Sei sulla pagina 1di 6

Martina Russu

Adriano
Olivetti
CHI ERA?

Adriano Olivetti è stato un imprenditore,


ingegnere e politico italiano, figlio di
Camillo Olivetti, fondatore della Ing. C.
Olivetti & C, (la prima fabbrica italiana di
macchine per scrivere) e Luisa Revel.
Si distinse per i suoi innovativi progetti
industriali basati sul principio secondo
cui il profitto aziendale deve essere
reinvestito a beneficio della comunità.
Olivetti era un uomo dalle straordinarie capacità
manageriali: la Olivetti divenne la prima azienda al
mondo per la produzione di materiale per ufficio;
ricerca e sperimentazione erano gli ingredienti
necessari per poter soddisfare le esigenze dei clienti.
Ma non solo: oltre alle notevoli capacità manageriali,
Olivetti era un vero e proprio imprenditore, focalizzato
sul benessere dell’azienda e dei suoi dipendenti,
considerati sotto il profilo umano prima che sotto
quello lavorativo.
Adriano è stato un visionario capace di gettare le
basi per la rivoluzione informatica

La sua rivoluzione
Nell’opera Olivetti si fa garante dell’idea che si possa
creare un equilibrio tra solidarietà sociale e profitto,
ovvero un piano legato alla felicità collettiva in azienda
avrebbe automaticamente portato a maggiore
efficienza. Si trattava di un vero e proprio piano
d’organizzazione della città di Torino: gli operai
ricevevano salari più alti rispetto ai dipendenti di altre
fabbriche, godevano di convenzioni ed agevolazioni e
spesso abitavano in case appositamente costruite
vicino al luogo di lavoro, provviste di servizi nelle strette
vicinanze come gli asili.
Anche all’interno della fabbrica l’ambiente era diverso:
durante le pause i dipendenti potevano servirsi delle
biblioteche, ascoltare concerti, seguire dibattiti, e non
c’era una divisione netta tra ingegneri e operai, in modo
che conoscenze e competenze fossero alla portata di
tutti.
Il pensiero di
Olivetti

“Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia, mentre


è ancora per molti frustrazione e tormento di non
averlo, di fare un lavoro che non giovi ad un nobile
scopo”. L’imprenditore deve impegnarsi, per dare
valore al lavoro “… perché ciascuno possa gestire in
pieno e in libertà il proprio lavoro, avere il piacere di
farlo, sentire l’azienda come sua e portare risultati
misurabili”.
CONSIDERAZIONI PERSONALI Diceva Olivetti: “Aldilà dei principi di
organizzazione aziendale, una trama ideale
ha informato l’opera della nostra società […]
Per Olivetti al centro di tutto c’era la che crede nei valori spirituali, nei valori della
persona,un’azienda non può andare avanti se le scienza, dell’arte, della cultura, ma crede
persone non sono rispettate e non dispongono di soprattutto nell’uomo, nella sua fiamma
determinati diritti e servizi.L’ideale di Olivetti era che il divina, nella possibilità di elevazione e
capitale più importante di cui le aziende dispongono è riscatto”.
quello umano.
Oggi siamo entrati in una fase di squilibri e
mutazioni.Le aziende sono esposte a incertezze,
rischiando di non avere più termini di
riferimento.Secondo me l’ideale di Olivetti, dove al
centro della comunità della fabbrica ci sono le
persone che crescono condividendo valori etnici e
civili nella consapevolezza di operare per costruire
valore vero e agire per un bene comune,può disporre
di nuovi riferimenti e linee guida per che fa impresa
oggi.Olivetti è un esempio da seguire

Potrebbero piacerti anche