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Direzione editoriale
Dario Cimorelli
Art Director
Giacomo Merli
Coordinamento
editoriale
Sergio Di Stefano
Redazione
Clelia Palmese
Coordinamento
di produzione
Antonio Micelli
Segreteria di redazione
Ondina Granato
Ufficio iconografico
Alessandra Olivari,
Silvia Sala
Ufficio stampa
Lidia Masolini, press@
silvanaeditoriale.it
Diritti di riproduzione e
traduzione riservati per tutti
i paesi
© 2016 Silvana Editoriale
© 2016 Fondazione
La Triennale di Milano
Le riproduzioni, la stampa e la
rilegatura sono state eseguite
in Italia. Stampato da Grafiche
Aurora, Verona
Finito di stampare nel mese
di marzo 2016
2
Volume a cura di
Luisa Collina
Cino Zucchi
con
Valentina Auricchio
“Se mi si chiede che cosa ho voluto dire,
Simona Galateo rispondo che non ho voluto dire, ma ho
voluto fare, e che è stata l’intenzione di
Ricerca iconografica fare, che ha voluto ciò che io ho detto.”
Francesca Serrazanetti
Paul Valéry, Variété III, 1936
Progetto grafico Si ringraziano Valentina Auricchio, designer,
Folder Il Presidente, il Direttore e il personale dottore di ricerca in Design e
Marco Ferrari di La Triennale di Milano e del Museo docente al Politecnico
di Milano.
Elisa Pasqual delle Culture di Milano.
Alessandro Busi Luisa Collina, architetto,
Aaron Gillett Le istituzioni e i privati che hanno professore ordinario in Design
facilitato il prestito dei materiali in e Preside della Scuola di
Traduzioni mostra, in particolare: Design del Politecnico
Rachel Anne Coad Accademia di architettura di di Milano.
InEdita, Milano Mendrisio; aMDL – architetto
Simona Galateo, architetto,
Michele De Lucchi; Bauhaus-Archiv /
dottoranda, Dipartimento
Con testi di Museum für Gestaltung; ETH Zürich, di Architettura e Studi Urbani
Valentina Auricchio Departement Architektur (D-ARCH); del Politecnico di Milano.
Luisa Collina IMD Institute for Materialdesign, HfG
Marco Ferrari Offenbach; Facoltà di Design e Arti Cino Zucchi, architetto,
Simona Galateo della Libera Università di Bolzano; professore ordinario in
Stefano Goffi Fundación Miguel Fisac; Politecnico di Composizione Architettonica
e Urbana al Politecnico di
Belén Hermida Milano, Sistema Bibliotecario; Michele
Milano, titolare dello studio
Elisa Pasqual Reginaldi; Johannes Schmitthenner; CZA – Cino Zucchi Architetti.
Cino Zucchi Swedish Centre for Architecture and
Design, Stockholm; The University of
Con contributi di Tokyo, School of Building Engineering,
Aldo Colonetti Faculty of Architecture; Ulmer
Beppe Finessi Museum - HfG-Archiv, Ulm.
Makio Hasuike
Belén Hermida Si ringraziano inoltre
Perry King Alessandro Benetti, Sebastiano Beni,
Susanna Legrenzi Alberto Brezigia, Valentin Brück,
Corrado Levi Alba Cappellieri, Filippo Cattapan,
Santiago Miranda Michele Corno, Angelica Di Virgilio,
Lorenzo Palmeri Gianni Forcolini, Alessandro Frigerio,
Franco Raggi Midori Hasuike, Belén Hermida,
Matteo Ragni Annita Ravelli, Dagmar Rinker,
Juan Roldàn Juan Roldàn, Ayca Ozbank Taskan,
Pierpaolo Tamburelli Francisco Arques Soler, Luca Torri,
Emilio Tuñón Ulrich Schendzielorz, Filine Wagner,
Matteo Vercelloni Chiara Zucchi.
4 5
XXI Esposizione Affari Generali Obler Luperi Servizi al Pubblico Collezioni e Archivio Sempering Progetto grafico Trasporti
Internazionale Maria Eugenia Valentina Martini e Ricerche del Design Italiano 02.04.2016 – Folder Gondrand by
della Triennale Notarbartolo Claudia Mazzoleni Valentina Barzaghi Giorgio Galleani 12.09.2016 Marco Ferrari Fercam spa
di Milano Franco Romeo Adele Nicotra Lucilla Manino Elisa Pasqual
21 st Century. Design Monica Passoni Mostre, Iniziative e A cura di Alessandro Busi Assicurazione
After Design Biblioteca, Daniela Sala Marketing e Attività Internazionali Luisa Collina Aaron Gillett Allianz Italia
Documentazione, Andrea Scampini progetti speciali Maria Pina Poledda Cino Zucchi
Comitato scientifico Archivio Rodrigo Torres Plata Caterina Concone Organizzazione Partner tecnici
della XXI Esposizione Tommaso Tofanetti Paolo Villa Valeria Marta Comunicazione Coordinamento Violante Spinelli Barrile Fondazione Fiera –
Internazionale della Elvia Redaelli Francesca Salone Damiano Gullì scientifico Eugenia Fassati Main Exhibition Partner
Triennale di Milano Claudia Di Martino Partner per Arte e Gaia Salpietro Valentina Auricchio Anna Premoli Canon – Digital Imaging
Claudio De Albertis, Beatrice Marangoni Scienza Gabriele Savioli TDMEducation Simona Galateo Antonio Rubinetti Partner
Vicente González Fondazione Marino Stefano Bruschi Michele Corna con Clara Angioletti
Loscertales, Silvana Attività Istituzionali Golinelli Irene Magni Ufficio Servizi Ricerca iconografica
Annicchiarico, ed eventi Amministrativi Francesca Serrazanetti Produzione
Andrea Branzi, Laura Agnesi Marina Tuveri allestimento
Giorgio Camuffo, Roberta Sommariva Triennale Fondazione Museo Progetto Roberto Giusti
Andrea Cancellato, Alessandra Cadioli di Milano del Design Logistica dell’allestimento Cristina Gatti
Luisa Collina, Arturo Bianca Iannaccone Servizi Srl Giuseppe Utano CZA-Cino Zucchi
Dell’Acqua Bellavitis, Laura Macchia Consiglio Architetti Comunicazione
Kenya Hara, Stefano Consiglio d’Amministrazione Laboratorio di Cino Zucchi Antonella La Seta
Micelli, Pierluigi Nicolin, Mostre e Iniziative d’Amministrazione Arturo Dell’Acqua Restauro, Ricerca e Stefano Goffi Catamancio
Clarice Pecori Giraldi, Violante Spinelli Barrile Carlo Edoardo Valli, Bellavitis, Presidente Conservazione con Marco Martello
Cino Zucchi. Laura Maeran Presidente Erica Corti Barbara Ferriani, Angelo Michele Pagano Micol Biassoni
Eugenia Fassati Angelo Lorenzo Crespi Maddalena Dalla Mura coordinamento e Mattia Cavaglieri Dario Zampiron
Anna Premoli Andrea Cancellato, Barbara Pietrasanta Rafaela Trevisan Gianluca Di Ioia
Fondazione Antonio Rubinetti Consigliere Delegato Valentina Sidoti Alessandra Vannini Direzione lavori
La Triennale Stefano Goffi
di Milano Progetti Istituzionali e Organo di controllo Collegio Sindacale
Comitato Scientifico Maurizio Scazzina Salvatore Percuoco,
Consiglio Carla Morogallo Presidente
d’Amministrazione Luca Lipari Assistente del Maria Rosa Festari
Claudio De Albertis, Michele Andreoletti Consigliere Delegato Andrea Vestita
Presidente Massimiliano Perri
Clarice Pecori Giraldi Servizi Tecnici Comitato Scientifico
Gianluca Vago Alessandro Cammarata Allestimenti mostre Arturo Dell’Acqua
Carlo Edoardo Valli Franco Olivucci e museo Bellavitis, Presidente
Xhezair Pulaj Roberto Giusti Silvana Annicchiarico
Collegio dei Revisori Cristina Gatti Marco Aime
dei conti Servizi Amministrativi Matteo Bittanti
Maria Daniela Paola Monti Servizi Tecnici Vanni Codeluppi
Muscolino, Presidente Marina Gerosa Dario Curatolo
Barbara Premoli Comunicazione Roberto Cirini Anty Pansera
Giuseppe Puma Istituzionale e Antonio Cosenza
Relazioni Media Hernán Pitto Bellocchio Direttore Generale
Direttore Generale Antonella La Seta Clementina Grandi Andrea Cancellato
Andrea Cancellato Catamancio
Marco Martello Servizi Amministrativi
Comitato Scientifico Micol Biassoni Anna Maria D’Ignoti Triennale Design
Claudio De Albertis, Dario Zampiron Isabella Micieli Museum
Presidente – Gianluca Di Ioia Silvia Anglani
Silvana Annicchiarico, Stefano Lattanzi Chiara Lunardini Direttore
Design, Industria e Giacomo Volpe Paola Macrì Silvana Annicchiarico
Artigianato –
Edoardo Bonaspetti, Mediatori Culturali Fundraising Ricerche Museali
Arti visive e Nuovi Biagio Adamo e sponsorship Marilia Pederbelli
Media – Andrea Bertin Olivia Ponzanelli Chiara Blumer
Alberto Ferlenga Luca Bonazza Giulia Panzone Michela Gazziero
Architettura e Territorio Serena Cantarelli
Eleonora Fiorani, Moda Loredana Ferro
Indice
Prefazione L’allestimento
Claudio De Albertis 10 Marco Ferrari, Stefano Goffi, Elisa Pasqual, Cino Zucchi
Punto croce, organza e millerighe 184
Introduzione
Snapshots
Luisa Collina, Cino Zucchi
Il rompicapo delle officine 12 Snapshots 190
Corrado Levi
Dinosauro in trance 192
L’ordinamento
Susanna Legrenzi
Da Munari a WhatsApp (passando per Bukowski) 196
Valentina Auricchio, Luisa Collina, Simona Galateo, Cino Zucchi
Connettere, plasmare, impilare, disporre 30 Lorenzo Palmeri
Semper/ing 198
Beppe Finessi
L’ingresso Pensare con le mani, lasciando tracce 200
Aldo Colonetti
Scaldamuscoli. Modelli e prototipi di studio 36 Il design è dovunque e in nessun luogo 202
Paul Schmitthenner. I diversi caratteri di materiali e tecniche 40 Belén Hermida, Juan Roldàn
Sigurd Lewerentz. Le molte tessiture della muratura in mattoni 41 Chinese (visual) Whispers 204
Miguel Fisac. Il cemento armato come estremo plastico 42 Pierpaolo Tamburelli
Il Bauhaus. Educare il pensiero costruttivo 43 Il masso dei Metelli 206
Matteo Vercelloni
Tobia Scarpa; la razionalità come poetica 208
Le sezioni Makio Hasuike
Superficie portante 210
Stacking. L’azione del muratore 44 Franco Raggi
Weaving. L’azione dell’impagliatore e del tessitore 62 Connettere. Ico. Piegare. Tito 214
Folding. L’azione del lattoniere 78 Matteo Ragni
Connecting. L’azione del carpentiere 94 Semperification 216
Moulding. L’azione del fonditore e dello scultore 114 Perry King & Santiago Miranda
Impilando, connettendo e tessendo pareti 218
Blowing. L’azione del vetraio 130
Emilio Tuñón
Engraving. L’azione del decoratore e dell’intagliatore 148
Cemento in fiore 220
Tiling. L’azione del piastrellista e assemblatore di elementi 166
8 9
Sempering / / L’occasione della XXI Esposizione Internazionale della
Triennale di Milano ha generato attorno al tema generale
Dal verbo inglese to semper. “XXI Secolo. Design After Design” una riflessione complessiva
sul ruolo del progetto nel secolo che è da poco cominciato.
In architettura e design, un’azione
Le mostre tematiche della Triennale sono il cuore di questi
costruttiva su di un materiale o un ragionamenti che attraverseranno tutti gli oltre cinque mesi
componente che lascia una traccia dell’Esposizione.
Non poteva mancare, nello specifico, un pensiero sulla nuo-
formale significativa nel prodotto finale. va organizzazione semantica, quasi antropologica, del design
contemporaneo e, insieme, un pensiero sulle lunghe derive che
Neologismo dal cognome dell’architetto la storia ha imposto anche alla disciplina del progetto che, fra
quelle creative, è la più connessa al sistema delle economie, della
Gottfried Semper, 1803–1879. società urbana, dei costumi e gli stili di vita.
La mostra Sempering, con un neologismo fortunato e simpatico,
ci porta alle origini della seconda rivoluzione industriale proprio
nel momento in cui stiamo prepotentemente entrando nella terza
rivoluzione industriale.
Proprio mentre sta cambiando tutto, è bene rileggere cosa
staremmo lasciando, o forse no perché i tratti fondamentali della
ricerca e della sperimentazione si confermano e si irrobustiscono.
Infatti Luisa Collina e Cino Zucchi, con una mostra inaspettata e
originale sottolineano come un grado di “artigiania” e di empiri-
smo hanno sempre accompagnato il mondo del progetto e proba-
bilmente ne sono stati gli artefici del successo, anche in presenza
di sempre maggiori contenuti tecnici e tecnologici.
L’innovazione accompagna la vita dell’uomo; non la sostituisce
ma la arricchisce di fronte alle nuove sfide che deve affrontare.
Sono certo che con questo “tributo” a un visionario del XIX seco-
lo, Gottfried Semper, avremo nuovi codici per intrepretare il XXI
secolo e il nostro presente.
Claudio De Albertis
Presidente della Triennale di Milano
10 11
Il rompicapo delle officine The Conundrum
di Rudyard Kipling, 1890 of the Workshops Traduzione di Cino Zucchi
Quando il rossore di un sole appena nato cadde per When the flush of a newborn La storia è antica come l’Albero dell’Eden – e The tale is old as the Eden
la prima volta sul verde e sull’oro dell’Eden, sun fell first on Eden’s green nuova come un dente da latte – Tree—as new as the new-cut
and gold / Our father Adam sat tooth— / For each man knows
Nostro padre Adamo si sedette sotto l’Albero e grattò under the Tree and scratched Poiché ogni uomo sa che appena gli crescono i baffi ere his lip-thatch grows he is
con un bastoncino la muffa; with a stick in the mold; / And egli diventa un maestro di Arte e di Verità; master of Art and Truth; / And
E il primo rozzo schizzo che il mondo vide generò the first rude sketch that the E ogni uomo sente al battito del suo cuore morente each man hears as the twilight
world had seen was joy to his nears, to the beat of his dying
gioia nel suo grande cuore, quando si avvicina il tramonto,
mighty heart / Till the Devil heart, / The Devil drum on the
Finché il Diavolo sussurrò da dietro le foglie: “È whispered behind the leaves: Il tamburellare del Diavolo sul vetro affumicato: darkened pane: “You did it, but
carino, ma è Arte?” “It’s pretty, but is it Art?” “Ci sei riuscito, ma era Arte?” was it Art?”
Per cui egli chiamò sua moglie e corse a ridare nuova Wherefore he called to his wife Abbiamo imparato a scolpire l’Albero dell’Eden We have learned to whittle
and fled to fashion his work the Eden Tree to the shape
forma al suo lavoro – in un attaccapanni per la tunica,
anew— / The first of his race of a surplice-peg, / We have
Il primo della sua stirpe a cui non importò un fico who cared a fig for the first, Abbiamo imparato a imbottigliare i nostri due learned to bottle our parents
secco della prima e più temuta critica; most dread review; / And he genitori nel tuorlo di un uovo marcio, twain in the yolk of an addled
E lasciò il suo saggio parere ai suoi figli – e quello left his lore to the use of his Sappiamo che la coda deve menare il cane, come egg, / We know that the tail
sons—and that was a glorious must wag the dog, as the horse
fu un consistente vantaggio il carretto deve tirare il cavallo; is drawn by the cart; / But the
gain / When the Devil chuckled:
Quando il Diavolo sogghignò: “Ma è arte?” nelle “Is it Art?” in the ear of the Ma il Diavolo ci urla ancora, come faceva ai vecchi Devil whoops, as he whooped
orecchie dello scacciato Caino. branded Cain. tempi: “È acuto, ma è Arte?” of old: “It’s clever, but is it Art?”
Costruirono una torre per far tremare il cielo e They builded a tower to shiver Quando il tremolio del sole cade tenue sul verde When the flicker of London’s
scardinare le stelle, the sky and wrench the stars e sull’oro dei club di Londra, sun falls faint on the club-
apart / Till the Devil grunted room’s green and gold, / The
Fino a quando il Diavolo grugnì dietro ai mattoni: behind the bricks: “It’s striking, I figli d’Adamo si siedono e grattano con la loro sons of Adam sit them down
“È straordinario, ma è Arte?” but is it Art?” / The stone was penna nella muffa – and scratch with their pens in
La pietra fu abbandonata nella cava, e la gru dropped by the quarry-side, Grattano con la loro penna nella muffa delle the mold— / They scratch with
and the idle derrick swung, / their pens in the mold of their
dondolava pigra, loro tombe, e l’inchiostro e il tormento
While each man talked of the graves, and the ink and the
Mentre ogni uomo si mise a parlare dei fini dell’arte, aims of art, and each in an alien ricominciano, anguish start / When the Devil
e ognuno in una lingua straniera. tongue. Quando il Diavolo borbotta dietro alle foglie: “È mutters behind the leaves: “It’s
carino, ma è Arte?” pretty, but is it Art?”
Parlarono e litigarono a nord e a sud, litigarono e They fought and they talked
parlarono a ovest, in the North and the South, Oggi, se potessimo raggiungere l’Albero dell’Eden Now, if we could win to the
Fino a quando le acque salirono sulla terra che they talked and they fought alla sorgente dei quattro grandi fiumi, Eden Tree where the four great
in the West, / Till the waters rivers flow, / And the wreath of
parlava a vanvera, e la povera Argilla Rossa rose on the jabbering land, and E la ghirlanda di Eva spiccasse rossa sul terreno Eve is red on the turf as she left
ebbe una tregua – the poor Red Clay had rest— / come lei la lasciò tanto tempo fa, it long ago, / And if we could
Ebbe una tregua fino all’umida alba di tela nera, Had rest till the dank blank- E potessimo arrivare dove dormiva il cherubino di come when the sentry slept,
canvas dawn when the dove and softly scurry through, /
quando la colomba si lisciò le penne per un guardia, e riuscissimo a sgattaiolare dentro,
was preened to start, / And the By the favor of God we might
nuovo inizio, Devil bubbled below the keel: Pur con la benevolenza di Dio, non ne capiremmo know as much—as our father
E il Diavolo ribollì sotto la chiglia: “È umano, ma “It’s human, but is it Art?” di più di quello che capì nostro padre Adamo. Adam knew.
è Arte?”
12 13
Il rompicapo delle officine. Luisa Collina Cino Zucchi
Prologo (semperiano)?
Nel 1851, anno della prima Esposizione Universale di Londra, pagina a fianco:
l’architetto tedesco Gottfried Semper scrive Die vier Elemente Sebastiano Serlio,
Maniera di costruire un
der Baukunst. Nel corso della sua argomentazione in difesa impalcato con travi di
della policromia dell’architettura greca, egli elenca gli elementi dimensione inferiore
di un’ideale abitazione originaria che pone a fondamento delle alla luce, da I sette
architetture e delle tecniche di tutti i tempi e luoghi: il focolare, libri dell’Architettura,
Venezia 1584, libro
il tetto, il recinto e il terrapieno. primo, p. 16.
