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PRIPYAT

26-04-1986 h.01:23:44

Prypiat sullo sfondo la centrale

Prima di tutto vorrei fare una doverosa premessa. Quanto scriver solamente un mio esclusivo e personale tentativo di interpretazione degli eventi che hanno portato alla catastrofe nucleare pi grande del dopo guerra. Come fonti mi sono basato sui numerosi studi e varie indagini, fonti ufficiali, di agenzie internazionali e semplici osservatori accreditati del settore, sia sovietici che europei. Ho volutamente escluso dalle mie fonti qualsiasi documentazione proveniente da organismi ambientalisti, non per mancanza di fiducia ma semplicemente per non correre il rischio di essere tratto in inganno da conclusioni, doverose, ma forse troppo affrettate e faziose. Il mio tentativo quello di voler chiarire un po' la vicenda, inserirla in un contesto generale e se possibile rendere un po' di giustizia a tutti quelli che si sono dovuti occupare della questione e sono stati ingiustamente accusati, incolpati e dimenticati dalla burocrazia, dalla propaganda e dall'ignoranza. Qui non mi occuper delle conseguenze. Terminer la mia analisi all'una e 25 minuti del 26 aprile, non sono un medico o un biologo e sinceramente non sarei in grado di analizzare, sotto una nuova luce, le tragiche conseguenze di quel disastro, sinceramente non voglio e non credo possa servire a risvegliare una maggiore coscienza. Le foto hanno fatto il giro del mondo e dopo lo choc iniziale hanno lasciato solo vuoto nei pi e rabbia nei pochi ma niente coscienza nei tutti, per questo credo che chiarire il come si sia arrivati all'incidente possa aiutare il risveglio di una coscienza che tutti hanno, forse un po' troppo nascosta. Perch Pripyat e non Chernobyl? Semplicemente per sfatare i luoghi comuni. La centrale dedicata a LIENIN sorge accanto alla cittadina di Pripyat distante 18 chilometri a nord ovest da Chernobyl. Unione Sovietica, alla fine degli anni sessanta, lo sviluppo economico industriale, la competizione tra le due superpotenze nel settore militare, fa si che il fabbisogno di energia sia sempre pi grande. Non dimentichiamo che la competizione militare, e sopra tutto l'armamento nucleare, fa si che la disponibilit di plutonio e dei suoi derivati sia determinante, per entrambi gli schieramenti. Viene cos messo in atto un programma per la costruzione di centrali elettriche a propellente nucleare. Nella repubblica di Ucraina viene individuata una zona a nord della capitale Kiev, vicino al confine con la Repubblica di Bielorussia, 18 chilometri a nord ovest di Chernobyl lungo il fiume Pripyat Qui avr sede una grandiosa centrale atomica e per la sua realizzazione verr edificata una nuova citt, Pripyat, che allogger tutte le maestranze incaricate dei lavori, operai, tecnici, ingenieri. Una nuovissima e bellissima citt modello, con centri sportivi, piscine, scuole, ospedali e parchi di divertimento.

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Il complesso della centrale grandioso.

Vista dal satellite dell'area della centrale

Vista dal lago artificiale

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L'ingresso della centrale

Il progetto iniziale conta di ben sei reattori nucleari di grande potenza, ben pi potenti di quelli della centrale di Three Miles Island (906 MW elettrici). Venne scelto il reattore RBMK-1000, da un Giga watt di potenza elettrica 3,2 GW (t), a progetto ultimato si sarebbe potuto disporre di una potenza di sei giga watt elettrici. L'RBMK era un reattore molo interessante, estremamente economico e versatile nell'esercizio, utilizzava come combustibile Uranio naturale leggermente arricchito (2% circa), il progetto prevedeva anche di poter utilizzare combustibile riciclato proveniente dai reattori di tipo PWR VVER (come quelli installati sui sommergibili atomici) praticamente uranio impoverito. Altra caratteristica di questo tipo di reattore era la possibilit di sostituire le barre di combustibile, e di inserire il materiale per la produzione del plutonio239 a scopo militare senza dover spegnere il nocciolo.

Interno del reattore 3

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Sezione Turbo Alternatori

Questa caratteristica fece si che la struttura stessa del reattore fosse molto grande al fine di poter contenere tutti gli apparati necessari alla movimentazione delle barre ecc.. Di conseguenza la vista esterna del reattore RBMK contrariamente a quella degli altri era molto imponente, cos come si pu vedere dall'immagine successiva.

Vista esterna del blocca 4

Il contenitore principale e' costituito da un guscio metallico a tenuta stagna riempito di gas inerte allo scopo di impedire alla grafite di entrare in contatto con l'ossigeno atmosferico. La grafite usata come moderatore, formava una serie di schermature che assorbivano le radiazioni provenienti dal nocciolo. Il contenitore esterno era composto da calcestruzzo. Molti dei macchinari interni al reattore erano previsti per essere sospesi alla copertura, incluse le condutture dell'acqua di raffreddamento.

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In fase di progetto iniziale, come per altro in tutte le centrali atomiche, vennero presi in considerazione solamente incidenti di modeste entit, nessun progetto prevede il Meltdown (la fusione del nocciolo), dopo l'incidente di Three Miles Island (1979) le condutture sotto il reattore vennero inserite in una struttura piena d'acqua, in caso di incidente le radiazioni in teoria ne sarebbero rimaste intrappolate. RBMK un acronimo, dal russo per reaktor bolshoi moshchnosty kanalny che significa reattore di grande potenza a canali e descrive una classe, di reattori nucleari che furono prodotti solamente in Unione Sovietica

Struttura del reattore

Il corpo di tali reattori RBMK costituito da circa 2500 blocchi di grafite (oltre 1500 tonnellate), che ha il ruolo di moderatore, all'interno dei quali sono ricavate le aperture nelle quali sono inseriti i canali del combustibile. Tali canali, in numero di circa 1700, sono costituiti da tubi, all'interno dei quali sono disposti, in due fasci di barre sovrapposti, gli elementi di combustibile che vengono direttamente lambiti dall'acqua refrigerante. Il sistema di refrigerazione costituito nel suo insieme da due circuiti indipendenti, funzionanti in parallelo, ognuno in grado di raffreddare una met del nocciolo.

