27-12-05
INTRODUZIONE
Con queste lezione voliamo vedere l’ambiente ebraico in tempo di Gesù
La cosa importante è vedere la memoria: dove è Dio? Come si vede Dio? dio non è una cosa
in più, ma è una cosa riconosciuta per lo Spirito Santo, così nell’ebraismo come nel cristianesimo.
Giacomo dice in At 15,13-21: attesa del Messia; di fronte allo stesso fato, Paolo parla della
nuova creazione. Tutto dipende dell’occhio, della perspetiva con cui si vede la realtà, dello spirito
che c’è in ognuno. Lo spirito da il potere di vedere che tutta la Scrittura si compie in Gesù, e questo
si vede molto bene nel vangelo di Mt (Mt 5,17: fare presente in quest’oggi la Legge). In Pentecoste,
lo Spirito Santo arriva per fare presente, per sigillare la Scrittura nel cuore degli Apostoli, per far
vedere che i fati di Gesù sono compiuti. Ancora oggi vediamo questo sigillo nella Chiesa attraverso
i sacramenti. Per esempio:
Parola Pane-Vino
(Adamo) AT+Salmo Benedizione
Kerygma del NT Prefazio (Santo)
(Presidente-Cristo) Vangelo Consacrazione (fondamentale la epiclesi)
Comunione Comunione
Questo ci ricorda all’ebraismo, perché fa presente un fato del passato, cioè, il memoriale
d’un fato storico nell’oggi.
Nella Scrittura tutto si ripete due volte o più, vedendo sempre un compimento (dopo la
violazione d’una donna, si l’uomo ama la quella –Davide- oppure la può odiare –Tamar-; la
creazione).
Per togliere le ripetizioni del NT, si fa il Diatesaron, ma non si può fare questo perché li
toglie la genialità di ogni autore.
I discepoli di Emmaus
Ha tutta un’antropologia:
v. 17: Si fermavano con volto triste: sono bloccati, non possono neanche camminare
v. 25: La loro memoria è divisa, perché conoscete di memoria i profeti, ma in mezzo alla
crisi si perde la memoria
v. 32: Il corpo è caldo per la Parola
La Parola di Gesù fata presente nella Eucaristia, si fa carne per loro: una parola ricostruisce
il corpo distrutto e la memoria debole della crisi.
Cosa significa “andare in Emmaus”? La vittoria della prima guerra messianica dei maccabei
(1Mac 4). Ritornare a Gerusalemme è come i maccabei: riconquistare il regno, la vita eterna
(At 1,6).
1
ANALISI DI 1MAC
Alessandro Magno pensava essere Dio e morì (322 a.C.)
Arriva Antioco Epifane = Dio manifestato; tutti questi si considerano dei
1,11: c’è una cultura greca (soldi, giochi…), e parla della separazione (alleanza con Dio per farsi
un popolo sacerdotale). Noi che siamo fedeli a Dio siamo poveri e andiamo male, ma i pagani, gli
empi, hanno soldi e prosperità. La parola “separare” viene anche con la creazione della luce e le
tenebre, le acque… cioè, separarsi un popolo è crearsi un popolo. Gli ebrei hanno paura del
cristianesimo perché distrugge questa separazione, perché si proclama la unità. E la discussione di
Paolo e Giacomo: mangiare insieme con i pagani o separati di loro. Paolo parla di una nuova
creazione perché c’è un nuovo spirito, uno spirito di unità.
Non tutti gli ebrei sono d’accordo con questa lega con i pagani, e comincia il culto pagano nel
Tempio e il suo saccheggio.
Sorge Mattatia. E interessante che viene da Modin, tra Samaria e Joppa. In quel tempo, Modin è
di Samaria. Problemi con cui per risolvere e ci sono due persecuzioni sempre in relazione con la
fedeltà con Dio:
1Mac 2,15: il re domanda fare un sacrificio pagano
1Mac 2,29: il sabato. La decisione di combattere il sabato è nuova: cosa si faceva nelle guerre
prima, nella storia? Non diffendersi (2Mac 5,24ss).