Molti trattati ottocenteschi avevano cercato di fondare la
disciplina architettonica su principi costruttivi comuni a tutte
le civiltà. L’originalità di Semper sta tuttavia nel loro uso per
dare ordine alla varietà delle ‘arti industriali’. Nel suo testo, egli
pone in relazione la ceramica e la metallurgia con il focolare;
l’idraulica e la muratura con il terrapieno; la carpenteria con
la copertura e i suoi sostegni; e infine la tessitura e l’intreccio
con le pareti. La delimitazione dello spazio domestico mediante
tappeti o stuoie – piuttosto che l’erezione della struttura mura-
ria che li sostiene – è pensata da Semper come gesto primario
dell’architettura 1 . 1 nota a pagina 28
14 15
Molti ritengono che l’idea dell’abitazione ‘originaria’ sia venuta tecnica che produce o trasforma un materiale e la tecnica del
a Semper dall’osservazione del modello di capanna caraibica suo assemblaggio in un manufatto complesso: a suo parere,
esposto nella grande serra del Crystal Palace all’interno della il modo di produzione di mattoni appartiene, ad esempio, alla
quale egli – fuggito da Dresda dopo il fallimento dell’insurrezione ceramica, mentre le modalità della loro aggregazione alla stere-
per la quale aveva progettato le barricate – aveva curato le se- otomia/arte muraria; la produzione delle tessere di mosaico è ri-
zioni canadese, danese, svedese e ottomana dell’Esposizione. In ferita alla stereotomia, ma la loro disposizione in un rivestimen-
quell’occasione Semper aveva conosciuto Henry Cole, che dopo to musivo all’arte tessile. Semper sostiene, infine, che i metalli
l’Esposizione di cui è organizzatore fonda quello che oggi è il possano rientrare in pressoché tutte le categorie suddette, sia
Victoria and Albert Museum, e che tanta parte ha avuto nell’in- perché dotati di quasi tutte le proprietà meccaniche con cui egli
segnamento del disegno industriale. aveva catalogato i materiali, sia per la loro varietà di lavorazione
È forse anche dallo spettacolo fantasmagorico dei nuovi manu- (fusione, laminatura, forgiatura, saldatura, chiodatura).
fatti prodotti dalla rivoluzione industriale esposti sotto la grande In un suo manoscritto del 1852, che ci parla di un museo ideale
volta di vetro e ghisa – e dalla necessità di fondare la logica della di arte applicata e dei criteri di un suo possibile ordinamento,
loro forma superando il conflitto tra nuove possibilità tecniche Semper considera tutti i manufatti complessi come prodotti
e imitazione pedissequa delle forme passate – che nasce il da un’unione di queste tecniche, e ipotizza un loro ordinamen-
complesso tentativo teorico-pedagogico dell’opera successi- to ‘a coordinate’ in un grande quadrato dove ai quattro angoli
va di Gottfried Semper, i due volumi di Der Stil pubblicati nel stanno i prodotti delle singole tecniche e tra di loro, in una sorta
1860-63 2 . In essa, egli tenta di porre in continuità artigianato e 2 nota a pagina 28. di tassonomia naturalistica, tutti i prodotti intermedi disposti
architettura, archetipi figurativi ed evoluzione della tecnica, dato in maniera progressiva in rapporto all’impiego congiunto delle
naturale e cultura materiale. tecniche suddette 5 . 5 nota a pagina 28.
In Der Stil, Gottfried Semper sostiene in maniera quasi parados- Ancora in Der Stil, Semper – anticipando in maniera stupefacen-
sale che “la destinazione di qualunque prodotto tecnico rimane, te alcuni fondamenti della ‘teoria della Gestalt’, che tanta impor-
sostanzialmente, immutata in tutti i tempi, in quanto si fonda su tanza ebbe nella didattica delle scuole di design e di architettura
bisogni universali dell’uomo” 3 , mentre i materiali con i quali l’og- 3 Gottfried Semper, del secolo seguente – analizza il ‘Gestaltungsprinzip’ (principio
getto è realizzato sono invece altamente variabili in rapporto alla Lo stile, p. 46. formativo) di forme naturali come i fiocchi di neve, i fiori o i
loro reperibilità geografica, e i modi della loro lavorazione sog- rami degli alberi, vedendolo come il frutto di un bilanciamento
getti a un’evoluzione altrettanto grande in relazione agli sviluppi tra un “equilibrio simmetrico” e la dinamica di un movimento
della cultura tecnica. Nel testo egli divide i materiali in quattro di crescita direzionato. In questo senso, egli intravede in molti
categorie in base alla possibilità del loro impiego tecnico. Esse motivi decorativi dell’architettura storica l’unione delle leggi di
sono: “1) duttile, tenace, a prova di strappo, dotato di grande crescita naturali con una dimensione tecnica e una dimensione
resistenza assoluta; 2) morbido, plasmabile, capace di solidi- artistica, che la sua “concezione tecnico-costruttiva dell’origine
ficarsi; che si presta agevolmente ad essere modellato e, una delle forme fondamentali” 6 ritiene indissolubilmente intrecciate 6 Gottfried Semper,
volta indurito, conserva inalterata la forma; 3) riducibile in barre, nell’architettura e nelle ‘arti tecniche’. Lo stile, p. 45.
elastico, dotato di una spiccata resistenza relativa, ossia capace Molte delle considerazioni espresse da Semper vanno lette
di resistere a una forza che agisce in senso perpendicolare alla sullo sfondo di un dibattito che percorre almeno gli ultimi tre
lunghezza; 4) solido, caratterizzato da uno stato di aggregazione secoli di cultura di progetto, e del quale potremmo trovare radici
denso, resistente al carico di punta e alle torsioni, cioè dotato di anche più lontane: la discussione sulla priorità dell’ ‘idea’ (oggi si
notevole resistenza reattiva; che può acquisire qualsiasi forma direbbe il ‘concept’) in rapporto alla tecnica, e sulla relazione tra
se si sottraggono parti della massa; ridotto in pezzi regolari, può forma, materiale e mezzi di produzione.
essere disposto ad incastro sì da ottenere un sistema rigido
in cui la resistenza reattiva è il principio fondamentale della
costruzione” 4 . 4 Ibid. p. 47.
Da ognuna di queste categorie, Semper fa derivare uno dei
quattro principali ‘rami della tecnica’: alla prima associa l’arte
tessile, alla seconda la ceramica, alla terza la tettonica (carpen-
teria), alla quarta la stereotomia (arte muraria). Semper appro-
fondisce questo tema trattando anche delle relazioni incrociate
tra queste categorie e operando una distinzione più fine tra la
16 17
Verità? La questione della ‘verità’, dell’onestà costruttiva, del rapporto
con il materiale diventano così spesso gli strumenti di critica
contro l’architettura accademica e contro un insegnamento
“Che se pur mentono in tal maniera gli architetti, come va delle arti industriali che copiava pedissequamente modelli anti-
predicando il Filosofo Litologo (Francesco Lodoli n.d.a.), chi, trasponendone la forma (e il presunto ‘prestigio’) in maniera
questo ancora sarà il caso di dire: Che del vero più bella è la impropria e forzata nei nuovi manufatti tecnici.
menzogna.” La lunga storia della riforma di questa “precoce fase del desi-
Francesco Algarotti, Saggio sopra l’architettura, 1756 gn” 8 – ma la parola ‘design’ appare già a quel tempo radicata 9 – 8 Bernhard E. Bürdek,
e dell’architettura nella direzione che oggi appare lo “stato delle Design: Storia, teoria
e pratica del design
“Or mi domando, che cosa regge il tetto dell’edifizio? Se la cose” è fatta da un’innumerevole sequenza di mutazioni; e da del prodotto, Gangemi
parete, questa non ha bisogno d’architravi; se le colonne, una serie di battaglie partigiane condotte da brigate di diversa Editore, Roma 2008
o i pilastri, la parete che vi fa ella? Via scegliete, Signor ideologia, nazionalità e obiettivi, ma dotate di un nemico comune: [I ed. originale 1991],
Protipiro, che cosa volete abbattere? La parete, o i pilastri? l’insegnamento accademico basato sugli stili del passato, e in su- p.33.
Non rispondete? E io distruggerò tutto. Mettete da parte, bordine la produzione commerciale che trovava in essi una serie
Edifizi senza pareti, senza colonne, senza pilastri, senza di ‘cartamodelli’ condivisi, e quindi di sicura presa sul pubblico. 9 ‘Design’ figura
infatti già nel nome
fregi, senza cornici, senza volte, senza tetti; piazza, piazza, I nomi di queste ‘brigate partigiane’ suonano oggi romanti- della rivista “The
campagna rasa. [...] Non v’ho io detto, che a fare un edifizio ci: Century Guild (1882, cap. Mackmurdo), Art Workers Guild Journal of Design and
secondo que’ principi che vi siete posti in capo, cioè di far (1884, cap. Lethaby e Prior), Arts and Crafts Exhibition Society Manufactures” fondata
tutto con ragione e verità, ci vorreste ridurre a stare in tante (1887, cap. Crane, ideologi Morris e Ruskin), Guild and School nel 1849 e della scuola
School of Design,
capanne? Gli Sciti, i Goti, e altri popoli barbari, che abitava- of Handicraft (1888, cap. Ashbee), Vereinigte Werkstätten (istituita a Londra
no in codesti edifizi ragionevoli, fecero guerra a chi abitava für Kunst im Handwerk (1898, cap. Schmidt), Darmstädter nel 1837) entrambe
ne’ fatti alla libera o capricciosi, come ve li volete chiamare, Künstlerkolonie Matildenhöhe (1899, cap. Behrens), Wiener direttamente legate alla
per introdurvisi; ma avete tempo, che niuna nazione farà la Werkstätte (1903, cap. Hoffmann e Moser), Deutscher persona di Henry Cole.
guerra per ficcarsi ne’ ragionevoli.” Werkbund (1907, cap. Muthesius e gli eroi Behrens, van de
Giovanbattista Piranesi, Parere sull’architettura, 1765 Velde, Fisher, Gropius, Hoffmann, Olbrich, Tessenow, van der
Rohe), Novembergruppe (1918, cap. Pechstein e Klein, gli eroi
Breuer, Gropius, Itten, Mendelsohn, Moholy-Nagy, van der
A partire dalle critiche ‘rigoriste’ mosse verso la metà del Rohe, Taut), Arbeitsrat für Kunst (1919, cap. Gropius e Taut),
Settecento dall’abate Marc-Antoine Laugier e da padre Francesco Der Ring (1926, cap. Häring e gli eroi Luckhardt, Mendelsohn,
Lodoli agli assiomi vitruviani che fondavano l’insegnamento e la Poelzig, Scharoun); e i loro valori propugnati dalle ‘scuole di
prassi del progetto di architettura, gran parte della cultura archi- 7 A proposito delle partito’: l’École centrale des arts et métiers de Bruxelles (1898),
tettonica successiva cerca di rifondare teorie generali capaci di critiche di Laugier la Glasgow Government School of Design (1845), poi Glasgow
tenere insieme la logica costruttiva, il riferimento a prassi formali e Lodoli al sistema School of Art (1853), la Cooper Union for the Advancement of
classico degli ordini
consolidate – la sintassi classica, ma anche altre modalità prove- codificato da Vignola,
Science and Art (1859), la Rhode Island School of Design (1877),
nienti da diverse epoche e paesi – e le sfide poste dalle nuove ri- e alle varie posizioni la Grossherzoglich-Sächsische Kunstgewerbeschule (1908, van
chieste sociali. Il tentativo da parte di Eugène Viollet-le-Duc di ne- che nella seconda der Velde), la Staatliches Bauhaus (1919) e molte altre.
gare attraverso una disamina logica l’affermazione di Vitruvio che metà del Settecento In esse appaiono posizioni diverse: da quelle legate a un concet-
assumono vari
l’ordine dorico avrebbe derivato i suoi motivi dall’imitazione nella architetti e teorici
to piuttosto romantico e talvolta ‘mistico’ di artigianato ed arte
pietra di un’originaria costruzione in legno, o i suoi tentativi di (compreso Piranesi) – esemplificato dal testo di John Ruskin The Seven Lamps of 10 John Ruskin,
applicare alla nuova architettura del ferro principi statici desunti vedi Cino Zucchi, Architecture 10 – fino alla durissima arringa in toni di Agitprop del The Seven Lamps of
Costruzione e Architecture, John
dall’architettura gotica, attestano un tentativo di trovare una discorso inaugurale di Hannes Meyer (1928) alla sua direzione Wiley Publisher, New
linguaggio classico,
relazione strutturale tra forma architettonica compiuta, tecniche in “QA, Quaderni
della Bauhaus. Dopo il titolo bauen (con la B iniziale minuscola, York 1849 (trad. it. di
costruttive, e materiali usati 7; tutto ciò, in parziale opposizione del dipartimento una vera provocazione alla lingua tedesca) e una critica feroce Renzo Massimo Pivetti,
alle forme di insegnamento che tendono a dividere in maniera di progettazione alle prassi del tempo, l’elenco scandito dei materiali sintetici che Le sette lampade
dell’architettura del dell’architettura,
netta le forme artistiche o architettoniche dalle tecniche realizza- avrebbe cambiato per sempre la produzione degli oggetti – e Editoriale Jaca Book,
Politecnico di Milano”
tive, preparando inconsciamente il campo alle pratiche diffuse di n.14, ottobre 1992, pp.
con essa spazzato via i lacerti dell’estetica borghese – appare Milano 1982).
copia meccanica degli oggetti da parte dell’ ‘industria artistica’, e 128-141, e bibliografia al contempo ispirato e ridicolo (metà dei materiali ‘nuovi’ che
la nascita di quello che oggi potremmo chiamare Kitsch. relativa. Hannes Meyer elenca non esistono più) 11 . 11 nota a pagina 28.
18 19
Tettonica? Ornamento?
“Le forme fisiche possono risultare caratteristiche solo “Arrivo a pensare che l’ornamento, per sua natura, sia una
nella misura in cui noi stessi possediamo un corpo. Se noi reazione naturale dei nostri sensi in presenza di uno spazio
fossimo delle entità puramente ottiche, il giudizio estetico nudo, in cui cercano di collocare quanto soddisferebbe
del mondo fisico ci sarebbe precluso. [...] Abbiamo portato meglio la loro funzione ricettiva.”
dei pesi e quindi sperimentato cosa sia un peso e cosa sia Paul Valéry, De Corot et du Paysage, 1932
un contrappeso, siamo caduti per terra [...] per questo mo-
tivo sappiamo valutare l’orgoglioso destino della colonna “L’ornamento è l’espressione di un surplus di forza formale.”
e comprendiamo l’impulso di tutta la materia a disporsi, Heinrich Wöfflin, Prolegomena zu einer Psychologie der
senza forma, sulla superficie della terra.” Architektur, 1886
Heinrich Wöfflin, Prolegomena zu einer Psychologie der
Architektur, 1886 “L’ornamento è la messa in evidenza del principio funzio-
nale – Sono le leggi delle funzioni pure visibili attraverso
“L’arte di edificare ci ricorda che niente si regge da sé i mezzi degli elementi della rappresentazione. [...] Surplus
e che una cosa è amare il bello e capirlo, un’altra far- d’energia. Libertà restante? – Segno di una forza più gran-
lo capire. Come la gravità lavora e giudica a modo suo de che quella necessaria e sufficiente per l’atto principale
l’opera dell’architetto, e la sottopone a una critica costante – Cfr. i giochi dei bambini.”
e impietosa, così avviene in ogni campo. [...] Anche nei Paul Valéry, Ego scriptor, 1894-1914 ca.
componimenti più facili bisogna pensare alla durata – cioè
alla memoria, cioè alla forma, come i costruttori di guglie e
torri pensano alla struttura.” Nel suo libro The Sense of Order 13 , Ernst Gombrich ci parla dell’e- 13 Ernst Gombrich,
Paul Valéry, Histoire de Amphion (Mélodrame), 1932 voluzione dall’ornamento figurativo a quello moderno attraverso The Sense of Order: a
Study in the Psychology
una sequenza che sposta l’attenzione dal contenuto iconico of Decorative Art (The
dello stesso all’esplorazione dei suoi elementi strutturali quali la Wrightsman Lectures,
Centocinquant’anni prima del famoso volume di Kenneth geometria del reticolo, la traslazione o la riflessione speculare V. 9) Paperback –
Frampton Studies in Tectonic Culture (1995) 12 – in cui viene 12 Kenneth Frampton, dell’elemento, fino all’assunzione di questi a uno statuto ‘scien- January 1, 1994, [I ed.
Studies in Tectonic orig. 1979], (trad. it. di
peraltro puntualmente citato – Gottfried Semper sposta la col- tifico’ 14 . La lotta contro la figurazione nelle arti industriali ha nel Renato Pedio, Il senso
Culture, The MIT
locazione della tettonica dal campo tecnico a quello concettuale, Press, Cambridge,
secolo scorso trionfato, e identificato – forse estremizzando le dell’ordine: studio sulla
definendola infatti come ‘la vera arte cosmica’. Accostandola Massachusetts, 1995, idee di Adolf Loos – ‘ornamento’ con ‘delitto’ 15 . psicologia dell'arte
con questa affermazione alla radice della parola di origine greca (trad. it. di Mara De Non esiste infatti nel moderno ornamento possibile al di fuori decorativa, Einaudi,
Benedetti Tettonica Torino 1984).
kósmos (che si traduce sia come ‘cosmo’ sia come ‘ornamento’) della tessitura. Questa parola contiene al contempo gli acciden-
e architettura.
egli cerca di ritrovare un rapporto fondativo tra forma e tecnica, Poetica della forma
ti che il caso ha operato sul materiale naturale, le volute fossili 14 nota a pagina 26
che la produzione architettonica e industriale sembrava aver architettonica nel XIX della pietra, e l'operazione matematica e astratta dell'unire e
perso. Ma come sembrava suggerire Heinrich Wöfflin, il con- e XX secolo, Skira, dell'annodare. L'unione tra le parti costitutive di un edificio o di 15 Adolf Loos,
Ornament und
cetto concreto di peso e di resistenza precede nell’architettura Milano 1999). un oggetto avviene attraverso una concatenazione materiale, Verbrechen, 1908 in
la stessa nozione di tecnica. La fisicità della materia entra nel un'increspatura della materia che rivela l'impossibilità fisica del- Ins Leere gesprochen.
pensiero architettonico non come un fenomeno sottoposto la sua estensione infinita. Come una nota cantata, la cui durata Trotzdem, Herold,
all’osservazione, ma come una struttura profonda del pensie- non può essere mantenuta indefinitamente senza interruzione o Wien-München 1962
(trad. it. di Sonia
ro stesso. La tettonica di un edificio è compresa attraverso cambiamento, nella costruzione i giunti sono dei semplici inter- Gessner, Ornamento
un’analogia corporea; la condizione comune di esistenza fisica è valli, delle pause, che rivelano la postura reciproca delle parti del e delitto, in Parole nel
la base della possibilità da parte dell’uomo di tradurre la materia manufatto, la natura diversa dei materiali che lo compongono. vuoto, Adelphi Edizioni,
in architettura. La tettonica fonda quindi un pensiero architet- Nella poetica tecnicista tale ‘momento’ di discontinuità, e i Milano 1972, pp. 217-
228).
tonico in grado di azzerare sia la teoria estetica classica della tentativi di risolverlo mediante soluzioni tecnicamente efficaci,
mimesi che quella idealista dell’espressione. La gravità è ciò che assume il ruolo di protagonista, come bene si evince nelle visio-
permette l’architettura come fatto unitario, in aperto contrasto narie prospettive di Kornad Wachsmann, in cui il giunto appare
all’idea storicista di composizione. Lo spazio pesa. come una sorta di atomo di carbonio capace di formare catene
20 21
organiche illimitate 16 . La decorazione contemporanea non può 16 nota a pagina 28 Il primo Moderno, nel suo zelo rifondatore, cerca di azzerare ogni
che darsi, al contrario, come interruzione, incompletezza. paradigma formale ereditato dal passato, e di sancire la pretesa
Se la simmetria del caleidoscopio o delle macchie di Rorschach universalità di un ‘metodo’ capace di trasformare i dati raccolti
trasforma l'informe in figura, la ripetizione trasforma la figura in in esito progettuale. Il progettista sognato dal Moderno assomi-
tessitura. L'ideale figurativo del tappeto è uno dei pochi para- glia molto alla figura ideale dell’ ‘ingegnere’ descritto da Claude
digmi decorativi accessibili al moderno. Potremmo vedere la Lévi-Strauss 17: colui che ha ‘metodo’ e non ‘forma’, e che crea 17 Claude Lévi-
texture come una sintassi che rifiuta il contenuto, e che esibisce “eventi attraverso strutture”, mentre il suo ‘bricoleur’ usa le for- Strauss, La pensée
sauvage, Plon, Paris
la sua stessa struttura al posto del suo referente. me che ha in casa per risolvere problemi contingenti, generando 1962, (trad. it. di Paolo
così ‘strutture mediante eventi’. Caruso, Il Pensiero
In un certo senso, nonostante la cultura dell’ingegneria non sia Selvaggio, Il Saggiatore,
mai del tutto sgombra da consuetudini e pregiudizi, l’Ingegne- Milano 1964).