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Il reattore RMBK dotato di un sistema di refrigerazione di emergenza, non dotato di un sistema di contenimento, ma di un sistema di confinamento compartimentato. Si tratta in pratica di varie stanze che circondano il reattore dentro le quali si sarebbe dovuta espandere la radioattivit rilasciata all'incidente massimo previsto nel progetto. Le barre di controllo sono 211 costituite di carburo di boro. Il nocciolo alto circa 7 metri ed ha un diametro di circa 12 metri. Vi sono 4 pompe di raffreddamento principale, per semi sezione, una delle quali sempre pronta ad essere azionata. Il reattore RBMK diviso in due sezioni, ciascuna delle quali collegata ad un turbo generatore. Con tale struttura possibile fermare met reattore con il suo turbo generatore. Data la grandezza e complessit del reattore i progettisti si erano limitati a pensare che qualsiasi tipo di guasto si fosse verificato, sarebbe stato limitato ad una semplice barra o tubo di combustibile e in tal caso si sarebbero semplicemente inserite barre di controllo intorno all'elemento guasto cos da poterlo isolare e sistemare in tutta tranquillit.

Particolare del nocciolo

Il reattore negli anni settanta e ottanta non era cos ben conosciuto, per gli ovvi problemi di sicurezza che durante la guerra fredda impedivano la libera circolazione delle informazioni, ma per quanto si poteva dedurre, la lobby atomica internazionale era estremamente interessata al progetto. Forse ora qualcuno negher, ma un'attenta analisi dei contatti intrapresi dai vari soggetti internazionali con l'allora nuovo governo Sovietico guidato da Michail Gorbaciov fuga ogni dubbio. Contatti e collaborazioni mantenuti a tutt'oggi da ENEL. Grande potenza, estrema versatilit, funziona a tutto anche uranio impoverito e produce materiale fissile per usi militari, grande economicit di esercizio, va sempre e non bisogna spegnerlo quasi mai, insomma un gran bel progetto. Facciamo bene attenzione, non parlo di opinione pubblica, questa all'oscuro di tutto, le tecnologie e quant'altro, Le centrali nucleari sono un portento tecnologico, sono necessarie e basta, si potrebbe sintetizzare, un po' come oggi. Malgrado la propaganda contro l'Unione Sovietica la tecnologia nucleare non viene mai evidenziata, nel bene o nel male. Meglio non correre il rischio di attrarre l'attenzione anche su quella occidentale. La costruzione della centrale inizia negli anni settanta, il reattore UNO fu commissionato nel 1977, fu seguito dal DUE (1978), dal TRE (1981) e dal QUATTRO (1983) nel 1986 erano in costruzione il CINQUE e il SEI. Una centrale nuovissima quindi e non un vecchio ammasso di rottami obsoleti, come propagandato in un primo tempo. E' il 25 aprile 1986 i reattori ultimati sono tutti in funzione e cos come avviene ovunque durante lo svolgersi del normale esercizio delle cose, si avvicendano manutenzioni, verifiche e test. I Test sono una delle componenti fondamentali dell'esercizio di una centrale nucleare e non solo. In cosa consisteva il famigerato test del 26 aprile 1986, si un test non un guasto: Semplicemente nel verificare la possibilit che in caso di guasto della fornitura di vapore alle turbine fosse possibile, sfruttando l'energia generata per inerzia dai turbo alternatori alimentare le pompe di raffreddamento e i meccanismi di movimentazione delle barre di controllo, al fine di spegnere il reattore, prima dell'entrata in funzione dei gruppi elettrogeni diesel di emergenza. Un test logico tendente a verificare la sicurezza di esercizio del reattore anche in caso di guasto importante. Il reattore sarebbe in grado di spegnersi autonomamente con i propri mezzi.

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A questo punto si deve tener conto di un altro particolare importante, il fattore umano. Lavorare alla centrale nucleare, la pi grande del mondo, vivere a Prypiat la cittadina modello dell'URSS. Il semplice fatto di essere stati scelti per questo incarico. Tutti, uomini e donne sentivano di essere dei privilegiati e il loro incarico la loro funzione qualsiasi essa fosse stata li rendeva orgogliosi e fieri di servire la loro nazione. Quanti e quali discorsi trionfalistici, quali miti, saranno stati scomodati, quasi certamente anche Yuri Gagarin e lo Sputnik, la propaganda non avr avuto limiti. Ma era pur sempre un privilegio e una grande fortuna lavorare e abitare l, ricordiamo della cronica carenza di alloggi dell'Unione Sovietica soprattutto per le giovani coppie, il mito del pioniere, della tecnologia. Teniamone sempre conto. Si era gi tentato un test simile, ma con esito negativo, non ci dato saper le esatte circostanze di tale fallimento, non di fondamentale importanza, ci basti semplicemente sapere che l'energia residua non era stata sufficiente e ci si era dovuti servire dei gruppi elettrogeni di emergenza che per altro avevano garantito un'eccellente prestazione. Nel frattempo i turbo generatori erano stati migliorati con l'aggiunta al sistema di uno speciale generatore di campo magnetico, appunto, da testare.

Vista sala di controllo

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Vista sala di controllo

Nelle immagini si vede la sala controllo della centrale, il luogo dove si sono prese le decisioni, impartiti ordini e comandi necessari allo svolgimento del test Prima di affrontare i momenti decisivi del test e di tutto quello che ne segu, ritengo importante al fine di una migliore comprensione degli avvenimenti e soprattutto per non incorrere in grossolani errori anche dettati da cause emotive, descrivere tutte quelle caratteristiche tecniche e operative che con il senno di poi e le indagini eseguite, hanno trasformato il test in una catastrofe.

Immagine recente sez. controllo barre Reattore 3

Tornando alle caratteristiche del reattore RBMK, caratteristiche che lo rendevano un buon reattore, tutti i vantaggi purtroppo avevano e hanno un prezzo, un prezzo troppo alto. In tutti i reattori nucleari, anche in quelli occidentali sicuri c' un prezzo da pagare, non ce li hanno ancora svelati tutti e speriamo non ce li svelino mai nei tempi e nei modi che ben tristemente conosciamo.

