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LUISS, Dipartimento di Economia e Finanza. A.A.

2020-2021
Esame scritto di Metodi Matematici per Economia e Finanza del giorno 10 Dicembre 2020
Docente: Prof. Marco Papi; Assistenti Dott.ssa Laura Mazzoli e Dott.ssa Vanessa Raso

Nome e Cognome Matricola

1 Prima parte - P1 (16 punti)


Esercizio 1.1 [5 pt totali]
Sia T l’applicazione lineare definita da (le coordinate di x sono rispetto alla base canonica):
0 1 0 1
x1 3x1 + 6x3
T @ x2 A = @ 2x1 + x2 + 5x3 A
x3 x1 + 2x2 + 4x3

a) Trovare la matrice associata a T rispetto alla base canonica.

b) Trovare la matrice associata a T rispetto alla base F = (f1 , f2 , f3 ), dove f1 = e1 e3 ; f2 = e2 ed


f 3 = e1 + e2 .

c) Determinare, rispetto alla base canonica, le dimensioni di KerT e ImT ed una loro base.

d) Dire per quali valori di k 2 R il vettore v = (k 3, 2k 3, k 2 ) appartiene a ImT e per quali valori
appartiene a KerT .

Soluzione.

a) Per trovare la matrice associata a T rispetto alla base canonica calcoliamo

T (e1 ) = (3, 2, 1)
T (e2 ) = (0, 1, 2)
T (e3 ) = (6, 5, 4)

the matrix is 0 1
3 0 6
A=@ 2 1 5 A
1 2 4

b) Per trovare la matrice associata a T in base F abbiamo due possibili procedimenti. Possiamo trovare
la matrice del cambiamento di base (U ) da E a F.
0 1 0 1
0 0 1 0 0 1
U =@ 1 1 1 A; and U 1
=@ 1 1 1 A
1 0 0 1 0 0

In questo modo la matrice AF nella base F risulta:


0 1
2 2 3
AF = U 1 AE U = @ 0 3 3 A
6 0 3
Altrimenti possiamo ricavare i trasformati dei vettori della base F espressi in questa base:

(a) T (f1 ) = T (0, 1, 1) = ( 6, 4, 2) quindi


8 8
< 0+a+c= 6 < a=2
af1 + bf2 + cf3 = ( 6, 4, 2) a+b+c= 4 ! b=0
: :
a+0+0= 2 c= 6

(b) T (f2 ) = T (0, 1, 0) = (0, 1, 2) quindi


8 8
< 0+a+c=0 < a= 2
af1 + bf2 + cf3 = (0, 1, 2) a+b+c=1 ! b=3
: :
a+0+0=2 c=0

1
(c) T (f3 ) = T (1, 1, 0) = (3, 3, 3) quindi
8 8
< 0+a+c=3 < a= 3
af1 + bf2 + cf3 = (3, 3, 3) a+b+c=3 ! b=3
: :
a+0+0=3 c=3

La matrice risulta la stessa trovata in precedenza


c) Il rango di AE è due quindi dim(ImmT ) = 2 di conseguenza sappiamo che dimKer(T ) = 1. Le
prime due colonne di AE sono una base di ImmT . Per trovare una base per il NUcleo dobbiamo
risolvere il sistema omogeneo
8 8
< 3x + 6z = 0 < x = 2t
2x + y + 5z = 0 ! y= t
: :
x + 2y + 4z = 0 z=t
80 1 0 19 80 19
< 3 0 = < 2t =
ImmT = Span @ 2 A , @ 1 A e KerT = @ t A
: ; : ;
1 2 t

d) Il vettore appartiene a ImmT se risulta linearmente dipendente rispetto ai vettori della base, quindi
se la matrice formata dai vettori della base e v ha determinante nullo:
3 0 k 3
2 1 2k 3 = 3(k 2 3k + 3)
1 2 k2

Dato che il determinante non si annulla per alcun valore reale di k, si conclude che v non appartiene
ad ImmT . Invece v 2 KerT se risulta proporzionale al vettore della base:
8
< 2t = k 3
t = 2k 3
:
t = k2

Da cui risulta k = 1

2
0 1
2 0 0
Esercizio 1.2 [ 4 pt totali] Data la matrice A = @ 0 5 3 A determinarne lo spettro, trovare, se
0 2 0
possibile, una base di autovettori e diagonalizzare la matrice.