Ingegneri? Bricoleurs? re ideale suddetto – in maniera non tutto dissimile da quello
evocato da Heinrich Tessenow 18 – considera la tecnica come un
18 nota a pagina 26
puro mezzo; egli è quindi in un certo senso ‘agnostico’ rispetto
“Si è spesso paragonata l’azione della selezione naturale alle implicazioni formali delle diverse tecniche, e indifferente alle 19 Codice Atlantico,
all’opera di un ingegnere. Il paragone non è affatto felice differenti tracce che tecniche antagoniste lasciano nell’oggetto. fogli 328 v-a (datato
per molte ragioni. […] L’azione della selezione naturale non Ma la storia delle tecniche non è scindibile da quella delle cultu- nel 1508-1510).
assomiglia in alcun aspetto al comportamento umano. re formali che le utilizzano; o meglio, le seconde non sono con- 20 Codice Atlantico,
Ma, se si vuol giocare con i paragoni, bisogna dire che cepibili senza le prime, come ha spesso cercato di fare la critica fogli 283 r-b (datato nel
la selezione naturale opera non come un ingegnere ma e la storiografia artistica degli ‘stili’, separando perfino nell’ese- 1494), 283 v-c; Ms. H,
come un bricoleur, il quale non sa esattamente che cosa gesi della trattatistica classica l’insieme di nozioni pratiche in fol. 89r.
produrrà, ma che recupera tutto quello che trova in giro, essi contenute nelle loro parti ‘teoriche’ o ideali. 21 cfr. Collezione della
le cose più strane e diverse, pezzi di spago o di legno, Potremmo perfino arrivare ad affermare che, sotto la crosta Casa Buonarroti, inv.
vecchi cartoni che potrebbero eventualmente fornirgli del elaborata del dibattito sugli ordini classici e sugli apparati de- 13A, 14A, 16A, 17 A,
materiale: insomma un bricoleur che utilizza tutto ciò che corativi dell’architettura, esiste fin dal Medioevo una sequenza 22A, 24 A, 25A, 26A
(datati circa 1529-
ha sotto mano per farne qualche oggetto utile. di architetture senza ornamento, senza un vero ‘linguaggio’ se 1530).
L’ingegnere si mette all’opera solo dopo aver riunito i non quello della risoluzione tecnica del problema. I modelli che i
materiali e gli strumenti che servono esattamente al suo carpentieri medievali sottoponevano all’esame per entrare a far 22 Conservata agli
progetto. Il bricoleur, invece, si arrangia con gli scarti. parte della loro corporazione; gli studi di Leonardo da Vinci sulle Uffizi, segnatura
589 A r.
[…] Come ha sottolineato Claude Lévi-Strauss, gli stru- disposizioni a intreccio e sugli incastri di piccoli elementi in le-
menti del bricoleur, contrariamente a quelli dell’ingegnere, gno per ponti provvisori, diaframmi, coperture componibili e altri 23 Arnaldo Bruschi,
non possono essere progettati in anticipo. I materiali di cui elementi lignei 19; gli schizzi, sempre di Leonardo, di giunti (sfila- Adriano Carugo e
dispone non hanno una destinazione precisa. Ciascuno bili e a cerniera) tra pannelli e montanti per un piccolo padiglione Francesco Paolo
Fiore (a cura di), De
può essere utilizzato per cose diverse. […] Per molti aspetti, smontabile a Vigevano 20; la serie di varianti di bastioni fortifi- Architectura traslato
questo modo di operare ricorda il processo dell’evoluzione. cati disegnati da Michelangelo Buonarroti per alcune porte di commentato e
Spesso senza progetti a lungo termine, il bricoleur dà ai Firenze 21 ; le proposte per una diga sul fiume Bruna in Maremma affigurato da Cesare
suoi materiali funzioni non previste per la produzione di un di Baldassarre Peruzzi 22 ; le illustrazioni di Cesare Cesariano che Cesariano, 1521, copia
anstatica, Il Polifilo,
nuovo oggetto. Da una vecchia ruota di bicicletta costrui- illustrano i vari tipi di murature nella traduzione italiana del De Milano 1981.
sce una carrucola, da una seggiola rotta ottiene la scatola Architectura di Vitruvio 23 ; le strutture in carpenteria di legno
per la radio. Allo stesso modo, l’evoluzione costruisce un’a- raffigurate nel trattato di Philibert De l’Orme 24 ; il diagramma di 24 Philibert de l’Orme,
la da una zampa, o un pezzo d’orecchio con un frammento Sebastiano Serlio su come utilizzare travi di legno troppo corte Le premier tome de
l’architecture, Fédéric
di mascella. […] Fabbricare un polmone con un pezzo di per coprire la luce del solaio attraverso una loro disposizione Morel, Paris 1567.
esofago assomiglia molto alla pratica del bricolage. a svastica 25; il progetto per il ponte sul Cismon illustrato da
[…] L’evoluzione non crea dal nulla le sue novità. Lavora su Palladio ne I Quattro Libri (1570); le raffigurazioni delle capanne 25 Sebastiano
ciò che già esiste, sia trasformando un vecchio sistema primitive e delle macchine da guerra romane nella traduzione Serlio, Il primo libro
d’Architettura, 1537,
per dargli una funzione nuova, sia combinando diversi francese di Vitruvio di Claude Perrault (1673); gli schizzi di gran- copia anastatica
sistemi per formarne un altro più complesso.” di triliti in pietra di Karl Friedrich Schinkel e di Friedrich Gilly; Edizioni Forni, Bologna
François Jacob, Evolution et bricolage, 1977 la struttura in muratura per esecuzioni multiple rappresentata 1987, p.16.
22 23
da Viollet-Le-Duc alla voce ‘forca’ nel Dictionnaire raisonné de Invenzione? Tradizione?
l’architecture française du XIe au XVIe siècle (1854-68), infine le
assonometrie esplicative vedute dal basso ne L'art de bâtir chez
les Romains (1873) di Auguste Choisy costituiscono una sorta “La civiltà, osiamo sperare, si può trasmettere; non la si
di corrente profonda, un fiume carsico di ‘strutture primarie’ può insegnare in corsi universitari che si concludono in un
che scorre sotto la superficie animata da incessanti dibattiti sul esame. [...] Quella che chiamiamo civiltà si può interpre-
linguaggio e sullo stile. Queste strutture, queste ‘configurazioni’, tare come una trama di giudizi di valore che sono impliciti
sono imparentate tra loro non tanto dalla loro apparenza, quanto piuttosto che espliciti.”
da un condiviso grado zero che le distingue dalle opere piene di Ernst Gombrich, Art history and the social sciences, 1975
‘Kunstwollen’; come la casa del contadino è distinta dalla villa
dell’architetto che rovina la quiete del paesaggio montano nella “Non bisogna chiamare Scienza che l’insieme delle ricette
bellissima parabola di Adolf Loos 26 , o come, sempre per Loos, gli 26 nota a pagina 29 che riescono sempre. Tutto il resto è letteratura.”
arredi prodotti dagli artigiani che “non si conoscono tra loro, ep- Paul Valéry, Tel Quel, 1941
pure tutte le cose che fanno vanno bene insieme”, sono quanto
mai lontani dai loro successori moderni, ‘tutorati’ dall’architetto “I giovani di oggi si trovano improvvisamente in una si-
“capace di fare tutto, in tutti gli stili” 27. 27 nota a pagina 29 tuazione in cui per le strane richieste della vita una buona
È la stessa impressione che ci colpisce quando sfogliamo le pa- intelligenza media non è più sufficiente. [...] Non è più
gine di Architecture without Architects di Bernard Rudowsky 28: 28 Bernard Rudowsky, sufficiente, infatti, essere bravi giocatori; piuttosto si pone
le suggestive foto in bianco e nero, che spesso non rappresen- Architecture without sempre di nuovo la domanda: è questo il gioco da giocare
Architects. A Short
tano singoli edifici, ma intere parti di città – dove sembra non Introduction to Non-
proprio adesso e qual è il gioco giusto?”
siano mai passate sia l’epidemia del ‘vitruvianesimo’ che quella Pedigreed Architecture, Ludwig Wittgenstein, Vermischte Bemerkungen, 1937
‘dell’espressione artistica’ – ci raccontano di un mondo vario e Doubleday and
diverso, di culture lontane e sottoposte a diversi climi, diverse Company, Garden City,
New York 1964.
geografie, diverse fonti di approvvigionamento dei materiali; Figli di questa ‘rivoluzione’, possiamo però oggi staccarci un
eppure apparentate da un desiderio di ‘far bene’, di risponde- momento dalle ossessioni scientiste e universaliste del progetto
re con l’architettura alle condizioni base di una vita ripetitiva, moderno, riportando l’attenzione sulle tecniche, sulle prassi ra-
dove anche la decorazione trova il suo posto come abbellimento dicate nella storia concreta; esaminando una cultura progettuale
quotidiano di case e utensili piuttosto che come espressione che unisce sperimentazione e ricerca attraverso la revisione
individuale. In questi luoghi è spesso solo la chiesa o il palazzo critica dei costumi, delle ricette, persino dei ‘pregiudizi’ tecnici e
del principe – intenzionalmente assenti dall’affresco ‘corale’ formali che ogni situazione condivisa inevitabilmente rivela.
del libro – a rappresentare un mondo diverso, caricato di icone Thomas Jefferson, grande presidente e grande architetto, si
tratte da una cultura più alta, forse classica, forse importata. trova a dover progettare i muretti che bordano i percorsi e che
Il tormentone della poesia dolcemente satirica di Rudyard collegano le aule intorno alla grande corte porticata dell’Universi-
Kipling che presta il suo nome al titolo di questo scritto, The tà della Virginia con le case dei professori in seconda fila; in quel
Conundrum of the Workshops (Il rompicapo delle officine), porge preciso momento, per economizzare su un muro a doppia testa
costantemente la ‘tentazione dell’Arte’ all’azione spontanea di mattoni, si rende conto che si può dare stabilità allo stesso
dell’homo faber che costruisce case o oggetti per addolcirsi la mediante una geometria a serpentina. Di colpo, egli abbandona
vita: “It’s pretty, but is it Art?”. il dolce palladianesimo (trasposto nel legno) del complesso, per
La ‘rifondazione’ del Progetto Moderno aveva pensato di sbaraz- diventare di colpo ‘inventore’, con un’intuizione al contempo
zarsi di questo problema negando ogni valore figurativo auto- strutturale e poetica degna di Eladio Dieste, e disegnare un pic-
nomo ai prodotti dell’architettura e agli oggetti che avrebbero colo capolavoro ‘free style’ di disegno del paesaggio.
servito gli Uomini Nuovi del nuovo secolo. Ma nella sua opera Enzo Mari, già nel 1974, replica alla progressiva standardizza-
moralizzatrice, ha spesso cancellato l’opera millenaria dell’uomo zione di prodotti ‘moderni’, considerati universalmente validi, e
sul paesaggio, la sua continua trasformazione della natura orga- alla separazione tra ideazione e produzione industriale, promuo-
nica e inorganica che lo circonda in un ambiente al suo servizio vendo l’autoprogettazione da parte dei singoli individui: un esile
materiale, e dove possibile anche spirituale. manuale edito da Corraini guida il lettore (“chiunque, ad esclu- 29 Enzo Mari,
sione di industrie e commercianti”) 29 a costruirsi i propri arredi, autoprogettazione?,
assemblando semplici tavole grezze, muniti di chiodi e martello. Corraini, Milano 1974.
24 25
Con questa serie di proposte (letti, tavoli, scaffali, armadi, di ‘universalità’ e di ‘ripetizione in serie’ intesi dal moderno come
panchine, sedie, etc.), Mari risale “ad uno stadio pre-artigianale, principi generali, capaci di fondare la qualità della maggior parte
pre-linguistico” 30 del progettare, caratterizzato da strutture 30 Giulio Carlo Argan, dei temi progettuali; da qui il rinnovato interesse per le interrela-
primarie, gestualità di pratiche manuali e costruttività un po’ in Enzo Mari, Ibid., p. 34. zioni tra progetto e processo, tra forma e tecnica.
rudimentale degli esiti formali. Questa assenza di linguaggio, Cristopher Alexander, in Note sulla sintesi della forma, distin-
a favore di un approccio empirico, anticonsumistico, anticipa gueva nelle arti due tipi di apprendimento: una modalità tradi-
profeticamente i temi contemporanei del design open source e zionale, volta ad assicurare il buon fine attraverso un compor-
dei processi di co-creazione. tamento pragmatico, che corregge l'allievo che sbaglia senza
Intuizioni come queste, spesso proibite ai grandi mistici con- esplicitare i criteri di questa correzione; e un atteggiamento
templativi, sono concesse solo a menti pratiche, capaci di se- moderno, che tende a isolare un ‘metodo’ dai suoi risultati spe-
guire le strade battute ma anche di abbandonarle per perseguire cifici, cioè a separare la teoria dall'apprendistato 31 . La nozione 31 nota a pagina 29
un obiettivo specifico: come dimostrano Venezia e New York, moderna di insegnamento ‘per discipline’, con la sua pretesa
città costruite da civiltà di commercianti, animate da uno spirito cesura tra processo ed esito formale, è la logica continuazione
pratico, da un ‘pensare con le mani’ che riescono a diventare di questo secondo modello, di questa fiducia nel potere della
veri sogni collettivi laddove grandi teocrazie hanno fallito. grammatica, e la sua sostituzione alla lingua. Ma l’Esperanto,
La ricerca sui nuovi materiali e sull’innovazione tecnologica lingua perfetta dalle pretese universaliste, senza errori e senza
condotta dal moderno appare oggi intrecciarsi con la trama eccezioni, è una lingua morta, coltivata solo da poche cerchie
dei ‘modi di fare’ che nella storia unisce gli elementi natura- nostalgiche. A ucciderla è stata la sua propria perfezione, che le
li – la pietra, il legno, l’argilla, il ferro, il cotone – con le modalità impediva di adattarsi, di evolversi, di crescere per metafore, per
conosciute e trasmesse della loro selezione e del loro impiego in estensioni, per derive, in quella teoria della ‘variazione sul tema’
combinazioni introvabili nel loro stato originario. che la mente geniale di Douglas Hofstadter vedeva come capa-
Le prassi artigianali avevano incluso al loro interno parti della ce di grandi innovazioni; maggiori persino di quelle avocate a sé
cultura artistica nella veste ancillare della decorazione; ma la dai ‘salti euristici’ che ogni libro dal titolo metallizzato e in rilievo
negazione della dimensione imitativa non lascia al moderno ci propone ogni giorno nelle librerie degli aeroporti 32 . 32 Douglas Hofstadter,
altra strada figurale che quella della tessitura, dell’evidenza della Se il secolo scorso è stato contraddistinto dall’espansione e dal Variations on a
Theme as the Crux of
connessione o del giunto tra le parti costitutive dell’oggetto. tentativo pur nobile di soluzioni generali, forse questo è il secolo Creativity, 1982, now in
Possiamo oggi invece operare – senza più il pericolo di esse- della modificazione, dell’adattamento di un pensiero generale, Metamagical Themas:
re tacciati di tradizionalismo, o peggio di Heimatstil, come i astratto, alle circostanze specifiche della sua applicazione. Questing for the
complessi americani e canadesi di Alternative Country non si Imparare in maniera innocente dall’esperimento, dalla trovata Essence of Mind and
Pattern, Penguin, New
confondono con la produzione stucchevole di Nashville – una fortuita, dall’innovazione tecnica attraverso un meccanismo York 1985, pp. 232-259.
sintetica rilettura di tecniche elaborate in ambiti specifici; veloce di trial and error, e tesaurizzare l’esperienza di tecniche e
tecniche capaci di generare patterns e forme, senza ipotizzare culture formali sedimentate senza alcuna soggezione, con uno
una riproposizione meccanica del ‘passato’. Il processo della spirito che sappia ritrovare in esse direzioni impreviste, sono
‘formatività’ va piuttosto guardato nel suo manifestarsi con- due modalità che possono oggi convivere bene insieme, af-
temporaneo, dove processo e figura si intrecciano ancora senza frontare le sfide di un futuro non così preordinato, e risolvere in
prelevare semplici motivi formali – azione tipica della cultura maniera sempre diversa l’eterno ‘rompicapo delle botteghe’.
eclettica, e più tardi di quella ‘postmoderna’ – dalla storia e dai
contesti che li hanno generati.
Se il pensiero moderno si fondava sul superamento delle ‘arti
applicate’ e sulla loro sostituzione con una nuova cultura della
produzione industriale e seriale, oggi i procedimenti industriali si
accompagnano al ritorno dell’artigianato; la qualità di un oggetto
o di un edificio non è minata dalle irregolarità proprie dell’esecu-
zione manuale; la serialità del prodotto ‘standard’ lascia il passo
all’unicità del singolo elemento, sia esso realizzato manualmen-
te o con processi produttivi evoluti. Ma il cambiamento non
riguarda solo le modalità della sua esecuzione; il processo pro-
gettuale contemporaneo opera una decisa revisione dei concetti
26 27
Note al testo Ideal Museum. Practical Art in Metals and Hard resto la tecnica nega la forma. [...] Possiamo anche
Materials, (MAk Studies) Schlebrügge Editor, attribuire un notevole valore alla forma tecnica
Vienna 2007, p.57 (citato sul blog di Giovanni e e ciononostante non desiderare di mettere in
1 “L’uso di intrecciare pali per delimitare la
Francesco Mazzaferro http://letteraturaartistica. mostra sulle pareti di casa nostra le condutture
proprietà, delle stuoie e dei tappeti [...] per
blogspot.it/2015/11/gottfried-semper.html). dell'acqua.”
ripararsi dal freddo e per separare i vani interni
H.Tessenow, “Die technische Form”, in Hausbau
delle abitazioni [...] precedette l’uso delle pareti
11 “Costruire è un processo biologico, costruire und dergleichen, Bruno Cassirer Verlag, Berlin,
in muratura. Essendo l’intreccio l’elemento
non è un processo estetico. La nuova casa 1916 (trad. it. da Sonia Gessner, “La forma tecnica”,
originario, anche più tardi, quando le leggere pareti
d’abitazione riproduce nella sua articolazione in Osservazioni elementari sul costruire, Franco
di stuoia si trasformarono in solidi muri in mattoni
non solo un meccanismo destinato a fornire Angeli, Milano 1987, pp. 88-90).
di terra, laterizi o cubi di pietra, esso conservò,
semplicemente un riparo, ma un approcio biologico
in realtà o anche solo idealmente, tutto il peso
destinato a soddisfare bisogni spirituali e fisici. 26 “Posso condurvi sulle sponde di un lago
della sua primitiva importanza, la vera essenza
I tempi nuovi mettono a disposizione delle nuove montano? Il cielo è azzurro, l’acqua verde e tutto è
della parete. Il tappeto rimase sempre la parete,
costruzioni civili nuovi materiali da costruzione: pace profonda. [...] Ma cosa c’è là? Una stonatura
la delimitazione spaziale visibile. I muri dietro di
s’insinua in questa pace. Come uno stridore inutile.
esso, spesso molto solidi, erano necessari per altri
cemento armato alluminio ripolina Fra le case dei contadini, che non da essi furono
scopi, che non riguardavano la spazialità, ma la
gomma artificiale eubeolite viscosa fatte, ma da Dio, c’è una villa. L’opera di un buono
sicurezza, la portata, la maggior durata, e così via.”
finta pelle legno compensato eternit o cattivo architetto? Non lo so. So soltanto che la
Gottfried Semper, Die vier Elemente der Baukunst.
calcestruzzo poroso caucciù catrame pace, la quiete e la bellezza se ne sono già andate.
