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• Formazione: espansione della domanda, stallo dell’o erta, animazione della comunità

degli operatori.

Formazione è un’attività educativa, il suo obiettivo è la promozione, di usione e


aggiornamento del sapere e dei modi di utilizzo del sapere. Necessità di creare un
momento di crescita dei soggetti a cui si rivolge -> attività educativa si lega ad
apprendimento e cambiamento.

I soggetti cambiano in quanto apprendono (legame fattuale), le organizzazioni


apprendono in quanto cambiano (legame possibile, non fattuale).

• Assunti di base della formazione:


- La formazione deve essere pensata e realizzata in termini di processo;

- La formazione deve condividere un signi cato e un orientamento strategico;

- La formazione richiede tecnologia ed espressione dei valori.

• Ciclo della formazione: analisi dei bisogni -> progettazione -> azione formativa ->
valutazione dei risultati.

Il processo formativo è inteso come una facilitazione alla costruzione di un’alleanza tra il
formatore, il committente e i partecipanti, capace di contribuire al progetto permanente
dell’apprendimento durante tutta la vita (lifelong Learning).

Divisione tra SO e SI (Sistema Operativo = nalizzato all’esecuzione e Sistema


Informativo = insieme di istruzioni, regole, tecniche, linguaggi e procedure indispensabili
per la formazione).

- Analisi dei bisogni -> la realizzazione di una ricerca di analisi dei bisogno formativi
è nalizzata a rispondere ai bisogni di apprendimento degli attori organizzativi e
per questo sono necessarie informazioni ben speci che;

- Valutazione dei bisogni -> l’obiettivo di questa fase è attribuire senso e signi cato
ai fenomeni osservati. Importanza per quanto riguarda il concetto di trasferibilità
degli apprendimenti. Ci sono dei facilitatori che l’organizzazione potrebbe attivare
per generalizzare un comportamento professionale che introduca le nuove
conoscenze acquisite in formazione e le riversi nell’ambito dei contesti
organizzativi.

• Teoria generale della formazione: è necessaria una teoria per poter agire nel contesto
della formazione manageriale
- Sapere organizzativo:
- Campo organizzativo -> Teoria del Sistema Organizzativo come modo di
conoscere la natura e il funzionamento dell’organizzazione

- Campo manageriale -> Teoria del Soggetto per riferirsi alla con gurazione
organizzativa dei soggetti della formazione

- Campo apprendimento/cambiamento -> Teoria del Cambiamento per riferirsi in


generale alla dinamica del sistema

- Sapere pedagogico:
- Teoria degli Obiettivi (TdO) = teorie sulla natura, caratteristiche, articolazione e
d’ideazione delle nalità educative e formative;

1. Tipologie semplici

2. Tassonomie

3. Liste di capacità

- Teoria dell’Apprendimento (TdA) = insieme di conoscenze sui processi sottesi


all’imparare;

- Teoria dei Metodi (TdM) = insieme di istruzioni circa le modalità ed i mezzi


utilizzabili per agevolare l’apprendimento (quindi una teoria per l’insegnamento);

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- Teoria del Formatore (TdF) = teoria sulla natura, caratteristiche, qualità e direzione
dell’azione dell’insegnare

- Sapere tecnico:
- Campo attività educativa -> include speci ci ambiti di teoria connessi con il SI ed il
Sistema di Innovazione

• Condizioni per una TdO forte:


- Individuazione di un oggetto di erenziato rispetto ad una TdA;

- De nizione di collegamenti con una TdS necessariamente implicata;

- Articolazione die singoli obiettivi rispetto ad un quadro unitario e superamento di una


logica per elementi distinti e separati.

Una TdO si caratterizza quindi come una con gurazione articolata di traguardi educativi
(1), in rapporto ad un sistema di competenze del soggetto (2), e che soddis criteri di
unità, totalità e complessità (3).

