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ESEMPIO COSTI DIFFERENZIALI

¡ All’azienda viene offerto un contratto


annuale per fornire 500.000 penumatici a
un prezzo unitario pari a € 41,65.
¡ Il costo pieno di produzione è pari a € 51,80
¡ Il prezzo normale di vendita è pari a € 73,50
¡ I costi variabili di produzione ammontano a
€ 34,30
¡ Accettare l’ordine implica rinunciare a
vendere 100.000 pezzi ai clienti abituali.
¡ L’azienda deve accettare l’ordine?
500.000 100.000
pneumatici in pneumatici in
più meno
Ricavi €41,65 500.000 €20.825.000
differenziali
emergenti
Ricavi €73,50 100.000 €7.350.000
differenziali
cessanti
Costi variabili €34,30 500.000 €17.150.000
emergenti
Costi variabili €34,30 100.000 €3.430.000
cessanti

Margine di contribuzione €3.675.000 €3.920.000


Margine di contribuzione - €245.000
differenziale
VALUTAZIONE ALTERNATIVA
DELL’OFFERTA

¡ Margine di contribuzione unitario dell’offerta = €


7,35
¡ Margine di contribuzione unitario normale =
€39,20
¡ Margine di contribuzione emergente = €
3.675.000
¡ Margine di contribuzione cessante = €
3.920.000
¡ Margine di contribuzione unitario differenziale =
- € 245.000
ESEMPIO COSTI DIFFERENZIALI

¡ L’impresa riesce a spuntare un


prezzo unitario pari a € 42,50.
¡ Rimangono invariate le altre
informazioni.
VALUTAZIONE ALTERNATIVA
DELL’OFFERTA
RO1 = (mc1×Q) − CF
RO2 = (mc2×Q) − CF

RO1= (42,50-34,30)×500.000 − CF
= 8,2×500.000 − CF
= 4.100.000 − CF
Δ € 180.000

RO2= (73,50-34,30)×100.000 − CF
= 39,2×100.000 − CF
= 3.920.000 − CF
L’ASPETTO
FINANZIARIO DELLA
GESTIONE
GLI EQUILIBRI FINANZIARI NEL
LUNGO PERIODO

Immobilizzazioni & Attivo fisso e


Disponibilità attivo circolante
Investimenti

Durevole stabile
Fabbisogni Durevole variabile
finanziari
Temporaneo

Passivo a breve / Fonti di Di origine esterna


corrente copertura Autofinanziamento
Passivo consolidato
Capitale permanente
L’ASPETTO FINANZIARIO DELLA
GESTIONE
¡ Fabbisogno di finanziamento e sue forme di
copertura
§ Immobilizzazioni e disponibilità
§ Attivo fisso e attivo circolante

¡ Autofinanziamento
§ Metodo di determinazione reddituale e patrimoniale
§ Flusso di capitale circolante netto
§ Effetti dell’autofinanziamento

¡ Flussi di cassa gestione corrente e


complessiva
FINALITÀ DELL’ANALISI DELLE
RELAZIONI TRA INVESTIMENTI E FONTI

¡ Valutazione degli equilibri finanziari di


lungo periodo, che dipendono dalla
solidità delle relazioni tra investimenti e
fonti di copertura
¡ Occorre individuare i caratteri del
fabbisogno di finanziamento,
riclassificando gli investimenti per
destinazione e le fonti in rapporto al
vincolo che le lega all’economia di
impresa
RICLASSIFICAZIONE DEGLI
INVESTIMENTI
1. Immobilizzazioni
§ Tutte quelle risorse monetarie investite in FFS
e FFR che non possono essere distolte
dall’attuale destinazione, pena l’interruzione o
il verificarsi di riflessi negativi sull’attività
aziendale
§ Assorbono mezzi monetari in modo durevole
§ Includono parte dell’attivo circolante
2. Disponibilità
§ Tutti quegli investimenti che possono essere
distolti dall’attività aziendale senza pregiudicarne
lo svolgimento
§ Generano un fabbisogno finanziario temporaneo
IMMOBILIZZAZIONI

