Schemi& Schede
di DIRITTO
INTERNAZIONALE
V Edizione
PARTE PRIMA
LE FONTI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE
C a p ito lo Prim o: Il diritto internazionale: nozioni generali, teorie sul suo
fondam ento giudirico, fonti .......................................................................................... Pag. 7
Capitolo 1 IL D IR IT T O IN T E R N A Z IO N A L E : N O Z IO N I G E N E R A L I,
T E O R IE S U L S U O F O N D A M E N T O G IU R ID IC O , F O N T I
___________ 1 . N o z io n i g e n e ra li
Nozione di diritto internazionale: complesso delle norme, scritte e consuetudinarie, che di
sciplinano I rapporti tra i soggetti della Com unità internazionale.
Norm e del diritto internazionale: sono tutte quelle regole di condotta il cui rispetto è da con
siderarsi obbligatorio: al comportamento prescritto a carico di un soggetto fa costantemente riscon
tro una pretesa di un altro soggetto a che tale comportamento sia tenuto (GIULIANO).
Soggetti della Com unità internazionale: devono intendersi tutti gli enti che possiedono l’astrat
ta attitudine a divenire titolari di diritti e obblighi previsti dalle norm e del diritto internazionale. Se,
in origine, la Comunità internazionale si qualificava come «com unità di Stati», nel tempo la soggetti
vità è stata riconosciuta anche alle organizzazioni internazionali e, più recentemente, agli individui.
Più controversa risulta l’attribuzione dello status di soggetti internazionali ad altri enti che pure parteci
pano alla vita di relazione internazionale e ne sono da questa influenzati (si pensi, ad esempio, ai p o
poli, ai m ovim enti d i liberazione nazionale - in prim is la Palestina - e alle im prese multinazionali).
Differenze
Il diritto internazionale, denominato anche diritto internazionale pubblico, non va confuso col dirit
to internazionale privato, che costituisce un ramo del diritto interno in quanto è formato dal com
plesso delle norm e giuridiche prodotte da uno Stato per regolare i rapporti privatistici colle
gati ad altri ordinam enti e stabilire i casi in cui vada applicato il diritto interno o quello straniero.
C a p ito lo 1 - Il diritto internazionale: nozioni generali, teorie sul suo fondam ento giuridico, fonti 7
2. Il s i s t e m a d e l l e f o n t i
C a p ito lo 1 - Il diritto internazionale: nozioni generali, teorie sul suo fondam ento giuridico, fonti 9
In sintesi
2 L A C O N S U E T U D IN E
G e n e r a lità
Nozione: è una regola non scritta avente carattere obbligatorio, che deriva dalla ripetizione di
un comportamento da parte dei soggetti della Comunità internazionale accompagnata dalla convin
zione che tale comportamento sia conforme a diritto. Le consuetudini costituiscono il diritto interna
zionale generale e, sul piano gerarchico, sono fonti d i rango p rimario.
E le m e n ti c o s t itu t iv i
2 .1 • L a d iu t u r n it a s ( E le m e n to o g g e ttiv o )
Nozione: è la reiterazione di uno stesso comportamento da parte della generalità dei membri del
la Comunità internazionale.
2 .2 • L’o p in io j u r i s s iv e n e c e s s it a t is ( E le m e n to s o g g e ttiv o )
Nozione: è la convinzione di uno Stato che un dato comportamento sia giuridicamente dovuto
perché corrispondente ad un imperativo giuridico. L'elemento dell'opinio iu ris consente di distinguere
una norma consuetudinaria dalla comitas gentium (cortesia internazionale).
C a p ito lo 2 - La consuetudine • 11
2 .3 • A c c e r t a m e n to d e ll’e s is t e n z a di u n a c o n s u e tu d in e
C a s i p a r t i c o l a r i r e l a t i v i a l l a f o r m a z i o n e e a l l ’a p p l i c a b i l i t à d i u n a
c o n s u e tu d in e
G eneralità: esistono casi particolari in cui la form azione e l'applicabilità di una norma consue
tudinaria coinvolgono un num ero più lim itato di soggetti internazionali.
Applicabilità della consue agli Stati di nuova secondo unanime dottrina la norma è ap
tudine formazione: plicabile
Il d i r i t t o c o n s u e t u d i n a r i o c o g e n t e ( j u s c o g e n s )
Nozione: complesso di norme consuetudinarie aventi rango gerarchico superiore rispetto alle
altre consuetudini che, e x art. 53 della Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati (1969), non sono
derogabili, né modificabili, a meno che non si formi una nuova norma internazionale dal medesimo
carattere cogente.
In sintesi
C a p ito lo 2 - La consuetudine • 13
Capitolo 3 I TRATTATI
G e n e r a lità
Nozione: il trattato è l'incontro delle manifestazioni di volontà di due o più soggetti di dirit
to internazionale dirette a creare, modificare o estinguere norme giuridiche internazionali. I termini
trattato, accordo, patto, convenzione etc. possono essere utilizzati indistintamente, mentre con le
espressioni Carta o Statuto si fa riferimento ai soli trattati istitutivi di organizzazioni internazionali.
L'idoneità dell'accordo internazionale a creare norme giuridicamente vincolanti per le parti si fon
da sulla norma consuetudinaria pacta su n t servanda.
L'accordo internazionale prevale, nei rapporti tra le parti, sulle consuetudini (ad eccezione di quel
le che costituiscono ju s cogens).
Ha origine volontaria
C la s s ific a z io n e
C a p ito lo 3 - I trattati 15
3. C o d i f i c a z i o n e : la C o n v e n z i o n e d i V i e n n a s u l d i r i t t o d e i t r a t t a t i
L a p r o c e d u r a d i fo r m a z io n e d e i tra tta ti
Principio generale: nel procedimento di formazione di un trattato vige il principio della libertà di for
ma, in virtù del quale qualsiasi manifestazione di volontà è valida, purché sia ritenuta tale da tutti i sog
getti partecipanti all’accordo.
5 A d e s i o n e , r i s e r v e , d i c h i a r a z i o n i i n t e r p r e t a t i v e , e n t r a t a in v i g o r e
C a p ito lo 3 - I trattati 17
o fro n ti d e g li S ta ti
terzi
trattati che creano diritti per i terzi: è
necessaria una forma di consenso (espli
cito o implicito) da parte dello Stato ter
zo. I diritti sono sempre revocabili unila
teralmente
C a p ito lo 3 - I trattati 19
E m e n d a m e n ti a i tra tta ti
Generalità: la Convenzione di Vienna dispone, all’art. 39, che un trattato può essere em enda
to dalle parti contraenti secondo la procedura prevista al successivo art. 41, salvo i casi in cui siano
le stesse disposizioni del trattato a disporre diversamente.
Differenze
L’emendamento differisce dalla revisione che implica una modifica più incisiva e sostanziale dell’in
tero trattato o di parte di esso.
___________8 . L a s u c c e s s io n e d e g li S ta ti n e i tr a tta ti
Nozione: trasferim ento da uno Stato ad un altro dei diritti degli obblighi previsti da un tratta
to internazionale in seguito a mutamenti territoriali, cambiamenti radicali di governo ed estinzione del
la soggettività internazionale. La materia è regolata dalla Convenzione di Vienna sulla successione
tra Stati nei trattati del 1978, entrata in vigore nel 1996 ma non ancora ratificata dall’Italia.
o trattati)
C a p ito lo 3 - I trattati • 21
EFFETTI
TRATTATI
^ \ S U I TRATTATI TRATTATI
CHE RESTANO
VICENDE CHE SI ESTINGUONO
IN VIGORE
DELLO STATO
SM EM BRAM ENTO * trattati localizzabili stipulati dallo * tutti i trattati non lo
di uno Stato, che si estingue Stato smembrato calizzabili stipulati
* trattati stipulati dagli eventuali Sta dallo Stato sm em
ti che acquisiscono parti dello Sta brato
to smembrato
INCO RPO RAZIO NE * trattati localizzabili stipulati dallo * tutti i trattati non lo
di uno Stato da parte di un al Stato incorporato calizzabili stipulati
tro Stato * trattati stipulati dallo Stato incor dallo Stato incorpo
porante rato
9 .1 • E s tin z io n e
o
conflitto armato. La prassi è sempre più
orientata verso il mantenimento dei trat
tati (o per una mera sospensione di essi
* legate alla volontà
durante il conflitto), affermando che du
delle parti
Cause rante un evento bellico possono conside
rarsi estinti i soli trattati incompatibili con
lo stato di guerra (es.: trattato di allean
► Per circostan- za militare)
ze non previ- la sopravvenienza di una nuova nor
ste m a di d iritto co g en te internazionale
confliggente con le disposizioni del trat
tato. Solo in tal caso l'estinzione opera
con effetti e x tu n c
9 .2 • In v a lid ità
Nozione: il trattato è invalido se le manifestazioni di volontà che hanno concorso alla sua for
m azione sono viziate. L’invalidità comporta l’estinzione del trattato stesso e l’annullamento di tutti i
suoi effetti, anche quelli prodotti in precedenza.
C a p ito lo 3 - I trattati 23
9 .3 • S o s p e n s io n e
Nozione: è il fenomeno in base al quale un trattato non produce effetti giuridici per un certo
periodo di tem po, pur restando in vigore tra le parti contraenti. Durante il periodo di sospensio
ne le parti sono liberate dall’obbligo di eseguire il trattato nei loro rapporti reciproci e non possono
compiere atti che ostacolino la ripresa dell’applicazione del trattato.
10. I r a p p o r t i t r a la c o n s u e t u d i n e e il t r a t t a t o
Se si accetta la tesi che vuole consuetudine e trattato posti su un piano di parità form ale, i rap
porti tra le due fonti devono ritenersi ispirati ai seguenti criteri:
— le x p o s te rio r d e ro g a t priori, per cui una norma successiva nel tempo può derogare ad una forma
tasi in precedenza;
— le x specialis derogat generali, ovvero una norma speciale può derogare ad una generale già vi
gente.
Ciò implica che una norma consuetudinaria può essere derogata da un accordo successivo e non
viceversa.
Eccezione alla regola: norm e consuetudinarie cogenti, ovvero norme accettate dalla Comu
nità internazionale nel suo insieme come norme alle quali non possono essere apportate deroghe o
modifiche se non da una nuova norma di diritto internazionale generale avente lo stesso carattere.
In sintesi
Il trattato costituisce l'incontro tra due o più manifestazioni di volontà da parte dei soggetti di dirit
to internazionale, volte a creare, modificare o estinguere norme internazionali. È una fonte di nor
o me particolari, perché valide per le sole parti contraenti, e trova il suo fondamento nella consuetu
dine pacta sunt servanda.
La disciplina di riferimento relativa alla conclusione dei trattati, alla loro interpretazione e applica
zione, all'apposizione di riserve e alle cause della loro validità o estinzione è contenuta nella Con
venzione di Vienna sul diritto dei trattati del 1969, che, oltre a riprodurre il diritto consuetudinario,
ha contribuito allo sviluppo progressivo di nuove norme in materia.
Se parte della dottrina qualifica i trattati come norme di rango secondario rispetto alle consuetudi
ni, per altra parte le due fonti sono invece dotate di pari rango e forza formale, e i loro rapporti de
vono rispondere ai principi le x p o sterio r derogat p rio ri e le x specialis derogat generali.
C a p ito lo 3 - I trattati 25
G L I A T T I D E L L E O R G A N IZ Z A Z IO N I
Capitolo IN T E R N A Z IO N A L I
Nozione: qualunque m anifestazione della volontà degli organi di una organizzazione inter
nazionale destinata ad incidere sulla sfera soggettiva degli Stati membri. Si tratta di fonti, previ
ste dagli accordi istitutivi delle organizzazioni internazionali che formano il cd. diritto internazionale
derivato, classificate in dottrina come fonti di secondo o di terzo grado a seconda della tesi adottata
circa il rapporto gerarchico tra consuetudini e trattato.
Nel testo dell’art. 38 dello Statuto della CIG esse non vengono mai menzionate tra le fonti alle
quali la Corte deve conformarsi per assicurare l’osservanza del diritto internazionale.
A tti a r ile v a n z a in t e r n a
Nozione: atti posti in essere al fine di dettare le regole di funzionam ento d ell’organizzazio
ne (regolamenti procedurali, ripartizione delle spese etc.) o che incidono sulla sua struttura, come
nel caso dell’ammissione di nuovi membri o della creazione di organi sussidiari. Tali atti sono vinco
lanti per tutti gli Stati membri e sono previsti dal trattato istitutivo di tutte le organizzazioni internazio
nali.
A tti a r ile v a n z a e s te r n a
Nozione: atti delle organizzazioni internazionali destinati a produrre effetti giuridici nell’or
dinam ento internazionale creando diritti e obblighi per gli Stati membri.
In sintesi
Nell'evoluzione del diritto internazionale giocano un ruolo sempre più rilevante le organizzazioni
internazionali, le cui manifestazioni di volontà incidono sulla sfera soggettiva degli Stati membri.
Ad esse, infatti, i rispettivi trattati istitutivi conferiscono la potestà di emanare atti (vincolanti e non)
destinati a produrre effetti giuridici nell'ordinamento internazionale.
Nella vita sociale internazionale opera attualmente un cospicuo numero di organizzazioni interna
zionali, sia a carattere universale (es. Nazioni Unite) sia a livello regionale (es. Consiglio d'Europa
e Unione europea).
LE A LTR E FO NTI
Capitolo D E L D IR IT T O IN T E R N A Z IO N A L E
Nozione: atti mediante i quali una sola parte (di solito uno Stato)
pone in essere norm e generatrici di diritti e obblighi che coin
volgono altri soggetti della Comunità internazionale
In sintesi
Capitolo 6 L A C O D IF IC A Z IO N E
D E L D IR IT T O IN T E R N A Z IO N A L E
Nozione: è la form ulazione chiara e com pleta, in form a scritta, delle norm e consuetudina
rie regolanti la vita di relazione dei soggetti della Comunità internazionale.
Obiettivo: dare maggiore certezza al diritto non scritto ed evitare il sorgere di controversie internazio
nali determinate da diverse interpretazioni delle norme consuetudinarie esistenti.
Soggetti: spetta agli stessi Stati la funzione di rilevare e codificare il diritto consuetudinario a cau
sa dell'inesistenza di un legislatore nella Comunità internazionale, spesso delegando tale compito ad
organismi internazionali a d hoc.
L a C o m m is s io n e d i d ir it t o in t e r n a z io n a le ( C D I)
Istituzione: con risoluzione (n. 174 del 21 novembre 1947) dell’Assemblea generale delle Nazio
ni Unite allo scopo di promuovere lo sviluppo progressivo del diritto internazionale e la sua codifica
zione. La Commissione è composta da esperti di diritto internazionale eletti dall’Assemblea generale.
___________ 2 . I r a p p o r t i t r a il d i r i t t o c o n s u e t u d i n a r i o e l ’a c c o r d o d i c o d i f i c a
z io n e
In sintesi
La codificazione, proponendosi non solo di trascrivere ma, a volta, anche di sviluppare il diritto in
ternazionale consuetudinario, può avere un'importanza non trascurabile ai fini sia dell'accertamen
to di una norma vigente sia dell'evoluzione del diritto internazionale generale.
Dalla conclusione di un accordo d i codificazione possono discendere:
1) un effetto dichiarativo, quando l'accordo si limita a dare forma scritta a norme già vigenti nel
diritto internazionale consuetudinario;
2) un effetto d i cristallizzazione, quando l'accordo dà forma scritta a norme che sono in corso di
formazione nel diritto internazionale consuetudinario, evidenziando la generalizzazione della
prassi e la realizzazione di una corrispondente opinio iuris;
3) un effetto creativo, quando l'accordo innova il diritto consuetudinario vigente, determinando lo
sviluppo progressivo del diritto internazionale generale. È chiaro che, se l'innovazione è irra
gionevole, l'effetto creativo non si produce (GIOIA).
PARTE SECONDA
I SOGGETTI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE
C a p ito lo Prim o: Lo Stato .......................................................................................................... Pag. 39
LO STATO
G e n e r a lità
R equisiti per a c q u is ire la ► Indipendenza (o sovranità esterna): esercizio della potestà di im
soggettività internazionale perio a titolo originario e in condizioni di parità con gli altri Stati. In-
tesa come capacità di uno Stato di autodeterminarsi e di assume
re una propria fisionomia nei rapporti internazionali senza essere
assoggettata ad un’organizzazione superiore (ciò rende lo Stato
superiorem non recognoscens)
O sservazioni
C a p ito lo 1 - Lo Stato 39
— i governi in esilio, che difettano di un territorio (dunque di uno dei tre elementi costitutivi) (v.
cap. 4).
La dottrina recente riconosce la soggettività dei microstati (es. Andorra, San Marino) a condi
zione che presentino realmente il requisito dell’indipendenza.
2. L a s o v r a n i t à t e r r i t o r i a l e e la d o m e s t i c j u r i s d i c t i o n
2 .1 • S o v r a n ità te r rito r ia le
Nozione: diritto dello Stato di esercitare in m aniera esclusiva il potere di governo sulla pro
pria com unità territoriale, cioè sugli individui — e sui beni ad essi appartenenti — che si trovano sul
suo territorio.
Obblighi conseguenti all’eser Non ingerenza negli affari interni di un altro Stato
cizio della sovranità Non usare o minacciare di usare la forza contro un altro Stato
2 .2 • D o m e s t ic j u r is d ic t io n (d o m in io ris e r v a to )
Nozione: m aterie che non rilevano per il diritto internazionale e nelle quali, di conseguenza,
lo Stato è libero da vincoli e obblighi. La CIG ha affermato (affare Nicaragua-Stati Uniti) che il domi
nio riservato ha ad oggetto la determinazione del sistema politico, economico, sociale e culturale e la
formulazione della politica estera.
Osservazioni
Il principio di dom estic jurisdiction può ben essere inteso come il diritto di uno Stato a tutelare la
propria sovranità dalle pressioni dei Paesi terzi e dal progressivo sviluppo delle competenze attri
buite alle organizzazioni internazionali; a tale diritto corrisponde l’obbligo, per gli altri soggetti di di
ritto internazionale, di non interferire nelle sue scelte di politica interna e internazionale (divieto di
ingerenza negli affari interni d i uno Stato).
Il ricorso ai principi di dominio riservato e non ingerenza è stato frequente nei settori che hanno re
gistrato una più intensa evoluzione del diritto internazionale, in prim is quello della tutela dei diritti
umani, ma viene oggi frenato, sotto la pressione di una nuova etica mondiale, dal moltiplicarsi del
le forme di cooperazione, associazione e, in alcuni casi, vera e propria integrazione fra Stati.
C a p ito lo 1 - Lo Stato 41
In sintesi
Gli Stati sono i principa li soggetti del diritto internazionale, gli unici ad avere natura originaria (non
derivata) e ad essere titolari del monopolio legittimo della forza fisica.
Per acquisire la soggettività devono presentare i requisiti dell’effettività e dell’indipendenza, ele
menti che non sono rilevabili nel caso degli Stati membri di Stati federali o di una Confederazione,
degli Stati fantoccio, di quelli vassallo e dei governi in esilio (i quali, peraltro, difettano di un terri
torio); non rilevano, invece, il riconoscimento da parte degli altri soggetti della Comunità interna
zionale, che spesso è legato a valutazioni politiche più che giuridiche, e le dimensioni dello Stato.
In quanto enti sovrani gli Stati sono spesso liberi da vincoli e obblighi internazionali (in virtù del
principio di dom estic jurisdiction); le principali lim itazioni, oltre a quelle che gli Stati volontariamen
te accettano mediante la conclusione di accordi, riguardano l’accoglimento sul proprio territorio de
gli stranieri e delle rappresentanze diplom atico-consolari dei Paesi terzi o delle organizzazioni in
ternazionali. A queste ultime, in particolare, il diritto internazionale concede un am pio regim e d i im
munità.
■
C a p ito lo 1 - Lo Stato 43
Capitolo 2 L E O R G A N I Z Z A Z I O N I I N T E R N A Z I O N A L I ( O I)
C la s s if ic a z io n e e c o m p o s iz io n e
Nozione: associazioni di Stati costituite mediante trattati (che ne disciplinano gli scopi e la strut
tura), dotate di uno Statuto e di organi propri per perseguire interessi comuni a tutti gli Stati membri.
O r g a n iz z a z io n i in t e r n a z io n a li n o n g o v e r n a tiv e ( O IN G )
Nozione: associazioni create ad iniziativa di persone private secondo le norme di diritto interno
di uno Stato e volte ad instaurare un legam e transnazionale fra persone fisiche ed enti di nazio
nalità diversa.
3. P e r s o n a lità in te r n a e in te r n a z io n a le d e lle O I
3 .1 • P e r s o n a lit à di d iritto in t e r n a z io n a le
3 .2 • P e r s o n a lit à di d iritto in te rn o
Nozione: riconoscimento della capacità di agire delle OI ovvero di stipulare contratti di diritto pri
vato, vendere e acquistare beni etc. negli ordinam enti degli Stati.
Personalità di diritto interno nel territorio degli Stati membri: è riconosciuta e disciplinata dal
le stesse norme istitutive dell’OI (ad es.: art. 104 Carta ONU).
Personalità di diritto interno nel territorio degli Stati terzi: è necessario far riferimento alle nor
me interne dello Stato che disciplinano la materia.
trattato istitutivo
Fonti convenzioni multilaterali a d hoc
accordo di sede concluso con lo Stato ospitante
Fiscali. Lo Stato in cui ha sede l’OI non può effettuare alcuna im
Privilegi posizione fiscale, né diretta né indiretta. Le OI, inoltre, possono
detenere fondi in qualunque valuta senza pagare diritti di dogana
L ’O N U ( O r g a n iz z a z io n e d e lle N a z io n i U n ite )
p o te re d ’in c h ie s ta : può
esercitare un’attività d’in
dagine, sia direttamente
sia istituendo una commis
sione a d hoc, su qualsiasi
controversia
potere di indicare a g li Sta
■soluzione paci
ti pro ce d im e n ti d i regola
fica delle con
m ento , senza intervenire
troversie
nel merito stesso della
controversia
potere di indicare term ini
Consiglio di si di regolam ento, entrando
Organi
curezza nel merito della controver
sia e suggerendo una so
luzione alla stessa
► C orte intern a
risoluzione pacifica delle controversie giuridi
zionale di giu
che sottoposte dagli Stati membri
stizia
funzione consultiva: fornire pareri su questio
• com piti
Organi ni giuridiche sollevate dall’Assemblea genera
le, dal Consiglio di sicurezza o da altri organi
o agenzie specializzate delle Nazioni Unite
IS T IT U T I S P E C IA L IZ Z A T I D E L L ’O N U
Is t it u t o A c c o r d o is t it u t iv o S ede S t r ut t ur a C o mpit i
F A O (Organizzazione per l’ali Québec 16-10-1945 Roma • Conferenza Migliorare l’alimentazione uma
mentazione e l’agricoltura) • Consiglio (49 membri) na e promuovere la produzione
• Direttore generale agricola
IL O (Organizzazione interna Parigi 28-4-1919 Ginevra • Conferenza generale Migliorare le condizioni di lavo
zionale del lavoro) • Consiglio d’amministrazione ro e il livello di vita
(56 membri)
• Ufficio internazionale del la
voro (BIT)
U N E S C O (Organizzazione per Londra 16-11-1945 (in vigore Parigi • Conferenza generale Rafforzare la collaborazione fra
l’educazione, la scienza e la dal 4-11-1946) • C o n s ig lio e s e c u tiv o (51 gli Stati attraverso la cultura, la
cultura) membri) scienza e l’educazione
• Segretariato
Capitolo 2 - Le organizzazioni internazionali (Ol)
IC A O (Organizzazione interna Chicago 7-12-1944 (in vigore Montreal • Assemblea Regolamentare il trasporto ae
zionale dell’aviazione civile) dal 4-4-1947) • Consiglio (33 membri) reo internazionale (civile)
• Commissione per la naviga
zione aerea
O M S (Organizzazione mondia New York 22-7-1946 (in vigore Ginevra • Assemblea mondiale della Promuovere la collaborazione
le della sanità) dal 7-4-1948) sanità internazionale in ambito sanita
• C o n s ig lio e s e c u tiv o (32 rio
membri)
• Segretariato
IM O (Organizzazione marittima Ginevra 6-3-1948 (in vigore dal Londra • Assemblea Regolamentare tutte le questio
internazionale) 17-3-1958) • Consiglio (32 membri) ni attinenti al trasporto maritti
• Segretariato mo
ITU (Unione internazionale del Madrid 9-12-1932 (in vigore Ginevra • Conferenza dei plenipoten Contribuire allo sviluppo di tut
le Telecomunicazioni) dal 1-1-1934) ziari ti i mezzi di comunicazione
• Consiglio (43 membri)
• Segretariato
O M P I (Organizzazione mondia Stoccolma 14-7-1967 (in vigo Ginevra • Assemblea generale Tutelare la proprietà intellettua
le della proprietà intellettuale) re dal 26-4-1970) • Conferenza le e stimolare l’attività creatrice
ui • Comitato di coordinamento in tutti i Paesi
• Ufficio Internazionale
cn
io Is t it u t o A c c o r do is t i t u t iv o S ede S t r ut t ur a C o m p it i
O M M (Organizzazione mondia Washington 11-10-1947 (in vi Ginevra • Congresso meteorologico Tutte le questioni connesse
le della meteorologia) gore dal 23-3-1950) mondiale all’atmosfera e ai cambiamenti
Parte Seconda - 1soggetti del diritto internazionale
5. L ’U n io n e e u r o p e a
CECA Stati firmatari: Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Belgio, Lus
semburgo
Obiettivo: cooperazione nel settore del carbone e dell'acciaio in
vista del raggiungimento di un'unione economica fra gli Stati euro
pei
5 .2 • D a lle C o m u n it à e u r o p e e a ll’ U n io n e e u r o p e a
caratteristiche:
— la CE ha costituito una comunità di
diritto di tipo sovranazionale, che ha
realizzato un'unione economica e
monetaria tra i Paesi membri carat
► T r a tta to di M a a terizzata dall'adozione di una mone
s t r i c h t (T ra tta to ta unica (euro) e dall'istituzione di una
sull'Unione) Banca centrale europea (BCE)
— i pilastri PESC e GAI hanno avuto na
tura intergovernativa, limitando il po
tere decisionale delle istituzioni co
munitarie a tutela degli interessi na
zionali
Generalità: gli originari Trattati CEE ed Euratom gettavano le basi per la creazione di un'unione do
ganale, implicante l'adozione di una tariffa doganale com une nei confronti dei Paesi terzi. Dopo il rag
giungimento di tale obiettivo (1° luglio 1968) la Commissione europea presentò un Libro bianco p e r il
completam ento del m ercato interno proponendo l'integrazione dei mercati nazionali, che spinse gli Sta
ti membri a concludere un accordo, l'Atto unico europeo, per la realizzazione di un m ercato unico (com
pletato il 1° gennaio 1993) caratterizzato dalla libera circolazione d i merci, persone, servizi e capitali.