Alla morte di Mattatia, Giuda Maccabeo forma un esercito per tornare a Gerusalemme. Giuda
comincia una guerra (1Mac 3, 46: Masfa è vicino a Masfa). Viene tutto preparato per il culto:
doni, sacerdozio… Si prepara tutto per la guerra santa, così come viene indicato in Dt 20,1-9.
C’è altra guerra, fino arrivare a Gerusalemme, con la purificazione e dedicazione del Tempio. Si
celebra con una festa di otto giorni, il massimo di gioia, come Pasqua e Pentecoste.
Ma non finisce il combattimento: continua tutto dopo.
Egitto e Siria sono eredi di Alessandro Magno, e tutto il tempo spettano anche di entrare nella
Giudea, e per questo fa alleanza con Roma.
Giuda muore in combattimento (1Mac 9), e li succede il suo fratello Giònata, che giocherà con
Egitto e diventerà Sommo Sacerdote. Gli segue Simone, che diventerà Sommo Sacerdote ed
etnarca (1Mac 13-16). Gerusalemme, in quel tempo, era divisa in tre parti: l’Acra o Acropoli
(167-141 a.C.) è conquistata per Simone.
Al suo luogo, dopo, regnerà Giovanni Ircano, figlio suo.
1Mac racconta come viene stabilita la dinastia asmonea e lo stato ebraico.
ANALISI DI 1MAC
2Mac racconta le cose di modo diverso
all’inizio ci sono due lettere, e dopo si parla sulla situazione prima della crisi con Antioco
(compra di titoli di sacerdote, ellenizazione…), e dopo si unisce al racconto di 1Mac, ma con altra
ottica.
2Mac 5,21: parla di una nazione e due templi.
Si pensa che 1-2Mac sono entrati nel canone cristiano per il racconto dei martiri.
L’obbedienza della legge del Signore da una pace e una forza che consola nel dolore fisico, e la
forza dell’obbedienza aiuta e rafforza il corpo di fronte al dolore fisico.
La idea della risurrezione la troviamo già qui. Quando Gesù parla della risurrezione fa un
ragionamento molto semitico: il nome di Abramo, Isacco e Giacobbe. Abramo è un nome scritto
nel libro della vita (la Bibbia), allora è vivo (chi pensava che Abramo era morto, se era presente
al banchetto eterno?). Il NT fa risorgere le persone nel “nome di Gesù”, cioè, è vivo ancora e può
risuscitare.
Il libro finisce prima della morte di Giuda Maccabeo. E interessante gli ultimi versetti del libro.
2
Vediamo le differenze fra i due libri:
Inizio libro liberatori 25 kisleu Nicànor Conquista Gerusalemme
1Mac Empi Mattatia-Giuda 4 7-Gionata-Simone-Giovanni 141 a.C.
2Mac Onia-Giàsone Giuda 9-10 15 162 a.C.
Purim-Pesach-Shabat
La Mishnà dice che Purim non si può celebrare in shabat, di deve spostare, perché shabat è
più importante di Purim.
La Pasqua, invece, è più importante di shabat. La liberazione e l’ingresso alla Terra
Promessa è più importante del giorno della Creazione, e il giorno della Creazione è più importante
della liberazione in terra straniera.
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La Galilea delle genti diventa nel NT una tappa per le nazioni. I nemici sono utili nella
Scrittura: Gesù è nato a Betlemme grazie ai romani (al decreto dell’Imperatore), perché se non
avrebbe nato a Nazareth.
Si parla abbastanza della Galilea in Gs, ma dopo quasi non si parla fino 1Mac 5. La difesa
degli ebrei della Galilea non era possibile sul posto, per ciò li porta in Giudea. Questi ebrei erano
contadini che vivevano nei villaggi, non in città, e per questo era difficile la loro difesa.
