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L'ANGELO CUSTODE

Titolo provvisorio
di Dario Fo
Commedia in due atti
La struttura scenografica e' simile a quella inventata trent'anni fa per "Il Fanfani rapito".
In proscenio e' situato un corridoio a trincea che permette il "trucco del nano" eseguito da Dario,
affiancato da un mimo che gli sta incollato alla schiena ben mascherato, sotto un unico largo costume.
Nel secondo piano scenico troviamo un'altra trincea sovrastante la prima, dalla quale sortiranno pupazzi,
burattini, palloncini e altri elementi scenici ad effetto.
Al levarsi del sipario troviamo Silvio (interpretato da Dario accorciato al livello di un metro e trenta,
grazie al trucco del nano) sdraiato su una poltrona davanti a un televisore che trasmette una sua classica
concione politica: "Sono stato eletto grazie alla maggioranza del consenso popolare e non permettero' la
spallata delle toghe rosse per abbattere il mio regime... voglio dire regno... no, governo... un governo
democratico". (La sua voce e' sovrastata da suoni di fanfara che si traducono in una specie di "Bandiera
rossa". Silvio si sveglia dal torpore e scatta in piedi allarmato e ancora inebetito) Che e'? Che succede...
chi suona "Bandiera rossa"? (Grida) Arrestateli! Ufficiali, prendete le generalita'. Traduceteli tutti in
questura immediatamente! Spiccate un fermo di polizia!... Ehi?! Nessuno che mi risponde?! Dove sono le
mie guardie del corpo? Dico a voi della protezione mia personale, quella che pago io!... e dello Stato... Mi
hanno lasciato solo... Ma io vi denuncio tutti!
VOCE FUORI CAMPO: Calma, Silvio! Statti buono...
Entra una donna (Franca) con un abito leggero, vistosamente panneggiato.
SILVIO: Chi e'? Una donna? Sei la Boccassini?!
DONNA: No, ma che dici...
SILVIO: Si', sei tu... il pm rosso, c'hai anche i capelli rossi!
DONNA: Si', ho i capelli rossi, ma non sono la Boccassini.
SILVIO: Si' invece! E sei qui apposta per interrogarmi sul lodo Mondadori e incastrarmi, farmi cadere in
contraddizione, sbattermi in faccia le tue carte ritrovate nelle banche svizzere!
DONNA: Calma, Silvio... abbassa i toni!
SILVIO: No, io non mi calmo e non abbasso un bel niente. Io accuso, vi incastro tutti! Io in tribunale ci
vengo solo per fare dichiarazioni spontanee, parlo per un'ora di seguito e guai a chi mi interrompe. Venite
a sentirmi fra qualche giorno... ci sara' da ridere... sara' il giudizio universale!
La donna sferra uno schiaffo a Silvio che, allibito, si ammutolisce.
SILVIO: Ehi, ma come si permette?!
DONNA: Se non la smetti di cianciare te ne ammollo un altro!
SILVIO: Un altro schiaffo a me, al Presidente del Consiglio, prossimo Presidente dell'Unione Europea,
amico intimo di Bush che ci diamo del tu!
DONNA: Anch'io ti do del tu, Silvio, beccati 'sto lavadenti (gli sferra un altro ceffone).
SILVIO: Ahi, che botta! Senti Boccassini... se questo e' il tuo sistema d'inchiesta, d'accordo! Io parlo, ma
voglio qui tutti i miei 90 avvocati e anche Ferrara e Buozzo, cosi' se proprio ti scappa, le sberle le
sgnacchi sui loro faccioni.
DONNA: Azzittati o ti ammanetto e t'imbavaglio (mostra manette e un grosso rotolo di scotch e cosi'
dicendo gli sferra un calcio negli stinchi che lo costringe a piegarsi in due, indi lo strattona mandandolo
di botto sulla poltrona. Grazie al trucco del nano, Silvio si ritrova a testa in giu' e con i piedi che
sgambettano per aria ).
SILVIO: D'accordo, come non detto, non parlo piu': mi dichiaro prigioniero politico!
DONNA: Basta!
SILVIO: Si', basta!
DONNA: Oh, finalmente! Adesso stammi ad ascoltare con molta attenzione. Parlerai solo se te lo dico io.
SILVIO: Scusa, un'ultima sola domanda: ma tu, se non sei la Boccassini, chi sei?
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DONNA: Ancora non l'hai capito?
SILVIO: No.
DONNA: Non ti viene nessuna idea... un dubbio?
SILVIO: No.
DONNA: Sono l'angelo.
SILVIO: Che angelo?
ANGELO: Il tuo angelo custode.
SILVIO: Ma non raccontiamo balle! Ma che sono un citrullone che abbocca a simili fregnacce... Ah! Ah!
Lei e' il mio angelo! E per di piu' custode!
ANGELO: Si', certo... ti capisco, non c'e' proprio da crederci. Un angelo che ti fa da custode. A te
dovrebbero darti una custodia cautelare! Quella, ti ci vorrebbe!
SILVIO: Custodia cautelare?! L'avete sentita tutti!? Mi siete testimoni. Ha offeso oltre che la mia persona
il ruolo istituzionale che io rappresento. Ha offeso il popolo che mi ha eletto, la costituzione e i diritti
dell'uomo... piccolo.
ANGELO: La vuoi piantare di sbraitare? Tanto non ti puo' ascoltare nessuno!
SILVIO: Perche' nessuno? Dove sono tutti?
ANGELO: Non ti crucciare e mettiti per un attimo nella convinzione che in 'sto momento tu non sei
nessuno!
