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Libreremo

Questo libro è il frutto di un percorso di lotta per l’accesso alle conoscenze e alla formazione
promosso dal CSOA Terra Terra, CSOA Officina 99, Get Up Kids!, Neapolis Hacklab.
Questo libro è solo uno dei tanti messi a disposizione da LIBREREMO, un portale finalizzato alla
condivisione e alla libera circolazione di materiali di studio universitario (e non solo!).
Pensiamo che in un’università dai costi e dai ritmi sempre più escludenti, sempre più
subordinata agli interessi delle aziende, LIBREREMO possa essere uno strumento nelle mani
degli studenti per riappropriarsi, attraverso la collaborazione reciproca, del proprio diritto allo
studio e per stimolare, attraverso la diffusione di materiale controinformativo, una critica della
proprietà intellettuale al fine di smascherarne i reali interessi.
I diritti di proprietà intellettuale (che siano brevetti o copyright) sono da sempre – e soprattutto
oggi - grosse fonti di profitto per multinazionali e grandi gruppi economici, che pur di tutelare i
loro guadagni sono disposti a privatizzare le idee, a impedire l’accesso alla ricerca e a qualsiasi
contenuto, tagliando fuori dalla cultura e dallo sviluppo la stragrande maggioranza delle
persone. Inoltre impedire l’accesso ai saperi, renderlo possibile solo ad una ristretta minoranza,
reprimere i contenuti culturali dal carattere emancipatorio e proporre solo contenuti inoffensivi o
di intrattenimento sono da sempre i mezzi del capitale per garantirsi un controllo massiccio sulle
classi sociali subalterne.
L’ignoranza, la mancanza di un pensiero critico rende succubi e sottomette alle
logiche di profitto e di oppressione: per questo riappropriarsi della cultura – che sia un
disco, un libro, un film o altro – è un atto cosciente caratterizzato da un preciso
significato e peso politico. Condividere e cercare canali alternativi per la circolazione dei
saperi significa combattere tale situazione, apportando benefici per tutti.
Abbiamo scelto di mettere in condivisione proprio i libri di testo perché i primi ad essere colpiti
dall’attuale repressione di qualsiasi tipo di copia privata messa in atto da SIAE, governi e
multinazionali, sono la gran parte degli studenti che, considerati gli alti costi che hanno
attualmente i libri, non possono affrontare spese eccessive, costretti già a fare i conti con affitti
elevati, mancanza di strutture, carenza di servizi e borse di studio etc...
Questo va evidentemente a ledere il nostro diritto allo studio: le università dovrebbero
fornire libri di testo gratuiti o quanto meno strutture e biblioteche attrezzate, invece di creare di
fatto uno sbarramento per chi non ha la possibilità di spendere migliaia di euro fra tasse e libri
originali... Proprio per reagire a tale situazione, senza stare ad aspettare nulla dall’alto,
invitiamo tutt* a far circolare il più possibile i libri, approfittando delle enormi possibilità che ci
offrono al momento attuale internet e le nuove tecnologie, appropriandocene, liberandole e
liberandoci dai limiti imposti dal controllo repressivo di tali mezzi da parte del capitale.
Facciamo fronte comune davanti ad un problema che coinvolge tutt* noi!
Riappropriamoci di ciò che è un nostro inviolabile diritto!

csoa
TerraaTerra

Get Up Kids! Neapolis Hacklab csoa Terra Terra csoa Officina 99


www.getupkids.org www.neapolishacklab.org www.csoaterraterra.org www.officina99.org

www.libreremo.org
Rudimenti

nare, per ipotesi, una sola componente, questa avrebbe ampiezza


nulla, Pertanto la preesistenza delle singole componenti ha solamente
un significato analitico e non fisico.
Abbiamo finora polarizzato la nostra attenzione sul fenomeno
di fig. 6 , in quanto esso rappresenta il piG semplice tra i transitori.
Dal punto di vista musicale l'importanza aei transitori grandissima,
basti pensare che gli attacchi degli strumenti musicab sono appunto
descrivibili in termini di transitori.
Abbiamo visto che la fig. 6 rappresenta il toc isolato. Esso ha
numero illimitato di componenti: ne consegue che occupa una banda
illimitata. L'ampiezza del gmppo Af di componenti è raffigurata
in fig. 8 (in funzione della frequenza).

