Sei sulla pagina 1di 5

GRUPPI ALIMENTARI

Gruppo 1 carne fresche e conservanti: fornisce proteine (consentono alle cellule di nutrire
l’apparato muscolare, ci forniscono gli aminoacidi essenziali), ferro e lipidi;

Gruppo 2 latte e derivati: fornisce calcio, fosforo, proteine e vitamine del gruppo B. il calcio è
importante per ossa, denti, coagulazione del sangue, conduzione degli impulsi nervosi e di
conseguenza per la contrazione muscolare;

Gruppo 3 cereali e derivati: fornisce amido, carboidrati, proteine di scarso valore biologico;

Gruppo 4 legumi: fornisce ferro, calcio, carboidrati, proteine con discreto valore biologico;

Gruppo 5 grassi e oli da condimento: fornisce lipidi (acidi grassi). La funzione di questo gruppo è
energetica e sono importanti perché sono dei costituenti delle membrane biologiche;

Gruppo 6 ortaggi e frutta (fonti vitamina A): fornisce la vitamina A, minerali, acqua e zuccheri. La
loro funzione è quella dell’accrescimento e per la visione corpuscolare;

Gruppo 7 ortaggi, frutta (fonti di vitamina C): fornisce antiossidanti attraverso la vitamina C e aiuta
l’organismo a formare il collagene, inoltre serve per l’integrità delle pareti dei vasi sanguigni, per il
rimarginamento delle ferite e delle scottature.

GLICIDI: carboidrati che troviamo nello zucchero e nel pane


Costituiscono il 50/60% delle calorie introdotte e il loro scopo essenziale è la funzione energetica.
Si trovano negli zuccheri, nella pasta e nel pane. I glicidi si suddividono in monosaccaridi,
oligosaccaridi, catene di monosaccaridi lungo fino a 9 molecole, polisaccaridi formati da catene
lunghe.
I monosaccaridi li troviamo nella frutta e nel miele;
Oligosaccaridi lo troviamo nel lattosio, maltosio e saccarosio;
I polisaccaridi sono quelli presenti nell’amido;
il glicogeno (polisaccaride) è l’unico polisaccaride di origine animale ed è molto importante per la
nostra alimentazione; lo troviamo nei muscoli e nel fegato

LIPIDI: grassi di origine animale e vegetale.


Hanno funzione energetica: un grammo fornisce 9 kcal e per il nostro coperto sono una riserva ad
alto potere calorico. Hanno importanti compiti strutturali e costituiscono le membrane cellulari,
sono il substrato per la sintesi di ormoni, degli acidi biliari e della vitamina D.
Acidi grassi saturi sono tuorlo dell’uovo, olio di cocco, burro di cacao, carni di bovini e suini, burro,
strutto, panna.
Alimenti ad alto contenuto di acidi grassi insaturi: olio di mais, semi di arachidi, semi di girasole,
margarine dietetiche.
Alimenti intermedi tra saturi e insaturi: Pollo, tacchino, coniglio e pesce.
PROTIDI: proteine
Sono importanti per la costituzione delle cellule, sono i costituenti per eccellenza della materia
vivente. Per tanto, la deficienza alimentare proteica rappresenta uno dei più rilevanti problemi
nutrizionali: 1 grammo fornisce 4kcal.
Le proteine sono costituite da aminoacidi. Una proteina si distingue da un'altra proteina dal
numero di aminoacidi che la forma e dalla sequenza degli aminoacidi costitutivi
Sono costituiti da carbonio, ossigeno, azoto, zolfo e fosforo. Gli aminoacidi essenziali (finilananina,
leucina, devono essere presenti nell’alimentazione perché l’organismo non li produce e li troviamo
nelle uova, nei pesci e nei formaggi.
Le proteine ad alto valore biologico sono le uova e il latte, seguono le proteine di carni, pollame,
pesce.
I cibi che aiutano a sintetizzare gli acidi nucleici sono sardine, crostacei, acciughe, piselli, fagioli,
lenticchie e spinaci

I minerali sono dei costituenti alimentati vitali.