SILVIO: Io... nessuno?! Ho 75 imprese immobiliari, navi da crociera, banche, case d'assicurazioni,
televisioni, radio, vendita di videocassette, supermercati, riviste, giornali, e adesso controllo pure il
Corriere della sera, sono in societa' dentro ospedali, medicinali, aerei, autostrade, ponti, gallerie... buco la
terra, sfondo il cielo e non sarei niente? Nessuno?!
ANGELO: Si', in 'sto momento e' cosi': non esisti, non sei nessuno.
SILVIO: Tanto vale che tu mi dica che sono morto! (Spaventato) Sono morto! (Disperato) Oddio, sono
morto! E non ho avuto nemmeno il tempo di farmi innalzare un mausoleo degno di me!
ANGELO: Calma! Non sei morto...
SILVIO: E che e' successo allora? C'e' stato un crollo generale, una frana delle borse su scala mondiale, i
titoli che volano come carta straccia, un terremoto monetario?
ANGELO: Adesso basta, ti ammanetto e ti imbavaglio! Che ti piaccia o no... purtroppo per me, io sono il
tuo angelo custode! Ti assicuro che ho fatto l'impossibile per evitare questo incarico poi pero' mi hanno
messo davanti a una scelta definitiva: potevo accettare di fare da angelo custode a te, a Previti, o a Bossi.
Orrore per orrore, ho scelto te.
SILVIO: Ti ringrazio... Ma perche' ti avrebbero dato questo incarico?
ANGELO: Per salvarti.
SILVIO: Salvarmi... e da che?
ANGELO: Che faccia da impunito! Mi chiede anche da che! Da te stesso, caro presidente superiore
massimo! (Al pubblico) Sta sparando spocchia dappertutto come una pompa per il letame... combina
disastri uno dietro l'altro... s'e' montato la testa come un pallone-sonda... e' convinto di poter combinare
papocchi infiniti e cavarsela con un salto mortale a base di minacce. E appresso... favole per i deficienti
"io vi amo! Sono qui solo per portarvi il benessere, la felicita', la pace!" la pace eterna si intende!
SILVIO: No, no, un momento... io sarei un violinista mellifluo e bugiardo?
ANGELO: Si', tu. Ne vuoi un esempio? Chi ha inventato sotto elezioni la trovata di un sorriso per gli
anziani?
SILVIO: Ma di che parli? Che sorriso?
ANGELO: Te la sei gia' scordata? "Una dentiera per i vecchi, cari dolci vecchietti che non potete
sorridere ne' tanto meno sghignazzare perche' con quei quattro denti che vi trovate, mostrandoli fate
schifo a chicchessia, compresi i vostri nipotini che fuggono piangendo spaventati. Noi della Casa delle
liberta', in questo giorno di primavera, vi regaliamo protesi dentarie a volonta'! Vi bastera' ritirare un
buono dalle apposite ASL e recarvi dai dentisti accordati con la mutua degli ospedali comunali,
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provinciali... quello che e'... e perfino dai privati, preventivamente accordati. Innesto, incastro, spalancate
la bocca, un bel mastice e sgnacc!, sorriso solare, splendente! Buttatevi! Potrete baciare anche una velina
fresca che non vi si stacca manco un premolare."
SILVIO: Si', si', ricordo, ricordo: "Una protesi per la felicita'!" Ma non e' opera mia... nel senso che non e'
stata mia l'idea iniziale.
ANGELO: E di chi allora?
SILVIO: Non ricordo se di Ferrara, Tremonti o Gasparri. Me l'hanno presentata cosi' bene che al primo
momento ho detto: "Si', e' stupenda! Una dentiera per la felicita'!"
ANGELO: Di' pure una dentiera per un voto.
SILVIO: No, questo non deve dirlo, non puo'.
ANGELO: Si' che posso, perche' e' la verita'. Attento che se dici ancora una balla ti fulmino.
SILVIO: Mi minacci?
ANGELO: Si'.
SILVIO: Col fulmine? Ma fammi il piacere frottolona... ma di che fulmine parli?
ANGELO: Questo!
Cosi' dicendo l'angelo pone una mano sul capo di Silvio che e' preso da gran fremito mentre un lampo lo
attraversa frizzando.
SILVIO: Aaaahhh aiuto! Vado in frittura! Basta! Pieta'!
ANGELO: (afferra un estintore e spruzza vapore addosso a Silvio) Va bene, ti spengo, ma attento a te...
guai se ci provi ancora con una frottola! Allora qual era lo scopo di 'sta distribuzione di protesi ai
vecchietti?
SILVIO: D'accordo... lo ammetto: ho pensato anche a farmi propaganda, ma nello stesso tempo a
compiere un gesto di solidarieta' umana.
ANGELO: Ah! Ah! Attento al fulmine!
SILVIO: Ferma! Si', si', e' vero ma devi ammettere che avrei potuto spendere tutti quei soldi in manifesti
e cartelloni col risultato che, finite le elezioni, si buttava tutto al macero; in quest'altro modo invece ho
pensato: le dentiere restano!
ANGELO: Certo le dentiere sono come i brillanti: sono per sempre. Ma che cuore!
SILVIO: Si', devo ammetterlo: io non sono capace di fare niente senza metterci il cuore!
ANGELO: Senti, cuor d'oro, o la pianti con 'ste smaldrassate o ti sgrillo dentro un fritto misto all'italiana.
Anzi, niente fulmine: ti scarico una scarpata in bocca cosi' che poi ti dovrai comprare una bella dentiera
anche per te!