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La speranza futura che il prezzo da pagare sia solo quello puramente economico, necessario al loro smantellamento. L'RBMK poteva utilizzare carburante nucleare a basso costo e addirittura scorie riciclate, ma per fare ci era moderato a grafite e raffreddato ad acqua: La grafite ad alte temperature a contatto con l'ossigeno atmosferico si incendia. Moderatore (grafite) e refrigerante (acqua) due materiali diversi, la diversit tra moderatore e refrigerante gioca un ruolo di primo piano. Nei reattori a pressione VVER (e anche nei PWR occidentali), quando si perde l'acqua di raffreddamento si diminuiscono le reazioni nucleari a catena perch non vengono pi rallentati neutroni, in questo caso le barre di controllo sono un secondo sistema di sicurezza. Ma quando il moderatore grafite e si perde l'acqua di raffreddamento, i neutroni continuano ad essere rallentati dalla grafite e le reazioni a catena proseguono indisturbate. Questa caratteristica detta coefficiente di vuoto e nel nostro caso si tratta di un coefficiente di vuoto pericolosamente positivo, perch al formarsi di bolle di vapore all'interno del refrigerante la reazione aumenta in modo incontrollato. Ancora peggio, alle basse potenze, il coefficiente positivo non compensato da altri fattori, rendendo il reattore instabile e pericoloso. A questo punto l'inserimento delle barre di controllo diventa cruciale, ma il sistema di inserimento delle barre di controllo esageratamente lento nell' RBMK (forse per via delle dimensioni del reattore) 20 secondi contro i meno di 2 in tutti gli altri reattori al mondo. In ogni modo la velocit di inserimento data dalla fornitura di energia elettrica, che in caso di blackout deve essere fornita da sistemi esterni (gruppi elettrogeni) al fine di poter gestire separatamente ogni gruppo di barre di controllo (dalle 30 alle 36 per ogni gruppo) Le barre di controllo, costituite di carburo di boro, hanno all'estremit una punta in carbonio che, nella fase iniziale di inserzione delle stesse, inizia ad aggiungere reattivit, invece di diminuirla. La pi importante caratteristica negativa di questo reattore di possedere una grande instabilit a basse potenze. Ci significa che, se la potenza aumenta o il flusso dell'acqua diminuisce, c' un aumento di produzione del vapore nei canali in cui contenuto il combustibile, cosicch i neutroni che sarebbero stati assorbiti dall'acqua pi densa, origineranno ora un numero maggiore di fissioni nel combustibile. Comunque, all'aumentare della potenza, aumenta la temperatura del combustibile e questo ha l'effetto di ridurre il flusso di neutroni (coefficiente di combustibile negativo). L'effetto complessivo di queste due opposte caratteristiche varia con il livello di potenza. Quando si opera normalmente ad alta potenza, predomina l'effetto temperatura, di modo che non hanno luogo escursioni di potenza per eccessivo surriscaldamento. Ma a potenze pi basse, a meno del 20% di quella massima, l'instabilit dominante ed il reattore diventa propenso ad improvvisi sbalzi di potenza. Questo sar il maggior fattore che influir sull'incidente. Infine, come accennato, i reattori RMBK non posseggono n dispositivi di purificazione delle emissioni gassose n, viste le enormi dimensioni, edificio di contenimento, un simile edificio avrebbe almeno, se fosse resistito, diminuito notevolmente e rallentato la fuoriuscita di radioattivit nell'ambiente. Il reattore RBMK come gi descritto diviso in due sezioni. Con tale disegno possibile fermare per manutenzione met reattore. Eravamo in questa condizione di fermo al 50% dell'unit 4 il 25 aprile 1986, il combustibile, ormai quasi esaurito, doveva essere sostituito anche nell'altra sezione. Si pens di sfruttare questo fermo per effettuare il test quale occasione pi propizia, e infausta. A questo punto nascono una marea di interrogativi, ai quali non mai stata data risposta ufficiale, definitiva e veritiera, o meglio nel caso questa risposta ci sia stata non mai stata resa pubblica. Purtroppo questa non un'eccezione Sovietica, le centrali tutte, e di tutto il mondo e i loro incidenti sono circondati dal pi grande riserbo sempre, al punto che probabilmente moltissimi incidenti, definibili minori, non sono mai stati resi noti, forse nemmeno alla loro struttura interna, figuriamoci le loro motivazioni tecniche. Perch fare il test al momento del fermo del reattore, con il medesimo avente un 75% di barre di combustibile quasi esaurite e quindi molto avvelenate dalla miriade di prodotti di fissione, cio da isotopi radioattivi (con l'aggravante dell'avvelenamento da Xeno). Sarebbe stato molto pi adeguato il periodo successivo alla ricarica ed all'eventuale mantenimento, perch, in ogni caso, sarebbe stato necessario provare il reattore prima di immetterlo di nuovo nella rete.

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Perch sconnettere i sistemi di emergenza cosa proibita dai manuali operativi dell'impianto, avrebbero spento automaticamente il reattore in caso di malfunzionamento, forse avrebbero impedito il test? Ma in questo caso si era concettualmente in errore proponendo tale metodologia, oppure era proprio quello che si voleva verificare. La procedura del test non era un'invenzione del momento. Perch durante lo svolgimento del test, secondo il rapporto dell'agosto 1986 della commissione governativa, gli operatori rimossero almeno 204 barre di controllo delle 211 presenti, lasciandone solo 7. Anche questa condizione vietata dai manuali operativi, che pongono a 15 il numero minimo di barre nel reattore RBMK-1000 in funzione. Perch stato premuto pi volte il pulsante AZ5. Le vere motivazioni, le vere decisioni, prese sul campo non le sapremo mai. Pi di una commissione e pi volte hanno analizzato i fatti. Oggi si pu dire, quasi con estrema certezza come avvenuto l'incidente ma nessuna commissione potr mai dire con assoluta certezza il perch sia andata cos. A questo punto credo si debba e sia doveroso cercare di capire come si sono svolti i fatti, sforzandosi, immedesimandosi, mettendosi nei panni del personale in servizio al reattore 4 in quelle famigerate giornate del 25-26 aprile 1986. E' il 25 aprile 1986, nel primo mattino, si iniziano le procedure nel reattore numero 4. Per effettuare il test bisogna stabilizzare il reattore alla potenza di 1600 MW termici, quindi bisogna scendere dalla potenza nominale (3200 MW termici). Qui iniziano le varie difficolt di interpretazione, i dati rintracciabili sono differenti e quindi necessita la massima cautela per evitare di incorrere in errori o eccessive semplificazioni che non permetterebbero una serena analisi. Al fine di consentire una pi trasparente analisi dei fatti, in particolari momenti ho riportato parti di due cronologie, a mio avviso interessanti, che aggiungono ulteriori dettagli, in inglese, azzurre un sito non ufficiale olandese e verde del sito ufficiale Ucraino chnpp.gov.ua recentemente ritornato on-line.. GIORNO 25 APRILE 01:06 Inizia il test, si inizia a diminuire la potenza del reattore 03:47 La potenza viene ridotta a 1600 MW(t) il 50% 07:10 TRM is equal to 13,2 roads. 13:05 HG-7 is disabled from grid (first of two HG, being part of Unit) 14:00 RECS was cut off from coolant circuit. A delay in tests program performance on the requirement of Kievenergo dispatcher (RECS hasnt been put into operation, the reactor continued to work on thermal capacity 1600 mwt). Il sistema ECCS (emergency core cooling system) viene disattivato come procedura richiesta dal test al fine di evitare l'interruzione del test stesso. Questo non avrebbe contribuito a evitare l'incidente ma se ECCS fosse stato attivo forse avrebbe potuto ridurre l'entit del danno. Si attende l'autorizzazione da Kiev per ridurre la potenza e iniziare il test , ma l'energia prodotta dal reattore 4 necessaria al momento e quindi bisogna attendere che il gestore della rete elettrica acconsenta alla riduzione, pertanto il reattore deve essere mantenuto alla potenza di 1600 MW(t) . E' solo intorno alle 23 che arriva l'autorizzazione. (1) 23:10 Giunge l'autorizzazione da Kievenergo e inizia la riduzione di potenza GIORNO 26 APRILE 00:05 At thermal reactor capacity about 500 mwt during transition from local capacity regulation system on an automatic capacity regulator of the basic range on unprovided by the program decrease in thermal capacity approximately up to 30 mw has been committed. Capacity rise is started. Inizia la riduzione di potenza fino a circa 720 Mwt. E si continua a scendere Ora sappiamo che a causa del coefficiente di vuoto positivo per una configurazione come l'RBMK ci troviamo in una condizione di pre-incidente intorno ai 700Mwt. 00:28 La potenza ora intorno ai 500 Mwt. A questo punto non sono in grado di dire con certezza come il personale abbia proceduto, ma si sa certamente che la potenza caduta a soli 30 Mwt circa, a questo punto l'instabilit diviene dominante. Perch la potenza sia caduta cos tanto non chiaro con certezza, forse lecito sospettare che la diminuzione di potenza sia stata eseguita troppo velocemente, forse affidandosi a un controllo automatico non sufficientemente

