Sei sulla pagina 1di 132

2

GUIDA SEO
TRUCCHI E SEGRETI PER MIGLIORARE
IL POSIZIONAMENTO NEI MOTORI DI
RICERCA -
PER SITI WEB WORDPRESS
PRINCIPIANTI E INTERMEDI

di Massimiliano Piacentini

3
PREFAZIONE

on questo libro non ho la pretesa di farvi diventare delle macchine


C da guerra per il posizionamento nei motori di ricerca, ma cercherò
di spiegarvi nel dettaglio la bellissima arte della SEO.
Arte, sì, perché la SEO è un’arte e come tale è composta da mille
colori, mille sfumature, mille sfaccettature, mille variabili che possono
fare il buono e il cattivo tempo all’interno di un progetto.

Possono portare un progetto in prima pagina, oppure relegarlo in


qualche angolo di qualche pagina che nessuno andrà mai a vedere.

Agli inizi del mio percorso, quando il mio desiderio più grande era
iniziare questo lavoro, ho passato intere giornate a cercare sul web
informazioni valide, ma mi sono reso conto molto presto che una
buona percentuale delle cose che si trovano su internet sono solamente
infarinature, copie di copia e incolla da un blog all’altro.
Ho capito che, se volevo ottenere qualche risultato, dovevo avere una
formazione diversa, più completa ed esaustiva, ho quindi iniziato il mio
personale percorso di studi.
Dopo aver studiato ore e ore (più di 1000) per arrivare ad un buon
livello e trascorso giornate intere a mettere in pratica ciò che stavo
studiando, ho messo a punto un mio protocollo, un vero e proprio
disciplinare, “IL” mio modo di vedere ed applicare la SEO.
Cercherò di condensare tutto quello che ho imparato nelle pagine di
questo libro.
Vi guiderò attraverso i meandri dei contenuti di valore, della

4
struttura di un sito web, della parte social e di alcuni trucchetti per
Wordpress (ebbene sì useremo Wordpress).

Detto questo, si parte.

5
INDICE
Indice della terminologia

Cos’è la SEO

A cosa serve la SEO


SEO e Marketing

Le chiavi di ricerca o “keyword”

Chiavi Brand

Chiavi Long Tail

Traguardi

Analisi

I punti di forza
I competitor

Il piano editoriale

Scelta dell’hosting migliore


User Experience

Scelta del template o “tema” da utilizzare in Wordpress

Certificato SSL-TLS (HTTPS)

6
Struttura del sito web

Tag H1-H6, p e Title +Meta Tag Description

Categorie
Tag

Permalink

Installazione di Yoast o All-In-One SEO Pack


Creazione della sitemap
impostazione per condivisione Social

Copywriting

Stesura e creazione di contenuti testuali

Leggibilità
Author info

Creazione e modifica di immagini (contenuti visivi)

Servizi online gratuiti e a pagamento

Modifica di contenuti reperiti online

Il metodo fai-da-te
Compressione delle immagini in ottica SEO

Nome del file dell’immagine

Tag “Alt” o Testo alternativo, Titolo e Descrizione


Titolo
Testo Alternativo

7
Descrizione
Didascalia

Riflessioni

Report e Tools Online


Attivazione della Google Search console
Metodo Dominio
Metodo prefisso URL
tramite DNS
inserimento tag manuale
inserimento tag con plug-in
download file e caricamento FTP

Attivazione account Google Analytics

Backlink

Link building
Link earning

Social

Creazione e setting delle pagine social


Perché creare una pagina Facebook
Perché creare una pagina Instagram
Perché creare una pagina Linkedin

Condivisione dei contenuti

8
condividere contenuti su Faceboook
condividere contenuti su Instagram
condividere contenuti su Linkedin

Sponsorizzare sui social

Tuning del sito web (Velocizzare un sito web)

Servizio online per test di velocità GTMETRIX

Tool per Wordpress


Minify
Fastest cache
Varnish e W3 total cache
CDN
Imsanity

Consigli

Conclusioni
Ringraziamenti

9
INDICE DELLA TERMINOLOGIA

Sito Web: Insieme di pagine web raggiungibili e consultabili


attraverso un browser (es: www.google.it)

Browser: Applicazione che serve per visualizzare i siti web, è


in realtà un navigatore che permette di localizzare e visualizzare
i contenuti.

: Inserimento di un sito web all’interno di un


Indicizzazione
database dei motori di ricerca come Google, Bing, Yahoo etc.

Posizionamento: Posizione che un sito web può guadagnare


nella SERP grazie all’ottimizzazione, grazie cioè a tutte quelle
azioni che servono per acquisire visibilità e scalare le classifiche
delle ricerche dei vari motori.
SEO: Search Engine Optimization ovvero la somma di tutte le
ottimizzazioni e delle azioni da eseguire per avere un buon
posizionamento e aumentare il volume di traffico di un sito web.

SEO OFF SITE o SEO OFF PAGE: è l'insieme di tutte le attività


esterne a un sito web per migliorare la posizione nelle SERP dei
motori di ricerca e relativo aumento del traffico.
SEO ON PAGE o SEO ON SITE: tutte le impostazioni generali del
sito, la struttura, la costruzione interna della pagina, titoli,
descrizioni, URL, link interni, formattazione del testo,
l’ottimizzazione delle immagini, contenuti freschi e di qualità, link
verso l'esterno, che permettono sia una buona velocità, che la
sicurezza.

10
SEM: Search Engine Marketing. Si tratta delle strategie a
pagamento create per aumentare e mantenere la visibilità dei siti
web all’interno dei motori di ricerca tramite ADS come possono
essere gli annunci di Google o le sponsorizzazioni di Facebook,
ma non solo, anche l’email marketing, le fidelizzazioni e tutto ciò
che serve a mantenere il contatto con i clienti è SEM

Meta Tag: metadati tipici del linguaggio HTML, utilizzati per


fornire indicazioni sulle pagine, agli utenti o ai motori di ricerca.
Meta Tag Description: attributi HTML che forniscono spiegazioni
sintetiche dei contenuti delle pagine web, normalmente usate dai
motori di ricerca per visualizzare nella SERP una sorta di
anteprima della pagina.

Algoritmo: è una sequenza di istruzioni (procedura) per


risolvere un problema o raggiungere un determinato obiettivo,
quello di posizionare una pagina web all’interno dei risultati di
ricerca.
ADS: (Advertising) Strategie a pagamento per un
posizionamento immediato.
Sono uno strumento che ci permette di far arrivare i nostri
annunci relativi a prodotti oppure a servizi, in base a quale sarà
il canale scelto (Facebook piuttosto che Google), a persone
selezionate, divise e targettizzate per età, per interessi e/o per
posizione geografica.
Si usa prevalentemente per offerte a tempo.

SERP: Search engine results page (pagina dei risultati del


motore di ricerca) ovvero ciò che appare a schermo dopo che
avete inserito una parola o una frase, all’interno di un motore di
ricerca.
Google: è un motore di ricerca che serve per cercare siti web,
informazioni e immagini all’interno del web.

Ottimizzazione: miglioramento di un sito web, sia del codice

11
sorgente della pagina, sia dei contenuti, secondo le regole della
SEO, con lo scopo di aumentare il posizionamento sui motori di
ricerca e il relativo volume di traffico.

PageRank: punteggio, valore numerico assegnato da Google


ad ognuna delle pagine web conosciute dal motore di ricerca,
per determinare il loro posizionamento.

Query: ricerca effettuata dall’utente in un motore di ricerca.

Motore Di Ricerca: Sistema automatizzato che analizza una


serie di dati e restituisce a video, in funzione della ricerca fatta
dall’utente (query), le risorse che si trovano online, come
semplici siti web, info, immagini etc. classificandoli e
presentandoli secondo una lista di “merito” decisa dal motore
stesso in base ad un suo algoritmo predefinito e in continua
evoluzione.
Lead : Un lead è un potenziale cliente, è una persona che ha
mostrato interesse per ciò che state offrendo (che sia il
download di una guida gratuita messa a disposizione in cambio
di info come email, nome e cognome, che sia un semplice form
o che sia una chiamata, è sempre un lead).
Sostanzialmente è lo scalino che precede il cliente acquisito.

CDN: Un CDN (Content Delivery Network o Content


Distribution Network, in Italiano "Rete per la consegna di
contenuti") è un servizio di server, collegati tra loro, dislocati per
il mondo, che hanno scopo di velocizzare l’apertura dei vari siti
web fornendo una copia del sito dal server più vicino all’utente.
Varnish: Servizio di caching

Caching: Memorizzazione, detta in parole molto spicciole, di


copie delle pagine web, delle relative immagini e di tutti i richiami
al suo interno verso altre pagine, diminuendone il tempo di
caricamento e aumentando di conseguenza la velocità.

12
Server: Macchina fisica, come un computer, su cui vengono
ospitati i siti web. Ha la prerogativa di avere a disposizione veri
processori, ram e tutto ciò che serve a un sito web per avere alte
prestazioni

Hosting: Servizio di rete che, a pagamento, ospita siti web su


server, rendendoli disponibili per le ricerche su internet.

Copywriting: è l’abilità di creare, con il giusto e sapiente uso


del testo, della parola, quei contenuti definiti appunto “testuali”
espressi in italiano corretto che, in funzione del quadro generale,
sono in grado di trasmettere il giusto messaggio, lavorando su
ogni singola parola, ma non solo con il testo, il messaggio può
essere aiutato e amplificato dall’aggiunta di immagini adeguate,
video, contenuti grafici, ma, importantissimo, sempre con al
centro la regina di questa arte, la parola .

Cms: Un cms (content management system) in Italiano


Sistema di gestione dei contenuti è una piattaforma, una sorta di
“programma” o “gestionale” che serve per facilitare la gestione e
la creazione di un sito web senza particolari conoscenze di
coding o di programmazione. Il più famoso è Wordpress, che ha
il pregio di poter essere personalizzato anche nei template che
offre, sia gratis che a pagamento, ma ne esistono molti altri
come ad esempio WIX, che comunque offre molti template gratis
e non, ma NON possono essere modificati, devono essere usati
come sono.
Http e Https: sono entrambi protocolli di connessione e
trasferimento dati che servono per mettere in contatto l’utente
con il web e può essere non sicuro “http” (Hypertext Transfer
Protocol) oppure sicuro “https” (Hypertext Transfer Protocol
Secure), che protegge la correttezza e la riservatezza dei dati
scambiati tra i computer e i siti nel web.

Snippet: elemento della SERP composto da 3 parti. La parte


azzurra si chiama Tag Title (quella su cui possiamo cliccare per

13
aprire la pagina), quella verde URL (cioè l’indirizzo della pagina)
mentre quella in nero è nota come Meta tag description (la
descrizione della pagina). Lo snippet è molto importante per
l'ottimizzazione sui motori di ricerca. Ha una doppia funzione:
contenere parole chiave che servono per il valore del sito nel
motore di ricerca + essere dettagliato e stimolante per
persuadere l’utente a cliccare sul link.

uso eccessivo delle regole della SEO, con


Sovraottimizzazione:
il fine di ingannare i motori di ricerca, che causa una
penalizzazione da parte dei motori stessi.
Questi certificati contengono una chiave
Certificato SSL o TLS:
di protezione e sono ciò che serve per trasformare un http in
https. L’SSL (Secure Sockets Layer) è più datato e sempre
meno usato, mentre il nuovo standard sta diventando il TLS
(Transport Layer Security).

14
COS'È LA SEO
Cominciamo con un chiarimento:

si dice LA SEO perché si parla di ottimizzazione, quindi di


genere femminile, mentre IL SEO è l’esperto che si occupa
di mettere in atto tutte le tecniche necessarie al
raggiungimento del risultato.

Passiamo alla definizione del corso.


Questo corso vuole essere un manuale d’uso da tenersi
sempre a portata di mano nel momento in cui si vanno a creare i
siti web, molte sono le cose da fare prima di mettere “on-line” un
sito e questo manuale vi sarà d’aiuto.
Se invece il vostro sito è già on-line sicuramente la guida vi
porterà a rivedere qualcosa, modificare qualche punto e
ottimizzare altre cose, magari qualche passaggio non vi
riguarderà, ma troverete molte altre cose utili in queste pagine.

Iniziamo questo capitolo con un esempio:

stai cercando una informazione, apri il tuo Browser e con il


motore di ricerca, che sia Google, Bing o un altro qualsiasi,
scrivi le parole che ti legano alla ricerca nell’apposito
campo, cioè fai una “Query”, premi “Cerca” e in meno di
un secondo verranno visualizzati migliaia o addirittura
milioni di risultati.

Cosa succede in questi pochi decimi di secondo?


Un programma che utilizza una serie di istruzioni, che nel
linguaggio tecnico prendono il nome di “algoritmo”, va alla

15
ricerca dei contenuti più vicini alla tua Query, seguendo delle
regole precise in un procedimento molto complesso.

