apporti gratuiti interni ed esterni

● Possibilità di scelta del sistema radiante in fase di


progettazione

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Andamento dei fabbisogni in edifici nuovi o ristrutturati

● Minori fabbisogni invernali

● Priorità alle esigenze per raffrescamento

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Vantaggi dei sistemi radianti per i nuovi edifici

● Superficie in pianta libera da radiatori e ventilconvettori

● Miglioramento della classe energetica

● Maggiore valore commerciale dell’immobile

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Valorizzazione della superficie utile con gli impianti radianti

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Superficie in pianta occupata dai corpi scaldanti

L’area utile media occupata da un terminale è di 1 m2!!


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Appartamento tipo con caratteristiche energetiche medie

Area Netta (m2)


Camera 1 15,8
Camera 2 12,8
Bagno 7,4
Ripostiglio 5,2
Zona giorno-cucina 31,5
TOTALE 72,7

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Area occupata dai radiatori

Area Netta con radiatori


Area Netta (m2)
(m2)
Camera 1 15,8 14
Camera 2 12,8 10,8
Bagno 7,4 6,4
Ripostiglio 5,2 4,2
Zona
31,5 27,6
giorno-cucina
TOTALE 72,7 63

L’area resa inutilizzabile dai radiatori è di 9,7 m2 pari al 13% del totale

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L’area resa inutilizzabile dai radiatori è di 9,7m2

Pavimento/soffitto radiante=100% Radiatori=87%

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Per un costo medio di riferimento di 1872 Euro/m2

L’area inutilizzabile si traduce in un costo


di circa 18.158 euro pari al 12% del valore
dell’immobile (157.261 euro).

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Vantaggi in caso di impianto radiante

● 100% della superficie in pianta utilizzabile

● perfetta integrazione architettonica

● minori interventi di manutenzione

● aumento del valore con il miglioramento della classe energetica

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Vantaggi energetici degli impianti radianti

● Basse temperature di mandata in riscaldamento

● Alte temperature di mandata in raffrescamento

Resa della PDC aumenta di circa il 30% su differenza 10°C mandata

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Vantaggi energetici degli impianti radianti

● Maggiore rendimento di emissione

● Maggiore comfort anche con temperature indoor più basse

● Temperature di lavoro ideali per lo sfruttamento di fonti rinnovabili

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La trasmissione del calore

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Due corpi con differente
Trasferimento di energia a livello molecolare in un solo corpo o tra due corpi.
temperatura

Corpo A Corpo B

Nei sistemi di climatizzazione abbiamo due sistemi: il terminale emittente e tutti gli
altri corpi contenuti nell’ambiente che risultano riceventi.

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se messi a contatto Conduzione
fino all’equilibrio termico
Due corpi con differente scambiano energia
temperatura

Corpo A Corpo B Corpo A Corpo B Corpo A Corpo B

Stato iniziale Cessione calore Equlibrio

Richiede il contatto tra i corpi

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Convezione

In un fluido/gas il cambiamento di temperatura comporta anche cambiamento di densità

il calore viene trasportato con moti convettivi, dal corpo più caldo a quello più freddo

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Convezione

Da quali fattori dipende?


1. Superficie di scambio
2. Temperature della superficie e del fluido
3. Geometria della superficie
4. Può essere naturale o forzata

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Convezione

il calore viene trasportato con moti convettivi, dal corpo più caldo a quello più freddo

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Convezione

Il concetto “il caldo va verso l’alto” è legato a questo tipo di scambio termico

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Irraggiamento

Il calore si propaga per radiazione elettromagnetica

Corpo A Corpo B Corpo A Corpo B

Il calore passa da un corpo più caldo a quello più freddo, tramite


radiazione elettromagnetica, fino a raggiungere un equilibrio

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Irraggiamento

Il calore passa da un corpo più caldo a quello più freddo,


fino a raggiungere un equilibrio

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Irraggiamento

Da quali fattori dipende:


● Temperatura del corpo
● Materiale costituente il corpo
● Fattori geometrici

Un corpo ad una certa temperatura è sorgente di radiazione elettromagnetica

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Irraggiamento

Fattori geometrici:
● Ampiezza delle superfici
● Distanza reciproca
● Orientazione

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Irraggiamento

Fattori geometrici: una questione di “vista”


Zona riscaldata per
riflessione sulle altre pareti

Zona visibile
direttamente a tutti gli
elementi del radiatore
(massimo scambio
termico radiante) Zona visibile solo da
parte degli elementi
del radiatore

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Le modalità di scambio termico coesistono

Anche le superfici radianti sono interessate da fenomeni convettivi

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Le modalità di scambio termico coesistono

Irraggiamento Convezione

Conduzione

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IMPIANTI RADIANTI
ROSSATO GROUP Comfort indoor

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L’uomo scambia energia con l’ambiente che lo circonda

convezione

respirazione

● Con le masse solide:


irraggiamento
evaporazione irraggiamento, conduzione

● Con le masse fluide:


convezione, evaporazione
convezione

conduzione
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Comfort

Il comfort dipende da una serie di parametri, oggettivi e soggettivi:


Parametri oggettivi/ambientali:
● Temperatura dell’aria
● Umidità ambiente
● Velocità dell’aria
● Simmetria radiante
Parametri soggettivi:
● Età
● Peso
● Vestiario
● Grado di attività fisica
Attraverso gli impianti si agisce sui parametri oggettivi per rendere
l’ambiente confortevole

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Situazioni tipiche di discomfort

● Temperatura bassa del pavimento o di una parete


● Differenza di temperatura aria testa caviglie
● Correnti d’aria
● Aria troppo secca o troppo umida

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Condizioni di riferimento per il comfort interno:

● Temperatura aria (20±1°C Inv. - 26±1°C Est.)


● Umidità relativa controllata (50-60%)
● Velocità dell’aria (0,2 m/s)
● DT<3°C/m nella zona occupata
● Simmetria radiante

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L’uomo scambia energia con l’ambiente che lo circonda

convezione
respirazione
Modalità Inverno estate
irraggiamento
evaporazione Irraggiamento 40-50% 40-50%
Convezione 20-30% 15-20%

convezione
Evaporazione 25-35% 30-40%
Conduzione 1-2% 1-2%

conduzione

Gli impianti radianti permettono di raggiungere il mix ottimale di scambio termico


All’estremo, gli impianti ad aria sono sbilanciati sulla convezione .

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Comfort radiante - simmetria termica
La temperatura media delle masse circostanti al nostro corpo contribuisce nel modo più
significativo alla percezione di Comfort.

Un involucro ben isolato ed una superficie radiante rendono più omogenea la temperatura
delle superfici: il risultato è una maggiore simmetria radiante e quindi maggiore comfort.

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Comfort radiante - assenza di moti convettivi

● assenza di moti convettivi macroscopici


● assenza di correnti o getti di aria calda o fredda
● assenza di spostamento e trascinamento di polveri
● maggiore comfort anche con temperatura dell’aria più bassa
● minore insorgenza di muffe ed umidità

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Comfort radiante - effetto barriera

Esempio Esterno 0°C

Esempio Esterno 0°C o locale non riscaldato

Se i pannelli radianti sono posti sulla superficie disperdente (riscaldamento) o assorbente


(raffrescamento) il vantaggio è ancora più evidente perchè eliminano un’assimetria radiante
che influirebbe nella percezione del confort.

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Comfort radiante - effetto barriera
Esempio Esterno 30°C con irraggiamento solare

Se i pannelli radianti sono posti sulla superficie disperdente (riscaldamento) o assorbente


(raffrescamento) il vantaggio è ancora più evidente perchè eliminano un’assimetria radiante
che influirebbe nella percezione del comfort.

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Comfort radiante - effetto barriera

Riduzione dell’onda termica dovuta all’accumulo termico nelle strutture esposte alla radiazione
solare.

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Scenario 1 - Climatizzazione con ventilconvettore

● Sensazione di discomfort per scambio con il pavimento e le superfici


circostanti

● Aumento del senso di discomfort dovuto al moto dell’aria

● Mantenimento di una temperatura dell’aria più alta (es.22°C) per


compensare il senso di discomfort

● Fastidio ad occhi e gola a causa di aria troppo calda e secca

● Possibilità di formazione di muffa per condensazione superfici fredde

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Scenario 2 - Riscaldamento con termosifoni

● Temperatura delle masse migliore per via del minimo irraggiamento

● Diminuzione delle asimmetrie termiche con il radiatore su pareti


perimetrali

● Entità dei moti convettivi in base alla temperatura di esercizio

● Temperature basse delle masse possono essere compensate con una


maggiore temperatura interna (es. 20-21°C)

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Scenario 3 - Riscaldamento radiante

● Temperatura delle masse ideale

● Moti convettivi trascurabili

● La temperatura più elevata delle masse consente di impostare la


temperatura interna ad un valore più basso (18-19°C)

● Scambio termico ideale per conduzione, nessun disagio di piedi freddi

● Le superfici delle masse calde evitano formazioni di condensa

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Rese termiche

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Sistema radiante

Un sistema di climatizzazione si definisce radiante quando


almeno il 50% del suo scambio termico è di tipo radiativo

Pavimenti, pareti, soffitti, diventano terminali di emissione

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Sistema radiante

Scambi termici del sistema radiante:

● Scambio termico tra il fluido ed il tubo

● Scambio termico tra il tubo ed i materiali


a contatto

● Scambio termico tra i diversi materiali

Il risultato è la temperatura superficiale detta “temperatura di pelle”

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Sistema radiante
Scambio termico di un sistema radiante

Contributo radiativo Contributo convettivo

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Sistema radiante

● Irraggiamento dalla superficie

● Convezione in prossimità della superficie

Ptot = Pirraggiamento + Pconvezione

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Sistema radiante
Contributi Radiativo e Convettivo

Contributo radiativo Contributo convettivo

Pav. caldo/Soff. freddo Parete Soff. caldo/Pav. freddo

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Sistema radiante

Variabili resa in ambiente

● Temperatura di mandata
● Portata
● Rivestimento superficiale
● Tipologia massetto/intonaco
● Passo di posa

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Diagrammi di resa

Resistenza termica superficiale

Curve limite

Scostamento medio logaritmico tra le


temperature del fluido e dell’aria
ΔΘH= (ΘV-ΘR)/ln((ΘV-Θi)/(ΘR-Θi))

ESEMPIO
Temperatura di mandata (Tm) 35°C
Temperatura di ritorno (Tr) 30 °C
T. interna (Ti) 20°C
Salto termico medio fluido-aria 12,3°C

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Scostamento medio logaritmico tra le temperature del fluido e dell’aria
ΔΘH= (ΘM-ΘR)/ln((ΘM-Θi)/(ΘR-Θi))

TM 40 40 40 40 35 35 35 35 17 17 17 15 15 15

TR 34 34 36 36 30 30 32 32 20 20 20 18 18 18

TA 20 18 20 18 20 18 20 18 25 26 27 25 26 27

Salto 16,8 18,8 17,9 19,9 12,3 14,4 13,4 15,5 -6,4 -7,4 -8,4 -8,4 -9,4 -10,4

Questo scostamento può essere sostituito con la differenza media di temperatura acqua aria
commettendo un minimo errore

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Scostamento medio logaritmico tra le temperature del fluido e dell’aria

ΔΘH= (ΘM-ΘR)/ln((ΘM-Θi)/(ΘR-Θi))

TM 40 40
Questo scostamento può essere sostituito, per un calcolo
veloce, con la differenza media di temperatura acqua aria
TR 34 34 commettendo un errore minimo

TA 20 18
ΔΘ= (ΘM+ΘR)/2 - Θi
ΔΘH 16,8 18,8

ΔΘ 17 19

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Sistema radiante - passo di posa

Un passo di posa più fitto comporta:

● Temperatura di mandata più bassa


● Temperatura superficiale uniforme
● Messa a regime più veloce
● Migliore capacità di regolazione
● Maggiore impiego di tubo
● Più uscite al collettore

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Ecofloor G Passo 10 Massetto 45 mm Diagrammi di resa

Pavimento 0,05

Parquet 0,15
Pavimento 0,05

Parquet 0,15

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Ecofloor G passo 15 massetto 45 mm
Diagrammi di resa

Pavimento 0,05

Parquet 0,15
Pavimento 0,05

Parquet 0,15

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Sistema radiante - rivestimento

Il rivestimento deve avere una bassa resistenza termica:

● Buona conducibilità
● Basso spessore

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Superfici radianti - incidenza del rivestimento

Rivestimento Resistenza termica Rb (m2 k/W)


Ceramica, marmo, granito 0,01 ÷0,05
Linoleum, materiali plastici 0,05 ÷0,1
Legno e moquette basso spessore 0,1 ÷0,15
Legno e moquette alto spessore 0,15 valore limite

• 0,15 (m2 k/W) è il valore limite ammesso dalla norma per cui parquet di grosso spessore
non sono da ritenersi conformi
• Aumentando la resistenza termica del rivestimento aumentano anche le dispersioni
verso il basso