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verificato. A questo punto il turbo alternatore era a minima potenza e forniva solo 10 Mw elettrici potenza insufficiente per alimentare correttamente i sistemi di raffreddamento. 00:32 (tempo approssimato) gli operatori rendendosi conto della situazione devono aumentare la potenza confidando di poterla stabilizzare intorno ai 700-1000 Mwt disattivando i regolatori automatici e passando ai controlli manuali delle barre.(2) La potenza viene stabilizzata a circa 200 Mwt insufficienti per il test e perci in accordo con il capo del servizio vengono ritratte ulteriori barre di controllo aggirando la direttiva che imponeva un minimo di 26-30 barre minime e lasciandone solo 6-8. l'instabilit era imperante e lo Xeno135 mangiava neutroni impedendo l'innalzamento della potenza. In questa delicatissima situazione a fronte di un improvviso innalzamento della potenza dovuto all'estrema instabilit ci sarebbero occorsi almeno 20 secondi per abbassare le barre di controllo. 00:39:32 00:43:35 The personnel according to the tests regulations has blocked an emergency protection signal on two HG stopping (Il personale, secondo il regolamento del test ha bloccato un segnale di protezione d'emergenza su due HG che si stavano fermando) 00:41 01:16 Cut off TG -8 from grid for vibrating characteristics removal on idling (the second HG, being part of Unit) (3) 01:03 Nonostante le condizioni di potenza e di instabilit si decise di procedere in ogni caso con il test con questa potenza (200 Mwt invece di 1000 Mwt (4) ), e per farlo come da specifica venne incrementato il flusso di refrigerante, attualmente vi erano in servizio sei pompe di raffreddamento venne inserita la settima. 01:07 Una ulteriore pompa l'ottava venne immessa nel circuito 01:09 Questo fatto caus una caduta di pressione del vapore. Causato dalla velocit eccessiva di estrazione dell'acqua dal nocciolo A questo punto il disinnesto automatico che avrebbe dovuto spegnere il reattore in caso di perdita di pressione era escluso (il ECCS era stato escluso alle 14:00 del giorno precedente) in questo lasso di tempo antecedente l'inizio del test la cronologia reperibile discosta lievemente da una fonte all'altra, pertanto riporto due cronologie reperibili in lingua inglese sta di fatto che il reattore era molto instabile, gli operatori nel tentativo di stabilizzare la potenza ricorsero ad aggiustamenti manuali frequenti estraendo anche le ultime barre, le direttive imponevano che nel reattore rimanessero inserite almeno 15 barre a controllo manuale, ma anche queste vennero estratte pur di mantenere la potenza stabile per il test. L'eccessiva portata e velocit dell'acqua causava la caduta di potenza, non chiaro se gli operatori ridussero il flusso dell'acqua per mantenere la pressione del vapore stabile le fonti sono discordanti in ogni modo sembra che le le informazioni ricevute dagli operatori non evidenziassero nulla di anormale, credettero di aver stabilizzato il reattore e quindi si procedette nel test. Solo oggi alla luce dei fatti e con il senno di poi possiamo dire che in questa situazione bisognava sospendere il test e spegnere immediatamente il reattore, facendo scendere immediatamente tutte le barre, riattivare ECCS, premere l'AZ5. Oggi tutti gli operatori farebbero cos, ma solo oggi. 01:22:30 Viene attivato il sistema Skala che registra su nastro le attivit IL TEST

La potenza del reattore si trovava ad un 12% del valore approssimativamente necessario a portare alla massima velocit di rotazione il turbo generatore ed eravamo in queste condizioni a seguito della caduta di pressione. 01:23:04 Ha inizio il test, viene chiuso l'afflusso di vapore alla turbina TG8 scollegandola completamente, il turbo generatore gi sottoalimentato cal ulteriormente il suo rendimento e di conseguenza la potenza elettrica generata. Contemporaneamente inizia la chiusura delle 4 pompe principali di raffreddamento. 01:23:10 Automatic control rods withdrawn from the core. An approximately 10 second withdrawal was the normal response to compensate for a decrease in the reactivity following the closing of the turbine feed valves. Il controllo automatico ritira delle barre dal nucleo. Un ritiro di circa 10 secondi era la reazione normale per compensare una diminuzione della reattivit dopo la chiusura delle valvole d'alimentazione delle turbine MDA button specially mounted for tests carrying out with the purpose of MDA signal imitation was pushed. 01:23:21 Steam generation increased to a point where, owing to the reactor's positive void coefficient, a further increase of steam generation would lead to a rapid increase in power. La generazione di vapore aument fino ad un punto dove, a causa del coefficiente di vuoto positivo del reattore, un ulteriore aumento avrebbe portato ad un rapido aumento di potenza.