Ein Beitrag zur vergleichenden Baukunde (1851),
legno ferro torfoleum tela [...] E io domando allora: perché tutti gli architetti,
(trad. it in Heinz Quitzsch, La visione estetica di
vetro armato acciaio al silicone amianto buoni o cattivi, finiscono per deturpare il lago?
Semper, seguito da Gottfried Semper, I 4 elementi
sughero compresso colla a freddo acetone Il contadino non lo fa. Neppure l’ingegnere che
dell’architettura, Jaca Book, Milano 1989, p. 208).
resina artificiale calcestruzzo a getto caseina costruisce sulle sue rive una ferrovia o traccia
corno artificiale vetro rullato trolite con il suo battello solchi profondi nel chiaro
2 “Sia per questo suo rapporto con le arti
legno artificiale xelotect tombacco specchio del lago. Essi creano in modo diverso.
figurative in generale, sia per il suo valore
[...] (Il contadino) costruisce il tetto. Che specie di
autonomo, l’architettura costituirà l’oggetto
In base ai principi di carattere economico tetto? Un tetto bello o brutto? Non lo sa. Il tetto.
fondamentale delle nostre riflessioni. Ma queste
organizziamo questi elementi della costruzione in [...] È bella la casa? Sì, è bella proprio come sono
regioni elevate non rappresentano che l’ultima
un’unità costruttiva.” In Hannes Meyer, Bauen, in belli le rose e il cardo, il cavallo e la mucca. [...]
frontiera del territorio da esplorare; penetrandovi
Bauhaus, anno 2, n.4, 1928 (ristampato in Ulrich L’architetto, come quasi ogni abitante della città,
incontriamo dapprima quei prodotti più semplici
Conrads, Programs and Manifestoes on 20th- non ha civiltà. Gli manca la sicurezza del contadino,
con cui l’arte si è cimentata ai suoi inizi: monili,
Century Architecture, The MIT Press, che possiede invece una sua civiltà. L’abitante
armi, tessuti, ceramica, suppellettili domestiche,
Cambridge - Mass., 1975, pp. 117-120). della città è uno sradicato.” Adolf Loos, Architektur,
ossia l’industria d’arte, o come si suol dire, le
1910, in Ins Leere gesprochen Trotzdem, Herold,
arti tecniche.” Gottfried Semper, Der Stil in den
14 Il matematico tedesco Heinrich Heesch ha Wien-München 1962 (trad. it. di Sonia Gessner,
technischen und tektonischen Künsten; oder,
catalogato le ventotto possibili ripetizioni sul Architettura, in Parole nel vuoto, Adelphi Edizioni,
Praktische Aesthetik. Ein Handbuch für Techniker,
piano di una ‘tessera’ (tile), portando allo studio Milano 1972, p. 241).
Künstler und Kunstfreunde, Frankfurt am Main,
teorico di quello che si chiama ‘tessellation’. Per
1860, (trad. it. in id. Lo stile, Editori Laterza, Roma-
una trattazione rigorosa del tema della tessellation 27 Adolf Loos, Intérieurs, 1898, in Ins Leere
Bari 1992, p. 17).
di una superficie e dei gruppi di simmetria nel gesprochen Trotzdem, Herold, Wien-München
piano, vedi anche Slavik Vlado Jablan, Symmetry, 1962 (trad. it. di Sonia Gessner, Interni. Un preludio,
5 Il manoscritto citato, del 1852, conservato
Ornament and Modularity, Word Scientific in Parole nel vuoto, Adelphi Edizioni, Milano 1972,
presso la National Art Library del Victoria
Publishing, River Edge (New Jersey) 2002. pp. 18-19).
and Albert Museum alla segnatura 86.FF.64.,
era servito a Semper per avere un incarico di
16 Konrad Wachsmann, allievo prima di Heinrich 31 “Da una parte abbiamo un tipo di insegnamento
insegnamento da Henry Cole, direttore della
Tessenow e poi di Hans Poelzig, diventa uno basato sull'esposizione graduale del mestiere, sulla
National School of Design. “La maggior parte
dei massimi esperti di costruzioni in legno, e abilità del novizio di imitare attraverso la pratica,
dei prodotti artistici e industriali presentano un
poi, dopo la sua fuga negli USA, un teorico di sulla sua reazione alle sanzioni, alle penalità, o
carattere misto e sono legati a più di una delle
sistemi reticolari spaziali basati su giunti metallici allo stimolo dei sorrisi e delle minacce. [...] La
quattro famiglie in questione [n.d.r. va da sé che
standardizzati. Vedi Konrad Wachsmann, caratteristica più importante di questo tipo di
la cosa vale anche per i lavori in metallo]. Devono
Holzhausbau, Ernst Wasmuth Verlag AG, Berlin sapere è che le regole non sono esplicite, ma si
essere collocati e sistemati nella collezione in
1930 e Konrad Wachsmann, Wendepunkt im rivelano, praticamente, attraverso la correzione
maniera tale da costituire le tappe intermedie
Bauen, Kraußkopf-Verlag, Wiesbaden 1959 (trad. degli errori. Il secondo tipo di insegnamento tenta,
fra gli estremi che delimitano la raccolta, formati
it. di Paolo Rotti, Una svolta nelle costruzioni, in qualche grado, di rendere esplicite le regole.” In
invece dagli oggetti che rappresentano le funzioni
prefazione di G. C. Argan, Il Saggiatore, Milano Cristopher Alexander, Notes on the synthesis of
sopracitate con la massima purezza. Il progetto di
1960). form, Harvard University Press, Cambridge 1964,
una Collezione, dunque, forma un quadrato, i cui
(trad. it. da Sergio Los, Note sulla sintesi della
quattro angoli costituiscono i punti di giunzione
18 “La tecnica cerca sempre di ottenere la più forma, Il Saggiatore, Milano 1967, pp. 42-43).
con le altre raccolte che, prese insieme, si
piccola forma possibile e la più grande energia,
completano fra loro” in Gottfried Semper, The
accetta la forma solo in quanto inevitabile, per il
28 29
Connettere, plasmare, Valentina Auricchio Luisa Collina
Simona Galateo Cino Zucchi
impilare, disporre.
La costruzione di un ordinamento
come pratica artigianale
Cosa significa dare vita a un progetto culturale come una Dare vita a un’esposizione oggi deve percorrere necessaria-
mente altre strade. Essa non può ambire (o limitarsi) a proporre
mostra, in un’epoca in cui tutto è ormai a portata di web?
quanto è ancora ignoto, come una rivista di gossip che dopo
In cui comodamente, con il semplice gesto di qualche dito, pochi giorni è già obsoleta, ma deve creare nuove domande e
navighiamo in luoghi inusuali, accedendo a un archivio stimolare nuovi punti di vista su quanto ci circonda.
infinito e in continua evoluzione di informazioni? Dati e Deve agire criticamente, ovvero operare delle distinzioni, delle
esclusioni, dei percorsi, dei rapporti tra le cose che espone.
immagini di ogni genere circolano via etere ad alta velocità Selezionare, ordinare, creare una sequenza, sono le azioni
e densità. Portali di architettura e di design nutrono ogni principali di un ordinamento; individuare i filtri attraverso i quali
giorno il nostro desiderio di scoperta e di novità. setacciare le molte informazioni che ci circondano è il princi-
pale dibattito all’interno del team curatoriale, e la modalità per
proporre nuovi percorsi interpretativi.
Con questa consapevolezza ha preso avvio il progetto di
Sempering: un processo lungo, complesso e articolato, che ha
accompagnato la realizzazione della mostra stessa.
L’intento che lo fonda è quello di esplorare due campi, l’archi-
tettura e il design, troppo a lungo mantenuti vicendevolmente
lontani: una prima scelta che porta inevitabilmente ad abban-
donare categorie disciplinari sedimentate per andare a indivi-
duare, o a riscoprire nel passato, principi validi in entrambi gli
ambiti progettuali.
Il pensiero di Gottfried Semper si è insinuato quasi inavverti-
tamente nel corso dell’esplorazione, e poi progressivamente
in modo più consapevole nella ricerca; grazie al suo singolare
vissuto di studente di matematica, architetto, storico, critico
di architettura comparata, progettista di allestimenti, esper-
to di policromia dell’antichità, ricercatore sulle arti industriali
(Kunstindustrie), docente di metallurgia presso la neonata
Scuola di Design di Londra, e successivamente professore di
architettura al celebre Politecnico di Zurigo.
Di questo lungo percorso l’attenzione si è concentrata su un
frammento della sua attività culturale, dal 1850 al 1860, un
decennio in cui Semper si trova al centro del dibattito allora
nascente in merito al rapporto tra arte, artigianato e produzio-
ne industriale; tra progetto e realizzazione; tra nuovi materiali,
30 31
possibilità tecniche e imitazioni stilistiche; tra pre-modernità e 1 Tomás Maldonado,
società industriale. Disegno industriale:
un riesame, Feltrinelli,
Dentro alla grande serra del Crystal Palace, Semper vede la Milano 1991 [I ed. orig.
capanna caraibica ma anche la sedia n.14 in legno curvato di 1976], p.25.
Michael Thonet; osserva i manufatti esposti (sia oggetti funzio-
nali che inutili soprammobili; sia articoli industriali che prodotti 2 È dell’11 ottobre
1851, pochi giorni
artigianali provenienti dalle colonie) e studia i macchinari atti prima della chiusura
alla loro fabbricazione. dell’Esposizione
L’insieme che si offre allo sguardo denuncia grande fermento e Universale, il testo
varietà, ma anche un “atroce cattivo gusto” 1 - 2 . di Gottfried Semper,
“Wissenschaft,
È proprio in quegli anni che nei suoi scritti Semper mira a ripor- Industrie und Kunst:
tare ordine tra la grande eterogeneità dei manufatti che lo cir- Vorschläge zur
condano; un’attitudine a riscoprire l’essenziale e a riorganizzare Anregung nationalen
una cultura materiale in perenne movimento che ha dato avvio Kunstgefühles bei dem
Schlüsse der Londoner
alla nostra idea di interpretare e classificare alcuni principali Industrie-Ausstellung”,
processi di form-making contemporanei. una delle prime analisi
rigorose sull’industria
artistica e con essa
A un anno dall’Esposizione Universale sull’emergere di nuovi
di Milano, e più di centocinquant’anni materiali e nuovi
processi produttivi;
dopo la pubblicazione dei suoi scritti, che nuovi mercati e nuove
classificazione avrebbe adottato Gottfried società capitalistiche.
32 33
L’ordinamento come corpo sperimentazioni (dall’infanzia all’età adulta), di riflessioni
e revisioni. Superato questo spazio, che apre e chiude il percor-
so, si offrono alla vista del visitatore le otto sezioni della mostra,
Sempering si svela in modo chiaro, facilmente comprensibile e rigorosamente articolate in spazi uguali, scandite da diaframmi
lineare nell’organizzazione dei propri contenuti. Il grande spazio che evocano la tettonica del costruire ma anche il concetto
del MUDEC è articolato in nove sezioni, di cui una è destinata ad semperiano della parete come intreccio leggero.
aprire e a concludere il percorso espositivo, mentre le altre otto, I progetti selezionati sono il frutto di una ricerca che ha guarda-
una per ciascuna lavorazione individuata, si offrono liberamente to alla produzione internazionale dell’ultimo decennio di archi-
al visitatore, volutamente prive di una sequenza predeterminata. tetture, paesaggi e oggetti d’uso, attraverso il filtro classificato-
La prima sezione introduce l’ospite al tema, alla sua origine, alla rio delle otto pratiche individuate. Ogni progetto esposto è stato
sua contemporaneità, così come alla spiegazione, in forma di scelto non tanto per la propria unicità, quanto, al contrario, per
nuovo lemma, del titolo della mostra. A questo fanno seguito al- la capacità di rappresentare un modo di operare comune ad altri
cuni documenti di Gottfried Semper relativi a Die vier Elemente progetti attuali; esso è stato incluso non per emergere tra gli
der Baukunst e Der Stil, lavori che ci hanno guidato nell’impo- altri, ma per dare origine a comparazioni e rimandi. Il percorso
stazione della mostra. non trova ragione d’essere nei suoi singoli elementi, bensì nelle
Al centro, disposti in modo introverso quasi a volere indurre il vi- sequenze e negli intrecci, nelle risonanze da essi creati; come
sitatore a scoprire il proprio contenuto, sono posizionati quattro dei ricevitori di segnali deboli e diffusi, capaci di ritrasmettere
grandi armadi, sorta di Wunderkammern contemporanee, che insieme messaggi amplificati e comprensibili.
testimoniano alcuni episodi della storia moderna del design e L’insieme dei progetti selezionati per ciascuna sezione testimo-
dell’architettura inerenti il tema: si tratta di una selezione di di- nia in modo diretto, quasi auto-evidente, la pratica ‘semperia-
segni originali del 1949 di Paul Schmitthenner pubblicati postu- na’ che li ha generati, dando origine a dialoghi e rimandi tra le
mi nel libro Gebaute Form nel 1984; una sequenza di disegni di architetture e i prodotti esposti a prescindere dalle diversità di
Sigurd Lewerentz e alcune foto dei progetti di Miguel Fisac, che scala, di funzioni e di contesti in cui essi sono stati concepiti.
evidenziano un lavoro paziente e quasi maniacale sul tema della Nomi ormai noti del panorama internazionale si affiancano così
muratura in mattoni e sul cemento armato; una serie di esercizi a progettisti più giovani e meno conosciuti; piccoli accessori e
didattici svolti da studenti del Bauhaus nel quadro dei Vorkurse oggetti d’uso mostrano similitudini con arredi e progetti di interi
guidati da Josef Albers, inerenti i temi delle textures, della strut- edifici; prodotti di comparti tradizionali del made in Italy si con-
tura e della spazialità a partire da un semplice foglio di carta. frontano con manufatti meno usuali.
Perimetrano lo spazio esempi più vicini all’oggi, pratiche proget- L’esito di tale ricerca si materializza in un’esposizione densa di
tuali che hanno luogo in ambito sia professionale che didatti- contenuto, ampia di sguardo, ma selettiva e rigorosa nella indi-
co. Una sequenza di modelli di studio di Michele De Lucchi e 3 “I docenti, con viduazione dei casi.
Michele Reginaldi, disposti su una scaffalatura in modo denso e l’eccezione di Aicher, Ne emerge una fotografia del progetto contemporaneo ricca e
apparentemente disordinato, narra l’importanza della pratica del provenivano tutti dal complessa, in cui coesistono lavori fortemente radicati nei pro-
Bauhaus: Josef Albers,
“pensare attraverso le mani”, del procedere nella progettazione Walter Peterhans,
pri contesti e altri che reinterpretano e reinventano pratiche se-
per continue e ricorrenti prove ed errori, simulando volumi, pat- Helene Nonné-Schmidt dimentate altrove, dando vita a un gigantesco e continuamente
tern, nodi e tessiture. Chiude la serie di memorabilia un insieme (vedova di Jospeh mutevole “telefono senza fili” di immagini e pratiche progettuali.
di esercizi progettuali di studenti di architettura e design. Tra Schmidt e allieva di Un quadro variegato, dove industria e artigianato, processi
Paul Klee) e lo stesso
questi sono selezionati alcuni modelli legati a esperienze didat- Bill. L’impostazione
produttivi avanzati e forme riscoperte di manualità, innovazione
tiche svolte alla Scuola di Ulm nei corsi di basic design (deno- era forzosamente globalizzata e tradizioni locali si fondono in combinazioni inedite,
minati Grundkurs o Grundlehre) nella scia dell’impostazione già bauhausiana.” In quanto mai lontano dagli ideali di universalismo e produzione in
sperimentata dal Bauhaus 3 . Tale approccio didattico interdi- Marina Bistolfi, La serie tipici del Moderno.
HfG di Ulm: speranze,
sciplinare, incentrato sul learning by doing, ha influenzato per sviluppi e crisi, in
molto tempo i percorsi formativi in tutto il mondo. “Rassegna”, n. 19,
Questo insieme di modelli rimarca l’importanza delle attività Il contributo della
pratiche, in cui tecniche costruttive e materiali si confron- scuola di Ulm / The
Legacy of the Ulm
tano con il processo di costituzione della forma. Un’ulteriore School, Editrice
testimonianza di come il tema del rapporto tra mezzi e fini, C.I.P.I.A. srl, Bologna,
tra ‘metodi’ e ‘forme’ sia antico, ma costantemente oggetto di settembre 1984, p.9.
34 35
Scaldamuscoli.
Modelli e prototipi di studio
“Bisogna lavorare a più cose alla volta. È il rendimento L’attività progettuale ha spesso bisogno di una produzione paral-
migliore, l’una approfitta dell’altra, e ognuna è più se stes- lela che la preceda, l’accompagni o la segua; se il progetto basato
sa, più pura; poiché delle idee che vengono, si spedisce su di un programma deve essere costruito a partire dai propri
ciascuna dove è meglio al suo posto, poiché ci sono più dati, e deve rispondere a tutte le condizioni e regole esterne che
posti che attendono.” lo rendono possibile, questa attività parallela ha piuttosto come
Paul Valéry, Rhumbs, 1926 obiettivo la scoperta e l’obbedienza ad altre leggi più misteriose,
ma non per questo meno severe: le regole della forma stessa
“Il nostro spirito è fatto di disordine, più un bisogno di nel suo farsi, nella creazione di rapporti interni tra le sue parti;
mettere ordine.” rapporti di connessione, di grammatica, di proporzione, di asso-
Paul Valéry, Mauvaises pensées et autres, 1942 nanza e contrasto.
Per il filosofo Luigi Pareyson, il procedimento artistico non può
“Tutto quello che uno sa può servire in tutto quello che si né deve seguire regole o procedure date, ma deve cercare le
fa. L’intelligenza è il servirsi di tutto. Essa è dunque una proprie regole nel corso del suo farsi; è proprio la ‘riuscita’ dell’o-
sorta d’immoralità, e c’è del crimine nel colpo di Genio.” pera, il suo successo formale, che rende queste valide in forma
Paul Valéry, Mauvaises pensées et autres, 1942 retrospettiva, come punti di arrivo che riescono a dare senso e
direzione al suo procedere ‘a tentoni’.
“Una cosa riuscita è una trasformazione di una cosa man- Le prove, gli errori, i rami morti, le variazioni sul tema non sono
cata. Dunque una cosa mancata non è mancata che per quindi nel progetto aspetti da minimizzare o eliminare, ma piut-
abbandono.” tosto suoi elementi costitutivi, profondi. L’esortazione di Samuel
Paul Valéry, Tel Quel, 1941 Beckett a “sbagliare, sbagliare, sbagliare meglio” appare in que-
sto senso la condizione della riuscita finale.
Esito fisico di questa ricerca, una serie di prototipi, di plastici di
studio, di percorsi esplorati e poi abbandonati, di figli non ancora
nati riempiono gli scaffali di studi di architetti e designer e delle
aule e laboratori dove si insegna la loro disciplina.
Ma possiamo anche guardare la stessa scena da un altro punto
di vista, complementare al modo di agire sopraddetto, al suo
procedere per salti e intuizioni: è la dimensione artigianale del
lavoro di studio; la sua precisione, il suo gusto di ‘far bene’, il suo
soffermarsi sulla risoluzione tecnica di problemi di costruzione
dello stesso modello. Anche questa dimensione agisce come
momento di comprensione progressiva della dimensione sintat-
tica del manufatto sul quale stiamo lavorando, della sua struttura
interna; fino ad arrivare a quella ‘consistenza’, quella sensazione
di congruenza delle parti tra loro, di perfezione che un lavoro
‘perfetto’ (in senso etimologico, ‘finito’) deve avere. (L.C., C.Z.)
36 37
Armadio Estense, Michele De Lucchi, con Philippe Nigro, Design Gallery Milano, 2009. Costruzioni per l’architettura, Morfologie della verticalità, Strutture leggere, Michele Reginaldi.
38 39
Paul Schmitthenner Sigurd Lewerentz
I diversi caratteri di materiali e tecniche Le molte tessiture della muratura in mattoni
Gebaute Form. Variationen über ein Thema Riproduzione dei disegni della chiesa di St. Mark, Björkhagen, 1956-60
(La Forma Costruita. Variazioni su un tema), 1949.