¡ Scorte FFS e prodotti necessarie a evitare una


interruzione forzata dei processi produttivi o delle vendite
¡ CR di funzionamento fisiologicamente necessari a
mantenere un adeguato livello di sbocco
¡ Scorte monetarie liquide necessarie per spese di minimo
importo
¡ Partecipazioni in società controllate e/o collegate
¡ FFR il cui recupero può avvenire solo dopo l’anno
¡ CR di finanziamento
¡ Investimenti accessori che, per decisione del soggetto
economico, devono permanere nel tempo
DISPONIBILITÀ

¡ Scorte monetarie liquide eccedenti


livelli fisiologici
¡ Investimenti in attività accessorie
agevolmente recuperabili
¡ Scorte FFS e prodotti eccedenti livelli
fisiologici
¡ FFR e CR di finanziamento per la
parte recuperabile entro l’anno
FONTI DI FINANZIAMENTO

¡ Passivo corrente (DB a breve scadenza)


§ DB a breve o parti in scadenza di DB medio/lungo termine
§ Utile destinato a dividendo
§ DB vs fornitori eccedenti livelli fisiologici
§ Parte fondo indennità di fine rapporto da pagare entro
l’anno
¡ Passivo consolidato (DB a media e lunga
scadenza)
§ DB di finanziamento per le parti in scadenza oltre l’anno
¡ Capitale permanente
§ Capitale di proprietà (-dividendi)
§ DB vs i fornitori fisiologicamente acquisibili
§ DB per le indennità di fine rapporto
CARATTERI FABBISOGNO E FONTI

Forme di copertura
Tipo di fabbisogno
fabbisogno
Immobilizzazioni

finanziario
finanziario
DUREVOLE
STABILE Capitale
permanente
DUREVOLE
VARIABILE
Passivo consolidato

DISP. TEMPORANEO Passivo a breve


UNA STRUTTURA FINANZIARIA
EQUILIBRATA IMPLICA CORRELAZIONE
TRA

Elasticità finanziaria di tipo strategico à in presenza di un’adeguata eccedenza del


capitale permanente rispetto alle immobilizzazioni a fabbisogno durevole e stabile /
rigido.
Rapporti patologici à tra indebitamento e K di proprietà ma anche tra caratteristiche
investimenti e fonti di copertura
Investimenti Scad. Fonti Scad.
entro entro
anno anno
Disponibilità liquide 50 DB funz 400
CR funz. 500 DB. finanz. a breve 1370
CR finanz. 150 50 100 DB. finanz. a medio 550 100 450
/lungo t
Scorte mat. 250 TFR 100
Scorte semilavorati 100 Passività presunte 100
Scorte prodotti 220
Impianti e attrezzature 1000 200 800 Capitale sociale 400
Brevetti, marchi 400 100 300 Capitale di risparmio 350
Partecipazioni 550 Reddito del periodo 50
Titoli 100

Totale investimenti 3320 Totale fonti 3320


Fabbisogno finanziario determinato Fonti di copertura
dagli investimenti
Immob. che determinano un 1670 Capitale permanente 1300
fabbisogno durevole stabile
Disponibilità liquide 50 Capitale di proprietà 800
CR commerciali 500 DB commerciali 400
Scorte materie 250 TFR 100
Scorte semilavorati 100
Scorte prodotti 220
Partecipazioni 550
Immob. che determinano un 1200 Passivo consolidato 550
fabbisogno durevole variabile
CR di finanziamento 100 DB finanziamento medio / lungo t 450
Impianti e attrezzature 800 Passività presunte 100
Brevetti, marchi 300
Disponibilità che determinano un 450 Passivo a breve 1470
fabbisogno temporaneo
CR di finanziamento in scadenza 50 DB finanziamento in scadenza 100
Impianti (recup. entro l’anno) 200 Debiti a breve 1370
Brevetti, marchi (recup. entro l’anno) 100
Titoli 100
Totale 3320 Totale 3320
CAPITALE FISSO E CAPITALE
CIRCOLANTE