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01:23:35 Steam in the core begins to increase uncontrollably. Il vapore nel nucleo inizia ad aumentare in maniera incontrollata Quando il vapore cess di arrivare alla turbina in un momento di tale instabilit, rimase intrappolato all'interno del nucleo formando rapidamente delle bolle all'interno dei canali. Le bolle di vapore sono meno dense dell'acqua, assorbono meno neutroni e non hanno potere refrigerante. Gli elementi di combustibile iniziano a surriscaldarsi e la potenza del reattore aumenta piano piano, crebbero le bolle di vapore con esse la temperatura del nocciolo e la pressione del vapore. Contemporaneamente diminuiva il flusso dell'acqua refrigerante perch le quattro pompe erano sottoalimentate a causa della continua decelerazione del turbo alternatore. La diminuzione dell'acqua di raffreddamento aument la condizione di instabilit del reattore aumentando la produzione di vapore nei canali di raffreddamento. Quando la potenza inizi ad aumentare visibilmente, gli operatori si resero conto che era iniziata l'emergenza. Solo 36 secondi dall'inizio della prova, era gi troppo tardi. 01:23:38 01:23:39 01:23:40 01:23:41 In questi tre secondi sono avvenute diverse cose analizzate dettagliatamente nel rapporto ufficiale dall'accademia delle scienze dell'Ucraina autore Boris I. Gorbachev The emergency button (AZ-5) was pressed by the operator. Control rods started to enter the core. Reactors emergency protection button EP-5 is pushed; emergency protection roads have begun movement in a core. Tutte le barre di controllo sono estratte. Viene premuto il tasto AZ5 e le barre di controllo iniziano la loro discesa nel nucleo, ma troppo lentamente , consideriamo la lentezza di progetto e l'ulteriore rallentamento dovuto alla carenza di potenza elettrica (il turbo alternatore TG8 non pi alimentato sta rallentando sempre pi, ulteriormente frenato dal carico elettrico applicatogli). La discesa delle barre di controllo avrebbe potuto ridurre la potenza del reattore solo di un 5% al secondo, ma non bastava. 01:23:43 Emergency signals on the runaway period and on reactor capacity exceeding have appeared A questo punto appaiono i segnali di allarme 01:23:44 Reactor power rose to a peak of about 100 times the design value. La potenza continuava a crescere in modo spettacolare. In soli 3 secondi la potenza aveva raggiunto i 530 MW(t) gli operatori non furono in grado di prevenire questo eccezionale aumento, stimato nei 4 secondi successivi, a 100 volte la potenza nominale di progetto. La discesa delle barre si arrest a met strada, probabilmente a causa della forte pressione e dalla deformazione dei canali di discesa, pare che si udirono dei colpi, l'operatore tolse corrente al meccanismo di discesa delle barre sperando di farle scendere per gravit, ma ci non avvenne probabilmente a causa della deformazione dei canali. Riporto integralmente le due cronologie, a questo punto ogni commento diventa superfluo e il voler chiarire ogni singolo attimo inutile. Il reattore completamente fuori controllo la potenza sviluppata incalcolabile e l'esplosione imminente. 01:23:45 Fuel pellets started to shatter, reacting with the cooling water to produce a pulse of high pressure in the fuel channels. 01:23:46 The first pair of "stopway" MCP is switched - off 01:23:46,5 The second pair of "stopway" MCP is switched - off 01:23:47 Sharp (on 40 %) decrease in MCP discharges not participating in stopway, and uncertain indication of MCP discharges participating in stopway, sharp increase in pressure and rise of a level in drum-separators; signaled "Malfunction in a measuring part " in both automatic regulators of the basic range (1AP, 2AP) 01:23:48 Discharges recovery on MCP, not participating in stopway up to the values close to initial on stopwaied MCP of left side recovery of discharges on 15 % lower than initial; recovery of discharges on right side of stopwaied MCP on 10 % lower than initial for MCP-24 and "uncertainty" for MCP-23; the further increasing of pressure and a level in drums - separators; snapping into action high-speed reducing devices of steam discharge in the turbine condenser 01:23:49 Fuel channels ruptured. An emergency protection signal "Increase of pressure in reactor space (the technological channel break) "; the signal " there is no voltage=48V" (power supply from muffs servo-motors of a reactors control roads and protection system was removed; signals "Malfunction of an actuating part of automatic regulators 1AR, 2AR" I sistemi di controllo sono stati rimossi, gli attuatori e i regolatori automatici segnalano

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disfunzioni. Le ricostruzioni al computer dicono che a questo punto, le barre di combustibile si stavano rompendo distruggendo i canali, forse anche a causa della caduta per gravit delle barre di controllo. Con la rottura dei canali l'acqua di raffreddamento non aveva pi un percorso in cui circolare liberamente, ma solo tra elementi di combustibile rotti e altamente surriscaldati. A questo punto la prima reazione tra acqua e combustibile gener un'altissima pressione di vapore. 01:24:00 Two explosions occurred. One was a steam explosion; the other resulted from the expansion of fuel vapour (From record in log book of the senior supervisor of a reactor control). " Strong blows, roads of a control system and protection have stopped, not having reached bottom ends. The key of muffs power supply is removed". On eyewitnesses evidence, two powerful explosions with a partial destruction of reactors compartment and a turbines hall has occurred at this time, a fire has occurred at the Unit 4 ChNPP. L'altissima pressione del vapore gener la prima esplosione che danneggio gravemente la struttura del tetto scagliando in aria il coperchio del reattore, un monoblocco di acciaio di 2000 tonnellate. Per maggiore sfortuna il coperchio ricadendo si adagi su di un fianco incastrandosi nella struttura in cemento armato, in questi violenti movimenti distrusse condutture e cavi provocando enormi danni. Cos come si pu vedere nel disegno seguente.

Passano pochissimi secondi 2 o 3 ed ecco la seconda vera esplosione, la catastrofe, questa volta era l'idrogeno prodotto dalla reazione ad alta temperatura tra vapore e zirconio che ricopriva le barre e tra vapore e grafite. A questo punto lascio la descrizione finale dell'incidente a Roberto Renzetti (un professore di fisica Italiano), riportando una parte del suo bel lavoro dedicato all'incidente.