Vengono poi visualizzati una serie di risultati che oltretutto


sono organizzati in maniera tale che i più vicini alla tua ricerca
siano presentati per primi (grande questo algoritmo).
Il significato di SEO comincia ora a diventare più chiaro.
Quelle regole che stabiliscono quali pagine di quali siti
appariranno in cima alla lista sono esattamente quello che
andrai a studiare con questo libro.
Definiamo adesso cosa è esattamente la SEO:

La SEO, per esteso Search Engine Optimization, come già


scritto sopra, nell’indice della terminologia, è la somma di
tutte le ottimizzazioni e delle azioni da eseguire per avere
un buon posizionamento e aumentare il volume di traffico
di un sito web, bada bene NON a pagamento, nel senso che
la SEO una volta impostata e ben mantenuta continuerà ad
avere la sua posizione nelle ricerche senza ulteriori grossi
interventi.

Quindi per fare una buona SEO si devono ottimizzare i siti


alleggerendo la struttura del codice, scrivendo buoni contenuti
e soprattutto seguendo le linee guida fornite da Google.

16
A COSA SERVE LA SEO
Come già affermato, la SEO serve per posizionarsi il più in
alto possibile nelle Query effettuate con i motori di ricerca.

Ma quale è lo scopo di volere un posizionamento così in alto?

Ogni giorno nel mondo oltre 1 miliardo di persone usa i motori


di ricerca per un totale di 3,5 miliardi di ricerche.
Tra queste persone ci sono i tuoi potenziali clienti che ti cercano
direttamente, ma anche quelli che ancora non lo sono e fanno
una ricerca generica.

Normalmente quando viene fatta una ricerca, nessuno va oltre la


prima pagina e i primi 5 risultati si dividono oltre il 90% del
traffico, ecco perché è importante essere nelle prime posizioni

Il fine della SEO è essenzialmente quello di


convertire un Lead, un potenziale cliente, in
un acquirente.

Parafrasando quanto detto sopra:


Il traffico fine a stesso che non converte un navigatore curioso in
un cliente non è utile .

17
La SEO è il mezzo utilizzato per portare le pagine del sito nei
primi posti, allo scopo di raccogliere la maggiore quantità di
persone interessate all’argomento trattato, per trasformarle da
semplici curiosi in clienti, quindi lo scopo principe è, alla fin fine,
quello di monetizzare.

Questo è anche il motivo per il quale, per il raggiungimento


dello scopo, facciamo uso anche di Facebook Ads o Google
Ads, che sono a pagamento è vero, sono temporanei è vero, ma
raccolgono un pubblico mirato, in gergo “targettizzato”, quanto
più vicino possibile ai nostri desideri.

Tra le varie tecniche di SEO esistono poi le cosiddette


tecniche “Black Hat”.
Non parleremo volutamente di queste ultime, non perché non
funzionino, alcune volte potrebbero portare anche qualche
risultato, ma perché non sono apprezzate dai motori di ricerca,
in quanto sono poco etiche e troppe volte portano a
penalizzazioni e downgrading.

18
SEO E MARKETING
La SEO e il Marketing sono le 2 facce della stessa medaglia.

Da un lato abbiamo la SEO e dall’altro abbiamo il Marketing.


Le 2 facce devono integrarsi tra di loro, un buon progetto SEO
non riuscirà a concretizzare i Lead senza una buona strategia
Marketing e, viceversa, una pur buona strategia Marketing
senza un progetto SEO accurato non raggiungerà le prime
posizioni.

Diciamo che la SEO è un’arma che serve al Marketing per


raggiungere i suoi scopi.
Per questa attività il marketing, per raggiungere il risultato di
migliorare il posizionamento e aumentare la visibilità del sito
web, dal lato del motore di ricerca, utilizza proprio la SEO.

Utilizza le tecniche del Marketing, come direct email


marketing, mailing list e altre che unite proprio alla SEO, che
grazie alle sue caratteristiche e alla sua capacità, le permette di
scalare, raggiungere e mantenere le prime posizioni.
E adesso che abbiamo capito cos'è e a cosa serve la SEO
partiamo con l’affrontare ad uno ad uno tutti i punti necessari e
indispensabili per il suo funzionamento.

LE CHIAVI DI RICERCA O
“KEYWORD”

19
Un sito web, oppure un blog, nascono da un’idea di business,
dalla volontà di trasformare una passione, una conoscenza
approfondita in un qualcosa di redditizio.

Quando parlo di idea di business questa è esattamente


l’insieme di tre cose:
1. Problema per il quale offriamo una soluzione
2. Target , nel senso di obiettivo, traguardo, ma anche fascia
di mercato
3. Soluzione al problema.

Una volta messo on-line, questo è ciò che attrae, come un


magnete, il nostro potenziale mercato.

E qui arriviamo al vero punto focale, perché tutti, chi più chi
meno, siamo a conoscenza del fatto che una chiave è
necessaria per essere trovati sui motori di ricerca.
Quando le persone fanno una ricerca su Google utilizzano
una parola chiave che, se coincide con il problema che tu, con
la tua idea di business, dici di risolvere, ti porterà il traffico.

Scegliere le chiavi di ricerca o keywords in modo corretto è


ciò che può portare molto traffico sul vostro sito, ma a patto che
vengano scelte nel modo corretto e soprattutto senza farsi
prendere troppo la mano.
Esistono molti tools online che possono aiutarvi a sceglierle,
tra cui SeoZoom, SemRush e gli strumenti di Google messi a
disposizione per il popolo.

Se prendiamo come esempio SeoZoom, inserendo nella


barra di ricerca in alto una chiave che secondo voi può essere
quella giusta, il tool vi fornirà sia delle ricerche correlate (simili)
sia le ricerche che hanno il solito search intent, cioè lo stesso
intento di ricerca (che è poi il significato profondo di ciò che
scrive una persona nella barra del motore di ricerca).

20
Si tratta del tentativo di capire cosa realmente cerca
quell’individuo, cosa si nasconde dietro a ogni ricerca.
Questo vi aiuterà a creare dei contenuti ad hoc con più facilità.

21
CHIAVI BRAND
Le chiavi Brand sono tutte le chiavi di ricerca “corte” che
solitamente si utilizzano come Brand:

Se per esempio la vostra azienda si chiama “MALTRO” e


vende principalmente Liquori e distillati, è facile impostare come
chiave di ricerca “liquori e distillati”.
Google, come altri motori di ricerca, assocerà il nome del
vostro brand “MALTRO” alla chiave di ricerca “LIQUORI E
DISTILLATI” così da formarne una nuova “MALTRO | LIQUORI
E DISTILLATI”

22
CHIAVI LONG TAIL
Le chiavi di ricerca “long tail”, invece, sono quelle che
descrivono il prodotto o servizio:

Se vendete del Bourbon, con marca For Rouses (ho scritto in


modo volutamente sbagliato, per non fare pubblicità occulta a
nessuno) da Cl 750 e avete la versione Gran Riserva allora la
chiave di ricerca e conseguentemente il “title” e “h1” saranno
“Bourbon For Rouses cl 750 Gran Riserva”.
Vedete come tutto è descrittivo e privo di dubbi?
Non è generico, è molto mirato. Questo tipo di chiave di ricerca
diventerà la vostra migliore arma, a patto che la capiate a fondo
e che diventi la vostra migliore amica.

Una volta capito quante e quali sono le chiavi da usare


possiamo passare al resto del lavoro.

23
TRAGUARDI

Lo step principale per riuscire a posizionare correttamente un


sito web, è la definizione esatta dei traguardi da raggiungere.

Cominciate con il rispondere a queste domande:


1. La chiave di ricerca per la quale siete interessati è una
chiave generica e con molto traffico?
In questo caso specifico per ottenere una buona posizione
dovete essere disposti a lavorare molto sui contenuti e sui
punti che spiegherò nei prossimi paragrafi.

2. La vostra chiave di ricerca è specifica, quindi avrà un traffico


e delle ricerche più basse ma che servono per attrarre solo
una clientela interessata?
3. Volete vendere prodotti fisici, quindi vi serve un e-
commerce?

4. Oppure volete vendere la vostra personale esperienza


attraverso servizi?
Le strategie da utilizzare sono molteplici e quasi sempre
variano da caso a caso.

24
ANALISI

25
I PUNTI DI FORZA
Sembra ovvio, ma nel caso vogliate buttarvi in questa
fantastica carriera, dovete tenere presente che, per iniziare un
progetto SEO, dovete basarvi esclusivamente sui punti di forza
dell’azienda o vostri in caso vogliate migliorare il posizionamento
del vostro sito web personale.

Mettetevi a tavolino e stilate una lista delle cose che vi


contraddistinguono… del perché le persone dovrebbero
realmente scegliere voi tra la moltitudine di altri competitor sul
territorio.
Siete un’azienda che fornisce i migliori fan coil per l’aria
condizionata? Allora dovete puntare sulla qualità del vostro
prodotto.

Siete un piccolo artigiano che lavora il vetro a mano?


Allora puntate sul “Fatto a mano in Italia”.

Siete una ditta di pulizie che utilizza un nuovissimo


macchinario per pulire i pavimenti? Usate questa skill allora.

Usate un foglio sul quale raccogliere tutti questi punti.


Segnate anche i vostri punti deboli, perché su quelli dovete fare
qualcosa per migliorarli.

26
ANALISI DEI COMPETITOR
Come avete fatto prima per i vostri punti, stilate adesso una
lista dei vostri competitor diretti, elencando, per ciascuno di loro,
i punti di forza e soprattutto cercate di trovare i loro punti deboli.

Sempre in un foglio analizzate per ciascuno dei vari punti,


quelli dove VOI siete forti rispetto agli altri, ma anche quelli dove
siete più deboli.
In entrambi i casi ci sarà da lavorare, ma per due motivi
diversi:

sui punti dove siete forti dovrete lavorare accuratamente,


perché è proprio qui che potrete sfruttare le debolezze degli
altri per cercare di carpire il pubblico potenziale.
nei punti dove invece siete voi ad essere deboli rispetto ai
competitor, dovrete lavorare per analizzarli bene,
modificandoli per riuscire ad ottenere dei risultati migliori,
perché saranno i competitor che di questi punti potrebbero
approfittare per raccattare clienti potenziali.

27
PIANO EDITORIALE O P.E.

A questo punto dobbiamo definire il piano editoriale.


Ogni nuovo progetto deve iniziare con una buona analisi per
arrivare ad avere un buon piano editoriale.

IL PIANO EDITORIALE È L’INSIEME DELLE


STRATEGIE

Prima di iniziare a muoversi, con l’entusiasmo e l’impazienza del


nuovo, è giusto prendersi un po’ di tempo per ragionare con
attenzione.
La partenza migliore è quella di iniziare a buttare giù tutte le idee
e le sensazioni usando carta e penna per visualizzare e
strutturare le proprie idee, alla fine si deve tradurre il tutto in un
documento unico.
Si definiscono il target, i canali da usare, i mezzi, il messaggio,
la parte grafica, tutto ciò che serve al progetto e tutto questo
diventa “LA” strategia scelta per raggiungere il risultato
desiderato.
Tipicamente il piano editoriale oltre alla strategia è completato
anche da un calendario dove tutte le scadenze per gli obiettivi e
tutto ciò che serve vengono definiti e riuniti in un insieme unico.

Sarà in pratica “il documento” che l’agenzia fornirà con il


progetto SEO e che riassumerà tutti gli elementi necessari per

28
ottenere i risultati desiderati con il sito web aziendale o
personale, affrontando uno ad uno i punti e i tempi necessari per
gestire i contenuti.

Si tratta in ultima analisi di indicare, in ordine cronologico, tutti


gli step che devono essere fatti in un preciso lasso di tempo
rappresentato dalla durata del progetto.

Questi step potranno essere eseguiti sia dall’agenzia (es: 10


Agosto 2019 - messa online del progetto) sia dall’azienda stessa
(es: 7 Settembre 2019 - creazione ed inserimento di post “XYZ”).

I modi per creare un piano editoriale sono molti, ma anche un


semplice programma testuale come “Textedit” per Mac, o block-
notes di Windows può bastare; ovviamente, se il PE è corredato
da una parte grafica, tutto acquista importanza, serietà, facilità di
comprensione e un tocco estetico che non guasta mai.

È importante che ci siano tutte le informazioni che servono sia


all’agenzia come scadenziario, sia all’azienda come modo per
seguire i progressi del progetto in corso.
Il piano editoriale può servire all’agenzia, principalmente per
mostrare il lavoro svolto, ma nel caso che alcuni “step” debbano
essere portati avanti dall’azienda, può anche diventare utile per
rivalersi se questi non vengono eseguiti e il progetto si ferma o
non evolve per colpa loro.

29
SCELTA DELL’HOSTING
MIGLIORE
Big G o Mr. Google, che dir si voglia, per chi non lo sapesse, è
un appassionato della velocità di caricamento e proprio per
questo premia chi ha un sito molto performante e veloce nel
caricamento, sia in versione classica o desktop, sia in versione
Mobile per visualizzarli da un dispositivo portatile come un
telefono, smartphone, o tablet.