SILVIO: Va bene, va bene, non buttiamola sulla rissa, per carita'.
ANGELO: D'accordo, niente rissa. Ma torniamo in argomento: di' un po', come si e' conclusa 'st'opera di
elargizione appassionata di protesi e sorrisi elettorali? Non e' che sia finita col solito bidone all'antica
italiana?
SILVIO: No, no: nessun bidone.
ANGELO: Ah no? E quante dentiere avete distribuito?
SILVIO: Beh, per adesso ancora nessuna...
ANGELO: Ah... ecco qua, lo sapevo... chi ha dato ha dato e chi ha votato e' rimasto sdentato!
SILVIO: Per favore, non equivochiamo. Si sono distribuiti tutti i buoni per diritto di protesi, agli aventi
diritto, s'intende.
ANGELO: Anche alle donne?
SILVIO: Si', si', anche a loro... nel secondo turno...
ANGELO: Le donne al secondo turno?
SILVIO: Per forza... scusami, angelo, ma hai idea di quanti vecchi maschi e femmine, appena abbiamo
proclamato il bando si sono presentati con la bocca spalancata a richiedere il diritto di dente!?
ANGELO: Non solo l'immagino, ma ne sono del tutto al corrente... ti posso anche fare un quadro generale
della situazione.
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SILVIO: Oh, bene, sentiamo.
ANGELO: E' presto detto. Tu pero' prima devi rispondere a due o tre domande. Da che eta' si comincia ad
aver diritto alla protesi?
SILVIO: Da 65 anni.
ANGELO: E qual e' il reddito massimo richiesto per avere diritto?
SILVIO: 6.700 e rotti euro all'anno.
ANGELO: Poco piu' di un milione di vecchie lire al mese. In totale abbiamo sette milioni di vecchi con
diritto garantito alla protesi. Giusto?
SILVIO: Si' perfetto! Caspita come sei informata!!
ANGELO: Una protesi... prezzo ridotto all'osso non vien via a meno di due milioni, quindi sette milioni
di vecchi per due milioni a protesi cioe' 1.033 euro fanno 7 miliardi e 231 mila euro.
SILVIO: Eh si'...
ANGELO: E voi avreste messo in gioco tutto 'sto po' po' di malloppone?! Ce li metti tu, Silvio, di
persona?
SILVIO: Ma dico, scherziamo? Mica mi posso dissanguare per una sghignazzata di vecchi sdentati!?
ANGELO: Bravo... vedi che quando vuoi essere sincero ci riesci? Allora... come avete risolto?
SILVIO: Beh, ho detto "bisogna trovare il modo di ridurre un po' il numero degli aventi diritto".
ANGELO: Giusto, e su cosa avete resecato? Su quale voce?
SILVIO: Beh, sul numero dentario.
ANGELO: Cioe'?
SILVIO: Abbiamo stabilito che hanno diritto alla protesi solo coloro che presentano non piu' di cinque
denti ancora sani.
ANGELO: Ottima trovata! Quindi chi ha sei denti niente protesi, non gli resta che farsene cavare uno, il
piu' marcettino... a 'sto punto avrete ottenuto una bella sfalcidiata!
SILVIO: Si', ne abbiamo eliminati piu' della meta'.
ANGELO: Bene, cosi' siamo arrivati a 3 milioni circa di vecchi aventi diritto. Ma non ci siamo ancora...
SILVIO: Beh, a 'sto punto abbiamo deciso che per questa tornata elettorale avevano diritto al sorriso
splendido solo i vecchi sdentati del Lazio.
ANGELO: Oh... ecco: fermarci al Lazio mi pare una buona risoluzione. Eh si', Roma e la sua provincia,
valgon pure una messa... una messa in protesi!
SILVIO: L'hai detto! Ma qui abbiamo proprio toppato. Angelo, tu non hai idea della caterva di sdentati
che ci stanno intorno a Roma, manco mangiassero ferro! A conti fatti avremmo dovuto sborsare il doppio
del preventivo previsto per tutta la campagna.
ANGELO: Eh certo, una rovina... E a 'sto punto tu, Silvio, avrai di certo tirato fuori il tuo ineguagliabile
spirito dell'affarista concreto.
SILVIO: Proprio cosi'! E ho sbottato: "Ma chi me lo fa fare!"
ANGELO: Bravo... e' un'idea demagogica, populista e pure cogliona! Cosa se ne possono fare poi 'sti
poveri vecchi sderenati di una dentiera? Sono li', rintronati, pieni di acciacchi, dopo aver faticato tutta una
vita per riuscire a campare... stipendi da immigrati, in case tristi e senza servizi, sfruttati da tutti,
intossicati dallo smog... una pensione da fame... soli... abbandonati come cani pulciosi... e tu ci vai a far la
protesi da 1.100 euro? 55 euro a dente? Ma che se ne fanno? Ma che ci avrebbero poi da ridere?
SILVIO: Perfetto! Ma... come hai fatto a indovinare cosi' preciso?
ANGELO: E' semplice... ti sono sempre stato dietro le spalle.
SILVIO: Mi spiavi?!
ANGELO: Ma che spiavo! Coglioncione! Io sono il tuo angelo custode. E mi tocca assistere a ogni tuo
vaneggiamento che certe volte mi vien da vomitare!
SILVIO: Ehi, andiamoci piano con le offese... io non faccio vomitare nessuno, anzi io esalto, elettrizzo,
coinvolgo... perche' sono un fenomeno di fantasia e creativita'...