Testimoni all'esterno della centrale hanno visto scagliati all'aria pezzi in fiamme che, nel ricadere, estendevano l'incendio al corpo della centrale stessa. Circa il 25% dei blocchi di grafite fu sparato all'aria in fiamme. Furono scagliati lontano anche pezzi di elementi di combustibile, parti del nocciolo e delle strutture portanti. Le spaccature nel tetto fecero da effetto camino con l'estensione ulteriore dell'incendio. Questo fu l'inizio della catastrofe. Il pennacchio di fumi, contenenti isotopi radioattivi, si alz per oltre un chilometro sopra la centrale. I componenti pesanti di questi fumi ricaddero pi o meno nelle vicinanze della centrale, ma i componenti leggeri, i gas, iniziarono la loro marcia per l'Europa iniziando dal Nord-Est della centrale, dove i venti prevalenti spingevano . Sparito il refrigerante, sparito ogni

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controllo, finita la geometria del reattore, in qualche parte proseguiva la reazione a catena perch vi era Uranio 235 ed un moderatore (grafite) ancora efficienti (la cosa non sarebbe accaduta in un VVER o PWR perch la perdita del refrigerante avrebbe coinciso con la perdita del moderatore). Saliva la temperatura ed il nocciolo stava fondendo in una massa unica nella quale proseguiva e sarebbe proseguita per molto tempo la reazione a catena. Il nocciolo intanto penetrava nel suolo per oltre 4 metri. Ormai c'era solo da tentare qualche operazione che alleviasse il completo disastro. Oltre cento incendi erano scoppiati nelle adiacenze della centrale. Occorreva fermarli, spegnere la grafite. Non si dimentichi che, a lato dell'Unit 4 vi erano altri 3 reattori funzionanti e che una estensione del disastro sarebbe stata un'apocalisse. Inoltre tutti sapevano che non si aveva a che fare con semplici esplosioni di natura chimica: ora ad esse si sarebbe accompagnata una radioattivit incontrollabile e disastrosa. Negli elementi di combustibile dei 4 reattori vi erano oltre 3000 Kg di plutonio e 700 tonnellate di Uranio ed una infinit di isotopi radioattivi ottenuti come prodotti di fissione delle successive reazioni nucleari. Nessuno sapeva bene come impedire o arginare la catastrofe. Centinaia di pompieri intervenuti dalla vicina Pripyat si sacrificarono, essendo esposti per primi ad enormi dosi di radioattivit, per tentare lo spegnimento degli incendi (tra l'altro questi uomini intervennero con attrezzature del tutto inadeguate: non avevano vestiti speciali che li coprissero completamente, non avevano maschere con filtri efficienti, non avevano dosimetri adeguati, ...). Ci vollero una ventina di giorni per venire a capo di tutti gli incendi. Ma gi a partire dal decimo giorno le emissioni radioattive erano diminuite di molto dopo che si era riusciti a spegnere la grafite (l'incendio della quale pone particolarissimi problemi), il cui fuoco era il maggior responsabile del lancio di radionuclidi in atmosfera. E' stato calcolato che nelle primissime ore le esplosioni hanno lanciato nell'atmosfera 20 milioni di curie di materiali radioattivi e quasi la stessa quantit di gas radioattivi inerti come Xenon 133 e Kripton 85
Questo era l'aspetto della centrale dopo lo spegnimento degli incendi.

Il blocco 4 e il tetto del locale turbo alternatori

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Il mitico reporter Igor Kostin in azione

La catastrofe in atto, come dice giustamente Renzetti, bisogna fare qualche cosa, e farla subito. E' assolutamente riduttivo dire che si mandarono, prima i pompieri di Pripyat e poi tutti i liquidatori, a morte certa senza batter ciglio. L'accaduto era chiarissimo o lo sarebbe stato certamente dopo i primissimi momenti dell'azione. Purtroppo andava fatto subito, non c'era tempo per organizzare qualche cosa di migliore, di pi sicuro. Si disse e si dice tuttora che le autorit Sovietiche non erano preparate a tale evenienza, verissimo, ma nessuno lo . Non esiste a tutt'oggi in nessuna parte del mondo una struttura perfettamente attrezzata e numericamente sufficiente per situazioni simili, la ragione semplicissima, i costi, costi elevatissimi, decine di migliaia di uomini perfettamente attrezzati, in gradi di raggiungere immediatamente qualsiasi sito nucleare. Ma non solo i costi, una struttura cos significherebbe solo che il pericolo reale, nessuno vorrebbe vivere in questa situazione. Dovremmo abbandonare la retorica e la propaganda sterile, e ritenerci fortunati che un numero altissimo di pompieri e uomini dell'Armata Rossa e non solo (i liquidatori) hanno sacrificato la loro vita per il nostro bene. Nessuno li ha mandati a morire a cuor leggero, nessuno ha nascosto loro i pericoli di quello che stavano facendo. Era tutto chiaro qualcuno doveva morire per fare tutto quello che era possibile, e tutto stato fatto allora, adesso che non facciamo quello che dovremmo fare.

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Il monumento ai LIQUIDATORI

Per rendersi conto delle proporzione dell'opera dei Liquidatori sarebbe sufficiente vedere il numero dei mezzi utilizzati per la bonifica dell'area.

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Una delle tante squadre di LIQUIDATORI

Vista di una parte del cimitero dei mezzi usati dai Liquidatori

Quello che si pu vedere nell'immagine non rappresenta che la minima parte dei mezzi utilizzati, i mezzi pi contaminati sono stati stoccati in grandi buche nel terreno e ricoperti di terra. Si dir in seguito che il direttore V.P. Bryukhanov aveva esperienza solo di impianti a carbone anche il capo ingegnere, Nikolai Fomin, proveniva da impianti convenzionali anche Anatoliy Dyatlov, capo ingegnere dei reattori 3 e 4 aveva solo una limitata esperienza con reattori nucleari, per lo pi su piccoli esemplari di reattori VVER progettati per i sottomarini nucleari sovietici. Inoltre gli operatori della centrale non erano a conoscenza dei problemi del reattore. Secondo uno di loro, Anatoliy Dyatlov, i progettisti sapevano che il reattore era pericoloso in certe condizioni, ma nascosero intenzionalmente tale informazione. Riguardo le cause dell'incidente esistono due ipotesi contrastanti. La prima, pubblicata nell'agosto 1986 attribuiva tutta la responsabilit agli operatori dell'impianto. La seconda, proposta da Valeri Legasov e pubblicata nel 1991, attribuiva l'incidente a debolezze nel progetto del reattore RBMK, in particolare alle barre di controllo. La pi grande catastrofe nucleare del dopoguerra, pu e deve diventare un forte insegnamento per l'umanit intera, soprattuto per chi chiamato dal potere della democrazia ad amministrare e guidare le nazioni e i popoli. Nessuno deve credere di avere degli sconti dalla realt, credere di poter aggirare, nel bene del progresso, le regole, le leggi della nostra natura, magari semplicemente basandosi su un' effimero vantaggio dato dalle conoscenze, dalle possibilit tecniche, dalle nuove tecnologie. Volendo sgomberare il terreno da ogni dubbio, premetto, lungi da me la condanna della scienza, della ricerca, del continuo sviluppo tecnologico, che credo sia la vera risorsa e speranza dell'umanit tutta.