L ibera circolazione dei ser ► Libertà di prestare la propria opera in uno Stato membro diverso
vizi da quello di stabilimento
L ibera circolazione dei ca ► Divieto di qualsiasi restrizione ai movimenti di capitali fra Stati mem
pitali bri nonché fra Stati membri e Paesi terzi
5 .5 • Is titu z io n i: c o m p o s iz io n e e c o m p e t e n z e
G eneralità: il conseguimento degli obiettivi che l'Unione europea si propone è stato affidato dai
Trattati a varie istituzioni: Parlamento europeo, Consiglio, Commissione, Corte dei conti, Corte di giu
stizia (denominata Corte di giustizia dell'Unione europea dal Trattato di Lisbona) e, da ultimi, Banca
centrale europea e Consiglio europeo.
► Parlam ento
europeo ■p o te ri deliberativi', adozione degli atti le
gislativi insieme al Consiglio
• com petenze
■p o te ri di controllo sugli atti e sulle istitu
Quadro
zioni
is titu z io
n a le (a r t.
13 TUE) ■capi di Stato e di Governo dei Paesi
membri
■un Presidente
► Consiglio
• com posizione ■il Presidente della Commissione
europeo
Ai lavori partecipa l'Alto rappresentante
dell'Unione per gli affari esteri e la politi
ca di sicurezza
Corte d i giustizia
Tribunale
struttura tripolare
tribunali specializzati (l'unico già istituito
è il Tribunale della funzione pubblica)
Corte di
g iu risd izio n e contenziosa: giudicare il
giustizia
comportamento di Stati e di istituzioni,
d ell’Unione
organi e organismi UE previo ricorso di
europea
uno Stato membro, un'istituzione o una
com petenze persona fisica o giuridica
giurisdizione non contenziosa: interpre
tare i trattati e decidere sulla validità de
gli atti UE previa richiesta delle giurisdi
zioni nazionali (rinvio pregiudiziale)
— Comitato esecutivo
organi decisionali
— Consiglio direttivo
C o rte dei
conti controllo sulla g estion e finanziaria
com petenze
dell'UE
5 .6 • A ltri o r g a n i e o r g a n is m i
5 .7 • L e fo n ti d e l d iritto d e r iv a to d e ll’ U n io n e
Atti
hanno lo scopo di sollecitare il destinatario a
ra c c o m a n d a
tenere un determinato comportamento giudi
zioni
Atti non vinco cato più rispondente agli interessi comuni
lanti
fissano il punto di vista dell'istituzione che li
pareri
emette in ordine ad una specifica questione
In sintesi
Una delle caratteristiche salienti dell'evoluzione del diritto internazionale è il ruolo sempre più rile
vante che hanno assunto le organizzazioni internazionali, associazioni tra Stati provviste di un pro
prio apparato di organi. Esse sono espressione della volontà degli Stati membri di unirsi per la re
alizzazione di f in i comuni, enunciati nel trattato istitutivo o in altro strumento disciplinato dal diritto
internazionale (non sono organizzazioni internazionali gli enti costituiti in virtù del diritto interno di
uno Stato: es. il Comitato Internazionale della Croce Rossa). Si tratta di enti dotati di soggettività
internazionale, nonché di personalità di diritto interno, possono ad esempio acquistare e dichiara
re beni immobili o stare in giudizio, e in generale, «godono nel territorio di ciascuno Stato membro
della capacità necessaria per l'esercizio delle loro funzioni e per il perseguimento di loro fini» (art.
104 Carta delle Nazioni Unite).
Capitolo 3 L ’IN D IV ID U O
1. N o z io n i g e n e ra li
Generalità: dalla fine della seconda guerra mondiale nel diritto internazionale si è progressiva
mente affermato un corpus di norme (consuetudinarie e convenzionali), relative soprattutto alla tute
la dei diritti umani, grazie alle quali è stata riconosciuta la soggettività internazionale dell’individuo.
Elem enti a sostegno della esistenza di un diritto d ’azione dell'individuo: si concretizza nel
soggettività internazionale la facoltà di avviare un procedimento giurisdizionale internazio
dell’individuo nale per violazioni di diritti umani
O sservazion i]--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Mentre nel caso degli Stati e delle organizzazioni internazionali può parlarsi di soggettività interna
zionale piena, in relazione all'individuo essa è lim itata dalle seguenti circostanze:
— sul piano della legittim azione processuale attiva, p o ch i sono ancora i sistem i d i garanzie diret
tamente attivabili dall'individuo per denunciare eventuali violazioni dei propri diritti (i più evolu
ti sono stati istituiti a livello regionale: es. la Corte europea dei diritti dell'uomo);
— sul piano della legittim azione processuale passiva, nonostante gli indubbi progressi compiuti
verso l'affermazione di un diritto internazionale penale resta ancora arduo perseguire g li indi
vidui responsabili d i g ravi crim ini internazionali.
R e g im e g iu r id ic o in t e r n a z io n a le r if e r ib ile a l l ’in d iv id u o
C a p ito lo 3 - L'individuo • 61
In sintesi
Il problema della soggettività internazionale dell'individuo ha assunto primaria importanza nel di
ritto internazionale odierno: dal secondo dopoguerra si è assistito, infatti, all'affermarsi di una co
piosa normativa (di natura sia convenzionale, sia consuetudinaria) che ha riguardato l'individuo so
prattutto in relazione alla tutela dei diritti umani.
Tale evoluzione ha indotto la dottrina a chiedersi «se l ’individuo non abbia assunto una sua autono
mia e una sua dignità n e ll’a m bito d e ll’ordinam ento internazionale, tanto da p o te r essere considera
to soggetto di questo ordinam ento accanto agli Stati ed alle organizzazioni internazionali» (LEAN-
ZA-CARACCIOLO).
La risposta deve oggi ritenersi positiva in ragione del fatto che all'individuo sono riconosciuti, da
un lato, diritti soggettivi la cui violazione autorizza la vittima ad adire organismi giurisdizionali inter
nazionali, dall'altro, la diretta imputabilità dei cd. crimini internazionali e, dunque, la processabilità
ai sensi del diritto internazionale penale.
I p o p o li
Generalità: la recente prassi internazionale di ricorrere all'espressione «diritti dei p o p oli», confer
mata da alcuni testi convenzionali, induce la dottrina a chiedersi se ai popoli non possa ormai essere
attribuito lo status di soggetti internazionali.
Differenze
___________ 2 . I g o v e r n i in s u r r e z io n a li
Nozione: sono governi di fatto, costituiti da ribelli che riescono ad assumere il controllo effettivo
di una porzione del territorio, ai quali la Comunità internazionale riconosce la titolarità di alcuni diritti
e obblighi.
Osservazioni
Il diritto internazionale, in relazioni alle guerre civili, prevede che gli Stati terzi possano aiutare, an
che militarmente, solo il governo legittimo, non anche gli insorti, salvo che per assistenza umani
taria. L'acquisto della personalità internazionale da parte di un'organizzazione insurrezionale non
trasforma ipso iure la guerra civile in guerra internazionale, a tal fine è infatti necessario il ricono
scimento dello stato di belligeranza, del quale il riconoscimento della soggettività dell'organizza
zione insurrezionale costituisce un presupposto.
___________3 . I g o v e r n i in e s i l i o
Nozione: governo legittim o di uno Stato privo del requisito della effettività che, a causa dell'oc
cupazione/invasione del territorio da parte di forze straniere e dello scoppio di una guerra civile, è co
stretto a rifugiarsi all'estero.
Soggettività internazionale: va negata in quanto il governo in esilio difetta di un territorio su
cui esplicare la propria potestà d'imperio. Eventuali prerogative sovrane vengono talvolta riconosciu
te per ragioni politiche o di cortesia internazionale, ma non rilevano sul piano giuridico.
I m o v im e n ti d i lib e r a z io n e n a z io n a le
Nozione: sono gruppi politici che aspirano all’autodeterm inazione, sia interna che esterna, e
per questo si oppongono a:
— un regim e coloniale;
— un regim e d i discrim inazione razziale;
— un regim e straniero occupante.
L a S a n ta S e d e
6. L ’O r d in e d i M a lta
Nozione: è un ordine religioso, fondato nel sec. XIV, che persegue fini di assistenza sanitaria e
ospedaliera degli infermi, con sede a Roma.
Il C o m i t a t o I n t e r n a z i o n a l e d e l l a C r o c e R o s s a
In sintesi
In dottrina si discute se, oltre agli Stati, alle organizzazioni internazionali e agli individui, esistano
altri soggetti di diritto internazionale.
Non solleva dubbi l'attribuzione della soggettività internazionale alla Santa Sede e a quei m ovim en
ti insurrezionali che riescono ad organizzarsi sotto un com ando univoco e responsabile (dunque a
dotarsi di una struttura di governo) e a controllare il territorio in maniera continua ed effettiva.
Più controverso è il caso dei m ovim enti d i liberazione nazionale: alcuni Autori (CARBONE-LUZ-
ZATTO-SANTA MARIA) ne riconoscono lo status di soggetti internazionali (ciò è vero, in particolar
modo, per la Palestina), a condizione che riescano ad esercitare un controllo effettivo sulla popo
lazione e sul territorio; altri (CONFORTI) propendono per una risposta negativa.
La personalità internazionale va, infine, negata al Sovrano M ilitare Ordine d i M alta e ai p o p o li (que
sti ultimi pur essendo titolari del diritto all'autodeterminazione esterna).
PARTE TERZA
LA RESPONSABILITÀ INTERNAZIONALE DELLO STATO
C a p ito lo Prim o: La responsabilità dello Stato e l’illecito internazionale .. Pag. 69
Capitolo 1 L A R E S P O N S A B IL IT À D E L L O S T A T O
E L ’IL L E C IT O IN T E R N A Z IO N A L E
Generalità: le problematiche relative alla codificazione del diritto internazionale sulla responsabi
O lità dello Stato sono state incluse nell'agenda della Commissione di diritto internazionale (CDI) fin dal
la sua prima sessione, nel 1949.
E le m e n t i c o s t it u t iv i d e l f a t t o in t e r n a z io n a lm e n t e ille c it o
O
Nozione di fatto internazionalm ente illecito: violazione di una regola di diritto internaziona
le che scaturisce da una o più azioni positive (atti) o da omissioni o da una combinazione di entram
be. Da essa deriva la responsabilità internazionale dello Stato che l'ha posta in essere.
3. L ’e l e m e n t o s o g g e t t i v o d e l l ’ i l l e c i t o
L ’e l e m e n t o o g g e t t i v o d e l l ’ i l l e c i t o
5. G li e l e m e n t i c o n t r o v e r s i d e l l ’ i l l e c i t o i n t e r n a z i o n a l e : la c o l p a e il
danno
L a r e s p o n s a b i l i t à p e r a t t i le c it i
Nozione: è la responsabilità per atti che, pur non essendo vietati dal diritto internazionale,
possono provocare danni a terzi nel territorio di altri Stati.
Termini della questione: ci si chiede se lo Stato che svolge attività pericolose e inquinanti, ma
lecite (ad es. centrali nucleari, industrie chimiche etc.) debba o meno risarcire i danni causati ad altri
Stati. Si fa riferimento dunque a quelle attività che possono ledere la sicurezza dell'uomo e l'integrità
dell'ambiente.
Teoria generale del diritto: sembra escludere che sia possibile ri
conoscere una responsabilità in capo allo Stato per atti leciti so
prattutto per la difficoltà di distinguere la responsabilità senza ille
cito dalla responsabilità senza colpa
Regim e convenzionale: alcune convenzioni (vedi infra) definisco
O no dei regimi speciali che configurano la responsabilità degli Sta
ti per atti compiuti in determinati settori (ad es. risarcimento danni
per lanci di oggetti spaziali stabilito dalla Convenzione di Londra-
Mosca-Washington 29-3-1972), stabilendo l'eventuale obbligo di
Disciplina
indennizzo
Com m issione di diritto internazionale: a partire dal 1980 ha stu
diato il tema della «responsabilità internazionale per le conseguen
ze dannose derivanti da attività non vietate dal diritto internazio
nale». I lavori si sono conclusi con l'adozione, nel 2001, di un Pro
getto di articoli sulla prevenzione di danni transfrontalieri derivan
ti da attività pericolose. Dunque anche la Commissione più che
della responsabilità si occupa dalla prevenzione a conferma della
difficoltà di tale argomento
Osservazioni
In mancanza di una disciplina generale volta a definire la responsabilità internazionale per attività
rischiose, si è proceduto alla stipulazione di convenzioni internazionali che prevedono la respon
sabilità civile dell'operatore (persona fisica o giuridica) che gestisce l'attività rischiosa.
Si tratta, quindi, di responsabilità d i diritto interno, seppur internazionalmente prevista.
L'operatore è tenuto al risarcimento del danno, talora sulla base di responsabilità oggettiva asso
luta, senza che possa essere invocata la forza maggiore.
In sintesi
Con il termine responsabilità internazionale si indicano le relazioni giuridiche che si instaurano tra
Stati quando uno di essi commette un atto internazionalm ente illecito.
Per costituire un illecito un comportamento deve porsi in contrasto con una norm a internazionale
(elemento oggettivo) ed essere im putabile a d uno Stato (elemento soggettivo). In relazione al se
condo requisito, sono riconducibili ad uno Stato tutte le azioni (o le omissioni) poste in essere da
individui che rivestono ufficialmente la carica di o rgani dello Stato o agiscono d i fatto p e r suo con
to, ma non quelle poste in essere da privati (a meno che non si dimostri una responsabilità dello
Stato di tipo omissivo, ossia che quest'ultimo non ha tentato di prevenire o reprimere il comporta
mento illecito con la dovuta diligenza).
Non occorre, nell'accertare se sia stato commesso o meno un illecito internazionale, dimostrare
che lo Stato abbia avuto un atteggiamento colposo, né che abbia prodotto un pregiudizio morale
o materiale nei confronti di un altro Stato.
Nel caso in cui, infine, un com portam ento lecito abbia causato danni a Stati terzi, da esso il diritto
internazionale generale non fa discendere una responsabilità internazionale; alcune Convenzioni
stipulate in materia prevedono un obbligo di risarcimento dei danni prodotti da attività pericolose,
ma ad eccezione della Convenzione sulla responsabilità in tema di lanci spaziali fanno riferimen
to ad una responsabilità di diritto interno.
Capitolo 2 L E C IR C O S T A N Z E C H E E S C L U D O N O
L ’IL L IC E IT À D E L C O M P O R T A M E N T O
Nozione: sono quelle circostanze che, una volta verificatesi, escludono la responsabilità
dello Stato poiché viene meno l'elemento oggettivo dell'illecito, ossia la sua antigiuridicità. Tali circo
stanze non rilevano in relazione a un comportamento contrario ad una norma di ju s cogens; esse, inol
tre, non implicano di per sé l'estinzione dell'obbligo inernazionale violato, e non esclusono un obbligo
di reintegrazione patrimoniale (indennizzo) per il danno eventualmente causato.
Il c o n s e n s o d e l l o S t a t o l e s o
O
Principio generale: il consenso validam ente dato da uno Stato alla com m issione di un atto
da parte di un altro Stato esclude l'illiceità dell'atto stesso nei confronti del primo Stato, nella misura
in cui l'atto non eccede i limiti del consenso.
L a fo r z a m a g g io r e
Nozione: va intesa come una forza irresistibile o un avvenim ento im prevedibile, fuori dal con
trollo di uno Stato, che rende materialmente impossibile agire in conformità all'obbligo.
L ’e s t r e m o p e r i c o l o ( d i s t r e s s )
Nozione: situazione in cui si trova un individuo-organo dello Stato, il quale, per salvare la
propria vita o quella di persone a lui affidate da un pericolo grave e imm inente, commette un il
lecito.
La Commissione di diritto internazionale non ha posto nessun limite in relazione alla violazione di
una norma di ju s cogens, al contrario di quanto avviene per lo stato di necessità; appare comunque
dubbio che l'estremo pericolo possa giustificare l'intervento umanitario per la liberazione di ostaggi
sul territorio di un altro Stato in violazione del divieto del ricorso alla forza armata (SALMON).
L a n e c e s s ità
Nozione: situazione di pericolo grave e im m inente in cui viene a trovarsi uno Stato, che per
farvi fronte è costretto a violare una norma internazionale.
___________5 . L a c o n tr o m is u r a
Nozione: si concretizza nell'adozione, da parte dello Stato nei cui confronti un obbligo è sta
to violato, di un com portam ento illecito m a giustificato dalla lesione subita. Il termine contromi
sura è ormai quasi unanimemente preferito a quello tradizionale di rappresaglia in quanto non contie
ne alcun elemento di natura afflittiva; l'azione mira a realizzare la cessazione dell'illecito e a reinte
grare l'ordine giuridico violato (CONFORTI). Insieme alla legittima difesa, la contromisura costituisce
una forma di autotutela.
___________6 . L a le g it tim a d if e s a
Nozione: fattispecie — prevista anche dall'art. 51 della Carta ONU — che autorizza l’uso della
forza da parte dello Stato che ha subito un attacco arm ato. La dottrina ritiene unanimemente che
tale misura rivesta un carattere difensivo e non afflittivo, caratterizzandosi come una delle due princi
pali forme in cui si esplicita l'autotutela. Essa si distingue inoltre dallo stato di necessità in quanto è
diretta contro lo Stato autore dell'illecito che ha scatenato la reazione.
_7 . L a r e c ip r o c ità
8. I p r in c ip i f o n d a m e n t a li d e llo S ta to
Alcuni autori sembrano voler includere tra le circostanze escludenti l'illiceità il rispetto dei prin
cipi fondam entali della Costituzione dello Stato.
Tali principi, altrimenti definiti come ordine pubblico internazionale interno, costituirebbero una ca
tegoria di norm e particolarm ente im portanti nel sistem a costituzionale di uno Stato, tanto da
im porre la disapplicazione di norm e internazionali pattizie.
In sintesi
Le circostanze che, una volta verificatesi, escludono la responsabilità dello Stato, in quanto viene
meno l'elemento oggettivo, ossia l'antigiuridicità del fatto, sono:
— il consenso dello Stato leso;
— la forza maggiore;
— l'estremo pericolo;
— la necessità;
— la contromisura;
— la legittima difesa;
— la reciprocità;
— l'ordine pubblico interno.
La dottrina (TREVES) esprime, però, delle riserve circa l'effettiva configurabilità dello stato di neces
sità quale fattispecie autonoma, riconducendolo piuttosto alle figure della forza maggiore e dell'estre
mo pericolo.
Capitolo 3 C O N S E G U E N Z E D E L L ’ IL L E C IT O
E D E T E R M IN A Z IO N E D E L L O S T A T O L E S O
O
R e s titu tio in in te g ru m : indica l'obbligo,
per lo Stato autore del fatto illecito, di
cancellare tutte le conseguenze di tale
fatto e di ristabilire lo stato di cose che
La riparazione
verosimilmente sarebbe esistito se non
fosse stato commesso l'illecito; deve es
Classificazione sere materialmente possibile, non deve
contravvenire a norme di ju s cogens, non
deve essere eccessivamente onerosa
per lo Stato autore dell'illecito, non deve
essere sproporzionata rispetto ai bene
fici che potrebbero derivare da un'altra
forma di riparazione
Nozione: diritto che sorge in capo allo Stato leso come reazione
all'illecito compiuto nei suoi confronti, consistente nella violazio
ne nei confronti dello Stato offensore di un obbligo di natura
La controm isura consuetudinaria o pattizia cui è tenuto
Caratteristiche: non ha carattere afflittivo, ha natura temporanea
e deve essere, per quanto possibile, reversibile nei suoi effetti, os
sia cessare una volta ottenuta la riparazione
L a d e t e r m i n a z i o n e d e l l o S t a t o le s o
Nozione di Stato leso: Stato che, in ragione della violazione di un suo diritto soggettivo, ha su
bito un pregiudizio, materiale o morale. È l'unico soggetto legittimato a reagire in seguito alla com
o missione di un illecito.
In sintesi
Dalla commissione di un illecito internazionale discendono delle conseguenze, per lo Stato che ne
è autore, disciplinate dalla Parte Seconda del Progetto di articoli sulla responsabilità internaziona
le dello Stato del 2001, vale a dire:
— l'obbigo di cessazione dell'illecito;
— l'obbligo di fornire assicurazioni e garanzie di non reiterazionedell'illecito;
— l'obbligo di riparazione a favore dello Stato leso dall'illecito;
— il diritto, in capo allo Stato leso, di comminare una contromisura nei suoi confronti.
Particolare rilievo assume l'individuazione dello Stato leso, in quanto esso è l’unico soggetto legit
tim ato a reagire, ponendo in essere contromisure, pretendendo la cessazione dell'illecito e facen
do valere tutte le conseguenze riconducibili ad un illecito internazionale: talvolta è da ritenersi lesa
l'intera Com unità internazionale, vale a dire quando si configuri in capo allo Stato autore dell'ille
cito una responsabilità aggravata p e r violazione del diritto cogente.
