2020-2021
Esame scritto di Metodi Matematici per Economia e Finanza del giorno 10 Dicembre 2020
Docente: Prof. Marco Papi; Assistenti Dott.ssa Laura Mazzoli e Dott.ssa Vanessa Raso
c) Determinare, rispetto alla base canonica, le dimensioni di KerT e ImT ed una loro base.
d) Dire per quali valori di k 2 R il vettore v = (k 3, 2k 3, k 2 ) appartiene a ImT e per quali valori
appartiene a KerT .
Soluzione.
T (e1 ) = (3, 2, 1)
T (e2 ) = (0, 1, 2)
T (e3 ) = (6, 5, 4)
the matrix is 0 1
3 0 6
A=@ 2 1 5 A
1 2 4
b) Per trovare la matrice associata a T in base F abbiamo due possibili procedimenti. Possiamo trovare
la matrice del cambiamento di base (U ) da E a F.
0 1 0 1
0 0 1 0 0 1
U =@ 1 1 1 A; and U 1
=@ 1 1 1 A
1 0 0 1 0 0
1
(c) T (f3 ) = T (1, 1, 0) = (3, 3, 3) quindi
8 8
< 0+a+c=3 < a= 3
af1 + bf2 + cf3 = (3, 3, 3) a+b+c=3 ! b=3
: :
a+0+0=3 c=3
d) Il vettore appartiene a ImmT se risulta linearmente dipendente rispetto ai vettori della base, quindi
se la matrice formata dai vettori della base e v ha determinante nullo:
3 0 k 3
2 1 2k 3 = 3(k 2 3k + 3)
1 2 k2
Dato che il determinante non si annulla per alcun valore reale di k, si conclude che v non appartiene
ad ImmT . Invece v 2 KerT se risulta proporzionale al vettore della base:
8
< 2t = k 3
t = 2k 3
:
t = k2
Da cui risulta k = 1
2
0 1
2 0 0
Esercizio 1.2 [ 4 pt totali] Data la matrice A = @ 0 5 3 A determinarne lo spettro, trovare, se
0 2 0
possibile, una base di autovettori e diagonalizzare la matrice.
Soluzione.
Calcoliamo gli autovalori:
pA ( ) = det(A I) = 0 ! (2 )2 (3 )=0
e quindi 0 1
3 0 0
U 1 AU = @ 0 2 0 A
0 0 2
3
Esercizio 1.3 [ 6 pt totali] Data la funzione
A = {(x, y) 2 R2 |y x2 + 4, y 12}
Svolgimento.
a) Il gradiente è rf (x, y) = ( 2x, 4(y 1)) e si annulla nel punto P (0; 1);
b) Sappiamo che esiste un solo punto critico per la funzione (P = (0, 1)). Calcolando l’Hessiano della
matrice si ottiene: ✓ ◆
2 0
Hf (x, y) =
0 4
che è ovunque definito negativo quindi P è un punto di massimo locale per la funzione.
c) L’insieme A = {(x, y) 2 R2 |y x2 +4, y 12} è delimitato da una parabola e da una retta quindi
limitato , contiene il suo bordo ed è, pertanto, un insieme compatto, possiamo quindi applicare il
Teorema di Weiestrass e affermare che la funzione ammette, nell’insieme A, massimo e minimo
assoluti. Per determinarli studiamo dapprima la funzione all’interno della regione A avvalendoci di
quanto trovato al punto b) P è un punto di massimo locale per la funzione. Proseguiamo studiando
i massimi e minimi della funzione sui punti di frontiera ovvero sugli insiemi
Tra i punti candidati ad essere massimi e minimi valutiamo quelli che annullano la derivata prima
quindi: p
8
⇢ p > 11
11 < x=±
x=0 2
per t = 0 ! per t = ± !
y=4 2 >
: 5
y=
4
Per l’insieme B2 restringiamo la funzione calcolando:
0
(t) = f (t, 12) = t2 2 · 11 (t) = 2t
Tra i punti candidati ad essere massimi e minimi valutiamo quelli che annullano la derivata prima
quindi: ⇢
x=0
per t = 0 !
y = 12
Confrontiamo tutti i valori trovati aggiungendo per semplicità i punti di intersezione fra parabola
e retta:
f (0,!