In tempi di Gesù, Galilea era piena di villaggi. Questi ebrei provengono dall’Esilio
(soprattutto da Babilonia). E importante sottolineare che erano contadini perché la Terra Promessa è
una terra dove scorre latte e miele, una terra da dove provengono i frutti (Dt 26,1-11) e, quindi, è
importante il lavoro della terra (vivere come nell’Eden prima del peccato: Gn 2,15). In un mosaico
vicino a Bet Shean leggiamo che Samaria e ffajsdf non sono più in Terra Santa perché non ci sono
più ebrei per lavorare la terra. Questo era un brano del Talmud, ma oggi non si conserva nel Talmud
ufficiale.
Circa il 200, il re di Turchia ha problemi con i romani, e per stabilire una frontiera, manda
duemila famiglie ebraiche dei contadini. Le famiglie ebraiche erano più considerate per i lavori del
campo che per la guerra (un soldato che non lavora sabato?).
In sua vita non entra mai in città pagane (forse in Sefforis quando era piccolo per lavorare).
Bathyra è importante perché nel 63 a.C. nasce il movimento zelota contro il potere greco e dopo il
romano e per neutralizzare i zeloti, si fa venire un gruppo di ebrei babilonesi a Bathyra, dove sono
arrivati ebrei molto religiosi che accettavano il potere straniero senza problemi.
La stessa cultura babilonese si trova intorno al lago di Galilea, ma c’erano diversi partiti:
religiosi, erodiani, zeloti,… Sul Golan sono tranquilli, ma in Galilea non accetteranno nessun
padrone che non sia Dio (niente da Roma).
Hillel era babilonese. Visse in tempo di Erode. Arriva a vivere a Bathyra. Si trova con un
problema un può strano: la Pasqua era sabato, e non sapevano che festa era più importante. Hillel
non sa rispondere, e questo succede perché non c’era tradizione di Pasqua in Babilonia. La Pasqua
si celebrava in Terra Santa (cfr. Es 12,25), in Babilonia si celebrava Purim con più forza.
In questa Galilea ebraica era di contadini divisi in due partiti. Vediamo anche le
moltiplicazioni dei pani: sono due (gli ebrei e i pagani). Tra i discepoli era Simone il zelota (e
portava una spada), Matteo era pubblicano… erano 12 molto plurali. Un segno de che questi galilei
erano molto ebrei lo troviamo in At 10, nel atteggiamento iniziale di Pietro (un galileo di nascita
che non vuole cadere in impurità: va al terrazzo per non cadere in impurità con il cuoio delle scarpe
del padrone della casa, Simone; il cibo impuro che vede nella visione che mai ha assaggiato…). E
interessante vedere che non c’è niente nella sua conversazione su Gesù. Dopo Pietro deve dare
spiegazioni ai circoncisi, perché ha fatto una cosa che un ebreo non fa: entrare in una casa pagana.
La idea sulla Galilea come luogo più aperto verso i pagani è basata in Giuseppe Flavio, in un
testo non molto chiaro. Nel 40 a.C. Erode il Grande è proclamato re della Giudea e questo farà di
non essere accettato per tutti, perché l’accusazione è che non è ebreo.
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PARTITI PRINCIPALI IN TEMPI DI GESÙ
Farisei: la parola “fariseo” significa separati, dall’aramaico. Questo si vede molto bene nel libro
di Neemia (Ne 13,1-3; cfr. Dt 23,2-9). Questi israeliti erano terribili per i suoi fratelli
(Esd 4).
Saducei: c’è una cosa falsa su di loro. At 5,17 parla sulla setta dei caducei, e così tutti pensano
che è una setta. Veramente è una parte che non crede nella risurrezione. Sadoq è il
primo sommo sacerdote del Tempio di Salomone.
Dicono che l’uomo fa la propria vita, la fabbrica lui da solo. Sono molto ragionali. Di
loro non si sa molto più.
