Sei sulla pagina 1di 4

Le guerre d’Italia

martedì 27 settembre 2022 15:29

PRIMA DISCESA FRANCESE IN ITALIA


1491 —> Carlo VIII di Valois completa il processo di unificazione dello Stato Francese grazie a eredità
ducato di Bretagna. Porta avanti una politica estera espansionistica verso la penisola italiana, ancora
politicamente instabile dopo la Pace di Lodi.

Nel 1476, dopo la morte di Galeazzo Maria Sforza, il potere passo a suo figlio di 7 anni con il tutorato dello
zio, Ludovico. Quest’ultimo, desideroso di essere riconosciuto come duca di Milano, strinse un’alleanza con
la Francia e consiglio a Carlo VIII di far valere i diritti della propria casata sul Regno di Napoli (francesi
cacciati nel 1442).

Nel 1494 il sovrano francese attraversò le Alpi con un esercito dotato di artiglieria e, sfruttando la debolezza
degli stati italiani, raggiunse la Toscana, dove vide vedersi Pisa e Livorno senza combattimenti da Piero de’
Medici, che temeva per il proprio potere. Questa decisione provocò l’ostilità dei fiorentini e la
proclamazione di una Repubblica.

[retta da Savonarola, frate, la cui predicazione era basata su condanna del lusso e corruzione, che
divennero i cardini dello stato fiorentino, alleato francese]
Carlo VIII proseguì la propria avanzata passando per Roma, dove entrò senza resistenza grazie alla trattativa
con Alessandro VI, fino a Napoli (febbraio 1495), che venne conquistata senza combattimenti.

In breve, tuttavia, i timori della presenza di un sovrano così potente in Italia portarono alla creazione di una
Lega antifrancese (papa, Venezia, Spagna, Impero). Carlo VIII si avviò al rientro in Francia, con un tentativo
fallito di opposizione, da parte della Lega, a Fornovo.

Firenze, unica alleata della Francia, fu attaccata dall’Imperatore Massimiliano d’Asburgo.


Il partito di Savonarola entrò in crisi e venne attaccato internamente dai palleschi (pro-Medici) e dagli
arrabbiati (anti-Medici ma anche anti-Savonarola).
Savonarola fu arrestato e processato da commissari papali, che lo condannarono a morte nel 1498.

SECONDO INTERVENTO FRANCESE IN ITALIA


Il nuovo Re di Francia Luigi XII mostrò subito l’interesse a perseguire gli obiettivi in politica estera del suo

predecessore. Dopo aver stretto accordi di neutralità con gli Asburgo e di spartizione del ducato di Milano
con Venezia, il sovrano conquistò la città nel 1499.
Conquistata Milano, Luigi XII si concentrò sul Regno di Napoli, stringendo accordi che contemplassero la
divisione del sud Italia tra Francia e Spagna, nel 1500. Gli accordi non vennero rispettati e nel 1503 gli
spagnoli sconfissero i francesi, che tuttavia si video riconosciuto il controllo sul ducato di Milano.

LA SITUAZIONE VENEZIANA
Nel contesto delle guerre d’Italia, l’unica potenza italiana rafforzata fu Venezia, che, nonostante la difficoltà
nel Mediterraneo contro i turchi, iniziò ad esercitare un grande potere sulla terraferma italiana,
conquistando, tra le altre, Trieste e l’Istria, oltre a varie città romagnole.
Questo espansionismo venne combattuto dallo stato pontificio grazie alla figura di Giulio II, che promosse la
creazione della Lega di Cambrai (Impero, Regno di Francia, Spagna e principati minori) contro Venezia. La
sconfitta principale per i veneziani avvenne nella battaglia di Agnadello, a seguito della quale furono
occupati Friuli e Veneto.
Venezia poté tuttavia evitare la rovina totale grazie a delle rivolte spontanee di contadini, che preferirono
rimanere sotto il potere veneziano piuttosto che sottostare alla nobiltà locale.

Dopo la conquista delle città romagnole, Giulio II interruppe la guerra, preservando l’esistenza della
Repubblica di Venezia per evitare un ancor maggiore espansionismo francese in Italia. Il papa si fece inoltre
promotore della Lega Santa (Venezia, Spagna) in funzione antifrancese, che costrinse Luigi XII a lasciare
Milano. Firenze, ultima alleata francese, fu invasa dagli spagnoli e vi furono reinsediati i Medici (1512).