I minerali sono calcio, magnesio, sodio, potassio, cloro e fosforo.

• Sodio e cloro servono per i liquidi extracellulari (fuori dalla cellula) e li troviamo nel sale da
cucina. Un eccessivo apporto di sodio attraverso l’alimentazione ha un ruolo patogenetico
(ovvero è causa della comparsa di patologie).

• Il potassio vive all’interno della cellula e lo troviamo nelle mele, cocco, legumi, prosciutto
magro, parmigiano, frutta fresca.

• Il calcio e fosforo rappresentano la struttura mineralizzata delle ossa e dei denti e per la
trasmissione dell’impulso neuromuscolare. Lo troviamo nel latte, cereali e uova. Il fosforo è
importante per la vita e le funzioni delle cellule, l’energia della cellula attraverso l’ATP.

• Il magnesio sta dentro la cellula ed è uno stabilizzatore, ovvero porta equilibrio tra il
neurone e il muscolo. Lo troviamo nei cereali, frutta e verdura.

• FERRO: entra nella costituzione del sangue, viene utilizzato per il trasporto dell’ossigeno, si
trova nelle noci, mandorle, fegato, carne, pesce e tuorlo dell’uovo.
• IODIO: componente importante degli ormoni, si trova nel pesce.
• ZINCO: ha ruoli metabolici e si trova nelle carni, uova, crostacei.
• RAME: presente nelle reazioni enzimatiche.

LE VITAMINE si ricavano dall’alimentazione e non possono essere sintetizzate dal corpo umano.
Sono utilizzate per le reazioni biochimiche ed è importante per la sua sostenibilità.
Le vitamine si sciolgono nei grassi o si mescolano con i componimenti dell’acqua nel nostro corpo.
La vitamina C si trova negli agrumi, pomodori e peperoni, essa interviene nella sintesi del
collagene e serve per la regolazione della respirazione cellulare e agisce come antiossidante del
nostro corpo, bloccando la sintesi delle sostanze cancerogene presenti nel tabacco e alimenti.
La carenza di vitamina C produce lo scorbuto (malattia).
ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE
Entro il 2050, la popolazione mondiale sarà di 9 miliardi di persone, e con tale crescita aumenterà
anche la domanda alimentare.1 In più, le regioni più sviluppate del pianeta consumano più cibo di
quanto necessitano e molti tipi di alimentazione sono ricchi di prodotti alimentari di origine animale
che incidono negativamente sull’ambiente.2,3 Per garantire cibo a sufficienza per le generazioni
future e al tempo stesso minimizzarne l’impatto ambientale, è necessario passare a produzioni
alimentari più sostenibili e cambiare le nostre abitudini a tavola.1
Secondo la definizione della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e
l'agricoltura, l’alimentazione sostenibile è quella che ha un ridotto impatto ambientale e al tempo
stesso soddisfa le linee guida nutrizionali, è economica, accessibile e culturalmente
accettabile.4 Ma per questo obiettivo devono essere effettuati dei cambiamenti.

I tre pilastri di un’alimentazione sostenibile

Le misure che ognuno di noi può adottare per un’alimentazione sana e sostenibile potrebbero a
prima vista sembrare confuse, ma nonostante la loro complessità tutti possiamo apportare dei
cambiamenti per raggiungerla: consumare meno cibo, sprecarne di meno e ridurre il consumo di
prodotti alimentari di origine animale, optando per alternative di origine vegetale.

Consumare meno cibo


L’alimentazione eccessiva contribuisce all’aumento del sovrappeso e dell’obesità, pilotando al
tempo stesso una superflua domanda alimentare che fa aumentare coltivazioni e allevamenti e il
loro conseguente impatto ambientale.7 Un minor apporto energetico, soprattutto in Paesi ad alto
consumo alimentare, può salvaguardare sia la nostra salute che quella dell’ambiente.

