Sei sulla pagina 1di 1

Un volto luminoso

« tesoro » di cui parla il Vangelo, quel « pezzo di terra ».


Si tratta di quello che la tradizione cristiana chiama la missione.
È la capacità di parlare agli altri, dove le parole stesse non potrebbe-
ro sostituire il valore della luminosità del proprio volto, non potreb-
bero sostituirlo come capacità di indicazioni, di richiami, di giudizio,
di offerta di energia nuova, di offerta di amore agli altri.
È la missione, dunque. La missione non appartiene al fattore del
distacco: la missione appartiene già al possesso del regno di Dio. La
missione ci fa già sperimentare il possesso della gloria, la missione è
già gloria. E il fatto che essa sia così fragile, così meschinamente non
vissuta, nonostante tutto, dalla grande maggioranza di chi si dice cri-
stiano, è l'indice più rivelatore di una fede fumigante: non c'è un
volto luminoso, c'è un lucignolo fumigante per cui occorre nell'altro
© Tutti i diritti riservati - http://scritti.luigigiussani.org

l'eccezionale semplicità del bambino perché possa scoprire che in


noi cristiani c'è una parola diversa e che noi portiamo il peso, la
responsabilità di una comunicazione nuova. Per la maggior parte di
coloro che non sono più bambini, che hanno perso la povertà del
cuore e che perciò, a meno che non sappiano riconquistarla, non pos-
sono entrare nel regno dei cieli noi non siamo di alcun aiuto; siamo
solo fumo, perciò puzza, soffocamento.
Ma quello a cui, in ultima analisi, richiamo me stesso e voi è che
noi siamo a noi stessi fumo che soffoca. Il modo con cui viviamo la
vocazione cristiana porta a questo. E devo ricordarmi che il primo
spettatore di quello che Dio ha operato in me sono io e perciò il
primo oggetto di missione che ho sono io.
Preghiamo il Signore perché ci mandi il suo Spirito e rinnovi in
noi la sua chiamata, la renda capace di darci un volto luminoso, porta-
tore di significato. Non del significato che noi scegliamo, ma del si-
gnificato che Lui ci ha collocato fra le mani. Non c'è in realtà possi-
bilità di altra scelta, c'è possibilità solo di rifiuto, perché la vocazione
al cristianesimo è nella nostra storia e non nel nostro modo di sentire,
è indicata dalla posizione che Dio ci ha fatto assumere nella vita e in
cui ci veniamo a trovare. Che Egli mandi il suo Spirito, perché renda
la sua vocazione in noi un volto luminoso, senza paura del distacco e
della croce, capace di testimoniare la potenza sua nel mondo attra-
verso l'inizio di una vera letizia.
Dice S. Giacomo: « Se uno ascolta la Parola e non la mette in pra-
tica è simile a un uomo che mira in uno specchio il suo aspetto

15

Potrebbero piacerti anche