Soluzione.
Calcoliamo gli autovalori:

pA ( ) = det(A I) = 0 ! (2 )2 (3 )=0

Ci sono due autovalori REALI E DISTINTI 1 = 3 2 = 2, ma ( 1 ) = mg ( 1 ) = 1 mentre ma ( 2) =2


quindi la matrice si può diagonalizzare se e solo se l’autospazio associato a 2 ha dimensione 2.

1. Cerchiamo il primo autovettore:


0 1 8 8
1 0 0 < x=0 < x=0
A 1I =
@ 0 2 3 A (A 1 I)v =0 ! 2y + 3z = 0 ! 3
: : y= z
0 2 3 2y 3z = 0 2
Un autovettore è quindi v1 = (0, 3, 2).
2. Cerchiamo il secondo autospazio:
0 1 8
0 0 0 ⇢ ⇢ < x=t
@ 3y + 3z = 0 3y = 3z
A 2 I = 0 3 3 A (A 2 I)v =0 ! ! ! y=s
2y 2z = 0 x=t :
0 2 2 z= s

La dimensione dell’autospazio trovato è due (dipende da due parametri) quindi ma ( 2) = mg ( 2)


e la matrice risulta diagonalizzabile. Gli autovettori sono:
0 1 0 1
1 0
v2 = @ 0 A v3 = @ 1 A
0 1

La matrice del cambiamento di base e la sua inversa sono:


0 1 0 1
0 1 0 0 1 1
U =@ 3 0 1 A U 1=@ 1 0 0 A
2 0 1 0 2 3

e quindi 0 1
3 0 0
U 1 AU = @ 0 2 0 A
0 0 2

3
Esercizio 1.3 [ 6 pt totali] Data la funzione

f (x, y) = x2 2(y 1)2

a) Calcolare il gradiente e determinare gli eventuali punti stazionari;


b) Dire precisamente quali informazioni fornisce la matrice Hessiana, calcolata nei punti critici, sulla
natura di essi.

c) Determinarne i punti di massimo e minimo relativamente all’insieme

A = {(x, y) 2 R2 |y  x2 + 4, y 12}

Svolgimento.
a) Il gradiente è rf (x, y) = ( 2x, 4(y 1)) e si annulla nel punto P (0; 1);
b) Sappiamo che esiste un solo punto critico per la funzione (P = (0, 1)). Calcolando l’Hessiano della
matrice si ottiene: ✓ ◆
2 0
Hf (x, y) =
0 4
che è ovunque definito negativo quindi P è un punto di massimo locale per la funzione.
c) L’insieme A = {(x, y) 2 R2 |y  x2 +4, y 12} è delimitato da una parabola e da una retta quindi
limitato , contiene il suo bordo ed è, pertanto, un insieme compatto, possiamo quindi applicare il
Teorema di Weiestrass e affermare che la funzione ammette, nell’insieme A, massimo e minimo
assoluti. Per determinarli studiamo dapprima la funzione all’interno della regione A avvalendoci di
quanto trovato al punto b) P è un punto di massimo locale per la funzione. Proseguiamo studiando
i massimi e minimi della funzione sui punti di frontiera ovvero sugli insiemi

B1 = {(x, y) 2 R2 |y = x2 + 4, y > 12} e B2 = {(x, y) 2 R2 |y = 12, y < x2 + 4}

Per l’insieme B1 restringiamo la funzione calcolando:


0
(t) = f (t, t2 +4) = t2 2( t2 +4 1)2 = 2t4 +10t2 18 (t) = 8t3 +22t = 2t(4t2 11)

Tra i punti candidati ad essere massimi e minimi valutiamo quelli che annullano la derivata prima
quindi: p
8
⇢ p > 11
11 < x=±
x=0 2
per t = 0 ! per t = ± !
y=4 2 >
: 5
y=
4
Per l’insieme B2 restringiamo la funzione calcolando:
0
(t) = f (t, 12) = t2 2 · 11 (t) = 2t