PARTE QUARTA
TUTELA DEI DIRITTI UMANI
E DIRITTO INTERNAZIONALE PENALE
C a p ito lo Prim o: La tutela internazionale dei diritti u m a n i .................................... Pag. 85
Capitolo 1 L A T U T E L A I N T E R N A Z I O N A L E D E I D IR IT T I U M A N I
In tr o d u z io n e
2 .1 • N e ll'O N U
2 .3 • N e l C o n s ig lio d ’E u r o p a
— Stato contraente
— ogni persona fisica, ONG
o gruppo di privati, a cui
è data facoltà di richiede
re il risarcimento di dan
proposti da
ni in quanto vittime di vio
lazione dei diritti dell'uo
mo da parte di uno Stato
contraente
2 .4 • N e ll'U n io n e e u r o p e a
Riconosce alla Carta dei diritti fondam entali dell’ Unione euro
pea lo stesso valore giuridico dei trattati e, dunque, forza giuri
dica vincolante gli atti legislativi dell'UE che violino i diritti garan
titi dalla Carta possono essere annullati dalla Corte di giustizia
Trattato di Lisbona dell'Unione europea
Carta dei diritti fondam enta Generalità: è un documento che sancisce il carattere fondam en
li dell’Unione europea tale e la portata dei diritti umani per i cittadini dell'Unione
dignità
libertà
Struttura: 50 articoli suddivisi uguaglianza
in 6 categorie di valori solidarietà
o cittadinanza
giustizia
2 .5 • A ltri s is te m i d i t u t e la d e i d iritti u m a n i
O biettivi raggiunti:
adozione della Carta
a fric a n a dei d iritti
dell’uom o e dei po Com m issione africana dei diritti d e ll’uo
p o l i ( 2 7 g iu g n o m o : interpreta le disposizioni della Car
1981), che riconosce ta, esamina ricorsi statali o individuali,
sia diritti (civili, politi svolge attività di studio e ricerca in ma
UA (U nione africana)
ci, economici e socia teria di diritti umani
li) sia doveri (verso la Corte africana dei diritti d e ll’uomo: inter
famiglia, la società, lo preta e applica le disposizioni della Car
Stato, la Comunità in ta su ricorso degli Stat
ternazionale). La Car
ta prevede l'istituzio
ne di due organi:
In sintesi
Grande impulso è stato dato, a partire dal secondo dopoguerra, alla tutela internazionale dei di
ritti umani, grazie soprattutto all'attività svolta da numerose organizzazioni internazionali: a livello
universale, dalle Nazioni Unite e dai suoi istituti specializzati (ILO e UNESCO); a livello regionale,
da organizzazioni quali, ad esempio, il Consiglio d'Europa, l'Unione europea, l'Organizzazione de
gli Stati americani e l'Unione africana.
I maggiori risultati conseguiti da tali soggetti sono consistiti nella predisposizione di convenzioni in
ternazionali successivamente approvate e ratificate dagli Stati membri, oltre che di dichiarazioni di
p rin cip i e altri atti di natura spesso non vincolante.
Ciò ha portato all'erosione dei principi classici d i dom estic jurisdiction e d i non ingerenza negli af
fari interni di uno Stato, consentendo di denunciare i Paesi responsabili di violare i diritti umani in
ternazionalmente garantiti fino al punto da sottoporli, come avviene nell'ambito dell'Unione euro
pea o del Consiglio d'Europa, a veri e propri procedim enti giurisdizionali internazionali attivabili da
singoli individui.
Capitolo 2 IL D I R I T T O I N T E R N A Z I O N A L E P E N A L E
___________ 1 . G e n e r a lità
Nozione: l'insieme delle norm e di diritto internazionale che sanciscono la responsabilità pe
nale individuale per la commissione dei cd. crim ina ju ris gentium, ossia reati che, per la loro gravità
e la riprovazione che suscitano nella Comunità internazionale, costituiscono veri e propri crimini inter
nazionali.
Origini: dalla fine della prima guerra mondiale si è andata affermando l'idea che i militari colpe
voli di violazioni del diritto bellico dovessero essere sottoposti ad un giudizio internazionale; tale con
vinzione si è accresciuta nel secondo dopoguerra, portando all'istituzione dei Tribunali di Norimberga
e Tokyo per perseguire individualm ente i responsabili delle atrocità commesse durante il conflitto.
Caratteristiche: il diritto internazionale penale si caratterizza per il fatto che la sua violazione da
parte di individui-organi statali è imputabile direttam ente a tali soggetti, e non più soltanto al loro Sta
to di appartenenza. Ciò ha contribuito alla definizione della soggettività internazionale d e ll’individuo.
Differenze
Il diritto internazionale penale non va confuso con il diritto penale internazionale, che costituisce il
complesso delle norm e d i diritto interno per regolare il campo di applicazione della legge penale
nazionale nello spazio e l'attività di collaborazione tra Stati in materia penale.
C r im in i in t e r n a z io n a li d e ll’ in d iv id u o
O Genocidio
Crimini contro la pace (aggressione)
Categorie Crimini di guerra
Crimini conto l'umanità (omicidio, sterminio, stupro, persecuzione
razziale o religiosa)
Q u a d r o n o r m a tiv o
Statuto della Corte penale Genocidio (art. 6). È riconosciuto come fattispecie criminosa au
internazionale tonoma
G li o r g a n i g i u d i z i a r i i n t e r n a z i o n a l i
Sede: L'Aja
Istituzione: ris. n. 827 del 25 maggio 1993 del Consiglio di Sicu
rezza dell'ONU
Tribunale per la ex
Jugoslavia C om petenze: giudica i presunti responsabili di violazioni gravi del
diritto internazionale umanitario (compresi genocidio e crimini con
tro l'umanità) commessi a partire dal 1° gennaio 1991 nel territo
rio della ex Jugoslavia
S ede: Arusha
Istituzione: ris. n. 955 dell'8 novembre del Consiglio di Sicurezza
dell'ONU
4 .3 • L a C o r t e p e n a le in t e r n a z io n a le ( C P I)
18 giudici
la Presidenza, i cui membri sono responsabili della corretta ammi
nistrazione della Corte, tranne che per l'Ufficio del Procuratore
l'Ufficio dell'Accusa, con a capo il Procuratore. Questi agisce au
tonomamente rispetto alla Corte ed è competente a ricevere le ri
chieste e qualunque informazione documentata sui crimini ogget
to di indagine. Il Procuratore è responsabile della direzione e
dell'amministrazione dell'ufficio
Com posizione
un collegio giudicante per la fase pre-processuale, composto da
non meno di sei giudici
un collegio giudicante per la fase processuale, composto da non
meno di sei giudici
una divisione d'Appello, composta dal presidente e da quattro giu
dici
la Cancelleria, responsabile degli aspetti non giudiziari dell'ammi
nistrazione
aggressione
Com petenze: giuridica i cri
crimini di guerra (conflitti armati internazionali e conflitti interni)
mini più gravi che interessano
genocidio
la Comunità internazionale
crimini contro l'umanità
In sintesi
Il diritto internazionale penale può essere definito come l'insieme delle norme di diritto internazio
nale che sanciscono la responsabilità penale individuale per fatti che turbano l'ordine pubblico in
ternazionale e costituiscono crimini contro il diritto delle genti (crim ina ju ris gentium).
La repressione di crimini internazionali è rimasta per lungo tempo affidata ai soli tribunali interni;
esempi isolati sono stati i Tribunali di Norimberga e di Tokyo, istituiti dopo la II guerra mondiale per
giudicare i crimini perpretati dai tedeschi nei territori occupati e dai giapponesi in Estremo Oriente.
I più noti tribunali p e n a li internazionali sono stati istituiti dalle Nazioni Unite tra il 1993 (tribunale
per la ex Jugoslavia) e il 1994 (Tribunale per il Ruanda), attraverso l'adozione di risoluzioni da p a r
te del Consiglio di sicurezza ai sensi del capitolo VII dello Statuto; ad essi si sono poi affiancati tri
bunali creati sì dall'ONU, ma mediante accordi stipulati con gli Stati in cui tali tribunali sono stati
chiamati a operare e, da ultimo, il Tribunale speciale per il Libano la cui natura giuridica appare
controversa.
La Corte penale internazionale è stata istituita nel 2002, ha giurisdizione in materia di genocidio,
crimini contro l'umanità, di guerra, aggressione, ma si tratta di una giurisdizione complementare a
quella interna, per cui può giudicare solo qualora il tribunale nazionale non intenda o sia effettiva
mente incapace di svolgere correttamente l'indagine o di iniziare il processo.
PARTE QUINTA
LE CONTROVERSIE INTERNAZIONALI
E I CONFLITTI ARMATI
C apito lo Primo: Le controversie in te rn a z io n a li ........................................................... Pag. 99
Capitolo 1 L E C O N T R O V E R S IE IN T E R N A Z IO N A L I
N o z io n e e p r e v e n z io n e
Uno Stato avanza una pretesa per far prevalere il proprio interes
se e l'altro Stato vi si oppone o non tiene il comportamento richie
stogli (GIOIA)
Nascita di una controversia
Un certo comportamento tenuto in fatto da uno Stato per tutelare
un proprio interesse lede un interesse altrui e suscita la protesta
del soggetto leso
S o lu z io n e p a c ific a d e lle c o n tr o v e r s ie
2 .1 • I p r o c e d im e n ti d ip lo m a tic i
si svolge in segretezza
Negoziato: si svolge
lascia alle parti la scelta della soluzione
d ir e tt a m e n te ed
più appropriata al componimento della
esclusivamente tra
Tipologie lite
le parti mettendole in
contatto diretto. Tale garantisce la parità sovrana degli Stati
procedimento: (l'accordo risolutivo non fa riferimento a
«vincitori» o «vinti»)
2 .2 • Il p r o c e d im e n to a rb itr a le
G eneralità: il procedimento arbitrale, così come quello giudiziario, conduce gli Stati in lite ad una
soluzione vincolante. Esso si concretizza nell'intervento di un terzo, singolo individuo o collegio giu
dicante, scelto dalle parti e chiamato ad emettere una sentenza (fonte di diritto internazionale previ
sta da accordo, anche detta «lodo arbitrale»).
O
C a ra tte ris tic h e : è
stabilita all'atto della
stesura dell'accordo le parti sono rappresentate da agenti e
di arbitrato, ovvero è assistite da avvocati e consulenti
da quest'ultimo ri il procedimento è articolato in una fase
messa agli stessi ar scritta ed una orale
bitri. Numerose sono è prevista la possibilità per il collegio ar
peraltro le disposi bitrale di indicare o anche prescrivere ob
zioni comuni con il bligatoriamente delle misure cautelari
procedimento giudi
ziale:
2 .3 • Il p r o c e d im e n to g iu d iz ia le
Corte internazionale di
► Soggetti ricorrenti: * Stati
giustizia (sede all’Aja)
3. S o lu z io n e p a c if ic a d e lle c o n t r o v e r s ie n e lle o r g a n iz z a z io n i in t e r
n a z i o n a l i ( O I)
o Funzione conciliativa
nell’ONU
può raccomandare misure per il regola
mento pacifico di qualsiasi situazione che
ritenga suscettibile di pregiudicare il be
nessere generale o le relazioni amiche
A s s e m b le a g e n e
voli tra le Nazioni.
rale
Lim ite p rocedurale: l'Assemblea «do
vrebbe» astenersi dall'adottare racco
mandazioni se il Consiglio è stato già in
vestito della questione
In sintesi
La Carta delle Nazioni Unite sancisce l'obbligo d i risolvere pacificam ente le controversie interna
zionali, obbligo che, vista l'adesione all'ONU della quasi totalità degli Stati della Comunità interna
zionale, ha assunto ormai natura consuetudinaria.
O I mezzi di risoluzione pacifica previsti dal suo art. 33 consistono in:
— negoziati;
— inchieste;
— mediazione;
— conciliazione;
— arbitrato;
— regolamento giudiziale (il principale tribunale internazionale attualmente operante è la Corte
internazionale di giustizia);
— ricorso ad organizzazioni internazionali o ad accordi regionali.
Si tratta di un elenco non tassativo, perché le parti possono accordarsi per istituire altri mezzi pa
cifici di loro scelta.
Molte organizzazioni internazionali, inoltre predispongono strumenti di accertamento del diritto per
verificare il rispetto da parte degli Stati dei loro obblighi internazionali, attuabili indipendentemen
te, ed anzi per prevenire l'insorgere di una controversia.
Capitolo 2 L ’U S O D E L L A F O R Z A
___________ 1 . Il d i v i e t o d e l l ’ u s o d e l l a f o r z a
Generalità: nel diritto internazionale classico l'uso della forza per la risoluzione delle controver
sie internazionali era considerato assolutamente lecito e si concretizzava nel ricorso alla guerra o in
misure di rappresaglia armata. Soltanto a partire dalla fine della prima guerra mondiale tale principio
subì una lenta erosione che portò dapprima ad una regolamentazione e in seguito al com pleto divie
to d ell’uso della forza, sancito dalla Carta delle Nazioni Unite e ribadito in diverse risoluzioni
dall’Assem blea generale. Oggi tale divieto è sancito da una norma di ju s co g e ns.
L e e c c e z io n i a l d iv ie t o d e ll’ u s o d e lla f o r z a
2 .1 • Il ru o lo d e l C o n s ig lio di s ic u r e z z a
G eneralità: al Consiglio di sicurezza spetta la responsabilità principale del m antenim ento della
pace e della sicurezza internazionale. Il Consiglio gode della più ampia discrezionalità sui tempi e
i modi per agire a tutela della pace; non è sempre tenuto ad intervenire quando sia leso un interesse
fondamentale della Comunità internazionale, ma piuttosto quando stim i effettivam ente esistente una
m inaccia alla pace.
M isure implicanti l’uso della forza (art. 42): azioni di polizia in
ternazionale che possono essere dirette contro uno Stato, ad es.
quando tale Stato violi l'altrui sovranità territoriale (caso Iraq-Ku-
wait), o a ll’interno d i uno Stato, per porre fine a una guerra civile
2 .2 • Il ru o lo d e ll’A s s e m b le a g e n e r a le
G eneralità: affermata per la prima volta nel 1950 (ris. n. 377), la competenza in materia dell'As
semblea generale riguarda la facoltà di intervenire (in caso d ’inerzia del Consiglio) in ogni situ a
zione di m inaccia della pace al fine di adottare raccomandazioni o misure collettive necessarie, com
preso l'invio di forze armate.
2 .3 • L e fo r z e di p a c e d e l l 'O N U (c a s c h i b lu )
► Sono forze arm ate internazionali, integrate alle Nazioni Unite e sot
toposte alla direzione del Segretario generale, sotto il controllo del
Consiglio di sicurezza e dell'Assemblea generale
► Vengono inviate sul territorio teatro di un conflitto col consenso
dello Stato territoriale
Caratter|stiche ► Non possono svolgere azioni belliche, ma limitarsi all'uso della for
za armata solo in legittima difesa
► Il sostegno finanziario è fornito per la gran parte da contributi vo
lontari, sebbene la CIG si sia espressa in favore (parere consulti
vo del 1962 reso nell'affare relativo alle spese delle Nazioni Uni
te) del finanziamento di tali forze a carico del bilancio ordinario
dell'ONU (come avvenuto per le forze inviate a Suez)
Q 2 .4 • Il ru o lo d e lle o r g a n iz z a z io n i re g io n a li
G eneralità: sono gruppi istituzionalizzati di Stati creati con fini di cooperazione militare, che
istituiscono procedimenti per la soluzione pacifica delle controversie e sistemi di difesa comune ver
so l’esterno (es. Nato).
3. L a le g it tim a d ife s a
Nozione: è l'unico lim ite al divieto d ell’uso della forza e consiste nella facoltà riconosciuta a
tutti gli Stati di rispondere ad un attacco armato. Secondo quanto disposto dall'art. 51 della Carta ONU,
esiste un diritto naturale d i autodifesa individuale o collettiva, nel caso in cui abbia luogo un attacco
armato contro un membro delle Nazioni Unite, fintantoché il Consiglio di sicurezza non abbia preso le
misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza internazionale.
Il d i r i t t o d i i n t e r v e n t o
Differenze
L'intervento a protezione dei p ro p ri cittadini a ll’estero non va confuso con l'intervento umanitario,
poiché diversa è la norma primaria violata (CONDINANZI):
— nel prim o caso, la violazione concerne la norma che impone ad uno Stato la protezione degli
stranieri su l proprio territorio. Tale obbligo sussiste non nei confronti degli stranieri, ma del loro
Stato di appartenenza, il quale può dunque reagire in difesa di un diritto che gli è proprio;
— nel secondo caso, ad essere violata è la norm a di ju s cogens posta a tutela dei diritti um ani
fondamentali, che proprio per il suo carattere cogente attribuisce all'intera Comunità interna
zionale il diritto di porre in essere misure per indurre lo Stato responsabile a cessare la propria
condotta illecita. Tale diritto, tuttavia, attualmente può tradursi nel diritto di ricorrere a d inter
venti arm ati um anitari solo attraverso il sistem a d i sicurezza collettiva d e ll’ONU.
In sintesi
La norm a che vieta l ’uso della forza nelle relazioni internazionali ha ormai assunto carattere co
gente: il divieto si estende a comportamenti quali la minaccia di ricorrere alla forza, l'uso della for
O za di tipo economico e il ricorso a rappresaglie armate o alla cd. guerra preventiva.
Sono, però, ammesse delle eccezioni che consentono l ’uso della forza:
— nel quadro del sistem a d i sicurezza collettiva sancito dal cap. VII della Carta ONU, il quale (così
come si è evoluto per prassi) incarica il Consiglio di sicurezza ad autorizzare interventi di p o
lizia internazionale. Solo attraverso tale sistema sono legittimi i cd. interventi umanitari;
— nel quadro di altre organizzazioni internazionali (regionali) a carattere militare, che istituisco
no tra gli Stati membri un sistema di difesa comune verso l'esterno;
— per legittim a difesa, ossia per rispondere ad un attacco armato già avvenuto;
— pre vio consenso d i uno Stato all'ingresso nel suo territorio di forze militari straniere;
— p e r difendere i p ro p ri cittadini a ll’estero in caso di gravi violazioni dei loro diritti.
Capitolo 3 IL D I R I T T O D E I C O N F L I T T I
A R M A T I IN T E R N A Z IO N A L I
L a r e g o la m e n t a z io n e d e i c o n f lit t i a r m a ti
G eneralità: sebbene la Comunità Internazionale abbia messo al bando l'uso della forza nelle re
lazioni internazionali, l'eventualità che conflitti armati si verifichino non è completamente remota, an
che se oggi essi dovrebbero avere il fine esclusivo di porre fine ad un'aggressione. In queste ipotesi,
il diritto internazionale stabilisce delle norm e generali e convenzionali tendenti ad um anizzare
O l’evento «guerra» riducendolo a fatto giuridico.
Il d i r i t t o d e i c o n f l i t t i a r m a t i i n t e r n a z i o n a l i
Nozione: è quel complesso di disposizioni che regolano la condotta delle ostilità tra gli Stati
belligeranti o tra un m ovim ento di liberazione nazionale ed una potenza occupante, indipenden
temente dal formale riconoscimento dello «stato di guerra» da parte dei belligeranti.
G eneralità: i belligeranti hanno una scelta limitata dei mezzi per nuocere al nemico (IV Conven
zione di Ginevra).
2 .2 • P o te r i e o b b lig h i di u n a p o t e n z a o c c u p a n te
O Il d i r i t t o i n t e r n a z i o n a l e u m a n i t a r i o
Nozione: insieme delle norme consuetudinarie e pattizie che hanno per oggetto la lim itazione
della violenza bellica e la protezione delle vittim e di guerra.
O biettivo: protezione degli individui in quanto tali. Il contenuto del diritto umanitario muta in fun
zione dei soggetti cui si applica.
spie
3 .1 • L e m is u re d i g a r a n z ia
Nozione: sono quelle azioni coercitive cui è possibile ricorrere per far rispettare le norm e a
tutela dei com battenti e della popolazione civile.
3 .2 • Il C o m it a t o In t e r n a z io n a le d e lla C r o c e r o s s a ( C IC R )
G eneralità: è un'istituzione di diritto privato, a cui il Codice civile svizzero riconosce persona
lità giuridica.
Ruolo umanitario: sul piano internazionale il CICR rileva quale soggetto neutrale autorizzato
ad intervenire nei conflitti internazionali e nelle guerre civili a tutela delle vittim e della guerra.
Il d i r i t t o d e i c o n f l i t t i a r m a t i n o n i n t e r n a z i o n a l i
Nozione: si tratta delle disposizioni applicabili alle cd. guerre civili, in cui un gruppo di insorti
combatte contro il governo legittimo.
L a n e u tr a lità
Obblighi a carico dello Sta im parzialità: non deve favorire alcun belligerante
to neutrale p assività : deve astenersi dal partecipare alle ostilità
In sintesi
L'incessante susseguirsi di conflitti armati rende indispensabile, ancora oggi, la vigenza di norme
sia consuetudinarie, sia pattizie che disciplinino l'evento «guerra» al fine di limitarne la violenza;
esse costituiscono il cd. ju s in bello e si applicano ai conflitti in atto, in ciò distinguendosi dallo ju s
a d bellum (che disciplina invece in quali casi il ricorso alla forza armata è da ritenersi legittimo).
Alcune di tali norme promuovono il rispetto dei diritti um ani nel corso di un evento armato (anche
con riferimento alle guerre civili), formando il diritto internazionale umanitario; altre regolamentano
la condotta dei belligeranti, i mezzi e i metodi di guerra, l'istituto della rappresaglia, i rapporti tra gli
Stati in guerra e quelli neutrali, costituendo il diritto dei conflitti arm ati internazionali (che si appli
ca alle guerre tra Stati o tra movimenti di liberazione nazionale e forze occupanti, ma non alle guer
re civili).
Fondamentale, in materia, è la disciplina originariamente prevista dalle Convenzioni dell'Aja e poi
in gran parte confluita nelle Convenzioni di Ginevra (1949), nonché nei relativi Protocolli (1977).
PARTE SESTA
ALTRI AMBITI DI APPLICAZIONE
DEL DIRITTO INTERNAZIONALE
C a p ito lo Prim o: Il diritto del mare ..................................................................................... Pag. 123
Capitolo 1 IL D I R I T T O D E L M A R E
Il r e g i m e i n t e r n a z i o n a l e d e l m a r e
G eneralità: gli spazi marittim i sono costituiti dalle distese di acqua salata, in com unicazione
libera e naturale; sono gli unici a rilevare per il diritto internazionale, dalla cui disciplina restano inve
ce esclusi le acque dolci e i mari interni.
2. Il m a r e t e r r i t o r i a l e e la z o n a c o n t i g u a
___________3 . L a p ia t t a f o r m a c o n t in e n t a le
L a z o n a e c o n o m ic a e s c lu s iv a
Definizione: è un'area di 200 m iglia m arine m isurate a partire dalle linee di base del mare
territoriale, in cui lo Stato costiero esercita quei poteri necessari allo sfruttam ento delle risorse
econom iche presenti nell'area, sia nel sottosuolo marino che nelle acque sovrastanti
o
L ’a l t o m a r e
Definizione: è lo spazio m arino che si estende al di là delle acque interne e del m are terri
toriale e che non è com preso né nella zona econom ica esclusiva né nelle acque arcipelaghe di
uno Stato arcipelago (art. 86 Conv. Montego Bay).
Z o n a a r c h e o lo g ic a e m a r e p r e s e n z ia le
Capitolo
1 - Il diritto del mare O O
Parte di piattaform a
Fino alla profondità di 200 m etri o fino a quando oltre le 200 m iglia
lo sfruttam ento è possibile. (m assim o 350 m iglia)
PIATTAFORM A C O N TIN EN TALE M ARGINE FONDI M ARINI IN TER N AZIO N ALI
•
Il T r i b u n a l e i n t e r n a z i o n a l e p e r il d i r i t t o d e l m a r e
Valore delle sentenze: le decisioni della Camera sono esecutive nel territorio degli Stati contra
enti. Esse sono prese in applicazione non solo delle disposizioni della Convenzione di Montego Bay
e delle norme di diritto internazionale con essa compatibile, ma anche delle norme, dei regolamenti e
delle procedure adottate dall'Autorità internazionale dei fondi marini e delle clausole dei contratti re
lativi alle attività dell'Area internazionale dei fondi marini (fondo del mare, degli oceani e il relativi sot
tosuolo, al di là dei limiti della giurisdizione nazionale) nelle questioni connesse a tali contratti
___________8 . Il r e g i m e i n t e r n a z i o n a l e d e l l a n a v i g a z i o n e
Nazionalità delle navi: s'intende un criterio di collegam ento che si stabilisce con l’ordina
mento giuridico dello Stato e che com porta la soggezione delle nave alla sovranità dello Sta
to medesimo.