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Confesso di sentire il fascino per qualsiasi cosa sia tecnologico, ma per contro, tutto ci non deve trarre in errore, l'innovazione va ponderata attentamente con estrema cautela, lo sviluppo (quello buono) per il benessere vanno ricercati con cura, come bene universale di tutti. Non ci sono scorciatoie per pochi, o effimeri vantaggi, nel caso non si voglia imparare dall'esperienza ci saranno solo sofferenze per tanti e non pu essere certo che i tanti del mondo siano sempre e solo i tanti di oggi. Non ho la presunzione di poter spiegare, essere certo che tutti possano capire il mio pensiero e approvarlo appieno, molti prima di me, pi autorevoli e qualificati hanno dibattuto di queste questioni, in favore o sfavore, ma oggi sento che con il passare degli anni, il tempo fa il suo triste lavoro. La gente dimentica o meglio rimuove, si sentono ancora circolare vecchi discorsi che dovrebbero essere stati dimenticati e cancellati, preconcetti, false paure, condanne malcelate e ignoranti, e quindi il nucleare ritorna strisciante di soppiatto, come una perfida malattia che quando si manifesta non lascia speranza, come il cancro, certamente ci sar una cura e col tempo sempre pi efficace, ma i medici dicono che la prevenzione la cosa pi importante, prevenire piuttosto che curare, questo e il vero modo di proseguire. Il cancro forse pi vicino e presente nel nostro immaginario, ma sotto sotto si pensa sempre, fino all'ultimo, che non tocchi a noi. Il nucleare pi distante capita sempre agli altri, o forse no. Dopo l'incidente al reattore numero 4 i rimanenti reattori 1, 2, 3, contrariamente a quanto la gente possa aver creduto o gli sia stato fatto credere, vennero mantenuti in esercizio e in produzione, l'ultimo il reattore 3 fu arrestato nel 2001, a tutt'oggi nella centrale rimangono in servizio diverse decine di tenici e funzionari per il continuo monitoraggio degli impianti, non pi' in produzione, ma ancora attivi ????? Questo deve far pensare. Le centrali nucleari non si spengono e basta, devono essere continuamente accudite con attenzione, costi puri che si aggiungono a quelli della progettazione, della costruzione, dell'esercizio, costi che vengono sempre taciuti all'opinione pubblica, in buona sostanza costi troppo elevati, si potrebbe dire antieconomici, senza una reale e praticabile contropartita etica, escludendo perci quella militare. Certamente il ritorno aggiuntivo, taciuto all'opinione pubblica, che veniva calcolato era la produzione di ordigni nucleari o in altri casi di uranio impoverito, utilizzatissimo sempre nel settore militare ma anche nel settore aeronautico e navale civile. Questa la reale contropartita, lo smaltimento delle cos dette scorie, che con il passare del tempo si dimostrano sempre pi ingombranti e dannose, chiaramente tralasciando l'inaccettabile uso bellico, si traduce in ulteriori costi aggiuntivi a lungo e lunghissimo termine. Onere che ricadr inevitabilmente sulle spalle delle generazioni future, penalizzate dalle nostre scelte sbagliate. Qui voglio tralasciare le inevitabili conseguenze sulla salute altro onere mantenuto segreto e misterioso. Prima dell'incidente nessuno aveva dato segnali di allarme, gli addetti ai lavori, i membri della lobby nucleare, non sollevarono nessun dubbio sulla sicurezza, questo pi che altro per un fattore, direi mediatico, sollevare dubbi o pi semplicemente interrogativi, avrebbe inevitabilmente attirato l'attenzione sul problema nucleare, un'attenzione trasversale, dai politici al popolino della strada passando anche per la comunit scientifica. Rischiare di togliere il velo della disinformazione era un rischio inaccettabile, l'opinione pubblica correva il rischio di conoscere come venivano prodotte le armi atomiche e avrebbe avanzato richieste sulla sicurezza. Ricordo benissimo l'aspra discussione apertasi nel congresso del PCI (unico partito che dibatt al suo interno sul problema nucleare) proprio in quegli anni (chiaramente prima dell'incidente), schierarsi pro o contro il nucleare con all'orizzonte il referendum. La lobby a favore del nucleare era fortissima e trasversale, i reattori erano tutti sicurissimi, Three Miles Island 1979, dopo un famoso Film di denuncia Sindrome Cinese in soli sette anni era gi stato rimosso , il vasetto della Nutella e il colesterolo rappresentavano un rischio ben superiore per la salute. Io fui tra quelli che si schierarono contro, in tempi non sospetti, mi schierai contro, non per preveggenza o doti taumaturgiche ma solamente per il sospetto che non ci avevano e non ci dicevano tutto, e per quel poco di cultura tecnologica in mio possesso, questo mix mi spingeva ad essere contro, sospettare, la mia coscienza non era tranquilla, il baratro era alla porta. Dopo quel fatidico 26 aprile 1986 di antinuclearisti ce n'erano piene le piazze, di quell'anti... preconcetto, becero e ignorante, stupidamente fazioso e poi forza con la propaganda antisovietica. Ma attenzione, improvvisamente la lobby nucleare si accorse che bisognava spegnere la propaganda antisovietica, che proprio come una reazione a catena, avrebbe rischiato di denunciare il nucleare in toto. L'opinione pubblica avrebbe iniziato a chiedersi se anche le centrali occidentali erano pericolose e cos cosa avrebbe rischiato di scoprire??? A questo punto vorrei trarre la mia personalissime e forse un po' provocatorie conclusioni sull'accaduto.