1) = 0 massimo assoluto
p
11 5 23
f ± , = ⇠ 4
2 4 8
f (0, 4) = 18
f (±4, 12) = 354 minimo assoluto
f (0, 12) = 338
4
LUISS, Dipartimento di Economia e Finanza. A.A. 2020-2021
Esame scritto di Metodi Matematici per Economia e Finanza del giorno 10 Dicembre 2020
Docente: Prof. Marco Papi; Assistenti dott.ssa Laura Mazzoli e dott.ssa Vanessa Raso
Sia x0 6= 0.
Soluzione.
a) By considering the denominator t2 5t + 6 = (t 2)(t 3) we get three intervals for x(t):
So Z Z Z
1 1 1
ds = ds ds = ln |s 3| ln |s 2| + c
s2 5s + 6 s 3 s 2
it follows Z ✓ ◆2 ✓ ◆2
x(t)
dr t 3 3
= 2 ln |s 3| ln |s 2|t0 = ln ln
x0 r t 2 2
Since x0 > 0
✓
◆2 ✓ ◆2 ✓ ◆ ✓ ◆ 2 ✓ ◆!
t 3 3 x(t) t 3 4
ln x(t) ln x0 = ln ln ) ln = ln
t 2 2 x0 t 2 9
✓ ◆2 ✓ ◆ ✓ ◆2
x(t) t 3 4 4 t 3
= ) x(t) = x0
x0 t 2 9 9 t 2
5
c) If x0 = 3 then the solution is
✓ ◆2
4 t 3
x(t) =
3 t 2
it is defined in the interval I1 = ( 1, 2) Let’s compute the limits and the first derivative:
4
• lim x(t) =
t! 1 3
• lim x(t) = +1
t!2
✓ ◆2
2x(t) 2 4 t 3 8 (t 3)
• x0 (t) = 2
= · =
t 5t + 6 t2 5t + 6 3 t 2 3 (t 2)3
• We get x0 (t) > 0 if t 2 I1 . The function is strictly increasing
• The maximal interval of solution is 4
3 , +1 , inf = 4
3 and sup = +1
we get the following graph:
6
Nome e Cognome Matricola
Esercizio 2.2 [ pt totali] Sia data la seguente equazione differenziale del secondo ordine x00 (t) =
ax(t) + bx2 (t) dove a 2 R e b 2 R.
a) Scrivere un sistema di equazioni del primo ordine che sia equivalente all’equazione data;
b) Descrivere le orbite del sistema nel caso in cui b = 0 e a = 1.
c) Descrivere le orbite del sistema nel caso in cui b = 0 e a > 1. Cosa cambia rispetto al punto b)?
d) Determinare i punti di equilibrio per generici valori strettamente positivi di a e b e studiarne la
stabilità.
Soluzione.
a) Ponendo x0 (t) = y(t), si ottiene y 0 (t) = x00 (t) = ax(t) + bx2 (t) quindi un sistema equivalente
all’equazione data è: ⇢ 0
x (t) = y(t)
y 0 (t) = ax(t) + bx2 (t)
✓ ◆
0 1
b) Nel caso in cui b = 0 e a = 1 il sistema è lineare con matrice associata i cui autovalori
1 0
sono i numeri complessi = ±i con parte reale nulla. Inoltre la matrice ha già la forma complessa
canonica pertanto le orbite sono circonferenze concentriche all’origine degli assi;
✓ ◆
0 1
c) Nel caso in cui b = 0 e a > 0 il sistema è lineare con matrice associata i cui autovalori
a 0
p
sono i numeri complessi = ±i a con parte reale nulla. p Come autovettori associati alla matrice
si possono scegliere ad esempio u = (1, 0) e v = (0, a). Pertanto la matrice del cambiamento
di base (uv) rappresenta una trasformazione geometrica che lascia inalterata
p la prima componente
di un vettore mentre dilata la seconda componente di un fattore a. Una volta applicata tale
trasformazione le orbite risultano, rispetto alla base di autovettori, delle circonferenze concentriche
all’origine degli assi come nel caso precedente. Pertanto per ricavare da esse le orbite nella base
originaria bisogna applicare la trasformazione inversa, cioè lasciare inalterata la prima componente
e moltiplicare la seconda per un fattore p1a . Si ottengono quindi delle elissi che hanno il centro
(punto medio tra i fuochi) nell’origine.