Il principio generale che in ambito internazionale regola tale collegamento è quello della sottopo
sizione della nave a l potere esclusivo dello Stato d i cui è autorizzata a battere bandiera (art. 91 della
Convenzione di Montego Bay) purché esista un legame effettivo (genuine link) e lo Stato eserciti un
reale potere di controllo.
O sservazioni
La nave che batte bandiera di due o più Stati è assimilata alla nave priva di nazionalità, la quale
non può invocare la protezione di alcuno Stato e in alto mare è soggetta all'autorità delle navi da
guerra di tutti gli Stati.
In sintesi
Il diritto internazionale contiene una serie di norme consuetudinarie finalizzate a delimitare l'eser
cizio del potere di governo degli Stati negli spazi marini e a bordo di navi.
In linea di principio, le navi, pubbliche o private, sono sottoposte a l potere d i governo dello Stato
della bandiera, cioè dello Stato di cui hanno la nazionalità; si tratta di un potere esclusivo, salvo
eccezioni se la nave si trova fuori delle zone marine che il diritto internazionale sottopone alla so
vranità territoriale dello Stato costiero.
Nel 1982 è stata adottata a Montego Bay (Giamaica) la Convenzione delle N azioni Unite su l dirit
to del m are (UNCLOS), che codifica l'intera materia, entrata in vigore nel 1994 dopo aver raggiun
to un gran numero di Stati parti contraenti.
Le norme principali sono quelle che definiscono il m are territoriale, la zona econom ica esclusiva e
l'alto mare, attribuendo particolari diritti e obblighi agli Stati.
2 L O S P A Z IO A E R E O ,
E X T R A T M O S F E R I C O E L ’A N T A R T I D E
L o s p a z io a e re o
Nozione: area sovrastante la superficie terrestre, sia essa costituita da terraferma o da diste
se marine.
o Riferim ento normativo: il problema della base giuridica dello spazio aereo è ancora oggetto di
dispute dottrinali; gran parte della normativa applicabile si rintraccia nella Convenzione su ll’aviazio
ne civile internazionale, firmata a Chicago il 7 dicembre 1944 ed istitutiva, tra l'altro, dell' O rganizza
zione p e r l ’aviazione civile internazionale (ICAO).
2. L o s p a z io e x tr a tm o s fe r ic o
G eneralità: i lanci di satelliti artificiali, sonde e capsule con astronauti nello spazio extra-atmosfe
rico hanno evidenziato l'inadeguatezza delle norme tradizionali a regolamentare le attività che s i svol
gono oltre i lim iti d e ll’atm osfera terrestre o sulla superficie d i a ltri pianeti.
Dopo un iniziale tentativo di estendere le disposizioni concernenti la navigazione aerea all'attivi
tà nello spazio extratmosferico, gli Stati si sono ben presto resi conto che era necessario adottare di
sposizioni nuove in materia, poi evolutesi fino a formare un vero e proprio diritto dello spazio, inte
so com e quella branca del diritto internazionale che disciplina le attività dirette all’esplorazio
ne e all’utilizzazione dello spazio extratm osferico e dei corpi celesti (DURANTE).
Testo fondamentale in materia è la Risoluzione 1962, adottata dall'Assemblea generale dell'ONU
il 13 dicembre 1963, intitolata « Dichiarazione di p rincipi g iuridici regolanti l'attività degli Stati in m ate
ria d i esplorazione ed utilizzazione dello spazio extra-atm osferico».
3- L e f r e q u e n z e e l ’o r b i t a g e o s t a z i o n a r i a
G li s p a z i p o l a r i
G eneralità: zone intorno al Polo Nord (Artide) e al Polo Sud (Antartide) considerate spazi
n u lliu s , non sottoposti alla sovranità di alcuno Stato. L'Antartide è inoltre un territorio internazionaliz
zato (CONFORTI) perché in relazione ad esso vigono norme internazionali che ne regolano l'utilizzo.
O
Applicata originariamente alla regione artica, in base ad essa gli
Stati che si affacciano sul Mar glaciale artico avrebbero diritto al
settore (di terra e di mare) avente l'area di un triangolo che ha la
base nella linea di base dello Stato e il vertice nel Polo Nord
Applicata all'Antartide in un periodo successivo, la teoria, soste
Teoria dei settori nuta dall'Argentina, dall'Australia, dal Cile, dalla Nuova Zelanda,
dalla Francia, dalla Gran Bretagna e dalla Norvegia (cd. claim ant
States perché avanzano pretese sulla regione antartica), ha su
bito delle modifiche avendo questi Stati rivendicato un'area di ter
ra equivalente ad un triangolo la cui base si trova nel 60° paralle
lo ed il vertice nel Polo Sud
— Stati firmatari
— Stati che d im o
strano di essere
Part contraenti consultive
interessati all'atti
vità nel continen
te (Italia dal 1987)
non p o sso n o
prendere decisio
ni sulle questioni
Trattato di W ashington
Parti contraenti non consultive inerenti il trattato
(1-12-1959)
e non hanno il di
ritto d'ispezionare
mari e basi
In sintesi
Le norme di diritto internazionale del mare sono state estese, per analogia, anche allo spazio ae
reo.
Lo spazio aereo nazionale o territoriale, dunque, è lo spazio soggetto alla sovranità dello Stato,
che esercita pieni poteri di controllo e di limitazione del traffico aereo.
Lo spazio aereo internazionale, invece, è uno spazio soggetto a regim e di libertà; è quello che so
vrasta i territori nullius o inappropriabili come l'Antartide e tutte le zone di mare situate al di là del
mare territoriale degli Stati costieri (GIOIA).
La libertà di navigazione aerea è garantita dal fatto che gli aerei in volo sono soggetti alla «giuri
sdizione» esclusiva dello Stato di bandiera, cioè dello Stato di registrazione del velivolo.
Le attività che si svolgono oltre i lim iti d e ll’atm osfera terrestre (es. l'utilizzo delle frequenze) o sul
la superficie d i a ltri p ia n e ti sono regolate dal diritto dello spazio, e devono essere orientate a l bene
e a ll’interesse d i tutti g li Stati, senza tentativi d i appropriazione nazionale; i medesimi principi val
gono, di regola, anche per le regioni p o la ri (Artide e Antartide).
Capitolo 3 L A P R O T E Z IO N E
I N T E R N A Z I O N A L E D E L L ’A M B I E N T E
L a t u t e l a d e l l ’a m b i e n t e n e l d i r i t t o c o n s u e t u d i n a r i o
G eneralità: sono due le ragioni fondamentali che hanno consentito alla salvaguardia dell'ambien
te di assumere una rilevante dimensione internazionale:
— la consapevolezza che le attività lesive d e ll’am biente poste in essere da uno Stato tendono, ine
vitabilmente, a ripercuotersi su a ltri Stati o anche in aree non sottoposte alla sovranità di alcuno
O di essi (si pensi, ad esempio, alle piogge acide);
— la presa d i coscienza che esistono alcuni p roblem i ambientali, quali la perdita di biodiversità, i mu
tamenti climatici, il riscaldamento terrestre, solo per citarne alcuni, che p e r la loro natura non p o s
sono essere gestiti, né tantom eno risolti dagli S tati sulla base d i iniziative unilaterali, ma necessi
tano di una forte cooperazione internazionale perché «la Terra è un organismo la cui salute dipen
de da quella di tutte le sue componenti» (Rapporto Brundtland, 1987).
D i r i t t o c o n v e n z i o n a l e in m a t e r i a d i a m b i e n t e
Osservazioni
Le Conferenze ONU sul clima si tengono annualmente tra i Paesi firmatari della Convenzione quadro
su i cambiam enti climatici per favorire la cooperazione interstatale e la conclusione di nuovi accordi.
A quella di Poznan hanno fatto seguito le Conferenze di Copenaghen (COP 15 del 2009), Cancun
(COP 16 del 2010) e, da ultima, Durban (COP 17 del 2011) senza portare a risultati di rilievo.
3. R e g im e d e lla r e s p o n s a b ilità
Generalità: numerosi accordi internazionali posti in essere a tutela dell'ambiente hanno dispo
sto regimi di responsabilità specifici che si sovrappongono a quello previsto dal diritto internazio
nale generale.
In sintesi
Solo a partire dagli anni Sessanta si è iniziato a promuovere a livello internazionale forme di coo
perazione interstatuale in tem a d i ambiente, grazie alla presa di coscienza che le attività inquinan
ti poste in essere da uno Stato si ripercuotono inevitabilmente sugli altri.
A partire dalla Conferenza di Stoccolm a (1972) sono stati enunciati alcuni principi, come il divieto
di inquinamento transfrontaliero, che secondo la dottrina maggioritaria (con l'eccezione di C O N
FORTI) hanno progressivamente assunto carattere consuetudinario e sono confluiti in Convenzio
n i internazionali o, quantomeno, D ichiarazioni d i p rin cip i e intese.
I maggiori progressi degli ultimi anni hanno riguardato l'adozione della Convenzione su i cam bia
m enti clim atici (1992), che ha istituito una concertazione tra Stati attraverso la convocazione di
Conferenze annuali, e del relativo Protocollo, firmato a Kyoto nel 1997 per la riduzione delle emis
sioni di gas inquinanti. La scadenza del Protocollo è prevista per la fine del 2012, ma le Conferen
ze svoltesi in questi anni (l'ultima delle quali a Durban nel 2011) non hanno portato alla conclusio
ne di nuovi accordi.
Capitolo 4 L ’O R D I N E E C O N O M I C O I N T E R N A Z I O N A L E
E v o lu z io n e d e lle r e la z io n i e c o n o m ic h e e c o m m e r c ia li in te r n a
z io n a li
Fine della seconda guerra mondiale: l'ordine economico internazionale (ovvero l'assetto gene
rale delle relazioni economiche internazionali in quel periodo storico) era basato su scelte volte a fa
vorire la libera circolazione di beni, servizi e capitali per massimizzare il benessere economico
complessivo.
O
F in alità: ricostruire la promozione della collaborazione mo
l'economia post-belli netaria internazionale
ca attraverso: l'equilibrio della bilancia dei pagamenti
Accordi di Bretton W oods con l'estero
(1944)
Istituzioni Fondo monetario internazionale (FMI)
Banca internazionale per la ricostruzio
ne e lo sviluppo (BIRS)
L e o r g a n iz z a z io n i c h e o p e r a n o n e l s e tto r e e c o n o m ic o
2 .1 • Il F o n d o M o n e ta r io In t e r n a z io n a le ( F M I)
Ogni Paese deve versare una quota, per il 25% in oro e per il 75%
nella propria valuta
C o n d iz io n i p er d iv e n ta re L'ammontare delle quote è proporzionale all'importanza economi
mem bri del FMI ca del Paese e costituisce il metro attraverso il quale misurare due
importanti diritti: il diritto d i voto e il diritto di prelievo delle quanti
tà di moneta
2 .2 • L a B a n c a in t e r n a z io n a le p e r la ric o s tr u z io n e e lo s v ilu p p o ( B IR S )
Istituzione: 1945, sulla base degli accordi di Bretton Woods. Ha acquistato lo status di istituto
specializzato delle Nazioni Unite nel 1947. È anche conosciuta come Banca m ondiale e ha sede a
Washington
Scopo: concessione di m utui agli Stati membri o ai privati con garanzia prestata da uno Stato
membro, per investim enti produttivi. Era nota principalmente per contribuire alla ricostruzione post
bellica
la BIRS
l'Associazione internazionale per lo
sviluppo (IDA)
la S ocietà finanziaria internazionale
G ruppo d ella Banca m on comprende 5 istitu (SFI)
diale (istituito dal 2007) zioni: l'Agenzia per la garanzia sugli investi
menti multilaterali (MIGA)
il Centro internazionale per la soluzio
O ne di controversie in m ateria di inve
stim enti (ICSID)
2 .3 • Il G A T T ( A c c o r d o G e n e r a l e s u lle T a riffe e s u l C o m m e r c io ) e il W T O ( O r g a
n iz z a z io n e M o n d ia le d e l C o m m e r c io )
I m o v im e n ti in t e r n a z io n a li d i c a p ita li
Contenuto degli accordi La clausola della nazione p iù favorita, la quale commisura il trat
(cd. clausole d i trattam ento) tamento da riservare all'investitore a quello che lo Stato ospitante
riserva ad uno Stato terzo
In v e s t im e n t i in t e r n a z io n a li e n a z io n a liz z a z io n i
In sintesi
L'ordine instaurato alla fine della seconda guerra mondiale era imperniato su scelte economiche
di matrice liberista, tendenti cioè a favorire la libera circolazione di beni, servizi e capitali, al fine di
massimizzare il benessere economico complessivo. Queste tendenze furono alla base degli Ac
cordi di Bretton Woods del 1944 che portarono alla istituzione di due organismi incaricati di gesti
re tale assetto: il Fondo m onetario internazionale (FMI) e la Banca internazionale p e r la ricostru
zione e lo sviluppo (BIRS, anche nota come Banca mondiale).
Nonostante i Paesi in via di sviluppo abbiano proposto la creazione di un nuovo ordine (NOEI) im
prontato ad una maggiore solidarietà internazionale, l'adesione ai principi liberisti (nella forma del
neoliberism o promosso da Ronald Reagan e Margareth Tatcher negli anni '80) è rimasta sostan
zialmente invariata, in ambito sia econom ico (com m ercio) che finanziario (m ovim enti d i capitali).
In tale quadro, dal 1995 è diventato operativo il WTO (Organizzazione mondiale del commercio),
che ha istituzionalizzato le Conferenze internazionali prima convocate in seno al GATT, e dal 2007
è stato istituito il G ruppo della Banca mondiale, comprendente 5 istituzioni economico-finanziarie
tra cui la BIRS.
PARTE SETTIMA
L’ADATTAMENTO AL DIRITTO
INTERNAZIONALE E DELL’UNIONE EUROPEA
C a p ito lo Prim o: L’adattam ento al diritto in tern azio n ale ....................................... Pag. 153
Capitolo 1 L ’A D A T T A M E N T O A L D I R I T T O I N T E R N A Z I O N A L E
D ir itto in te r n a z io n a le e d ir itt o in te r n o
G eneralità: per adattamento del diritto interno al diritto internazionale deve intendersi quel pro
cedim ento attraverso il quale le norm e internazionali entrano a far parte dell’ordinam ento giu
ridico di uno Stato, divenendo obbligatorie alla stregua di una norm a giuridica interna.
I monisti ammettono:
— che il giudice interno possa applicare il diritto interno anche se
contrario al diritto internazionale (per quanto tale applicazione
Evoluzione delle due teorie
avrebbe soltanto un carattere provvisorio)
— che esiste una trasform azione del diritto internazionale in di
ritto interno
L ’o r d i n a m e n t o i t a l i a n o e il d i r i t t o i n t e r n a z i o n a l e c o n s u e t u d i n a
rio
Art. 10 Cost. : « L'ordinamento giuridico italiano si conform a alle norm e di diritto internazionale g e
neralm ente riconosciute».
L'art. 10 della Cost. prescrive un procedim ento speciale di adattam ento, attraverso il quale, in
altre parole, si opera un rinvio autom atico e perm anente alle norme internazionali: esse verranno
quindi applicate nell'ordinamento giuridico italiano dal momento in cui e fin quando esistono per l'or
dinamento internazionale, e nei limiti e con le riserve in cui vigono in quell'ordinamento. Non è neces
sario alcun recepimento formale da parte del legislatore.
O sservazioni
Il rinvio automatico opera, sicuramente, per le norme consuetudinarie, per le norme dello ius cogens
e per i principi generali di diritto internazionale riconosciuti dalle Nazioni civili; si discute l'operatività
automatica delle norme pattizie, che secondo alcuni autori (QUADRI) sarebbe legittimata dall'intro
duzione nel nostro ordinamento, attraverso l'art. 10 Cost., del principio pacta sunt servanda.
La pubblica amministrazione
Il Parlamento, che non potrà approvare leggi contrarie a norme in
Organi che devono far
ternazionali e che dovrà provvedere a modificare quelle in contra
osservare il diritto
sto
internazionale
Gli organi del potere giudiziario che dovranno applicare volta per
volta le prescrizioni del diritto internazionale
Contrasto fra norm e inter La Corte in tal caso consuetudini successive, che non pre
nazionali e leggi costituzio ha distinto tra: varrebbero sui principi fondamentali del
nali la Costituzione
3, A d a t t a m e n t o a l d ir itt o in te r n a z io n a le c o n v e n z io n a le
Nozione: consiste nell'integrare o m odificare, quando sia necessario, le norm e interne statali
per renderle conformi agli obblighi che derivano dalla conclusione dei trattati internazionali.
4. A d a t t a m e n t o a g li a tti d e lle o r g a n iz z a z io n i in t e r n a z io n a li
O
Per dare esecuzione ad atti delle organizzazioni internazionali il legislatore adotta il procedimen'
to ordinario.
I p o t e r i d e lle R e g io n i
In sintesi
O L'adattamento del diritto interno al diritto internazionale consuetudinario opera attraverso l'art. 10
Cost. («L'ordinamento italiano si conforma alle norme di diritto internazionale generalmente rico
nosciute); il quale dispone che il rinvio alle norme internazionali consuetudinarie opera in modo au
tomatico e permanente.
Invece, l'adattamento al diritto internazionale convenzionale si realizza attraverso:
— un ordine di esecuzione;
— alternativamente un procedimento ordinario.
Infine, per dare esecuzione ad atti delle organizzazioni internazionali, legislatore ha adottato i
procedimento ordinario.
Capitolo 2 L ’A D A T T A M E N T O A L D I R I T T O
D E L L ’U N IO N E E U R O P E A
P r in c ip i fo n d a m e n ta li
G eneralità: il rapporto tra l'ordinamento dell'Unione europea e gli ordinamenti degli Stati membri
è un rapporto d i integrazione, rafforzato dall'obbligo, sancito dall'art. 4 TUE e rivolto agli Stati mem
bri, di adottare tutte le misure di carattere generale o particolare atte ad assicurare l'esecuzione degli
obblighi derivanti dai trattati o conseguenti agli atti delle istituzioni dell'Unione.
O
Nozione: qualora una disposizione dei trattati o di una fonte deri
vata presenti determinate caratteristiche (deve imporre un com
portamento preciso e non condizionato da alcuna riserva e deve
contenere una disciplina completa che non necessita di integra
D iretta efficacia
zioni da parte degli organi statali o delle istituzioni UE) essa crea
del diritto d ell’ Unione
diritti e obblighi in capo ai privati, i quali sono legittimati ad esi
gere, davanti alle giurisdizioni nazionali, la stessa tutela ricono
sciuta per i diritti di cui sono titolari in base alle norme dettate dall'or
dinamento interno
3. A d a t t a m e n t o d e l l ’o r d i n a m e n t o i t a l i a n o a l d i r i t t o d e r i v a t o
Regolam enti: dal momento che questi atti sono obbligatori in tut
ti i loro elementi e direttam ente applicabili in ciascuno degli Stati
membri, non necessitano di alcun provvedim ento nazionale di
Obblighi di inform ativa del
attuazione
Governo
Direttive e decisioni: sono atti non suscettibili di applicazione im
mediata. In Italia l'adeguamento avviene attraverso la legge co
m unitaria (prevista dagli artt. 8 e 9 della L. 4 febbraio 2005, n. 11)
O
sviluppi del processo di integrazione eu
ropea
partecipazione dell'Italia al processo nor
R elazione annuale mativo
Obbligo di inform ativa (art. 15, L. 11/2005) stato di attuazione della politica di coe
del Governo al Parlamento entro il sione economica e sociale
31 gennaio su pareri, osservazioni e atti di indirizzo del
le Camere
elenco e motivi per l'impugnazione del
le decisioni dell'Unione
R a p p o r t i t r a la n o r m a t i v a d e l l ’ U n i o n e e le l e g g i i n t e r n e c o n t r a
s ta n ti. E v o lu z io n e g iu r is p r u d e n z ia le
L e R e g i o n i e l ’a t t u a z i o n e d e l d i r i t t o d e l l ’ U n i o n e
In sintesi
Ai trattati istitutivi delle originarie tre Com unità europee è stata data esecuzione in Italia me
diante leggi ordinarie; tali leggi si limitano a disporre che «ai trattati è data piena ed intera esecu
zione».
La circostanza che l'ordine di esecuzione sia stato adottato con legge ordinaria ha comportato il
sorgere di posizioni contrastanti in merito alla sua idoneità a dare attuazione ai trattati, le cui di
sposizioni sono suscettibili di avere un'incidenza su norme contenute nella Costituzione italiana.
La dottrina prevalente si era mostrata favorevole a tale scelta, a condizione di reperire nella Costi
tuzione una norma che potesse dare «copertura costituzionale» alla legge di ratifica e di esecuzio
ne dei trattati.
Tale fondamento costituzionale è stato individuato nell'articolo 11 della Costituzione, anche cono
sciuto come norm a generale di apertura, il quale recita: «l'Italia... consente, in condizioni di parità
con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la
giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo».
o L'adeguamento al diritto derivato dell'Unione europea in ordine a quegli atti non suscettibili di ap
plicazione diretta ed immediata è assicurato dalla legge comunitaria presentata dal governo al Par
lamento il 31 gennaio di ogni anno.
GLOSSARIO
172 • G lo s s a rio
[14-20
Unite su l diritto del m are 10-12-1982
P o rt Royal S tre e t, Kingston, Jamaica; in
tern e t: www.isa.org.jm]
—
—
un legame sostanziale tra lo Stato e la nave
(g e n u in e lin k);
un effettivo controllo da parte dello Stato
Organismo istituito dalla Convenzione di M o n sulla nave stessa.
tego B a y cui è stato attribuito il compito di pre
siedere allo sfruttamento delle risorse del fon B e r n a d o t t e [c a s o ] Parere consultivo della
do e del sottosuolo dell’alto m a re [v e d i^ j e di CIG 11-4-1949
garantire che questo avvenga nell’interesse Si tratta di un famoso parere reso dalla C orte
dell’umanità. In te rn a zio n a le d iG iu s tiz ia [v e d i ^ j ; in quell’oc
Il sistema previsto si fonda sul concetto di s fru t casione si trattava di decidere se l’O N U [v e d i
ta m e n to p a ra lle lo , volto a conciliare il principio ^ j avesse il diritto di pretendere la riparazio
di p a trim o n io c o m u n e d e ll'u m a n ità [v e d i ^ ] ne per l’uccisione di due suoi funzionari in mis
con il dato di fatto che solo alcuni Stati dispon sione ufficiale in territorio israeliano, il conte
gono dei mezzi tecnici e finanziari atti ad inter svedese Folke Bernadotte ed il colonnello fran
venire nella zona. cese André Sérot.
La questione fu risolta in senso favorevole
B a ie art. 10 Convenzione delle Nazioni Unite all’O N U , affermando che quest’ultima «è un
su l diritto del m are 10-12-1982 soggetto di diritto internazionale, che essa è
Sono insenature di terraferm a, in cui il mare titolare di diritti e obblighi internazionali e ha la
penetra con certa profondità. Le (— ) sono im capacità di far valere i suoi diritti per m ezzo di
portanti ai fini della delim itazione del m a re ter reclami internazionali».
rito ria le [v e d i ^ j .
• (— ) s to ric h e B u o n v i c i n a t o [a c c o r d i t r a g l i s t a t i]
Sono quelle (— ) sulle quali lo Stato costiero Rapporti che gli Stati limitrofi intrattengono re
può vantare d iritti e s c lu s iv i c o n s o lid a tis i n e l ciprocamente per il soddisfacimento di bisogni
te m p o per tacito consenso di altri Stati. comuni.