Corso Impianti Radianti - Modulo 1 - Dimensionamento


Superfici radianti - incidenza del rivestimento

Materiale Spessore Conducibilità Resistenza


mm termica 𝜆 (W /m K) termica Rb
(m2 k/W)

Ceramica 10 1,05 0,01

Marmo 15 2,1 0,007

Pietra
12 1,2 0,01
naturale

Palladiana 12 2,1 0,0057

Gres
8 1,3 0,006
porcellanato

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Superfici radianti - incidenza del rivestimento
Materiale Spessore Conducibilità Resistenza termica
mm termica 𝜆 (W /m K) Rb (m2 k/W)

Moquette 4-8 0,054 0,07 - 0,15

Linoleum 15 2,1 0,007

PVC 2 0,2 0,01

Pavimentazione
3 0,58 0,005
resine sintetiche

Corso Impianti Radianti - Modulo 1 - Dimensionamento


Superfici radianti - incidenza del rivestimento
Materiale Spessore Conducibilità Resistenza termica
mm termica 𝜆 (W /m K) Rb (m2 k/W)

Parquet
8 0,21 0,038
mosaico

Laminato 8 0,17 0,047

Parquet a listelli 15 0,21 0,071

Parquet
10-15 0,09-0,12 0,111-0,125
multistrato

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Superfici radianti - incidenza del rivestimento
Condizioni simulazione
Sito Latina
Temperatura esterna di progetto 2°C
Trasmittanza pavim. verso l’esterno (D. Lgs. 311) U=0,49 W/m2K

Stratigrafia pavimento U=0,49 W/m2K + ceramica


Elemento Sp. (m) Cond. λ (W/mK)
Pavimento in ceramica 0,01 1,1
Massetto in cemento 0,065 1,2
Pannello isolante 0,01 0,035
Isolante supplementare 0,03 0,025
Massetto di sottofondo 0,06 0,9
Solaio travetti, blocchi laterizio 0,2 0,67
Corso Impianti Radianti - Modulo 1 - Dimensionamento
Superfici radianti - incidenza del rivestimento
Condizioni simulazione
Sito Latina
Temperatura esterna di progetto 2°C
Trasmittanza pavim. verso l’esterno (D. Lgs. 311) U=0,49 W/m2K
Stratigrafia pavimento U=0,49 W/m2K + Parquet
Sp. Cond.
Elemento
(m) λ (W/mK)
Parquet 0,012 0,22
Massetto in cemento 0,065 1,2
Pannello isolante 0,01 0,035
Isolante supplementare 0,03 0,025
Massetto di sottofondo 0,06 0,9
Solaio travetti, blocchi laterizio 0,2 0,67

Corso Impianti Radianti - Modulo 1 - Dimensionamento


Superfici radianti - incidenza del rivestimento

Temperatura Ti = 20°C Temperatura


superficiale 29°C superficiale 27°C
Passo 10
Rivestimento in T media = 37°C Rivestimento in
ceramica 10 mm (39-35°C) parquet 12 mm

RESA RESA
97,74W 77,10W
(+25%)

Te = 2°C
Corso Impianti Radianti - Modulo 1 - Dimensionamento
Superfici radianti - incidenza del rivestimento
Ti = 20°C Rivestimento in
Rivestimento in Temperatura parquet 12 mm
ceramica 10 superficiale 29 °C
T media = 41,5°C
mm= 37°C Passo 10
T media (44-39°C)
(39-35°C)

RESA 97,74W RESA 97,76W

Dispersione Dispersione
17,11W 19,48W
Te = 2 °C (+14%)

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Normativa

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Normativa

Pannelli radianti

Calcoli energetici Progetto e Posa Acustica

Norme di settore
UNI EN ISO
UNI TS 11300 UNI EN 1264
11855-5

Norme di settore
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Norme
Normativa

UNI EN 1264

I II III IV V

Definizioni Determinazione Dimensionamento Installazione Determinazione


e simboli della resa della resa estiva
Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento ed il raffrescamento integrati nelle strutture

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Norme
Normativa
UNI EN 1264

La norma non è richiamata in alcun decreto legislativo ma


deve essere richiamata dagli installatori, alla fine
dell’installazione, nella Dichiarazione di conformità

La norma diventa il riferimento anche in caso di contenziosi.

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Norme
UNI EN 1264 - NOVITA’ 2021

UNI EN 1264

● Parte 1 - Nuove definizioni e tipologie

● Parte 2 - Materiali e conducibilità

Ultimo aggiornamento Luglio 2021 ● Parte 3 - Nuovo calcolo isolante bugnato - Nuovo
limite di temperatura per soffitti radianti

● Parte 4 - Nuovi contenuti installazione

Corso Impianti Radianti - Modulo 1 - Dimensionamento


UNI EN 1264 - Isolamento dei sistemi radianti

Resistenza Sp. isolante Sp. isolante


termica (mm) EPS (mm)fibra
(m2 k/W) (0,035) legno(0,04)

Ambiente sottostante riscaldato


0,75 26 30
(B)

Ambiente sottostante non


riscaldato o riscaldato in modo
1,25 44 50
non continuativo o su suolo*
(C-D)

Temperatura esterna di progetto T≥


1,25 44 50
0 °C (A)

Temp. aria esterna


Temperatura esterna di progetto
sottostante 1,50 53 60
0°C >T≥ -5 °C (A)

Temperatura esterna di progetto


2,00 70 80
-5°C >T≥ -15 °C (A)

*) Con un livello di acque freatiche ≤ 5 m, il valore dovrebbe essere aumentato

Corso Impianti Radianti - Modulo 1 - Dimensionamento


UNI EN 1264 - Novità 2021

Per i sistemi radianti con pannello bugnato viene


considerato, ai fini del calcolo della resistenza termica,
solo la lastra piana escludendo la bugna

Corso Impianti Radianti - Modulo 1 - Dimensionamento


UNI EN 1264 - Novità 2021

Per i sistemi radianti negli edifici riqualificati, la


resistenza termica Rλ,ins può essere determinata
tenendo conto dell'effettiva resistenza termica della
struttura dell'edificio e di altri strati isolanti
(partendo dal tubo verso l’ambiente di confine)

Nel caso di nuova costruzione il valore della resistenza termica deve essere
garantita solo dall’isolante del sistema!

Corso Impianti Radianti - Modulo 1 - Dimensionamento


Limiti temperatura superficiale risc. pavimento

● 29°C per le superfici di soggiorno --> 100 W/mq


● 33°C per i bagni --> 100 W/mq
zona perimetrale ● 35°C per le zone perimetrali (fino a 1 m di larghezza lungo
le pareti esterne) --> 175 W/mq

zona soggiornale

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Limiti temperatura superficiale per pareti radianti

ECOWALL FIT

ECOWALL DRY ● 40°C per le superfici di soggiorno --> 160 W/mq

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Limiti temperatura superficiale per soffitti radianti
Novità 2021

ECOWALL DRY ECOWALL FIT 1264-2009 1264-2021

Tmax superficiale 29 °C 33 °C*

Resa massima 59 W 85 W

* Per ambienti con T<=2,7 m

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Distinzione tra diversi tipi di giunto
Novità 2021

Giunto di contrazione Giunto di dilatazione Giunto strutturale

La norma specifica che il posatore deve attenersi al disegno di posa dei giunti: non viene
specificato di chi è la responsabilità di quest’ultimo.

Corso Impianti Radianti - Modulo 1 - Dimensionamento


Prova di tenuta e primo avviamento
Novità 2021

● La prova di tenuta ad aria può essere eseguita con una


pressione inferiore (2-3 bar)

● Si precisa che il primo avviamento è una verifica di


funzionamento e non uno shock termico

● Il riscaldamento del massetto prima della posa del


rivestimento non è dovuto per cui non può essere un onere
a carico dell’installatore

Corso Impianti Radianti - Modulo 1 - Dimensionamento


Corso Impianti Radianti
Modulo 2 - Impianti a
pavimento, parete e soffitto
Il ciclo formativo impianti radianti

Programma del corso di oggi

● Impianti a pavimento
● Impianti a pavimento ribassati
● Il massetto
● Impianti a parete e soffitto sottointonaco
● Impianti a parete e soffitto in cartongesso

Corso Impianti Radianti - Modulo 2 - Impianti a pavimento, parete e soffitto


Il Sistema integrato Rossato

● Unico interlocutore
● Logistica ottimizzata
● Installazione semplificata
● Unico centro assistenza
● Preventivazione veloce
● Progettazione razionalizzata
● Semplicità di utilizzo
● Il miglior rapporto tra investimento,
benefici e durata

Corso Impianti Radianti - Modulo 2 - Impianti a pavimento, parete e soffitto


Pompe di calore ad alta efficienza

● Riscaldamento, raffrescamento e acqua calda


sanitaria

● Tecnologia collaudata e affidabile

● Classe A+++di efficienza energetica

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Trattamento aria con recupero di calore

● Recupero di calore fino al 93%

● Regolazione evoluta

● Adeguamento alle normative

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Ventilconvettori a bassa temperatura

● Compatto e versatile

● Comfort e salute

● Abbinamento con pompe di calore

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Riscaldamento e raffrescamento radiante

● Affidabilità e lunga durata

● Raffrescamento radiante

● Migliori rese di pompe di calore

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Impianti solari ad alta efficienza

● Sistema modulare

● Estetica gradevole ed integrata

● 10 anni di garanzia

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Termoregolazione semplice ed intuitiva

● Gestione di impianti integrati

● Controllo da smartphone e tablet

● Massima classe di efficienza

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Componenti per centrale termica

● Fornitore unico

● Gestione intelligente dell’impianto

● Risparmi di tempo

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Il materiale del corso

Al termine del corso sarà inviato ai


partecipanti:
● Link al video (valido per massimo 48 ore)
● Slides del corso

Il video sarà inoltre pubblicato sul nostro


canale Youtube entro 3-4 giorni dallo
svolgimento del webinar.

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IMPIANTI RADIANTI
ROSSATO GROUP

SISTEMI RADIANTI ROSSATO

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● A pavimento con massetto “umido”

● A pavimento ribassato con livellina

● A parete/soffitto sottointonaco

● A parete/soffitto cartongesso

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Sistema a pavimento Ecofloor G

● Adatto per riscaldamento e


raffrescamento
● Applicazione in ambito civile e terziario
● Per massetti tradizionali ed autolivellanti
● Posa in opera veloce ed agevolata

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Sistema a pavimento Ecofloor G

COMPOSIZIONE:

1) Finitura
1
2
3
2) Massetto
5
4 3) Rete elettrosaldata(a seconda del massetto)
6
7 4) Tubo scaldante PEX-AL-PEX/Midiflex Pro
5) Isolante ECOFLOOR G CAM
6) Isolante supplementare
7) Strato di supporto (solaio/premassetto)

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● Isolante in polistirene espanso in grafite
● Conducibilità 0,031 W/mK (-10% comune EPS)
● Resistenza a compressione (CS10) 150 kPa

Spessore isolante Spessore totale RD (m2K/W)

G20 20 42 0,80

G35 35 57 1,29

G43 43 65 1,55

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Sistema a pavimento Ecofloor G

● Barriera di protezione secondo UNI EN 1264-4


● Rivestimento in HIPS* 0,6 mm di colore nero
● Rivestimento rimovibile
● Incastro perimetrale M/F
● Battentatura perimetrale
*Polistirene antiurto (o polistirene ad alto impatto o HIPS, dall'inglese
High Impact PolyStyrene) è un materiale termoplastico costituito da
polistirene e gomma stirene-butadiene (o gomma SBR)

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Sistema a pavimento Ecofloor G

● Nocche con profilo formato


● Cordoli per il sollevamento tubo

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Sistema a pavimento Ecofloor G

● Passo di posa 50 mm e multipli


● Sviluppo a spirale o a serpentina

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Sistema a pavimento Ecofloor E

•Adatto per riscaldamento e raffrescamento

•Applicazione in ambito civile e terziario

•Per massetti tradizionali ed autolivellanti

•Posa in opera veloce ed agevolata

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Sistema a pavimento Ecofloor E

1
1) Finitura

2 2) Massetto
3
5
4 3) Rete elettrosaldata
6 4) Tubo scaldante PEX-AL-PEX/Midiflex Pro

7
5) Isolante ECOFLOOR E
6) Isolante supplementare
7) Strato di supporto (solaio/premassetto)

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Pannello isolante

• Isolante preformato in polistirene conducibilità 0,033 W/mK


• Resistenza a compressione (CS10) 200 kPa
• Giunzione con battentatura perimetrale ad incastro
• Film accoppiato in HIPS di 170 μm

Fissaggio del tubo mediante clips (1/m2)

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Sistema a pavimento Ecofloor E

Spessore isolante Spessore totale RD (m2K/W)

E20 20 45 0,80

G35 30 55 1,10

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Nastro isolante perimetrale

1) Altezza 150 x 8 mm sp
2) Nastro isolante a tutta altezza
3) Bandella in nylon

1 2

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Disegno di posa

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Ingombri del sistema

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Ingombri del sistema

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Sistema a pavimento Ecofloor x

● Interventi di ristrutturazione
● Edifici a basso consumo
● Applicazione su pavimento esistente
● Riscaldamento e raffrescamento

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Ecofloor Tech - sezione

ECOFLOOR X TUBO PEX-AL-PEX


o Midiflex Pro

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1 - battiscopa
2 - riempimento elastico
3 - fascia perimetrale in PE
4 - ECOFLOOR X
5 - Massetto autolivellante
6 - Tubo scaldante PEX-AL-PEX/Midiflex Pro

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Ridotto spessore

I pannelli ECOFLOOR X sono stati progettati


per ottenere pavimenti radianti con spessori
molto ridotti

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Risparmio energetico

I pannelli ECOFLOOR X sono progettati per essere


abbinati a massetti autolivellanti che vantano:

● conducibilità elevata ( λ>1,4 W/m K )


● conducibilità certe (non soggette a variabili di
preparazione)
● basso spessore ( 10 mm sopra il tubo)
● migliore avvolgimento del tubo

Questo garantisce rese elevate con basse temperature di mandata

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Bassa inerzia termica

Grazie al ridotto spessore dei sistemi


ECOFLOOR X in abbinamento ai massetti
autolivellanti si ottengono pavimenti radianti a
bassissima inerzia termica: la velocità di
reazione risulta fino a 5 volte superiore
rispetto a quelli con massetto tradizionale.