7
Esercizio 2.3 [7 pt totali] Si consideri il problema di trovare i punti estremali globali della funzione
utilità, dipendente dal parametro 2 (0, 1),
u(x, y, z) = x y z
x 0 y 0 z 0 p 1 x + p2 y + p3 z I
Soluzione.
Le funzioni vincolari sono
rg1 (x, y, z) = (1, 0, 0), rg2 (x, y, z) = (0, 1, 0), rg3 (x, y, z) = (0, 0, 1), rg4 (x, y, z) = ( p1 , p2 , p3 ),
a.
Controlliamo se le condizioni di qualificazione dei vincoli sono soddisfatte
• Nel caso in cui si annulla un solo vincolo occorre che il gradiente di ciascuna funzione gi sia non
nullo sui punti in cui vale l’uguaglianza. Ciò è sicuramente vero in quanto tutti i gradienti sono
costanti e non nulli.
• Nel caso in cui si annullano solo due vincoli occorre che i gradienti dei ude vincoli che si annul-
lano siano linearmente indipendenti. Tutti i gradienti sono costanti e a due a due linearmente
indipendenti, quindi le condizioni di qualificazione sono soddisfatte
• Nel caso in cui si annullano esattamente tre vincoli occorre che i corrispondenti gradienti siano
linearmente indipendenti. Anche qui notiamo che tutti i quattro gradienti sono costanti e a tre a
tre linearmente indipendenti, quindi le condizioni di qualificazione sono soddisfatte.
• Infine i quattro vincoli non si annullano mai tutti insieme. Infatti i primi tre si annullano insieme
solo nell’origine che però non annulla il quarto vincolo, essendo p1 , p2 , p3 , I tutti > 0
con l’ulteriore vincolo sul segno del moltiplicatore 4 per la ricerca dei punti di massimo e minimo. I
punti della regione per cui si annulla almeno uno dei primi tre vincoli saranno tutti candidati ad essere
estremali. c.
Osserviamo innanzitutto che il gradiente di u non si annulla in alcun punto interno alla regione. Restano
8
da trovare i punti stazionari dove si annulla il quarto vincolo. Per trovare tali punti stazionari vincolati
occorre risolvere il sistema (che è un caso particolare di quello scritto al punto (b) qui sopra):
8
>
> x 1y z = 4 p1
>
> 1
>
> y x z = 4 p2
>
> 1
< z y x = 4 p3
p 1 x + p2 y + p3 z = I
>
>
>
> x>0
>
>
>
> y>0
:
z>0
Moltiplicando per x la prima equazione, per y la seconda, per z la terza, si ricava che
x y z = 4 p1 x = 4 p1 y = 4 p1 z
Dato che 4 > 0 (segue ad esempio dalla prima equazione e dal fatto che tutte le variabili sono
strettamente positive) si ha che
p1 x = p 2 y = p 3 z
Sostituendo nell’ultima equazione si ha quindi
I
3p1 x = I =) x =
3p1
Possiamo ora ricavare x e y dalle equazioni precedenti ricavando il punto critico
✓ ◆
I I I
, ,
3p1 3p2 3p3
d.
Osserviamo innanzitutto che la regione (chiamiamola D) su cui cerchiamo i punti estremali è compatta
(chiusa perchè contiene tutta la sua frontiera, dato che le disuguaglianze vincolari sono tutte larghe,
limitata perchè è contenuta in una palla abbastanza grande con centro l’origine). Inoltre la funzione è
continua su D. Quindi esistono di sicuro massimo e minimo grazie al teorema di Weierstrass. Il punto
trovato non può essere di minimo globale dato che il moltiplicatore è positivo. Per vedere se è di massimo
basta confrontare il valore di u in esso con quello di u negli altri punti candidati. Come si vede il valore
negli altri punti candidati è 0 e quindi tal punto è di massimo globale. Per quanto riguarda il minimo
globale si osserva che f (x, y, z) 0 per ogni (x, y, z) 2 D e che f (x, y, z) = 0 quando si annulla anche
una sola delle variabili. Ne segue che tutti i punti della regione D dove si annulla almeno una delle tre
coordinate sono punti di minimo globale