• (— ) vitali Tra gli accordi di (— ), si distinguono:
È una nozione estrem am ente controversa con — a c c o rd i d i frontiera, aventi lo scopo di faci
cui si fa riferimento a quelle (— ) che rivestono litare il passaggio degli abitanti di uno S ta
per uno Stato im portanza fondam entale (v ita to da un territorio statale ad un altro;
le) dal punto di vista economico o militare e — a c c o rd i g e n e ra li tra Stati vicini, che inve
sulle quali viene rivendicato il diritto di eserci stono non solo le zone ai confini, ma tutto
tare gli stessi poteri attribuiti in relazione al il territorio degli Stati limitrofi;
m a re te rrito ria le [v e d i ^ j ; ovviamente l’aper — a c c o rd i a v e n ti n a tu ra po litica , che conten
tura di tali insenature supera le 2 4 miglia m a gono obblighi reciproci di non aggressio
rine. ne. Tipico accordo di (— ) è quello in vigo
re tra Italia e Repubblica di S. Marino, S ta
B a n d ie r a to che costituisce una enclave e quindi n e
• (— ) o m b ra cessita di un accordo di (— ) per garantirsi
È l’utilizzazione della (— ) di uno Stato da par una vita indipendente.
te di una nave in m ancanza del requisito del
g e n u in e lin k [v e d i ^ j (legam e effettivo) tra lo B u o n i u f f ic i
Stato della (— ) e la nave stessa. Procedimento diplomatico di soluzione delle con
• S ta to d e lla (— ) art. 91 C o n ve n zio n e d elle troversie internazionali, i (— ) consistono nell’in
N a z io n i U n ite s u l d iritto d e l m a re 1 0 -1 2 -1 98 2 tervento di un terzo (Stato, individuo, organizza
Stato di cui una nave ha la nazionalità, che zione internazionale), rivolto all'avvio o alla ripre
esercita su di essa poteri in via esclusiva. Per sa d i ne g oziati tra le p a tii. Non sono sottoposti
l’im m atricolazione di una nave nei registri n a ad alcuna formalità che non sia l’accettazione
delle parti in lite; il soggetto terzo, inoltre, non può Il verificarsi di un (— ) legittima lo Stato offeso
entrare nel merito della controversia. alla dichiarazione dello stato di guerra.
Per prevenire tale dichiarazione vengono or
C a r ta a tla n tic a dinariam ente adottate, dalla Comunità inter
Documento firmato il 14 agosto 1941 dal Pre nazionale, procedure volte ad una soluzione
sidente statunitense R oosevelt e dal Premier pacifica della controversia.
britannico Churchill con il quale si riconosce Com e esempio di (— ) può essere ricordata
va la necessità di accrescere, a guerra conclu l’aggressione tedesca del 1939 contro la Po
sa, la collaborazione fra Stati e di porre le basi lonia, che causò l’instaurazione dello stato di
per un n u o v o s is te m a d i sic u re z z a in te rn a z io guerra contro la G erm ania stessa da parte di
nale, preso atto del sostanziale fallimento d el Gran Bretagna e Francia.
la Società delle Nazioni.
Attraverso varie rielaborazioni la (— ) portò alla C D I [s ig la di com missione di d ir i t t o i n t e r
istituzione d ell'O N U [ved/ ^ ] . n a zio n a le ] art. 13 Carta delle N azioni Uni
te 26-6-1945
C a r t a d e i d ir itt i f o n d a m e n t a l i d e l l ’U n io È un organo sussidiario a carattere perm anen
ne e u ro p e a te istituito con la risoluzione n. 174 del 21 no
Docum ento, proclamato nel corso del Consi vem bre 1947: il suo fine (art. 15 dello Statuto)
glio europeo di N izza del 20 dicem bre 2 0 0 0 e è quello di promuovere lo s vilu p p o p ro g re s s i
nuovam ente a Strasburgo il 12 dicem bre 2007 vo d e l d iritto in te rn a z io n a le [v e d i ^ ] e la sua
(per apportarvi alcune modifiche), che sanci codificazione [v e d i ^ C o d ifica zio n e (d e l d irit
sce in m aniera visibile il carattere fondam en to in te rn a zio n a le )]. I compiti fondamentali del
tale e la portata dei diritti umani per i cittadini la (— ) sono:
dell'Unione. — procedere alla redazione scritta e siste
La (— ) riprende e raccoglie per la prima volta matica di norme consuetudinarie apparte
in un testo organico i diritti civili, politici, eco nenti a campi del diritto internazionale in
nomici e sociali suddividendoli in sei categorie cui esiste una prassi consolidata e univo
di valori: dignità (artt. 1-5), libertà (artt. 6-19), ca;
uguaglianza (artt. 2 0 -2 6 ), solidarietà (artt. 2 7 — predisporre progetti di Convenzioni per la
38), cittadinanza (artt. 3 9 -4 6 ) e giustizia (artt. codificazione di materie non ancora rego
47-50). late da norme internazionali o nelle quali
Con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, non è possibile rilevare l’esistenza di una
essa ha ormai acquisito v a lo re g iu rid ic o v in co prassi diffusa da parte degli Stati.
la n te e x art. 6 TU E. La (— ) è com posta da 3 4 membri che vengo
no nominati d a ll’A sse m b le a G e n e ra le [ve d i
C a s c h i b lu secondo un criterio geografico, scelti da una
Forze internazionali di pace, integrate all' O N U lista di nominativi presentati dagli Stati.
[v e d i ^ ] e sottoposte alla direzione del Segreta
rio Generale, che agiscono sotto il controllo de C la u s o la C a lv o
gli organi che ne hanno disposto la creazione, Clausola che prende il nome dall’internaziona
ovvero il C onsiglio d i Sicurezza [v e d i ^ ] e l'As lista argentino ad averla formulata per primo
se m blea G enerale delle N a zio n i Unite [ve d i ^ ] . nel secolo scorso e che riserva le controver
Vengono inviate sul territorio teatro di un conflit sie in tem a di trattam ento degli stranieri e dei
to col consenso dello Stato territoriale e non pos loro beni all’e sclu siva co m p e te n za dei tribuna
sono svolgere azioni belliche, ma limitarsi all'uso li dello Stato locale.
della forza arm ata solo per legittima difesa. Attraverso questa clausola (che intendeva ri
spondere agli interventi anche armati degli
C a s u s b e lli Stati a p ro te z io n e dei p ro p ri c itta d in i all’este
Situazione di fatto caratterizzata da una grave ro) l’individuo rin u n c ia a d in v o c a re la p ro te z io
offesa e lesione dei diritti soggettivi cagionata n e d ip lo m a tic a [v e d i ^ ] del proprio Stato na
da uno Stato ad un altro. zionale.
174 • G lo s s a rio
C la u s o la c o m p r o m is s o r ia C o d i f i c a z i o n e [ d e l d ir i t t o in te rn a z io n a
Attraverso la (— ) gli Stati firmatari di un tra tta le ] art. 13 Carta delle Nazioni Unite 2 6 -6
to in te rn a z io n a le [ v e d i si impegnano a sot 1945
toporre ad un arbitro tutte o solo alcune delle È la raccolta sis te m a tic a e o rdinata, in un co r
controversie che potranno eventualmente sor p u s di regole scritte, delle norme consuetudi
gere nell’interpretazione e nell’attuazione del narie di diritto internazionale.
trattato stesso [ v e d i ^ A rbitrato]. La (— ) è un fattore di a c c e rta m e n to e di rifo r
m u la zio n e del diritto positivo e, quindi, anche
C la u s o la fa c o lta tiv a uno strumento di s vilu p p o del diritto interna
Disposizione accessoria ad un trattato con la zionale.
quale si accorda ai contraenti la fa co ltà d i s c e Il processo di (— ) è svolto principalmente sot
g lie re se obbligarsi o m eno ad adem piere to l'egida della Com m issione di diritto interna
quanto la (— ) stessa statuisce. zionale [v e d i ^ CDI], organo d e ll'O N U [v e d i
^ ] composto da giuristi di riconosciuta com
C l a u s o l a r e b u s s i c s t a n t i b u s art. 62 petenza in materie internazionalistiche che sie
Convenzione su l diritto dei trattati 23-5-1969 dono a titolo personale in seno alla com m is
È una causa di e s tin z io n e d e i tra tta ti [v e d i ^ ] , sione.
secondo la quale un m u ta m e n to ra d ic a le d el I progetti elaborati da quest'organo sono suc
le condizioni che hanno originariamente por cessivam ente discussi e approvati dagli Stati.
tato alla stipula di un trattato può essere invo
cato da una delle parti com e causa di estinzio C o lp a
ne dello stesso. La re s p o n s a b ilità in te rn a z io n a le d e llo S ta to
La (— ) opera anche se n o n è stata e s p re s s a [v e d i ^ ] sussiste indipendentem ente dall'ele
m e n te prevista dal testo del trattato e, inoltre, mento della (— ): secondo la prevalente dottri
n o n prevede un e ffe tto riso lu tivo a u tom a tico , na il regime generale sarebbe quello della re
ma l’accettazione delle parti contraenti. sp o n sa b ilità o ggettiva, conformemente al qua
Essa n o n o p e ra (art. 62 par. 2b, Conv. V ien le quando si stabilisce un legam e tra il com
na) se il mutamento della circostanza è stato portamento dell'organo (e le m e n to soggettivo)
determinato dallo Stato che invoca l’applica e l'antigiuridicità di tale com portamento (e le
zione della (— ). m e n to og g ettivo ) lo Stato è da ritenersi ipso
La com petenza sulle co n tro ve rsie sorte su m a fa cto responsabile, a prescindere da qualun
terie di (— ) spetta, di regola, alla C o rte In te r que elem ento colposo. È com unque possibile
n a z io n a le d i G iu stizia [v e d i ^ ] . per lo Stato accusato della violazione di un ob
bligo internazionale dimostrare l'esistenza di
C o d i c e d e i c r i m i n i c o n t r o la p a c e e una circostanza che esclude tale responsabi
la s i c u r e z z a d e l l ’ u m a n i t à lità.
È la denom inazione attribuita al testo elabora
to dalla Comm issione di diritto internazionale C o m p r o m e s s o a r b itr a le
[ v e d i ^ CDI] dove per la prima volta vengono Strumento, utilizzato soprattutto nel X IX seco
codificati [ v e d /^ C o d ifica zio n e] i crimini inter lo, con cui le parti in lite designavano la perso
nazionali commessi dagli individui e le condi na, o il collegio, a cui dem andare la funziona
zioni per poter procedere alla loro repressio arbitrale su c c e s s iv a m e n te all'insorgere di una
ne. Le disposizioni contenute nel (— ) si appli controversia.
cano unicamente a i c rim in i c o m m e s s i d a g li in
dividui; per quelli attribuibili allo Stato valgono C o n c l u s i o n e d e i t r a t t a t i artt. 12-15 Con
le prescrizioni contenute nel Progetto di arti venzione su l diritto dei trattati 23-5-1969
coli sulla re s p o n s a b ilità in te rn a z io n a le dello Secondo la Convenzione di Vienna il consen
S ta to [ v e d i^ ] . so di uno Stato alla (— ) può essere fornito at
176 • G lo s s a rio
le. Essa tuttavia è caratterizzata da una certa ^ j in quanto non contiene alcun elemento di
flessibilità cosicché può essere derogata m e natura afflittiva; la (— ) infatti mira a realizzare
diante accordo. Esistono però alcune (— ) non la cessazione dell’illecito e a reintegrare l’ordi
derogabili in quanto tutelano valori fondam en ne giuridico violato.
tali della c o m u n ità in te rn a z io n a le [ v e d i ^ Jus
cogens]. C o n t r o v e r s i a i n t e r n a z i o n a l e art. 2 , par.
La (— ) internazionale, secondo la tesi preva 3, Carta delle Nazioni Unite 26-6-1945
lente (d u a lis tic a ) in dottrina, consta di due e le È il d isa cco rd o s u un p u n to d i d iritto o d i fatto,
menti: una contraddizione, un’opposizione di tesi giu
— un elemento oggettivo, la d iu tu rn ita s [v e d i ridiche o di interesse. Allo stato attuale del di
^ ] o usus, ovvero la ripetizione costante ritto internazionale non ha più senso la con
e uniforme di un dato comportamento; trapposizione tra (— ) giuridica e politica, per
— un elemento soggettivo, l'o pinio ju ris a c n e ché nella realtà ogni (— ) insorta fra Stati pre
c e s s ita tis [v e d i^ ] , ovvero il convincimen senta caratteri insieme politici e giuridici.
to che tale comportamento sia giuridica In relazione a qualsiasi (— ) il divieto dell’uso
mente dovuto. della forza nelle relazioni internazionali, dive
nuto nell’epoca attuale una norm a consuetu
C o n t i g u i t à [ t e o r ia d e l l a ] dinaria cogente [ v e d i ^ J u s co g e n sj, ha fatto
Dottrina secondo la quale uno Stato può le g it sorgere l’obbligo per gli Stati di risolvere le
tim a m e n te e s te n d e re la su a s o v ra n ità sui ter controversie tra loro insorte «co n m e z z i p a c i
ritori contigui al proprio, quali le isole prossime fici, in m a n ie ra ch e la p a c e e la s ic u re z z a in
alla terraferm a e le isole più vicine a quella sul te rn a z io n a le , e la g iu s tiz ia , n o n s ia n o m e sse
la quale già sussiste la sovranità dello Stato. in p e rico lo » .
La teoria non è accettata dalla giurispruden
za, ma nella prassi internazionale è stata più C o n v e n z io n e d i V ie n n a s u l d ir itt o d e i
volte sostenuta dagli Stati. Si può ricordare la tra tta ti
q uestione delle isole F alkland, rivendicate Convenzione di codificazione promossa dalla
dall'Argentina, che vantava il proprio diritto fa Comm issione di diritto internazionale [v e d i ^
cendo ricorso proprio alla teoria della (— ). C D Ij, stipulata nel 1969 ed entrata in vigore
nel 1980.
C o n t in u ità g iu r id ic a d e llo S ta to La (— ) è largam ente riproduttiva nel diritto in
Si verifica quando uno Stato di nuova form a ternazionale g en erale relativo ai trattati ma
zione, o con una nuova Costituzione, decida essa presenta anche aspetti fondamentali in
di m a n te n e re in vig o re parte dell'ordinamento novativi, soprattutto nell’ambito del p rin c ip io
dello Stato cui succede. d e lla lib e rtà d e g li S ta ti n e lla stip u la z io n e d e i
In particolare con la (— ) vengono conservati i c o n tra tti e della in te rp re ta z io n e delle norme
tra tta ti in te rn a z io n a li [v e d i ^ ] e le leggi che convenzionali.
non rivestono notevole importanza in quanto L’ambito di efficacia della C o nvenzione del
non caratterizzanti il regime. 1 9 6 9 è, com e accade per tutte le norme pat
La (— ) si è sem pre verificata in Italia, con i vari tizie, limitato alle parti contraenti: tale regola
regimi succedutisi dall'Unità fino all'attuale R e è enunciata dall’art. 4 della Convenzione stes
pubblica. sa, assiem e al principio della sua irre tro a tti
v ità .
C o n t r o m i s u r e art. 49 Progetto d i articoli sul
la responsabilità degli S ta ti p e r a tti interna A d o tta ta : Vienna 2 3 -5 -1 9 6 9
zionalm ente illeciti E n tra ta in v ig o re : 2 7 -1 -1 9 80
È l'adozione, da parte di uno Stato nei cui con R a tifica ta : L. 12-2 -1 9 74 , n. 112
fronti un obbligo è stato violato, di un co m p o r
tam ento illecito m a g iu stifica to dalla lesione su C o n v e n z i o n e e u r o p e a p e r la s a l v a
bita. g u a r d ia d e i d ir itt i d e l l ’u o m o
Il term ine è ormai quasi unanim em ente prefe Accordo prom osso dal C o n s ig lio d 'E u ro p a
rito a quello tradizionale di ra p p re s a g lia [v e d i [v e d i ^ j e stipulato nel 1950, il quale ha dato
178 • G lo s s a rio
180 • G lo s s a rio
In presenza di rapporti di questo tipo si deter L’art. 49 della Convenzione di Vienna sul dirit
mina, inevitabilmente, un potenziale concorso to dei trattati lo definisce come la co n d otta frau
tra le norme dei diversi ordinamenti giuridici d o le n ta di uno Stato che ha partecipato ad un
che appaiono collegabili, per un verso o per negoziato, e per m ezzo della quale un altro
un altro, alla fattispecie. Stato è stato indotto a concludere un trattato;
La funzione di risoluzione dei conflitti tra diver q uest’ultimo, pertanto, può invocare il (— )
si ordinamenti viene assolta dalle norme di (— ). come vizio del suo consenso e chiedere la ri
soluzione del trattato.
D i s s o l u z i o n e [o s me mb r a me n t o del l o
st at o] D o m e s t i c j u r i s d i c t i o n [dominio r is e r v a
Si ha (— ) dello Stato quando questo ce ssa d i t o ] art. 2, par. 7 Carta delle N azioni Unite 2 6
e s is te re c o m e s o g g e tto d e l d iritto in te rn a z io 6-1945
n a le e sul suo territorio vengono a formarsi due La (— ) indica quella parte dell’attività dello Sta
o più Stati tra loro indipendenti. to che non è contem plata da norme interna
Com e esempi recenti possono citarsi la disso zionali: un campo rispetto al quale lo Stato è
luzione dell’U R S S e della Jugoslavia o (dal 1° lib e ro da o b b lig h i in te rn a z io n a li.
gennaio 1993) la costituzione della Repubub- Di conseguenza l’am piezza della (— ) va d e
blica ceca e della Repubblica Slovacca in s e term inata in senso puram ente negativo e sul
guito alla scom parsa della Cecoslovacchia. la base del livello di sviluppo delle norme di di
ritto internazionale: rientrano pertanto nella sfe
D i u t u r n i t a s [o u s u s ] ra della (— ) tutti quei settori non disciplinati da
Insieme all’opinio ju ris a c n e c e s s ita s [ v e d i^ ] norme generali vigenti, da obblighi internazio
è uno dei due elementi che concorrono alla nali assunti dallo Stato o da atti vincolanti del
formazione di una c o n s u e tu d in e [v e d i ^ j in le organizzazioni internazionali di cui lo Stato
ternazionale. è membro.
Infatti, per aversi la form azione di una norma
consuetudinaria gli Stati devono manifestare D o t t r i n a art. 38 Statuto della Corte Internazio
la propria volontà a tenere un determinato com nale di Giustizia
portamento attraverso atti commissivi o con La (— ), intesa com e il co m p le sso d e lle o p in io
dotte omissive ripetuti nel tempo ed univoca n i e d e i g iu d iz i c ritici e la b o ra ti d a i g iu ris ti nell’in
mente interpretabili: ciò significa che anche se terpretazione del diritto, non può essere con
non è richiesta l’uniformità totale del com por siderata una fonte del diritto internazionale, pur
tam ento degli Stati, è com unque indispensa essendo richiamata dall’art. 38 dello Statuto
bile un certo livello di consenso. della C o rte In te rn a zio n a le d i G iu stizia [v e d i^ ]
come mezzo sussidiario di determinazione del
D iv ie to d e ll’u s o d e lla fo r z a le norme di diritto.
È un principio, ormai di natura consuetudina
ria [v e d i ^ C o n su e tu d in e j, secondo il quale D u a l i s t a [ t e o r ia ]
l’uso d e lla fo rza [v e d i ^ j per la soluzione di C oncezion e sviluppatasi intorno alla fine del
controversie internazionali è a s s o lu ta m e n te X IX secolo e agli inizi del X X , principalm en
p ro ib ito ; tale principio è stato ribadito nella C a r te ad o pera di autori tedeschi, secondo la
ta dell’O N U (art. 2: «i membri devono astener q uale ciascun o rd in a m e n to s ta ta le costitui
si nelle loro relazioni internazionali dalla mi s ce un s is te m a c h iu s o , a u to s u ffic ie n te e
naccia o dall’uso della forza») e in numerose avente un p ro p rio e s c lu s iv o fo n d a m e n to d i
risoluzioni dell’Assem blea G enerale. v a lid ità .
Il regime di separazione tra d iritto in te rn a z io
D o l o [nei t r a t t a t i in te rn a z io n a li] art. 49 n a le [v e d i ^ j e d iritto in te rn o troverebbe giu
Convenzione su l diritto dei trattati 23-5-1969 stificazione nella diversità:
Insieme all’errore [v e d i^ j e alla vio le n za [v e d i — d e lle fo n ti : volontà dello Stato per il diritto
^ j costituisce una causa di in v a lid ità d e i trat interno e volontà degli Stati per il diritto in
ta ti [v e d i ^ j in te rn a zio n a li. ternazionale;
182 • G lo s s a rio
scritto; l’(— ) deve essere realizzata da ciascu in essere un com portam ento generalm ente
no Stato nel rispetto del principio di b u o na fede. qualificato com e illecito.
Perché possa invocarsi detta circostanza l’art.
E s p r o p r i a z i o n e [ d i b e n i s t r a n ie r i ] 2 4 del Progetto di articoli sulle conseguenze
Atti con i quali uno Stato acquista co a ttiva m e n della responsabilità degli Stati richiede:
te i diritti patrimoniali degli stranieri sui beni siti — l’impossibilità di ricorrere ad altri mezzi;
nel proprio territorio. — l’esistenza di un pericolo grave ed im m i
Le norm e internazionali richiedono, per po nente non riconducibile all’attività dello
ter procedere all’(— ), l’esistenza di un inte Stato;
resse pubblico e la liquidazione di un in d e n — che l’azione posta in essere non generi un
n iz z o [v e d i ^ ] , di cui non vengono tuttavia pericolo com parabile o superiore.
specificati né il q u a n tu m , né le modalità di
pagam ento. E x a e q u o e t b o n o . . . [ in q uantu m aequius
In generale l’indennizzo viene stabilito attra MELIUS] art. 38, par. 2, Statuto Corte interna
verso la conclusione di particolari accordi di zionale d i Giustizia
com pensazione globale [v e d i ^ L u m p -su m Formula riconosciuta e applicata nel diritto in
a g re e m e nts]. ternazionale (art. 38, par. 2, Statuto Corte in
ternazionale di Giustizia) in base alla quale gli
E s t i n z i o n e d e i t r a t t a t i [ca u s e di] artt. 65 Stati parti di una controversia possono chie
68 Convenzione su l diritto dei trattati 23-5 dere al giudice di decidere adottando un c rite
1969 rio e q u ita tiv o , in luogo della rigorosa applica
Le cause di (— ) sono numerose e possono d e zione del diritto.
rivare sia dal d iritto in te rn a z io n a le g e n e ra le
(es.: desuetudine, impossibilità della presta F .A .O . [s ig la di f o o d a n d a g r ic u l t u r a l o r
zione etc.) che dal tratta to stesso (scadenza GANIZATION - ORGANIZZAZIONE PER L’ALI
del termine, verificarsi della condizione risolu MENTAZIONE E L’AGRICOLTURA]
tiva etc.). [v ia d e l l e t e r me di c a r a c a l l a , 0 0 1 00 r o ma ; in
Nonostante si ritenga che l’(— ) sia autom ati t er net : w w w .f a o .o r g ]
ca, l’art. 65 della Convenzione di Vienna di Istitu to s p e c ia liz z a to [v e d i ^ ] dell’O N U per la
spone che lo Stato che invoca una causa di cooperazione internazionale e lo sviluppo agri-
(— ) deve notificare per iscritto la sua pretesa colo-alim entare dotato di personalità giuridica
alle altre parti contraenti. internazionale (e interna nei singoli Stati), con
Ove nel term ine non inferiore a tre mesi non immunità e privilegi diplomatici, istituita in Q ue
sorgano controversie, lo Stato può definitiva bec nel 1945 e dal 1950 trasferita a Roma.
mente dichiarare l’(— ), altrimenti si ricerca una Fine principale della (— ) è orientare la condot
soluzione della controversia attraverso nego ta interna e internazionale dei membri attra
ziati, conciliazione, arbitrato. verso ra c c o m a n d a z io n i, d ic h ia ra z io n i d i p rin
Se nel termine di dodici mesi la questione non cipi, e promozione di a c c o rd i [v e d i ^ ] .
è risolta si adisce la Com m issione form ata La (— ) conduce e finanzia ricerche volte a mi
nell’ambito delle Nazioni Unite che em ette una gliorare l’alim entazione um ana, a introdurre
decisione avente mero valore di esortazione. nuove tecniche di produzione agricola e nuo
ve colture, in particolare nei Paesi in via di svi
E s tre m o p e r ic o lo ( d is t r e s s ) luppo [ v e d i ^ P.V.S.]; incoraggia le scelte di
È una della c a u se ch e esclu d o no l ’illice ità [ve d i rette ad aum entare la produzione agricola e il
^ ] del comportamento di uno Stato. livello degli scambi internazionali in materia
L’(— ) indica la situazione in cui si trova un in agricola e alimentare.
dividuo-organo dello Stato, il quale per salva Tecnici della (— ) operano in diversi Paesi in
re la propria vita o quella di persone a lui affi via di sviluppo com e consulenti per i problemi
date da un pericolo grave e imminente pone agricolo-alimentari.
