Sei sulla pagina 1di 4

Milano, 30 marzo 2011 Banca Prossima.

Presentazione dei risultati di bilancio

Grazie soprattutto a Mauro Gori e Sergio DAngelo per quello che stanno facendo, per quello che fanno quotidianamente e anche per la voglia di collaborazione che in questo caso hanno voluto dimostrare a Banca Prossima e al Gruppo Intesa Sanpaolo. Grazie a voi per essere qui. Ogni 500 giorni vi chiamiamo per aggiornarvi sul lavoro che stiamo facendo. Banca Prossima nata dopo una lunga esperienza di laboratorio, spesa per trovare le modalit pi efficaci attraverso cui una banca pu servire il mondo del Terzo settore; credo che molto sia gi stato fatto, per importante che seguiate attentamente questa iniziativa, perch, come diceva Sergio DAngelo, forse non si abbastanza consci di quanto faccia la differenza in una societ, non solo in una economia, lavere o non avere sistemi di Welfare a cui si affianca loperato di associazioni e imprese No profit in grado di complementare ed integrarne molte funzioni. Stiamo parlando della tenuta della societ, se pensiamo per esempio al ruolo fondamentale nella costruzione di welfare giocato dalle imprese sociali in alcune regioni del Sud. Anche la crisi di questi anni ha dimostrato che i paesi che tengono sono quelli che hanno una forte coesione interna, che riescono a stare insieme anche quando leconomia va male. Gli elementi che tengono insieme una societ, al di l dei valori condivisi e del rispetto delle regole, sono i sistemi che eliminano o che, quanto meno, assicurano contro la paura del futuro: i sistemi di Welfare State, i sistemi di relazioni che re4ndono viva una comunit, i sistemi di fratellanza e di legame allinterno delle famiglie, i sistemi di sussidiariet e di solidariet e tutto ci che aiuto a rafforzare e tenere insieme il tessuto sociale. La stampa gioca un ruolo di fondamentale importanza, nella sua sensibilit e capacit di dare visibilit alle varie realt del no profit e di seguire le evoluzioni nel mondo del Welfare. Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, poter dire di lavorare con 50 mila di queste realt un grande motivo di orgoglio; magari i numeri possono sembrare relativamente piccoli, per in termini di identit dimpresa un fatto importante, perch spiega il nostro modo di fare banca, e di restare accanto alle 50 mila organizzazioni no profit, in tutti i settori in cui operano: dal culturale al socio-assistenziale, dallo sportivo, al sanitario. Tutta il Gruppo impegnato in questo ambito di attivit, e con lesperienza abbiamo capito che serviva una struttura dedicata, specializzata, che sapesse interpretare necessit e caratteristiche dellimpresa sociale che sono diverse da quelle delle aziende normali. Non a caso, il mondo dellimpresa sociale non stato ascoltato dalla

gran parte delle banche, perch si tratta di una realt diversa dalle altre: limpresa sociale, spesso, non ha n conti bancabili , n strutture societarie convenzionali; ecco perch bisognava creare una struttura dedicata, composta innanzi tutto da persone motivate ed appassionate oltre che gi impegnate nel Terzo settore, che avessero la capacit di studiare interventi specifici, di valutare imprese e attivit che, con i canoni normali di valutazione della banca, non si possono affidare e soprattutto, persone capaci di fare ponte, di mettere insieme e far fruttare tutte le iniziative di cui avete sentito parlare. Abbiamo la fortuna di lavorare a stretto contatto con associazioni e organizzazioni appassionate e specializzate, che sono determinate a raggiungere insieme a noi obiettivi comuni in una logica di forte partnership: gli asili ci sono perch le tre reti delle associazioni e delle imprese sociali garantiscono la qualit e il controllo che da soli non saremmo in grado di dare; poi c tutto il tema degli impianti sportivi, senza dimenticare la Fondazione Dopo di Noi, che si occupa di seguire in strutture abitative, persone con varie forme di disabilit dopo la morte dei loro genitori. Avete visto che in questi 1000 giorni i volumi di credito si sono mossi molto perch il bisogno grande. I volumi del credito sono importanti e ci siamo inventati tanti modi particolari ed innovativi per far credito, dal Prestito della Speranza attivato con la CEI, al semplice finanziamento delle imprese sociali, al prestito donore, allanticipo degli stipendi in collaborazione con Cooperfidi; sembrano cose ovvie, ma che in realt cos ovvie non sono. Il prestito donore non cera; chiamare prestito donore un prestito in cui il padre o la madre lasciano la garanzia al figli studente, che dura due o tre anni durante luniversit e che poi deve essere restituito, non un vero prestito donore. Il prestito donore unaltra cosa, una responsabilit che si affida ad una ragazza o a un ragazzo, valutando il suo merito negli studi universitari e consentendogli di laurearsi,, di trovare un lavoro, e poi di avere otto o nove anni a disposizione per restituirlo. E una cosa molto diversa che scontare semplicemente la firma dei genitori: vuol dire, da parte delluniversit o di Banca Prossima e soprattutto da parte dello stesso studente, fare una scelta di impegno, di assunzione di responsabilit, di investimento su se stessi e di indipendenza nella costruzione del proprio futuro. Questi meccanismi non si inventano da un giorno allaltro, e Banca Prossima ne ha ideati in gran numero. Ma al di l dei volumi di credito, il nostro Gruppo, e Banca Prossima in particolare, si sta qualificando per contribuire a risolverei problemi del Terzo settore, a sostenerlo nella sua crescita e in una sua pi efficace organizzazione. Il no profit ha, ad esempio, un enorme problema di raccolta fondi che si fa sempre pi difficile e drammatico, soprattutto in una fase di crisi economica come quella attuale. Su questo fronte vorrei portare la vostra attenzione sul progetto del terzo valore. Il terzo valore un meccanismo per cui non solo si mettono a disposizione di tutto la