Meno spreco alimentare


In Europa, si stima che ogni giorno si buttano via 88 milioni di tonnellate di cibo. Lo spreco
alimentare avviene lungo tutta la catena agroalimentare, dalla produzione e lavorazione alla
distribuzione, vendita al dettaglio e ristorazione. La quantità maggiore di spreco alimentare, circa il
53% in Europa, è però quello domestico.8 La produzione alimentare che deve supplire allo spreco
rappresenta un inutile impiego delle risorse agrarie e idriche, di manodopera e di energia e
contribuisce all’emissione di GHG. Se lo spreco alimentare fosse un Paese, esso sarebbe il terzo più
grande produttore di CO2, dopo USA e Cina!9

Meno origine animale, più origine vegetale


In generale, la produzione di alimenti di origine animale richiede un maggior dispendio di risorse
rispetto a quelle necessarie per i prodotti di origine vegetale e ha un maggiore impatto ambientale
I prodotti alimentari di origine animale incidono in maniera diversa sull’ambiente, ad esempio la
produzione di 1 Kg di carne rossa causa un’emissione di CO2 7 volte maggiore rispetto alla stessa
quantità di carne di pollo.10Gli insetti, che rappresentano una risorsa alimentare molto diffusa
fuori Europa, stanno emergendo come fonte di proteine e la loro produzione potrebbe causare
meno emissioni di GHG e utilizzare minori risorse rispetto alle produzioni tradizionali di origine
animale per un simile apporto proteico.11 Scegliere prodotti alimentari di origine animale più
sostenibili come il pollame, il pesce pescato con metodi sostenibili o gli insetti e ridurre il consumo
di carne rossa, latticini e uova in generale, inserendo nell’alimentazione un maggior apporto di
prodotti di origine vegetale come frutta, verdura, cereali e legumi, rappresenta un passo
significativo verso un’alimentazione più sostenibile.7 Il consumo di alimenti di origine vegetale è
inoltre associato ad un minor rischio di ipertensione, ictus, diabete di tipo 2 e certe forme di
cancro.

Per coloro che scelgono di eliminare del tutto gli alimenti di origine animale dalla propria
alimentazione, l’alternativa vegetariana o vegana può fornire il necessario apporto proteico se
bilanciato e proveniente da fonti diverse. La diversificazione alimentare è importante perché
alcuni nutrienti, fra cui le proteine e gli amminoacidi essenziali, si trovano in quantità minori in
prodotti di origine vegetale rispetto a carne o pesce. Pertanto, laddove un alimento non fornisca
un determinato nutriente, esso va bilanciato con un altro.12 Il progetto Protein2Food finanziato
dall’UE ha lo scopo di creare e promuovere prodotti alimentari innovativi di origine vegetale
arricchiti con proteine e di qualità. Nel futuro, questi prodotti potrebbero rappresentare
un’attraente alternativa di apporto proteico per coloro che desiderano inserire in
un’alimentazione equilibrata prodotti di origine vegetale sostenibili e al tempo stesso nutrienti.

Alimentazione sostenibile: un concetto non facile

Optare per alimenti prodotti localmente può sembrare una scelta sostenibile, ma è così solo se
sono di stagione, in quanto l’energia necessaria a coltivare frutta e verdura nelle serre durante
l’inverno è molto più ingente rispetto a quella impiegata nel loro trasporto dai Paesi caldi.13

Similmente, i benefici ambientali e quelli per la nostra salute non vanno necessariamente di pari
passo. Ad esempio, il fatto che il consumo di pesce, soprattutto grazie al suo contenuto di omega-
3, fa bene alla salute è ben accertato, ma l’eccessiva attività di pesca e il conseguente
impoverimento delle risorse ittiche è un problema ormai assodato e se tutti aumentiamo il
consumo di pesce secondo quanto consigliato dalle linee guida nutrizionali, la situazione potrebbe
addirittura peggiorare. La ricerca sta sviluppando la produzione di semi oleosi a maggiore
contenuto di omega-3 e il pollo arricchito con omega-3 è già disponibile nei supermercati. Questi
prodotti alimentari innovativi possono aiutarci a soddisfare i nostri bisogni nutrizionali senza
incidere sulla vita marina. Inoltre, tutti dovremmo optare per il pesce che riporta l’etichetta con la
dicitura ‘proveniente da pesca sostenibile’.13