F .M .I. [s ig la di f o n d o m o n e t a r io in t e r n a G .A .T .T . [s ig la d i g en er al ag r ee me n t o n
z io n a l e ] TARIFFS AND TRADE - ACCORDO GENERALE
[700 19TH STREET NW. WASHINGTON DC, 20431; INTER SULLE TARIFFE ED IL COMMERCIO]
NET: w w w . imf .o r g ] Accordo firmato a Ginevra nel 1 947 con lo sco
O rganizzazione nata nel 1 9 4 4 a seguito degli po iniziale di liberalizzare gli scambi econom i
accordi di Bretton Woods. ci internazionali, abolendo progressivamente
184 * G lo s s a rio
G i u r i s d i z i o n a l e [ f u n z io n e ] G o v e r n o in s u r r e z io n a le
Consiste nella risoluzione delle controversie tra Si tratta del g o ve rn o co stitu ito da un m o v im e n
Stati attraverso l'em anazione di una decisione to in s u rre z io n a le [v e d i ^ Insorti] nel corso di
vincolante da parte di un tribunale precostituito una guerra civile.
186 * G lo s s a rio
Per risolvere questo delicato problema già da zionale, allo scopo di permetterne la soluzio
tem po la dottrina, seguita poi dalla prassi in ne pacifica attraverso conciliazione o altre pro
ternazionale e da num erose legislazioni inter cedure che non importino il ricorso alla forza.
ne, ha classificato gli atti che lo Stato pone in
essere in due categorie: In c o r p o r a z io n e (o a n n e s s io n e ) d i u n o
— gli a tti iu re im perii, nei quali lo Stato assu S ta to
me la veste di soggetto di diritto interna Si ha (— ) di uno Stato in un altro nel caso in
zionale; cui lo Stato incorporato cessa di esistere come
— gli a tti iu re ge stio nis, nei quali lo Stato o pe soggetto autonomo del diritto internazionale e
ra com e un qualsiasi soggetto privato. il suo territorio viene sottoposto all'autorità di
Soltanto in questa seconda ipotesi lo Stato può uno Stato terzo (incorporante). L'(— ) si distin
essere chiamato a rispondere dinanzi ad or gue dalla fusione [v e d i ^ U n ifica zio n e d e g li
gani giurisdizionali stranieri e/o internazionali Stati] in quanto:
(cd. im m u n ità ristretta). — nel primo caso s o p ra v v iv e la p e rs o n a lità
o I . M . O . [s ig la di In t e r n a t i o n a l m a r i t i m e o r
GANIZATION - ORGANIZZAZIONE MARITTIMA
in te rn a z io n a le d e llo S ta to in c o rp o ra n te
mentre si estingue quella dello Stato incor
porato;
INTERNAZIONALE] Convenzione d i Ginevra — nel secondo caso entrambi gli Stati si estin
6-3-1948 guono e si assiste alla formazione di un
[4 ALBERT EMBANKMENT, LONDRA SEI 7SR; INTERNET! nuovo Stato.
w w w . imo .o r g ]
È un is titu to s p e c ia liz z a to d e ll'O N U [v e d i In d e n n ità d i g u e rr a
operativo dal 1 958 (data di entrata in vigore Prestazione avente natura economica, cui è
del trattato istitutivo) allo scopo di regolam en tenuto lo Stato soccombente verso lo Stato vit
tare tutti i problemi relativi al tra s p o rto m a rit torioso per ris a rc irlo d e i d a n n i s u b iti a causa
timo. d e l co n flitto bellico.
I suoi organi svolgono però un'azione poco in L'(— ) è dovuta innanzitutto per quei fatti illeci
cisiva in quanto em anano raccomandazioni e ti compiuti nel corso delle operazioni belliche.
predispongono progetti di Convenzioni che gli In tali ipotesi l'obbligo dell'(— ) è imposto ad
Stati membri non sono tenuti a sottoporre a ra uno Stato in conseguenza della violazione di
tifica. una norma internazionale avente carattere g e
nerale.
I n c h i e s t a i n t e r n a z i o n a l e artt. 2 , p a r. 5 , e
54 Carta delle N azioni Unite 26-6-1945 In d e n n iz z o
È uno dei mezzi di so lu zio n e p a cifica delle con R isa rcim e n to a s e g u ito d i un d a n n o o d e lla le
tro v e rs ie previsti n e ll'a m b ito del s is te m a s io n e d i un d iritto che nel diritto internaziona
o d ell'O N U [v e d i ^ j .
II potere di (— ) è attribuito ai maggiori organi
le assum e una sua rilevanza quando si proce
de alla n a z io n a liz z a z io n e [v e d i^ j di beni stra
dell'ONU, quali il Consiglio d i S icurezza [ve d i nieri localizzati nel territorio di uno Stato.
e l'A sse m b le a G enerale [v e d i ^ j , nell'ambito Secondo l'orientamento classico l'(— ) da cor
della funzione conciliativa ad essi attribuita. rispondere per i beni nazionalizzati doveva es
Essa si realizza norm alm ente attraverso l'isti sere p ro n to , a d e g u a to e d e ffe ttivo ; tuttavia tale
tuzione di un'apposita C o m m issio n e , alla qua principio è contestato da diversi Paesi in via di
le gli Stati membri, e in particolare gli Stati sot sviluppo che, pur non negando la necessità di
toposti al procedimento di (— ), devono pre indennizzare coloro che sono stati colpiti da
stare la massim a collaborazione, com e è pre atti di nazionalizzazione, rivendicano la pro
visto dall'art. 2, par. 5 della C arta delle N azio pria com petenza esclusiva a disciplinare il trat
ni Unite. tam ento da applicarsi, in particolare per ciò
L'(— ) è volta all'accertam ento delle c o n d iz io che concerne l'entità ed il tem po di erogazio
n i d i fa tto relative ad una controversia interna ne dell'(— ).
In d ip e n d e n z a d e llo S ta to In s o rti
Insieme all'effettività, costituisce u no d e i re q u i Formazioni di cittadini armati che si costitui
s iti n e c e s s a ri a ll'a c q u is to d e lla s o g g e ttiv ità in scono sull'intero territorio di uno Stato, o su
te rn a zio n a le . Può essere intesa com e p a rità una parte di esso, al fine di condurre un'azio
nei confronti degli altri Stati e com e o rigina rie - ne rivoluzionaria contro il proprio governo per
tà dell'ordinamento statale. sostituirlo o per creare un nuovo Stato, ispira
L'(— ) comporta per lo Stato il potere di deter to a diverse ideologie ed informato a differen
minare autonom am ente il proprio o rd in a m e n te azione politica.
to e le proprie fo n ti di produzione giuridica. Il riconoscimento degli (— ) da parte della C o
m u n ità In te rn a zio n a le [v e d i ^ ] comporta l'ac
In d iv id u i quisizione da parte dei soggetti in conflitto d el
N e ll'o rd in a m e n to giu rid ico in te rn a zio n a le lo s ta tu s di b e llig e ra n ti e la conseguente ap
odierno gli (— ) hanno ormai assunto lo sta tu s plicazione del diritto bellico.
d i so g g etti, in virtù di un co rp u s di norme di cui
sono direttam ente destinatari che, da un lato, I n t e r p r e t a z i o n e [ dei t r a t t a t i ] artt. 31-33
li rende tito la ri d i diritti, dall'altro, sancisce la C o n ve n zio n e s u l d iritto d e i tra tta ti 2 3 -5
loro re s p o n s a b ilità in te rn a z io n a le per la com 1969
missione di c rim in i in te rn a z io n a li [v e d i ^ ] . La Convenzione di Vienna sancisce, nell'(— ),
la prevalenza del m etodo ogg ettivistico , in base
In q u in a m e n to al quale bisogna soprattutto ricercare la volon
Nel diritto internazionale il tem a dell'(— ) assu tà dichiarata dalle parti, attenendosi al testo e
me rilevanza con riferimento ai d a n n i che uno all'oggetto dell'accordo (art. 31).
Stato può provocare agli Stati vicini esercitan È da precisare, però, che la Convenzione non
do o lasciando esercitare sul proprio territorio esclude totalmente altri mezzi (lavori prepara
determ inate attività inquinanti. Le norme con tori) di (— ), m a li ritiene complementari rispet
suetudinarie in materia sanciscono: to a quello enunciato.
— il divieto di (— ) transfrontaliero, che mira
a limitare sul territorio l'esercizio di attività In te rv e n to
che possono dare origine a danni am bien Intromissione di uno o più Stati negli affari in
tali in altri Paesi. Molti fattori di degrado, terni e internazionali di un altro Stato.
infatti, si determ inano in ambito transfron- Se tale (— ) rim ane nei limiti della semplice
taliero e assumono una consistenza mon pressione politica si parla di (— ) d ip lo m a tico ;
diale; qualora vi sia il ricorso ad azioni belliche si par
— l'obbligo di cooperazione tra gli Stati, che la di (— ) a rm a to .
impone alle Nazioni il dovere di com unica Vi sono ulteriori distinzioni com e quella tra (— )
re potenziali o attuali rischi di (— ) ai Paesi c o n v e n z io n a le e non, che riguarda soprattut
che potrebbero essere esposti al pericolo. to la sussistenza o meno di una esplicita pre
visione pattuita all'(— ) dello Stato (o di più Sta
I n s e g u i m e n t o [ DIRITTO DI] artt. 111 Conven ti), così com e è previsto dal Trattato istitutivo
zione delle Nazioni Unite su l diritto del mare della N A T O [v e d i ^ ] o di altre organizzazioni
10-12-1982 internazionali.
Potere di uno Stato costiero di adottare, in a lto • (— ) u m a n ita rio
m a re [v e d i ^ ] o, comunque, al di fuori del ter Si parla di (— ) umanitario, o autopreservazio
ritorio su cui esercita la s o v ra n ità [v e d i^ ] , mi ne, quando l'azione di uno Stato in un altro Pa
sure sanzionatorie su imbarcazioni straniere ese è effettuato a protezione dei propri cittadi
che abbiano compiuto infrazioni nei porti co ni e dei loro beni.
stieri e nelle acque territoriali.
Il diritto di (— ) viene esercitato nei confronti di I n v a l i d i t à d e i t r a t t a t i artt. 48-53 Conven
navi estere che abbiano com messo reati di zione s u l diritto dei trattati 23-5-1969
contrabbando, violazioni di norme doganali, fi Un tra tta to [v e d i ^ ] può dirsi invalido quando
scali, sanitarie dello Stato territoriale. sussiste un vizio n e l p ro c e d im e n to d i fo rm a
188 • G lo s s a rio
z io n e che inficia la validità dello stesso. L'(— ) — essere necessario, ossia rispondere ad un
si verifica in caso di: attacco reale (è vietata la legittima difesa
— vizi de lla volontà: vi sono ricompresi l'erro preventiva);
re, il d o lo e la vio le n za (distinta, quest'ulti- — essere im m ediato, nel senso che deve
ma, com e violenza sull'organo o sullo S ta sem pre costituire una reazione.
to); L'art. 51 della Carta prevede anche un diritto
— contrasto del trattato con norme di ju s c o di (— ) in base al quale Stati terzi avrebbero la
g e n s [v e d i ^ ] ; facoltà di intervenire in difesa di un altro Stato
— violazione di una norma interna sulla co m aggredito. In quest'ipotesi è necessaria:
p e te n z a a s tip u la re [v e d i ^ ] . — l'e s is te n z a d i u n 'a lle a n z a re g io n a le difen
siva o d i una d o m a n d a d i a s s is te n z a (rea
Is titu ti s p e c ia liz z a ti d e lle N a z io n i le e legittima) da parte dello Stato aggre
U n ite dito;
Organizzazioni internazionali che perseguono — la c o n sta ta zio n e da p a rte d e llo S ta to in d i
i fini generali delle Nazioni Unite [ v e d i ^ ONU] fesa d e l q u a le s i in te n d e in te rv e n ire d i a v e r
con cui sono collegate mediante appositi ac su b ito u n 'a g g re ssion e .
cordi.
Tali a c c o rd i d i c o lle g a m e n to [v e d i^ ] prevedo L e g ittim i c o m b a tte n ti
no il ricorso a consultazioni in caso di neces Nel diritto dei conflitti armati internazionali ri
sità, il coordinamento dei rispettivi servizi tec veste una notevole im portanza la determ ina
nici, lo scambio di rappresentanti, documenti, zione della figura dei (— ) in quanto le loro azio
osservatori e la sottoposizione degli (— ) al po ni, compiute nel corso delle operazioni belli
tere di coordinamento e controllo dell'O NU. che, sono imputabili allo Stato della cui orga
Gli (— ) svolgono funzioni di tipo normativo quali: nizzazione militare essi fanno parte.
— em anare ra c c o m a n d a z io n i e ris o lu z io n i di Inoltre, i (— ) sono destinatari delle norme re
rette agli Stati aderenti; lative al trattamento dei feriti, dei naufraghi e
— predisporre p ro g e tti d i co n ve nzion e tra Sta dei prigionieri di guerra.
ti e promuovere la relativa conclusione; Nella determ inazione dello sta tu s dei (— ) ha
— e m a n a re n o rm e direttam ente applicabili fondam entale rilievo il fatto che gli stessi in
nell'ordinamento interno degli Stati a meno dossino l'u n ifo rm e m ilita re e gli specifici c o n
che questi, entro un certo periodo di tempo, tra s s e g n i che li rendano individuabili.
non manifestino la volontà di ripudiarle.
Gli (— ) svolgono anche attività di carattere L i b e r t à d e i m a r i [p rin c ip io d e lla ] artt. 87
operativo e ausiliario, volte a favorire e pro ss. Convenzione delle Nazioni Unite su l dirit
muovere la cooperazione per lo sviluppo fra to del m are 10-12-1982
gli Stati. Principio m ateriale generalm ente riconosciuto
In particolare gli (— ) possono deliberare ed ed accettato nel diritto internazionale. È un
eseguire programmi di a s s is te n z a te cn ica , di principio, affermatosi nel corso dei secoli XVII
p re s titi e di a iu ti. e X V III ad opera soprattutto del giurista olan
d ese G rozio dietro la spinta di Paesi dalle so
L e g i t t i m a d i f e s a art. 51 Carta delle Nazioni lide tradizioni m arittim e e m ercantili quali
Unite 26-6-1945 l'Olanda, l'Inghilterra, la Spagna, il Portogallo,
Il diritto di (— ) individuale, unico limite al d iv ie in virtù del quale n e s s u n o S ta to p u ò im p e d ire
to d e ll'u s o d e lla fo rza [v e d i ^ ] nelle relazioni la circ o la z io n e m a rittim a e l'u s o d e l m a re a lle
internazionali, è riconosciuto dall'art. 51 della a ltre n a zioni, con l'unico limite del reciproco ri
Carta O N U [v e d i ^ ] com e diritto naturale di spetto delle libertà altrui.
autodifesa, da parte di uno Stato, quando sul Esso si è andato progressivamente erodendo
suo territorio abbia luogo un attacco armato. di fronte alle pretese degli Stati costieri di
Per essere lecito deve rivestire le seguenti c a estendere la propria sovranità sul mare adia
ratteristiche: cente le coste e di esercitare determinati dirit
— essere proporzionale all'afflizione; ti in zone di mare sem pre più ampie.
190 • G lo s s a rio
— stip u la d i un tra tta to , che può sancire la co diritto di passaggio inoffensivo (che non
stituzione o l'estinzione di un nuovo Stato. am m ette il sorvolo).
• (— ) n ella zo n a e c o n o m ic a e s c lu s iv a e n el
N . A . T .O . [s ig la di no r t h At l a n t ic t r e a t y la p ia tta fo rm a c o n tin e n ta le art. 5 8 C o n ve n
o r g a n iz a t io n ] z io n e d e lle N a z io n i U n ite s u l d iritto d e l m are
7284111
[BOULEVARD LEOPARD III, 1110, BRUXELLES; TEL. (2)
; internet: www.nato.int]
L'Organizzazione del Patto del Nord-Atlantico
1 0 -1 2 -1 98 2
Nella zona economica esclusiva (m a analoghe
disposizioni si applicano anche alla piattafor
è un'o rg a n iz z a z io n e p o litic o -m ilita re d i d ife sa ma continentale) vi è piena libertà di (— ) e di
istituita in base al Trattato di Washington del 4 sorvolo.
aprile 1949, che comporta la mutua difesa ob • (— ) in a lto m a re artt. 87-111 C o n ve n zio n e
bligatoria dalle aggressioni esterne e la com d e lle N a z io n i U n ite s u l d iritto d e l m a re 10-12
posizione diplomatica delle controversie inter 1982
ne. Di essa fanno parte 28 Paesi membri. O r Il principio generale riguardante la (— ) nell'al
gano suprem o è il Consiglio Atlantico che riu to mare è che quest'ultimo «è aperto a tutti gli
nisce i rappresentanti degli Stati membri e ha Stati, sia costieri sia privi di litorale», vigendo
sede a Bruxelles. A questo si affiancano altri in esso la piena libertà di (— ) e di sorvolo: tale
organismi militari. libertà è condizionata unicamente al rispetto
Istituita per contrastare il pericolo sovietico l'or degli interessi e della libertà degli altri Stati.
ganizzazione ha radicalm ente mutato il pro
prio ruolo in seguito alla dissoluzione del bloc N a z i o n a l i t à [p rin c ip io di] artt. 6, 51 Cost.
co comunista. • (— ) d elle p e rs o n e fis ic h e
La (— ) delle persone fisiche è un elemento es
N a v ig a z io n e senziale affinché uno Stato possa decidere di
• (— ) nel m are territo ria le artt. 17-32 C o n ve n agire in protezione diplomatica, cioè far ricor
z io n e d e lle N a z io n i U n ite s u l diritto d e l m are so a tutte quelle misure necessarie per tutela
1 0 -1 2 -1 98 2 re un proprio cittadino i cui diritti siano stati vio
Nel m a re te rrito ria le [v e d i ^ j di uno Stato stra lati in un altro Stato.
niero, la nave è sottoposta alla giurisdizione • (— ) d elle p e rs o n e g iu rid ic h e
dello Stato costiero, fermo restando il diritto di Gli Stati hanno il diritto di esercitare la prote
p a s s a g g io in o ffe n s iv o [v e d i ^ j e l'esclusiva zione diplomatica non solo a tutela della per
com petenza dello Stato di bandiera per fatti in sone fisiche m a anche delle persone giuridi
terni alla nave stessa. che. Nel caso delle società, l'accertamento del
Lo Stato costiero gode inoltre del diritto d'in la (— ) risulta, tuttavia, problematico.
seguimento [v e d i ^ In se g u im e n to (D iritto di)] In dottrina esistono due diversi orientamenti
nei confronti della nave che ha violato sue leg sulla determ inazione della loro (— ):
gi interne. — secondo il primo le società hanno la (— )
• (— ) negli stretti artt. 3 8 -4 5 C o n ve n zio n e d e l dello Stato in cui si sono costituite o nel
le N a z io n i U nite s u l diritto d e l m a re 10-12-1982 quale hanno la sede principale;
Negli stretti usati per la (— ) internazionale la — in base al secondo le società hanno la (— )
Convenzione di M o n te g o B a y [v e d i^ j ha pre dello Stato di appartenenza della maggio
visto due diversi regimi: ranza dei soci.
— per quelli che collegano una parte di alto
m are (o zo n a econom ica esclusiva) ad N a z io n a liz z a z io n e
un'altra è applicabile il diritto di p a s s a g g io Operazione che attribuisce allo Stato la gestio
in tra n sito [v e d i ^ j ; ne e la proprietà di un'impresa privata ritenen
— per quelli che collegano una z o n a e c o n o do, generalm ente, che questa produca beni e
m ica e sclu siva [v e d i^ j o l'a lto m a re [v e d i servizi di interesse pubblico.
^ j con il mare territoriale, oppure per gli La (— ) può anche avere ad oggetto beni di cui
stretti formati da un'isola e la terraferm a sono titolari gli stranieri, a condizione che si
appartenenti allo stesso Stato, si applica il trovino nel territorio dello Stato che la compie.
192 • G lo s s a rio
Questo tipo di (— ) incontra dei limiti nel diritto diretto gli Stati in conflitto, senza particolari
in te rn a zio n a le tra d izio n a lm en te individuati condizioni di forma, affinché questi giungano
nell'esistenza dei seguenti requisiti: all'adozione di un accordo.
— esistenza di un in te re s s e p u b b lic o dello
Stato; N e g o z ia z io n e d e l tr a tta to
— d iv ie to d i d is c rim in a z io n i; È una delle fasi in cui si articola il p ro c e d im e n
— corresponsione di un in d e n n iz z o [v e d i to so le n n e d i fo rm a zio n e d e l tratta to [v e d i
p ro n to , a d e g u a to ed e ffe ttiv o . e si sostanzia in contatti fra ministri e funzio
Larga parte della dottrina ha ritenuto che i re nari delegati dagli Stati che possono anche av
quisiti di cui sopra non siano richiesti dal dirit venire (nei casi di negoziazioni più solenni) in
to internazionale e che l'unico obbligo incom sede di Conferenze o Congressi appositamen
bente sullo Stato nazionale sia costituito dalla te convocati: lo scopo principale di questa fase
corresponsione di un adeguato in d e n nizzo. è quello di dirimere tutte le controversie e giun
gere alla stesura del testo del trattato.
N a z i o n e p iù f a v o r i t a [ c la u s o la d e lla ] I negoziati sono condotti dai cd. p le n ip o te n z ia
Clausola che può essere inserita nei trattati in r i [v e d i ^ ] . La Convenzione di Vienna (art. 7)
ternazionali e che assicura a sse n za d i d is c ri afferma, inoltre, che i Capi di Stato e di G over
m in a z io n e (in materia di commercio, di navi no e i Ministri degli Esteri possono essere con
gazione e di circolazione di persone) fra gli siderati validi rappresentanti dello Stato nella
Stati firmatari. (— ), anche se sforniti dei pieni poteri.
Con la clausola della (— ) questi si impegnano
a co n c e d e rs i re c ip ro c a m e n te il tratta m e nto p iù N o n a g g r e s s i o n e [p rin c ip io di] art. 2 Car
fa v o re v o le g ià a c c o rd a to a S ta ti terzi. In prati ta delle Nazioni Unite 26-6-1945
ca, se in un trattato lo Stato A concede a B la È uno dei principi fondamentali su cui è fonda
clausola della (— ), esso si impegna ad esten ta l'O N U [v e d i ^ ] . Esso impone agli Stati m em
dere anche a B un eventuale trattamento più bri di astenersi dal com piere qualunque atto di
vantaggioso concesso ad un terzo Stato C. a g g re s s io n e [v e d i ^ ] verso un altro Stato
membro e di risolvere con mezzi pacifici le con
N a z i o n i U n i t e [s t a t u s di me mb r o del l e] troversie che dovessero eventualm ente insor
artt. 3-6 Carta delle N azioni Unite 26-6-1945 gere.
Situazione giuridica derivante dall'adesione
all'O rganizzazione delle Nazioni Unite [v e d i N o n c o m b a tte n ti
ONU] che può sorgere attraverso una com Si tratta della p o p o la z io n e c ivile ch e n o n p a r
plessa procedura di a m m is s io n e e può estin tecipa in m o d o a ttivo a d o p e ra z io n i b e llic h e .
guersi per re c e s s o , per e sp u ls io n e o a causa La popolazione civile, protetta dalle Conven
della p e rd ita d e lla p e rs o n a lità g iu rid ic a in te r zioni di Ginevra del 1949 e dal I Protocollo del
n a z io n a le (— ). Per acquisire lo sta tu s di m em 1977, è tutelata soprattutto quando cade nel
bro delle (— ) un ente deve essere qualificabi le mani del nemico. Questi è tenuto a:
le com e Stato, essere am ante della pace, ad e — non procedere a trasferimenti forzati o d e
rire agli obblighi derivanti dallo Statuto ed es portazioni;
sere capace di adempierli. Particolari entità — rispettare condizioni severe in caso di re
quali g o v e rn i in e silio e c o m ita ti di lib e ra zio n e clutamento della manodopera;
n a z io n a le non possono rivestire la qualità di — curare i feriti e i malati e fornire una prote
membri delle Nazioni Unite ma solo quella di zione particolare a donne, anziani e bam
o s s e rv a to ri p e rm a n e n ti, privi, cioè, del diritto bini.
di voto. Tali norme sono state estese nel 1 977 anche
ai giornalisti.