Tra i punti candidati ad essere massimi e minimi valutiamo quelli che annullano la derivata prima
quindi: ⇢
x=0
per t = 0 !
y = 12
Confrontiamo tutti i valori trovati aggiungendo per semplicità i punti di intersezione fra parabola
e retta:
f (0,!
1) = 0 massimo assoluto
p
11 5 23
f ± , = ⇠ 4
2 4 8
f (0, 4) = 18
f (±4, 12) = 354 minimo assoluto
f (0, 12) = 338

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LUISS, Dipartimento di Economia e Finanza. A.A. 2020-2021
Esame scritto di Metodi Matematici per Economia e Finanza del giorno 10 Dicembre 2020
Docente: Prof. Marco Papi; Assistenti dott.ssa Laura Mazzoli e dott.ssa Vanessa Raso

Nome e Cognome Matricola

2 Seconda parte - P2 - 16 punti


Esercizio 2.1 [5 pt totali] Data la seguente CP-ODE
8
>
> 2x(t)
< x0 (t) =
t2 5t + 6
>
>
:
x(t0 ) = x0 .

Sia x0 6= 0.

(a) Determinare, al variare di t0 2 R, l’intervallo di definizione massimale della soluzione


(b) Fissato t0 = 0 and x0 2 (0, +1), determinare la soluzione, motivando bene la risposta.
(c) Tracciare il grafico della soluzione trovata al punto b) quando x0 = 3. In particolare calcolare limiti,
monotonia della soluzione , sup e inf

Soluzione.
a) By considering the denominator t2 5t + 6 = (t 2)(t 3) we get three intervals for x(t):

• If t0 < 2 the interval is I1 = ( 1, 2)


• if 2 < t0 < 3 the interval is I2 = (2, 3)
• if t0 > 3 the interval is I3 = (3, +1)
b) We solve the ODE by using the separation of variables. In order to divide by x(t) we must avoid
x(t) = 0 this is an equilibrium point but, according to the condition x0 6= 0, this is not a solution
of the CP - ODE. Z x(t) Z t
dr 2
= 2
ds
x0 r 0 s 5s + 6
To solve the integral we must find two real numbers A and B such that:
⇢ ⇢
1 A B (A + B)s + ( 3B 2A) A= B A=1
= + = ) )
s2 5s + 6 s 3 s 2 (s 3)(s 2) 3B 2A = 1 B= 1

So Z Z Z
1 1 1
ds = ds ds = ln |s 3| ln |s 2| + c
s2 5s + 6 s 3 s 2
it follows Z ✓ ◆2 ✓ ◆2
x(t)
dr t 3 3
= 2 ln |s 3| ln |s 2|t0 = ln ln
x0 r t 2 2
Since x0 > 0

◆2 ✓ ◆2 ✓ ◆ ✓ ◆ 2 ✓ ◆!
t 3 3 x(t) t 3 4
ln x(t) ln x0 = ln ln ) ln = ln
t 2 2 x0 t 2 9
✓ ◆2 ✓ ◆ ✓ ◆2
x(t) t 3 4 4 t 3
= ) x(t) = x0
x0 t 2 9 9 t 2

5
c) If x0 = 3 then the solution is
✓ ◆2
4 t 3
x(t) =
3 t 2
it is defined in the interval I1 = ( 1, 2) Let’s compute the limits and the first derivative:
4
• lim x(t) =
t! 1 3
• lim x(t) = +1
t!2
✓ ◆2
2x(t) 2 4 t 3 8 (t 3)
• x0 (t) = 2
= · =
t 5t + 6 t2 5t + 6 3 t 2 3 (t 2)3
• We get x0 (t) > 0 if t 2 I1 . The function is strictly increasing
• The maximal interval of solution is 4
3 , +1 , inf = 4
3 and sup = +1
we get the following graph:

6
Nome e Cognome Matricola

Esercizio 2.2 [ pt totali] Sia data la seguente equazione differenziale del secondo ordine x00 (t) =
ax(t) + bx2 (t) dove a 2 R e b 2 R.

a) Scrivere un sistema di equazioni del primo ordine che sia equivalente all’equazione data;
b) Descrivere le orbite del sistema nel caso in cui b = 0 e a = 1.
c) Descrivere le orbite del sistema nel caso in cui b = 0 e a > 1. Cosa cambia rispetto al punto b)?
d) Determinare i punti di equilibrio per generici valori strettamente positivi di a e b e studiarne la
stabilità.