Esseni: per loro, la circoncisione non serve molto, perché se uno dei vecchi toccava un neofito,
diventava impuro come si toccassi un pagano. Avevano un odio per l’olio, cioè, non
volevano essere unti perché non volevano fare nessun segno di messianismo (fuori della
politica). Sorprende vivere insieme, con tutto in comune, ma si passa di tappa
personalmente. Questa non è una idea biblica, ma d’influenza greca (cfr. At 2,42-47).
Zeloti: farisei con spada. 28-12-05
GIUSEPPE FLAVIO
Dopo la rovina del 70, c’erano due partiti per ricostruire l’ebraismo: Giuseppe Flavio e il
fariseismo.
Alla fine del tempo di Nerone, gruppi di zeloti cominciano a ribellarsi. Nel 66 c’è una
ribellione. Cestio, governatore di Siria, viene in persona per sistemare tutto. Quando va via, i zeloti
vanno via di Gerusalemme e uccidono 300 romani per dietro. Roma non dimenticherà questo.
Si prepara la guerra: Roma prepara un grande esercito per attaccare. Tutte le legioni fuori di
Roma erano in guerra, cioè, lo stato normale dell’esercito romano era vivere nella tensione della
guerra. I paesi volevano fare la pace con loro, ma quando si ribella un paese, c’è allarma.
Israele vuole fare stato indipendente e come non è approvato per Roma, si dichiara lo stato
di guerra. Viene Vespasiano per preparare la guerra.
Si mandano generali di parte degli ebrei: uno a Galilea, altro a Samaria, altro a
Gerusalemme. Giuseppe Flavio in persona è mandato a Galilea per radunare la guerrilla, cioè,
radunare i due partiti: contadini e abitanti delle città (Sefforis…), e preparare tutto per l’arrivo dei
romani. Giuseppe Flavio è convinto che è inutile resistere Roma, ma compie la sua missione.
I romani arrivano per mare ad Akko, e assediano le città. Giuseppe Flavio si passa ai romani
e li predice a Vespasiano che sarà Imperatore. Vespasiano vince Galilea nel 68. Vuole arrivare fino
Giudea. Vengono degli ebrei che accettano l’autorità romana.
Appare Yohanà ben Zakay in Yabné. Per neutralizzare i zeloti della Giudea, portano
religiosi a Gerusalemme, anche Yohanà ben Zakay.
Yabné era una città speciale per la sua situazione geografica. Città di Giudea. Erode il
Grande la regala a la sua sorella Salomè, che non aveva figli. Quando è morta, questa città è
regalata a Livia, la moglie di Augusto, Imperatore. Così, questa città ebraica diventa proprietà
personale di Cesare. I pagani della città fanno dei sacrifici ai loro dei, ma gli ebrei non accettano
questo. Caligula si chiede: perché gli ebrei fanno la legge nel mio posto? E mette la sua statua nel
tempio ebraico. Il governatore di Siria, Petronio, pensa che questo era una stupidaggine enorme
politicamente perché si metterebbe gli ebrei in contro. Il 10% degli abitanti dell’Imperio era
ebraico, e si potevano ribellare (cosa pericolosa).
Filone d’Alessandria va a Roma per calmare le cose. Caligula manda una lettera a Petronio
per dirgli che suicidi, ma dopo arriva altra lettera per dire che Caligula è stato ucciso, e Petronio non
si suicida.
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STEFANO E IL TEMPIO (COMPLETARE)
Nerone muore nel 68. Le operazioni militari si fermano, e c’è tempo di confusione (3
imperatore in un anno). Arriva Vespasiano, che diventa Imperatore. Il figlio di Vespasiano, Tito,
viene in Israele per continuare la guerra contro i zeloti. Distruzione del Tempio nel 70.
Ma l’attività del Tempio non finisce. I sacerdoti continuano facendo il loro servizio nel
Tempio. Gerusalemme è sottomessa a Roma; Yabne è dominazione romana, e là nascerà il
fariseismo, movimento laico che non donna tanta importanza al Tempio come il movimento basato
nei sacerdoti (Giuseppe Flavio steso è sacerdote).
