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Una multinazionale inglese ha ottenuto i diritti  


sull'esperimento da cui nacque la discussa pecora

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E i "papà " di Dolly
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si assicurano il brevetto
Politica D'ora in poi chiunque voglia clonare e trapiantare
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delle più importanti col metodo Dolly
compagnie mondiali di Dolly, una pecora
  biotecnologia, ha chiesto che vale miliardi
  e ottenuto il brevetto
della tecnica usata per Povera Dolly,
continua a invecchiare
far nascere la pecora Dolly, conquistando un saldo
controllo su uno dei mercati più promettenti di Ecco Dolly, pecora
domani. clonata

L'obiettivo della Geron, che l'anno scorso ha Clonazione


e biotica
acquistato la Roslin Biomed, il "braccio aziendale" guida alla Rete
dell'istituto scozzese dove è nato l'ovino più
chiacchierato degli ultimi anni, non è naturalmente la IN RETE
produzione di massa di umani o animali. Il feroce (in inglese)
dibattito che ha accompagnato la nascita di Dolly ha PPL Therapeutics
un po' offuscato lo scopo reale dell'esperimento, le Una FAQ
cui applicazioni immediate riguardano invece l'ambito sugli xenotrapianti
medico, e in particolare l'autotrapianto di tessuti e
organi. Una pagina contro
gli xenotrapianti
La compagnia ha infatti ottenuto due brevetti che Roslin
coprono in modo molto ampio i possibili usi della Institute
cosiddetta "tecnologia del trasferimento nucleare" che
consiste nel prelevare il nucleo (la parte che contiene Geron
il materiale genetico) da una cellula donatrice e Corporation
trasferirlo in un "adeguato destinatario", vale a dire
un'altra cellula svuotata del suo
Dna nucleare.

Come spiega in dettaglio il comunicato stampa della


Geron Corporation, i brevetti riguardano sia i cloni
"animali umani e non umani" che le linee cellulari,
anche in questo caso "non umane e umane", prodotti
utilizzando questa tecnologia. Il cui uso più
prossimo, secondo i progetti della compagnia, è nel
programma di medicina rigenerativa, e cioé la
produzione in vitro di cellule e tessuti che non
sarebbero rigettati dal sistema immunitario dopo il
trapianto perché derivati da materiale genetico del
paziente.

Insomma, d'ora in poi, chiunque voglia usare il


trasferimento del nucleo per clonare i tessuti di un
malato e poi trapiantarglieli dovrà versare i diritti alla
Geron. La quale non ha comunque dimenticato altri
due interessantissimi settori: quello zootecnico, cui la
clonazione potrebbe regalare infinite fotocopie delle
migliori bestie da latte o da carne, sia quello degli
animali transgenici, clonati per produrre medicine o
organi per uso umano.

E la clonazione degli umani tutti interi? Proibita,


proibitissima, naturalmente, e la Geron conferma il
proprio "incondizionato appoggio" al divieto. I diritti
commerciali a cui puntava li ha già conquistati.

(20 gennaio 2000)

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