ANGELO: Si', si', proprio un fenomeno... ma da baraccone!
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SILVIO: Ehi dico!
ANGELO: Con tutto il tuo sbatterti stavolta con le elezioni comunali t'e' andata buca.
SILVIO: Buca! Perche'? Non e' successo niente.
ANGELO: Sicuro? Tanto per cominciare hai perso Roma, una botta da niente: 4 milioni di elettori... hai
addirittura perduto la leadership come partito di punta... ti sei fatto fregare perfino dai democristiani in
Sicilia e al Centro; al Nord poi Bossi s'e' beccato un sacco di voti... e adesso chi lo tiene piu'! I camerati di
Fini sono fuori dai gangheri per come hai impostato tutta la campagna elettorale a tuo e loro danno...
adesso non li potrai piu' nemmeno ricattare con "Attenti che sciolgo il Governo e si va a elezioni
anticipate, cosi' vi ridimensiono a tutti!"
SILVIO: E perche' non potrei piu' andare a elezioni anticipate?
ANGELO: Perche' tu sei gia' "il ridimensionato"! Almeno cosi' la pensano adesso i tuoi vassalli.
Cavaliere, attento a te... che se alla prima impennata cadi da cavallo non ci sara' nessuno a ritirarti su.
Tutti i tuoi stallieri si volteranno dall'altra parte esclamando: "Ohi che botto! Cos'e' stato?"
SILVIO: Scusa, non e' che per caso tu sei l'angelo del menagramo?!
ANGELO: Preferisci un angelo leccapiedi che ti venga a tirar su con una bella slinguata alla maniera dei
tuoi cortigiani e legulei?!
SILVIO: Scusa, ma tu hai intenzione di starmi sempre addosso a 'sto modo e farmi le prediche a sfotto'?
ANGELO: Stai tranquillo che io me ne andrei anche subito, ma ho un ordine.
SILVIO: Che ordine?
ANGELO: Quello di evitarti di finire a testa in giu'!
SILVIO: No... stai tranquillo che io con la testa staro' sempre dritto, petto in fuori e testa alta!
ANGELO: Gia', e' d'obbligo quando si comincia a camminare con la merda fino al collo!
Continua...
SILVIO: Ringrazia il cielo che sei un angelo altrimenti saprei io come ridimensionarti, farti tappare quella
boccaccia insolente! Ti querelo, ti denuncio!
ANGELO: E magari mi sbatti in galera...
SILVIO Si' proprio, in galera!
ANGELO: Ah, se fossi in te quella parola eviterei di ripeterla, rischieresti di evocarne l'evento!
SILVIO: Che vuoi dire?
ANGELO: Beh, pensa ai processi che hai in ballo.
SILVIO: Ho capito, avevo ragione a scambiarti per la Boccassini: tu stai dalla parte dei giudici che mi
vogliono strizzare!
ANGELO: No, io mi sto solo dando da fare per aprirti un attimo quella testa gonfiata... sei cosi' accecato
di boria che manco ti rendi conto di quello che ti sta capitando.
SILVIO: Perche'? A parte i processi, a parte questa piccola scossa salutare delle amministrative, che mi
puo' capitare?
ANGELO: Io se fossi in te comincerei con lo stare attento al tuo socio Cesarone Previti.
SILVIO: Non c'e' problema con lui, e' un amico fraterno.
ANGELO: Si', ma fuori della grazia di Dio!
SILVIO: Ma no, e' un po' sopra le righe, ma appena ci parlo...
ANGELO: Ecco, vediamo cosa ti succede appena gli parli.
SILVIO: In che senso "vediamo"?
ANGELO: Ti propongo di immaginarci il dialogo che ne verrebbe fuori. Avanti recitiamoci 'sto
bell'incontro; io faccio la parte di Cesarone e tu la tua parte. Bussano, tu dici "avanti" e, senza farsi
annunciare, entra Cesarone. Tocca a te...
SILVIO: Avanti... chi e'?
ANGELO-PREVITI: Io sono.
SILVIO: Oh, Cesarone!
ANGELO-PREVITI: Silvio? Ammazza 'sto fijo d'androcchia... Ma 'ndo te se'ri intruppato?
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SILVIO: Mi devi scusare ma ho avuto dei problemi.
ANGELO-PREVITI Sia chiaro... quando io te cerco, no' ci so' problemi che contano... tu me devi
risponne... io no' so' uno de' tuoi reggicoda che te lustrano le chiappe.
SILVIO Ma che ti prende, Cesarone mio!
ANGELO-PREVITI: Si' i miei ballonzoli, il Cesarone tuo... qui c'e' tutta l'aria che mi stai a sgancia'!
SILVIO: Eh no eh! Non ti permetto manco di insinuarlo per scherzo! Sono qui che mi sto sbattendo come
un dannato per 'sta situazione maledetta... insulto giudici... minaccio i nostri alleati di sciogliere il
Governo e di andare a elezioni anticipate... non faccio che sparar pernacchie e prendere a calci in faccia
'sti stronzi dell'opposizione... sbatacchio il Capo dello Stato di qua e di la' come fosse un pupazzo di
pezza... e tu mi dici che me ne frego di te, che scantono?
ANGELO-PREVITI: Si', si'... sbatterti ti sbatti... ma guarda caso ieri a conclusione della discussione sul
lodo Maccanico, quando si trattava davanti alla commissione di pestare i pugni e gridar chiaro "Fermi
tutti... 'sto lodo del cazzo passa solo se lo si allarga fino a dichiarare impuniti anche gli onorevoli..."