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Considero immorale, l'idea avanzata ai tempi dell'accaduto, descrivere i tecnici della centrale come un gruppo male assortito senza professionalit e conoscenza specifica, una banda di incompetenti inconsapevoli dei rischi delle loro scelte. Ancora oggi in certi siti internet: (digilander.libero.it/ilnucleare/chernobyl.htm) possibile trovare commenti di questo tenore, pur pubblicando immagini dell'accaduto, queste vengono accompagnate da commenti incredibili. (retelibera.com/395) un sito svizzero molto politicizzato a favore del nucleare che assolvendolo da ogni colpa, riprende come uniche motivazioni dell'incidente l'incapacit e l'ignoranza dei tecnici in servizio come fosse l'armata brancaleone, e descrivendo la centrale stessa Chernobyl era una centrale nucleare che generava 4000Mw elettrici. Era un centrale non fatta da biechi capitalisti ma da socialisti progressisti. Per questo era un ferrovecchio, una ferraglia che in occidente non sarebbe nemmeno stata aperta. Ma l'autore, facendo sorgere qualche logico dubbio cita testualmente quanto segue I sistemi di monitoraggio della centrale (progettati per condizioni di funzionamento ordinario) erano del tutto inadeguati per la gravissima situazione incidentale determinatasi. Il personale, sottostimando pesantemente la radioattivit rimase sul posto e con impegno encomiabile quando non eroico fece quanto possibile per stabilizzare il reattore (o meglio quel che ne restava) e collabor con i pompieri sopraggiunti allo spegnimento dell'incendio, tutti rimanendo esposti a dosi terrificanti di radiazioni. A 134 di questi circa 1000 inizialmente coinvolti venne diagnosticata la Sindrome Acuta da Radiazioni: di questi 28 morirono nelle settimane e nei mesi successivi, altri 19 fra il 1987 e il 2004. I redattori del sito dimenticano troppo rapidamente i loro incidenti, nella centrale sperimentale di Lucens (Svizzera) scavata in una grotta del sottosuolo, una specie di giocattolo tecnologico, nel gennaio 1969, dopo solo 7 ore di funzionamento avvenne un incidente di Meltdown miracolosamente arrestato, ma con infiltrazione di acqua contaminata nel sottosuolo, l'incidente port al fermo del reattore e allo smantellamento della centrale e la grotta venne murata definitivamente. La centrale di Three Miles Island, era in servizio da meno di tre mesi e prima dell'incidente aveva avuto diverse avarie. L'incidente di TMI, ormai dimenticato da tutti ha delle incredibili similitudini con l'incidente di Pripyat: 1) Operazioni manuali in assenza di un sistema automatico di arresto TMI non ha il sistema automatico Pripyat lo ha disabilitato per fare delle prove

2) Si opera con il sistema di raffreddamento di emergenza disabilitato A TMI si opera con il sistema di sinistra escluso per fare un test A Pripyat era disabilitato per lo stesso motivo

3) Mancanza di preparazione dell'operatore per operazioni manuali di emergenza 4) Difetti nel disegno del sistema ed inaffidabilit dei componenti 5) Risolutezza dei gestori nel nascondere i problemi 6) Assenza di piani di emergenza in caso di incidente grave 7) Irresponsabili decisioni dei gestori e delle commissioni di controllo preposte che il rischio di cancro da rilasci radioattivi accettabile Grandi democrazie e grandi dittature hanno sempre fatto a gara nel nascondere la verit. Solo la grande fortuna ha fatto la differenza. Il personale di TMI ha impiegato diverso tempo (ore) per stabilizzare l'incidente e solo l'apertura fortuita e manuale di valvole di emergenza (dimenticate chiuse) ha evitato la fusione del nucleo dell'uranio, il reattore aveva gi raggiunto i 2650 solo 150 in meno. La catastrofe sarebbe stata apocalittica, nulla avrebbe potuto il sistema di contenimento. Vicino a Harrisburg c' infatti Filadelfia, ci sono Washington e Baltimora e una megalopoli come New York non lontana. Con questo voglio sottolineare che diversamente dai tecnici di Pipyat gli statunitensi anno avuto a disposizione ore e non una manciata di secondi come a Pripyat, ore spese inutilmente commettendo errori su errori. I tecnici in servizio al reattore 4 di Pripyat sapevano benissimo cosa stavano facendo e quali rischi correvano, non si volevano suicidare e nemmeno distruggere la centrale, con tutte le conseguenze che ben conoscevano. Era in corso una verifica sulla sicurezza non la normale routine, quindi lecito immaginare che in servizio ci fossero i tecnici pi capaci, anche per le verifiche del caso. Trovo profondamente ingiusto e immorale addossare sempre e in ogni caso le colpe agli operatori, in

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tutte le situazioni incidentali la tensione e lo stress hanno sempre causato problemi, trovarsi improvvisamente di fronte a situazioni estremamente gravi alle quali si deve far fronte solo con le proprie capacit inaccettabile, non la routine, non un gioco. L'energia atomica, usa termini come : massa critica, reazione, ecc.. non mai la routine. La catastrofe dovuta certamente e senza ombra di dubbio all'errore umano, o forse meglio al fattore umano, perch non si pu addossare la responsabilit, come ho gi detto, solamente agli operatori, ai progettisti, nello stesso modo in cui non si pu addossare la colpa della guerra ai soldati. L'errore, dell'essere umano, che ovunque, frappone alla logica il proprio interesse. Nessuno immune, gli incidenti possono accadere, accadono ovunque. Ricordiamo in ultimo solamente l'incidente ad una centrale tedesca (tralasciamo Tokeymura in giappone dove 4 tecnici come antichi samurai si sono sacrificati per aprire delle valvole), proprio negli stessi giorni, con emissione di radioattivit nell'atmosfera, i responsabili allora tentarono il colpo del silenzio sperando che la nube di Chernobyl coprisse anche loro, non ci riuscirono. In questo campo c' solamente chi stato pi fortunato. L'effimero richiamo del potere, la pigrizia del ragionamento e l'abbandono del pensiero logico, ci spingeranno senza indugi a sollevare le barre di controllo e spegnere i sistemi di emergenza, e cos finalmente liberi da ogni fastidioso impedimento, e mi si passi l'analogia, poteremmo svolgere il nostro TEST. Il cui esito finale decreter la nostra possibilit di sopravvivere anche senza l'utilizzo della ragione, un test atto a dimostrare la capacit di sopravvivenza del genere umano. Fermiamo il TEST subito (siamo gi molto avanti, forse troppo) ma, parafrasando Kant avendo il coraggio di usare la nostra stessa ragione riusciremo a tornare sui nostri passi. Cos da poter realizzare per le nostre generazioni future dei veri parchi di divertimento. Pieni di gente felice finalmente libera da questo oscuro fardello che ci accompagna gi da troppo tempo, dal 6 agosto 1945.

Il parco dei divertimenti di Pripyat, il luogo pi contaminato

Walter
NOTE 1. 2. Penso che a questo punto tutta quella che era l'organizzazione del test subisce notevoli modifiche. L'autorizzazione giunge solo alle 23, il personale in servizio era gi stanco e sotto stress per la lunga attesa, avevano preventivato di effettuare il test in giornata. Se in questo momento si fossero attivate le procedure di spegnimento, non saremmo qui oggi a descrivere questa catastrofe. Il personale in servizio gi stressato pens, forse con troppa sicurezza, di poter sistemare la cosa, erano in gioco innumerevoli fattori. Non dimentichiamo la professionalit e il prestigio, forse il fermarsi qui avrebbe avuto dei risvolti negativi (ma a che prezzo) Questa la prima incongruenza vera delle cronologie chi e perch si autorizz, penso che il nocciolo della questione risieda sempre nelle precedenti note 1 e 2.

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