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Cantieri più veloci

● Posa semplice dei pannelli ECOFLOOR X


● Ancoraggio veloce del tubo grazie allo speciale
profilo delle bugne
● Non sono necessarie reti antiritiro
● Tempi di asciugatura del massetto rapidissimi*
● Assenza di giunti e rete antifessurazione

*avviamento dell’impianto mediamente dopo 7-12 gg (in funzione delle raccomandazioni del produttore)

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Tubazioni

PEX-AL-PEX 16x 2mm

TUBO
SCALDANTE
Midiflex Pro 17x 2mm

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Barriera all’ossigeno

L’ossigeno penetra nell’impianto attraverso tutte le


componenti (raccordi, caldaie ecc.). La penetrazione
avviene sia attraverso la struttura molecolare sia per
differenza di pressioni parziali sui due lati di un
materiale.

Secondo la normativa UNI EN 1264-4, le tubazioni


devono essere protette dal passaggio di ossigeno in
quantità superiore a 0,32 mg/m2 al giorno per
evitarne l’invecchiamento provocato.
I TUBI DEI SISTEMI RADIANTI SONO SEMPRE
DOTATI DI BARRIERA ALL’OSSIGENO

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Tubo Pex-Al-Pex 16x2mm

1) Polietilene reticolato
2) Collante polimerico
2
3) Barriera all’ossigeno in alluminio
3

Le catene del PE subiscono un processo


1
chimico di parziale reticolazione

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Tubo Pex-Al-Pex 16x2mm

Tubo in Pex-Al-Pex (Pex-b reticolazione chimica con silani) realizzato per estrusione di un
tubo in polietilene ad alta densità reticolato mediante processo chimico a cui viene
sovrapposto un foglio di alluminio saldato testa a testa ed un successivo ricoprimento
estruso in polietilene reticolato.
Ø esterno/interno 16,0/12,0 mm *
Contenuto d'acqua 0.113 l/m
Raggio curvatura con curvatubi 3,5 x Ø
Raggio curvatura senza curvatubi 5xØ
Coefficiente di dilatazione lineare 0,026 mm/mK
Temperatura di lavoro massima 95°C
Temperatura massima di picco 110°C
Pressione massima di lavoro 10 bar
Coefficiente rugosità ε = 0.007 μm
Conduttività termica 0.43 W/mK +2% DELLA RESA
Rotoli disponibili (m) 100-180-250-500
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TUBO MIDIFlex Pro in PE-RT a 5 strati

● Polietilene PE-RT tipo 0 resistente alle alte temperature


● Classe 4 di resistenza meccanica
● Completamente riciclabile come polimero termoplastico
● Permeabilità all’ossigeno inferiore ai valori UNI EN 1264
● Struttura a 5 strati PE-RT 0/EVOH/PE-RT 0 DIN 16837 / ISO 21003

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TUBO MIDIFlex Pro 17X2mm

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Sistema radianti prefabbricato ECOWALL DRY

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Sistema ECOWALL DRY - Vantaggi

Con un’unica opera si realizzano:


● isolamento
● intonaco
● impianto di riscaldamento e
raffrescamento

Il sistema va considerato un’opera edilizia completa e non solo un


impianto

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Sistema ECOWALL DRY - Vantaggi

● Eliminazione opere murarie collaterali (rifacimento pavimenti,


pre-massetto, tracce per impiantistica)
● Migliori tempistiche di cantiere
● Spazio tecnico in cui alloggiare altri impianti
(aeraulico/deumifica/elettrico ecc.)
● Maggiore resa in raffrescamento
● Riduzione del volume riscaldato
● Isolamento termico

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Sistema radiante ECOWALL DRY
Strato isolante
preaccoppiato
Adduzioni integrate
in EPS 40 mm
tubo 20x2 mm
(10 mm nicchie)

Tubo scaldante
in PE-MDXc 8x1
Strato di cartongesso
mm con barriera
rinforzato in fibra di
all’ossigeno
vetro 15 mm
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Sistema radiante ECOWALL DRY

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Sistema radiante ECOWALL DRY

4 geometrie diverse per la massima


modularità

ECOwall DRY 200 ECOwall DRY 200H ECOwall DRY 100 ECOwall DRY 60

● 4 formati per adattarsi ad ogni geometria


● superficie attiva fino all’80%
● posa del controsoffitto ottimizzata

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Sistema radiante ECOWALL DRY

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Sistema ECOWALL DRY - Vantaggi

Spessore massa

15 mm cartongesso con fibra di vetro

● Rapido adattamento alle variazioni


di temperatura
● Messa a regime in meno di 1 ora

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Sistema ECOWALL DRY - Vantaggi

Resa riscaldamento fino a 85 W/mq

Resa in raffreddamento fino a 70 W/mq

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Sistema radiante ECOWALL DRY

● Tubo in PE-MDXc 8x1 mm


● Lunghezza standard 24 m

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Sistema radiante ECOWALL DRY

● Adduzioni integrate

● Moduli idraulici di uguale lunghezza

● Circuiti autobilanciati

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Collegamento idraulico
DATI TECNICI
Diametri Ø esterno/interno mm 20,0/16,0

Spessore (mm) 2

Spessore isolante esterno (mm) 6

Contenuto d'acqua l/m 201

Densità kg/m3 33 ± 2
Conducibilità termica (40°C) W/mK 0.04
UNI EN ISO 8497:1999
Coefficiente di diffusione al vapore 5000
● Tubo preisolato PrEN 13469
Classe
Reazione al fuoco CL1 1-1
● PEX-AL-PEX 20x2mm
Film esterno di
μm 200±50
protezione-spessore
Temperatura di esercizio °C -45±+95

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Collegamento idraulico

● Sistema di raccordi in PPSU


● Pressatura assiale senza O-Ring
● Basse perdite di carico, passaggio totale
● Massima tenuta
Caratteristiche fisiche Unità Valore Norma
Classe di infiammabilità - V0 UL94
Informazioni tecniche raccordi
Campo di lavoro °C -20±95
Temperatura di picco °C 110
Pressione nominale con tubo in multistrato a 25°C bar 10
Pressione nominale con tubo in multistrato a 95°C bar 3

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Sistema radiante ECOWALL DRY

● Fino a 6 moduli idraulici collegamento semplice


● Oltre i 6 moduli collegamento a ritorno inverso
● Massimo 12 moduli in un circuito

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Sistema radiante ECOWALL FIT

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Sistema radiante ECOWALL FIT

Isolante
supplementare
Tubo scaldante
PE-Xc 8x1mm
con barriera
all’ossigeno
Rete
portaintonaco
Binari di
fissaggio

Intonaco 15-18 mm

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Sistema radiante ECOWALL FIT

• Sistema radiante in soli 15-18 mm di intonaco

• Riduzione del costo fino al 50% rispetto ai


sistemi con maggiore spessore (25 mm)

• Messa a regime velocissima

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Sistema radiante ECOWALL FIT

Elevata modularità
per ogni esigenza architettonica
(pareti con infissi, volte, pareti curve, ecc)

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ECOWALL FIT - inerzia

Spessore massa

15-18 mm di intonaco

● Rapido adattamento alle


variazioni di temperatura
● Messa a regime in meno di 1 ora

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ECOWALL FIT - Rese

Resa in riscaldamento fino a 85 W/mq

Resa in raffreddamento fino a 70 W/mq

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Sistema radiante ECOWALL FIT

DATI TECNICI
Ø esterno/Ø interno mm 8/6
Contenuto di acqua l/m 0,028
Pressione massima di esercizio bar 8
Scabrezza μm 1
Conduttività termica W/mK 0.41
Coefficiente di dilatazione termica mm/m °C 0,15
Permeabilità all’ossigeno a 40°C g/m3d <0,1
(controllo mediante sistema interno)
Grado di reticolazione % >60
(verifica come da EN ISO 15875-2)
Modulo di elasticità MPa >600
Raggio di flessione minimo
mm 5d
consentito (DIN 4726)

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Sistema radiante ECOWALL FIT

Profili sagomati
2
reggicurva

Binari portatubo

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Sistema radiante ECOWALL FIT

● Moduli idraulici elementari di uguale lunghezza: 25 m


● Interasse di posa: 10 cm

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Sistema radiante ECOWALL FIT

● Moduli idraulici elementari di uguale lunghezza: 25 m


● Interasse di posa: 7,5 cm

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ECOWALL FIT - Posa a parete

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ECOWALL FIT - Posa a parete

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ECOWALL FIT - Vantaggi

● Moduli tutti di uguale lunghezza


● Superficie attiva oltre il 90%
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Collegamento idraulico
DATI TECNICI
Diametri Ø esterno/interno mm 20,0/16,0

Spessore (mm) 2

Spessore isolante esterno (mm) 6

Contenuto d'acqua l/m 201

Densità kg/m3 33 ± 2
Conducibilità termica (40°C) W/mK 0.04
UNI EN ISO 8497:1999
Coefficiente di diffusione al vapore 5000
● Tubo preisolato PrEN 13469
Classe
Reazione al fuoco CL1 1-1
● PEX-AL-PEX 20x2mm
Film esterno di
μm 200±50
protezione-spessore
Temperatura di esercizio °C -45±+95

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Collegamento idraulico

● Sistema di raccordi in PPSU


● Pressatura assiale senza O-Ring
● Basse perdite di carico, passaggio totale
● Massima tenuta
Caratteristiche fisiche Unità Valore Norma
Classe di infiammabilità - V0 UL94
Informazioni tecniche raccordi
Campo di lavoro °C -20±95
Temperatura di picco °C 110
Pressione nominale con tubo in multistrato a 25°C bar 10
Pressione nominale con tubo in multistrato a 95°C bar 3

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Sistema radiante ECOWALL FIT

● Collegamento diretto fino a 6 moduli base


● Collegamento a ritorno inverso oltre i 6 moduli

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Collettori

1) Collettore 1” e 1”1/4 per pannelli radianti come da UNI EN 1264

2) Geometria dei moduli ottimizzata per ridurre le perdite di carico

3) struttura in materiale termoplastico anti-condensa

4) Connessioni da 2 a 18 uscite

5) Posa orizzontale e verticale

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Collettori

1) Visualizzatori di portata con scala graduata

2) Possibilità di chiusura totale del modulo di mandata

3) Modulo di ritorno termostatizzabile

4) Connessioni 1” fino a 12 uscite

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Collettore 2-12 connessioni

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Collettori 13-18 connessioni

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Cassetta portacollettore

Cassetta portacollettori

1) Corpo in lamiera zincata

2) Piedini regolabili in altezza

3) Porta bianca smontabile con serratura ad intaglio piatto

4) Cornice con bordo piano regolabile in profondità

5) Rete portaintonaco per le parti intonacabili

6) Completa di binari per il fissaggio dei collettori

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Gruppi di miscelazione da incasso

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Gruppi di miscelazione da incasso

● Connessioni al circuito primario lato Sx


● Valvola di ritegno e 4 valvole a sfera
● Pressione massima di esercizio 6 bar
● Temperatura di lavoro 5-90°C
● Circolatore Yonos Para 15/6 in classe A
● Portata massima 2500 l/h
● Prevalenza massima 60 kPa

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Gruppi di miscelazione da incasso

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Sistemi a pavimento - posa in opera

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Indicazioni per la posa in opera

● il sottofondo solido e planare


● altrimenti ripristinare

ECOFLOOR G/E ECOFLOOR X

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Nastro isolante perimetrale

La banda perimetrale deve delimitare, a partire


dalla soletta grezza,tutti gli elementi strutturali
verticali delimitanti il pavimento radiante:
● muri
● gradini
● pilastri

Assicurarsi che il nastro isolante perimetrale


aderisca bene alle pareti verticali!