Per questo motivo, ci sono servizi ottimi in giro per la rete, e si


suddividono per features che offrono ai clienti, come:

Facilità di acquisto
Facilità di installazione di cms come Wordpress, Drupal,
Magento o Prestashop
Presenza di interfaccia cPanel per la gestione dei servizi
Limite di banda/Quantità di accessi giornalieri, settimanali,
mensili
Quantità di spazio offerto per installare l’intero sito web
Tipi di CPU e quantità di RAM che mettono a disposizione
Posizione dei server
Sistema di caching con Varnish
Cdn compreso nel piano
Tipo di assistenza fornita
Velocità di assistenza
Qualità di assistenza ricevuta

Come potete vedere i punti da tenere sotto controllo non sono


pochi, e districarsi tra i meandri dei piani hosting che ci sono in

30
rete diventa difficile.

Per la mia esperienza, se non si hanno volumi di traffico


grandi, superiori ai 10.000 visitatori mensili, i piani linux che
offrono register.it o siteground.com vanno più che bene.

Register, in particolare, ha un piano “Advanced” e uno


“Enterprise” che accettano volumi di traffico elevati, permettono
il caricamento di siti multipli, con delle buone CPU e una
sufficiente quantità di ram, offrendo un servizio di assistenza,
non eccezionale ma molto efficiente.

Dispongono di un servizio di assistenza tramite ticket o chat,


oltre ai classici telefono o email e rispondono sempre entro 24
ore dalla richiesta (in caso di ticket o email).

I costi sono molto variabili, è difficile dare un prezzo a queste


cose, anche perché ogni caso è davvero soggettivo, e si
possono risparmiare o spendere molti soldini.
Il piano Enterprise sopra citato, ha un costo attualmente di
circa 150€ annui compresi di iva, ad esempio, ma tanto per dare
una regola, che va contro il detto “l’abito non fa il monaco”,
solitamente più il prezzo è alto maggiore saranno i servizi e la
qualità offerti.

Diciamo che sotto gli 80€ annui, si trovano prodotti scadenti,


adatti ad un pubblico veramente ristretto della popolazione, che
probabilmente andrà a sparire (sono siti web principalmente per

31
vetrina, molto piccoli e con pochi script javascript al loro interno).

32
USER EXPERIENCE O UX
Trovato l’hosting preferito, si passa ad un termine che molti
avranno sentito ma che probabilmente non avranno capito a
fondo: la user experience.

Ma cos’è la UX? La UX è l’esperienza d’uso che ha il cliente


potenziale quando entra nel tuo sito, le sue emozioni (positive o
negative), le sue reazioni, principalmente quanto valore assegna
il navigatore al sito.
Il compito nostro è semplicemente quello di rendere un sito
web facile e intuitivo per un utente che vi approda.
Immaginatevi di andare su un sito web pieno di menù posti in
navbar, in varie sidebar, con link di colore simile allo sfondo, e
pieno di immagini tutte inserite alla rinfusa… sinceramente, qual
è la prima cosa che pensereste?
Mamma che casino!
E chiudereste velocemente il sito web…

Giusto?

Inserire i giusti elementi, nella posizione corretta, senza


strafare, dando un senso alla navigazione ha sicuramente un
altro effetto sull’utente.
Sarà molto più chiaro, fornirà i giusti contenuti alle persone
nel momento in cui ne avranno bisogno e navigheranno senza
fare il minimo sforzo.

Tutto questo è la user experience.

33
Lo scopo principale è quello di offrire un'esperienza
piacevole, avendo la capacità di posizionare i giusti elementi nel
giusto posto dando un senso di gradevolezza e pulizia alla
pagina, privilegiando l'utilità, la semplicità d'utilizzo e l'efficienza
del tutto.

Un sito ben navigabile è, oltre che piacevole alla navigazione,


anche un modo per incanalare il pubblico verso ciò che volete
promuovere; che sia un prodotto, un servizio o un semplice form
di contatti poco importa.

34
SCELTA DEL TEMPLATE DA
UTILIZZARE IN WORDPRESS
Per rendere possibile ciò che abbiamo appena detto, sempre
utilizzando Wordpress, ci vengono in aiuto i template o “temi”
che possono essere gratuiti o premium (che sono ovviamente a
pagamento).

Apriamo subito una parentesi sull’argomento temi.


Un consiglio spassionato: se non siete sviluppatori
Wordpress, e volete provare ad utilizzare e modificare un tema
gratuito, non fatelo, in quanto non sono stati creati per l’uso da
parte di principianti.
Principalmente questi template nascono come buoni temi per chi
lo utilizza “as is” come semplice blog.
Per una sua eventuale personalizzazione, questa deve essere
fatta da chi sa come si sviluppano e dove mettere le mani.

Se avete la necessità di creare un qualcosa di più elaborato


andate direttamente su quelli a pagamento (si va dai 30€ ai 60€
una tantum).

Questi temi offrono mille e mille servizi che, molto spesso,


non sono utilizzati completamente; molti hanno la sezione
testimonial, la sezione price per la vendita o la differenziazione
di servizi, la sezione team, la sezione prodotti tramite
Woocommerce che è un noto plugin utilizzato per l’e-commerce,
il plugin per la creazione di slider stratificati che permettono di
creare molti effetti grafici (ma a discapito della velocità dell’intero
sito web) e molti altri servizi.

35
Ma tornando al discorso iniziale, ogni tema è ottimizzato per
avere di default una buona disposizione degli elementi e una
discreta UX, sta a voi non stravolgere tutto.

I produttori più noti permettono il download di siti demo che con


poche modifiche sono pronti all’uso.

Ovviamente se una persona è uno sviluppatore web è


avvantaggiato in quanto può scegliere un buon template
gratuito, e modellarlo a piacimento in base alle esigenze del
cliente.

36
CERTIFICATO SSL-TLS (HTTPS)

37
QUALE È IL MOTIVO PER CUI
DOBBIAMO ATTIVARE IL
PROTOCOLLO HTTPS?
Molte query sul web sono di persone che chiedono il motivo
per cui è “obbligatorio” il passaggio dal vecchio http al nuovo
HTTPS, e la risposta è semplice:

38
SICUREZZA

Da Ottobre 2017 Google, ha reso necessario l’uso di tale


protocollo, esclusivamente per un fatto di sicurezza.
Infatti, navigando sui siti che ne sono sprovvisti e tentando
anche la semplice registrazione di un utente, viene restituita una
schermata rossa che ci avverte che il sito non è sicuro.

Inutile dire che se sul vostro sito non avete attivato l’SSL
Secure Certificate (HTTPS) quando un potenziale cliente tenta
di iscriversi alla newsletter, oppure cerca di contattarvi dal vostro
sito, là dove avete inserito un form, Chrome (oppure gli altri
browser) restituisce una schermata rossa, sicuramente i risultati
che rischiate di ottenere sono:

Il cliente si spaventa
Rischiate di sembrare un sito fraudolento
Perdete la credibilità acquisita fino a quel momento

Questo può portare alla perdita di un possibile


contatto/cliente.
Nel caso che abbiate un e-commerce, il fatto viene ampliato.
Comprereste mai da un sito web che il vostro browser di
fiducia cataloga come non sicuro?

39
Non credo proprio.
Per ovviare a questo il passo è semplice, basta contattare il
vostro provider e attivarlo.

40
MA COS’È NELLO SPECIFICO IL
PROTOCOLLO HTTPS?
È l’acronimo di <<Hypertext Transfer Protocol Secure>> che
detta in parole povere è: protocollo per il trasferimento sicuro di
contenuti ipertestuali.
Fa sì che la navigazione degli utenti, mediante lo scambio di
pacchetti dati tra server e interlocutore, avvenga in maniera
sicura, criptata. Lo scambio di dati, avviene tramite TLS “transfer
layer security” che permette di ottenere 3 livelli di protezione che
sono:
Autenticazione: Dimostra che gli utenti stanno scambiando
dati esattamente con il sito web in cui stanno effettuando
acquisti, registrazione ecc.
Crittografia: Ogni scambio di dati, mentre l’utente visita il sito
web, è criptato, pertanto è impossibile intercettare, tenerne
traccia o leggerlo da parte di terzi.
Sicuramente un ottimo metodo di navigazione sicura.
Integrità dei dati: Ogni dato che viene scambiato, non può
essere né alterato né danneggiato durante il trasferimento,
senza lasciare traccia.

41
STRUTTURA DEL SITO WEB

42
TAG H1-H6, P, TITLE + META
TAG DESCRIPTION
COSA SONO I TAG H1 H2 H3 E P, E COME
VANNO USATI PER ESSERE SEO FRIENDLY
ED EFFICIENTI.

A cosa servono i titoli delle pagine dei siti o dei blog?


Dobbiamo, per prima cosa, distinguere tra Tag Title e Tag H1 e
H2.
Questi tag hanno un impatto fondamentale sul SEO del tuo
sito.

Titolo 1
Titolo 2
Titolo 3
Titolo 4
Titolo 5
Titolo 6

43
IL TAG TITLE O H1
Deve essere lungo meno di 70 caratteri, questo perché Google ha
posto il limite nella visualizzazione dei risultati di ricerca.
Per evitare che sia troncato o i motori di ricerca scelgano di
visualizzare un testo diverso al suo posto rispettate questa richiesta di
Google.
Alcuni testi possono andare oltre i 70 caratteri, in base alla larghezza in
pixel di ogni lettera, ma prendiamo per buono quello detto in
precedenza…

44
DEVE CONTENERE KEYWORDS
Ovvero le parole chiave che gli utenti potrebbero cercare nei
motori di ricerca e deve racchiudere anche una descrizione
accurata e sintetica del contenuto di una pagina.
Gli spider di Google, o di altri motori di ricerca, vanno a verificare
la coerenza delle keyword inserite, confrontandole con la
descrizione e il titolo del post/pagina che state creando.
Maggiore sarà la coerenza, migliore sarà il risultato.
Contenuti della pagina o del post, il Tag H1 deve essere lo
stesso del titolo della pagina (non del sito), in grassetto o
comunque in evidenza rispetto al testo. Offre al cliente un’idea
chiara di ciò di cui si parla all’interno della pagina. Ogni motore
di ricerca, dà molta importanza all’usabilità di un sito web,
ovvero alla chiarezza e alla facilità di “lettura”
di una pagina web, quindi maggiore sarà la “semplicità” con
una buona chiarezza di lettura, maggiore sarà il rank che verrà
associato alla pagina.

45
INSERIRE UN SOLO TAG H1 PER
PAGINA.
I tag vanno da H1 a H6, ma H1 e H2 sono i più importanti. Sta
all’utente decidere a quali parti del testo dare più importanza,
per cui H2 può essere un sotto-paragrafo di H1 o il sottotitolo di
H1. L’importante è scrivere in maniera chiara sia per i motori di
ricerca che per chi naviga il sito. Ogni pagina, quindi, può essere
divisa in parti principali o secondarie a seconda dei tag H2, H3,
H4 assegnati.
Facciamo un esempio pratico

< h1 >Questo è il titolo della pagina con keyword</ p >


< p >Testo di presentazione</ p >
< h2 >Sottotitolo importante della pagina con keyword</ h2 >
< p >testo riguardante l'argomento di h2</ p >
< h3 >Sottotitolo meno importante ma di un certo valore </ h3 >
< p >Testo riguardante h3</ p >

46
IL TAG P O PARAGRAFO
Il tag paragrafo <p> è il contenitore di tutto il testo che si
presenta sotto un titolo o sottotitolo.

Potremmo stare a parlare per molte ore a proposito di questo


semplice tag, ma le nozioni principali sono elencate qui di
seguito

Il primo paragrafo deve contenere la keyword principale


deve essere un paragrafo ad alta leggibilità
deve argomentare nel modo giusto ciò che è stato scritto nel
titolo
deve rispettare l’uso improprio della Keyword density e
fare un buon uso dei sinonimi

47
DEVE CONTENERE LA
KEYWORD PRINCIPALE
Se siete del mondo della SEO (se state leggendo qui
probabilmente non lo siete) saprete già che è uno step
fondamentale. Il primo paragrafo deve contenere la keyword
principale che abbiamo impostato per la pagina.

Non ci sono escamotage.

Big G (Google) vuole sapere con chiarezza di cosa andremo


a parlare all’interno della pagina, e quale modo migliore se non
quello di dirlo subito all’inizio del primo paragrafo?

48
DEVE AVERE UN’ALTA
LEGGIBILITÀ
Ne parleremo meglio nel capitolo “Copywriting” ma vi accenno
qualcosa adesso.

Immagino che se avete già installato il vostro plugin per la


SEO, vi sarà capitato sicuramente di imbattervi nei semaforini di
YOAST giusto?

Se notate bene, alla linguetta “leggibilità” ci sono dei semplici


suggerimenti che vi aiutano a formattare il testo per renderlo
molto più leggibile tra cui:

non creare frasi troppo lunghe


non creare paragrafi troppo lunghi
parlare in 1° persona
non utilizzare frasi e parole troppo complicate
non cominciare più frasi consecutive con la solita parola
Usare forme di frase attiva
Usare titoli e sottotitoli per spiegare meglio l’argomento

Seguite questa lista e avrete un testo ad alta leggibilità.

fare uso del testo non giustificato, che abbia lunghezze


diverse tra le varie righe, per facilitare il passaggio da una
riga all’altra e per evitare la divisione in sillabe.