Gamaliel II, nipote di Gamaliel il Vecchio (At), arriva a aYabne nel 80. Ha la idea che
bastava fare piccole scuole rabbiniche come riferimento per tutto il popolo.
Giuseppe Flavio è conosciuto perché ha scritto molto.
Nasce nel 37 e muore nel 97. Nel 61 va a Roma in missione, e rimane colpito per tutto
quello che vede. Lui ha influenza stoica (il passato è meglio dell’oggi) e pensa che lui può aiutare a
frenare la degradazione sociale d’Israele e dell’Impero.
Nel 70, è adottato per l’Imperatore (Flavio è il cognome della famiglia di Vespasiano e
Tito). Nel 75 comincia a scrivere il racconto della GUERRA DEGLI EBREI, della quale era testimone.
Comincia prima con la guerra dei Maccabei, e nel prefazio dice che lo storico perfetto è il
giornalista, quello che ha vissuto la guerra, non quello che vuole raccontare qualche cosa nuova di
un fatto passato.
Per un ebreo, i fatti del passato si fanno presenti, per questo comincia il suo racconto con i
Maccabei: una guerra del passato che ritorna all’oggi con i romani.
Da i maccabei fino Masada (anno 74), parlando anche della pace di Vespasiano, e del
Tempio della pace (costruito nel 75 per radunare tutti i dei per fare la pace fra tutti i popoli.
Giuseppe Flavio dice che si è stancato del Tempio di Gerusalemme ed è partito in Italia, al Tempio
della pace (cfr. Atti degli apostoli la stessa idea).
Nel Arco di Tito a Roma si vede la Menorah e tutti gli strumenti più importanti del Tempio,
che sono stati portati al Tempio della pace in processione.
Questo libro è stato scritto due volte: la prima versione in aramaico, la lingua dei suoi padri,
per i barbari (quelli che non parlano greco) per dirli che è inutile ribellarsi contro Roma; la seconda
versione in greco. Si vede che quelli che fanno la traduzione in greco migliora lo stile linguistico,
ma conoscono male l’ebraismo e la geografia della Giudea. La prima versione greca è rimasta ed è
conosciuta oggi soltanto per una versione slavonica (il vecchio russo).
Nel 94 scrive le ANTICHITÀ EBRAICHE per dimostrare che il suo popolo e la sua cultura è
più antica del mondo, e così racconta la Bibbia, cominciando per Adamo. E interessante perché
vediamo che ha una Bibbia ebraica molto diversa alla Bibbia ebraica d’oggi (che è una edizione del
II secolo, la Bibbia rabbinica). La storia di Giuseppe si ferma nel 68, prima della Guerra.
E interessante perché nelle due opere abbiamo dei paralleli. Non si vergogna di parlare con
libertà su tutte queste cose.
Scrive la sua AUTOBIOGRAFIA, che è molto gioioso: la sua famiglia, la educazione, conosce
tutti i partiti religiosi e sceglierà i farisei perché è il movimento più popolare. Fu sposato 3 volte. Il
95% del libro racconta i tre messi della sua azione alla Galilea, raccontando i problemi anche i
problemi tra i ebrei contadini. Questo libro è scritto 25 anni dopo come giustificazione delle sue
azioni in un luogo così importante come la Galilea per gli ebrei. Lui ha fatto una cosa scandalosa:
passarsi ai romani, e per giustificarsi e dire che la città eletta in quel momento per Dio è Roma, e
per questo anche fa l’agnello pasquale a Roma (Talmud: un certo Teodoro fa l’agnello pasquale a
Roma, e non è stato potuto possibile scomunicarlo perché era potente, perché era molto potente,
bene per amicizia del Cesare oppure per essere uno studioso molto importante). Questo Teodoro e
Giuseppe Flavio perché prenderà il nome del suo padre di un modo greco (è figlio di Matithiahu:
dono di Dio; Theodoro in greco significa lo stesso).