N e g o z ia to
Il (— ) costituisce il più tradizionale dei proce N o n d i s c r i m i n a z i o n e [p r in c ip io d i ]
dimenti di risoluzione delle c o n tro v e rs ie in te r II principio di (— ) trova numerose applicazioni
n a z io n a li [v e d i ^ ] , in quanto mette in contatto sia per quanto concerne alcune ipotesi di trat
194 • G lo s s a rio
O c c u p a tio b e llic a O .L .P . [s ig la d i o r g a n iz z a z io n e p e r l a l i
Impossessamento di parte del territorio di uno b e r a z io n e DELLA PALESTINA]
Stato nemico in seguito ad operazioni militari. M o vim e n to d i lib e ra z io n e n a z io n a le sorto nei
Il requisito essenziale dell’(— ) è l'effettività, ov territori arabi occupati dallo Stato d'Israele.
vero il passaggio del territorio sotto l'esclusivo L'(— ) ha assunto rile v a n za intern azion ale
e diretto controllo dell'esercito occupante. come rappresentante degli interessi del popo
Tale requisito permette di distinguere l'(— ) dal lo palestinese, e dal 1988 ha assunto la nuo
la in v a s io n e o in cu rsion e , in cui manca la sta va denom inazione «P a le s tin a ».
bilizzazione definitiva sul territorio. Nonostante questo riconoscimento a livello in
ternazionale, la soggettività giuridica interna
O . I . L . [s ig la di o r g a n iz z a z io n e in t e r n a z io zionale [ v e d i ^ S o g g e tti (d e l diritto in te rn a z io
ricoprendo quasi tutti i settori delle relazioni grande importanza econom ica soprattutto in
econom iche, politiche e sociali tra gli Stati. relazione al suo impiego nel campo delle tele
Som m ariam ente si può parlare di: comunicazioni.
— una com petenza nel campo del m anteni
mento della pace; O r d i n a m e n t o g iu r i d i c o i n t e r n a z i o n a le
— una com petenza nel campo dello sviluppo Insieme delle n o rm e g iu rid ic h e ch e re g o la n o
delle relazioni amichevoli tra Stati fondati la vita d e lla C o m u n ità in te rn a z io n a le . Al di là
sul rispetto del principio dell’uguaglianza di alcuni pareri discordi che negano la natura
dei diritti e dell’a u to d e te rm in a z io n e d e i p o giuridica del diritto internazionale, attribuendo
p o li [v e d i ^ ] ; alle sue norme un carattere di fa tto e un v a lo
— una com petenza nel campo della collabo re soprattutto p o litic o , la m aggioranza della
razione econom ica, sociale, culturale e dottrina considera il diritto internazionale come
umanitaria. un o rd in a m e n to a u to n o m o e c o m p le to , dotato
Gli organi principali dell’(— ) sono l’A sse m b le a di un proprio s iste m a d i fo n ti, di g a ra n z ie e di
G e n e ra le [v e d i ^ ] , il C o n sig lio d i S icu re zza p rin c ip i.
[v e d i^ ] , il C onsiglio E co n o m ico e S o cia le [vedi Per ciò che concerne i s o g g e tti cui l'(— ) si ri
^ ] , la C o rte In te rn a zio n a le d i G iu stizia [v e d i ferisce, essi sono in primo luogo gli Stati, non
^ ] e il S e g re ta rio G e n e ra le [v e d i ^ ] . ché o rg a n iz z a z io n i in te rn a z io n a li [v e d i ^ ] , a
Nell’attuazione dei suoi compiti l’(— ) si giova cui la dottrina sem bra recentem ente affianca
della collaborazione di numerosi o rg a n i s u s s i re anche gli in d iv id u i [v e d i ^ ] . Si tratta di sog
d ia ri [v e d i^ ] e is titu ti s p e c ia liz z a ti [v e d i^ ] . getti sovrani, dotati cioè della caratteristica di
non riconoscere alcun potere ad essi sovraor-
O p i n i o j u r i s a c n e c e s s i t a t i s [c o n v in dinato [ v e d i ^ S o g g e tto (de lla C o m un ità in te r
zion e CHE UN DATO COMPORTAMENTO SIA n a zio n ale)]. Q uesta particolarità si riflette sul
GIUSTO ED OBBLIGATORIO] la struttura della Comunità internazionale, che
È uno degli elementi che concorrono alla for è di tipo o rizzo n ta le in quanto i suoi membri
m azione, insieme alla d iu tu rn ita s [v e d i ^ ] , di sono posti, giuridicamente, su un p ia n o d i p a
una c o n s u e tu d in e [v e d i ^ ] internazionale. rità, e sulla natura dell'(— ) che è privo di un
L’(— ) può essere definita com e il c o n vin cim e n centro di potere sovraordinato.
to ch e un c o m p o rta m e n to sia g iu rid ic a m e n te Il s is te m a d e lle fo n ti del diritto internazionale
dovuto. Lo stesso articolo 38 dello Statuto del si basa sulla c o n s u e tu d in e [v e d i^ ] e sui p rin
la C IG [ v e d i ^ ] definisce la consuetudine come c ip i ric o n o s c iu ti d a lle N a z io n i civ ili [v e d i ^ ] , su
pratica generale «accettata com e diritto». gli accordi internazionali [v e d i ^ T rattati in te r
Il semplice ripetersi di un dato com portam en n a zio n ali] e sugli atti vincolanti di alcune orga
to, infatti, non concorre alla form azione di una nizzazioni internazionali.
norma consuetudinaria se gli Stati che lo adot La prassi internazionale ha assistito allo svi
tano non hanno la convinzione che esso cor luppo degli accordi di c o d ific a z io n e [v e d i ^ ] ,
risponda ad un imperativo giuridico. L’elem en negoziati in sede multilaterale, volti a racchiu
to dell’(— ), inoltre, perm ette di distinguere i dere le norme consuetudinarie in norme scrit
comportamenti che determ inano la nascita di te, allo scopo di garantire la certezza del dirit
regole consuetudinarie da quelli che, invece, to e di favorire l'evoluzione del diritto interna
rappresentano la m era espressione della co- zionale. Q uesta tendenza, per lo più dovuta
m ita s g e n tiu m o cortesia internazionale. all'azione dei Paesi di recente indipendenza,
non ha com unque portato, finora, a ridimen
O r b ita g e o s ta z io n a r ia sionare il ruolo della consuetudine nel diritto
O rbita c irc o la re in to rn o a ll’e q u a to re che per internazionale.
mette ad un satellite che vi sia collocato di muo Per ciò che concerne le g a ra n zie , elemento
versi con lo stesso periodo di rotazione della essenziale di ogni ordinamento giuridico, biso
terra, restando quindi fisso rispetto a questa. gna sottolineare che, a causa della m ancanza
L’(— ), che si stima possa ospitare non più di di un potere gerarchicam ente sovraordinato,
1 .8 0 0 satelliti (risorsa lim itata), riveste una spetta agli Stati (u ti s in g u li o u ti u n iversi) g a
196 * G lo s s a rio
rantire l'applicazione coattiva delle norme del Si tratta di un atto che viene em anato per
diritto in te rn a z io n a le . P e r q uesto motivo, ogni singolo trattato e che re a lizza l'a d a tta
nell'(— ) trova largo spazio l'a u to tu te la [v e d i m e n to d e l d iritto in te rn o a l d iritto in te rn a z io
e la tutela collettiva [ v e d i ^ O NU]. n a le [v e d i ^ ] con venzio nale, m ediante un
I p rin c ip i g iu rid ic i su cui si regge l'(— ), infine, procedimento di rin vio . Infatti, in sede di e m a
ossia i c o n te n u ti delle norme, sono sempre sta nazione dell'(— ) le norm e contenute nel trat
ti strettam ente influenzati dall'evoluzione sto tato non vengono riform ulate dagli organi
rica della struttura della Comunità internazio competenti dello Stato, ma viene solo espres
nale e dai rapporti di forza in essa vigenti. sa la volontà di d are ad e sse a ttu azio n e
Tuttavia, in linea generale può dirsi che le nor nell'ordinam ento interno allegando all'(— ) il
me consuetudinarie sono essenzialm ente vol testo dell'accordo.
te a stabilire i limiti al potere di imperio degli L'(— ), che riveste generalm ente la forma di
Stati, mentre quelle pattizie presentano un con le g g e o rd in a ria , è em anato, di solito, conte
tenuto assai più vario, incidendo sui rapporti stualmente con la legge di a u to riz z a z io n e alla
economici, sociali e politici degli Stati, sulla ra tifica del trattato e precede l'entrata in vigo
base del principio di cooperazione all'interno re dello stesso.
della Comunità internazionale. Nell'ordinamento italiano, l'eventuale mancan
• R a p p o rti con l’o rd in a m e n to g iu rid ic o in za di (— ) fa sì che il trattato internazionale non
terno abbia valore nell'ordinamento interno.
L'(— ) viene in rapporto in diversi modi con gli
ordinamenti giuridici interni degli Stati membri O r g a n i s u s s id ia r i d e lle N a z io n i U n i
della Comunità internazionale. t e art. 7 Carta delle N azioni Unite 26-6-1945
Un primo ordine di rapporti tra le strutture giu Si tratta di o rg a n i s p e c ia li che hanno il compi
ridiche interna e internazionale attiene alla re to di gestire d eterm inate funzioni rientranti
ciproca p re s u p p o s iz io n e , in quanto in ognuno nell'attività d ell'O N U [v e d i ^ ] . Essi sono costi
dei due ordinamenti sono contenute norme che tuiti attraverso un atto unilaterale dell'organo
riconoscono l'esistenza dell'altro. principale, che si avvale, in questo senso, del
In altri casi, i rapporti tra (— ) e ordinamenti in la facoltà prevista dall'art. 7, par. 2, della C a r
terni si realizzano m ediante un rin vio alle reci ta delle Nazioni Unite.
proche norme. Infine, specie nel caso di strut Gli (— ) formano parte integrante della struttu
ture internazionali organizzate, i due ordina ra dell'organizzazione, sia dal punto di vista fi
menti possono trovarsi su un piano di c o o rd i nanziario che amministrativo. Proprio questa
n a z io n e o, com e nel caso dell' U n io n e eu ro p e a caratteristica li distingue dagli is titu ti sp e c ia liz
[v e d i ^ ] , di vera e propria in te g ra zio n e . z a ti d e lle N a z io n i U n ite [ v e d i^ ] che sono, in
vece, o rg a n izza zio n i in tern azio n ali legate
O r d in e e c o n o m ic o in te r n a z io n a le all'O NU da speciali accordi di collegamento.
Con l'espressione (— ) si suole indicare l'as
setto generale delle relazioni economiche in O r g a n iz z a z io n e in te r n a z io n a le
ternazionali, in un determinato periodo stori Associazione di Stati, dotata di personalità giu
co. ridica, che persegue un interesse com une a
L'ordine instaurato alla fine della 2® guerra m ezzo di organi specifici. La sua istituzione è
mondiale era imperniato su scelte economiche prevista da un trattato (cd. trattato istitutivo).
di m atrice liberista, e venn e codificato nel Nel trattato istitutivo sono delineati gli scopi, le
G A T T [v e d i ^ ] nonché dello Statuto del F M I norme relative allo sta tu s di membro, la strut
[v e d i ^ ] . tura e le com petenze dell'(— ).
Dall'individuazione degli scopi si chiarisce il
O r d i n e d i e s e c u z i o n e d e i t r a t t a t i artt. carattere dell'(— ) che può essere politico, mi
80, 8 7 co. 8 Cost. litare, tecnico, umanitario etc. o avere portata
Atto legislativo attraverso il quale lo Stato re generale com e n ell'O N U [v e d i ^ ] .
c e p is c e nel proprio ordinamento interno le nor Le norme relative allo s ta tu s di membro pre
me contenute in un trattato internazionale. vedono gli obblighi e i diritti che gravano sui
membri dell'(— ), nonché le condizioni per l'ac c u n i o rg a n i decisio n a li. Proprio per questa au
quisto o la perdita di tale qualità. tolimitazione della propria sovranità, le singo
La struttura varia in relazione ai fini dell'(— ); le carte costituzionali hanno spesso previsto
tuttavia deve essere presente almeno un or norme tese ad individuare gli scopi e le modal-
gano (Assem blea) in cui sono rappresentati tà di azione delle organizzazioni internaziona
tutti gli Stati e dove essi hanno un uguale peso. li cui gli Stati possono trasferire poteri e fun
In genere poi in tutte le (— ) è presente un or zioni.
gano individuale, imparziale, che rappresenta
l'(— ) (segretariato) e un organo permanente, O r g a n o d e l l o S t a t o art. 4 Progetto d i arti
esecutivo e a composizione ristretta, dove si coli sulla responsabilità degli Stati p e r a tti in
coglie una certa ponderazione dell'influenza ternazionalm ente illeciti
degli Stati (variam ente denominato). Per (— ) si intende in senso ampio ogni orga
no che, inquadrato nell'organizzazione dello
O r g a n iz z a z io n e r e g io n a le Stato, esercita sul suo territorio un p o te re di
È una o rg a n iz z a zio n e in te rn a z io n a le [v e d i go ve rn o .
aperta a Stati geograficam ente contigui, q u a Si tratta degli organi legislativi, giudiziari e am
le che sia il suo campo d'attività. ministrativi.
In casi eccezionali, questa solidarietà può es Una corretta definizione dell'(— ) è importante
sere prevalentem ente politica o religiosa (es.: ai fini dell'attribuzione allo Stato di un atto in
la C o nferenza Islamica). ternazionalm ente illecito. Secondo l'art. 4 del
Secondo la Carta d ell'O N U [v e d i ^ j l'(— ) è Progetto di articoli sulla re sp o n sa b ilità in te rn a
ogni organizzazione tesa ad assicurare la si zio n a le d ello Sta to [ v e d i elaborato dalla C DI
curezza di un gruppo di Stati legati da una so [v e d i deve essere considerato come atto
lidarietà geografica. dello Stato il comportamento di qualunque (— )
che abbia tale qualità secondo il diritto inter
O r g a n iz z a z io n e s o v r a n a z io n a le no; se tale atto risulta illecito la responsabilità
Le organizzazioni sovranazionali sono unioni è da attribuire allo Stato e non a colui che lo
di Stati fornite di organi legittimati ad e m a n a ha materialmente posto in essere.
re provvedimenti di carattere generale, non
ché provvedimenti di carattere individuale (or O s t a g g i o [ c it t a d in o s t r a n ie r o ]
dini e sanzioni) che non hanno necessità di es Cittadino di uno Stato illegalmente detenuto
sere recepiti dai singoli Stati partecipanti, ma da un altro Stato in violazione delle norme di
che entrano a far parte direttamente nell'ordi diritto internazionale, utilizzato com e strum en
nam ento nazionale dei vari Stati. to di pressione per ottenere determinati com
L'esempio più evidente di organizzazione di tale portamenti dallo Stato di cui l'(— ) è cittadino.
tipo si riscontra nelle Comunità europee, oggi Spesso la cattura è effettuata a scopo di ra p
divenute U nione eu ro p e a [v e d i ^ j , il cui pro p re s a g lia [v e d i ^ ] .
cesso d'integrazione presuppone l'impiego del
modello sovranazionale proprio in contrapposi P a c t a s u n t s e r v a n d a [ i p atti d ev o n o es
zione alla normale cooperazione internaziona s e re r is p e tt a ti] art. 26 Convenzione sul
le [ved/ ^ O rga n izza zio n e internazionale]. diritto dei trattati 23-5-1969
Rispetto alle organizzazioni di semplice coo Norm a fo rm a le di carattere c o n s u e tu d in a rio
perazione, le (— ) presentano alcune partico che costituisce uno dei principi fondamentali
larità; infatti, perché si realizzi il processo di in del diritto internazionale. Essa stabilisce l'im
tegrazione, occorre che gli Stati membri limiti prescindibile obbligo degli Stati contraenti di
no in qualche modo la propria sovranità, attri un accordo di adem piere gli impegni da essi
buendo alle istituzioni dell'organizzazione il po assunti con la stipulazione dello stesso.
tere di prendere d e c is io n i vin c o la n ti p e r tu tti g li Tale norma ha una duplice funzione: da un lato,
S ta ti, riconoscendo, com e già si è accennato, quella di afferm are l'o b b lig a to rie tà dei trattati,
d ire tta a p p lic a b ilità a l diritto e m a n a n te d a ll'o r dall'altro quella, di più vasta portata, di porsi
g a n iz z a z io n e e conferendo a u to n o m ia a d a l come n o rm a p rim a ria sulla produzione giuridi
198 * G lo s s a rio
ca internazionale, in quanto considera l'accor uno stretto, ai soli fini del passaggio continuo
do com e fonte di norme giuridiche che produ e rapido.
cono effetti tra gli Stati. Secondo la Convenzione di Montego Bay tale
passaggio non può in alcun modo essere im
P a c ta t e r t iis n e q u e n o c e n t n e q u e iu - pedito dallo Stato rivierasco: quest'ultimo può
v a n t [I PATTI NON POSSONO NÉ NUOCERE soltanto indicare appositi corridoi attraverso i
NÉ GIOVARE AI TERZI] art. 34 Convenzione quali incanalare il traffico marittimo o prescri
su l diritto dei trattati 23-5-1969 vere schemi di separazione del traffico.
Il principio, recepito dall'art. 3 4 Conv. Vienna,
sancisce che un trattato [v e d i n o n p u ò cre P a t r im o n io c o m u n e d e ll’u m a n ità
a re n é o b b lig h i n é d iritti a carico d i uno S ta to se Principio di diritto internazionale in base al qua
lo s te sso n o n vi ab b ia dato il consenso. Ciò non le le risorse delle aree non sottoposte alla so
significa, comunque, che un trattato (es.: un trat vranità di alcuno Stato devono essere gestite
tato a p e rto che prevede, cioè, la possibilità di in m aniera tale da assicurare l'equa d is trib u
adesione a Paesi terzi) non possa concedere z io n e , con particolare riguardo per le esigen
unilateralmente vantaggi a terzi (subordinata ze dei Paesi in via di sviluppo [ v e d i ^ P. V.S.j.
mente alla successiva accettazione degli stes
si), ma certamente i diritti e gli obblighi oggetto P e r s i s t e n t o b j e c t o r [ o b ie t t o r e p e r s i
del trattato devono sempre e comunque limitar s te n te ]
si alla sfera d'azione e dei soli S ta ti contraenti. Viene così definito quello Stato che si oppone
allo sviluppo di determ inate n o rm e c o n s u e tu
P a r e ri d e lla C o r te In te r n a z io n a le d i d in a rie [ v e d iC o n s u e t u d in e ] in modo c o sta n
G i u s t i z i a art. 96 Carta delle N azioni Unite te, oppure adotti un atteggiam ento ad esse
26-6-1945 contrario.
La C o rte In te rn a zio n a le d i G iu stizia [v e d i ^ ] Una contestazione in iz ia le e c o n tin u a ta libera
può em ettere (— ) su qualsiasi questione giu lo Stato dall'osservanza della norma in form a
ridica le venga sottoposta da parte di Stati, or zione anche se il (— ) non può evitare lo svi
ganizzazioni internazionali o altri organi delle luppo della norma stessa per altri Stati non
Nazioni Unite (funzione consultiva). obiettori.
Tali atti, pur no n avendo efficacia v in c o la n te , Tale regola non vale per le norme consuetudi
svolgono un ruolo centrale nell' in te rp re ta z io narie imperative [ v e d i ^ Ju s cogensj.
n e e nella fo rm a z io n e d e lle n o rm e g iu rid ic h e
inte rn a zio n a li. P e r s o n a lità in te r n a z io n a le
Detta anche so g g e ttiv ità in te rn a zio n a le , indi
P a s s a g g i o i n o f f e n s i v o artt. 17-26 Con ca la q u a lità g iu rid ic a di soggetto di diritto in
venzione delle Nazioni Unite su l diritto del ternazionale ovvero la capacità di essere d e
m are 10-12-1982 stinatario delle norme giuridiche internaziona
Per (— ) si intende la regola consuetudinaria, li. Essa può essere riconosciuta agli S ta ti, non
fondata sul principio di libertà dei mari, che con ché alle o rg a n iz z a z io n i in te rn a z io n a li [v e d i
sente a tutte le n a v i s tra n ie re di a ttra ve rsa re le e, recentem ente, agli in d iv id u i [v e d i^ j .
a c q u e te rrito ria li dello S ta to costiero; tale pas P er quanto concerne gli Stati essi acqu ista
saggio deve avvenire nel pieno rispetto delle no la (— ) non con un a tto fo rm a le [v e d i ^
norme di diritto interno dello Stato costiero e R ic o n o s c im e n to ] ma in virtù del principio g e
non in p resen za di uno s ta to d i g u e rra tra nerale d e ll'e ffe ttiv ità e d e ll'in d ip e n d e n z a del
quest'ultimo e lo Stato di bandiera della nave. loro potere di im perio: cioè, un ente s ta tu a
le diviene ip s o fa c to soggetto nel momento
P a s s a g g i o in t r a n s i t o artt. 37-44 Conven in cui controlla e ffe ttiv a m e n te una porzione
zione delle Nazioni Unite su l diritto del m are di te rrito rio su cui è insediata stabilm ente una
10-12-1982 c o m u n ità o rg a n iz z a ta e dispone di un ordi
È così denominato il diritto di esercitare la li nam ento giuridico che non dip end a da altro
bertà di navigazione e di sorvolo attraverso Stato.
200 * G lo s s a rio
to di proteggere persone che si trovano in g ra le parti non lo denuncino entro il term ine in
ve pericolo. dicato, questo si intenderà rinnovato per un
Si tratta di un ille c ito in te rn a z io n a le [v e d i ^ j , num ero pari di anni (cd. c la u s o la d i ta cita ri
con conseguente em ersione della re s p o n s a co n d u zio n e ).
b ilità in te rn a z io n a le d e llo S ta to [v e d i ^ j a cui
è imputabile tale condotta. R e c i p r o c i t à [ p r in c ip io d i ]
Meccanismo attraverso cui un determinato trat
R a p p r e s a g lia tam ento che uno Stato prevede a favore di un
Si tratta di un atto illecito adottato da uno S ta altro è subordinato alla concessione del m e
to leso in ris p o s ta a d un a tto ille c ito in iz ia le di desimo trattam ento dell’altro Stato in proprio
un altro Stato. L'elemento che differenzia la favore.
(— ) dalla semplice rito rs io n e [v e d i ^ j è l'illi
ceità del comportamento adottato dallo Stato R e g i s t r a z i o n e d e i t r a t t a t i art. 102 Carta
leso; nel caso della ritorsione, infatti, si tratta delle Nazioni Unite 26-6-1945; art. 80 Con
di un com portam ento inamichevole, m a co venzione su l diritto dei trattati 23-5-1969
munque sem pre lecito. L’art. 80 della Convenzione di Vienna prevede
Al term ine (— ) è ormai quasi unanim em ente che i tra tta ti [ ve d i ^ ] siano trasmessi al Seg re
preferito quello di c o n tro m is u re [v e d i ^ j , in tario G enerale dell’O N U per la loro registrazio
quanto non contiene alcun elemento di natu ne o classificazione e iscrizione a repertorio.
ra afflittiva. Il citato articolo della Convenzione è largam en
te riproduttivo dell’art. 102 della Carta delle N a
R a t i f i c a artt. 72, 75, 80, 8 7 Cost.; art. 14 Con zioni Unite, secondo il quale «ogni trattato sti
venzione su l diritto dei trattati 23-5-1969 pulato da un membro delle Nazioni Unite deve
È l'atto con il quale lo Stato co n fe rm a la p ro essere registrato al più presto possibile pres
p ria vo lo n tà di aderire ad un tratta to in te rn a so il S e g re ta ria to e p ub b lic a to a c u ra di
z io n a le [v e d i ^ j . quest’ultimo».