Piccoli passi per raggiungere grandi obiettivi

Un’alimentazione vegetariana o flessibile (che preveda la riduzione di prodotti di origine animale


sostituiti con alternative di origine vegetale), optare per la carne di maiale, pollame o insetti
anziché la carne rossa per ottenere un minore impatto ambientale e scegliere pesce e frutti di
mare pescati in modo sostenibile significa adottare semplici misure nelle nostre abitudini
alimentari che fanno però la differenza sull’impatto ambientale di tutto il pianeta. 3,14

PROTECT FOOD: riguarda alimentazione sostenibile. la protect food consiste nella


sostituzione delle proteine animali con altre che hanno gli stessi benefici, con la differenza
che queste ultime sono di origine vegetale.
GREEN ECONOMY
Si tratta quindi di un tipo di economia che prende in esame non solo la produzione, ma anche
l’impatto che essa avrà sull’ambiente, in modo da non pesare in maniera eccessiva su Madre
Natura. Entrando nello specifico aggiungiamo che la Green economy è un tipo di economia che,
attraverso interventi del privato e finanziamenti pubblici, a diminuire le emissioni di CO2 e quindi
a diminuire l’inquinamento, tende a conservare l’ecosistema e a non danneggiare la biodiversità.
Il termine viene spesso tradotto in italiano come «economia verde”. La green economy, quindi,
cerca di innescare un meccanismo che permetta di gestire al meglio le risorse, ottimizzando il più
possibile la produzione e portare una crescita del PIL.

La Terra fatica sempre di più a sostenere l’impatto dell’uomo e di conseguenza, quello che si deve
avere con la Green economy è l’applicazione di un tipo di sviluppo sostenibile, che porti a crescere
il Paese e a non impattare sulla natura.
In questo quadro l’ambiente viene infatti visto come un fattore di crescita economica per l’uomo,
dal momento che l’impoverimento delle risorse e il consumo eccessivo delle materie prime
comporta anche un aumento di prezzo delle stesse e quindi un danno dal punto di vista
dell’economia.

Il problema principale della green economy è che richiede una trasformazione profonda della
società che non è ancora pronta ad affrontare: deve avvenire una presa di coscienza da parte delle
aziende, che devono farsi carico di quella che in inglese viene definita corporate social responsibility,
responsabilità sociale d’impresa, che prevede l’impegno da parte dell’azienda nell’azione di
strumenti e tecnologie che mirino a impattare il meno possibile sull’ambiente.

MSC
La nostra missione è affrontare il problema della pesca non sostenibile e salvaguardare le risorse
ittiche per il futuro.
Marine Stewardship Council è un'organizzazione non profit che opera per promuovere la pesca
sostenibile, affinché gli oceani possano essere sempre pieni di vita, oggi e per le generazioni future.
Pesca sostenibile significa lasciare nei mari abbastanza pesci, rispettare gli habitat e assicurarsi
che le persone che dipendono dall'economia della pesca possano mantenere i loro mezzi di
sussistenza.

Il Marine Stewardship Council (o brevemente MSC) è una organizzazione no profit indipendente con
un programma di certificazione ecolabel e di pesca, la cui finalità è verificare il rispetto di pratiche
di pesca ecosostenibili assegnando un marchio blu MSC ecolabel a chi rispetta i criteri di valutazione.
Lo standard ambientale MSC per la pesca sostenibile è stato sviluppato in circa due anni attraverso
un processo di validazione. I tre principi della norma MSC prendono in considerazione:
1. La condizione degli stock ittici soggetti a pesca
2. L'impatto della pesca sull'ecosistema marino
3. Il sistema di gestione della pesca

Potrebbero piacerti anche