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La Mishna è la collana di tradizioni orale e una volta finita parte subito verso Babilonia, ma
non si conoscerà in Occidente (non si conosce il timore di Dio all’occidente di Tiro), per dire che
non si prende sul serio gli ebrei del Imperio romano.
Eusebio di Cesarea racconta che le opere di Giuseppe Flavio si metteranno in tutte le
biblioteche pubbliche, e la sua statua si metterà nelle piazze pubbliche. Significa che era un ebreo
d’accordo con le idee romane.
La Bibbia ufficiale del Tempio di Gerusalemme si porta all’archivio di Roma e quel rotolo
sarà utilizzato per Giuseppe Flavio per fare le Antichità.
L’ultima cosa che scrive è CONTRO APIONE, filosofo egiziano di lingua greca che attacca gli
ebrei perché dice che odiano tutti gli uomini e che la sua liturgia è assurda, e come soltanto credono
in un solo Dio sono atei (anche dice che adorano un asino per una confusione linguistica). Giuseppe
Flavio contesta tutto questo:
gli ebrei vivono una profonda filantropia
paragona il monoteismo greco con l’ebraico, e dice che è meglio l’ebraismo perché
tutti hanno accesso al Dio ebraico, ma il Dio greco soltanto è accessibile per i filosofi
Nel regno di Babilonia erano i parti, e quando Pompeo arriva in Israele nel 63 a.C. c’e una
guerra civile: vicini a Roma e i vicini ai parti. Roma non voleva lasciare uscita al mare ai parti.
Erode il Grande costruisce il Tempio di Gerusalemme con i soldi romani, interessati che gli ebrei
averesero un punto di riferimento da loro, nella parte romana della frontiera, perhé il riferimento
degli ebrei era stato fino adesso in Babilonia, legati ai nemici, e gli interessava la fedeltà al sabato
degli ebrei (c’era una dispensa di tempi di Augusto per non fare i militari il sabato, portare i soldi a
Gerusalemme, non a Roma… tutto per politica per insegnare ad amare i romani).
La versione di Giuseppe Flavio della Guerra in aramaico è più brevi della greca (forse un
20%, per i dettagli posteriori), ma ci sono brani in aramaico che non troviamo nel testo greco.
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ERODE
Governatore di Giudea nel 40 a.C. A Roma c’era guerra tra Antonio e Ottavio. Antonio
aveva gli eserciti in Oriente (Etiopia…) e Ottavio in Roma. Antonio si sposa con la sorella di
Ottavio, che diventa in cinta. Vergilio scrive un testo molto interessante, con risonanze messianiche,
su questo figlio: questo bambino farà salvo il mondo, senza paura nel mondo, in pace… Ma nasce
una figlia, non un figlio. Antonio, deluso, ritorna con la amante, e ritornano le guerre. Erode diventa
re d’Israele perché capisce una cosa: i parti si avvicinano al mare e hanno un re, ed Erode si
presenta in Roma per dire che lui può frenare i parti se li dichiarano re. Per questo si presenta al
popolo come il Messia: il Messia viene per sistemare tutto, ma lui non è veramente ebreo, e la
promessa del Messia è su uno che verrà e sarà ebreo (è idumeo, e per questo non sarà accettato in
Galilea). Leggiamo in Gn 49,9-10 una cosa che si può interpretare anche che lo scettro rimarrà in
Giuda ma il Messia non sarà ebreo. Alcuni anche credevano che Vespasiano poteva essere il Messia
(il Messia poteva non essere ebraico, come interpreta anche Is su Ciro).
Erode pensa e fa pensare che lui è il Messia. Il segno di questo è che nelle sue prime monete
mette la stella che parla Nm 24,17. C’era un ambiente d’attesa messianica tra gli ebrei e anche tra i
romani (come vediamo nelle parole di Vergilio).
Dopo c’è una discussione: se è il Messia, perché fa la guerra, se il Messia è il principe di
pace?