Figura 8

Si vede chiaramente come siano predominanti le frequenze basse.


Circuiti elettrici con banda passante infinita non possono essere rea-
lizzati, è interessante pertanto vedere come si trasforma il nostro t o ~
togIiendogli parte delle sue componenti. Perché il toc potesse passare
inalterato bisognerebbe che il circuito lasciasse passare tutte le fre-
quenze. Consideriamo invece un caso pratico: che il circuito abbia
una certa frequenza di taglio superiore, che, cioè, non lasci passare
le frequenze piii alte di un valore determinato. Allora il nostro toc
assumerà l'aspetto di fig. 9, cioè, anziché raggiungere all'istante un

Figura 9.
Automazione

dato di sincronizzazione successiva, relativamente incerto) disporre


di un nastro perforato e di tutto il sistema di emissione, di trasmis-
sione e di conversione del comando che ciò comporta per ciascuna dei
14 elementi di fiitraggio (che, di fatto, sarebbe allora sottoposto ad un
comando dinamico in forma adeguata).
Si potrebbero immaginare delle moltiplicazioni "strumentali" di
questo genere ad altri livelli, ad altre dimensioni. Per esempio, il pro-
blema ricordato prima della composizione di successioni di suoni com-
plessi potrebbe venire risolto in questo senso, se, disponendo di un
numero sufficiente di elementi di generazione sonora, si comanddsse
indipendentemente, ma in modo perfettamente sincronizzuto, la dine-
mica di ciascuno di essi. Tuttavia, noi sappiamo già che complessi
sonori di questa specie possono comportare un numero considerevole
di "parziali"; se si volessero rendere possibili tiltti i "numeri" uditiva-
mente utili, bisognerebbe disporre già di un piccolo laboratorio di ge-
neratori e di dispositivi automatici capaci di comandarli; bisognerebbe,
inoltre, dedicarsi al calcolo ed alla preparazione di nastri perforati resi
necessari da questo comando suddiviso. In queste condizioni, in ogni
caso, il dispendio di tempo e di energia, rimasto ,nella realtà immutato
in rapporto alle /orme di lavoro che si cerca di migliorare, risulterebbe
senza confronfo ridotto rispetto al risultato che ci si propone. Bisogna
assolutamente cominciare col cercare soluzioni pizi modeste. È possi-
bile che qualche pista, scoperta nel corso della nostra riflessione, ci pus- -=
sa aiutare a farci realmente progredire?
U n primo principio sembra essere quello di rendere il piti possibile
astratti, il piti possibile indipendenti, i dispositivi di comando dai di-
versi organi che essi stessi comandano. A condizione che questi ultimi
siano concepiti nel modo pid "standardizzato" possibile, che gli stessi
tipi di comando si possano applicare indipendentemente a ciascuno di
essi, sarà possibile, per esempio, comandare, in primo luogo grazie
a1l'"insieme" dei dispositivi di comando, ad un solo aspetto delle
forme sonore da plasmare, per esempio a elementi di pura generazio-
ne sonora (onde periodiche o no, sinusoidali o no). Poi, dopoU avere
per esempio registrata questa operazione su nastri magnet&ci mtrlti-
piste," e purché il controllo cronometrico dei differenti apparecchi sia
soddisfacente (la migliore garanzia k la sincronizzazione meccanica ri-
gida di tutti gli organi di trazione) si potrà sottoporre il risultato di
questa prima generazione ad una seconda operazione di trasforma-
zione (per esempio il filtruggio). In seguito, ancora, i differenti na-
stri perforati comanderanno la dinamica di uscita di differenti magne-
tofoni, i quali leggeranno diferenti materiali sonori complessi, ela-
borati in precedenza (secondo i metodi descritti) e registrati, e ver-
ranno mescolati (in modo sempre variabile, sempre rinnovubile) in
differenti strutture piti complesse, dove la velocità di lettura dei ma-
gnetofoni deve essere d i preferenza anch'essa variabile e variare secon-
do i comandi auromatici.

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