49
fare uso di paragrafi spaziati, che offrono a chi legge la
possibilità di fare uno stop di lettura facilmente
raggiungibile.
usare colori di sfondo che non creino riflessi e non facciano
brillare gli occhi a causa del contrasto tra testo e sfondo.
fare uso di un carattere che garantisca la massima chiarezza
e aiuti a confondere il meno possibile le lettere.

50
DEVE ARGOMENTARE NEL
MODO GIUSTO CIÒ CHE È STATO
SCRITTO NEL TITOLO
Inutile spiegarlo.

Se parlate di come si fa a montare un mobile Ikea, dovete


assolutamente dare un valore aggiunto alla persona che sta
leggendo il vostro articolo spiegando per filo e per segno come
si fa a montare un mobile Ikea... senza troppi giri di parole e
discorsi troppo lunghi.
Una persona che cerca una guida, cerca il modo più veloce,
preciso e semplice per fare ciò che gli serve e per cui ha fatto la
ricerca.

51
KEYWORD DENSITY E SINONIMI
Questo punto, fa sorgere da anni controversie nel mondo
della SEO.

Cosa è la keyword density?


Te lo spiego con un esempio: se in un paragrafo composto da
100 parole la keyword scelta compare dieci volte, avrà una
keyword density pari al 10%.

Con i vecchi algoritmi di Google, la keyword density aiutava


molto il posizionamento di una pagina web, più volte veniva
ripetuta la keyword e maggiori erano i risultati, mentre con i
nuovi, il ruolo è diventato più marginale.

I sinonimi , invece, sono solo valore aggiunto e diventano


keywords secondarie, che possono solamente aiutare, sia voi
nell’argomentare sia l’utente per una lettura più facile e
discorsiva.

Il mio consiglio è quello di trovare il giusto compromesso per


la ripetizione delle keywords (4 volte sono più che sufficienti), e
di usare molti sinonimi.

52
IL META TAG DESCRIPTION
A concludere i tag principali per la SEO, manca l’ultimo
ovvero il meta tag description

Vediamo un esempio:

< html >


< head >
< meta name = "description" content = "Descrivi qui la tua pagina" >
</ head >
</ html >

Il tag va inserito all’interno di “head” di ogni pagina e deve


essere semplicemente una descrizione breve di quello che è
contenuto al suo interno.

Deve contenere la keyword principale (che deve essere


contenuta anche all’interno del tag “title” e “h1”) e non deve
superare i 160 caratteri.

53
CATEGORIE
Adesso veniamo alle categorie.
Le categorie sono le frecce nella faretra di un SEO Specialist,
sono più importanti di quanto si possa pensare.
Prendiamo l’esempio di un blog di elettronica: questo blog può
avere molti articoli che trattano di tecnologia, ma la tecnologia
non va considerata una micro-categoria, bensì una macro-
categoria nella quale si possono trattare mille altri argomenti
come ad esempio:

1. Smartphone
a. IPhone
b. Samsung
c. Huawey
d. Nokia

2. Giochi
a. Sparatutto
b. Strategia
c. Rompicapo
d. Arcade

3. Computer
a. Gaming
i. Fascia bassa
ii. Fascia media
iii. Fascia alta
b. Lavoro

54
4. Software
a. Grafica
i. 2d
ii. 3d
b. Gestionali
c. Video editing

5. Componenti hardware
a. Gaming
i. Schede video
ii. Schede audio
iii. Casse acustiche
iv. Mouse con alto dpi
v. Tastiere ergonomiche
vi. Tastiere gaming
vii. Monitor con refresh veloce

Come potete vedere per la macro-categoria “tecnologia” ci


sono mille sotto voci possibili e categorizzabili.

Creare tutte queste sottosezioni, è un immenso valore


aggiunto per la vostra strategia SEO in quanto comunica a
Google l’argomento preciso di cui si va a trattare.
Prendendo l’esempio sopra, immaginate la url di un sito
presentata così:
https://elettronica.com/category3/pagina1/

Cosa possiamo intuire da questa url?

Assolutamente niente giusto?


E se invece la url fosse impostata così?
https://elettronica.com/Componenti-hardware/Gaming/Schede -
video/prodotto/

55
Adesso invece cosa possiamo capire soltanto guardando la
url?

Capiamo che il sito parla di elettronica, che siamo nella


sezione hardware, adatta al gaming, che stiamo guardando le
schede video e che siamo all’interno di un prodotto… giusto?
Ecco, Google fa lo stesso ragionamento che vi ho appena
fatto; niente di più niente di meno.

Quindi capite bene come sia importante l’utilizzo corretto di


questo passaggio, andando ad impostare tutte le categorie con il
nome corretto, e con le sottocategorie messe nel posto giusto.

(L’utilizzo delle categorie è solo un modo per aiutare il


posizionamento di articoli e pagine, ce ne sono altri più avanzati
di cui parleremo più avanti).

56
TAG
Dopo aver impostato correttamente tutte le categorie, c’è un
ulteriore modo per andare a categorizzare gli articoli, i prodotti e
le pagine, sto parlando dei “tag”.
Definiamo cosa è il tag:

il tag è una parola chiave associata a un'informazione, che


descrive cos’è, rendendo possibile la ricerca di informazioni
basata, appunto, su parole chiave, in pratica è un’etichetta che
individua una serie di articoli che hanno qualcosa in comune.
Un tag non dovrebbe mai essere associato ad un solo articolo,
ma, come già scritto sopra, ad una serie di articoli correlati.

I tag, seguendo sempre l’esempio utilizzato precedentemente,


servono a far capire ai motori di ricerca i contenuti all’interno di
una qualsiasi pagina del vostro sito web.

Facciamo un esempio:

stiamo recensendo una scheda video particolarmente


potente, in cui si spiega che è adatta alla massima risoluzione
con l’utilizzo di ombre, milioni di poligoni ecc. per un particolare
gioco, come ad esempio Call Of Duty, all’interno dell’articolo uno
dei tag potrebbe proprio essere il nome, quindi “Call of Duty”.

Quando poi andremo a fare la recensione anche per il gioco,


useremo lo stesso tag.
In caso esca un major update del gioco e lo recensiremo, il
tag utilizzato in precedenza sarà il medesimo.

57
Adesso chiunque ricerchi, all’interno del vostro sito/blog, la
chiave “Call Of Duty” troverà i 3 articoli appena elencati.
Le categorie di ogni articolo saranno probabilmente differenti,
ma il tutto sarà identificato da un tag in comune.

58
PERMALINK
Impostare bene la struttura dei Permalink può davvero fare la
differenza tra un buon progetto e uno di scarso valore.
Esattamente come vi abbiamo consigliato di dedicare molta
attenzione alla struttura del sito, spiegata nella sezione delle
categorie, anche per i Permalink dobbiamo fare la stessa
attenzione, perché anche questi servono e fanno la loro parte;
impostare la struttura se poi si sbagliano le impostazioni dei link
è un errore enorme.
In WordPress se andate in impostazioni>Permalink vi
troverete in una schermata in cui si può scegliere varie cose tra
cui:

Il primo punto imposta i Permalink secondo l’ID della


pagina/post/prodotto
Il secondo in base alla data completa e nome articolo
Il terzo in base a mese e nome articolo
Il quarto in base ad un archivio numerico
Il quinto in base al nome dell’articolo
Il sesto punto è creabile secondo le esigenze. consiglio
sempre di impostare /%category%/ /%postname%/ in modo
da visualizzare nella url di ogni post e di ogni pagina, anche
la categoria di appartenenza.

59
INSTALLAZIONE DI ALL-IN-ONE
SEO PACK O YOAST

Per mettere in uso i meta tag principali di cui abbiamo parlato


ad inizio del libro, ci vengono in aiuto plugin come “All In One
SEO Pack” o “Yoast”.

Lo scopo principale dei due è di creare delle sezioni all’interno


delle pagine, articoli, prodotti ecc. in cui si possa impostare il
title della pagina, la description e la chiave di ricerca preferita
, oltre ad altre “features”.

Noterete che sulla barra di sinistra verranno aggiunte le


rispettive voci del plugin appena installato in cui si potranno
andare a impostare molte cose…

Su All In One si potrà:


Impostare il Titolo principale del sito
Impostare la Description principale del sito
Aggiungere la sezione per la condivisione sui social
(permetterà di impostare un titolo, una description e
un’immagine per quando si vorrà condividere la url della
pagina su Facebook, Twitter e altri social)
Creare la Sitemap
Modificare file .htaccess
Modificare file robots.txt
Bloccare visite di bot malevoli
Scegliere i tipi di contenuti da indicizzare
Scegliere i tipi di contenuti da bloccare

60
Su Yoast invece si possono fare le medesime cose, ma in più
è stata aggiunta una sezione visiva che funziona tramite piccoli
semafori (Rosso Giallo e Verde) con i quali si può capire se la
parte SEO di ogni pagina può essere migliorata e in che modo, e
se i contenuti testuali della pagina necessitano di miglioramenti
per quanto riguarda la leggibilità (cosa molto importante “vedi al
capitolo paragrafo>leggibilità ”).

La buona leggibilità di un testo, che rappresenta il grado di


scorrevolezza della lettura e la facilità di comprensione del
significato del testo stesso, è ciò che ci permette di far rimanere
un utente incollato all’articolo, ma, viceversa, se il testo non ha
una buona leggibilità lo farà scappare via a gambe levate.

61
CREAZIONE DELLA
SITEMAP.XML
Sempre con i programmi appena detti, sarà possibile andare
a creare la sitemap.xml che altro non è che un file in XML dove
si va a spiegare ai motori di ricerca quali sono i contenuti da
indicizzare, il loro title, il permalink, e l’importanza che ha ogni
contenuto che abbiamo inserito al suo interno.

Prendiamo come esempio l’utilizzo di All in one.


Nella barra di sinistra, cliccate su “all in one SEO”, dopodiché
andate nella sezione “gestione delle funzionalità” e abilitate la
voce “sitemap XML”.

Adesso, sempre nella barra di sinistra, apparirà la voce


relativa; cliccateci sopra, si aprirà una finestra che conterrà tutti i
controlli della suddetta sitemap.

Potrete selezionare i tipi di contenuti da indicizzare come:

articoli
pagine
media/allegati
Custom_post_type creati da voi

oppure di tassonomie come:

62
Categorie
tag
formati
Custom Tassonomy create da voi

Potrete scegliere se includere le immagini (solitamente si fa in


caso di vetrina prodotti o di eCommerce)

Si possono escludere termini, scegliere la frequenza di


scansione dei contenuti e la priorità che ogni contenuto deve
avere.

Insomma, è il vademecum della SEO che serve ai motori di


ricerca per andare ad indicizzare correttamente i vostri
contenuti.

63
IMPOSTAZIONI PER
CONDIVISIONE SOCIAL
Come abbiamo appena fatto per la sitemap, anche
l’abilitazione dei tag per la condivisione sui social, è molto
importante. Nella barra di sinistra, cliccate su “all in one SEO”,
dopo di ché andate nella sezione “gestione delle funzionalità” e
abilitate la condivisione social. Da adesso, su ogni pagina e
articolo, in fondo alla pagina del backend, troverete, oltre alla
linguetta canonica di All-In-One per title, description, una
ulteriore linguetta che vi permetterà di impostare alcuni Tag per
condividere il contenuto appena creato sui social.

In particolare potrete:

Aggiungere il titolo che apparirà come link sui social


Aggiungere una descrizione che apparirà sotto il titolo nei
social
Aggiungere un’immagine che apparirà sotto forma di link
nei social
Larghezza delle immagini per i social
Altezza delle immagini per i social

Molto semplice, intuitivo e che può aiutarvi nel settare i


parametri principali per condividere tutto il vostro lavoro sui
social.

64
COPYWRITING
L’arte del copywriting, è una delle cose più difficili da
apprendere e, probabilmente, di tutto il lavoro che stiamo
facendo insieme.
Come già scritto nell’indice della terminologia, all’inizio del libro,
è l’abilità di creare, con il giusto e sapiente uso del testo, della
parola, (ma non solo), quei contenuti definiti appunto “testuali”,
che siano di qualità , completi, esaustivi, originali, non copiati da
altri siti o blog (Google con i suoi meccanismi riesce a leggere e
confrontare milioni di parole, per cui è in grado di capire se quel
testo è copiato anche solo in parte e di conseguenza lo
penalizza), espressi in italiano corretto e che, in funzione del
quadro generale, siano in grado di trasmettere il giusto
messaggio, lavorando su ogni singola parola.
Si tratta dunque di creare contenuti testuali relativi ad argomenti
precisi, sicuramente fatti in ottica SEO e accattivanti quel tanto
che serve a trasmettere il messaggio scelto, che siano capaci di
spiegare, argomentare, far apprezzare e vendere i vostri prodotti
e servizi.
Il segreto è scrivere per l'utente, in modo fluente, amichevole,
proprio come se fosse un confronto con un amico.
Questa è una strategia che ti porterà a dei risultati non
indifferenti nel lungo termine e, soprattutto, ti porterà ad avere
una crescita continua nel tempo per quello che è il traffico
organico, cioè il traffico naturale, che viene da sé, quello “gratis”.