Nel panorama della cultura architettonica pensiero costruttivo in un linguaggio socialmente Sigurd Lewerentz, compagno del più famoso Nella copertura di ambedue le chiese Lewerentz
tedesca del secolo scorso, Paul Schmitthenner condiviso. Nel suo lavoro ‘la Casa’, Schmitthenner Gunnar Asplund nella grande avventura del usa una tecnica conosciuta, quella di volte a botte
appartiene forse all’ala che si identifica con la sceglie un soggetto convenzionale quale una casa cimitero Skogskyrkogården a Stoccolma, è stato ribassate in mattoni che poggiano su putrelle
tradizione e con la ricerca di uno ‘stile nazionale’, unifamiliare per ragionare sul ‘carattere’ di diverse solo recentemente riconosciuto come maestro in acciaio, creando strane superfici svergolate
in parziale opposizione al programmatico facciate in rapporto a diverse scelte costruttive: indiscusso dalla critica internazionale. Dopo attraverso l’inclinazione progressiva delle
internazionalismo della Bauhaus. Nei suoi scritti il rivestimento in legno a doghe verticali – dove decenni professionali dall’esito incerto, Lewerentz seconde. Nei muri esterni di Klippan, Lewerentz
teorici come nella sua prassi professionale, egli il marcapiano architettonico maschera il giunto progetta e costruisce i suoi due capolavori, la enfatizza il contrasto cromatico tra il mattone
cerca di porre in relazione diretta il linguaggio tra le assi –, quello in doghe orizzontali – dove chiesa di St.Mark a Björkhagen (1956-60) e quella scuro e il corso in malta chiaro intenzionalmente
architettonico del classicismo ‘minore’, alle le paraste verticali fungono ancora da giunti –, i di St. Peter a Klippan (1963-66). Al di là della non rifinito, ed esplora – disegnando mattone per
prese con l’architettura di tutti i giorni, con muri in mattoni, in pietra, in intonaco (solo per loro spazialità emozionante e dei loro dettagli mattone – pressoché tutte le combinazioni nelle
l’esperienza dei ‘mastri costruttori’. Quella che quest’ultimo, vero rivestimento ‘semperiano’, curati, questi due edifici rappresentano anche disposizioni degli stessi, impilandoli o sfalsandoli
lui chiama ‘gebaute Form’ (forma costruita) non è egli ammette l’uso del colore e della decorazione una sorta di ‘saggio di bravura’ sulle possibilità secondo una variazione continua che ne reinventa
nient’altro che la sedimentazione di un originario dipinta). (c.z.) espressive dell’opera muraria in mattoni pieni. il carattere. (c.z.)
40 41
Miguel Fisac Bauhaus
Il cemento armato come estremo plastico Educare il pensiero costruttivo
Editorial Dolar, Carretera de Burgos, Madrid, 1974. Foto di esercizi didattici sulla carta, Vorkurs di Josef Albers, 1926-28.
Gran parte della vita professionale di Miguel cemento sia un materiale plasmabile che si adatta I corsi propedeutici comuni a tutti gli studenti del per le loro proprietà riscontrabili attraverso la
Fisac, architetto spagnolo dal talento multiforme, alla forma del suo stampo premendo contro le sue Bauhaus, istituiti a partire dal 1920, costituiscono vista ed il tatto, spesso catalogati e comparati
è dedicata a capire il rapporto tra il materiale pareti, egli inizia a usare casseforme costruite uno dei tratti distintivi della didattica della scuola. tramite coppie di opposti (liscio-ruvido, duro-
composito del cemento armato e le potenzialità da una gabbia di tondini metallici che regge Attraverso la sequenza dei docenti incaricati del molle, leggero-pesante, freddo-caldo, spigoloso-
strutturali e architettoniche di suoi usi innovativi una membrana plastica capace di deformarsi corso (Johannes Itten dal 1920 al 1923, László amorfo, adesivo-assorbente) e scale visuali (come
come quelli delle ‘travi-vertebra’ di ventidue metri nel momento del getto, e quindi di generare nel Moholy-Nagy dal 1923 al 1928 e, infine, Josef maglie strette-larghe, trasparente-traslucido-
di luce da lui progettate per il Centro di Studi cemento armato bizzarri pattern conseguenti alla Albers dal 1923 in affiancamento e a partire dal opaco, chiaro-opaco-spesso). Su tali conoscenze
Idrografici (1963) o la ‘Pagoda’ dei Laboratori Jorda forma e alla disposizione della maglia. Il risultato 1928 come unico responsabile fino alla chiusura del analitiche percettive si fondano gli esercizi
(1968), ambedue a Madrid. Se nei lavori precedenti formale oscilla tra l’apparenza di un ‘materasso 1933) è possibile leggere, in filigrana, i mutamenti didattici sperimentali, inerenti la struttura, la
Fisac utilizza casseforme lignee sottoposte a solido’, a quello di una corteccia o di una pelle di indirizzo didattico della scuola, da un approccio tessitura e la fattura del processo di lavorazione.
diverse curvature, nella parte finale della sua animale, fino a rappresentare un’interpretazione riformista romantico a istituto d’avanguardia Il foglio di carta costituisce per Josef Albers una
carriera egli apre una sperimentazione formale contemporanea delle murature a bugnato rustico d’arte e design per l’industria. In comune a queste base da cui partire per ‘ricavare qualcosa di più’ di
senza precedenti. Partendo dal concetto che il di alcuni edifici della storia. (c.z.) tre esperienze emerge l’attenzione per i materiali, ciò che è. (l.c.)
42 43
[l’azione del muratore]
im-pi-là-re L’azione dell’impilamento implica la
sovrapposizione di elementi solidi che, grazie
v. tr. [dal fr. empiler, der. alla forza di gravità e alle leggi fisiche legate al
baricentro, formano una figura eretta e stabile.
di pile «pila»]. – Disporre a pila, L’impilamento di elementi uguali tra loro o di diverse forme
in modo da formare una pila prodotto risultante da due tecniche originarie, la tessitura e
la stereotomia. Quest’ultima lavora con materiali che offrono
una forte resistenza alla compressione, blocchi solidi e spessi,
(è voce d’uso region. o tecn.): suscettibili di essere lavorati nella loro massa per raggiungere
la forma desiderata.
i libri, le scatole, i mattoni, I bambini imparano a impilare gli oggetti appena acquisiscono
il controllo della propria mano: è una gestualità quasi istintiva,
forse per il desiderio di costruire e poi distruggere, forse per la
le balle di fieno. necessità di dare un senso alle cose, per mettere ordine; da adul-
ti impiliamo carte, camicie stirate, stoviglie, libri, sedie.
L’impilamento non richiede per forza un ordine; esso può essere
irregolare e disordinato, può costruire colonne, parallelepipedi,
tumuli, piramidi, ma anche forme più complesse o curve; può
creare pieni intervallati da vuoti, sporgenze o rientranze.
La sfida dell’impilare è quella di esplorare in forma empirica le
leggi della statica. Quando si costruisce una piramide (sia essa
di carte da gioco, di barattoli o di bicchieri di carta), si fa a gara
a chi riesce a realizzare quella più alta nel minor tempo.
È un esercizio, un passatempo, oppure una pedagogia elemen-
tare; un insegnamento per i bambini, ma anche per
i progettisti in formazione.
Nelle architetture e negli oggetti di design selezionati, l’impila-
mento propone la ripetizione di un modulo o la sovrapposizione
di elementi seriali dalla geometria definita e formalmente simili.
L’azione dell’impilare non richiede sempre la ‘modularità’ delle
forme: i muri a secco possono essere realizzati da pietre con sa-
gome irregolari; non è quindi la forma e la dimensione del modulo
che determina l’azione, ma la capacità di combinare elementi
diversi che rispettino le leggi della statica. L’esito consiste in
architetture e prodotti generalmente monomaterici, caratterizzati
da sagome articolate, che si elevano verticalmente. (V.A.)
46 47
50-51 A-3 56-57 A-9
Hagit Pincovici. miniforms, Galena TomÁs Alonso. Arco & Tomás Alonso, Mushiki
A-a 2013 – Rovere laccato A-7 2011 – Massello di rovere, impiallacciato di rovere,
Orange Architects, The Cube — Giulio Iacchetti. Magis, Eur plastica
2015 – Sin el Fil, Beirut, Libano Designer israeliana e artigiana di terza 2013 – Polipropilene espanso sinterizzato —
— generazione, laureata presso la Bezalel Academy — Il prototipo, creato nel corso di un workshop
Ogni piano della torre residenziale contiene una of Art and Design di Gerusalemme nel 2005, Hagit Progetto ispirato al “Colosseo Quadrato”, Palazzo promosso dall’azienda olandese Arco e
o due unità abitative, contraddistinte da una realizza prodotti che stabiliscono un dialogo tra delle Civiltà presso il Quartiere EUR di Roma OKAYstudio, si ispira alla tradizionale vaporiera
struttura reticolare che permette l’apertura di un artigianato e industria unendo lavorazioni in legno (Giovanni Guerrini, Ernesto Lapadula e Mario giapponese di bambù. Attraverso un meccanismo
intero lato. La sovrapposizione sfalsata dei piani massello e forme irregolari. Romano) di matrice razionalista, caratterizzato semplice, i cilindri che compongono la cassettiera
permette di ricavare un’ampia terrazza esterna da settantasette archi per facciata, realizzato per sono incernierati ad un elemento verticale che
sulla copertura dell’appartamento sottostante, A-4 l’Esposizione Universale del 1942 che non ebbe garantisce la stabilità e l’apertura.
con una spettacolare vista sulla città. Nendo. Hem, Chain Shelving mai luogo a causa della Seconda Guerra Mondiale.
2015 – MDF
A-1 — A-d 60-61
Shay Alkalay, Raw Edges. Established Il sistema composto da cubi modulari permette la Lynch Architects, Kings Gate
and Sons, Stack – Neutral Pallet personalizzazione dello spazio con il supporto di 2015 – Londra, Regno Unito A-f
2008 – Compensato di betulla, pannelli di fibra, un configuratore digitale. I cubi sono aperti da un — Antón García-Abril, Music Studies Center
acciaio, lacca trasparente lato e possono essere impilati o affiancati creando La facciata dell’edificio di Kings Gate – parte 2002 – Santiago de Compostela, Spagna
— delle catene verticali e orizzontali. di un più grande progetto di rinnovo urbano – è —
La collezione Stack è stata presentata per la realizzata in pietra calcarea del Giura e i paramenti I massi di granito con cui è stata costruita la
prima volta in una mostra curata da Martino metallici sono stati colorati in bronzo. La facciata facciata del centro studi rimangono “non finiti” sul
Gamper, subito dopo gli studi svolti presso la Royal 54-55 principale è posta a sud e incorpora ampie lato a vista, mettendo in evidenza i segni della loro
College of Art. Una torre di cassetti sovrapposti terrazze, delimitate dal grande schermo in lastre estrazione dalla cava alla ricerca di un’espressione
fuori asse per sfidare la percezione di stabilità e A-5 di pietra che la proteggono dalla luce del sole. primaria del materiale, reinterpretando la
di funzionalità. Stack appartiene alla collezione Studio Formafantasma tradizione del bugnato rustico in una forma
permanente del MoMA di New York. (Andrea Trimarchi, Simone Farresin). contemporanea.
Piatnik & Söhne, Wien Spielkarten 58-59
2012 – Carta A-10
52-53 — A-e ALLT Studio. Autoproduzione, Woodstack
Prodotto vincitore di un concorso promosso Francisco Aires Mateus - Manuel Aires 2011 – Legno di abete rosso
A-b dall’ente del turismo di Vienna per l’ideazione di Mateus, Houses for eldery people —
Elemental, UC Innovation Center un souvenir tridimensionale capace di catturare 2010 – Alcácer do Sal, Portogallo Le cataste di semilavorati di legno, caratteristiche
Anacleto Angelini lo spirito della capitale austriaca. Le illustrazioni — dei contesti industriali, in segherie e magazzini,
2014 – Santiago, Cile sulle carte sono tratte da riferimenti storici della I volumi delle stanze, sovrapposti e sfalsati, sono state di ispirazione per questo progetto in
— Vienna modernista. affacciano solamente sulle terrazze private degli cui, attraverso la sottrazione di elementi impilati,
L’aspetto severo del centro di ricerca, composto alloggi, creando un complesso di unità abitative si creano cavità funzionali e oggetti per l’uso
da volumi chiusi che si alternano a grandi vuoti, A-6 connotato da una forte volontà di astrazione domestico.
non lascia prevedere l’articolazione elaborata Paolo Ulian. Le Fablier, Numerica formale e da una sorta di straniamento di scala.
dei percorsi che si snodano al suo interno, in un 2011 – Marmo bianco di Carrara
alternarsi di spazi ampi, piccole piazze, luoghi di — A-8
incontro e scambio. Libreria componibile realizzata nell’ambito di Keiji Ashizawa Design. Legno: Kimura Wood
un progetto più ampio in cui il designer è stato Work (Takayuki Kimura); Coltelli: Nigara Knife
A-2 chiamato a realizzare una famiglia di prodotti in (Toshihisa Yoshizawa); Urushi: Tsagaru Urushi
Zaven. Atipico – La Piacentina, Pila serie limitata utilizzando scarti aziendali e nuove Spirit LLC (Masato Kimura), Hirosaki Knife Box
2010 – Gres tecnologie. Il prodotto è composto da quattro 2011 – Legno di Paulownia, legno di melo e finitura
— moduli sovrapposti riprendendo la numerazione giapponese
Tra i fondatori di Something Good, marchio romana da I a IV. —
promotore di prodotti editoriali realizzati in Progetto voluto dalla Camera di Commercio e
collaborazione con piccole realtà produttive A-c dell’Industria di Hirosaki e diretto da Yo Muraya.
italiane, Zaven è una realtà veneziana fondata Baumschlager Eberle, ETH e-Science Lab I coltelli di Hirosaki, con oltre mille anni di
nel 2006 da Enrica Cavarzan e Marco Zavegno. 2008 – Zurigo, Svizzera storia, sono avvolti dalle proprietà protettive del
L’oggetto nasce dalla sovrapposizione di dischi — tradizionale legno giapponese di Paulowina e dal
concentrici di materiale ceramico. Dietro il sistema modulare delle facciate legno di melo, estratto dalla rinomata coltivazione
ritmate dalle lamelle in travertino, la parete della città.
completamente vetrata dell’edificio universitario
è protetta da circa settecento tende da sole, in
modo da garantire il miglior sfruttamento della
luce naturale durante il giorno e offrire ombra
nelle ore più calde.
48 49
A-a
A-1
50 51
A-b A-3
A-2 A-4
52 53
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A-6 A-c
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A-8
A-e
A-e A-9
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A-f
A-10
60 61
[l’azione dell’impagliatore e del tessitore]
in-trec-cià-re Nell’ambito delle arti applicate, l’azione
dell’intreccio è saldamente connessa alle fibre
v. tr. [der. di treccia] io intréccio, variegate dell’universo tessile.
ecc. – Unire a treccia, torcere I tappeti e i tessuti per rivestimento di Gunta Stölzl (unica donna
direttrice del laboratorio tessile della Bauhaus), Anni Albers e
Margarete Willers sono veri saggi tridimensionali e materici sul
insieme fili o altri elementi tema del colore e della forma, ispirati dalla loro formazione con
maestri delle arti visive quali Paul Klee, Wassily Kandinsky e
treccia: i capelli, i trefoli di un dal francese arts décoratifs, dove l’aggettivo evidenzia l’aspetto
ornamentale a discapito di quello funzionale.
Nel quadro dell’intenso dibattito tra artigianato e industria, in
cavo; steli, giunchi, paglia; un Italia essa è collocata tra le ‘arti minori’. Tutt’oggi il suo apprendi-
mento è affidato ai maestri artigiani che ne custodiscono i saperi
cordoncino a (o con) un nastro. nonostante il tentativo di riscatto attuato agli inizi del XX secolo
con la Deutsche Werkstätte prima e il Bauhaus poi.
Ma se la meccanizzazione della tessitura – e la tecnica dello
Jacquard come sua versione ‘decorata’ – è uno degli elementi
portanti della rivoluzione industriale, la produzione di cesti e altri
oggetti intrecciati in varie materie flessibili – in inglese definita
basketry – è destinata per la sua natura produttiva a rimanere
una tecnica artigianale.
Lo stesso Gottfried Semper insiste nel vedere l’origine tessile
dei diaframmi spaziali non portanti – in tedesco Wand significa
‘parete’ e Gewand significa ‘vestire’ - considerandoli piutto-
sto come delle stuoie o dei tappeti appesi che come dei muri.
Nell’evoluzione dell’architettura moderna, la funzione del soste-
nere un peso e quella di delimitare uno spazio si sono sempre
più differenziate tra loro, fino a generare il cosiddetto curtain
wall; ma anche nella produzione di oggetti, il tema del disegno
della ‘pelle’ di un oggetto costituito da vari strati ha avuto un
peso sempre maggiore.
Nella scelta degli oggetti e delle architetture in mostra, l’indagi-
ne sul tema dell’intreccio evidenzia i motivi formali sedimentati
nei secoli di questa arte che unisce topologia e materia, ma
anche le nuove possibilità di ‘variazione sul tema’ date da tecno-
logie avanzate e da sperimentazioni sempre più libere. (V.A.)
64 65
68-69 La collezione di cesti è frutto di un workshop B-8 B-11
svolto dalla designer francese in collaborazione Marco Ferreri. Collezione dell’autore – Marc Sadler. Foscarini, Tress
B-a con la comunità di donne a Bulawayo in I-mesh, Forte Fibra 2008 – Materiale composito su base di fibra di
Ville Hara / Aalto University Wood Zimbabwe, nel corso di un progetto per la 2013 – Fibra di vetro vetro laccato, metallo verniciato e alluminio
Program, Kupla – the bubble salvaguardia del tradizionale sapere artigianale — —
2002 – Korkeasaari Zoo, Helsinki, Finlandia locale. La collezione è composta da manufatti realizzati Una treccia che diventa struttura, decoro e
— attraverso un processo di fusione dei minerali schermatura grazie a un nastro di materiale
La torre di avvistamento situata nello zoo B-b poi stabilizzati e filati, oppure da polimeri, composito avvolto con un processo chiamato
Korkeasaari è stata progettata da Ville Hara quando Kengo Kuma & Associates, SunnyHills estrusi per essere poi trasformati in filati. Le rowing che permette di ottenere un risultato
era ancora studente, dopo aver vinto il premio 2013 – Minato, Tokyo, Giappone fibre ad altissimo modulo elastico di derivazione controllato, ma allo stesso tempo casuale. La fonte
del Wood Studio Workshop presso la University — aereospaziale sono intrecciate da una macchina di luce presente all’interno del corpo sottolinea
of Technology di Helsinki. La sua stereometria SunnyHills è un negozio specializzato nella secondo un pattern personalizzato. l’effetto grafico dell’intreccio.
semplice, che ricorda quella di un animale marino, vendita di torte all’ananas, dolce tipico taiwanese.