Due brani sulla messianità di Erode. Sono brani molto rabbinici nel suo schema.
GIOVANNI BATTISTA
E strano questo di battezzare nel Giordano, perché il battessimo è somegersi nell’acqua, ma
Gs parla dell’acqua che si apre, ed è un segno che vorranno fare tutti quelli che si presenteranno
come liberatori (cfr. Teuda).
Quando si dice: “Il Regno di Dio è vicino”, si compie perché è veramente vicino anche
fisicamente: aldilà del fiume.
Importanza de Giordano e il fatto di essere Betania aldilà del Giordano:
In At 5,36, Gamalièle parla di Teuda, ma chi è Teuda?
Teuda: vuole portarsi tutta la gente con se caricati con i loro beni, promette aprire il
Giordano e combattere le sette nazioni pagane che abitano nella Terra Promessa (cioè, i romani). La
prima cosa che vuol fare è celebrare la Pasqua, come Giosuè, perché il popolo d’Israele non celebrò
la Pasqua nel deserto: in Egitto e la seconda nella Terra Promessa. Ma prima di celebrarla deve
circoncidere tutti gli ebrei, purificarli e mettere sulla sua carne il segno dell’alleanza d’Abramo.
29-12-05
Abbiamo 4 vangeli canonici. 3 di loro sono chiamati sinottici perché hanno una stessa
visione, completandosi uni agli altri
Il primo che lavora sulle contraddizioni fra li vangelisti è SANT’AGOSTINO (380) con la sua
opera De consensu evangelistarum, dove spiega che l’ordine canonico (Mt, Mc, Lc, Gv) significa
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che sono in ordine cronologico e parla dei diversi punti di vista. Mt vede Gesù come re; Mc vede
l’uomo; Lc vede il sacerdote; Gv vede Dio.
Così è rimasto fino al secolo delle luci, specialmente in Germania, con la fondazione d’uno
stato basato nel cristianesimo, ma senza fede, teologia, senza Spirito Santo… togliere Gesù del suo
ambiente proprio e annullando la storicità di Cristo. per questo si cerca il vangelo più vero. Trovano
due teorie:
J. GRIESBACH (1785): all’inizio troviamo Mt e Lc (che conosce gli scritti di Mt), e Mc è un
riassunto di loro e due, e si arriva alla conclusione che era impossibile trovare una cronologia vera
degli atti di Gesù, e quindi, non si può arrivare a un Gesù storico
EURETIO (1825): abbiamo dei testimoni (si sa d’un vangelo di Mt in aramaico o ebraico con
logia, parole aggiunte di Gesù), Mc è il vangelo di Pietro e Lc il vangelo di Paolo. Il problema con
questo è che Mc e Lc non sono così vangeli di Gesù, ma rivelazioni private degli apostoli (oggi
abbiamo lo stesso problema con gli ortodossi e Ap, che non si accetta perché dicono che è una
rivelazione privata). Mt e Lc hanno molte cose in comune: Padre nostro, Beatitudini… ma Mc non
ha questi brani. Si conclude che si sono aggiunte queste parole a un vangelo che le non aveva: Mc.
Così nasce la Teoria delle due fonti, con la conosciuta Fonte Q.
Mc Q
Mt Lc
Se vediamo qualche dettaglio vediamo che non è così facile perché è molto ideologica. Mc
sarebbe il primo vangelo e presenta soltanto un Gesù umano, e quando si passa agli altri vangeli
nasce gradualmente la idea di divinizzare Gesù (ma nell’inizio pensava questa possibilità). Si
pensava che l’ebraismo del tempo di Gesù era il rabbinico, che esclude la idea che un uomo ha la
possibilità di essere Dio. la concezione della divinizzazione d’un uomo (un re, governatore, eroe) è
pagana e si porta al massimo nel mondo greco, e quindi, si dice che la idea di pensare che Gesù è
Dio non è possibile che possa nascere nel mondo ebraico, ma nell’ambiente greco di Roma.