Tutto questo non solo con il testo, il messaggio può essere


aiutato e amplificato dall’aggiunta di video, di immagini,
infografiche e tutto ciò che può servire a spiegare e far capire

65
meglio l’argomento.

Facciamo un esempio:

immaginate di navigare sul sito web del vostro comune di


appartenenza, per cercare le informazioni relative al servizio di
recupero della spazzatura porta a porta, per sapere come
funziona, quali sono gli orari ecc.

Se le informazioni che state cercando non sono presenti, non


sono chiare o sufficienti, se la spiegazione è vaga, voi non
sarete soddisfatti, non riuscirete a capire effettivamente come si
svolge il tutto, sarete quindi costretti a chiamare al telefono,
creando probabilmente l’intasamento dei centralini, con relative
lunghe attese, arrabbiature...oppure abbandonate il tutto e
lasciate perdere il web, costretti ad andare di persona all’ufficio
di competenza.
Questo è ciò che un buon copywriter deve assolutamente
evitare, tutte le persone che navigano sul sito devono trovare le
informazioni ricercate, il più chiaramente e velocemente
possibile.
L’utente deve avere una buona esperienza (UX) e per voi deve
essere un’ottima possibilità che l’utente possa tornare a visitare
il sito.

66
STESURA E CREAZIONE DI
CONTENUTI TESTUALI
Per creare contenuti testuali degni di un buon copywriter,
innanzitutto si deve studiare bene l’argomento di cui si deve
andare a parlare, decidendo i punti principali e come seconda
cosa si deve tenere conto di alcuni aspetti:

1. deve essere in italiano corretto


2. deve effettivamente dare un valore a chi approda sulla
vostra pagina
3. se è una guida, deve spiegare dalla A alla Z il
procedimento senza tralasciare nessun punto, altrimenti la
guida risulterà incompleta
4. se è una pagina di informazioni, spiegare nel miglior modo
possibile il servizio che si sta andando a descrivere
5. il testo minimo, deve essere di 300 caratteri (consiglio di
prendere la regola di 300 parole e non caratteri)
6. una guida o comunque un buon testo, per riuscire a
spiegare l’argomento, deve essere almeno di 1000 parole
7. deve essere coerente con il titolo della pagina
8. deve essere coerente con i vari sottotitoli della pagina
9. non deve divagare rispetto all’argomento.
10. deve argomentare bene i punti, essere prolissi non sempre
paga, ma essere meticolosi nello spiegare un punto è un
giusto modo di approcciarsi

67
LEGGIBILITÀ
Adesso che abbiamo le “basi” per andare a stilare un buon
testo, anche la leggibilità vuole la sua parte.

Cosa è la leggibilità?
La leggibilità è la comprensibilità dei contenuti di un testo.
Esistono anche processi matematici relativi alla lunghezza delle
frasi e alla lunghezza della parola (indice Gulpease). Questo
indice non intende sostituirsi alle valutazioni umane, ma riesce a
fornire delle indicazioni.
Un papiro di 2000 parole senza interruzioni, sottotitoli o
elementi grafici, risulta stressante e difficile da leggere.

Quindi:

1. suddividere il testo principale in vari sottotitoli


(sotto argomenti)
2. per ogni paragrafo che andrete a scrivere, cercate di non
superare i 300 caratteri
3. se avete dei paragrafi con molto testo, ma il concetto è
molto importante, usate la sottolineatura o rendetelo bold
(grassetto)
4. sul web, possibilmente, accompagnate il testo tra i vari
titoli con immagini

Poche regole ma importanti da seguire.

68
AUTHOR INFO
Ultima cosa per quanto riguarda il Copywriting è l’author info.

Ma cos’è l’author info?


Ipotizziamo di andare a leggere una pagina web che parla di
come aggiustare la ventola di un PC.

I comportamenti classici sono: aprire Google, digitare una


query tipo: “come aggiustare la ventola del pc”, scegliere uno dei
primi risultati e aprire la pagina relativa.
Vi trovate di fronte ad una guida che vi mostra come si prova
ad aggiustare una ventola del pc con cose recuperate in casa,
ma vi accorgete che vi propone l’utilizzo di coltelli affilati, di
sostanze strane e il risultato finale non è nemmeno quel
granché…

Ovviamente in questo esempio è molto facile capire che


l’autore non ne capisce molto dell’argomento e che si sta
semplicemente dilettando nell’opera di aggiustare una ventola
del pc.
Ma immaginate di cercare qualcosa di più importante.

Partiamo con un esempio pratico relativo al mio lavoro: sto


cercando una guida che mi spiega come modificare alcune
funzioni di WordPress e per fare ciò devo andare a modificare
dei file nel core di WordPress so che è una cosa complicata e
rischiosa da eseguire.
Faccio la ricerca su Google, individuo uno dei primi risultati,

69
ma...come posso fidarmi del tipo che ha scritto questa guida?

Sostanzialmente leggendo la sua Bio o cercando le info


dell’autore che solitamente si trovano in fondo alla pagina web.

Sarà sua premura spiegare i suoi studi, esperienza nel suo


lavoro e relative all’argomento.

Se vi ispira fiducia, allora potrete proseguire nel leggere la


guida.
Ecco, per voi è la medesima cosa. Dovete andare a creare
una sezione di Author Info in cui vi presentate e spiegate come
mai ne capite dell’argomento e come mai lo state scrivendo.

Questo contenuto, per alcuni utenti, è importantissimo.

Non sottovalutatelo.

70
CREAZIONE E MODIFICA DI
IMMAGINI (CONTENUTI VISIVI)
Siamo arrivati all’ottimizzazione della parte più strettamente
grafica del vostro progetto, ovvero le immagini.

Ci sono molti modi di creare o reperire immagini e


sostanzialmente si dividono in quelli recuperati online o creati
noi stessi.
Faccio una premessa:

Google, non è una persona fisica e quindi non può


sapere in nessun modo qual è il contenuto dell’immagine
che state proponendo.

Per nostra fortuna ci sono dei piccoli trucchi per far sì


che Google possa capirlo.

Vediamo di seguito.

71
SERVIZI ONLINE GRATUITI E A
PAGAMENTO
Uno dei metodi più semplici per recuperare immagini o
contenuti grafici da inserire nel sito, è quello di prenderli da siti di
settore, specializzati in contenuti grafici.

Di questo tipo ce ne sono, perdonatemi il modo di dire, “mille


mila” ed ognuno offre una versione free (gratuita) e una premium
(a pagamento) del loro servizio.
Eccone alcuni dei più conosciuti:

Pexels: motore di ricerca e archivio di contenuti fotografici.


Tratta solo ed esclusivamente fotografie da poter
riutilizzare.
Freepik: offre contenuti fotografici, grafici e icone da poter
riutilizzare.
Unsplash: Come pexels, anche questo offre contenuti
fotografici da poter riutilizzare, ma spesso la dimensione
dei file è molto più bassa rispetto al primo citato, quindi
migliore per la nostra causa.
Flaticon: archivio immenso di icone di ogni genere e
necessità.
Shutterstock: Versione a pagamento che offre tutto quello
che è stato elencato sopra.
NB: ogni servizio nella sua versione Free, tranne shutterstock
che è a pagamento, permette di riutilizzare le grafiche o le foto
che mettono a disposizione, solo effettuando un credit author (si
tratta di un link da incorporare sotto l’immagine, che rimanda alla

72
pagina autore).

Poco male, è un prezzo che siamo disposti a pagare per non


dover andare a spendere centinaia di Euro (Se si acquistano
immagini singole, invece di un abbonamento, si pagano anche
decine di Euro l’una).

73
MODIFICA DI CONTENUTI
REPERITI ONLINE
Per quanto riguarda le grafiche intese come volantini,
brochure, copertine Facebook, grafiche da ri-utilizzare per social
ecc, appena scaricate saranno con contenuti testuali fittizi con,
probabilmente, lorem ipsum in ogni dove.

Per poterli modificare, ci viene in aiuto un programma della


suite della Adobe che si chiama Illustrator che non è altro che un
programma di creazione e modifica di contenuti vettoriali, e può
restituire file di modifica con estensioni: .ai .pdf .esp ecc. e
permette di esportare file nei più comuni formati come .jpg .png
.tiff ecc. Collegatevi al sito ufficiale Adobe, fate il download e
installatelo. Una volta installato, potrete aprire il file di grafica
appena scaricato (ad esempio da freepik) e iniziate le vostre
modifiche, andando a cambiare colori, forme, immagini,
sfumature testi e quant’altro vi venga in mente.
Ricordatevi che i file che scaricate, devono essere considerati
delle tracce per i vostri lavori, degli spunti, non usate ciò che
scaricate così come lo trovate, date sempre al tutto una vostra
impronta personale, altrimenti correte il rischio di trovare la
vostra stessa grafica su altri siti o blog.

74
IL METODO FAI-DA-TE PER LE
GRAFICHE
Se non vi piace prendere spunti da altre persone, il modo
migliore è quello di creare totalmente la grafica con le vostre
mani e la vostra immaginazione.
Illustrator è il vostro migliore alleato in questo, in quanto
permette di creare lavori degni della Pixar; vedrete delle grafiche
che rasentano il realismo, quindi ciò che potrà fermarvi, sarà
soltanto il limite della vostra immaginazione.

Un consiglio:
Cercate di evitare colori troppo forti; utilizzate colori tenui che
siano gradevoli agli occhi delle persone che li visualizzeranno su
schermi retroilluminati con i colori sparati a mille.

75
IL METODO FAI-DA-TE PER LE
IMMAGINI
Come per le grafiche, il metodo migliore è quello di crearsele
da soli.

Armatevi di macchina fotografica (una compatta va bene, ma


una Reflex o degli smartphone di ultima generazione possono
fare miracoli) e create ciò che vi serve.
Avete bisogno di un panorama collinare? Uscite di casa, lo
cercate, lo individuate, un buon lavoro di luci ed ombre, focale,
messa a fuoco e click, foto fatta.
Vi serve una immagine con colori caldi? Aspettate il tramonto.

Vi servono colori freddi? L’alba da il meglio di se per questi


tipi di colori.

Avete bisogno di foto floreali? Esistono moltissimi giardini che


possono fare al caso vostro!

Anche qui avete solo un limite, la vostra immaginazione.

76
COMPRESSIONE DELLE
IMMAGINI IN OTTICA SEO
Come già detto nelle prime pagine di questo libro, Big G.
predilige contenuti leggeri, veloci da caricare, con grafiche
leggibili e con codice ottimizzato.

Per ottimizzare le immagini in ottica seo, la prima cosa da fare


è quella di andare a comprimerle cercando di mantenere un
ottimo rapporto tra dimensione in pixel, dimensione in Kb e
qualità restituita a video.
Ci sono molti tool online che fanno questo, basta “Googlare”
<<Comprimere immagini online>> e arriveranno milioni di
risultati.

Quello che però consiglio io è di procurarvi, come avete fatto


per illustrator, il programma Photoshop.

Photoshop ha una funzione che adoro che è “esporta per


web”.
Sulla destra troverete molti comandi su cui adoperarvi per
andare ad ottimizzare la vostra immagine.

Iniziamo in basso a destra; troverete due voci che fanno


riferimento ad “altezza” e “larghezza”. Se sono immagini che
devono essere messe sui post o in piccolo, la larghezza deve
essere di massimo 800px (io solitamente li tengo sui 600px per
immagini dei post e 300px per le miniature)

77
Poi in alto a destra, troverete un menu a tendina che vi chiede
il formato di esportazione del file (se non ci sono trasparenze
mettete jpg altrimenti png).

Subito di fianco troverete una levetta che vi permette di


scegliere la qualità del file che state andando ad esportare; è qui
che la magia si compie.

Quello che vi consiglio io, è quanto segue:

Siti non fotografici, che ovviamente devono avere una marcia


in più per quanto riguarda le foto, hanno bisogno al massimo di
una qualità del 40% per le immagini inserite all’interno del sito,
sia su post che nelle pagine, mentre se si hanno delle immagini
full width (che vanno da sinistra verso destra senza nessuno
spazio nel browser) come ad esempio negli slider in home subito
sotto il menù, allora la qualità deve essere un pelo più alta,
intorno al 50% ma mai sopra il 60%.
Nella parte inferiore della finestra di esportazione
dell’immagine, ogni volta che modificate un settaggio, verrà
aggiornata in automatico con la dimensione del file in Kb.