è ottenuta curvando grandi travi di legno lamellare L’edificio simula la forma di un cesto di bambù, B-c
che sostengono anche i livelli interni. realizzato con un sistema di tralicci intrecciati che Hild und K, AGFA Tower Block 76-77
si chiama Jigoku-Gumi, un metodo tradizionale 2010 – Monaco, Germania
B-1 giapponese di costruzione con i listelli di legno. — B-e
A Gente Transforma, Marcelo Rosenbaum, Gli elementi orizzontali e verticali della facciata EMBT Miralles Tagliabue,
Pedrita Studio. Artigiani di Várzea Queimada, B-5 – balaustre e sporti, colonne e architravi – in Spanish Pavilion for EXPO Shanghai
Bogoió Toca Collection ALVARO CATALÁN DE OCÓN. ACdO genere interpretati in chiave “tettonica”, sono 2010 – Shanghai, Cina
2012 – Paglia di Carnauba (con il supporto di artigiani in Colombia, Cile e qui trasformati nella trama e ordito di un grande —
— Etiopia), PETlamps Collection intreccio che sottolinea il carattere aggiunto Il volume sinuoso del padiglione è realizzato con
Per molte generazioni il bogoió era una tipologia 2012-2016 – Bottiglie in PET e fibre naturali dell’intervento di rifacimento della facciata di una una struttura di acciaio sulla quale si appoggia
di cesto brasiliano per il trasporto dei viveri. La — struttura esistente. un rivestimento di elementi in vimini intrecciati
collezione riscopre questa tradizione creando Una collezione di lampade provenienti da diversi in diverse maniere, e montati in una sequenza
forme inedite. Si tratta di un progetto di PETlamp workshop. Il percorso è iniziato in che richiama una serie di caratteri cinesi riferiti a
valorizzazione delle conoscenze locali attraverso Colombia nel 2012 per poi passare in Cile e infine 74-75 elementi naturali quali il sole e la luna.
un processo collettivo. in Etiopia. Il progetto ha una finalità sostenibile,
perché utilizza scarti di bottiglie in PET locali, ma B-d B-12
B-2 anche etnografico, perché ogni linea di prodotti Shigeru Ban Architects, Aspen Art Museum Eligo. Antonello Utzeri, Cesti Italiani, intrecci,
Juan Cappa. Autoproduzione, Basket Lamp descrive tradizioni culturali regionali. 2014 – Aspen, Colorado, USA persone, luoghi e piante della cesteria italiana
2013 – Legno di pino, frassino e quercia, — 2015 – Essenza di canna di fiume, salice e mirto
impiallacciatura e legno massello B-6 Le facciate esterne di fasce di legno intrecciato —
— Antonio Rodriguez. LaCividina, Aria sono state realizzate utilizzando il materiale Le tecniche della cesteria italiana raccontate in un
Il progetto nasce dall’osservazione delle 2012 – Struttura in acciaio e rivestimento in pelle composito Prodema, un impasto di carta e resina totem. Diverse essenze e tessuti sono intrecciati
tradizionali tecniche colombiane per la — racchiuso da un rivestimento di legno su entrambi a mano secondo maestranze antiche per formare
realizzazione di cesti e, in particolare, la ripetizione L’intreccio è solo apparente perché la seduta è i lati. un manufatto-enciclopedico dei saperi artigianali.
gestuale dell’azione del tessere. Lo studio ha ricavata da un taglio al laser su un foglio di acciaio Un esercizio scenografico già presentato in altre
permesso di creare un prodotto agile e leggero che rivestito poi in pelle, tagliata e cucita a mano. B-9 occasioni e riproposto qui in una nuova veste.
può essere appiattito per facilitarne il trasporto. La tecnologia avanzata e l’abilità artigianale Abie Abdillah. Courtesy of Studiohiji,
si combinano per dare un effetto “tramato” al Doeloe lounge chair B-13
B-3 prodotto finale. 2010 – Vimini e cuoio Christian Vivanco. Nido muebles, Butterfly
Pinwu. Autoproduzione, Air Chair — Catcher, Traven Collection
2014 – Bambù e metallo Seduta realizzata artigianalmente in Indonesia 2015 – Legno di pino, vimini, feltro
— 72-73 secondo le tecniche tradizionali regionali, vimini —
I designers Zhang Lei (Cina), Christoph John curvato a vapore e giunti in cuoio. Il progetto La collezione è un omaggio a Bruno Traven,
(Germania) e Jovana Bogdanovic (Serbia) B-7 intende riscattare il materiale locale con forme autore del libro Baskets in series in cui analizza
indagano materiali naturali locali della regione Lukas Dahlén. Autoproduzione, Weave contemporanee e allo stesso tempo esaltarne le il rapporto tra artigianato e industria. Butterfly
di Yuhang in Cina (seta, porcellana, rame, carta 2012 – Legno massello di betulla proprietà elastiche. Catcher è il prodotto più rappresentativo, perché è
e bambù). Da questa ricerca sono nati diversi e impiallacciatura di betulla quello che si ispira maggiormente alla tradizionale
prototipi tra cui Air Chair, che esplora i limiti delle — B-10 produzione di cesti.
caratteristiche meccaniche del bambù. Ispirandosi alla tradizionale tecnica costruttiva Morten Husum Nielsen. Autoproduzione,
che ha dato forma alla storica Windsor chair, il Dumbo
designer/artigiano svedese realizza un prodotto 2015 – Vimini e canna di vimini
70-71 dove i due piani sono connessi tramite una serie —
di montanti verticali a sezione rotonda; quattro di Seduta realizzata in occasione di una mostra
B-4 questi continuano costituendo le gambe mentre presso la The Royal Danish Academy of Fine Arts
Matali Crasset. Bulawayo Home Industries, altri due sono usati quali cardini. La tessitura e in collaborazione con l’azienda danese Sika-
The Gourd’s Family racchiude lo spazio interno e offre all’esterno un Design. Il progetto mira a esplorare le possibilità
2015 – Fibra di foglie di palma di Inqwanga Ilala pattern decorativo. tecniche del vimini.
66 67
B–2
B–a
B–1 B–3
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B–4
B–5
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B–e
B–12
B–13
76 77
[l’azione del lattoniere]
pie-gà-re Se aeroplanini e barchette di carta hanno
sempre formato la dieta base della pedagogia
tessere»]. – Agire su un oggetto, sulle caratteristiche di duttilità del materiale e sullo spessore
sottile delle lastre. Spesso ogni materiale richiede un processo
diverso, dalla semplice piegatura manuale della carta alla piega-
su un corpo di forma piana o tura meccanica del metallo, fino alla piegatura tramite resistenze
elettriche delle materie plastiche.
rettilinea, in modo che assuma L’arte dell’origami è di origine nipponica (dal giapponese, ori
piegare e kami carta) e storicamente legata a pratiche spirituali
e a riti. Nell’antico Giappone medievale esistevano una serie di
forma diversa: un filo di ferro; generi epistolari dedicati all’invio di comunicazioni scritte rea-
lizzate attraverso l’uso dell’origami, lettere d’amore, messaggi
una parte di tale oggetto in in un animale, in un involucro articolato per un regalo speciale. La
piega trasforma un semilavorato bidimensionale in una struttura
complessa, la cui semplicità materiale e strutturale ci stupisce e
modo che formi con l’altra parte ci attrae allo stesso tempo. L’origami richiede la conoscenza del-
le forme e la padronanza della geometria. In Giappone lo studio
un angolo: un ferro ad angolo degli origami raggiunge i livelli più alti della ricerca scientifica
e artistica, dalla poesia del maestro Akire Yoshizawa, agli studi
di ingegneria aeronautica per prodotti industriali di Taketoshi
retto; le braccia, le gambe, Nojima e Ichiro Hagiwara, fino ai capi di moda di Issey Miyake.
Sequenze di piegature semplici o complesse possono donare al
80 81
84-85 di trasformare lastre, di vario genere materico, 90-91 bianca in poliuretano impermeabilizzante –
in superfici malleabili creando delle forme fatte raggiunge una forte carica iconica attraverso la
C-1 su misura, dall’oggetto d’arredo a strutture C-7 sua forma stilizzata ottenuta per piegatura di una
James Dieter. dform, d3 screens architettoniche. Issey Miyake, Reality Lab. Artemide, Wuni, superficie continua.
2010 – Alluminio IN-EI Collection
— C-4 2014 – PET riciclato C-10
Dopo una lunga ricerca nell’ambito dei prodotti Elisa Strozyk. Autoproduzione, Wooden — Studio Henry Wilson, Benja Harney.
tridimensionali realizzati partendo da fogli e lastre, textiles “IN-EI” in giapponese significa “ombra, Autoproduzione, Paperweight Project
il designer crea uno schermo tridimensionale 2010 – Legno (melo, ciliegio, faggio, acero), tessile ombreggiatura, sfumatura”. Attraverso un 2015 – Carta e bronzo
composto da moduli in alluminio tagliati a (seta) processo progettuale innovativo sviluppato dal —
laser e piegati. Gli elementi si incastrano — gruppo di ricerca Reality Lab di Issey Miyake, un La lampada nasce da una ricerca svolta da Bianca
meccanicamente senza ulteriori materiali di Dopo aver conseguito gli studi presso ENSAD a programma matematico con formule geometriche Chang e Benja Harney nel trovare soluzioni formali
fissaggio. Parigi, KHB a Berlino e Central Saint Martins a tridimensionali permette di trasformare tessuti e per un’applique in bronzo composta da due
Londra, nell’ambito del design del tessile e delle materiali piani in prodotti tridimensionali. coni che per gravità stringono un foglio di carta
C-2 superfici, la designer ha sviluppato un materiale sagomato.
Fabrizio Tozzoli, Eliana Salazar. innovativo che è a cavallo tra legno e tessuto, C-d
Metrocuadro Design, Shiro suspension lamp frazionando il materiale rigido in moduli applicati Julio Barreno Gutiérrez, C-11
2014 – Tyvek® foglio tipo10, stampa a inchiostro sul materiale morbido. Colorful Paper architecture for kids Ilvy Jacobs. Autoproduzione, Foldbags
— 2015 – Algodonales, Cadice, Spagna 2010 – Carta
Il prodotto fa parte di una collezione più ampia che — —
comprende anche una lampada da tavolo. La sua 88-89 Fogli sottili di acciaio dipinti a colori vivaci sono Nel creare queste borse di carta, la designer
realizzazione prevede l’uso di algoritmi generativi, stati piegati simulando la tecnica dell’origami desidera trasformare un oggetto inutile (lo
taglio laser e piegatura manuale seguendo un C-c per costruire una tettoia di protezione dal sole e shopper di carta da buttare) in un oggetto a cui
pattern tassellato secondo la tecnica tradizionale Alvaro Fernandes Andrade - specialAR-TE, dalla pioggia situata nel cortile di una scuola in un ci si affeziona. Il banale sacchetto della spesa si
giapponese. High Performance Rowing Centre villaggio andaluso. trasforma in un prezioso packaging da conservare.
2013 – Pocinho, Vila Nova de Foz Coa, Portogallo
C-a — C-8
Sergison Bates architects, Il progetto del centro di canottaggio si inserisce Snowpuppe. Snowpuppe,
Centre for applied arts nel profilo aspro della costa reinterpretando Chestnut Origami Lamp
2008 – Ruthin, Galles, Regno Unito due elementi costruttivi tipici dell’architettura 2015 – Legno impiallacciato e carta
— e del paesaggio locali, i terrazzamenti murari e i —
La copertura dell’edificio in lamiera di zinco grandi volumi bianchi e articolati dei complessi Si definiscono “ingegneri della carta” e realizzano
nervata è una composizione complessa di tetti produttivi, disposti secondo l’andamento del lampade fatte a mano e in piccole serie produttive.
spioventi dalle diverse pendenze e direzioni, che terreno. La struttura di base delle lampade è la carta
danno unità al complesso e alludono al profilo alla quale sono applicate le finiture come
mosso delle vicine colline del Clywdian Range. C-5 l’impiallacciato di legno sagomato.
blackLAB architects. Autoproduzione,
Origami bench C-9
86-87 2014 – Compensato e tubolare di acciaio Brooksbank & Collins. Fatto a mano
— da artigiani a Londra, Me-Far Octo
C-b Il prototipo è stato realizzato in occasione 2012 – Alluminio e finitura anodizzata
Akihisa Hirata Architecture Office, dell’Interior Design Show di Toronto come —
Bloomberg Pavilion studio delle possibili variazioni formali ottenibili L’anima dell’architetto Tom Brooksbank (1982)
2011 – Museum of Contemporary Art, Tokyo, utilizzando superfici piane. Le lastre sono e quella dell’artista Allan Collins (1979) si
Giappone connesse da cerniere simulando l’effetto fondono nella realizzazione di questo oggetto che
— “origami” del foglio piegato. nasce dallo studio della combinazione di forme
Nonostante la forma generale della superficie geometriche concentriche, tagliate a laser e
metallica che riveste il padiglione abbia una C-6 piegate, per creare una decorazione nella duplice
geometria complessa, essa si basa sulla N&R Foldings. Bao Bao Issey Miyake, Distortion versione aperta e chiusa.
combinazione di una serie di moduli a triangoli 2015 – Cloruro di vinile, rete di nylon,
isosceli ripetuti inscritti in una superficie jersey e ottone
iperbolica (hyperbolic plane). — 92-93
I designers con base a Londra e a Tokyo sono
C-3 specializzati nella progettazione di artefatti C-e
Wood-Skin. Wood-Skin, Wood-Skin® realizzati con le contemporanee tecniche della schneider+schumacher,
dal 2013 – pannelli di materiali vari fabbricazione digitale. In questo progetto, Autobahnkirche Siegerland
— ispirati dall’arte dell’origami, hanno ideato un 2013 – Wilnsdorf, Germania
Un innovativo processo di fabbricazione digitale oggetto fai da te, un foglio che l’utente trasforma —
brevettato che permette di lavorare con materiali autonomamente in borsa. La chiesa nei pressi dell’autostrada – costruita con
rigidi come fossero origami. L’obiettivo è quello tralicci e paramenti di legno rivestiti da una vernice
82 83
C–1
C–2
C–a
84 85
C–3
C–b
C–4
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C–5
C–c
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C–c
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C–8
C–7
C–d
C–9
90 91
C–e C–10
C–11
92 93
[l’azione del carpentiere]
95
con-nèt-te-re Nei trattati ottocenteschi, il termine ‘tettonica’
definisce l’arte del carpentiere, elevandola a
v. tr. [dal lat. connectĕre un modello ideale della costruzione in cui il
lavoro manuale dell’uomo ordina la forma
«congiungere, annodare», comp. costruita assecondando la natura del materiale
e le sue regole.
di con- e nectĕre «intrecciare, Il lavoro artigianale trova la sua peculiare caratteristica nel
annettere). – Unire insieme, parla della carpenteria come l’arte di combinare elementi dal
profilo lineare e dalla resistenza sia a trazione che a compres-
sione (doti comuni sia al legno che all’acciaio). Anni dopo Paul
collegare, mettere in relazione Schmitthenner definisce l’atto architettonico con il concetto di
Baugestaltung (configurazione costruita) proprio perché non si
due o più cose: c. un circuito tratta solo di unire i materiali attraverso le leggi della statica, ma
della capacità di accordare la tecnica del carpentiere con la so-
luzione formale, là dove l’esibizione della struttura sulle facciate
elettrico; c. idee, fatti.
tante attraverso nodi o giunti rappresentano una delle tecniche
costruttive più elementari, e una forma di espressione archi-
tettonica fortemente radicata nel nostro inconscio. Il modello
di tale struttura, a rettangoli controventati da aste diagonali, è
rinvenibile nelle costruzioni tradizionali di gran parte dei territori
europei e torna a essere motivo di confronto e sperimentazione
anche in epoca contemporanea, quando l’uso di materiali lignei
assemblati a telaio produce architetture e oggetti di design che
operano sulla tradizione una revisione critica. Anche le strutture
in metallo sono state oggetto di indagine e sperimentazione;
come il legno, anch’esso genera strutture elastiche, composte
dall’unione di elementi lineari, spesso ripetitivi e standardizzati.
I progetti in mostra evidenziano un ritorno alle pratiche tettoni-
che, nelle quali il carattere primario del Fachwerk nell’architettura
e il nodo ‘passante’ di aste lignee nel disegno di oggetti diventa il
manifesto di un’estetica, che rifiuta gli elementi figurativi dell’arte
accademica per tornare al lavoro sui fondamenti costruttivi come
fonte di chiarezza e di leggerezza formale. (S.G.)
96 97
101-103 caratteristiche delle costruzioni reticolari, D-7 La libreria è composta da pochi semplici
strutture estremamente leggere, ma stabili, che Studio Ripatti. Autoproduzione, Rima componenti che permettono la personalizzazione
D-1 consentono di coprire grandi spazi col minimo 2014 – Legno massello (frassino) e vetro dell’oggetto, elevata flessibilità e adattamento
LAPS Architecture, Salvator-John utilizzo di materiale. — allo spazio abitato. Con gli stessi elementi si
A. Liotta, Fabienne Louyot. Premiato come Furniture Designer of the Year in possono configurare diversi arredi: un tavolo, un
MYOP—Make Your Own Path, X.me Finlandia nel 2010, Timo Ripatti realizza prodotti appendiabiti, una lampada da terra e un sistema
2015 – Forex bianco sagomato con taglio CNC 104-105 di arredo in collaborazione con artigiani locali. di scaffalature.
e alluminio estruso Il tavolo, con ripiano in vetro, è sorretto da una
— D-b struttura composta di listelli di legno di uguale
Il sistema è realizzato utilizzando strumenti di Studio Albori, Casa Solare sezione. 110-111
progettazione e fabbricazione digitale e materiali 2011 – Vens, Saint Nicolas, Valle d’Aosta, Italia
innovativi, rafforzati da una lunga tradizione e — D-8 D-e
qualità artigianale. La soluzione a binari esclude Il telaio in legno che costituisce la struttura Studio Minale-Maeda. Atelier Oslo and AWP, Lantern
l’utilizzo di altri elementi di giunzione e semplifica portante dell’edificio si rivela solo sulla facciata Autoproduzione, Keystones 2008 – Sandnes, Norvegia
il montaggio e smontaggio della struttura. rivolta a sud che guarda verso il sole e verso il 2012 – Poliammide sinterizzato al laser con —
paesaggio. L’energia solare è accumulata in modo tecnica SLS Il Lantern è uno dei progetti vincitori del concorso
D-2 diretto attraverso le finestre che immagazzinano il — di progettazione Norwegian Wood, indetto in
Jan Godelwski (GDL2 Studio). calore e lo rilasciano grazie ai sali minerali contenuti Un sistema di giunti (in versione sia finale che di occasione della nomina di Sandnes a Capitale
Autoproduzione, Stick Insects nelle vetrate (PCM Phase Change Material). prototipo) progettati per la stampa 3D. Il progetto Europea della Cultura nel 2008.
2014 – Frassino e alluminio ha vinto diversi premi tra cui il Grand Prize Interieur
— D-5 Award nel 2014 e fa parte della Collezione Vitra D-11
Ricercatore, designer e docente presso la Front. Porro, Mikado Cupboard Design Museum. Il giunto è il risultato di una ricerca Natascha Harra-Frischkorn.
Bialystok Uniwersity of Technology, in Polonia, 2013 – Massello di frassino olivato per indagare le potenzialità dell’open source. Neuvonfrisch, Chuck, flexibles wandergal
progetta questo sistema di elementi componibili — 2014 – Acciaio Inox e legno
grazie a un giunto universale in alluminio che Il nome del prodotto, che si ispira al gioco di —
permette di costruire varie configurazioni e origine cinese, fa intendere una certa casualità 108-109 Il prodotto vincitore del Red Dot Award nel 2014
strutture: dal tavolo all’appendiabiti, dalla libreria nella disposizione dei listelli di legno che lo e menzionato al German Design Award nel 2015
alla lampada. compongono e quindi nella progettazione D-d ed è frutto di una sperimentazione progettuale,
dell’artefatto stesso. Tuttavia, il prodotto richiama architecten de vylder vinck taillieu, con modelli e prototipi, per individuare la giusta
D-a il sistema costruttivo Fachwerk tipico di alcune House Bernheimbeuk combinazione tra giunto e scaffalatura e tra
Atelier Bow-Wow, BMW Guggenheim Lab architettura nordeuropee. 2011 – Schaerbeek, Belgio flessibilità e stabilità.