La parte di nastro che eccede il livello del


pavimento deve essere rasata
solo a pavimento finito!

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Posa dell’isolante

● Iniziare dalla parete di fondo o laterale


● Attaccare il pannello al nastro isolante perimetrale
lasciando la bandella di nylon sul pannello
● Unire saldamente i pannelli mediante incastri MF
● Il ritaglio di pannello rimanente da una fila viene
utilizzato per iniziare la successiva

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Posa dell’isolante

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Posa dell’isolante

ECOFLOOR X - Incollaggio

● I pannelli devono essere incollati


● Usare collante poliuretanico fornito
● sottofondo pulito e asciutto

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Posa del tubo

● Il tubo va maneggiato con cura e non va esposto al


sole in modo prolungato
● uno srotolatore in posizione baricentrica è
necessario per la posa
● lo sviluppo dei circuiti è a serpentina o a chiocciola,
secondo gli schemi di progetto
● perimetralmente la bandella in nylon deve
sovrapporsi al pannello isolante

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Dettagli di sistema - il massetto

Caratteristiche del massetto:


● durabilità
● resistenza meccanica
● con una buona conducibilità termica

Procedura impasto betoniera


50 Kg di sabbia
Composizione del massetto 50 kg di cemento
Cemento Portland 325 50 Kg 10 lt di acqua
Sabbia granulometria 0÷8 mm 225 Kg 0,5 lt di additivo
Acqua pulita 18 lt 175 kg di sabbia
Additivo fludificante 0,5 lt 5÷8 lt di acqua

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Dettagli di sistema - il massetto

Indicazioni posa:
Prestare attenzione alle condizioni ambientali in
fase di getto: si deve operare in un range di
temperatura esterna di 5-30°C!

L’armatura riduce variazioni dimensionali dovute


ad escursioni termiche e ritiro. In genere non è
necessaria con autolivellanti.

Reti con maglie 50x50 e diametro 2 mm.

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Dettagli di sistema - il massetto

Umidità residua:
La nuova EN 1264-4:2020 da i seguenti
parametri:
● 1.8%* per i massetti cementizi
● 0.5%* per i massetti a base di solfato di
calcio
Vanno comunque sempre considerate le
indicazioni del produttore.
* Da Misurare con un igrometro al carburo

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Dettagli di sistema - il massetto

Nella norma UNI EN 1264 sono riportate le


indicazioni sui massetti nella parte 4
“Installazione”.
Lo spessore del massetto dovrà essere calcolato
secondo le indicazioni riportate negli standard di
riferimento. Un massetto standard sopra bugna è
di 4,5 cm
Lo spessore nominale del massetto sopra le
tubazioni dovrà essere di almeno 3 cm per i
massetti cementizi.
Massetti speciali potranno avere spessori inferiori
in accordo con le indicazioni del produttore.

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Dettagli di sistema - il massetto

Fonte: Knauf

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Dettagli di sistema - il massetto

Fonte: Knauf

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Dettagli di sistema - il massetto

Con i sistemi autolivellanti a basso spessore, ad


esempio a base solfato di calcio, sono possibili
spessori di massetto da:
● 2 cm sopra bugna per tutti i sistemi isolanti
● 1 cm sopra bugna per sistemi con alta resistenza
allo schiacciamento (almeno 400 Kpa)
In questi casi il massetto diventa l’elemento trainante
per la scelta del sistema.

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Dettagli di sistema - il massetto

Fonte: Knauf

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Dettagli di sistema - il massetto

Esempio valori di carico medio certificato su


massetto 1 cm sopra bugna Knauf 499
Tutti i grafici hanno evidenziato una prima fase lineare
fino alla prima fessurazione. Valori di carico medio di
prima fessurazione = 3,30 kN
In base a quanto previsto dalle NTC 2008 il sistema
rispetta le prescrizioni stabilite per le seguenti
categorie di edifici che prevedono un carico limite
concentrato pari a 2 kN:
● Cat. A – Ambienti ad uso Residenziale
● Cat. B - Uffici
● Cat. C1 – Ospedali, ristoranti, caffè, banche,
scuola

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Dettagli di sistema - il massetto

Ulteriori vantaggi massetti autolivellanti


● Maggiore resa termica
● Minore inerzia
● Assenza di giunti nella maggior parte
delle applicazioni
● Assenza rete elettrosaldata

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Indicazioni per la posa in opera

● Il massetto autolivellante min. 10 mm


● Taurochimica Massfluid o similare
● Non serve rete antiritiro
● Calpestabilità 24 ore
● asciugatura 12 gg

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Sistema ECOWALL DRY - posa in opera

Corso Impianti Radianti - Modulo 2 - Impianti a pavimento, parete e soffitto


Sistema radiante ECOWALL DRY

1) Preparazione dell’orditura metallica

2) Preparazione e montaggio dei raccordi a terra

3) Fissaggio dei pannelli all’orditura metallica

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Sistema radiante ECOWALL DRY

Isolante
aggiuntivo

Tubi aria
Tubi
elettrici

L’intercapedine diventa un cavedio tecnico per il passaggio degli


impianti e per eventualmente aggiungere ulteriore isolante.

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Sistema radiante ECOWALL DRY

Ecowall Dry - installazione a soffitto

Installazione tipica a controsoffitto.


Possibile installazione in aderenza con singola orditura

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Sistema radiante ECOWALL DRY

● Montanti con interasse medio 50 cm


● Montaggio ortogonale alle dorsali
integrate
● Struttura portante con singola o doppia
orditura
● Distanza di 3-5 mm dalle pareti
perimetrali

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Sistema radiante ECOWALL DRY

● Viti di almeno 5,5 cm

● Interasse delle viti 20 cm

● Viti a metà tra le tracce disegnate sul

pannello

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Collegamento idraulico

Attrezzatura Posizionare la
boccola

Inserire Espandere di
l’espansore c.a. il 50%

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Collegamento idraulico

Inserire il Posizionare la
raccordo pressatrice

Portare la Portare la boccola


boccola sul a fine corsa
raccordo

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Sistema radiante ECOWALL DRY

4) Collegamento dei circuiti secondari mediante


dorsali a ritorno inverso

5) Prova di tenuta

6) Chiusura e rasatura del controsoffitto radiante

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Sistema ECOWALL FIT - posa in opera

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ECOWALL FIT - Condizioni per la posa

1. Preparazione del supporto

2. Posa dei binari

3. Stesura dei circuiti

4. Collegamento delle linee

5. Riempimento e prova di tenuta

6. Finitura con l’intonaco

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ECOWALL FIT - Condizioni per la posa

● Superficie del muro regolare, senza fessure ed intercapedini

● assenza di polveri e residui che possono essere dannosi al fine di una


corretta posa in opera

● Collegamenti di impianti elettrici ultimati, con scatole e quadri posati

● Presenza di nicchie nelle pareti per i collettori, fori nelle pareti e nelle
solette per il passaggio dei tubi di collegamento in accordo con gli
schemi di progetto

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ECOWALL FIT - Condizioni per la posa

● Fissaggio dei binari con tasselli


● Binari telescopici per adattarsi alla
lunghezza dei moduli

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ECOWALL FIT - Condizioni per la posa

Distanza minima da: cm


Intradossi di porte e
10
finestre
Davanzali di finestre 10
Pavimento 10
Componenti elettriche ed
10
idrauliche
Angoli interni 5

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Collegamento idraulico

Attrezzatura Posizionare la
boccola

Inserire Espandere di
l’espansore c.a. il 50%

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Collegamento idraulico

Inserire il Posizionare la
raccordo pressatrice

Portare la Portare la boccola


boccola sul a fine corsa
raccordo

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ECOWALL FIT - Intonaco

1. Posa di eventuali giunti di dilatazione (L>10 m)

2. Posa di un primo strato di intonaco (12-15 mm)

3. Posa rete portaintonaco (fibra di vetro 3x3 mm)

4. Chiusura dello strato di intonaco (finitura 3 mm)

Il tempo di stagionatura medio è di 21-28 gg


(attenersi alle raccomandazioni del produttore)

Corso Impianti Radianti - Modulo 2 - Impianti a pavimento, parete e soffitto


PROVA DI TENUTA

1. Durata della prova 24 h

2. Pressione di prova al doppio della pressione di esercizio dell’impianto (4-6 bar)

3. Caduta di pressione < 0,2 bar con flussaggio in acqua (<1 bar con aria)

4. In caso di rischio congelamento caricare l’impianto con aria o acqua e antigelo

5. L’impianto deve rimanere poi in pressione fino all’ultimazione del massetto

6. Tutto il procedimento di collaudo deve essere documentato da un verbale

Corso Impianti Radianti - Modulo 2 - Impianti a pavimento, parete e soffitto


PRIMO AVVIAMENTO

1. Eseguire l’accensione dopo il tempo di stagionatura del massetto (21 gg o altro)

2. Iniziare con una Tmandata di 25°C e poi passare alla Tprogetto

3. Dotarsi di generatore con taratura della mandata o valvola miscelatrice

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Corso Impianti Radianti
Modulo 3 - Raffrescamento radiante
Il ciclo formativo impianti radianti

Programma del corso di oggi

● Progettazione e calcolo rese del sistema


● Controllo del punto di rugiada
● Impianti di deumidificazione
● Termoregolazione
● Schemi

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Il Sistema integrato Rossato
● Unico interlocutore
● Logistica ottimizzata
● Installazione semplificata
● Unico centro assistenza
● Preventivazione veloce
● Progettazione razionalizzata
● Semplicità di utilizzo
● Il miglior rapporto tra investimento,
benefici e durata

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Pompe di calore ad alta efficienza

● Riscaldamento, raffrescamento e acqua calda


sanitaria

● Tecnologia collaudata e affidabile

● Classe A+++di efficienza energetica

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Trattamento aria con recupero di calore

● Recupero di calore fino al 93%

● Regolazione evoluta

● Adeguamento alle normative

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Ventilconvettori a bassa temperatura

● Compatto e versatile

● Comfort e salute

● Abbinamento con pompe di calore

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Riscaldamento e raffrescamento radiante

● Affidabilità e lunga durata

● Raffrescamento radiante

● Migliori rese di pompe di calore

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Impianti solari ad alta efficienza

● Sistema modulare

● Estetica gradevole ed integrata

● 10 anni di garanzia

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Termoregolazione semplice ed intuitiva

● Gestione di impianti integrati

● Controllo da smartphone e tablet

● Massima classe di efficienza

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Componenti per centrale termica

● Fornitore unico

● Gestione intelligente dell’impianto

● Risparmi di tempo

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Il materiale del corso

Al termine del corso sarà inviato ai


partecipanti:
● Link al video (valido per massimo 48 ore)
● Slides del corso

Il video sarà inoltre pubblicato sul nostro


canale Youtube entro 3-4 giorni dallo
svolgimento del webinar.

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Condizioni strutturali preliminari

● Involucro edilizio completo


● Intonaco ultimato fino alla soletta grezza
● Altezza strutturale verificata per la realizzazione del
pavimento
● Presenza di nicchie per collettori e fori di passaggio per
tubi di collegamento
● Posizione baricentrica per il collettore

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Progettazione degli impianti radianti

Nastro isolante
perimetrale

Massetto rinforzato

Tubo scaldante

Premassetto ECOFLOOR G/E


• livellare le irregolarità
• aumentare l’isolamento termico Isolante supplementare
• dare spessore
• consentire il passaggio degli impianti
Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante
Condizioni strutturali preliminari

• Livellare le irregolarità e in alcuni casi


dare spessore
• Aumentare l’isolamento termico
• Consentire il passaggio degli impianti
• Il pre-massetto deve seguire la fase di
asciugatura canonica prima di posare
l’isolante!

Uno strato tipico varia dai 5 ai 10 cm


Note: quando questo spessore non fosse disponibili, per il passaggio degli
impianti si può optare per una “canale perimetrale” e/o un passaggio a
confrosoffitto.

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Condizioni strutturali preliminari
Con il Decreto Interministeriale 26 giugno 2015 “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi
degli edifici” entrato in vigore il 1 ottobre 2015, è stata introdotta una novità che riguarda i sistemi radianti e gli interventi di isolamento dall’interno.

In caso di realizzazione di sistemi radianti e di interventi di isolamento dall’interno viene introdotta una deroga di 10 cm all’altezza minima dei locali per gli edifici ristrutturati e
riqualificati.