SILVIO: Frena, frena... e' una legge per l'immunita' non per l'impunita'!
ANGELO-PREVITI: Si', d'accordo... e' un lapsus, chiamala come ti pare... immunita' o impunita' ma noi
ce se'mo capiti. Io, bisogna che tu me tiri fuori da 'sto guazzo de merda dove mi so' cacciato per te...
senno'...
SILVIO: Senno' cosa? Ci tiri dentro tutti?
ANGELO-PREVITI: Non c'e' bisogno che vi ci tiri dentro... come io vado a picco ci venite tutti in fila al
naturale a fare il tuffo nel guazzo... in cordata... tutti a far glu' glu' con me... in un bel gargarismo totale de
smerdazzo: glu' glu' fa Buttiglione glu' glu' glu' Bossi con Tremonti, Gasparri in controcanto con Ferrara,
Storace e Fini glu' glu'...
SILVIO No, no, calma... non ci sara' nessun glu' glu'.
ANGELO-PREVITI: Gia', forse per te non ci sara' il glu' glu'... infatti stavo dicendo... ieri al momento di
dichiarare chiaro e forte: "Se non si aggiunge il liberi tutti 'sto lodo Maccanico ve lo sbattete fra le
chiappe!" e che fai tu? "Niente panico, fratelli... se non vi va di allargare l'immunita' oltre al Presidente
del Consiglio, quello della Repubblica, i Presidenti di Camera e Senato e quello della Consulta... lasciamo
correre... va bene, passa cosi'... non sia mai che mi si accusi di voler salvare Previti ad ogni costo!"
SILVIO: Ma era una mossa tattica... per prendere tempo!
ANGELO-PREVITI: Che tempo? Il tempo di farmi incastrare e sbattermi in galera come capro espiatorio
unico?
SILVIO: Senti, non sbragare... io non ho mica solo quell'opposizione di sbarellati da condir via... devo
soprattutto vedermela coi figli di buona donna di 'sta Casa delle liberta'... una casa di serpenti che non
pensano ad altro che a succhiarmi il sangue e tenermi in piedi fin che gli fa comodo... a cominciare da
Bossi, 'sto burino con la canottiera sotto il frac che mi ricatta ogni giorno... Subito dietro ci stanno 'sti
democristiani del cavolo con tutte le loro manovre da previti... pardon da preti... e per finire Fini che e' il
piu' subdolo fra tutti i paraculi del vermiciaio.
ANGELO-PREVITI: Non me ne frega un... dei tuoi casini! Io sono qui per ricordarti che il sottoscritto,
amico tuo, si trova incastrato a rischio di farsi 11 anni di galera per aver favorito il suo amico Silvio che
adesso lo vuol scaricare.
SILVIO: A parte lo scaricare che e' una balla, ma non e' che tu quel favore me lo hai fatto gratis! Cristo,
fra te e i tuoi amici giudici vi siete pappati una foppata di miliardi da far spavento... quaranta a te, trenta a
te, trentadue te...
ANGELO-PREVITI: Piano, era una giusta e onesta percentuale di quello che ti sei ingoiato tu, Silvietto
caro!
SILVIO: E allora ognuno rischia in percentuale al guadagno...
ANGELO-PREVITI: Appunto. Se a me mi sbattono dentro per 11 piu' 11, 22 anni, a te ti deve capitare
perlomeno l'ergastolo, senza ne' sconti, ne' condizionale.
SILVIO: Ah si'... ed e' per questo a proposito di amicizia e lealta' che tu hai fatto dichiarare al tuo
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avvocato che nel caso io persistessi nel non presentarmi puntuale alle udienze... testuale eh... il tribunale
ha la potesta' di imporre la presenza dell'imputato anche si trattasse del Presidente del Consiglio con la
forza... In poche parole avete sollecitato i giudici a mandarmi a prendere coi Carabinieri!
ANGELO-PREVITI: Cos'e' 'sto pianto greco? Di che ti lamenti? Ti hanno forse obbligato a tirare in piedi
'sto Forza Italia? L'hai voluta la Presidenza del Consiglio! E allora beccati gli onori e le rogne!
SILVIO: Ah, ma senti 'sto smandrappato. Proprio tu parli, che insieme a Dell'Utri, Confalonieri e il resto
della banda, mi avete messo in croce con 'sta politica... te lo sei scordato? "Silvio, se non ti decidi a
buttarti in politica, sei fottuto! Avrai addosso i giudici di decine di processi come tanti segugi ululanti
come nella caccia alla volpe" e io che dicevo "No, non ci sono tagliato, se mi butto in politica di sicuro mi
intorcicano come un tacchino al girarrosto" "Ma non preoccuparti, ci siamo noi, gli amici tuoi, che ti
staranno sempre a fianco, a sorreggerti." "La verita' e' che se Berlusconi non fosse entrato in politica, se
non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremmo sotto un ponte o in galera con l'accusa di mafia. Col
cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel lodo Mondadori" (Fedele Confalonieri, "la
Repubblica" 25 giugno 2000).
ANGELO-PREVITI: Si', e' vero, e io personalmente non mi sono mai tirato indietro... guai chi tocca
Silvio, lo scanno! E adesso invece, sei tu che mi vuoi scannare!
SILVIO: Ma che dici? Scannare io?
ANGELO-PREVITI: Non fare lo gnorri... guarda qua la dichiarazione di Gaetano Pecorella, il tuo
avvocato di fiducia, leggiti 'sta bella sentenza...