2012 – Mumbai, India —
— La casa è costruita con un budget molto ridotto, e
Sono due le versioni del BMW Guggenheim Lab 106-107 insiste su di un lotto altrettanto piccolo che ospita 112-113
disegnate dagli stessi autori tra il 2011 e il 2012: al centro un grande albero. Il progetto ha risolto il
una prima realizzata a New York e una seconda D-c limitato numero di metri quadrati del programma D-f
a Berlino. Ispirato alla tipica mandapa indiana – Undurraga DevÉs Arquitectos, lavorando sui flussi degli spazi interni, creando un Martin Hurtado Covarrubias & Sergio
un padiglione esterno utilizzato per le feste – il Padiglione del Cile, EXPO 2015 inaspettato senso del luogo. Quintana Felice Arquitectos Asociados,
Mumbai Lab è costruito principalmente con 2015 – Milano, Italia San Francisco Javier School
bambù locale. — D-9 2009 – Puerto Montt, Los Lagos Region, Cile
Il progetto è stato selezionato tra i ventuno Yuya Ushida (Yuya vs design). —
D-3 partecipanti al concorso pubblico indetto nel Autoproduzione – Courtesy of Winston Spriet, Per la costruzione della scuola sono stati usati
Keiji Ashizawa. Commoc, Pipeknot 2013 dal Collegio degli Architetti e dall’AOA – Colapsable Sofa, XXXX_Sofa materiali e tecniche locali, definendo un semplice
2007 – Acciaio verniciato e legno l’associazione cilena degli studi di architettura – 2012 – Poliammide sistema modulare che permette all’edificio di
— per la realizzazione del Padiglione del Cile a EXPO — poter crescere nel futuro. I lavori di carpenteria
Il prodotto nasce dallo studio delle varie possibili 2015. La struttura reticolare in legno lamellare ne “Konrad Wachsmann ne sarebbe andato fiero” riprendono in parte le tradizioni gesuite con cui
combinazioni tra tubi saldati e tondini di legno. costituisce il principale elemento iconico. si legge in un commento su pinterest di questo l’antica scuola era stata costruita nel 1859.
Dopo una serie di modelli e prototipi si è giunti a prodotto. Nato come progetto di tesi presso la
una prima soluzione produttiva che sarà seguita D-6 Design Academy Eindhoven, il progetto è stato D-12
da altre. Il prodotto è facilmente montabile e Sanghyeok Lee. Autoproduzione, originariamente realizzato come prototipo fatto a Nosigner. Autoproduzione, Mozilla Module
smontabile per facilitarne anche il trasporto. Useful Arbeitsloser (Jobless) mano in bambù e successivamente ingegnerizzato 2013 – Disegni open source
2013 – Legno d’acero e ottone con stampi a iniezione (ottomila bastoncini e —
D-4 — duemila anelli). Il giunto fa parte di un sistema giapponese di
Studio Mieke Meijer. Autoproduzione, Prendendo spunto, come metafora, dai ponteggi “mobili accessibili” open source, The Mozilla
Frameworks e dalle impalcature di cantiere, in oriente spesso D-10 Factory, in cui l’utente può liberamente
2012 – Legno di quercia, acciaio e vetro realizzati in bambù, il designer coreano, ma con Jan Plechàc & Henry Wielgus. comporsi l’arredo d’ufficio scaricando i disegni
— studio a Berlino, realizza una serie di prodotti a Menu, Stick System e combinando pannelli in policarbonato, giunti
Lo studio ha una doppia anima, design e partire da strutture in tondini di legno connessi da 2012 – Legno di frassino e acciaio verniciato multifunzionali e pavimenti sopraelevati composti
ingegneria strutturale, che si riflette nei progetti. giunti in ottone. a polvere da pallets in plastica.
La libreria esposta è un sistema basato sulle —
98 99
D-13
Beza Project. Autoproduzione, Patch
2013 – Metallo
—
Sette giunti ad angolo, studiati per comporre
un sistema fai da te, per riparare mobili in
legno, assemblare componenti di riciclo oppure
semplicemente per studiare nuove forme di
arredo. I giunti consentono di unire elementi
che compongono angoli da 90 a 120 gradi.
D-14
Studio Henry Wilson. Autoproduzione,
A-Joint, A-Joint Stretch, A3-Joint
2014 – Metallo
—
Dopo aver svolto gli studi in Australia e in Olanda,
nel master in Man and Humanity della Design
Academy Eindhoven, il designer ha avviato
la propria azienda mettendo a frutto sia le
conoscenze progettuali che artigianali.
I giunti integrano un sistema di componenti per D–1
la realizzazione di diversi elementi d’arredo.
D-15
Alessandro Zambelli. Rabitti 1969, Barrage
2013 – Cuoio e legno di faggio
—
Il progetto trae ispirazione dal tubo Innocenti,
ideato e brevettato negli anni Trenta, e ancora
oggi ampiamente utilizzato nei ponteggi e nelle
impalcature. L’elemento cuoio si trasforma
in “fasciatura” e giunto portante per la struttura
in legno.
D–2
100 101
D–a
D–3
D–4
102 103
D–b D–5
104 105
D–c
D–7
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D–e
D–11
D–e
110 111
D–13
D–f D–14
D–12 D–15
112 113
[l’azione del fonditore e dello scultore]
pla-∫mà-re Nell’azione del plasmare, nell’atto di dare forma
a una massa, si trova qualcosa di demiurgico;
v. tr. [dal lat. tardo plasmare, fin dalla prima infanzia i giochi di modellazione
richiamano pratiche antiche di costruzione,
der. di plasma: v. plasma]. – artigianato e scultura con l’argilla o con la terra.
in modo da farle assumere la spigolate del secondo Goetheanum di Rudolf Steiner a quelle
più morbide e articolate di Antoni Gaudì, dalla Endless House
116 117
120-121 The Wish List è il progetto collaborativo che ha E-6 Frutto di un concorso pubblico intitolato “Questo
unito le capacità creative di Gareth Neal con Hozan Zangana. Nowruzritua, Haft Sin non è…un centro della pubblica amministrazione”
E-1 i desideri e l’esperienza progettuale di Zaha 2014 – Porcellana per il recupero degli edifici ex-industriali dismessi
Annika Frye. Autoproduzione di modelli Hadid. Partendo da una forma archetipica di vaso — della contea di Oostkamp, il progetto disegna
e prototipi, Improvisation Machine opportunamente rielaborata e riprodotta da un L’idea progettuale nasce dalla cultura di origine al loro interno spazi rigonfi come grandi bolle di
2012 – Gesso braccio meccanico, il progetto di caraffa per del designer creando una serie di oggetti sapone, realizzate in cantiere con il GRG (gesso e
— l’acqua combina artigianato e tecnologie avanzate. ispirati alla calligrafia Nastaliq, rievocando un fibre di vetro rinforzate).
Il progetto, frutto di un dottorato di ricerca, vuole rito del capodanno persiano (Nowruz) in cui si
riprodurre in laboratorio un processo industriale, E-4 apparecchia la tavola (Sofraye Haft Sin) con sette E-10
lo stampaggio rotazionale, cambiando di volta in Shay Alkalay, Raw Edges. o più elementi i cui nomi iniziano con la lettera “S”. Jean-Marie Massaud. Offecct, Airberg Sofa
volta gli stampi per produrre forme disomogenee Cappellini, Tailored Wood 2014 – Rivestimento in feltro, gambe in cromo
in modalità seriale. Lo studio analizza i limiti della 2010 – Multistrato di pioppo e frassino E-7 —
produzione seriale introducendo variabili quali — Unfold Design Studio (Claire Warnier, L’oggetto, premiato con il Red Dot award (product
improvvisazione e spontaneità. Lo sgabello è realizzato in serie con un processo Dries Verbruggen), Tim Knapen. design 2015), simula la forma di un iceberg dando
produttivo che prevede l’iniezione di poliuretano Autoproduzione, L’Artisan Électronique l’impressione di contenere al proprio interno un
E-2 espanso in una scocca in multistrato dando forma 2010-2015 – Ceramica volume vuoto, mentre è un prodotto artigianale
Gumdesign. Doma by Sacerdote Marmi, a pezzi unici con deformazioni superficiali sempre — realizzato in materiale imbottito.
Strati Temporali diverse. Il prodotto fa parte della collezione Il mondo della prototipazione rapida riesuma
2011 – Marmo bianco di Carrara e Bardiglio permanente del MoMA di New York. l’antica tecnica a Colombino (rotolini di creta
— sovrapposte) attraverso la trasformazione di
Le otto forme sono ricavate da scarti di una stampante 3D in una stampante di argilla.
produzione, materiale di recupero delle marmette, 124-125 Applicando una testina per glasse per torte si
ricomposte con colle bicomponenti. I blocchi, così ottengono oggetti imperfetti, pezzi unici come
ottenuti, sono fresati e lavorati da macchinari E-c ogni singolo individuo.
a controllo numerico ottenendo forme sinuose Archea Associati, Museo della Ceramica
che richiamano la levigazione lenta e continua 2014 – Li Ling, Cina E-8.
dell’acqua sui sassi di fiume. — Paolo Cascone / COdesignLab (Andrea
La fitta disposizione dei grandi “vasi” di cui si Giglio, Elena Ciancio, Flavio Galdi).
E-a compone l’articolato paesaggio del Museo vuole 3d italy – Solimene ceramiche – Urban FabLab,
Coophimmelb(l)au, Martin Luther Kirche richiamare la densità dei tessuti urbani cinesi, Ceramica Performativa
2011 – Hainburg an der Donau, Austria creando una sequenza di spazi pubblici che evoca 2016 – Ceramica
— la città storica senza riprenderne le forme. —
Il tetto in acciaio riprende le forme della copertura Il progetto esplora il rapporto tra computational
ricurva di un ossario romanico nelle vicinanze. È E-5 design, fabbricazione digitale e sistemi materiali
stato costruito in un cantiere navale e poggiato Lorenzo Damiani. Autoproduzione in naturali per un’architettura performativa. Il
figurativamente sulle quattro colonne di acciaio collaborazione con artigiani locali, Truciolari sistema costruttivo, composto da tre elementi
sottostante, come su di un “tavolo”. 2010 – Truciolare verticali in ceramica stampata in 3D, forma una
— parete porosa in grado di modulare la luce e la
La collezione è realizzata utilizzando pannelli di ventilazione naturale.
122-123 truciolare incollati e modellati al tornio o con frese
a controllo numerico. L’obiettivo del progetto
E-b è quello di utilizzare risorse con responsabilità 128-129
Barozzi Veiga, Auditorium e Palazzo valorizzando materiali non percepiti come nobili.
del Congresso Infanta Doña Elena E-9
2011 – Aguilas, Spagna Licidi e Pevere. Foscarini, aplomb
— 126-127 2015 – Cemento
Collocato in un paesaggio di incredibile intensità —
alla fine di un grande spazio pubblico, le due E-d Il cemento, che generalmente appartiene alle
facciate concave dell’edificio dialogano con la Studio Odile Decq, grandi costruzioni, è introdotto nella produzione in
città da un lato e il mare dall’altro, materializzando Ristorante Phantom Opera Garnier serie di piccoli apparecchi illuminanti. Il passaggio
come grandi vele la forza del vento che preme sul 2011 – Parigi, Francia richiede una grande maestria artigianale nella
nuovo edificio. — gestione della materia per la realizzazione di un
Situato nel celebre edificio di Garnier, le forme involucro stampato con spessori sottili. Menzione
E-3 sinuose dei mezzanini autoportanti del ristorante d’onore del XXIII Compasso d’Oro.
Gareth Neal, Zaha Hadid. Benchmark richiamano la leggerezza delle nuvole, mentre i
Furniture and American Hardwood Export Council. colori rosso acceso e bianco intenso riportano ai E-e
Courtesy of Zaha Hadid, Gareth Neal and Sarah fasti del “fantasma” tanto caro all’Opera parigina. Carlos Arroyo,
Myerscough Gallery, Ves-el OostCampus – Town Hall and Civic Centre
2014 – Quercia bianca americana 2012 – Oostkamp, Belgio
— —
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E–1
E–a
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E–3
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E–6 E–7
E–d
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E–e
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[l’azione del vetraio]
131
sof-fià-re L’azione del soffiare adotta l'aria come mezzo
per modellare oggetti e contenitori di vetro fuso.
v. intr. e tr. [lat. sŭfflare, comp. L’invenzione della soffiatura del vetro, all’inizio del I secolo
di sŭb «sotto» e flare «soffiare,
A.C., ha portato a un enorme aumento della gamma di forme e
disegni che i vetrai possono produrre. La soffiatura del vetro
consiste nel gonfiare una massa di vetro fuso fino a trasformar-
spirare»], io sóffio, ecc. – la in una bolla, con l’ausilio di un cannello, finché si indurisce
gradualmente mentre perde calore. I due principali metodi di
soffiatura del vetro sono la soffiatura libera e la soffiatura a
Espirare con forza l’aria dalla stampo. Da un lato, la soffiatura libera richiede il soffiaggio
di aria in una porzione di vetro fuso che è stato avvolto a una
bocca socchiusa. Nella tecnica estremità di un cannello. Questo soffiaggio ha l’effetto di for-
mare due pelli elastiche – una interna e una esterna – durante il
processo di raffreddamento, accelerando la produzione e dando
della lavorazione vetraria, s. maggiore libertà all’artigiano. D’altra parte, la soffiatura a stam-
po si basa su uno stampo intagliato esistente, generalmente
di vetro, soffiandovi con un del primo. In questo modo, possono essere prodotte delle copie
e delle variazioni, leggermente modificate e duplicate. Lo svilup-
po di tecniche di soffiatura a stampo ha permesso la produzione
apposito cannello; quindi, per più veloce di oggetti in vetro, ha incoraggiato la produzione di
massa e la distribuzione capillare e quindi il passaggio dall’arti-
formarlo dalla pasta di vetro fusa. gie alternative come pompe, ram-air, gonfiatura e aspirazione
per modellare oggetti e contenitori di qualsiasi dimensione.
L’invenzione di materiali sintetici, più comunemente derivati da
prodotti petrolchimici, e la messa a punto della termosaldatura
ha portato allo sviluppo di tutti i tipi di gonfiabili. Inizialmente
utilizzati in ambito militare, l’estetica pneumatica si diffonde a
partire dagli anni Sessanta nell’architettura, nel design e nella
moda: basta pensare al padiglione USA all’Expo di Osaka del
1970, alle proposte del gruppo Archigram fino alla famosa pol-
trona gonfiabile Blow disegnata nel 1967 per Zanotta da De Pas,
D’Urbino, Lomazzi.
A causa della natura effimera dei manufatti gonfiabili, la speri-
mentazione in questo campo opera sul confine tra temporaneo
e permanente, tra installazione e produzione industriale. (B.H.)
132 133
136-137 Anish Kapoor realizzate per il Grand Palais a Parigi 142-143 materiale per realizzare una sedia molto leggera
nel 2011. Il teatro mobile può ospitare cinquecento (pesa un chilo in meno rispetto alla celebre
F-a posti a sedere e nel corso del 2014 ha girato per F-d Superleggera di Gio Ponti).
Snarkitecture, Drift tutte località del Giappone colpite dallo tsunami del Plastique Fantastique, Medusa RDS
2012 – Miami, USA 2001. 2011-2013 – Roma, Italia F-e
— — Plastique Fantastique, Aeropolis
Inaugurato in occasione di Design Miami nel 2012, F-4 Il diametro della Medusa misura circa diciotto metri 2013 – Metropolis Festival Copenhagen,
il Drift è una tettoia protettiva formata da un telaio Breaking the Mould. Salviati, di lunghezza; nella sua colonna centrale si trovano Danimarca
metallico sottile che supporta un baldacchino di Breaking the Mould gli impianti luminosi e sonori. La bolla trasparente —
tubi bianchi gonfiabili in vinile. 2011-2013 – Vetro soffiato rappresenta uno spazio multisensoriale in relazione La struttura pneumatica monostrato copre una
— dialettica al contesto in cui si trova. superficie di circa cento metri quadri. Durante
F-1 Un gruppo di ricerca formato da sette designer il Festival Metropolis nel 2013 ha compiuto un
Denis Santachiara. Campeggi, Santapouf e un esperto di scienze dei materiali ha svolto F-7 tour di tredici tappe nella città di Copenhagen,
2011 – Calotta in resina termoplastica, imbottitura esperimenti empirici nell’abito della tecnica del Marina e Susanna Sent. Courtesy of Marina ospitando tredici attività urbane diverse, e
in poliuretano espanso a cellule variabile e soffiaggio del vetro in stampo, con l’obiettivo di e Susanna Sent, Collare Soap adattando la propria forma ai luoghi e ai contesti
rivestimento in Lycra individuare delle soluzioni innovative (ad esempio, 2000 – Vetro soffiato in cui è stata collocata.
— in questo caso, vetro soffiato in una matrice —
Una seduta ispirata dalle sculture a profilo composta dal nastro ceramico contenuta in un Nell’isola di Murano, Venezia, si lavora il vetro.
continuo di Giuseppe Bertelli (1900-1974), dove telaio in legno). Le sorelle Sent, che provengono da una famiglia 146-147
però, ogni pouf ha il profilo del cliente. Attraverso che da generazioni lavora nel settore del vetro
la fabbricazione digitale, il profilo postato su artistico, realizzano gioielli ibridando la tradizione F-11
una app si traduce in disegno vettoriale che 140-141 manuale millenaria con forme e materiali Inga Sempé. Moustache, Vapeur
lo trasforma in seduta. All’interno, un letto contemporanei. 2009 – Metallo laccato e Tyvek®
d’emergenza gonfiabile. F-c —
ACZ Atelier Zundel Cristea, Peace Pavilion F-8 Gli elementi raffigurano delle nuvole di vapore,
F-2 2013 – Museum Gardens, Bethnal Green, Londra, Nao Tamura. Wonderglass, Flow[T] da qui il nome, ma la struttura è autoportante e
Malafor. Autoproduzione, Regno Unito 2013-2014 – Vetro soffiato non sorretta da una pressione d’aria. La carta
Vertical stool, Air Collection — — plissettata definisce, di volta in volta, una forma
2015 – Cuscino gonfiabile di pelle artificiale e La forma della struttura pneumatica è ottenuta La città di Venezia è sia oggetto che soggetto diversa e personalizzabile. I prodotti appartengono
legno di quercia per deformazione della superfice topologica di questo prodotto. I colori della laguna e il alla collezione del Musée des Arts décoratifs di
— del toro, mentre la sua geometria risponde alla riflesso della città nelle sue acque suggeriscono Parigi.
Dopo gli studi presso la Academy of Fine Arts in statica mediante calcoli parametrici. Il Padiglione l’esistenza di due Venezie, una sott'acqua e
Gdańsk, Polonia, Agata Kulik-Pomorska e Pawel gonfiabile è ancorato a una piattaforma di acciaio un'altra sopra. Il vetro soffiato dei maestri artigiani F-12
Pomorski fondano Małe laboratorium formy anodizzato fissato in sei punti. ha reso tangibile questa visione della designer Studio Toer. Autoproduzione, Moti lamp
(letteralmente: piccolo laboratorio). Nel 2012 giapponese. 2014 – Polietilene ad alta densità (HDPE)
con Blow sofa vincono il Red Dot Award. Con il F-5 —
prodotto esposto prosegue la ricerca nell’ambito Margaux Keller Design Studio ©2016. Un progetto di design interattivo e d’interni. Il
delle sedute gonfiabili. Autoproduzione, Kaleido pending lamps 144-145 prodotto percepisce e reagisce ai cambiamenti
2016 – Vetro attorno a sé attraverso un movimento più o meno
— F-9 intenso. All’accensione la lampada si gonfia e
138-139 Lampade a sospensione soffiate a mano in Italia. Seung Jin Yang. Autoproduzione, Blowing chairs segue movimenti molto sinuosi, ma se percepisce
La designer, di origini svizzere e di adozione 2014-2016 – Gomma e resina epossidica un rumore, inizia a tremare.
F-3 francese, collabora spesso con maestri artigiani —
Annika Frye (Tulga Beyerle, Jan Boelen). per realizzare le sue collezioni (tra cui figura una La collezione è realizzata con una tecnica F-13
Steklarna Hrastnik, Pre-Mould lamps serie di contenitori e caraffe). artigianale sperimentale: palloncini rivestiti con Jan Plechàc & Henry Wielgus. Lasvit,
2014 – Vetro soffiato e legno resina epossidica vengono sagomati e fissati Neverending Glory
— F-6 in forma, poi ricoperti di resina epossidica per 2013 – Vetro Soffiato
Il progetto consiste nella ricerca e creazione di uno Oskar Zieta. Zieta Prozessdesign, ben otto volte, in modo da formare una struttura —
stampo per il tradizionale prodotto in vetro soffiato, Chippensteel, Plopp, Tafla, Blow&Roll resistente e rigida. La collezione trae ispirazione dai lussuosi
realizzato in Slovenia. L’esito finale costituisce dal 2007 – Acciaio al carbonio, acciaio inox lampadari dei cinque più importanti teatri al
il frutto di una serie di esperimenti in fabbrica (verniciato, lucidato e verniciato a polvere) F-10 mondo (La Scala a Milano, Palais Garnier a Parigi,
utilizzando trame, strutture e materiali diversi. — Marcel Wanders. Collezione personale (una di Metropolitan Opera a New York, Bolshoi Theater
La tecnologia FiDU (Free inside pressure venti), Carbon Balloon Chair a Mosca e Czech Republic’s Estates Theater
F-b deformation) è la naturale evoluzione del 2013 – Fibra di carbonio e resina epossidica a Praga) riproposti con forme e dimensioni
Arata Isozaki, Anish Kapoor, Isozaki, processo artigianale, tale per cui il materiale e — contemporanee.