Potranno quindi essere realizzati interventi che comporteranno una riduzione dell’altezza utile fino a un minimo di 2,60 m per le zone abitabili.

Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici (GU n. 162 del 15-7-2015)

4.Negli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazioni importanti, o a riqualificazioni energetiche come definite all’articolo 2, comma 1, lettere l-vicies ter), e l-vicies quater), del
decreto legislativo, con le precisazioni di cui ai paragrafi 1.3 e 1.4 del presente Allegato, nel caso di installazione di impianti termici dotati di pannelli radianti a pavimento o a
soffitto e nel caso di intervento di isolamento dall’interno, le altezze minime dei locali di abitazione previste al primo e al secondo comma, del decreto ministeriale 5 luglio
1975, possono essere derogate, fino a un massimo di 10 centimetri.

Resta fermo che nei comuni montani al di sopra dei metri 1000 sul livello del mare può essere consentita, tenuto conto delle condizioni climatiche locali e della locale
tipologia edilizia, una riduzione dell'altezza minima dei locali abitabili a metri 2,55.

L'altezza minima interna utile dei locali adibiti ad abitazione è fissata in m. 2,70, riducibili a m. 2,40 per i corridoi, i disimpegni in genere, i bagni, i gabinetti ed i ripostigli. Nei
comuni montani al di sopra dei m. 1000 sul livello del mare può essere consentita, tenuto conto delle condizioni climatiche locali e della locale tipologia edilizia, una riduzione
dell'altezza minima dei locali abitabili a m. 2,55.

Le altezze minime previste nel primo e secondo comma possono essere derogate entro i limiti già esistenti e documentati per i locali di abitazione di edifici situati in ambito di
comunità montane sottoposti ad interventi di recupero edilizio e di miglioramento delle caratteristiche igienicosanitarie quando l'edificio presenti caratteristiche tipologiche
specifiche del luogo meritevoli di conservazione ed a condizione che la richiesta di deroga sia accompagnata da un progetto di ristrutturazione con soluzioni alternative atte a
garantire, comunque, in relazione al numero degli occupanti, idonee condizioni igienicosanitarie dell'alloggio, ottenibili prevedendo una maggiore superficie dell'alloggio e dei
vani abitabili ovvero la possibilità di una adeguata ventilazione naturale favorita dalla dimensione e tipologia delle finestre, dai riscontri d'aria trasversali e dall'impiego di
mezzi di ventilazione naturale ausiliaria. Il presente comma è stato aggiunto dall'art. 1, D.M. 09.06.1999 (G.U. 26.06.1999, n. 148)
Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante
La barriera all’umidità

NON è la barriera al vapore, anche se


effettivamente è impermeabile.
La sua funzione è di proteggere l’isolante dal getto
del massetto.
I vincoli sono lo spessore che deve essere di
almeno 0,15 mm per un foglio di polietilene e la
sovrapposizione dei fogli (almeno 8 cm) o
materiale con analoghe prestazioni (UNI EN 1264
e UNI EN ISO 11855).

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Condizioni strutturali preliminari

● Un foglio in polietilene ha funzione di


Barriera al vapore barriera al vapore nei locali a contatto
con il terreno o con intercapedine
areata o locali non riscaldati. Questo
dovrà essere: risvoltato, sovrapposto e
sigillato.
● Il freno (o barriera) al vapore dovrà quindi
essere posato prima dell’isolante del
sistema radiante e dovrà essere sempre
presente in caso di pavimentazioni in
legno, sia al piano terra che ai piani
superiori.

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Tappetino fonoassorbente

Tappetino fonoassorbente ATTENZIONE AL MASSETTO!

In presenza di un sistema anticalpestio


(tappetino) è questo che «deve indicare»
qual è il carico al mq utile a garantire la sua
prestazione acustica.

Quindi lo spessore del massetto varierà in


funzione di tale necessità ed in relazione alla
sua massa!!

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Tappetino fonoassorbente

Massetto Tradizionale:
Materassino fonoassorbente Da 1600 a 2100 kg/ mc ( teorica)
In relazione al grado di compattazione
del prodotto in opera

Massetto Autolivellante :
Da 2000 a 2200 kg/ mc ( certa)
In relazione al legante utilizzato

(Fonte dati: Knauf)

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Tappetino fonoassorbente

Spessore Massetto Tradizionale:


Materassino fonoassorbente Da 5 a 7 cm*

Spessore Massetto Autolivellante


Da 5 a 4,5 cm*

*Dato medio ricavati da materassini di


varie marche

(Fonte dati: Knauf)

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Buone pratiche per gli impianti radianti

Il progetto e la realizzazione di un impianto radiante


dipendono da una serie di dati:

● Architettura generale dell’edificio


● Fabbisogno termico/frigorifero dell’immobile
● Superfici disponibili
● Esigenze del cliente
● Esigenze edilizie-architettoniche

La combinazione di diversi sistemi radianti soddisfa ogni esigenza.

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Posizione del collettore

Normativa 11855-5
La norma riporta che “il collettore centrale
del sistema di tubazioni deve essere collocato in
modo tale da ottenere le più corte lunghezze di
tubo. In caso contrario, le tubazioni potranno
avere un indesiderato effetto sul controllo della
temperatura ambiente”.

Il collettore dovrà quindi essere collocato in una


zona centrale dell’edificio. In funzione delle
dimensioni degli ambienti dovranno essere
previsti uno o più collettori

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Posizione del collettore
Indicazioni per la posizione:
● Posizione del collettore baricentrica
● No su pareti perimetrali
● Considerare se è sufficiente uno o
più collettori.
● Ogni collettore dovrebbe essere
considerato in base alla
termoregolazione di zona e del
circuito collegato.
● Attenzione ai muri portanti

Scegliere una posizione baricentrica

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Posizione del collettore

Normativa 11855-5
“ogni circuito deve avere 2 valvole di arresto e
1 dispositivo di bilanciamento.
Le funzioni di arresto e di bilanciamento devono
essere indipendenti.
Deve essere installato almeno un circuito per ogni
ambiente riscaldato/raffrescato per consentire il
controllo della temperatura sia manuale o
automatico.*
Se altre apparecchiature all’interno del sistema di riscaldamento e raffrescamento hanno la
stessa funzione, possono essere installate e utilizzate in sostituzione ai dispositivi di
bilanciamento, a condizione che la funzionalità sia verificata mediante prove o calcoli eseguiti
da un istituto riconosciuto.”

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Dimensione della cassetta portacollettore

La dimensione della cassetta condiziona il posizionamento del collettore

Dove lo metto?

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Calcolo preliminare del numero di uscite al collettore

Esempio pre-dimensionamento:
Ltubi =Ariscaldata / Passo di posa

Ariscaldata ————————>93 m2
Passo di posa————————>0,1 m
Ltubi=93/0,1————————>930 m

LCircuiti ————————> 75 m

Circuiti totali————————> 930/75= (12,4) 13

N° uscite = 13 uscite + eventuali termoarredo

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Calcolo preliminare del numero di uscite al collettore

N° uscite = 13 uscite + eventuali termoarredo

Lasciare una nicchia da 1 m

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Precauzioni nella movimentazione e posa dei tubi

La norma ISO 11855-5, riguardo lo stoccaggio e


il trasporto, riporta che “durante il trasporto, lo
stoccaggio e la gestione delle tubazioni queste
devono essere:
● protette da qualsiasi cosa che possa
danneggiarle;
● stoccate lontano dalla luce solare diretta
(per le tubazioni in plastica).

Inolte le tubazioni devono essere poste ad una


distanza maggiore di:
● 50 mm dalle strutture verticali;
● 200 mm dalle canne fumarie, dai camini, dai
condotti e dagli ascensori.”

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Integrazione termica nei bagni

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Integrazione termica nei bagni

Esigenze
● Fabbisogno termico maggiore (temperatura ambiente 22-24°C)

● Superficie radiante ridotta (presenza di vasca, doccia, sanitari)

Soluzioni?

● Terminali ad alta temperatura

● Termoarredo a bassa temperatura

● Pareti radianti

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Resa radiatori
Calcolo emissione termica radiatore a diverse temperature
Δt rad. Correttore* Esempio reale m/r °C Δt impianto

10 0,124 35-25 10

10 0,124 32,5-27,5 5

20 0,296 45-35 10

20 0,296 42,5-37,5 5

50 1,000 75-65 10

*Correttore tipo di una marca commerciale.


Sono possibili sensibili differenze in funzione dei modelli di radiatori.

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Resa radiatori

1000 watt 124 watt

20°C

75°C 65°C 32,5°C 27,5°C


Esempio: un radiatore con dato di targa a Δt 50°=1000 watt a Δt 10° renderebbe 124 watt.

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Resa radiatori

Logica di scelta
● Alta temperatura superficiale
● Asciugatura salviette

Risultato
● Produzione calore alta temperatura, minore
resa generatore, non percorribile con le
pompe di calore

● Maggiori dispersioni distribuzione

● Sistema miscelazione per abbassamento


temperatura impianto radiante

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Resa radiatori
Logica di scelta
● Abbassamento della temperatura di
mandata

Risultato
● La minore resa della resistenza è
ampiamente compensata dalla maggiore
resa del generatore a bassa temperatura

● Possibilità di accensione nelle mezze


stagioni, con impianto spento

● Nessun collegamento idraulico se versione


solo elettrica
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Integrazione parete radiante
Logica di scelta
● Utilizzo bassa temperatura
● Integrazione architettonica
● Aumento comfort

Risultato

● Massima resa generatore


● Comfort totale, es. con integrazione nella doccia.
● Sistema invisibile inglobato in parete o soffitto

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Integrazione parete radiante

● Pavimento radiante

● Modulo radiante a parete per integrazione

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ESEMPIO DI APPLICAZIONE

Ristrutturazione di uno stabile di 12 appartamenti a Genova

● Impianto radiante per


riscaldamento/raffrescamento

● Impianto di deumidificazione

● Regolazione climatica e termostati per singolo


ambiente

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Sistema radiante ECOWALL DRY
Riduzione del volume riscaldato tramite abbassamento

Corso Impianti Radianti - Modulo 2 - Impianti a pavimento, parete e soffitto


Integrazione con sistema sottointonaco ECOWALL FIT

Corso Impianti Radianti - Modulo 2 - Impianti a pavimento, parete e soffitto


Sistema radiante ECOWALL DRY
Spazi tecnici sufficienti per l’alloggiamento dell’impianto di deumidificazione.
Predisposizione per botole di ispezione dei deumidificatori

Corso Impianti Radianti - Modulo 2 - Impianti a pavimento, parete e soffitto


Deumidificazione

Spazi tecnici per il trattamento dell’aria con ECODRY CN+

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Raffrescamento radiante e trattamento aria

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Raffrescamento radiante - rese
Scostamento medio logaritmico tra le temperature del fluido e dell’aria

ΔΘH= (ΘM-ΘR)/ln((ΘM-Θi)/(ΘR-Θi))

TM 17 17 17 15 15 15 13 13 13

TR 20 20 20 18 18 18 16 16 16

TA 25 26 27 25 26 27 25 26 27

Salto -6,4 -7,4 -8,4 -8,4 -9,4 -10,4 -10,4 -11,4 -12,4

Questo scostamento può essere sostituito, per un calcolo


veloce, con la differenza media di temperatura acqua aria
commettendo un errore minimo

ΔΘ= (ΘM+ΘR)/2 - Θi

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Raffrescamento radiante - rese

Rivestimento Resistenza termica Rb (m2 k/W)


Ceramica, marmo, granito 0,01 ÷0,05
Linoleum, materiali plastici 0,05 ÷0,1
Legno e moquette basso spessore 0,1 ÷0,15
Legno e moquette alto spessore 0,15 valore limite

• 0,15 (m2 k/W) è il valore limite ammesso dalla norma per cui parquet di grosso
spessore non sono da ritenersi conformi
• Aumentando la resistenza termica del rivestimento diminuisce la resa

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Esempio con passo 10 cm e massetto standard 45 mm
Resa ECOFLOOR

In una condizione media ci possiamo aspettare una resa di circa 35 W/m2

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Resa ECOFLOOR
Esempio con passo 10 cm e massetto autolivellante 20 mm

A parità di temperature di esercizio si ottiene una resa più alta

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Resa ECOWALL DRY

Temperatura ambiente di 26°C


Umidità relativa 55%:

● Temp. media 16 °C c.a.

● resa a soffitto 54 W/m2

● resa a parete 42 W/m2

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Resa ECOWALL FIT a parete passo 100

Temperatura ambiente di 26°C


Umidità relativa 55%:

● Temp. media: 16 °C c.a.

● resa da 36 W/m2 a 80 W/m2

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Resa ECOWALL FIT a soffitto

Temperatura ambiente di 26°C


Umidità relativa 55%:

● Temp. media: 16 °C c.a.