Diamo come regola, che per le immagini normali la


dimensiona massima deve rientrare entro gli 80Kb mentre per le
immagini da slider, la dimensione massima deve rimanere entro
i 150/200kb.
Quindi ricapitolando:
Foto generiche

Larghezza max: 800px


Qualità max: 40%
Peso del file max: 80Kb
Foto per slider o a larghezza browser

Larghezza max: 1920px


Qualità max: 60%

78
Peso del file max: 150/200Kb

79
NOME DEL FILE DELL’IMMAGINE
Qui entriamo un po’ più nel dettaglio della strategia SEO e
delle Keywords.

Supponiamo che la Keyword principale della pagina su cui


state lavorando sia una long-tail e sia, ad esempio, “Come
rimuovere le macchie di sangue dai vestiti”.

La prima immagine , meglio se quella che si vede nel


contenuto “above the fold” (è il contenuto che appare aprendo la
pagina senza effettuare nessun scroll) deve avere come nome
la keyword principale .

Quindi il file dell’immagine si chiamerà: Come-rimuovere-le-


macchie-di-sangue-dai-vestiti.jpg

Tutte le immagini che verranno in coda, sempre nella solita


pagina, non avranno la necessità di avere la solita chiave di
ricerca, potete tranquillamente andare a creare titoli e descrizioni
appropriate per ciascuna immagine.

L’importante è che non utilizziate mai i nomi che generano le


macchine fotografiche come DSC0012.jpg o IMG4453.jpg ecc.
Ricordatelo, è molto importante!

80
TAG “ALT” O TESTO
ALTERNATIVO, TITOLO E
DESCRIZIONE
Adesso che avete creato l’immagine, e le avete assegnato il
nome della keyword principale, quando andrete a caricarla su
WordPress, potete notare che ci sono delle etichette su cui
potete scrivere, sulla parte destra dello schermo ovvero:

Titolo
Testo alternativo
Descrizione
Didascalia
(non in quest’ordine).

81
TITOLO
Il titolo dell’immagine deve essere lo stesso della keyword
principale.

82
TESTO ALTERNATIVO
Il testo alternativo dell’immagine deve essere lo stesso della
keyword principale.

83
DESCRIZIONE
La descrizione, oltre a contenere obbligatoriamente anche lei
la keyword principale, deve poter spiegare ciò che avviene
nell’immagine (ricordate la premessa fatta ad inizio capitolo). In
questo modo Google o qualsiasi altro motore di ricerca,
sapranno esattamente qual è il contenuto della vostra immagine.

84
DIDASCALIA
La didascalia non deve limitarsi a descrivere quello che si
vede nella foto, altrimenti è piuttosto inutile.
Se hai scattato una foto di una moto e nella didascalia scrivi
"Motocicletta", non trasmetti nessuna informazione in più al
lettore.
Prova invece a descrivere i dettagli dell'immagine che non
sono immediatamente visibili, come l’occasione particolare, il
luogo, la data.
Cerca di descrivere tutti gli elementi che non sono così dati
per scontati.
Ad esempio, per una foto di un tramonto, puoi scrivere:
"Tramonto sulla costa tirrenica, settembre 2019, Punta Ala,
Grosseto".

85
RIFLESSIONI
In un sito web la stesura dei contenuti testuali è normalmente
molto lunga e richiede molto tempo, allo stesso modo anche la
parte relativa alle grafiche e alle immagini può portare via molto
tempo al vostro lavoro.

Il lavoro da fare in entrambi i casi deve essere molto accurato,


fate prima un vostro piano dei lavori, progettate prima a tavolino
le varie fasi, disegnate il layout su un foglio, con le posizioni
delle immagini, dei video e delle varie grafiche e poi passate al
lavoro vero e proprio.
Ovviamente l’esperienza riduce questi tempi, ma sono
sicuramente tempi da tenere ben presenti per preventivi futuri se
farete questo di professione.

86
REPORT E TOOLS ONLINE
Adesso che è finalmente pronto il progetto, il sito è online e
inizierà a generare traffico, ma quanto e da dove? Per capire
questo ci vengono in aiuto due strumenti gratuiti di Google,
rispettivamente

1. Google search console


2. Google analytics

Con il primo possiamo fare un sacco di cose, tra cui inviare la


sitemap.xml, visualizzare le query, visualizzare dei report scarni
e altre cose. Con il secondo si possono visualizzare le statistiche
del sito web appena messo online, in tutte le sue sfaccettature:
Si passa dagli accessi totali, a quelli suddivisi per area
geografica, per dispositivo utilizzato e molto altro.
Tra i report più interessanti, spiccano alcune voci come:

Bouncing Rate
Pagine più visitate
Contatore di pagine visitate
Contatore di sessioni
Nuovi utenti
Utenti totali
Pagine per sessione
Durata media a sessione

Google analytics è un tool tutto da scoprire e da studiare.

87
ATTIVAZIONE DELLA GOOGLE
SEARCH CONSOLE
Per attivare la search console è semplice, basta Googlare
“Google search console”, cliccare sul primo risultato che viene
proposto, cliccare su “inizia ora” ed accedere al vostro account
Google (è il solito di gmail, quindi basta inserire quei dati ;)).

Verrete catapultati nella dashboard principale dove vi verrà


richiesto di inserire una nuova proprietà (non è altro che
l’inserimento dei dati del vostro sito web).
Se così non fosse, in alto a sinistra sotto la voce Google
search console, potete notare una casella con scritto “aggiungi
proprietà” o similari. Voi cliccate su aggiungi e vi si aprirà una
nuova finestra con la richiesta di scegliere tra

1. Dominio
2. Prefisso URL

88
DOMINIO
Se scegliete la voce dominio, vi basterà inserire il vostro
dominio come tuodominio.it (prenderà in automatico sia l’http
che https, www. e non www. in automatico) e proseguire.

Nella finestra successiva avrete la possibilità di confermare la


nuova proprietà (DOVETE CONFERMARE ALTRIMENTI NON
POTRETE USUFRUIRE DEI SERVIZI) attraverso un solo
metodo, più precisamente quello della sostituzione dei dns nel
vostro pannello di controllo dell’hosting o cPanel.
Non staremo qui a spiegare per filo e per segno come si fa,
anche perchè ogni hosting ha la sua procedura personalizzata.
Google, nella solita schermata, offre una mini guida, in caso non
dovesse essere disponibile, basta cercare su Google “sostituire
DNS per Search console” e aggiungere il vostro hosting come
ad esempio:

sostituire DNS per Search console per Register.it

oppure
sostituire DNS per Search console per Aruba

Ecc.
NB: la sostituzione dei dns, ha una tempistica di
propagazione che solitamente è di pochissimi minuti, ma in
alcuni casi ci possono volere delle ore, quindi nel caso non
funzioni subito il consiglio è quello di avere pazienza ed
aspettare ;-).

89
Et voilà, avete confermato la vostra proprietà.

90
PREFISSO URL
A differenza del primo, questo metodo è più semplice da
verificare ma ogni versione del vostro sito dovrà essere una
proprietà singola).

Le proprietà da inserire saranno dunque:

1. http://www.tuosito.it
2. http://tuosito.it
3. https://www.tuosito.it
4. https://tuosito.it

La versatilità di questo metodo, però, permette la verifica della


proprietà in molteplici modi come:

1. Sostituzione dei dns (il solito del precedente)


2. inserimento del tag fornito nell’header del vostro sito in
modo manuale
3. inserimento del tag fornito nell’header del vostro sito
tramite utilizzo di plug-in
4. download di un file e caricamento tramite FTP sul vostro
hosting (semplice e veloce)

91
SOSTITUZIONE DEI DNS (LO
STESSO DEL PRECEDENTE)
Senza dilungarsi troppo, vedi il metodo precedente.

92
INSERIMENTO DEL TAG
FORNITO NELL’HEADER DEL
VOSTRO SITO IN MODO
MANUALE
A fine dell’inserimento dei dati richiesti del vostro sito web, vi
verrà fornito un tag che è tipo:

<meta name = "google-site-verification" content =


"hkgRJbWttZR5a8d8CRfFrGJxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx" />

questo tag va inserito all’interno del vostro header all’interno


dei tag <header></header> in modo che google possa
riconoscerlo quando andrà a scansionare il vostro sito web.

Se, come consigliato ad inizio libro, utilizzate wordpress,


andate nel file header.php e inseritelo.
Potete farlo anche direttamente dall’editor del tema di
Wordpress, ma vi sconsiglio vivamente di farlo, a meno chè il
tema Wordpress non sia sviluppato da voi, altrimenti quando i
creatori del tema andranno ad aggiornarlo, perderete le
modifiche.

93
INSERIMENTO DEL TAG
FORNITO NELL’HEADER DEL
VOSTRO SITO TRAMITE
UTILIZZO DI PLUG-IN

Se non siete pratici o non possedete un tema Wordpress


sviluppato da voi, il metodo migliore è quello di utilizzare un
plugin, e quale plugin ci può venire in aiuto se non YOAST?

In Impostazioni > generali > strumenti per webmaster


troverete la stringa in cui poter incollare il tag appena copiato
dalla search console.

Salvate ed è fatto

94
DOWNLOAD DI UN FILE E
CARICAMENTO TRAMITE FTP
SUL VOSTRO HOSTING
(SEMPLICE E VELOCE)
Il metodo più semplice, invece, è quello tramite upload di un
file .html che Google mette a disposizione.

Tra le varie scelte per convalidare la vostra proprietà troverete


la voce “scarica file” con nome file tipo:
google34fg4ggvgtv44324.html
Scaricatelo e tenetelo sul desktop pronto all’uso.

Adesso, tramite l’utilizzo di un’applicazione per l’FTP manager


come
1. Filezilla
2. Cyberduck
3. Coda
4. Fire FTP

o direttamente accedendo al pannello di controllo del vostro


hosting, alla voce file manage, caricate il file appena scaricato
nella root principale (cartella principale) del vostro hosting.

Se avete fatto tutto correttamente, sulla search console,


cliccando su convalida, dovrebbe restituire un messaggio di
avvenuta validazione.

95
ATTIVAZIONE ACCOUNT
GOOGLE ANALYTICS
Come per la search console, cercate su Google “Google
Analytics” o andate su analytics.google.com e accedete con il
vostro account Google.

Verrete catapultati in una dashboard simile alla precedente e,


come prima, dovrete creare una nuova proprietà e verificarla.
NB: non vado a spiegare nuovamente il procedimento perché
è pressoché identico a quello della search console.

96
BACKLINK
Adesso che tutto è in funzione, e abbiamo la possibilità di
controllare se il nostro sito web genera traffico, è importante
andare a “creare” dei link da siti autorevoli che rimandino verso
le nostre pagine.

Ma è così importante avere questi fantomatici backlink?


Non è importante; è FONDAMENTALE.
Un sito web, agli occhi di Google (come ad altri motori di
ricerca), funziona con l’authority rank, ovvero: più alta è l’autorità
migliore sarà il posizionamento.

97
COS’È L’AUTHORITY?
L’authority è semplicemente un numero che indica quanto è
alto “il valore” della tua pagina/sito in base a determinati fattori.

L’argomento trattato è interessante?


È stata eseguita un’ottimizzazione sui tag dei testi e delle
immagini?
I contenuti sono di valore?
I contenuti NON sono stati copiati qua e là?
Bene, tutto questo, insieme a molti altri fattori, aumenta il
valore del tuo sito web con un punteggio.

98
COME AVERE PIÙ AUTHORITY?
Premessa: ci sono alcuni siti web disastrosi dal punto di vista
dell’ottimizzazione SEO all’interno delle loro pagine, con
contenuti scritti male e nemmeno molto esaustivi, che grazie alle
tecniche che vi sto per esporre, sono in prima pagina con
moltissime chiavi di ricerca (ovviamente non faccio il gioco
sporco, non citerò alcun sito per ledere la loro autorità).

Vediamo di seguito due metodi per aumentare la vostra


autorità sul web.

99
LINK BUILDING
Sostanzialmente la link building è la costruzione artificiosa di
link che rimandano al vostro sito sottolineando “in modo
artificioso”.

L’acquisizione di questi link, non avviene in modo naturale ma


tramite favori, scambio di denaro o collaborazioni di qualunque
genere.
Facciamo un esempio pratico.

Il vostro blog parla di cucina e di come si preparano le


leccornie del vostro paese.
Fate una ricerca sul web e notate che siti come “Giallo
Zafferano” trattano il vostro solito argomento ma in modo molto
più ampio.

Il vostro lavoro di link building, è quello di andare a contattare


l’amministratore, art director o chiunque si occupi del sito web,
proponendo uno scambio.
Voi fornite una guida meticolosa di come si preparano “le
melanzane alla parmigiana” e loro faranno in modo e maniera di
parlare di questa ricetta nel loro blog avendo cura di mettere un
link alla vostra pagina da cui hanno preso spunto (sotto vostra
richiesta).

Semplice no?
No, non lo è affatto.

100
Spesso non riceverete risposta e in caso riusciste a mettervi
in contatto con loro, dovete proporre contenuti di valore anche
per loro altrimenti non vi considereranno per niente.

Adesso viene il bello.


Per avere backlink di qualità dovrete scegliere siti importanti,
quindi non faranno niente in cambio di niente; spessissimo si
parla di fare qualcosa in cambio di soldi.

Pattuirete una cifra per avere questo preziosissimo link sul


loro sito web.
Se la cifra sta bene ad entrambe le parti il gioco è fatto.