LEONE X E FRANCESCO I
La morte di Giulio II e l’elezione di Leone X (Giovanni de’ Medici) modificarono gli scenari politici in Italia.
Venne ristabilito un rapporto privilegiato tra Roma e Firenze e il papà fece di tutto per difendere il potere
politico della propria famiglia su Firenze.

Il nuovo sovrano francese, Francesco I, tento di perseguire la politica estera dei suoi predecessori,
alleandosi con Venezia e sconfiggendo il ducato di Milano e gli alleati svizzeri, che firmarono una pace
perpetua con la Francia.
La fulminea impresa del sovrano francese si risolse con la pace di Noyon: Milano alla Francia, Verona a
Venezia, Parma e Piacenza a Milano.

Inoltre in cambio dell’appoggio francese ai Medici il papà stipulò un concordato che permetteva a
Francesco I ampia libertà di scelta sulla nomina dei vescovi.

GLI ASBURGO E L’IMPERO DI CARLO V


Nella seconda metà del Quattrocento, grazie all’emergere della dinastia degli Asburgo e in particolare di
Massimiliano I, all’interno del Sacro Romano Impero Germanico vi fu una tendenza alla centralizzazione del
potere, fino ad allora maggiormente frammentato nella miriade di stato che lo componevano.
L’imperatore accrebbe il potere della principale istituzione dell’Impero, il Reichstag, che divenne l’organo
decisionale per tutte le questioni di politica interna ed estera.
Sul piano estero la politica di Massimiliano fu improntata ad un’accorta politica matrimoniale, sua e dei figli,
che permise al nipote Carlo di ereditare, alla sua morte, oltre all’arciducato d’Austria, Paesi Bassi e Franca
Contea (frutto di accordi con Francia in cambio della Borgogna, ottenuta da Massimiliano grazie a suo
matrimonio), anche la corona di Spagna e i territori controllati da quest’ultima (per effetto del matrimonio
tra il padre e Giovanna di Spagna).

CARLO V
Carlo nacque nel 1500 a Gand, nei Paesi Bassi. Diventò regnante nei territori ereditati dal padre a 15 anni, e
divenne re di Spagna nel 1516 in seguito alla morte del nonno.
L’opinione che gli spagnoli aveva del nuovo re, tuttavia, non era positiva: prevalevano infatti sospetto è
freddezza per un re che era nato in terra straniera. Nonostante fossero uniti contro i cortigiani stranieri, gli
spagnoli erano profondamente divisi per motivi religiosi, sociali e provinciali. A Valencia si formò una
fratellanza di artigiani e contadini in funzione anti nobiliare che diede vita al movimento delle comunità.
Carlo, per sedare il malcontento, rimosse le tasse sulle cortes. Ciò nonostante, vi fu uno scontro militare
che si concluse nel 1521 con la vittoria di Carlo V.

Nel 1519 morì Massimiliano I, nonno di Carlo, che si ritrovò quindi come il candidato del Asburgo al trono
imperiale, in scontro con Francesco I. Per ottenerlo, bisognava avere l’appoggio dei 7 principi elettori, come
stabilito dalla Bolla d’oro del 1356.
La condizione per diventare imperatore era puramente economica. Carlo potè ottenere il denaro
necessario a pagare i principi elettori grazie alle garanzie dei metalli preziosi di oltreoceano. Il 27/09/1519
Carlo venne nominato imperatore con il nome di Carlo V.
Divenuto imperatore, Carlo V dovette gestire le agitazioni scoppiate in Germania a seguito della Riforma
religiosa luterana, che ben presto divenne un pretesto politico utilizzato da vari principi per affermare la
propria indipendenza e i propri privilegi a scapito della politica di centralizzazione dell’imperatore.
Nonostante la vittoria di Carlo V nella battaglia di Mühlberg, nel 1555 concluse con i principi tedeschi la
pace di Augusta, che riconosceva loro il diritto di libertà religiosa.

La pace, in sostanza, rappresento la vittoria del particolarismo dei principati tedeschi sulla politica di
centralizzazione portata avanti dall’Imperatore.

GUERRA TRA IMPERO E FRANCIA


La guerra scoppiò a causa delle mire di Carlo V sul ducato di Milano, strategico per posizione (porti genovesi
avrebbero collegato Impero a Spagna e sud Italia) e rilevanza economica. In questo contesto, l’Italia
divenne soltanto un terreno di scontro per le varie potenze europee.
Se per Carlo V conquistare Milano era importante per i motivi già citati, per la Francia era fondamentale
non permetterlo ed evitare di trovarsi completamente circondata da territori nemici.