Soluzione.
a) Ponendo x0 (t) = y(t), si ottiene y 0 (t) = x00 (t) = ax(t) + bx2 (t) quindi un sistema equivalente
all’equazione data è: ⇢ 0
x (t) = y(t)
y 0 (t) = ax(t) + bx2 (t)
✓ ◆
0 1
b) Nel caso in cui b = 0 e a = 1 il sistema è lineare con matrice associata i cui autovalori
1 0
sono i numeri complessi = ±i con parte reale nulla. Inoltre la matrice ha già la forma complessa
canonica pertanto le orbite sono circonferenze concentriche all’origine degli assi;
✓ ◆
0 1
c) Nel caso in cui b = 0 e a > 0 il sistema è lineare con matrice associata i cui autovalori
a 0
p
sono i numeri complessi = ±i a con parte reale nulla. p Come autovettori associati alla matrice
si possono scegliere ad esempio u = (1, 0) e v = (0, a). Pertanto la matrice del cambiamento
di base (uv) rappresenta una trasformazione geometrica che lascia inalterata
p la prima componente
di un vettore mentre dilata la seconda componente di un fattore a. Una volta applicata tale
trasformazione le orbite risultano, rispetto alla base di autovettori, delle circonferenze concentriche
all’origine degli assi come nel caso precedente. Pertanto per ricavare da esse le orbite nella base
originaria bisogna applicare la trasformazione inversa, cioè lasciare inalterata la prima componente
e moltiplicare la seconda per un fattore p1a . Si ottengono quindi delle elissi che hanno il centro
(punto medio tra i fuochi) nell’origine.

d) (1,5 punti) Per determinare i punti di equilibrio risolviamo il seguente sistema



y=0
kx + cx2 = 0

le cui soluzioni sono P1 = (0, 0) e P2 = k


c,0. Per studiarne la stabilità applichiamo
✓ il teorema ◆di
0 1
Hartman-Grossman al sistema precedente. Calcoliamo lo Jacobiano J(x, y) = .
✓ ◆ k + 2cx 0
0 1
Calcolando lo Jacobiano nel punto P1 otteniamo: J(0, 0) = che, come abbiamo visto
k 0
prima, ha due autovalori complessi con parte reale nulla, il punto P1 è pertanto di equilibrio stabile
(neutralmente stabile, non asintoticamente). ✓ ◆
0 1
Calcolando lo Jacobiano nel punto P2 otteniamo: J kc , 0 = tale matrice ha polinomio
k 0
p
caratteristico 2 k = 0, pertanto gli autovalori sono reali distinti: = ± k. Dato che gli auto-
valori non sono entrambi positivi, il punto P2 è pertanto di equilibrio instabile.

7
Esercizio 2.3 [7 pt totali] Si consideri il problema di trovare i punti estremali globali della funzione
utilità, dipendente dal parametro 2 (0, 1),

u(x, y, z) = x y z

sotto i vincoli, dipendenti dai parametri p1 , p2 , p3 , I tutti > 0,

x 0 y 0 z 0 p 1 x + p2 y + p3 z  I

(a) Mostrare che le condizioni di qualificazione dei vincoli sono soddisfatte

(b) Scrivere, ove possibile, il sistema delle condizioni necessarie.

(c) Trovare i punti stazionari vincolati.

(d) Trovare gli estremali globali.

Soluzione.
Le funzioni vincolari sono

g1 (x, y, z) = x, g2 (x, y, z) = y, g3 (x, y, z) = z, g4 (x, y, z) = p1 x p2 y p3 z + I

I loro gradienti sono

rg1 (x, y, z) = (1, 0, 0), rg2 (x, y, z) = (0, 1, 0), rg3 (x, y, z) = (0, 0, 1), rg4 (x, y, z) = ( p1 , p2 , p3 ),

a.
Controlliamo se le condizioni di qualificazione dei vincoli sono soddisfatte

• Mostrare che le condizioni di qualificazione dei vincoli sono soddisfatte

• Nel caso in cui si annulla un solo vincolo occorre che il gradiente di ciascuna funzione gi sia non
nullo sui punti in cui vale l’uguaglianza. Ciò è sicuramente vero in quanto tutti i gradienti sono
costanti e non nulli.