Che prendano pari pari il vostro contenuto testuale, o che lo


rifacciano di sana pianta, l’importante è che alla fine siate citati
con un bel link con “rel:follow” alla vostra pagina, in fondo alla
guida.
Cercate influencer che possano creare post con un link al
vostro sito, cercate esperti del settore che possano comunque
inserire link verso il vostro sito, proponete interviste alle testate
giornalistiche locali e non, in modo che possano parlare di voi
(non sempre accettano, ma perché non tentare?).

Ecco fatto… cercate di avere più link possibili di buona qualità


e sarete a metà dell’opera.

101
LINK EARNING
La Link earning, invece, è la creazione in modo naturale dei
link da siti esterni verso il vostro.

Prendiamo come esempio quello appena fatto; se un sito web


come quello di Carlo Cracco, nelle sue news o sul suo blog,
dovesse inserire un articolo in cui parla proprio del vostro blog e
di come siete bravi, è un backlink importantissimo!!!!
1- Il sito web di Cracco è dello stesso ambito/categoria del
vostro.
2- Il sito web di Cracco ha molte visualizzazioni, quindi anche
quell’articolo-link verrà visualizzato da molte persone.
3- Il sito web di Cracco ha molta autorità, linkando al vostro
sito (sempre che non usi l’attributo rel=”nofollow”) trasferisce un
po’ della sua autorità verso il vostro.
Questo è un backlink di alto valore.
Avere tutti i link verso il proprio sito come nell’esempio che
abbiamo appena fatto, è sicuramente la via più veloce per
posizionare un sito web in quanto Google capisce che un sito
molto autorevole sta parlando bene di un sito con molta meno
autorità.

102
OCCHIO AI BACKLINK DANNOSI
Viceversa, se non abbiamo backlink di valore, ma abbiamo
link cattivi (di basso livello), questi faranno più danni della
grandine.
Avere backlink buoni è molto difficile, ma il loro uso ci
permette di posizionare meglio un sito gradualmente.
Quelli cattivi (esempio di spam) invece, fanno perdere molto
velocemente il posizionamento ottenuto.
Ci sono siti che offrono backlink a pagamento, ma diffidate da
questi mezzucci per arrivare al vostro scopo. Google con i suoi
algoritmi sempre in evoluzione, è molto intelligente e riesce a
capire sempre meglio quali sono buoni e quali no.

103
SOCIAL
Facciamo un piccolo recap di quello che abbiamo fatto:

1. Abbiamo scelto di realizzare un sito web in WordPress


2. Abbiamo impostato dei traguardi
3. Abbiamo analizzato la situazione attuale del vostro sito
4. Abbiamo analizzato i vostri punti di forza
5. Abbiamo analizzato i vostri competitor
6. Abbiamo trovato tutte le chiavi di ricerca di cui abbiamo
bisogno
7. Abbiamo scelto un hosting veloce
8. Abbiamo scelto un tema ottimizzato per la SEO che abbia
una UX decente
9. Siamo passati dal vecchio http al sicuro https
10. Abbiamo ottimizzato tutti i tag, dall’H1 al P
11. Abbiamo impostato i title e le description di tutte le pagine
tramite YOAST
12. Abbiamo creato contenuti di valore
13. Abbiamo trovato o realizzato grafiche/immagini da inserire
in ogni pagina del sito per dare uno sprint grafico al sito,
migliorare la leggibilità degli articoli e migliorare la SEO
on-page
14. Abbiamo inserito il sito nelle proprietà della search console
per indicizzare tutti i contenuti
15. Abbiamo inserito il sito nelle proprietà di Google Analytics
per i report di tutto il traffico
16. Abbiamo creato backlink su siti autorevoli
17. Abbiamo fatto link earning per ricevere backlink in modo

104
naturale

Cosa manca secondo voi?


Non vi viene in mente niente?

Vi dò una mano….
Leggete il titolo del capitolo !!!!! :-D

I SOCIAL sono quello che ci manca per essere sicuri di aver


fatto tutto il possibile.
I social ci servono per stabilire, e mantenere, il contatto con il
cliente, sia quello già acquisito che quello potenziale, non
dimenticate mai questo passaggio.

105
CREAZIONE E SETTING DELLE
PAGINE SOCIAL
Adesso vediamo insieme il perché si dovrebbero creare le
pagine social e come impostarle, prendendo come esempio i 3
social più utili secondo la mia esperienza, ovvero Facebook,
Instagram e Linkedin.

106
PERCHÉ CREARE UNA PAGINA
FACEBOOK

La vera domanda è perché non dovrei?

Facebook racchiude il 90% della popolazione, e


potenzialmente riesce a farvi arrivare nelle case e negli
smartphone di ogni vostro potenziale cliente.
Ad oggi, le ricerche di informazioni, contatti e novità di
aziende e persone avviene attraverso questo fantastico social e
va di pari passo a Google.

Non dovete fare altro che aprire una nuova pagina, seguire la
guida a video che vi consiglia e vi permette di scegliere varie
tipologie di layout ed il gioco è fatto! siete potenzialmente
visualizzabili dal mondo intero.
L’importante è ricordarsi che l’occhio vuole sempre la sua
parte.

Mi spiego meglio:
Un potenziale cliente vi trova su Facebook e apre la vostra
pagina.

Entra e vede che l’immagine di copertina è stata scattata con


un telefonino di vecchia data, tutta sgranata e scattata con il
brutto tempo.

107
Entrano nelle info dell’azienda e non trovano né numero di
telefono, né indirizzo fisico, né un contatto email.

Provano a lasciarvi un messaggio nel Messenger ma


rispondete solo dopo alcuni giorni.
Vi rispondo con una sola parola:

PROFESSIONALITÁ.

In primis fornire ogni genere di informazione riguardanti la


vostra azienda come:

numero di telefono
indirizzo email
indirizzo fisico
orari di apertura
biografia
storia
Come seconda cosa dovete impostare un’immagine di
copertina (quella stretta e lunga in alto alla pagina), scusate lo
slang, strafiga.

Deve attrarre le persone come se fosse un’insegna in un


negozio fisico.

Scegliete un’immagine profilo (quella quadrata) che vi


rappresenti; spesso viene utilizzato il logo aziendale.

NB: Entrambe le immagini devono essere in alta risoluzione.

Inserite quante più foto possibili che mostrino il vostro lavoro,


la produzione, la creazione intellettuale di progetti e di persone
reali che ci mettono la faccia, questo tranquillizza il cliente come
nient’altro (prendete come esempio la pubblicità di Poltrone e
Sofà, oppure quelle dei tortellini di Giovanni Rana).

108
PERCHÉ CREARE UNA PAGINA
INSTAGRAM
Se con Facebook abbiamo un social polivalente, dall’altra ne
abbiamo uno che permette solo la condivisione di foto e
immagini con aggiunta di testo limitato e che non prevede la
presenza di link.
Eh sì, Instagram non permette l’inserimento di link all’interno dei
contenuti condivisi, o meglio, lo mostra a video ma cliccandoci o
facendo un “tap” con le dita non apre nessun link.

Permette di inserire un link cliccabile solo e soltanto all’interno


della BIO.

Ma con tutte queste limitazioni a chi serve questo social?

Instagram, come appena detto, è in realtà un social network


solo “fotografico” nel senso che permette agli utenti di scattare
foto, applicarvi filtri, e condividerle in rete, quindi serve a tutti
quelli che hanno bisogno di mostrare (anche seguendo i miei
consigli) le fasi della produzione di un prodotto, di un servizio, di
eventi particolari, di pubblicità e tutto ciò che possa essere
fotografato per aiutare la vostra causa.

Facciamo alcuni esempi:


Un negozio di abbigliamento può pubblicare i nuovi prodotti
che sono arrivati in negozio.

Un qualsiasi negozio può utilizzare il social per pubblicare le

109
foto dell’inaugurazione o di un evento in particolare.

Una conceria può utilizzarlo per pubblicare foto realizzate ad


hoc per mostrare i vari processi della pelle.

Un sito di cucina può utilizzarlo per mostrare i piatti appena


cucinati.

Un blog di computer può utilizzarlo per mostrare l’ultimo


assemblaggio di un pc fatto per i gamer con i neon che lo
illuminano.

110
PERCHÉ CREARE UNA PAGINA
LINKEDIN

LinkedIn è un social network gratuito, utilizzato principalmente


per lo sviluppo di contatti professionali e per la diffusione di
contenuti relativi al mercato del lavoro,
è, per eccellenza, “IL” social network per il lavoro.

Viene utilizzato prevalentemente per la ricerca o per offrire


lavoro, ma anche per la condivisione di contenuti strategici che
possano essere di parte per la propria causa.
Niente vieta di utilizzarlo per promuovere il vostro blog, sito,
esercizio fisico ecc.

111
CONDIVISIONE DEI CONTENUTI
Dopo aver impostato tutto il progetto, ed aver capito gli scopi
di ogni social, vediamo cosa si dovrebbe condividere e perché.

112
CONDIVIDERE I CONTENUTI SU
FACEBOOK
Su Facebook, si ha praticamente carta bianca sulla
condivisione dei contenuti.

Foto
Si può condividere una semplice foto di produzione, per
mostrare ai potenziali clienti che il nostro prodotto ha una bella e
artigianale lavorazione.

Si possono condividere foto per sfoggio, o per mostrare i


nostri percorsi di studi; molte persone si fanno i classici selfie in
cui si raffigurano in treno con il biglietto di entrata di una fiera
particolare o di un corso particolarmente ambito nell’ambiente.
Video Promozionali

Si possono condividere video promozionali (Vi spingo


sinceramente a produrli) che, se fatti bene, hanno un alto tasso
di conversione.
Se non avete competenze tecniche, chiamate degli esperti
che lo facciano al posto vostro. É provato che un video ha una
percentuale di visualizzazione molto più alta di una foto o di un
contenuto testuale. Sfruttate questi numeri più alti per
aumentare i “Lead” e conseguentemente i clienti.

Condividere pagine del sito

113
Si possono condividere “link” intesi come vere e proprie
pagine; se copiate e incollate il permalink, di cui abbiamo parlato
nei capitoli precedenti, sul vostro stato di Facebook, tramite dei
tag opengraph generati automaticamente o manualmente con
l’utilizzo del plugin YOAST o All In One SEO (es “og:image,
og:title, og:type e og:url ”) cattureranno un’immagine (spesso
quella in evidenza della pagina/post), Il titolo della pagina e una
brevissima descrizione di quello che state condividendo.

Questo serve sia per rendere gradevole ciò che state


condividendo sulla vostra pagina, andando a dare un tocco di
stile con immagini, titoli e sottotitoli, sia per reindirizzare il vostro
pubblico verso il vostro sito web.

Supponete di aver creato una landing page allo scopo di


recuperare quanti più contatti possibili per vendere i vostri
prodotti di bellezza, con questo, oltre che con altri metodi, potete
cercare di catturare l’attenzione dei clienti sia dal lato social che
da quello SEO.

Solita fatica, doppie chance di conversione.

114
CONDIVIDERE I CONTENUTI SU
INSTAGRAM
A differenza di Facebook, che permette di condividere
qualsiasi cosa sul suo social, Instagram permette di condividere
esclusivamente delle immagini con commenti che possono
contenere i famigerati “hashtag” caratterizzati dal cancelletto #
“hash” prima del tag.

Come già detto sopra, la condivisione delle foto è la


medesima.
Spesso questo canale viene utilizzato da influencer e negozi
che tramite semplici foto-prodotto o con l’appoggio di modelle e
modelli, mostrano un prodotto in tutto il suo splendore.

Aprite la mente e sbizzarrite la vostra fantasia, non ci sono


limiti se non il nudo e gli atti violenti.
NB: Non si possono condividere link all’interno della
descrizione della foto e nei commenti. È permesso
esclusivamente nella sezione “bio” del proprio profilo

115
CONDIVIDERE I CONTENUTI SU
LINKEDIN
È la solita procedura di Facebook con i soliti scopi, quindi per
scopo di guadagno, di vanto o di dottrina.

116
SPONSORIZZARE SUI SOCIAL
Parlando in particolare di FB, la sponsorizzazione è quanto di
più efficace possiate avere nella faretra delle vostre possibilità.
Oltre a poter sponsorizzare praticamente tutti i contenuti che
volete, ha una semplice funzione che vi permette di risparmiare
soldi, cercando il vostro pubblico target e andando a
massimizzare le conversioni… come si chiama?

La funzione si chiama “crea pubblico personalizzato”.


Per mezzo di questa si possono selezionare le precise
caratteristiche che devono avere le persone alle quali vogliamo
far visualizzare il contenuto, per esempio l’età, il genere, la zona
geografica e gli interessi.