Il vangelo di Gv da una missione ai cristiani speciale, perché gli ebrei sono in una crisi
molto seria: il mondo è entrato nell’ebraismo. Così, Gv si centra nella crisi del Servo di Jahve, che
viene ucciso nel nome di Dio per coloro che devono essere salvati per questo Servo (e uccidono con
cuore sincero, pensando che facevano un bene, in nome di Dio).
Gv è molto ebraico e lo vediamo per la cultura e mentalità ebraica, anche nel linguaggio. Se
prendiamo la teoria delle due fonti, è certo che la divinità di Gesù è una idea ebraica, ma se
vediamo Gv vediamo che questa teoria entra in crisi.
Lo scopo dei vangeli, qual è? Proprio sottolineare l’umanità di Cristo (inno kenosis, Gal…),
perché si vuol dire che la Passione non è stato un teatro, perché se non il kerygma è falso. La
Passione e Resurrezione mette insieme le due nature: Gesù non ha fatto finta di essere uomo.
Nell’ebraismo dei tempi di Gesù, la frontiera fra la coscienza fra essere Dio e uomo non è
molto chiara (cfr. At 23,9: comunicazione continua fra Cielo e terra e per i farisei non è problema
credere che Gesù è stato risorto).
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Pagina 6 Chi è Gesù? Miracoli, decisione di uccidere e crocifissione di Gesù
Non è un scritto cristiano. Vediamo Lc 1,1-4: sono scritte molte cose (per
esempio, Apollo parlava su Gesù ma battezzava nel nome di Giovanni
Battista, At 18,24-28; cfr. At 19,1-7), ma nessuna conferma gli insegnamenti
ricevuti per “Teòfilo”, cioè, non aiuta in questo κατηχήθης, e quelli che
sentono questa tradizione orale sono i catecumeni. Il racconto di Giuseppe
Flavio parla di Gesù, ma non conferma nella fede.
Pagina 7 Qui si vede un stanziamento con il cristianesimo perché vede cosa è
veramente la comunità che segue Gesù, e non gli piace il stare insieme greci
con ebrei.
All’inizio era molto interessato per i cristiani (come vediamo nel primo
scritto), quando voleva ricostruire l’ebraismo da Roma, ma nelle Antichità
giudaica si vede che non parla molto perché non aiutava al suo scopo
(mettevano greci insieme, cosa che non va con la ricostruzione
dell’ebraismo), e rimane deluso con il cristianesimo.
Pagina 8 Il movimento di Gesù: movimento ebraico taumaturgico, non basato nella
magia, ma nel potere di Gesù (parla soltanto del movimento come ebraico,
non parla niente su greci), perché questo brano e della Guerra giudaica,
prima delle Antichità
GIACOMO
In At sembra che lui ha l’autorità (cercare in At)
In Giuseppe Flavio troviamo come fu ucciso
Pagina 10 Nella Legge sono due casi per lapidare legalmente secondo un processo un
uomo:
un figlio ribelle, deve essere lapidato per i suoi genitori
un bestemmiatore (dire pubblicamente e ufficialmente in nome di Dio) o
che vuole imporre un culto nuovo deviando del culto di Dio al popolo
Eusebio di Cesarea
(5) Non faceva delle cose messianizanti
(6) Con questi dati si capisce che lui era il Sommo Sacerdote… ma già era un
Sommo Sacerdote (Anania), e così vediamo che lui comincia un nuovo culto
(15-16) Doppia lapidazione
Qumran
Sacerdote empio per gli esseni: Anania (era sadduceo) e ha perseguitato il Maestro
di Giustizia (Giacomo, il Giusto).
Si capisce quello che si dice in At, perché era un uomo giusto, con autorità fra i
Apostoli. Anche lui non era molto d’accordo con Paolo (il modo di mangiare e vestire
ricorda agli esseni). Giacomo dice che non si può disturbare ne distruggere le frontiere fra
ebrei e greci (At 21,17-26).
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