● resa da 36 W/m2 a 80 W/m2

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Raffrescamento radiante - rese
In accordo alla UNI EN 1264 la temperatura di mandata in raffrescamento non deve essere inferiore di più di
1 K al valore della temperatura di rugiada calcolato per le condizioni ambiente. (Esempio temperatura
ambiente di 26°C, umidità relativa 50%: la temperatura di rugiada è di 14,8 °C e la temperatura di mandata
non può essere inferiore a 13.8 °C).

Valori bassi di U.R. permettono di ottenere maggiori rese dall’impianto radiante ma comportano un maggiore
dispendio energetico.

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Umidità dell’aria

L’aria è una miscela gassosa che contiene


vapore acqueo. La quantità di vapore può
essere indicata in 2 modi:

● Umidità assoluta U.A. g/m3-->


g di vapore in 1 mc di aria

● Umidità relativa U.R. % -->


rapporto tra contenuto di vapore e
quantità massima contenibile

L’U.R. è dipendente dalla temperatura dell’aria secca: diminuisce con il suo innalzamento
e viceversa.

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Umidità dell’aria

La Temperatura di rugiada è la
temperatura alla quale l’aria raggiunge la
saturazione ovvero il 100% di U.R.%

Su ogni superficie che si trova a temperatura inferiore alla temperatura di


rugiada si formerà condensa (rugiada appunto).

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


La temperatura di rugiada

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Strategie per il controllo dell’umidità
e degli impianti radianti

● La temperatura superficiale deve essere sempre superiore alla temperatura di rugiada

● La temperatura di mandata deve essere > di 2°C di quella di rugiada

● Il deumidificatore deve avere una capacità di deumidifica pari al carico latente di progetto

● La regolazione fa intervenire il deumidificatore ogni volta che si supera il valore di soglia di U.R.%

● Contemporaneamente la temperatura di mandata all’impianto radiante deve essere innalzata

L’azione congiunta di queste iniziative scongiura la formazione di


condensa superficiale.

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


IMPIANTI RADIANTI
ROSSATO GROUP
Raffrescamento radiante e trattamento aria

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Raffrescamento radiante e trattamento aria

FONTI DI UMIDITÀ per casa tipo 100 m2:

● INTERNE

A persona 1,7-4,4 l/giorno

Cucina 1,4-6 l/giorno

Bagno/doccia 1,2-2,4 l/giorno

Lavanderia 0-1,2 l/giorno

Piante 1,2-4,8 l/giorno

● ESTERNE: Infiltrazioni ed aperture infissi


La produzione media di vapore/giorno è molto variabile: 10-18 l/d

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Raffrescamento radiante e trattamento aria
Deumidificare significa immettere in ambiente una portata d’aria con un contenuto di umidità inferiore
a quello ambiente. Il potere di deumidificazione può essere espresso in W oppure in l/g.

Il deumidificatore lavora in tutto ricircolo ed immette in ambiente aria deumidificata,


neutra o refrigerata.

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Deumidificatori

v Circuito
espansione diretta

Batterie
idroniche

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Deumidificatori

Ecodry CN+ 300/450/600 Ecodry IN+ 300/450

Versione canalizzabile Versione da incasso


Con apporto frigorifero (DC) Con apporto frigorifero (DC)

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Deumidificatori da incasso

Ecodry IN+ 300/450

● Deumidificatori per singolo ambiente

● Funzione booster in residenze con


grandi open space soggetti ad elevati
affollamenti occasionali

● Possibilità di una canalizzazione con


mandata superiore

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Deumidificatori da incasso

Ecodry IN+ 300/450 - accessori

● Griglia di mandata e ripresa

● Controcassa

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Deumidificatori
Ecodry CN+ 300/450/600

● Versione canalizzabile per il trattamento di


più ambienti

● Suddivisione degli ambienti in base alle zone


termiche

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Dati tecnici

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Dati tecnici

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Dati tecnici

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Selezione della taglia

La capacità di deumidificazione varia in funzione di:

● temperatura di alimentazione dell’acqua

● temperatura ambiente

● Umidità Relativa desiderata in ambiente

La potenza del deumidificatore deve coincidere con il carico


latente da asportare alle condizioni di progetto.

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Dati tecnici

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Dati tecnici

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Selezione della taglia
In applicazioni residenziali la portata d’aria da trattare ammonta a circa 1 vol/h.

Quindi in funzione del volume netto interno:

● Appartamenti 50-100 mq → ECODRY CN+ 300


● Appartamenti 100-130 mq → ECODRY CN+ 450
● Appartamenti 130-200 mq → ECODRY CN+ 600

Modello Portata aria m3/h


CN+/IN+ 300 250
CN+/IN 300 DC 250
CN+/IN+ 450 350
CN+/IN+ 450 DC 350
CN+ 600 600
CN+ 600 DC 600

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Alimentazione idronica deumificazione

● Alimentazione con gruppo di spinta


dedicato

● Corrispondenza con le zona in


termini di regolazione!

Per aumentare il potere di deumidifica il deumidificatore può essere


alimentato in modo diretto dal refrigeratore invece che dal collettore.
Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante
Alimentazione idronica deumificatori

Dimensionamento delle montanti

● in base alla portata dei deumidificatori

● distanza del deumidificatore

● perdita di carico lato acqua

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Schema con collegamento con circolatore dedicato

● alimentazione diretta per maggiore


potere di deumidifica
● indipendenza dalla ™ radiante

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Distribuzione aeraulica

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Linee guida per la corretta realizzazione degli impianti

● deumidificatore in posizione baricentrica

● ricircolo con griglia sotto il deumidificatore

● tutta la portata d’aria deve essere veicolata

● rispettare le prevalenze dei deumidificatori

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Linee guida per la corretta realizzazione degli impianti

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Linee guida per la corretta realizzazione degli impianti

● partire dal sopralluogo o dalla planimetria


● individuare una posizione centrale per la posizione del deumidificatore
● mantenere gli spazi di rispetto

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Linee guida per la corretta realizzazione degli impianti

● definire la taglia in base alla volumetria dell’immobile per 1 vol/h


● escludere i bagni non raffrescati
● assegnare le portate agli ambienti da trattare per 1 vol/h
● definire il diametro dei condotti da utilizzare

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Linee guida per la corretta realizzazione degli impianti

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Esempio di impianto
Plenum frontale di mandata

Griglia di ripresa

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Deumidificatori
Ecodry CN+ 300/450/600 Accessori

● Plenum di mandata

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Deumidificatori
Ecodry CN+ 300/450/600 Accessori

● Griglia di ripresa

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Deumidificazione e ricambio aria

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Deumidificazione e ricambio aria

● Deumidificatori con rinnovo e recupero del calore ECODRY CNREC

● Ventilazione meccanica controllata con batterie di post trattamento

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Deumidificatori con rinnovo dell’aria e
recupero termico

CNREC

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


CNREC ricambio aria e Deumidificazione

● Tre versioni Isotermica, Idro e DC

● Apporto di aria neutra o di aria raffreddata nelle versioni DC e IDRO

● Recuperatore di calore in PET ad altissima efficienza >90%

● Possibilità di funzionamento in solo ricircolo o in ricircolo e ricambio

● Fasce orarie per l’impostazione del livello di ricambio aria

● Versione IDRO senza compressore con sola alimentazione acqua


refrigerata

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


CNREC ricambio aria e Deumidificazione

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


CNREC ricambio aria e Deumidificazione

Circuito
ad espansione diretta

Batterie di
pre/post trattamento

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


CNREC ricambio aria e Deumidificazione

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


CNREC ricambio aria e Deumidificazione

Le unità ECODRY CNREC IDRO sono prive di


circuito frigorifero e devono essere
alimentate da acqua refrigerata.

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


ECODRY CNREC
Ricambio aria + ricircolo per deumidifica

Ricircolo
DALL’AMBIENTE
(max 130m³/h)

MANDATA IN ESTRAZIONE ARIA


AMBIENTE ESAUSTA
(260m³/h) (max 130m³/h)

IMMISSIONE ARIA DI
RINNOVO (max
130m³/h)

ESPULSIONE ARIA
ESAUSTA (max
130m³/h)

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


ECODRY CNREC

Solo ricircolo per deumidifica (estate stato gravoso)

Ricircolo DALL’AMBIENTE
(max 130m³/h)

MANDATA IN
AMBIENTE
(260m³/h)

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


ECODRY CNREC
Solo rinnovo aria con recupero

MANDATA IN
AMBIENTE ESTRAZIONE ARIA ESAUSTA
(260m³/h) (max 130m³/h)

IMMISSIONE ARIA DI
RINNOVO (max 130m³/h)

ESPULSIONE ARIA
ESAUSTA (max 130m³/h)

Inverno e mezze stagioni

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


1 2
4
5
3

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


ECODRY CNREC
Impianto di deumidificazione con rinnovo aria

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Deumidificazione e ricambio dell’aria con VMC
e batteria di post-trattamento

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


VMC e batteria di post-trattamento

● Portata di ricambio modulabile da 0,5 vol/h a 1 vol/h

● Post raffreddamento con batteria sul canale di mandata aria

● Gestione della deumidifica mediante regolazione climatica

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Esempio di schema aeraulico

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


VMC e batteria di post-trattamento

● Componenti aerauliche del sistema VMC

● Condotti ø75 o ø90 pre-isolati in mandata

● Dimensionamento della batteria con temperatura di mandata a 10°C

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Impianti radianti con fan-coil canalizzati

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Impianti radianti con fan-coil canalizzati

● Impianto radiante per solo riscaldamento

● Impianto fan-coil canalizzato per raffrescamento e deumidificazione

● Integrazione con ventilazione meccanica controllata

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Impianti radianti con fan-coil canalizzati

● Sistema canalizzato IRIS PACK completo di tutte le componenti aerauliche


● Unità VMC di tutte le taglie in base alle dimensioni dell’immobile
● Terminali misti per immissione clima+vmc

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Impianti radianti con fan-coil canalizzati

● Plenum in pvc isolati


● Collarini pre-montati per vmc ø75
● Collarini premontati ø125 mm per clima
● Diffusori lineari o griglie di mandata ad alette orientabili

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Impianti radianti con fan-coil canalizzati

Corso Impianti Radianti - Modulo 3 - Raffrescamento radiante


Corso Impianti Radianti
Modulo 4 - Schemi e preventivazione
Il ciclo formativo impianti radianti

Programma del corso di oggi

● Componenti di centrale termica


● Termoregolazione
● Schemi di collegamento
● Dati e informazioni per la preventivazione
● Esempi di preventivazione

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Il Sistema integrato Rossato
● Unico interlocutore
● Logistica ottimizzata
● Installazione semplificata
● Unico centro assistenza
● Preventivazione veloce
● Progettazione razionalizzata
● Semplicità di utilizzo
● Il miglior rapporto tra investimento,
benefici e durata

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Pompe di calore ad alta efficienza

● Riscaldamento, raffrescamento e acqua calda


sanitaria

● Tecnologia collaudata e affidabile

● Classe A+++di efficienza energetica

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Trattamento aria con recupero di calore

● Recupero di calore fino al 93%

● Regolazione evoluta

● Adeguamento alle normative

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Ventilconvettori a bassa temperatura

● Compatto e versatile

● Comfort e salute

● Abbinamento con pompe di calore

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Riscaldamento e raffrescamento radiante

● Affidabilità e lunga durata

● Raffrescamento radiante

● Migliori rese di pompe di calore

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Impianti solari ad alta efficienza

● Sistema modulare

● Estetica gradevole ed integrata

● 10 anni di garanzia

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Termoregolazione semplice ed intuitiva

● Gestione di impianti integrati

● Controllo da smartphone e tablet

● Massima classe di efficienza

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Componenti per centrale termica

● Fornitore unico

● Gestione intelligente dell’impianto

● Risparmi di tempo

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Il materiale del corso

Al termine del corso sarà inviato ai


partecipanti:
● Link al video (valido per massimo 48 ore)
● Slides del corso

Il video sarà inoltre pubblicato sul nostro


canale Youtube entro 3-4 giorni dallo
svolgimento del webinar.

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Impianto tipo

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Composizione degli impianti
Pompa di calore

Gruppi di rilancio

Terminali di emissione e trattamento aria

Accumulo inerziale

Accumulo ACS

Integrazione solare

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Generatori in pompa di calore

Pompa di calore

● Riscaldamento e raffrescamento
● COP e SCOP elevati con basse temperature di mandata
● EER elevati con temperature di mandata più alte

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Generatori in pompa di calore

Pompa di calore

● Classe energetica A+++ (Erp) in riscaldamento BT


● SCOP > 5 in riscaldamento BT

● Classe energetica A++ (Erp) in riscaldamento MT


● SCOP > 3,3 in riscaldamento MT

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Accumulo inerziale

Accumulo inerziale

● Ottimizzazione accensioni/spegnimenti tramite sonda “puffer”.