• Nel caso in cui si annullano solo due vincoli occorre che i gradienti dei ude vincoli che si annul-
lano siano linearmente indipendenti. Tutti i gradienti sono costanti e a due a due linearmente
indipendenti, quindi le condizioni di qualificazione sono soddisfatte

• Nel caso in cui si annullano esattamente tre vincoli occorre che i corrispondenti gradienti siano
linearmente indipendenti. Anche qui notiamo che tutti i quattro gradienti sono costanti e a tre a
tre linearmente indipendenti, quindi le condizioni di qualificazione sono soddisfatte.

• Infine i quattro vincoli non si annullano mai tutti insieme. Infatti i primi tre si annullano insieme
solo nell’origine che però non annulla il quarto vincolo, essendo p1 , p2 , p3 , I tutti > 0

Da quanto detto possiamo dire che le condizioni di qualificazioni sono soddisfatte. b.


Notiamo che u è C 1 all’ interno di R+ 3
ma non su tutto il bordo. Quindi il sistema di KKT si può scrivere
solo all’interno della regione e sulla parte di frontiera delimitata dal quarto vincolo. Dato che
1 1 1
ru(x, y, z) = x y z , y x z , z y x

il sistema delle condizioni necessarie è


8
>
> x 1y z = 4 p1
>
>
>
> y 1x z = 4 p2
>
>
>
> z 1y x = 4 p3
<
4 (p1 x + p2 y + p3 z I) =0
>
> x > 0
>
>
>
> y>0
>
>
>
> z>0
:
p 1 x + p 2 y + p3 z  I

con l’ulteriore vincolo sul segno del moltiplicatore 4 per la ricerca dei punti di massimo e minimo. I
punti della regione per cui si annulla almeno uno dei primi tre vincoli saranno tutti candidati ad essere
estremali. c.
Osserviamo innanzitutto che il gradiente di u non si annulla in alcun punto interno alla regione. Restano

8
da trovare i punti stazionari dove si annulla il quarto vincolo. Per trovare tali punti stazionari vincolati
occorre risolvere il sistema (che è un caso particolare di quello scritto al punto (b) qui sopra):
8
>
> x 1y z = 4 p1
>
> 1
>
> y x z = 4 p2
>
> 1
< z y x = 4 p3
p 1 x + p2 y + p3 z = I
>
>
>
> x>0
>
>
>
> y>0
:
z>0

Moltiplicando per x la prima equazione, per y la seconda, per z la terza, si ricava che

x y z = 4 p1 x = 4 p1 y = 4 p1 z

Dato che 4 > 0 (segue ad esempio dalla prima equazione e dal fatto che tutte le variabili sono
strettamente positive) si ha che
p1 x = p 2 y = p 3 z
Sostituendo nell’ultima equazione si ha quindi
I
3p1 x = I =) x =
3p1
Possiamo ora ricavare x e y dalle equazioni precedenti ricavando il punto critico
✓ ◆
I I I
, ,
3p1 3p2 3p3

d.
Osserviamo innanzitutto che la regione (chiamiamola D) su cui cerchiamo i punti estremali è compatta
(chiusa perchè contiene tutta la sua frontiera, dato che le disuguaglianze vincolari sono tutte larghe,
limitata perchè è contenuta in una palla abbastanza grande con centro l’origine). Inoltre la funzione è
continua su D. Quindi esistono di sicuro massimo e minimo grazie al teorema di Weierstrass. Il punto
trovato non può essere di minimo globale dato che il moltiplicatore è positivo. Per vedere se è di massimo
basta confrontare il valore di u in esso con quello di u negli altri punti candidati. Come si vede il valore
negli altri punti candidati è 0 e quindi tal punto è di massimo globale. Per quanto riguarda il minimo
globale si osserva che f (x, y, z) 0 per ogni (x, y, z) 2 D e che f (x, y, z) = 0 quando si annulla anche
una sola delle variabili. Ne segue che tutti i punti della regione D dove si annulla almeno una delle tre
coordinate sono punti di minimo globale

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