Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
La Pittura Tedesca Friedrich 2
La Pittura Tedesca Friedrich 2
I simboli cristiani ricorrono spesso nelle opere dell’artista, in sintonia con il fervore
religioso che si animava in Germania nel primo ottocento: le tendenze misticizzanti
dell’arte romantica, e la poetica cimiteriale inglese diffusasi a partire dalla seconda
metà del XVIII secolo. Nel quadro si racchiude tutti questi elementi: sotto un cielo livido
di neve, al centro di una gelida landa piatta e desolata, emergono dalla nebbia le rovine
dell’abbazia cistercense di Eldena nella Germania settentrionale . Alcuni monaci
trasportano alla sepoltura la bara di un confratello; il corteo spettrale procede verso il
portale superstite dell’antico edificio, oltre al quale si stende un cielo luminoso.
Viandante sul mare di nebbia, 1818, olio su tela
Il centro della composizione è occupato da
una figura umana, presentata quasi fosse
parte integrante dello scenario naturale
che gli si apre davanti. Il personaggio
ritratto di schiena osserva da uno sperone
roccioso quello che a un primo sguardo
sembra un mare spumeggiante in
burrasca: si tratta in realtà di un’immensa
distesa di banchi di nebbia, che nasconde
parte della valle montuosa, comunicando
la sensazione di spazi infiniti. Il viandante,
figura centrale della cultura romantica,
sempre in movimento e alla ricerca di
un’identità, è colto in un momento di
comunione e confronto con la natura.
Ammirandone la maestosità e la vastità,
riflette sulla propria fragilità di fronte
all’incommensurabile bellezza del
creato, ma al contempo prende anche
consapevolezza della propria capacità
di cogliere tale grandezza.
La sensazione di leggerezza della nebbia,
simile a quella di un lavoro a pastello, è
resa con grande efficacia per mezzo di
tinte delicate e luminose e di pennellate
rapide e sfumate, contro le quali la figura
umana si staglia con grande definizione
grazie anche all’effetto di controluce. Lo
spettatore, che in genere nelle opere di
Friedrich assiste agli spettacoli naturali da
un punto di vista esterno alla tela, si trova
proiettato dentro il quadro, identificandosi
con il viandante che, non a caso, non
mostra il viso, scelta che favorisce il
processo di immedesimazione. Il
tentativo, riuscito, dell’artista è quello di
trascinarci nella composizione, in modo
da fondere anche noi su questo mistico
palcoscenico naturale.
L’ingresso del cimitero, 1825, olio su tela a,
Dresda Germania
Le visioni di crescente malinconia.
A partire dagli anni 20 dell’ottocento l’artista ricercò una
sempre maggiore aderenza al vero in opere che,
tuttavia, rimangono espressione di paesaggi interiori, e
vocazioni più che descrizioni, frutto della sua crescente
malinconia.