SILVIO La conosco gia'...
ANGELO-PREVITI: Ma a me piace riascoltarla! Senti qua: "La responsabilita' penale e' personale" e
"non e' detto che il dott. Silvio Berlusconi debba essere al corrente di tutto quello che combina e ha
combinato Previti", come dire se condannano Previti per aver pagato i giudici coi soldi della Fininvest per
far ottenere dagli stessi magistrati l'assegnazione della SME e del malloppo del Lodo Mondadori puo'
anche darsi che Berlusconi non ne sapesse niente. Hai capito? Tu non ne sapevi niente! Io faccio il lavoro
su tuo ordine con i tuoi soldi, corrompo, ti faccio intascare miliardi e miliardi... ma tu, angiolino caro, sei
all'oscuro di tutto. A me mi sbattono in galera come il peggio dei criminali e tu, lassu' che svolazzi
nell'Olimpo degli innocenti, dei puri d'animo e di spirito! Ma io ti sparo, ti tiro giu' dall'Olimpo come un
merlo beccamerda!
SILVIO: Per favore non perdiamo la testa... se vogliamo uscirne tutti e due senza rimetterci le penne e le
palle dobbiamo ragionare freddi e lucidi.
Continua...

Commedia in due atti - III parte


ANGELO: Zitto!
SILVIO: Eh no! Zitto a me non lo dici...
ANGELO: Vuoi un'altra fulminata nel cranio? (Cambia tono) Sta arrivando qualcuno...
SILVIO: E chi e'?
ANGELO: Eccolo... se non mi sbaglio e' proprio Cesarone, quello autentico...
SILVIO: Ci voleva anche questa!
ANGELO: Fallo entrare.
Bussano.
ANGELO: Chi e'?
SILVIO: Entra, entra pure... Chi sei?
Entra un altro attore
CESARE: Io sono.
SILVIO: Oh, Cesarone!
CESARE: Silvio? Ammazza 'sto fijo d'androcchia... ma 'ndo te s'eri intruppato?
SILVIO: Mi devi scusare ma ho avuto dei problemi...
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CESARE: Ah si'... quando io te cerco... no' ci so' problemi che contano... tu me devi risponne... io no' so'
uno de' tuoi reggicoda.
SILVIO: Stop! Un momento... e che e'? Ricominciamo tutto da capo?!
CESARE: Ma che da capo?! Mi stai a sfottere?
SILVIO: No, no, il fatto e' che 'sto stesso dialogo l'abbiamo messo in scena 10 minuti fa...
CESARE: Messo in scena con chi?
SILVIO: Con l'angelo.
CESARE: Che angelo?
SILVIO: Il mio angelo custode, non lo vedi?
CESARE: Io non vedo niente... ma dico sei andato fuori di testa o mi stai a prendere per il culo!?
SILVIO: Ma che fuori di testa? Dico, e' qua... questa signora. Sembra una signora, ma e' un angelo!
CESARE: (afferra Silvio per il bavero) Io ti mollo un cazzotto in faccia se non la pianti!
SILVIO: Fermo! Angelo... diglielo tu, fatti vedere!
ANGELO: (uscendo dall'ombra) Eccomi, sono qua. E' vero, io sono il suo angelo custode.
CESARE: Cazzo, ma cos'e' 'sta farsa? Chi e' 'sta donna?!
SILVIO: Te l'ho appena detto. Eravamo qua che si recitava tutta la scena di noi due che ci si scanna per
via del processo... del fatto che io mi sarei tirato fuori lasciandoti dentro...
CESARE: Ma sei scemo? Ma vai a raccontare a un'estranea cose delicatissime che neanche diciamo agli
avvocati! E tu, ti metti pure a recitarle... a fare il teatrino!?
SILVIO: Stai tranquillo, lei sa gia' tutto... e' il mio angelo custode! E' inutile starle a raccontar frottole.
CESARE: Ah... adesso ho capito, fai lo scemo, il fuori di testa per fregarmi meglio... incapace di
intendere e di volere molli la politica, scarichi tutto a tuo fratello, ai tuoi figli, alle tue mogli...
SILVIO: Basta! Non c'e' nessuna trappola! Angelo, fatti riconoscere, senno' questo m'ammazza.
L'angelo pone la mano sul capo di Cesarone e gli affibbia una gran scarica a fulmine.
CESARE: Aaaaahhhh! Per Dio, che e'? Brucio...!
Silvio afferra l'estintore e spruzza schiuma e vapore addosso a Cesare.
CESARE: Ma che e' successo...!?
SILVIO: Niente, una fulminata. Te l'avevo detto che e' un angelo, tu non mi credi mai!
CESARE: Per favore, Silvio, non e' giornata. Dimmi chi e' 'sta donna o e' peggio per te... Chi e'? Fa parte
del tuo gruppo di sorveglianza?
SILVIO: Beh, si', dal momento che e' il mio angelo custode...
CESARE: E ridagli con 'sto angelo... scommetto che ha addosso una microspia, una cimice...
ANGELO: Come no? Sono talmente piena di cimici che non faccio che grattarmi...
CESARE: Fammi un po' toccare...
ANGELO: Non permetterti una tastata o ti mando in cortocircuito...
CESARE: D'accordo... l'hai tastata almeno tu?
SILVIO: Fino adesso, in verita', e' lei che mi ha tastato... guarda qua, mi ha mandato arrosto tutti i
capelli... appena trapiantati... Ah! Ah! Anche tu ce li hai tutti sbruciacchiati!