● Gestione differenze portata tra PDC e circuito per miscelazione


o parzializzazione zone (testine)

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Accumulo inerziale

Accumulo inerziale

● ad ogni avviamento occorrono circa 8/10’’ per riequilibrare le


pressioni

● l’avviamento è una condizione con COP inferiore al valore nominale

● Avviamenti frequenti comportano un calo di efficienza

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Corretto volume acqua impianto
Accumulo inerziale
Vaccumulo = Vefficace - Vimpianto

Nel calcolo del volume impianto considerare la parzializzazione con testine

CONTENUTO DI ACQUA EFFICACE

Per pdc modulanti la potenza di riferimento è la minima potenza nelle peggiori condizioni ammesse

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Corretto volume acqua impianto
Tubo in Pex-Al-Pex (Pex-b reticolazione chimica con silani) realizzato per estrusione di un tubo in
Accumulo inerziale polietilene ad alta densità reticolato mediante processo chimico a cui viene sovrapposto un foglio di
alluminio saldato testa a testa ed un successivo ricoprimento estruso in polietilene reticolato.

Ø esterno/interno 16,0/12,0 mm *

Contenuto d'acqua 0.113 l/m

Raggio curvatura con curvatubi 3,5 x Ø

Raggio curvatura senza 5xØ


curvatubi
Coefficiente di dilatazione 0,026 mm/mK
lineare
Temperatura di lavoro massima 95°C

Temperatura massima di picco 110°C

Pressione massima di lavoro 10 bar

Coefficiente rugosità ε = 0.007 μm

Conduttività termica 0.43 W/mK

Rotoli disponibili (m) 100-180-250-500

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Corretto volume acqua impianto
Accumulo inerziale Esempio pre-dimensionamento:
Ltubi =Ariscaldata / Passo di posa

Ariscaldata93 m2 Passo 0,1 m Ltubi=93/0,1=930 m

Contenuto totale 0,113 l/m*930 m= 110 l

La lunghezza totale del tubo


posato è indicato anche nel
disegno di posa.

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Modalità di collegamento dell’accumulo
Accumulo inerziale
● In serie (su mandata o ritorno)
● In parallelo (a mò di disgiuntore idraulico)
● In serie-parallelo
ASPETTI DA GARANTIRE
● Corretta portata vs la pdc in tutte le condizioni
● 100% della potenza erogata dalla pdc, rispetto ai
sistemi con circolatore a Dt fisso
● Perdite di temperatura tra primario e secondario
trascurabili
● Portata corretta al secondario anche in caso di
sporcamento filtro

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Modalità di collegamento dell’accumulo
Accumulo inerziale
COLLEGAMENTO IN SERIE

● Sul ritorno

● Deve essere presente un sistema di by-pass o di


separazione idraulica o di commutazione (3 vie sui
terminali)

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Accumulo inerziale
Accumulo inerziale

AR - Accumuli inerziali per Caldo/Freddo

● Garantisce volume min. contenuto acqua


● Minori start/stop
● Allunga la vita compressore
● Aumenta il rendimento stagionale fino al 50%+

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Gruppi di pompaggio
Gruppi di rilancio

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Gruppi di pompaggio
Gruppi di rilancio

● Portata al collettore

● Perdite di carico al collettore

● Sommare le perdite di carico


delle linee di collegamento

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Gruppi di pompaggio
Gruppi di rilancio

● Perdite di carico delle linee


di collegamento

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Sistema di emissione e trattamento aria

Terminali di emissione e trattamento aria

Sistemi radianti

● Sistema radiante a pavimento ECOFLOOR

● Sistema radiante prefabbricato ECOWALL DRY

● Sistema radiante sotto intonaco ECOWALL FIT

● Deumidificatori ECODRY CN/IN e CNREC

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio

● Oristano
● Zona C
● 1059° giorno
● Temp. min progetto 3°C
● Superficie 93 m2
● Altezza utile 2,7 m
● Impianto autonomo

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio
Fabbisogno Es. Potenza Fabbisogno
Fabbisogno Fabbisogno
globale richiesta edificio 93 m2
involucro kWh/mq ACS kWh/mq
kWh/mq generatore kW kWh x anno

Classe A 24 12 36 1,9 3.312

Classe B 36 12 48 2,8 4.464

Classe C 48 12 60 3,7 5.580

Classe D 60 12 72 4,7 6.696

Classe E 84 12 96 6,6 8.928

Classe F 120 12 132 9,3 12.276

Classe G >160 (ex.165) 12 177 11,0 16.461

Il punto di partenza per un corretto dimensionamento dell’impianto è la relazione delle dispersioni termiche. Il
calcolo del fabbisogno energetico annuale è un dato che ha finalità diverse (es. calcolo risparmio annuo).
Il cliente spesso chiede computi e preventivi senza una progettazione.

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio - ECOFLOOR G

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio - ECOFLOOR G

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio - ECOFLOOR G

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio - ECOFLOOR G

Codice articolo Testo breve 1 Quantità Unità Prezzo unitario

01PV02C20 Pannello Ecofloor G20 CAM 99,68 MTK 24,80

01PR16100 Tubo multistrato 16x2 rotolo 100 m 1000,00 MTR 1,85

01PV05022 Additivo fluidificante 10 kg 20,00 KGM 5,40

01PV05011 Nastro perimetrale 150/8 rotolo 25 m 125,00 MTR 2,20

01CL03212 Collettore di distribuzione monoblocco Fluxmatic 12+12 1,00 NAR 485,00

01CS03003 Cassetta portacollettori mod, 850 1,00 NAR 222,00

01CL13M16 Adattatore ?" Eurocono per tubo multistrato 16x2 24,00 NAR 4,30

01CL10002 Termoattuatore 230 V NC 4 fili per collettore 12,00 NAR 36,50

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio - ECOFLOOR X

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio - ECOFLOOR X

Codice articolo Testo breve 1 Quantità Unità Prezzo unitario

01PV02X05 Pannello Ecofloor X 05 CAM 99,68 MTK 29,00

01PR27120 Tubo PE-RT MidiFlex 17x2 rotolo 120 m 1080,00 MTR 1,70

01PV06030 Curva sostegno tubo a 90° per tubo Ø 14÷17 24,00 NAR 1,40

01PV03809 Adesivo poliuretanico per pannelli in EPS 10,00 NAR 29,50

01PV05012 Nastro perimetrale 80/8 rotolo 20 m 120,00 MTR 1,40

01CL03212 Collettore di distribuzione monoblocco Fluxmatic 12+12 1,00 NAR 485,00

01CS03003 Cassetta portacollettori mod, 850 1,00 NAR 222,00

01PV03915 Adattatore ?" Eurocono per tubo plastica 17x2 24,00 NAR 4,30

01CL10002 Termoattuatore 230 V NC 4 fili per collettore 12,00 NAR 36,50

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio ECOWALL DRY

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio ECOWALL DRY

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio ECOWALL DRY

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio ECOWALL DRY
Codice articolo Testo breve 1 Quantità Unità Prezzo unitario

01ED03002 Pannello radiante EcoWall Dry 100/120 75,60 MTK 94,00

01ED03006 Pannello di tamponamento EcoWall Dry 21,60 MTK 36,50

01ED03005 Tappo di chiusura in cartongesso 16,00 NAR 7,50

01PR2050B Tubo multistrato 20x2 isolato blu 150,00 MTR 3,20

01PR2050R Tubo multistrato 20x2 isolato rosso 150,00 MTR 3,20

01PR08002 Tee 20x8x20 pressatura assiale 130,00 NAR 5,00

01PR08004 Tappo 20 pressatura assiale 20,00 NAR 2,70

01PR08010 Boccola pressione in PPSU Ø 8 130,00 NAR 0,70

01PR08008 Boccola pressione in PPSU Ø 20 280,00 NAR 1,40

01CL03210 Collettore di distribuzione monoblocco Fluxmatic 10+10 1,00 NAR 429,00

01CS03003 Cassetta portacollettori mod, 850 1,00 NAR 222,00

01CL13M20 Adattatore " Eurocono per tubo multistrato 20x2 20,00 NAR 4,30

01CL10002 Termoattuatore 230 V NC 4 fili per collettore 10,00 NAR 35,50

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio ECOWALL FIT

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio ECOWALL FIT

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio ECOWALL FIT

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Esempio ECOWALL FIT
Codice articolo Testo breve 1 Quantità Unità Prezzo unitario

01PR08100 Tubo in Pe-Xc 8x1 rotolo 100 m, 900,00 MTR 1,20

01PR05008 Binario modulare per tubo Ø 8 L, 500 mm, 407,00 NAR 0,95

01PR08001 Reggicurva per tubo Ø 8 450,00 NAR 0,65

01PR2050B Tubo multistrato 20x2 isolato blu 150,00 MTR 3,20

01PR2050R Tubo multistrato 20x2 isolato rosso 150,00 MTR 3,20

01PR08002 Tee 20x8x20 pressatura assiale 70,00 NAR 5,00

01PR08004 Tappo 20 pressatura assiale 20,00 NAR 2,70

01PR08010 Boccola pressione in PPSU Ø 8 70,00 NAR 0,70

01PR08008 Boccola pressione in PPSU Ø 20 160,00 NAR 1,40

01CL03208 Collettore di distribuzione monoblocco Fluxmatic 8+8 1,00 NAR 366,00

01CS03003 Cassetta portacollettori mod, 850 1,00 NAR 222,00

01CL13M20 Adattatore " Eurocono per tubo multistrato 20x2 18,00 NAR 4,30

01CL10002 Termoattuatore 230 V NC 4 fili per collettore 9,00 NAR 35,50

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Impianto di deumidificazione - Distribuzione ø125

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Impianto di deumidificazione - Distribuzione ø125

2830,00

2830,00

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Impianto di deumidificazione - Distribuzione ø75

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Impianto di deumidificazione - Distribuzione ø75

3006,00

3006,00

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Deumidificazione e VMC con CNREC IDRO

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Deumidificazione e VMC con CNREC -IDRO

9650,00

9650,00

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Deumidificazione e VMC con batteria

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Deumidificazione e VMC con batteria

7300,00

7300,00

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Schema idraulico tipo

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Raffrescamento con IRIS PACK

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Raffrescamento con IRIS PACK
Codice articolo Descrizione breve 1 Quan Unità di Prezzo
tità misura

05DM28001 Griglia di ripresa 800x200 1 pcs 101,00

05DM28002 Plenum per griglia di ripresa 1 pcs 202,00

05DM60001 Fascetta stringitubo in acciaio 200 8 pcs 2,50

05DM61020 Condotto isolato flessibile antibatterico d=200 (rotolo 10 m) 10 m 28,50

05DM60L20 Manicotto di giunzione per condotti flessibili 200 1 pcs 7,90

05DM91002 Plenum telescopico 3x180 1 pcs 235,00

05DM60M20 Manicotto cartellato 200 3 pcs 10,50

01VC02001 Iris CN 800 1 pcs 1880,00

05DM91001 Distributore 805x275x200 9x125 1 pcs 341,00

02VM15054 Diaframma di taratura 125 8 pcs 14,00

05DM60M12 Manicotto cartellato ø125mm 8 pcs 7,70

05DM61012 Condotto isolato flessibile antibatterico d=125 (rotolo 10 m) 40 m 20,00

05DM60000 Fascetta stringitubo in acciaio 125 24 pcs 2,20

05DM60L12 Manicotto per condotti flessibili 125 4 pcs 6,50

02VM41040 Griglia di mandata ad alette orientabili 4 pcs 61,50


6200.00
02VM15046 Adattatore 2x125 4 pcs 124,00
6200.00
02VM41033 Griglia di mandata ad alette orientabili 1 pcs 44,50

02VM15045 Adattatore 2x125 1 pcs 90,50

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Schema idraulico tipo

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Accorgimenti idraulici

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Accessori importanti

● Valvole di intercettazione
● Misuratori di pressione e temperatura a monte degli utilizzatori
(scambiatori, batterie ecc.)
● Valvole di sfiato nei punti più alti
● Rubinetti di drenaggio nei punti più bassi

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Accessori importanti

DISAERATORE

● Filtro a y in corrispondenza delle pompe di calore

● Separatori di microbolle
DEFANGATORE

● Defangatori

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Accessori importanti

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Sistemi di regolazione climatica
Temperatura mandata circuito raffrescamento

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Centraline climatiche
guida alla scelta, sonda tampone

● Il generatore parte solo se la temperatura del


tampone/compensatore scende sotto la temperatura
calcolata +/- isteresi (o al contrario in estate)
● La caldaia si spegne quando la temperatura del
tampone/compensatore sale sotto la temperatura
calcolata + isteresi (o al contrario in estate)
● Questa logica diminuisce drasticamente on/off
generatore ed aumenta rendimento stagionale
● Il generatore si accende solo in caso di effettivo
bisogno
● La logica ottimizza la resa di impianti solari e pompe
di calore

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Sistemi di regolazione climatica
per riscaldamento e raffrescamento

I sistemi di regolazione climatica possono cambiare logica e quindi le temperature


di mandata, l’attivazione dei generatori e gestire componenti d’impianto in
funzione di una serie di condizioni impostabili.