¡ Classificazione basata sulla funzione


che gli investimenti e le fonti
assolvono all’interno del sistema
produttivo:
§ Investimenti che concorrono a formare la
struttura dell’impresa. Tempi lunghi di
recupero. Capitale fisso.
§ Investimenti necessari a farla funzionare. A
rapido ciclo di recupero. Capitale circolante.
CAPITALE FISSO E CAPITALE
CIRCOLANTE

Capitale fisso Capitale circolante


¡ FFR ¡ Disponibilità
¡ CR di liquide immediate
finanziamento ¡ CR di
¡ Partecipazioni funzionamento
¡ Scorte FFS e
prodotti
CLASSIFICAZIONE FONTI IN BASE
ALLA FUNZIONE
¡ Passivo corrente à obbligazioni
rinvenienti dalla normale attività
operativa (db di funzionamento e ricavi
anticipati).
¡ Operazioni di raccolta di mezzi finanziari
di proprietà o di terzi.

¡ Capitale circolante lordo – passivo


corrente = capitale circolante netto
COMPONENTI LOGICHE DEL K IN
BASE ALLA FUNZIONE

Investimenti Fonti
Disponibilità liquide Debiti di
K Passivo
immediate funzionamento corrente
circolante
Crediti di Ricavi anticipati
lordo
funzionamento
CCL Scorte di ffs e Debiti di
finanziamento
prodotti
FFR Passività
AF Crediti di presunte
K fisso finanziamento Capitale di
Partecipazioni proprietà
AUTOFINANZIAMENTO

¡ Fenomeno finanziario capace di


produrre un miglioramento del
preesistente rapporto tra investimenti
e mezzi finanziari attinti da terzi o da
proprietà.
STRUTTURA RIELABORATA DEL
REDDITO DI PERIODO

Reddito tn-1 - tn
Costi di competenza Ricavi
comp.

Au tem
tof p
Consumi ffs prod.venduta
R

ina ora
nz ne
iam o
Consumi di ffr
I

en
o
at
rig K

to
er

Perdite future presunte


en

Costi futuri presunti


C I
A
o
at
er
tog K

Au revo
Utile di periodo
en

du
V

tof le
in.
au
AUTOFINANZIAMENTO MONETARIO
E NON MONETARIO
Ricavi monetizzati
– Costi monetizzati

Flusso monetario di Flusso


autofinanziamento di periodo complessivo di
autofinanziame
Flusso non monetario di
nto di periodo
autofinanziamento di periodo

+ Δ scorte
+ Δ CR funz.
– Δ DB funz.
METODI DI CALCOLO
DELL’AUTOFINANZIAMENTO

Diretto Indiretto
Reddituale A = Ricavi – A = RN + CFFR + PFP +
CFFS CFP

Patrimoniale A = ΔI – A = Δpp + Upp + CFFR +


(ΔDB + ΔNe) PFP + RN
= CFP + CFFR + PFP + RN
Legenda:
• RN = reddito netto • I = investimenti
• CFFS = consumo ffs del venduto • Ne = capitale netto di origine extra-
• CFFR = consumo ffr gestionale
• PFP = perdite future presunte • pp = passività presunte
• CFP = costi futuri presunti • Upp = utilizzo di passività presunte
Investimenti tn-1 tn Δ Fonti tn-1 tn Δ
Disp. liquide 122 70 (52) DB funz. 367 221 (146)
CR funz. 206 165 (41) Ratei pass 9 6 (3)
su DB fin.
CR fin. 89 95 (6) DB fin. 120 160 40
Pass. pres. 18 29 11
Scorte materie 89 95 6 Ricavi ant. 29 25 (4)
Scorte prodotti 82 96 14 Risc. pass 9 12 3
Impianti attr. 235 215 (20) Capitale di proprietà
Capitale 100 100
sociale
Capitale di 90 73 (17)
risparmio
Reddito (8) 15 23
Totale 734 641 (93) Totale 734 641 (93)
Componenti negative Componenti positive
Costi provenienti dal passato Ricavi provenienti dal passato
Scorte materie 89 Ricavi anticipati 29
Scorte prodotti 82 Risconti passivi su fitti attivi 9