CESARE: Ma sei un incosciente! Ti metti in casa una donna che manco sai chi sia senza neanche
frugarla! Mi dispiace ma io qui non ci sto! Per quanto mi riguarda, ne ho avuto gia' abbastanza di quella
bastarda della Stefania Ariosto... Cristo, mi spiava perfino nel cesso... sbirciava sui tavoli dove
distrattamente avevo appoggiato i malloppi di quattrini... scattava foto peggio di un paparazzo... tutti gli
amici miei ha fotografato, compresi i giudici di cassazione, di pretura, compresi i presidenti dei Gip e
quelli di rincalzo.
ANGELO: Eccolo, il furbacchione... e poi si lamenta, da' la paga durante un festino, distribuisce malloppi
tra gli invitati come fossero assaggi di coca e adesso vien qui a fare il piagnisteo!
CESARE: Ma che ne sai tu? Da dove l'hai succhiata 'sta roba?
SILVIO: Lei non ha bisogno di succhiare, sa tutto di prima, di adesso e del dopo: vuoi metterti in testa
che e' un angelo?
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ANGELO: Certo, se vuoi posso raccontarti per filo e per segno di tutte le vostre trappolate... a cominciare
da come vi siete pappati pagando una miseria la villa San Martino di Arcore, 750 milioni del '74... pure a
rate... valore effettivo oltre 7 miliardi ("La grande truffa" ed.Kaos) all'ereditiera Anna Maria Casati
Stampa. Di cui, oltretutto lui, Cesare era il suo avvocato di fiducia...
SILVIO: Beh, si', a dir la verita', bisogna ammetterlo, li' non ti sei proprio comportato da gentiluomo...
andiamo... approfittare d'un'orfana di padre e madre.
CESARE: A parte che aveva un marito... E poi sentilo, 'sto impunito! Io gli procuro un affare da
scannapolli, gli faccio avere quasi gratis villa, tenuta, laghetto coi pesci rossi e i cigni... e gia' pronto
cavallo nella stalla con annesso stalliere mafioso... e adesso salta fuori che io sono il paraculo che incastra
le fanciulle orfane... Ma parla per te piuttosto... piduista del cavolo... che ti sei fatto piu' intrallazzi del tuo
Gran Maestro Gelli.
SILVIO: Eh no, eh... non te lo permetto... io in quella congrega criminale massonica mi ci sono trovato
dentro per un equivoco... mi avevano mandato una cazzuola da muratore d'oro... o dorata... credevo fosse
un riconoscimento dell'Associazione costruttori per la creazione di Milano 2...
CESARE: Ma che ipocrita... lui non sapeva! Adesso salta fuori che il poverino non era nemmeno iscritto
a 'sta loggia sovversiva!
SILVIO: E' vero... e' proprio cosi', non ero iscritto!
ANGELO: E allora, scusate, ma... cos'e' questo?
SILVIO: E che ne so io?
ANGELO: (leggendo) Silvio Berlusconi, iscritto alla loggia P2 col numero di tessera 1816 ha versato
l'iscrizione e le quote conseguenti di tre anni.
SILVIO: Non e' vero! E' una menzogna fabbricata!
ANGELO: Ah si'?! Ed e' fabbricata anche questa? "Condanna per falsa testimonianza davanti alla Corte
di Verona, alla persona di Silvio Berlusconi per aver mentito sotto giuramento a proposito della sua
iscrizione alla loggia massonica P2" (Mario Guarino "Fratello P2 1816" Ed.Kaos).
SILVIO: Ma da dove salta fuori?
ANGELO: Niente paura, e' soltanto una delle mie doti particolari: sono in grado di esibirti tutti i
documenti che stanno distribuiti nei quattrocento archivi giudiziari d'Italia.
CESARE: Davvero? Allora non sei un angelo ma un agente del fisco!
ANGELO: Qui ho anche l'onere della pena: 4 anni!
SILVIO: Non e' vero! Non ho mai scontato un mese di galera, io!
ANGELO: Giusto, infatti il Silvio qui presente ha goduto della amnistia scattata un mese dopo... quando
si dice il culo!
CESARE: Per essere un angelo parli un po' grasso, eh?
L'angelo ha ripiegato il foglio appena letto e lo trasforma in un piccolo aereo di carta che lancia in aria.
L'aereo attraversa la scena incrociando un altro aereo molto piu' grande che esce dalle quinte emettendo
un rombo di motore; altri aerei di carta solcano lo spazio scenico giungendo anche in platea. Il fracasso
dei reattori aumenta fino ad assordare.
SILVIO: Ma che e' 'sto frastuono?
CESARE: Aerei di carta che rombano come jet... che stregoneria e'?
ANGELO: Niente paura, e' un mio sfizio. Di colpo m'e' venuta una gran voglia di decollo... Non vi fa
venire in mente niente 'sto sparacchio di reattori?!
SILVIO: Mi spiace ma io per i quiz non ci sono proprio tagliato... e' roba da imbecilli ritardati.
CESARE: E' per questo che ne mandi in onda 'na mezza dozzina al giorno nelle tue tv e in quelle di
Stato?
ANGELO: Va bene, vi vengo in aiuto: Milano... aeroporto di Linate... piu' di 200 aerei in transito al
giorno... gli aerei, nel decollo e nell'atterraggio, sorvolano una fascia di brughiere prive di abitazioni... ma
ecco che qualcuno, proprio su quel terreno boschivo, vincolato da un decreto sul traffico aereo, pensa
bene di costruirci un complesso ospedaliero.