Facciamo subito un esempio pratico:

Se state vendendo scarpe da donna nel vostro eCommerce,


quale tipo di pubblico pensate di ricercare come target?
Vorrete che siano donne, supponendo di non vendere scarpe da
bambina, quindi l’età sarà dai 16 anni ai 50 circa, in tutta l’Italia,
se non volete escludere alcuni luoghi, oppure solo a Firenze se
siete di quella provincia e volete spedire solo localmente e,
relativamente agli interessi, potrete scegliere mille articoli
diversi, come:

117
scarpe
scarpe da donna
scarpe classiche
scarpe décolleté
stiletto
ballerine
stivali
stivaletti
tronchetti
anfibi
scarpe aperte
scarpe sportive
sneakers

ma anche vari marchi di scarpe come:

Gucci
Prada
Burberry
Chanel
Louis Vuitton
Michael Kors
Christian Louboutin
Manolo Blahnik
Jimmy Choo
Nike
Adidas
Puma
Diadora

118
Inserendo tutte queste caratteristiche, sarete sicuri che la
vostra inserzione catturi le persone realmente interessate e,
invece, non venga visualizzata da quelle persone che possono
non essere attratte dai vostri prodotti.

La cosa comunque non è così matematica…


Solitamente i primi, seppur buoni, rimangono sempre tentativi,
sui quali lavorare per aggiustare la rotta verso quella che più si
confà con i vostri piani.

Quindi non arrendetevi ai primi, inevitabili insuccessi, anzi,


fatene tesoro, è dagli errori che si ottengono i più importanti
insegnamenti… ma è importante tenerli presenti, perché come
dicevano i latini “errare humanum est, perseverare autem
diabolicum” che tradotta letteralmente significa "commettere
errori è umano, ma perseverare (nell'errore) è diabolico" ;-)

119
TUNING DEL SITO WEB
(VELOCIZZARE UN SITO WEB)
L’ultima freccia che rimane nella nostra faretra per una buona
seo è fare un buon tuning, cioè una messa a punto dell’intero
sito web per ottimizzare il codice, le immagini e la velocità in
modo da avere un punteggio alto nei test di analisi come Google
Speed o Gtmetrix.

120
SERVIZIO ONLINE PER TEST DI
VELOCITÀ GTMETRIX
Come appena accennato, lo strumento migliore (Gratuito) per
analizzare le prestazioni del vostro sito web è Gtmetrix. Vi
permetterà di capire se ci sono degli errori nel vostro sito, quali
sono e attraverso una semplice ricerca online, capire come
correre ai ripari.

Il tool online si trova all’indirizzo gtmetrix.com.


Come prima cosa dovete registrarvi (c’è la possibilità di farlo
gratuitamente) in modo da non dover sempre aspettare che il
tool sia libero e poter impostare, alla voce impostazioni, il server
da cui fare il test.
Se non vi loggate sarete inseriti in una coda virtuale e quando
sarà il vostro turno il motore analizzerà tutto il vostro codice e la
struttura del vostro sito, dallo style.css, alle immagini, alla
versione php utilizzata, all’utilizzo di un cms o di un sistema di
caching e test di velocità.
Farlo è molto semplice, una volta aperto il sito di Gtmetrix, vi
troverete una barra di ricerca in cui potete scrivere la url
completa del vostro sito (es: https://360smartweb.it) e dopo una
breve scansione, circa 20 secondi, il tool restituirà due valori
importanti come ”page speed score” e “YSlow Score” con un
punteggio che va da 0 a 100, la velocità di caricamento, la
dimensione della pagina homepage e tutti i valori con un codice
colore che va dal verde al rosso delle azioni eseguite o da
eseguire; verde avete fatto un buon lavoro, mentre rosso è
un’azione da dover fixare (correggere) assolutamente.

121
Le cose da fare sono veramente tante ma le più importanti da
prendere in considerazione sono le seguenti:

Ridurre dimensioni e qualità delle immagini


usare un sistema di caching sul sito
usare un sistema di caching lato server
ottimizzare il codice e il css

122
TOOL PER WORDPRESS
Per ogni passo sopra citato la soluzione più rapida, ma anche
la migliore, è fare uso di semplici plugin che risolveranno il
problema.
Ricordiamo, per chi non sapesse come si fa, quali sono i passi
da fare per scaricare, installare e attivare un plugin in
Wordpress.
Una volta loggati al vostro sito all’indirizzo (se non si è
modificato) tuosito.it/wp-admin, sarete portati alla dashboard del
vostro progetto.

Sulla barra di sinistra troverete la voce plugin . Vi basterà


passare sopra questa voce con il mouse che vi si aprirà un
sottomenù con la voce aggiungi nuovo .
Cliccate e nella schermata che apparirà, in alto a destra,
troverete un campo da riempire per filtrare tutti i plugin.

Cercate il nome del plugin che vi serve e, nella lista che


apparirà, scegliete quello giusto.
Ogni plugin avrà il tasto installa che dovrà essere cliccato per far
partire l’installazione.

In base alla velocità della vostra connessione e del vostro


hosting, ci vorranno solo alcuni secondi per farlo.

Al termine, quello che prima era il tasto con la voce installa


diventerà con la voce attiva.

123
Cliccate nuovamente su quel tasto ed il plugin sarà installato
e attivato correttamente (salvo errori che potranno apparire in
alto sotto la barra di amministrazione).

Adesso vediamo di seguito quali sono i plugin che ci possono


venire in soccorso con un sito web in WordPress.

124
MINIFY
Questo plugin è molto utile per minimizzare il codice del
vostro sito web, che sia html, php o css poco importa, ridurrà al
minimo tutto il vostro codice.
L’esempio classico che faccio sempre è il seguente:

<div class = " head " >


< p > testo </ p >

< /div>

Il codice di esempio è molto semplice e molto leggibile, ma si


nota subito che è possibile andare a ridurlo in questo semplice
modo:

<div class = "head" >< p > testo </ p >< /div>


In questo esempio abbiamo volutamente indicato una così
piccola differenza, che potrebbe sembrare non molto utile, ma,
se vista nell’ottica di un intero sito web è lì che può davvero fare
la differenza nella velocità di caricamento.

125
FASTEST CACHE
Qui apriamo un mondo molto tecnico fatto di richiami php
codici e query ma non è questo il momento e il luogo di spiegarvi
come funzionano nello specifico.

Vi basti sapere che un sistema di caching installato sul sito, lo


renderà molto più veloce in quanto ridurrà i richiami e l’uso del
motore php di WordPress andando a creare delle pagine html
statiche più semplici e veloci da caricare per l’utente.
Usare un plugin di questo tipo farà aumentare la velocità di
caricamento delle tue pagine web, e questo è fondamentale
perché Google lo considera uno dei fattori per il posizionamento
dei siti nella parte alta, cioè tra i primi risultati di ricerca.

Se avete optato per il 99% degli hosting che ci sono in


circolazione, il metodo più efficace è quello di installare Wp
Fastest cache che vi aiuterà a fare tutto questo.

126
VARNISH E W3 TOTAL CACHE
Se invece avete optato per un hosting come Register.it, con i
piani Linux Base, Advanced o Enterprise, avrete già incluso nel
piano acquistato, un sistema di caching innovativo come
“Varnish” che farà tutto quello che può fare il plugin “Fastest
Cache” ma a livello di server.

Nell’esempio con plugin, un utente che richiede la


visualizzazione del sito tramite un browser (Chrome, Safari o
Firefox), anche se non lo vede molto, dovrà aspettare, perché ci
saranno vari passaggi (varie richieste) in cui fondamentalmente
si va a perdere del tempo prezioso e si risparmia solo l’ultimo
passaggio (il plugin ci restituisce la pagina html finita senza
richiamare header, body, footer sidebar ecc).
Con Varnish, si vanno a saltare tutti i passaggi e verrà fornita
la solita versione della pagina direttamente a monte
risparmiando un sacco di tempo.

Questo servizio non è offerto da tutti, si deve andare a


spulciare tra le varie offerte dei provider nella speranza che sia
presente.

127
CDN
Di pari utilità, ma solo in caso si venda o ci si proponga ad un
pubblico estero, il CDN (Content Delivery Network ) è
esattamente una manna dal cielo.

Detto in parole spicciole, un CDN va a creare copie del vostro


sito e le disloca su vari server in tutto il mondo, in modo da
fornire la copia fisicamente più vicina a voi.
Supponiamo di essere una azienda Italiana che produce
abbigliamento e di aver comprato un hosting che ha server
proprietari in Italia.
Facciamo ora il caso che voi vendiate giacconi tecnici da neve in
America.
Un vostro potenziale cliente fa una ricerca su Google di
“giacconi per neve” da New York.
Il “tragitto” che il vostro sito dovrà fare sarà davvero notevole e
di conseguenza la persona che lo visualizzerà in America avrà
dei tempi di attesa molto lunghi.

Grazie al CDN, una copia del vostro sito sarà su di un server


localizzato in America, rendendolo accessibile in tempi brevi a
chiunque abiti nel continente Americano.

Ovviamente Il CDN non va a sostituirsi ad un buon sistema di


caching come Varnish, ma possono essere tenuti insieme per
far sì che sia pronto ad essere fornito velocemente in tutto il
mondo in tempi rapidissimi.

128
IMSANITY
Ultimo trick, come già accennato nella sezione delle immagini
affrontato in precedenza, è l’utilizzo di plugin come “Imsanity” o
similari.

Con questi plugin è possibile andare a ridurre le dimensioni


delle immagini e di tutti i contenuti grafici del vostro sito web (in
quanto a dimensioni e mantenendo una buona qualità) in modo
che siano ottimizzate per la visualizzazione nel browser e ridurre
il tempo di tutti i caricamenti futuri.
Tutti i plugin che servono a questo scopo hanno un sistema di
impostazioni molto simile e generalmente sono veramente user
friendly.
Tutti hanno una sezione per la riduzione file in cui basterà
impostare la qualità e le dimensioni dei file che si vuole ottenere
ed un’altra che permette di fare la solita cosa per i nuovi
caricamenti futuri, senza andare a ridurre nessuna immagine
con ‘utilizzo di Photoshop o servizi online.
NB: realizzare immagini per il web direttamente da
Photoshop, rimane la scelta migliore secondo la mia esperienza;
l’uso di questo plugin è consigliato solo in caso in cui si abbia un
sito pieno di immagini e si abbia la necessità di ridurle e
ottimizzarle.
Impostazioni errate in caso non si conosca bene l’uso delle
immagini potrebbe portare ad un drastico calo di qualità delle
immagini e visualizzarle in modo sgranato.
Si raccomanda un backup per conservare una copia delle
immagini originali e della cartella wp-content/uploads.

129
CONSIGLI
Prima di concludere questa guida, prima dei saluti e dei
ringraziamenti voglio aggiungere i miei consigli personali.

Prendi seriamente il lavoro della SEO, se fatta bene può


dare molte soddisfazioni
Scrivi per il tuo potenziale cliente e non per Google,
rincorrere continuamente quanto richiesto da Big G porta
solamente a riempire le pagine, ma a te servono i contenuti
“DI QUALITÀ” e per farlo dovrai pensare al cliente e alle
sue esigenze.
Utilizza tutte le armi che hai per arrivare a nuovi potenziali
clienti, fai video presentazioni, fatti intervistare da radio o
televisioni locali.
Valorizza le qualità del tuo prodotto o servizio, niente è più
importante del far capire quanto utile sia quello che vendi.
Coltiva i rapporti con i tuoi clienti e stabilisci con loro
legami costanti nel tempo, saranno proprio loro che ti
porteranno altri clienti con il passa parola.
Le tecniche SEO, per essere efficaci, devono essere
utilizzate in modo sistematico e devono essere continuative
nel tempo, non perdete di vista questo argomento, i vostri
competitor cercheranno in tutti i modi di scalzarvi dalle
prime posizioni. Tocca a voi mantenerle ;-)

130
CONCLUSIONI
Siamo arrivati in fondo alla nostra guida per principianti e
intermedi per una buona SEO.

Ricordiamo a tutti i lettori che i progetti SEO sono unici, quindi


diversi per ogni sito e non ci sono strategie che possono essere
uguali e funzionare nella stessa maniera su più siti web.
La guida appena fornita, serve per impostare tutto quanto in
modo corretto già dalle prime operazioni di creazione di un sito
web, se volete entrare più nello specifico, vi consiglio di
aspettare la mia prossima guida per una versione “avanzata” del
progetto SEO.

131
RINGRAZIAMENTI
Approfitto di questa ultima pagina per ringraziare di cuore
e pubblicamente:

Tutto lo staff della “360SMARTWEB”, un gruppo


veramente eccezionale.
Le persone che, grazie ai molti corsi effettuati, mi hanno
insegnato quanto ho cercato di trasmettervi in questo libro.
Tutte quelle persone che mi hanno aiutato, supportato e
sopportato in questa avventura con contenuti, revisioni e
contributi vari, ma anche appoggio morale nei momenti in
cui ero colpito dalla sindrome del foglio bianco, il
cosiddetto blocco dello scrittore, una vera bega per chi,
come me, vuole scrivere ma di professione fa tutt’altro.

Soprattutto voglio ringraziare voi che avete acquistato e avete


letto questa guida.
GRAZIE.

Copyright © 2019 Massimiliano Piacentini


Tutti i diritti riservati.

132

Potrebbero piacerti anche