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Sistemi di regolazione climatica
Calcolo punto di rugiada

● Rilevazione temperatura ed umidità ambiente


● In base alle informazioni la centralina calcola il
punto di rugiada e regola la valvola miscelatrice.
● L’impianto lavora in sicurezza a priori dal livello di
umidità, senza formazione di condensa.

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Sistemi di regolazione climatica
Temperatura mandata circuito raffrescamento

La zona con la richiesta più sfavorevole pilota il circuito

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Sistemi di regolazione climatica
Calcolo punto di rugiada

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Sistemi di regolazione climatica
Calcolo punto di rugiada

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Sistemi di regolazione climatica
Gestione del deumidificatore

● La logica di accensione estate+circuito acceso


attiva il deumidificatore solo se l’umidità eccede il
valore, l’impianto è in modalità estate e se il
circolatore è attivo. E’ una logica basilare per i
deumidificatori con doppia condensazione (ad
apporto frigorifero).
● Il tasso di umidità è il valore sopra il quale si
accende il deumidificatore
● L’isteresi è il valore di abbassamento richiesto,
riferito al tasso impostato, sotto il quale il
deumidificatore si spegne.

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Impianto tipo per raffrescamento radiante 1 zona

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Impianto tipo per raffrescamento radiante 1 zona

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Impianto tipo per raffrescamento radiante 2 zone

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Termostati e regolatori ambiente

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Rossato CSC

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Controllo remoto della centrale termica

CONTROLLO REMOTO PER NOI VUOL DIRE:

● Comfort ottenuto grazie alla gestione dell’impianto da


pc/tablet/smartphone.
● Manutenzione predittiva di guasti e malfunzionamenti con allarmi
e segnalazioni in tempo reale, prima che il problema si verifichi.
● Risparmio in termini di viaggi e km da parte dei manutentori
grazie al controllo e alla gestione remota dei sistemi centralizzati.
Questi possono infatti essere gestiti direttamente dal proprio
ufficio senza spostarsi per recarsi sul luogo degli impianti.
● Efficienza energetica ottenuta grazie alle più innovative
tecnologie auto-apprendimento, riduzione degli sprechi ed
efficientamento degli edifici.

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Controllo remoto della centrale termica

● MONITORAGGIO CENTRALI TERMICHE


Temperature mandata/ritorno.
Allarmi caldaia/pompa di calore.
Cambio estate/inverno.
Energia elettrica utilizzata e energia termica prodotta COP/EER per il
monitoraggio dell’efficienza della centrale.
Programmazione oraria di accensione/spegnimento.
Allarmistica legata a malfunzionamenti o superamenti di soglie di
temperatura e umidità.

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Controllo remoto della centrale termica

● MONITORAGGIO DI TUTTE LE ZONE


Temperature degli ambienti.
Monitoraggio dei consumi elettrici e termici.
Programmazione oraria di:
– Temperatura ambienti.
– Ventilazione Meccanica Controllata (VMC).
– Acqua calda Sanitaria (ACS), ciclo antilegionella.
● STORICO DI TUTTI I PARAMETRI
Temperatura, umidità, energia, stato delle macchine, ecc.

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Sistemi di regolazione climatica CSC

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Centralina di regolazione climatica

Dispositivo elettronico per l’acquisizione di dati ambiente tramite sensori


e per il controllo di dispositivi esterni tramite relè o dimmer 0-10V.

Il dispositivo è dotato di interfacce di comunicazione per il monitoraggio


e il controllo remoto da rete LAN o Internet.

I dati acquisiti periodicamente dai sensori possono essere memorizzati


sulla memoria flash integrata o trasferiti al server Cloud dedicato.

La versione EVO delle centraline di termoregolazione è pensata per


tipologie complesse di impianti. Si tratta infatti di impianti che prevedono
un sistema gerarchico di controllo, con differenti livelli di accesso e
privilegi.

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Pannello Touch da parete

Il pannello di controllo è Touch screen LCD da 7″ con


risoluzione 800×480 pixel. Da qui puoi gestire la
termoregolazione di più zone climatiche da un unico punto
di controllo.

Con i termostati smart multizona è pertanto possibile


intervenire sul riscaldamento, il raffrescamento nonché sul
controllo dell’umidità e qualità dell’aria.Se presente un
sistema di Ventilazione Meccanica Controllata è possibile
intervenire anche da remoto tramite la APP.

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Pannello Touch da parete

Caratteristiche:

● Riscaldamento, raffrescamento e deumidificazione.


● Controllo del punto di rugiada
● Indicazione del grado di efficienza energetica di
ciascuna zona.
● Programmazione Ventilazione Meccanica
Controllata.
● Programmazione oraria.
● Cambio stagionale.
● On-Off zone climatiche.
● Stato di funzionamento.
● Controllo multizona.
● Set-point temperatura.
● Misura temperatura e umidità.
● Menu Installatore protetto da password.

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Termostato da parete

TERMOSTATO SMART CON PANNELLO LCD


Il pannello di controllo è un termostato elettronico modbus
dotato di sonda di temperatura in grado di gestire la
termoregolazione di una zona climatica.
La comunicazione via bus alla centralina di regolazione
integra il pannello in un sistema di termoregolazione
completo. Questo sistema è in grado di gestire tutti gli impianti
di termoregolazione in riscaldamento e raffrescamento, anche
da remoto tramite la APP.

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Termostato da parete

Caratteristiche:

● Riscaldamento, raffrescamento.
● On-Off.
● Stato di funzionamento.
● Set-point temperatura.
● Misura temperature.
● Gestione velocità.
● Fissaggio a muro scatola 503.
● Controllo tramite smartphone.

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Sonde e sensori

Sensore attivo a microprocessore per la misura della temperatura


ambiente e dell’umidità relativa.

Le sonde ambiente di temperatura e umidità sono compatibili con


le principali serie civili da incasso.

Ogni sensore è codificato con un indirizzo che permette l’utilizzo


contemporaneo di più sensori sullo stesso bus di comunicazione
(Modbus RTU). Queste sonde sono collegate alla centralina
attraverso l’interfaccia Modbus.

● Sonda ambiente T
● Sonda ambiente TH
● Sonda ambiente T con relè
● Sonda ambiete TH con relè
SONDA AMBIENTE VIA CAVO ● Copriforo sonde T - TH - THR

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Sonde e sensori

Sensore wireless a microprocessore per la misura della


temperatura ambiente e dell’umidità relativa.

Non servono cavi è dotato di una batteria al litio sostituibile che ha


una durata approssimativa di circa 4 anni

Ogni sensore è codificato con un indirizzo che permette l’utilizzo


contemporaneo di più sensori connessi via radio sulla stessa
centralina.

SENSORE DI TEMPERATURA E UMIDITÀ A BATTERIA

● Supporto firmware upgrade.


● Built-in Z-Wave 5th GEN chip.
● Max. 5 years battery life.
SONDA AMBIENTE WIRELESS ● Security – AES 128 bit encryption.
● CE/FCC/Z-Wave Plus certified.

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


CSC pareti “libere”

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


CSC touch screen

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Sistemi di regolazione climatica CSC
PARETI PULITE

Sistema innovativo di termoregolazione che prevede


lo smartphone come principale pannello di controllo
della propria abitazione.
Attraverso l’applicazione si imposta la temperatura
desiderata dei diversi ambienti, la programmazione
oraria, l’accensione e lo spegnimento.

● Controllo remoto tramite App


da qualsiasi smartphone IOS
o Android
● Controllo vocale tramite
Amazon Alexa e Google Home

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Versione Mobile APP CSC

Rossato CSC trasforma il tuo telefono in un termostato digitale


personale. In questo modo potrai controllare la tua abitazione in
ogni momento e ovunque tu sia. Il pannello di controllo del tuo
impianto di riscaldamento e raffrescamento è il tuo smartphone.

In questo modo puoi impostare da remoto:

● I valori desiderati di temperatura per ogni stanza.


● Accendere o spegnere l’impianto.
● Programmare le fasce orarie di accensione e spegnimento
● Programmare le fasce orarie per il riscaldamento e raffrescamento.
● Programmare la ventilazione meccanica controllata.

ROSSATO CSC è disponibile per Android e iOS.

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Sistemi di regolazione climatica CSC
PARETI PULITE

CARATTERISTICHE:
- Centralina con gateway integrato CSC per la
connessione al cloud
- Controllo impianto radiante in caldo (inverno) e fan
coils in freddo (estate) (Brushless 0-10 V o a 3
velocità)
- Controllo gruppo di rilancio mix (servomotori 3 punti
o 0-10 V)
- Controllo generatore di calore (pompa di calore o
caldaia)
- Controllo VMC (3 velocità)
- Sonde T/H con relè nelle zone compatibili con frutti
per scatole 503 Centralina CSC – Clima Smart Controller
- Fino a 12 zone con un’unica centralina (CSC) CSC 8IO – Scheda relè 8 uscite + 2 uscite analogiche
Sonda CSC 1-wire ambiente
Sonda CSC 1-wire ad immersione (batteria FC)
Sonda CSC 1-wire esterna
Alimentatore 24 Vdc

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Sistemi di regolazione climatica CSC
PARETI PULITE

- Nessun componente costituente l’impianto è


direttamente visibile in ambiente
- Sonda batteria FC per l’avvio del ventilatore
solo in condizioni idonee
- Schema elettrico multifilare chiaro ed intuitivo

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Sistemi di regolazione climatica CSC
ZONA x ZONA

Sistema che rende semplice la regolazione climatica


della propria abitazione.
Un sistema intelligente ed intuitivo dalle elevate
potenzialità racchiuso in un pannello di controllo da
incasso o filo muro. Tramite il tuo smartphone puoi
controllare la tua casa ovunque tu sia.

● Controllo remoto tramite App da


qualsiasi smartphone IOS o Android
● Controllo vocale tramite Amazon Alexa
e Google Home

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Sistemi di regolazione climatica CSC
ZONA x ZONA

CARATTERISTICHE:
- Centralina con gateway integrato CSC per la
connessione al cloud
- Controllo impianto radiante caldo/freddo
- Controllo gruppo di rilancio mix (servomotori 3
punti o 0-10 V)
- Controllo generatore di calore (pompa di calore
o caldaia)
- Controllo deumidificatore + integrazione in
freddo
- Controllo VMC (3 velocità)
Centralina CSC – Clima Smart Controller
- Termostati di zona con relè verticali ad incasso o
CSC 8IO – Scheda relè 8 uscite + 2 uscite analogiche
orizzontali a filo muro Sensore cieco CSC Modbus TH
- Sensori TH invisibili per il controllo dell’umidità Termostato CSC Modbus verticale o orizzontale
- Fino a 12 zone con un’unica centralina (CSC) Sonda CSC 1-wire esterna
Alimentatore 24 Vdc
Alimentatore 5 Vdc

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Sistemi di regolazione climatica CSC
ZONA x ZONA

- Termostati ambiente zona x zona per un


controllo puntuale della temp. e umidità
- Schema elettrico multifilare chiaro ed
intuitivo

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Sistemi di regolazione climatica CSC
Centralizzato TS7”

Il display da 7” dall’elegante design, permette di


gestire facilmente tutti gli ambienti di casa.
Con un semplice tocco ti permette di modificare la
programmazione oraria, accendere o spegnere una
zona. Inoltre, un pratico menù permette di gestire le
programmazioni e le statistiche di funzionamento

● Controllo remoto tramite App da qualsiasi


smartphone IOS o Android
● Controllo vocale tramite Amazon Alexa e
Google Home

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Sistemi di regolazione climatica CSC
Centralizzato TS7”

CARATTERISTICHE:
- Touch screen da 7 pollici per il controllo multizona
con regolatore e gateway integrati
- Controllo impianto radiante caldo/freddo
- Controllo gruppo di rilancio mix (servomotori 3 punti
o 0-10 V)
- Controllo generatore di calore (pompa di calore o
caldaia)
- Controllo deumidificatore + integrazione in freddo
- Controllo VMC (3 velocità)
- Termostati di zona con relè verticali ad incasso o
orizzontali a filo muro
- Sensori TH invisibili per il controllo dell’umidità
- Fino a 12 zone con un’unica centralina (CSC) Centralina CSC – Clima Smart Controller
CSC 8IO – Scheda relè 8 uscite + 2 uscite analogiche
Sonda CSC 1-wire ambiente
Sonda CSC 1-wire ad immersione (batteria FC)
Sonda CSC 1-wire esterna
Alimentatore 24 Vdc

Corso Impianti Radianti - Modulo 4 - Schemi e preventivazione


Sistemi di regolazione climatica CSC
Centralizzato TS7”

- Ampio display per


avere tutto sotto
controllo
- Schema elettrico
multifilare chiaro ed
intuitivo

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