L'art. 8 7 Cost. dispone che il P re sid e n te della La mancata registrazione dell’accordo, come
R e p u b b lic a ratifica i trattati internazionali nel si evince dal successivo paragrafo dell’art. 102
p ro c e d im e n to s o le n n e [v e d i ^ j di loro form a della Carta delle Nazioni Unite, provoca una
zione. sorta di in v a lid ità relativa , in quanto il trattato
È, tuttavia, necessaria, ai sensi dell'art. 80 non registrato non potrà essere invocato dal
Cost., una le g g e d i a u to riz z a z io n e delle C a le parti davanti all’organizzazione.
mere per i trattati di natura politica o che p re
vedono arbitrati o regolam enti giudiziari, non R e q u ê t e art. 40 Statuto Corte Internazionale
ché per quelli che importano variazioni del di Giustizia
territorio, oneri alle finanze o modificazioni di Termine tratto dalla terminologia processuale
leggi. francese, che indica l’atto con cui uno Stato,
La legge di autorizzazione a ratificare trattati parte di una controversia con un altro Stato, ri
internazionali non può essere sottoposta a re chiede a quest’ultimo di convenire in giudizio
fe re n d u m ; per la sua approvazione è, inoltre, dinanzi alla C o tte In te rn a zio n a le d i G iustizia
richiesta la p ro c e d u ra o rd in a ria di approvazio [v e d i ^ ] al fine di risolvere pacificam ente la
ne dei disegni di legge. controversia insorta.
202 * G lo s s a rio
zionalm ente illecito di uno Stato comporta la to e quello richiesto da una regola di diritto in
responsabilità internazionale di tale Stato». ternazionale. L'articolo 12 del Progetto sotto
L'espressione «atto internazionalm ente illeci linea che « s i h a vio la zio n e d i un o b b lig o in te r
to» è di am pia portata e ricomprende sia azio n a zio n a le da p a rte d i uno S ta to q u a n d o un atto
ni positive (atti) sia omissioni o astensioni d e d i q u e llo S ta to n o n è c o n fo rm e a q u a n to g li è
gli organi dello Stato. ric h ie s to da ta le o b b lig o ».
Gli elementi costitutivi d e ll'ille cito in te rn a z io n a Si discute se, al fine della qualificazione di una
le [v e d i ^ j sono dunque due: condotta com e internazionalm ente illecita e
— un comportamento contrario al diritto inter fonte di responsabilità, accanto ai due elem en
nazionale attribuibile allo Stato (elemento ti menzionati dal Progetto (soggettivo ed og
soggettivo); gettivo) sia necessario anche un terzo elem en
— l'antigiuridicità di tale comportamento (ele to: la co lp a [v e d i^ j .
mento oggettivo). La dottrina esclude la necessità di questo ter
Per quanto riguarda l'e le m e n to so g g ettivo , per zo requisito.
comportamento attribuibile allo Stato si inten Un fatto oggettivam ente illecito può tuttavia
de il com portamento di un qualsiasi org a n o non com portare necessariam ente il configu
d e llo S ta to [v e d i ^ j che rivesta tale qualifica rarsi della (— ) quando intervengano alcune
secondo il diritto interno dello Stato stesso. circostanze esimenti, in quanto viene meno
Nelle ipotesi di responsabilità indiretta, vale a l'elemento oggettivo della stessa, cioè l'anti-
dire quelle circostanze nelle quali è possibile giuridicità del comportamento.
configurare una responsabilità in capo ad un Il testo del Progetto della CDI prevede le se
soggetto per fatti commessi da altri, il Proget guenti ipotesi:
to di articoli opera una distinzione tra: — il consenso dello Stato leso (art. 20) [ve d i ^ j ;
— l'ipotesi di a s siste n za o a iu to fo rn ito p e r la — la forza maggiore (art. 23) [v e d i ^ j ;
c o m m is s io n e d i u n fa tto ille c ito oppure — l'estremo pericolo (art. 24) [v e d i ^ j ;
quando viene e se rcita ta una d ire z io n e e — lo stato di necessità (art. 25) [v e d i ^ j ;
un co n tro llo s u un a ltro S ta to (artt. 16 e 17). — la legittima difesa (art. 21) [v e d i ^ j ;
L'attività posta in essere dallo Stato «par — le contromisure (art. 22) [v e d i ^ j .
tecipante» non esime quest'ultimo da re In merito alle conseguenze della (— ) per fatto
sponsabilità, se è consapevole di concor illecito occorre precisare che lo Stato respon
rere, seppur in modo indiretto, alla com sabile è tenuto alla cessazione dell'illecito e al
missione di un ille c ito in te rn a z io n a le [v e d i ripristino dello sta tu s quo ante, nonché a prov
^ j e l'atto sarebbe stato comunque illeci vedere ad una riparazione adeguata del suo
to se com messo dallo Stato che fornisce comportamento, la quale può assum ere forme
l'aiuto o l'assistenza; diverse a seconda del tipo di pregiudizio arre
— l'ipotesi in cui uno Stato e se rcita u n a vera cato (re stitu tio in in te g ru m , soddisfazione, ri
e p ro p ria fo rm a d i c o a zio n e su u n o S ta to sarcimento monetario).
te rzo (art. 18). Si tratta di quelle forme di
pressione che possono essere esercitate R e s titu tio in in te g r u m
nei confronti di un altro Stato e che posso È una delle forme di risarcimento dello Stato
no concretizzarsi sia in atti di per sé illeci offeso.
ti (ad esempio, minaccia dell'u so d e lla fo r Indica l'obbligo per lo Stato che ha com m es
z a [ v e d i^ j ) , sia in atti leciti (ad esempio, so l'illecito di «cancellare tutte le conseguen
misure di pressione econom ica). Affinché ze del fatto illecito e ristabilire lo stato di cose
sorga la (— ) in capo all'esercente la coer che sarebbe verosimilmente esistito, se il sud
cizione è sufficiente che l'atto posto in es detto fatto non fosse stato com messo».
sere sia internazionalm ente illecito e che Si tratta quindi della fo rm a p rin c ip a le d i rip a ra
lo Stato coartante sia a conoscenza dell'at z io n e sottoposta però a tre condizioni:
to com messo dallo Stato coartato. — che sia m aterialm ente possibile;
L'e le m e n to o g g e ttivo è dato dal contrasto tra — che non comporti la violazione di una nor
il comportamento tenuto in concreto dallo S ta ma di ju s cogens;
— che non sia eccessivamente onerosa per lo sere perseguitato per motivi di razza, religio
Stato autore del fatto illecito internazionale. ne, nazionalità, appartenenza ad un determ i
nato gruppo sociale o per le sue convinzioni
R e v i s i o n e d e i t r a t t a t i art. 39 Convenzione politiche, si trova fuori dal Paese di cui è cit
su l diritto dei trattati 23-5-1969 tadino e non può e non vuole, a causa di q ue
Ogni trattato può essere rive d u to (o e m e n d a sto timore, avvalersi della protezione di q ue
to) totalmente o parzialmente attra ve rso un a c sto Paese».
co rd o fra g li S ta ti che ne sono parti.
In realtà l'em endam ento, sia generale che par R ip a r a z io n e
ziale, si traduce nella conclusione di un nuovo La (— ), conseguente alla commissione di un
trattato sulla stessa materia oggetto del primo, ille c ito in te rn a z io n a le [v e d i ^ ] , rappresenta
nel quale vengono inserite le modificazioni e/o una forma di risarcimento dello Stato offeso e
le integrazioni effettuate alla regolam entazio può attuarsi attraverso:
ne pattizia precedente. — la re s titu tio in in te g ru m [v e d i ^ ] : lo Stato
G eneralm ente in ciascun trattato sono disci inottemperante ristabilisce lo stato di cose
plinate le modalità e le condizioni per proce che sarebbe esistito se l’illecito non fosse
dere alla revisione del testo. stato commesso;
— la s o d d is fa z io n e [v e d i ^ ] , che costituisce
R ic o n o s c im e n to una sorta di riparazione del pregiudizio mo
È un atto diplomatico attraverso il quale uno rale arrecato dall’illecito;
Stato dichiara di ric o n o s c e re c o m e le g ittim a — il ris a rc im e n to m on e ta rio , che si concretiz
una s itu a z io n e c re a ta s i in un a ltro S tato. D et za nella corresponsione di una som m a a
ta situazione può avere ad oggetto la costitu titolo di indennizzo.
zione di un nuovo Stato o di un nuovo regime
politico (in seguito a rivoluzione), o un'annes R i s e r v e [ NEI t r a t t a t i ] artt. 19-23 Convenzio
sione territoriale. ne su l diritto dei trattati 23-5-1969
Il (— ) può essere: Si tratta di a tti u n ila te ra li con i quali uno Stato
— de ju re , quando lo Stato preesistente af partecipante ad un accordo multilaterale [v e d i
ferm a la legittimità dell'esistenza del nuo ^ Trattati] esprime la sua volontà di n o n a c
vo Stato in quanto non contrastante con i c e tta re a lc u n e d is p o s iz io n i dell’accordo sotto
propri interessi; scritto.
— d e facto, nel caso in cui lo Stato preesi Le (— ) possono essere apposte al momento
stente si limita sem plicem ente a prendere della firma, ma anche della ratifica o dell’ad e
atto dell'esistenza del nuovo Stato, senza sione. Esse possono consistere:
tu tta v ia pronunciarsi sulla legittim ità o — nel rifiuto, da parte di uno Stato, di deter
meno della sua costituzione; minate clausole dell’accordo;
— espresso, quando è effettuato mediante un — nell’accettazione solo con modifica di al
atto formale; cune clausole;
— tacito, quando deriva da un com portam en — nell’accettazione di alcune clausole solo in
to tale da risultare incompatibile con una base ad una certa interpretazione (riserve
volontà di non riconoscere. interpretative).
Per ciò che concerne gli Stati di nuova form a
zione il (— ) non ha valore costitutivo della per R is o lu z io n e
sonalità di diritto internazionale; ha piuttosto Atto non vincolante em anato d a ll’A sse m b le a
una valen za politica indicando la volontà di un G e n e ra le [v e d i ^ ] d e lle N a z io n i U n ite che as
Governo di avviare relazioni amichevoli con il sum e generalm ente la forma di una dichiara
nuovo Stato. zione di principi.
Nella prassi internazionale costituisce un vali
R i f u g i a t o Convenzione di Ginevra 28-7-1951 do strumento per ispirare e stimolare il rinno
L'art. 1 della Convenzione di G inevra defini vam ento del diritto internazionale consuetudi
sce (— ) «colui che, tem endo a ragione di es nario e convenzionale.
204 * G lo s s a rio
206 * G lo s s a rio
Per lungo tem po tale capacità era attribuita Di (— ) dello Stato si parla in due sensi:
esclusivam ente agli Stati, tanto da definire il — con riferimento all'o rd in a m e n to d e llo S ta
diritto internazionale com e d iritto d e lla c o m u to, (— ) significa o rig in a rie tà dell'ordina
n ità d e g li S ta ti; soltanto dopo la seconda guer mento;
ra mondiale ad essi si sono affiancati le o rg a — con riferimento alla persona giuridica, la
n iz z a z io n i in te rn a z io n a li [v e d i ^ j , inizialm en (— ), invece, significa p o te s tà d i g o ve rn o
te soltanto l'O rganizzazione delle Nazioni Uni a sso lu to. Essa cioè connota l'in d ip e n d e n
te [ v e d i ^ O N U j ed in seguito quasi tutte le al z a della persona Stato rispetto ad altri s o g
tre organizzazioni. Solo recentem ente la dot g e tti o p e rs o n e g iu rid ic h e , sia di diritto in
trina sem bra riconoscere una soggettività limi terno che di diritto internazionale.
tata anche agli in d iv id u i [v e d i ^ j , dal m om en In riferimento a ciò, se ne distinguono due
to che il diritto internazionale contem poraneo a s p e tti:
ha posto in essere meccanismi di protezione — (— ) e ste rn a : (cd. in te rn a zio n a le ), riguarda
dei diritti dell'uomo, a ttiv a b ili d a g li s te s s i b e n e i rapporti dello Stato con gli altri Stati o or
ficiari, che risultano essere non meno efficaci ganizzazioni internazionali e si sostanzia
di altri meccanismi internazionali di garanzia. nell'effeffiva e co n cre ta a u to n o m ia che cia
scuno Stato possiede;
S o s p e n s i o n e d e l t r a t t a t o artt. 57 - 60,72 — (— ) interna: attiene ai rapporti dello Stato
Convenzione su l diritto dei trattati 23-5-1969 con i cittadini e quanti risiedono sul suo ter
Con la sospensione un tratta to [v e d i ^ j resta ritorio, e si manifesta nel p o te re d ’im p erio
pienam ente in vigore anche se ce ssa m o m e n di cui lo Stato è titolare, connotandosi nel
ta n e a m e n te d i p ro d u rre i s u o i e ffe tti. la suprem azia nei confronti di ogni altro sog
Secondo l'art. 57 della Convenzione di V ien getto o organizzazione che opera sul terri
na l'applicazione di un trattato può essere so torio statale [ v e d i ^ S o vra n ità territoriale],
spesa secondo la procedura prevista dallo
stesso trattato oppure con il consenso di tutti S o v r a n ità te r r ito r ia le
gli Stati contraenti. Finché perdura il periodo Per (— ) s'intende il diritto dello Stato di eser
di sospensione le parti sono liberate dall'obbli- citare in m aniera esclusiva il p o te re d i g o v e r
go di eseguire il trattato nel loro rapporti reci n o su lla p ro p ria co m u n ità te rrito riale, cioè su
proci e devono astenersi dal com piere qualun gli individui e sui beni ad essi appartenenti che
que atto che possa costituire un ostacolo alla si trovano sul suo territorio. Tale potestà d'im
ripresa dell'applicazione del trattato. perio si estende non solo ai cittadini, ma (en
tro certi limiti) anche agli stranieri che vi risie
S o v r a n a z i o n a l i [ c o m u n it à ] dono tem poraneam ente o stabilmente.
Unioni di Stati o o rg a n iz z a z io n i in te rn a z io n a li
[v e d i ^ j che non eliminano la soggettività in S p a z i o c o s m i c o Trattato sui principi che re
ternazionale dei soggetti membri, ma ne lim i golano le attività degli Stati n e ll’esplorazione e
tano le c o m p e te n z e in alcune materie sia sul nell’uso dello spazio extra-atmosferico, ivi com
piano dell'ordinamento giuridico interno, sia su prese la luna e g li altri corpi celesti 27-1-1967
quello internazionale. Per (— ) si intende lo spazio esistente all'ester
Nelle (— ), in particolare, alcuni atti emessi dai no del nostro pianeta, al di là cioè dello spazio
loro organi hanno e ffica cia im m e d ia ta [vedi ^ atmosferico da cui quest'ultimo è circondato.
d ire tta e fficacia] negli o rd in a m e n ti in te rn i d e g li Il problema della condizione giuridica dello (— )
S ta ti m em bri, come avviene nel caso dei rego s'è posto negli ultimi decenni, quando cioè
lamenti dell'Unione europea. l'evoluzione tecnologica ha con cretam ente
reso possibile la sua utilizzazione da parte
S o v r a n i t à artt. 7, 11 Cost. dell'uomo, mediante missioni esplorative e in
Indica la p o te s tà d 'im p e rio origina ria , su p re m a vio di satelliti.
e in c o n d iz io n a ta che costituisce uno dei requi È stata l'O N U [v e d i ^ j ad assumersi il compi
siti necessari all'acquisizione della soggettivi to di promuovere trattati internazionali allo sco
tà internazionale da parte di uno Stato. po di provvedere alla fissazione dei principi di
sciplinatori della materia; fra questi assume — un gruppo di Stati o la Comunità interna
grande rilievo quello entrato in vigore il 10 ot zionale nel suo complesso, nel caso in cui
tobre 1967. la violazione dell'obbligo internazionale sia
Il principio fondam entale ivi affermato è quel di natura tale da modificare la posizione
lo della lib e rtà d i u tilizza zio n e dello (— ), su cui degli altri Stati verso i quali la stessa obbli
quindi, a differenza dello spazio aereo, non gazione è dovuta o riguardi una norma di
può estendersi la sovranità degli Stati. ju s co g e n s [ v e d i^ ] .
Ciascuno Stato conserverà, invece, la propria
giurisdizione sugli oggetti lanciati nello (— ), S t a t o d i n e c e s s i t à art. 2 5 Progetto d i arti
per tutto il tem po in cui essi si trovino nello (— ) coli sulla responsabilità degli Stati p e r a tti in
o su un corpo celeste. ternazionalm ente illeciti
Per converso, ogni Stato che provveda al lan Lo (— ) viene configurato dal Progetto della
cio di un oggetto nello spazio esterno è in te r Comm issione di diritto internazionale [v e d i ^
n a z io n a lm e n te re sp o n sa b ile d e i d a n n i da q u e CDI] com e una causa di esclusione d e ll'ille c i
sto e v e n tu a lm e n te c a g io n a ti ad altro Stato, o to in te rn a z io n a le [v e d i ^ ] .
alle sue specifiche persone fisiche o giuridiche. Lo (— ) è una situ a z io n e d i p e ric o lo g ra v e ed
im m in e n te in cui viene a trovarsi lo Stato, che
S ta to fe d e r a le si vede quindi costretto a violare una norma
Lo (— ) è una forma di organizzazione politica internazionale. L'art. 25 richiede determinati
ove i poteri sono ripartiti con un sistem a di di presupposti per l'operare di questa causa di
visione che consente agli S ta ti m e m b ri (i cd. esclusione, in particolare:
Stati federati) di c o n se rva re p a rte d e lla p ro p ria — il fatto illecito deve essere il solo mezzo
s o v ra n ità [v e d i ^ ] . per proteggere un interesse essenziale del
Per il diritto internazionale agli Stati federati, lo Stato di fronte a un pericolo grave e im
in quanto privi del requisito dell' in d ip e n d e n za minente;
[v e d i ^ ] , non va riconosciuta alcuna soggetti — il fatto illecito non deve com prom ettere s e
vità internazionale. riamente un interesse essenziale dello Sta
to o degli Stati rispetto al quale sussiste
S t a t o le s o art. 42 Progetto d i articoli sulla re l'obbligo, o della Comunità internazionale
sponsabilità degli Stati p e r a tti internazional nel suo complesso.
m ente illeciti Tuttavia la necessità non può essere invoca
Secondo l'art. 42 del Progetto di articoli sulla ta da uno Stato com e causa di esclusione
re s p o n s a b ilità in te rn a z io n a le d e llo S ta to [ve d i dell'illiceità se l'obbligo internazionale esclu
^ ] per (— ) si intende lo Stato che, in ragione de la possibilità di invocare la necessità o lo
della violazione di un suo diritto soggettivo, ha Stato ha contribuito alla situazione di neces
subito un pregiudizio, m ateriale e non, in s e sità.
guito alla violazione di un obbligo primario.
L'individuazione dello (— ) assume una rile v a n S t r e t t i [REGIME d e g li] artt. 34-45 Convenzio
z a c e n tra le a i fin i d e ll'id e n tific a z io n e de llo S ta ne delle Nazioni Unite su l diritto del m are 10
to le g ittim a to a reagire, cioè a porre in essere 12-1982
le c o n tro m is u re [v e d i^ ] , a pretendere la ces Gli (— ) sono b ra c c i d i m a re ch e s e p a ra n o due
sazione dell'illecito, a far valere cioè tutte le te rre .
conseguenze che sono ricollegate ad un ille Il regime degli (— ) è regolato caso per caso
cito in te rn a z io n a le [v e d i ^ ] . da convenzioni tra gli Stati interessati; va tut
Lo Stato leso viene individuato con riferimen tavia ricordato che la convenzione di M on te g o
to ai soggetti che hanno subito una lesione B a y [v e d i ^ ] del 1982 (di applicazione g en e
com e conseguenza dell'azione illecita com rale) contiene prescrizioni valide per tutti gli
messa da un altro Stato. Pertanto è da consi (— ) dotati di particolare rilevanza internazio
derare leso: nale, concedendo, tra l'altro, la possibilità del
— il singolo Stato, nel caso in cui l'obbligo in p a s s a g g io in tran sito [v e d i ^ ] per ogni tipo di
ternazionale violato era ad esso dovuto; nave ed aeromobile.
208 • G lo s s a rio
210 * G lo s s a rio
7 SCIENZA E LA CULTURA]
[ , PLACE DE FONTENOY, 75007 PARIGI; INTERNET! WWW.
u n e s c o .o r g ]
pur attribuendo alcune com petenze ad un or
gano com une. Manca, tuttavia, il carattere di
stintivo della fusione, che è quello della com
Istitu to s p e c ia liz z a to d e lle N a z io n i U n ite [v e d i pleta estinzione degli Stati preesistenti.
^ j creato a Londra nel 1945 per contribuire al Un esempio recente di (— ) è rappresentato
m antenimento della pace e della sicurezza, dalla Repubblica Yem enita nel 1990, nata dal
promuovendo l'educazione, la scienza e la cul la fusione degli Stati preesistenti, lo Yemen del
tura, la collaborazione fra le nazioni, al fine di Nord e del Sud.
assicurare il rispetto universale della giustizia,
delle leggi, dei diritti dell'uomo, delle libertà fon U n io n e e u r o p e a
damentali per tutti i popoli, senza distinzione O rg a n izza zio n e a carattere s o v ra n a z io n a le
di sesso, lingua e religione. che, con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbo
na, è succeduta alla Comunità europea. È così
U . N . I . C . E . F . [s ig la di u n it e d n a t io n s In venuta meno la precedente struttura a pilastri
t e r n a t io n a l c h il d r e n ’s e me r g e n c y (uno p ro priam ente com unitario, gli altri —
FUND - FONDO DELLE NAZIONI UNITE PER P E S C e GAI — a carattere intergovernativo).
l ’ in f a n z ia ]
[3 UNITED NATIONS PLAZA, NEW YORK 10017; INTERNET! U n io n e in te r n a z io n a le
w w w . u n ic e f .o r g ] Particolare forma di relazione istituita conven
È un o rg a n o s u s s id ia rio d e lle N a z io n i U nite zionalm ente tra due o più Stati per l'attuazio
[v e d i ^ j per i problemi dell'infanzia. Concede ne di una cooperazione volta al raggiungimen
assistenza tecnica a tutti i governi che lo richie to di obiettivi di com une interesse.
dano. Si avvale di Comitati Nazionali (tra cui Esempi tipici sono costituiti dalle (— ) per i tra
quello italiano) per attività culturali e raccolta sporti ferroviari, per la protezione della proprie
fondi a favore dell'infanzia. L'(— ) è sostenuto tà delle opere letterarie [ved/ ^ W IPO ], per i
soltanto da contributi volontari di g o v e rn i e di servizi postali [v e d i ^ U PU j etc.
p rivati.
U n i t i n g f o r p e a c e [unione p e r il m a n te
U . N . I . D . O . [s ig la d i u n ite d n a tio n s indu n im e n to DELLA pace] R isoluzione ONU
STRIAL DEVELOPMENT ORGANIZATION - OR 3-11-1950, n. 377
GANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE PER LO Risoluzione d e ll'A sse m b le a G enerale d e ll'O N U
SVILUPPO INDUSTRIALE] R isoluzione 2152- [ v e d i ^ N a z io n i Unite] che durante la crisi co
X X I 7-11-1966; Statuto elaborato dalla Con reana autorizzava la stessa Assem blea ad in
venzione di Vienna del 1979 traprendere azioni positive per il m antenim en
[centro INTERNAZIONALE DI VIENNA, CASELLA POSTA to della pace.
LE 300, 1400 VIENNA; INTERNET! WWW.UNIDO.ORG] Tale risoluzione fu approvata per superare l'im
Istitu to s p e c ia liz z a to d e lle N a z io n i U n ite [v e d i p a s s e determ inata dall'inerzia del C o n sig lio d i
^ j che ha la finalità di promuovere lo svilup S icu re zza [v e d i ^ j , organo che, secondo lo
po industriale dei Paesi emergenti, com pien Statuto dell'organizzazione, è com petente in
do studi e ricerche e fornendo assistenza tec questa materia.
nica. Non ha invece funzioni di finanziamento. Questo mutamento procedurale, successiva
mente consolidatosi nella prassi, derivava dal
U n i f i c a z i o n e d e g l i S t a t i [o f u s io n e ] la necessità di rimediare alla paralisi dell'atti
Con l'(— ) si ha l'e s tin z io n e d e g li S ta tip r