• Tipologie semplici: obiettivi formativi identi cati in 3 aree di sapere distinte -> area di
sviluppo e miglioramento di unità di conoscenze, area di sviluppo e potenziamento di
determinate abilità, area di sviluppo e mutamento degli atteggiamenti.

• Tassonomie: lista più o meno complessa ed articolata di obiettivi educativi. Tipologie:


tassonomie più propriamente psicologiche, tassonomie di derivazione psicologica,
tassonomie contenutistiche.

• TdO e TdA:
- Di erenze -> si occupano di oggetti totalmente diversi non assimilabili l’uno all’altro,
la TdO ha per oggetto i traguardi educativi, mentre la TdA ha per oggetto i processi
di apprendimento
- Somiglianze -> livello di concettualizzazione, criteri che vincolano una teoria

• Criteri TdA:
- De nizione dell’oggetto -> una TdA ha come oggetto i processi soggettivi che
presiedono all’apprendimento;

- Riferimento al soggetto -> la TdA richiede l’esplicitazione del legame con una TdS. Il
soggetto è vero e proprio attore dell’apprendimento, coincide con l’evento stesso
dell’apprendere.

- De nizione di un oggetto ristretto all’ambito del progetto educativo

• Criteri TdM
- De nizione dell’oggetto -> ha come oggetto le strategie formative adottabili al ne di
attivare un percorso di apprendimento conforme con i traguardi educativi pre ssati

- Far riferimento esclusivamente al campo della formazione

- Precisi rimani ad altri elementi della TGF

• Metodi
• Tradizionali:
- Istruzione programmata -> apprendimento per rinforzo

- Lezione, lettura, discussione -> approccio accademico classico

- Caso -> situazione-problema che richiede una soluzione

- Role play -> passaggio de nitivo all’approccio attivo

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- Gruppo esperenziale -> molteplicità di metodologie formative in cui il
denominatore comune è la centratura sul gruppo, il gruppo è strumento e
momento, motivo e movente, soggetto e oggetto di apprendimento

- Gruppo di studio -> metodo che privilegia la dimensione della problem-analysis e


della discussione del confronto dall’alto.

• Emergenti
- Outdoor development -> propone un percorso di apprendimento dalla realtà ma in
situazioni limite che richiedono un completo coinvolgimento del soggetto e in
ambienti non familiari;

- Outward bound -> proposta di un percorso di sopravvivenza;

- Learning community, autonomy laboratory -> apprendimenti favorito dalla


costituzione spontanea di un gruppo di soggetti che reciprocamente si scelgono,
condividono gli stessi obiettivi di apprendimento e l’intenzione di realizzare un
progetto nalizzato.

- Action learning, joint development activities -> tentativo di saldare il momento


dell’apprendimento con quello dell’azione, trasformazione delle modalità connesse
con la gestione di un problema in quelle di un vero e proprio progetto di
apprendimento, volontà di promuovere un sapere per rielaborazione e scoperta
originale.

• Ri essivi -> area di tecniche formative

• Criteri TdF
- De nizione dell’oggetto -> una TdF ha per oggetto tutte le forme che può assumere
un’azione nalizzata alla sollecitazione di processi soggettivi di apprendimento in
vista del raggiungimento di speci ci traguardi educativi

- Con gurazione articolata di di erenti ruoli di educatore

- Connessioni e rimandi alla TdM

• Dibattito sul formatore anni 70-80


2. Chi e cosa fa il formatore -> si ha un’impressione di una gura professionale dai
con ni poco de niti. Varie opposizioni riguardo la gura del docente (docente-
tutor, trainer, gestore, consulente). Il formatore non può che trovare identità di ruolo
rispetto a compiti, obiettivi e responsabilità inerenti al progetto educativo;

3. Rischi del mestiere -> manipolazione, fantasie, triangolarità (formatore,


committente e utente. Il rischio è quello dell’incertezza dei rispettivi ruoli)

4. Expertises -> elementi che hanno a che fare con le esperienze richieste per un
e cace adempimento del ruolo, con le regole per l’azione formativa e con i
processi di preparazione e formazione personale.

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