L’imperatore strinse un’alleanza con Leone X facendo leva sulla paura dell’egemonia francese. Alla sua
morte venne eletto il precettore di Carlo, Adriano VI. Il suo pontificato durò un solo anno e in seguito venne
eletto Clemente VII, cugino di Leone.

Il 24/02/1525 l’esercito imperiale sconfisse quello francese, costringendo Francesco I a firmare la pace di
Madrid (rinuncia pretese su Italia). Clemente VII, spaventato dall’egemonia tedesca, si riavvicinò alla
Francia e concretizzò gli interessi anti-imperiali francesi, veneziani e inglesi nella Lega di Cognac.

Carlo V, tradito da Clemente VII, assoldò un contingente di lanzichenecchi (combattenti luterani e spietati
nei confronti del papa) che nel 1527 conquistarono Roma, ponendo sotto assedio la fortezza in cui si era
rifugiato il papa, senza però che quest’ultima venisse mai conquistata.

Dopo questo evento si aprirono le trattative tra il papa è Carlo V. Nel 1529 si giunse all’accordo di
Barcellona tra papà e imperatore, con quest’ultimo che riconsegnò le terre sottratte al papà e reinsediò i
Medici a Firenze e con il papa che riconobbe a Carlo V il dominio sui territori conquistati in Italia.

Nello stesso anno fu siglata anche la pace di Cambrai, che, ribaltando completamente la pace di Noyon,
legittimò il potere tedesco su Milano in cambio della rinuncia alle pretese sulla Borgogna.
Nel 1530, inoltre, Carlo V fu incoronato dal papà re d’Italia e imperatore dei cristiani.
Nello stesso anno le truppe spagnole misero fine alla Repubblica Fiorentina, mettendo al potere Alessandro
de’ Medici.

L’ITALIA AGLI SPAGNOLI E LA DIVISIONE DELL’IMPERO


Il vitale interesse che il ducato di Milano rivestiva per Carlo V non tardò a far riesplodere il conflitto.
Essendo l’ultimo duca morto senza eredi, l’imperatore si preparava ad annettere il ducato all’Impero.
In risposta a ciò, nel 1536, Francesco I invase i territori del duca di Savoia, alleato tedesco. Carlo allora
invase i territori della Provenza trovando terra bruciata. A questo punto, grazie alla mediazione di papa
Paolo III si giunse alla tregua di Nizza (1538), che attribuì la Savoia alla Francia e Milano all’Impero.
Nonostante una ripresa della guerra ad opera dei francesi nel 1542, la pace di Crépy (1544) confermo lo
status quo della tregua di Nizza.

Nel 1547, con la morte di Francesco primo, il successore Enrico II raccese le ostilità contro Carlo V,
alleandosi con i principi luterani di Germania e con il sultano ottomano, occupando territori tedeschi a Metz
e Verdun. Carlo, consapevole di non poter combattere su più fronti, decise di risolvere il tutto per via
diplomatica con i principi tedeschi.
Un punto di snodo della situazione politica europea fu L’abdicazione di Carlo V e la conseguente divisione
dei suoi possedimenti tra il fratello Ferdinando (arciducato d’Austria e quindi titolo imperiale) e il figlio
Filippo (Spagna, Paesi Bassi, Nuovo Mondo e possedimenti italiani).

Nel 1555, inoltre, venne eletto papa Paolo IV, che promosse un’alleanza tra gli stati italiani e la Francia
contro la Spagna. A causa del fatto che gli stati italiani non lo seguirono, gli spagnoli invasero lo stato
pontificio e i francesi vennero sconfitti a San Quitino.

Le ragioni di conflitto tra Francia e Spagna vennero risolte con la pace di Cateau-Cambrésis del 1559, con la
rinuncia definitiva da parte francese a Milano e Napoli e la restituzione della Corsica a Genova.

L’EUROPA ORIENTALE
Negli stessi decenni l’Europa centro-orientale fu investita dall’espansione ottomana e dalla conseguenza
delle fratture religiose dovute alla Riforma. L’Ungheria subì l’occupazione di grand’ parte del proprio
territorio da parte degli ottomani e la sua classe dirigente iniziò a vedere negli Asburgo l’unica possibilità di
sfuggire al loro dominio. Il regno di Boemia fu attraversato fa scontri di tipo etnico e religioso, divenendo un
dominio asburgico. In Polonia invece, esaurita la dinastia degli Jagelloni, la nobiltà riuscì ad imporre il
principio della monarchia elettiva, che favorì l’ascesa al trono polacco di regnanti stranieri.

Potrebbero piacerti anche