collettivit i progetti sui quali stiamo lavorando con operatori del Terzo settore, ma c la possibilit di trasformare tutti gli italiani in banchieri di questo settore, non soltanto attraverso donazioni ma anche attraverso veri e propri finanziamenti. La singola famiglia, il singolo individuo, possono contribuire tramite un prestito, per averlo poi restituito anche grazie alla nostra garanzia alla fine del progetto; questo potrebbe mettere in moto un meccanismo di enorme partecipazione alla crescita del Terzo settore. Poi naturalmente ci sono le soluzioni specifiche per le diverse aree di bisogno, e infine ci sono le emergenze. Ci siamo trovati in altre occasioni a parlare delle emergenze del Terzo settore: vi ricordate quando il 5x1000 che non veniva pagato e noi spesso anticipavamo gli esborsi alle organizzazioni beneficiate? Oppure il tema dellanticipazione sociale: quando un lavoratore va in cassa integrazione, la sua famiglia pu trovarsi in grande difficolt perch non riceve subito i soldi dallINPS. Sembra un problema facile da risolvere, ma per alcuni pu essere un ostacolo drammatico, al quale noi abbiamo trovato una soluzione. Oggi diamo anche un contributo per affrontare il problema legato alla difficolt di pagare gli stipendi quando non si ricevono soldi per uno, due, tre anni dalla Pubblica Amministrazione. Quando questo avviene si mettono sotto stress non soltanto le strutture societarie ma anche e soprattutto le famiglie. Anche in questo caso bisognava trovare la giusta modalit dintervento, e noi labbiamo fatto attraverso il Consorzio Fidi, gestito da Mauro Gori. Ad un certo punto, Sergio DAngelo diceva giustamente che certe volte non si da sufficiente attenzione a un mondo come quello del Terzo settore dimenticando che esso costituito da 4 milioni di persone che danno servizi, talora davvero indispensabili, a circa 26 milioni le persone, ovvero quasi la met della popolazione italiana, .Credo non ci sia nessun settore delleconomia con una tale importanza economica e occupazionale. Tutta lindustria manifatturiera italiana conta 4 milioni di addetti:, esattamente quanto contano i volontari che trovano impiego e ragioni di coinvolgimento nelle attivit del Terzo settore! Stiamo quindi parlando di una delle realt economiche pi importanti esistenti nel nostro Paese. E un settore dove bisogna trovare soluzioni innovative, soluzioni che non cerano prima, soluzioni che vanno per testate con molta attenzione, perch bisogna provare e riprovare e se una cosa non funziona va corretta e resa pi efficace. E un settore dove ci attendono sfide importanti e, sia Mauro Gori sia Marco Morganti hanno accennato a snodi strategici che riguardano tanto limpresa sociale quanto la piccola e media impresa italiana: la dimensione dazienda per raggiungere una massa critica efficiente, la patrimonializzazione, la solidit per essere in grado di strutturarsi, di organizzarsi, di crescere e magari di consolidarsi con altri. Ecco, qui ovviamente pu fare molto limpresa stessa, pu fare molto la banca,

possono fare molto le regole e le leggi, pu ad esempio fare molto un fisco intelligente che ha lobbligo di creare incentivi virtuosi come quello, ad esempio, di facilitare, nel caso delle cooperative, anche lapporto di patrimonio da parte dei soci. Occorre lavorare insieme ed di particolare importanza mettere in moto il meccanismo del rafforzamento delle imprese sociali dal punto di vista patrimoniale. Come gi successo per le imprese for profit in tante occasioni. Durante la crisi, forse ve lo ricorderete, abbiamo costruito con il mondo della piccola impresa, un prodotto di finanziamento che prevede, nel caso in cui limprenditore metta dentro lazienda risorse fresche di capitale per 100 mila euro, che la banca possa fornire linee di credito per 3 anche 4 volte tanto, aggiungendo altri tre o quattro, o anche cinquecentomila euro di prestiti a medio lungo termine. Il terzo settore va seguito di pi, va accompagnato, va aiutato ad organizzarsi, perch va a intercettare e integrare una fascia di bisogni crescenti e spesso non coperta o coperta sempre meno dal pubblico, e ancor pi spesso non considerata dal privato, perch vi sono coinvolte attivit che non profittevoli, e dove indispensabile il contributo di impegno e risorse umane che tipicamente limpresa orientata al profitto non riesce ad attivare e coinvolgere. Ecco, questo un settore da seguire di pi e la stampa pu fare molto. Le iniziative che insieme abbiamo messo in moto e in alcuni casi realizzato sono utili. Seguitele, seguiteci, stimolateci, controllate che quello che facciamo sia fatto nel modo giusto. Aiutateci a convincere anche altri a fare iniziative come Banca Prossima, perch il bisogno di supporto nel campo del Terzo settore veramente molto elevato. Noi ci mettiamo dimpegno, per il divario tra bisogno e risposta ancora lontano dallessere colmato.

Potrebbero piacerti anche