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SILVIO: Ospedaliero? Non capisco a cosa voglia alludere...
CESARE: Dai, Silvio, non fare l' allocchito che quella ti scarica un altro fulmine sul cranio... Sta
parlandoti dell'insediamento dell'ospedale nei pressi di Segrate, del tuo amico don Verze'... detto il prete
sospeso a divinis dalla Curia di Milano con tanto di interdizione... (Giovanni Ruggei "Gli affari del
presidente" ed. Kaos).
SILVIO: Ah si'... ma io c'entro solo di sfrodo...
ANGELO: Di sfrodo o di frodo?
SILVIO: Non cominciamo coi giochi bassi di parole!
ANGELO: E tu non scantonare... dove sta Milano 2? Non e' che per caso si ritrovi proprio nella stessa
zona?
SILVIO: Beh, si', e allora?
ANGELO: E allora... lasciamo correre la licenza arbitraria elargita al prete spretato dal sindaco
compiacente di Segrate e le manovre per rendere edificabile una zona bloccata dalle leggi sulla
navigazione aerea... arriviamo al grande intrallazzo... avanti, Silvio, racconta... come avete ottenuto la
deviazione di rotta degli aerei che passavano sopra la brughiera?
SILVIO: Ma... cosi'... all'improvviso... Non... mi ricordo proprio...
ANGELO: Tranquillo. Se vuoi ti leggo tutte le denunce, le condanne al processo...
CESARE: Eh gia', adesso che mi ricordo, su 'st'argomento c'e' stato un grosso processo, innescato da una
vera e propria rivolta pubblica. 'Sti marpioni erano riusciti a corrompere sindaco, tecnici della
navigazione, compreso il Magnifico Rettore dell'Universita' Statale di Milano...
ANGELO: Bravo! 'Sti malnati erano riusciti a far deviare le rotte e i percorsi di decollo e atterraggio dalla
fascia disabitata della brughiera brianzola ai comuni di (consulta delle carte) Segrate, Vimodrone,
Cologno e Brugherio... la zona piu' popolata dell'hinterland milanese, cosi' avevano creato un
inquinamento acustico a base di rombi stordenti... gli aerei sorvolavano le abitazioni cosi' bassa quota da
far volar le tegole e scoperchiar i tetti.
CESARE: Senza parlare di quello che capitava ai piloti, che, costretti ad una virata piu' strizzata e
improvvisa rischiavano ogni volta di schiantarsi fra case, ciminiere e campanili.
SILVIO: Si', si', lo ammetto, e' stato un errore di calcolo... ma noi non c'entriamo... io di calcoli non ci
capisco niente.
CESARE: E io gli unici calcoli che conosco sono quelli che tengo intorno al fegato...
SILVIO: Ad ogni modo ricordo che al processo sono stati condannati degli amministratori, dei tecnici,
dirigenti dello Scalo...
ANGELO: Per non parlare del Rettore Magnifico della Statale che e' stato cacciato con insulti e
pernacchie dall'Universita'.
SILVIO: Ma io che c'entro in questa storia? Sono stato forse condannato?
ANGELO E CESARE: No!!! E come sarebbe possibile? Tu sei l'impunito principe, l'intoccabile, tu te la
cavi sempre!
CESARE: Certo, noi, i suoi soci e amici, ogni volta a tormentone arrestati, condannati, sbattuti in galera,
e lui che galleggia sempre... come una boa da pesca...
ANGELO: Gia'... e' unto dal Signore...
CESARE: A parte gli scherzi... non e' che la presenza 'sto angelo qui sta proprio a dimostrare che 'sto
paraninfo gode pure della protezione celeste?
SILVIO: Bravo, c'hai proprio azzeccato, c'ho la protezione... senno' com'e' che mi riesce di cascare
sempre in piedi?
CESARE: (all'angelo) Ma, scusa una domanda un po' intima... tu, angelo, com'e' che all'improvviso ti sei
fiondata in mezzo a noi? A che scopo?
ANGELO: Perche' lassu' hanno deciso di mettere un po' d'ordine in 'sto bailamme, ne hanno sopra le
aureole di sentirvi raccontar balle a tempesta.
CESARE: Balle a tempesta?
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ANGELO: Si', voi, e i vostri solidali, portaborse, soci stretti, continuate a ripetere a ogni pie' sospinto che
fin quando Berlusconi se n'e' stato a fare l'imprenditore nessuno l'ha mai tirato dentro ai tribunali, ma
come s'e' messo in politica ecco che lo hanno tempestato di denunce, inchieste e processi.
SILVIO E CESARE: Beh, e' la verita'...
ANGELO: Sentili! Ma proprio facce di palta, siete! Veniamo adesso dal ricordare l'intrallazzo delle
varianti di rotta a Segrate... la condanna per falso davanti ai giudici del Silvio piduista numero 1816, con
la cazzuola d'oro... la corruzione degli ufficiali di finanza per stornare la loro inchiesta, la faccenda dei
giudici comprati nel lodo Mondadori...
SILVIO: No, quello e' roba di adesso...
ANGELO: E' vero, il dibattimento e' proprio di questi giorni... ma l'intrallazzo con relativa inchiesta e'
nato piu' di 15 anni fa quando il nostro Silvio manco si sognava di dover entrare in politica... possiamo
andare avanti mezza giornata con 'sta lista quindi vi dispiace piantarla con 'sta menzogna a tormentone?
SILVIO: Beh, ci proveremo! Purtroppo quando ci si sente aggrediti spesso si esagera nel mascherare la
verita'.
Continua....

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