REDDITO t n-1 - t n
impianti 235
Costi originari Ricavi originari
Materie prime 210 Ricavi 399
Attrezzature 16 Fitti attivi 28
Interessi passivi su DB fin. 21
Servizi 41
Lavoro 86
Ricavi da rinviare al futuro Costi da rinviare al futuro
Ricavi anticipati 25 Scorte materie 95
Risconti passivi 12 Scorte prodotti 96
Costi futuri presunti 29 Impianti e attrezature 215
Predite future presunte sui CR 10
Utile 15
Totale 871 Totale 871
SCHEMA RIEALBORATO
Costi di competenza Ricavi di

DEL REDDITO t n-1 - t n


competenza
Consumi FFS per 338 Ricavi di 428
ottenere produzione competenza
venduta
Consumi FFR 36
Perdite future 10
presunte su CR
Costi futuri presunti 29
Utile periodo 15
Totale 428 Totale 428
CALCOLO
DELL’AUTOFINANZIAMENTO

• CFFS = 338
• CFF = 36
• Ricavi competenza = 428
• Autofinanziamento = 90
CALCOLO
DELL’AUTOFINANZIAMENTO

Diretto Indiretto
Reddituale 428 – 338 36 + 10 + 29 + 15

Patrimoniale -29 – (-110 11 + 36 + 10 + 18 + 15


– 9)

K rigenerato 36 + 10 = 46
K autogen. 29 + 15 = 44
L’AUTOFINANZIAMENTO D’ESERCIZIO
COME FLUSSO DI CCN DELLA GESTIONE
CORRENTE

Capitale circolante netto (CCN) =


differenza tra le disponibilità liquide, i
crediti di funzionamento, le scorte di ffs
e di prodotti, da un lato, e i debiti di
funzionamento dall’altro.

(€ + CR funz. + scorte ffs/prodotti) – DB funz.


L’AUTOFINANZIAMENTO DI
ESERCIZIO
Acquisti FFS (v.f. - ) ( - CCN)
aumento ( + CCN)
Magazzino
materie diminuzione ( - CCN)
Perdita
valore FFR

Costi presunti
futuri
Vendite (v.f. + ) ( + CCN)
Produzione
aumento ( + CCN)
Magazzino
diminuzione ( - CCN)
prodotti
Autofinanziamento = Δ CCN
EFFETTI DELL’AUTOFINANZIAMENTO
SULL’ECONOMIA DELL’IMPRESA

¡ Il K autogenerato migliora la struttura ed il


grado di autonomia finanziaria dell’impresa
§ Aumento investimenti a parità di fonti finanziarie
esterne
§ Diminuzione dei finanziamenti esterni a parità di
investimenti
§ ± investimenti ± proporzionale rispetto alla
variazione delle fonti esterne di finanziamento

¡ Miglioramenti durevoli per la parte


corrispondente agli utili destinati a riserva.
EFFETTI DELL’AUTOFINANZIAMENTO
SULL’ECONOMIA DELL’IMPRESA
¡ Il capitale fisso rigenerato dai ricavi determina una
trasformazione dell’attivo fisso (struttura) in CCN
(funzionamento).
¡ ΔCCN:
§ é scorte prodotti
§ é scorte ffs
§ é crediti correnti
§ é disponibilità immediate
§ ê debiti correnti
§ un mix delle forme sopra indicate

¡ Comporta cmq un aumento dell’attività operativa


dell’impresa o una sua minore dipendenza
dall’esterno
LA DETERMINAZIONE DEI FLUSSI DI
CASSA (CASH FLOW)
¡ Gestione corrente
§ Ricavi + Δ CR correnti = E monetarie
§ Costi + Δ DB correnti = U monetarie
§ E$ - U$ = net cash flow

¡ Gestione extracorrente
§ Occorre considerare anche Δ DB / CR di finanziamento e del
capitale di proprietà nonchè acquisizioni e dismissioni di ffr

¡ La determinazione dei flussi di cassa prospettici


serve a valutare la possibilità di onorare le
obbligazioni contrattuali e per individuare strumenti
finanziari volti a garantire l’elasticità di cassa

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