Aoki & Associates, Ark Nova l’artefice lasciano la propria traccia individuale La seduta è realizzata interamente a mano
2013 – Matsushima, Giappone nell’oggetto. Come ricercatore nel campo del utilizzando prima dei palloncini gonfiati ad aria
— disegno automatizzato, Oskar Zieta realizza compressa e successivamente induriti da una
Ark Nova è stato il primo teatro gonfiabile al mondo, sperimentazioni in questo ambito, dal componente colata di resina epossidica. L’obiettivo del progetto
progettato sul modello delle sculture Leviathan di architettonico al prodotto d’arredo. è quello di sfruttare al meglio le proprietà del
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F-a
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F-a
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[l’azione del decoratore e dell’intagliatore]
in-cì-de-re Il tatuaggio sulla pelle, lo stilo nella tavoletta
di cera cercano di dare permanenza al tracciato
v. tr. [dal lat. incĭdĕre, comp. libero e giocoso del bastoncino sulla sabbia liscia.
Tagliare incavando, operare su le maglie infinite dell’arabesco mediante la sottile violenza del
bulino su una superfice continua, incisa o forata ad intercettare
più netto e sottile. Intagliare, in bandire il concetto di ornamento dall’architettura e dal disegno
degli oggetti. L’architetto e designer Peter Behrens sosteneva
che i prodotti realizzati dalle macchine, e quindi destinati alla
cavo o a rilievo, metallo, legno, produzione in serie e a un mercato di massa, dovessero essere
privi di decorazioni, con forme essenziali che rispettassero solo
marmo, ecc., per ricavarne segni, rigorosi canoni proporzionali. Mentre nell’ambito della realizza-
zione di opere d’arte o di pezzi unici di design la decorazione era
considerata un valore perché espressione dello ‘spirito’ dell’uo-
lettere, figure: i. il rame o in mo, nella standardizzazione dei componenti in architettura e nel-
la serialità nel design il decoro era considerato solo una ‘brutta
150 151
154-155 libretto realizzato dai designer e che si intitola scanalature nel legno tagliato a laser indicano la Il sistema è composto da tavoli da pranzo
“Save the crumbs” (Salvate le briciole). funzionalità della superficie e allo stesso tempo e sgabelli realizzati a mano al tornio e
G-a trattengono briciole e liquidi per una più facile successivamente incisi da artigiani africani nella
Diller Scofidio + Renfro, G-4 pulizia. regione del Botswana. Le incisioni in colori pop
Gallery of Broad Museum Claesson Koivisto Rune. Petite Friture, Etoile richiamano una “tromba d’aria”, da cui il nome
2015 – Los Angeles, USA 2013 – Legno di quercia della collezione (Sefefo in lingua Setswana).
— — 160-161
L’involucro del museo è un esoscheletro bianco L’intaglio di un disegno a base pentagonale (a G-11
costituito da duemilacinquecento elementi di stella), d’ispirazione islamica tipica dei mosaici G-8 qoowl (Wisse Trooster, Quinten Peuling).
cemento armato con fibra di vetro, e permette presenti nelle moschee, non è solo un decoro, STUDIOLAV. Autoproduzione, Designer Baking Autoproduzione, Plaat, Shade (male and female
alla luce naturale di penetrare delicatamente ma funge da canale di raccolta e scolo dei liquidi 2013 – Legno massello di ulivo version)
all’interno senza danneggiare le opere d’arte prodotti sul tagliere, fino a farli colare per la — 2015 – Multistrato di betulla e pelle
della collezione Broad. curvatura del bordo. Un progetto nato per la Skoufa Gallery ad Atene —
sul tema del “folclore contemporaneo”. Il corpo Applicando dei piccoli tagli nel legno, senza
G-1 G-5 degli stampi da cucina è fatto a mano mentre il causarne la rottura e garantendone l’elasticità,
Allt. Polytrade CE, Arc Scholten & Baijings. Luce di Carrara – Limited motivo sottostante è tagliato a laser richiamando è possibile facilitarne la piegatura fino a creare
2015 – HI-MACS® Edition, Solid Patterns pattern iconici come Pied de Poule e Tweed delle vere e proprie superfici flessibili. Nascono
— 2015 – Marmo Versilys Herringbone per realizzare cibi haute couture. così occhiali da uomo e donna che pesano solo
La serie di sgabelli riprende da un lato l’estetica — quattordici grammi e una borsa interamente
delle realizzazioni lapidee caratterizzate da I designers hanno voluto enfatizzare la bellezza G-9 rifinita a mano.
incisioni, scanalature e modanature, dall’altro delle venature naturali del marmo intervenendo Laszlo Beckett. Autoproduzione, Asa No Ha
adotta un materiale sintetico contemporaneo sulla texture superficiale di cinque diversi marmi Sideboard
caratterizzato da un’elevata resistenza, duttilità e toscani. Le lastre sono trattate e intagliate 2014 – Legno massello di noce nera 164-165
leggerezza. attraverso lavorazioni avanzate quali a esempio —
fresatrici a cinque assi, macchine da taglio a getto Il prodotto rappresenta le nuove frontiere G-f
G-2 d’acqua e robot. dell’artigianato combinando tecniche antiche, Nieto Sobejano Arquitectos,
Lorenzo Palmeri. quali a esempio i giunti a code di rondine fatti Contemporary Art centre
Stone Italiana e Alpi, Confessions a mano, con elementi tipici della fabbricazione 2013 – Cordoba, Spagna
2013 – Lastra in quarzo e legno 158-159 digitale, come il decoro delle ante disegnate al —
— CAD o le maniglie in argento realizzate con stampi I volumi e le superfici dell’edificio sono generati da
Esperimenti materici che richiamano tecniche G-c a cera persa stampati in 3D. una complessa rete di esagoni ispirati dai pattern
e griglie antiche uniscono due aziende italiane Adjaye associates, dell’architettura tradizionale islamica. L’edificio è
specializzate nella produzione di componenti Smithsonian African Museum G-d stato progettato come una sequenza non lineare
industriali: lastre di legno e di quarzo. I due 2016 – Washington, D.C. USA McBride Charles Ryan, Yardmaster’s Building di stanze che si aprono l’una all’altra variando le
materiali si fondono in un unico inedito prodotto — 2009 – Melbourne, Australia configurazioni e i collegamenti.
seguendo trame che richiamano riti antichi. Il nuovo museo è completamente rivestito da —
un reticolo ornamentale di bronzo che riprende L’edificio, utilizzato dai dipendenti e dagli G-12
i motivi dell’artigianato afro-americano. La operatori ferroviari, è rivestito con elementi in Gensler. Filzfelt, Link
156-157 densità del pattern di fori è stata modulata per calcestruzzo prefabbricato a doppia pelle, sul 2015 – Feltro
tenere sotto controllo la luce del sole e gestire la quale sono stati intagliati pattern decorativi che —
G-b trasparenza dell’edificio. ne ritmano le facciate. Un disagio dovuto al riverbero della luce di un
6a Architects, Paul Smith Showroom facade pannello vetrato in ufficio è stato il motivo che ha
2013 – Londra, Regno Unito G-6 spinto verso l’ideazione di una soluzione mobile,
— Ross Lovegrove. Artemide, Space Cloud 162-163 flessibile e personalizzabile in contrasto con
Estratto da un disegno a mano di Paul Smith, il 2014 – Alluminio e tecnopolimero plastico la rigidità del vetro. Il prodotto è composto da
motivo decorativo a linee di cerchi intersecati — G-e pannelli esagonali in materiale perforato e fresato
che connota la facciata è stato realizzato in Lampada a sospensione composta da quattro Mecanoo, Biblioteca di Birmingham con macchinari a controllo numerico.
fusione di ghisa; i bordi sottili degli elementi in elementi orizzontali forati che catturano e 2013 – Birmingham
rilievo disegnano ombre cangianti su tutta la riflettono la luce creando un effetto di luci e —
superficie patinata e segnata dal processo di ombre sul soffitto. Il progetto si ispira alle foto Quella di Birmingham è la più grande biblioteca
fusione. della Terra scattate dalla NASA e alla luminosità pubblica d’Europa, con un anfiteatro sotterraneo,
dei raggi solari. giardini pensili in copertura e una luccicante
G-3 facciata rivestita da una maglia di anelli metallici
Shane Schneck. Hay, Field G-7 intersecati tra loro.
2014 – Faggio certificato FSC Ontwerpduo. Autoproduzione,
— Cut the crap, start choppin’ G-10
Come campi arati, da qui il nome, questi taglieri 2014 – Legno di faggio Patricia Urquiola. Mabeo, Sefefo Color Series
sono stati solcati dalle macchine per facilitarne — 2013 – Legno Panga Panga
l’uso, raccogliendo i residui dell’azione del tagliare. Oggetto bi-facciale (se da un lato si taglia il pane, —
I prodotti sono accompagnati da un piccolo dall’altro la carne e la verdura) dove i solchi e le
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G–a
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G-12
G–f
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[l’azione del piastrellista
e assemblatore di elementi]
di-spór-re Se nell’azione del connettere è la struttura
portante a essere al centro della progettazione,
(ant. dispónere) v. tr. e nell’azione del disporre l’attenzione è posta
sul suo rivestimento.
intr. [lat. dispōnĕre, comp. Nel suo famoso Prinzip der Bekleidung (principio del rivestimen-
to), Gottfried Semper sostiene che l’operazione del delimitare
di dis- e ponĕre «porre»] coniug. uno spazio ospitale, rivestendolo con tappeti e tessuti, viene
prima di quella di erigere la struttura. Egli inserisce le pareti
come porre. – Collocare più nella categoria della tessitura, dove la superficie che racchiude
una stanza è un elemento autonomo rispetto alla costruzione,
e i cui motivi formali non appartengono tanto all’arte muraria,
persone o cose in un certo quanto a quella tessile o musiva. Nella storia dell’architettura e
degli oggetti d’uso, spesso la disposizione di piastrelle o tessere
buffet, gli abiti nel guardaroba, contenuto figurativo, quanto per la loro complessità geometrica
e strutturale che forma un ‘tappeto visivo’ a sfondo della nostra
vita. I repertori ornamentali di fine ottocento attestano la varietà
i libri sugli scaffali; d. in fila gli culturale ed etnica di questi motivi, ma anche una serie di leggi
geometriche a essi sottese, che sembrano sopravvivere al con-
alunni; d. gli invitati a tavola; d. le tenuto figurativo specifico di ogni decorazione. Questa macchina
‘astratta’ alla base della decorazione è stata studiata con rigore
dalla catalogazione matematica di tutte le possibili traslazioni
sentinelle intorno al campo; d. le e riflessioni sul piano di una tessera ideale, fino a diventare la
base di una serie di programmi informatici capaci di trasforma-
168 169
172-173 combinazione di colori inaspettata. Il prodotto ha impegnato nello sviluppo di prodotti sostenibili e H-10
vinto lo Swedish Design Award nel 2012. di riutilizzo. Ogni prodotto è composto da moduli Allt. Basematters, Cityscapes carpet
H-a 15x15cm. 2012 – Feltro di lana e gomma
Pol Femenias (FEM arquitectura), H-b —
Riqualificazione Riera la Salut Foreign Office, Ravensbourne City College Un gioco visivo che richiama gli esercizi di
2014 – Sant Feliu de Llobregat, Barcellona, Spagna 2010 – Londra, Regno Unito 178-179 basic design e che trae ispirazione dalle forme
— — isometriche dell’architettura delle città. I moduli
Un muro affacciato su uno stretto e lungo spazio Il rivestimento dell’edificio è composto da H-8 possono essere posizionati liberamente per creare
pubblico è ritmato da un pattern di elementi ventottomila piastrelle in alluminio anodizzato Kyuhyung Cho. Menu, Corners forme sia simmetriche che irregolari.
ceramici. La texture riprende il decoro del finite in maiolica in tre diverse forme e colori. Ogni 2015 – Acciaio verniciato a polvere
precedente setto murario e delle pareti dei cortili facciata è forata con aperture rotonde di varie —
esistenti nelle immediate vicinanze, confermando dimensioni, con due ordini di finestre per piano, Il designer di origine coreana e di adozione 182-183
la tradizione delle lavorazioni locali. per rafforzare il rapporto diretto con l’ambiente svedese affronta la progettazione dei prodotti
esterno. con un approccio da storyteller. Il set di oggetti H-f
H-1 composto da una mensola e due divisori di Dick van Gameren Architecten,
Mario Trimarchi. Alessi, Fiato sul collo H-5 dimensione decrescente è stato pensato per Block A Noordstrook
2011 – Acciaio inossidabile lucido Ronan & Erwan Bouroullec. Edizione limitata riprodurre un “angolo” laddove non ci fosse, per 2009 – Amsterdam, Olanda
— di 30 pezzi, fatti a mano in Francia, Vases Cloud poter facilitare la disposizione di libri e documenti —
“La Stanza dello Scirocco” è il luogo dove, in 2015 – Ceramica secondo un racconto. Come grandi tappeti intessuti, i pannelli di
Sicilia, ci si ripara dall’afa aspettando che il vento — calcestruzzo prefabbricati della facciata sono
si plachi. Il gioiello, come gli altri oggetti della Il sistema di vasi è stato progettato per H-d contraddistinti da un motivo sempre diverso
collezione, è formato da tessere rettangolari, accompagnare un libro di schizzi dello studio dei Sauerbruch Hutton, Brandhorst Museum ottenuto con la diversa disposizione e il diverso
piccole schegge unite fra loro per punti in fratelli Bouroullec con oltre 850 disegni. Si tratta 2009 – Monaco, Germania colore dei mattoni, alludendo alle tecniche
equilibrio instabile. quindi di un prodotto che sintetizza il metodo dei — conosciute di arte muraria utilizzate nel quartiere.
due designers: il loro amore per la modularità, per i Trentaseimila barre di ceramica suddivise in
H-2 prodotti artigianali e l’importanza del disegno nella ventitré colori diversi rivestono l’intero edificio H-11
Alvaro Catalán de Ocón, pratica progettuale. del piccolo museo, disposte verticalmente su una Patricia Urquiola.
Francesco Faccin. ACdO, Riad struttura metallica ordita in senso orizzontale Mutina, Little L – Tierras Artisanal
2016 – Calcestruzzo gettato e acciaio inossidabile a formare una superficie cromatica sempre 2015 – Terracotta
— 176-177 cangiante. —
Una tecnica antica è valorizzata dal desiderio Il prodotto nasce dal desiderio di sperimentare
di “elevare” la piastrella trasformandola in H-c la tridimensionalità del laterizio, uscendo dalla
prodotto autonomo. Il progetto è nato grazie alla Xpiral, Torreaguera Atresados 180-181 bidimensionalità propria del rivestimento
collaborazione tra i due designers e artigiani 2009 – Torreaguera, Murcia, Spagna murario: in particolare il manufatto ripropone la
egiziani, spagnoli e italiani per integrare saperi — H-e memoria della tessitura delle superfici in mattone
antichi e nuovi in una ricerca durata due anni. I diversi volumi che formano il complesso Pedro Campos Costa, Edificio do Mar, combinando in modi diversi un unico elemento a
sono segnati da paramenti murari realizzati in Espansione dell’Oceanàrio forma di “L”. Ogni elemento è realizzato a mano
H-3 terracotta, decorati in alcune parti da piastrelle 2011 – Lisbona, Portogallo per trafila.
Odoardo Fioravanti. Maison203, Armure colorate, in altre forati seguendo un reticolo che —
2015 – Poliammide di nylon siterizzata consente la vista dall’esterno del recinto. La pelle esterna dell’acquario è ricoperta da più di
— cinquemila pezzi di ceramica realizzati su misura,
Un’indagine botanica, più precisamente H-6 caratterizzati da lievi variazioni di colore per dare
l’osservazione dei frutti del cipresso, è alla base Ronan & Erwan Bouroullec. Edizione limitata un effetto cangiante come quello delle squame di
del progetto. Il risultato è una pochette in stampa di 20 pezzi, Courtesy of Galerie Kreo, Perles un pesce o della superficie increspata dell’acqua.
3D, dipinta a mano e fatta di forme tondeggianti, 2012 – Perle Jaspe
quasi sospese sopra a un volume interno, — H-9
riprendendo la struttura della pigna. La collana è formata da moduli semplici, che Patrycja Domanska, Tanja Lightfoot.
possono essere ripetuti per creare una nuova KAZA Concrete, Edgy
conformazione, una caratteristica diffusa dei 2014 – Fibra di cemento armato re-ingegnerizzato
174-175 progetti realizzati dallo studio di design dei —
fratelli Bouroullec. La scelta della pietra è invece Ci sono voluti oltre sette anni di ricerca e
H-4 suggerita dalla loro passione per i gioielli primitivi. prototipazione (partendo da modelli in cartone
Clara Von Zweigbergk. Hay, Kaleido realizzati dalle giovani designers) per brevettare
2012 – Acciaio H-7 il materiale e la tecnologia per realizzare i singoli
— Mauricio Arruda Design. Lurca, Azulejaria moduli. L’asimmetria tridimensionale degli
Nell’ambito della progettazione di rivestimenti 2015 – Struttura di legno ricoperto di piastrelle elementi permette di personificare di volta in volta
e tessiture, siano esse bi o tri dimensionali, — la composizione e il disegno.
la conoscenza delle leggi della composizione Il progetto nasce da una stretta collaborazione
grafica è fondamentale. La scelta cromatica tra una giovane azienda di piastrelle ispirate
degli elementi di questo prodotto suggerisce una alla tradizione estetica brasiliana e un designer
170 171
H–a H–a H–2
H–3
H–1
172 173
H–b
H–4
H–5
174 175
H–6
H–c
H–7
176 177
H–8 H–d
178 179
H–e
H–10
H–9
180 181
H–f H–11
182 183
Punto croce, organza e millerighe. Marco Ferrari Stefano Goffi Elisa Pasqual Cino Zucchi
Nonostante l’incredibile sviluppo delle Al flusso tutto visivo del canale ottico, un allestimento aggiunge
una modalità più lenta, tattile, deambulatoria. L’atto del mo-
tecnologie informatiche, che rendono possibile strare si confonde quindi con quello del porgere, del sostenere,
la messa in scena di Gesamtkunstwerk formando il ‘basso continuo’ della narrazione senza determinar-
ne univocamente la scansione temporale.
mediatici di incredibile impatto, un allestimento Il conflitto originario tra lo spazio mentale dell’informazione e
lo spazio fisico del luogo trova così compromessi interessanti,
organizza ancora l’informazione in forma costringendo i progettisti a operare in un ‘campo di mezzo’ dove
discipline contigue generano sfondi comunicativi meticci. Né
corporea. tettonica (durevolezza e gravità chiudono un occhio) né design, né
grafica, né descrizione testuale sembrano governare da soli il pro-
getto di allestimento, ma piuttosto una strana miscela tra queste
pratiche, riunite in temporanea tregua o alleanza per fini edifican-
ti, e alla ricerca di un equilibrio tra campi semantici diversi.
La tecnica paziente della dispositio piuttosto che il declamato
talento dell’inventio dona struttura al flusso visivo, ancorandolo
al passo del fruitore. Un buon batterista sa quando attivare il
rullo dell’araldo e quando invece tenersi allo shuffle che fa da
sottofondo al recitativo del cantante.
La breve durata di una mostra modifica così lo spazio che la
ospita in via temporanea, organizzandolo per un obiettivo limita-
to. Questa deformazione è significativa proprio in virtù della sua