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Come dobbiamo vivere questa chiamata alla perseveranza

Cari fratelli, il ragionamento umano ci direbbe che, quando siamo in difficoltà, la


maggior parte prepara come uscire dalla situazione difficile. Così, in genere ogni volta
che dobbiamo affrontare una difficoltà, che dobbiamo difenderci da qualcosa o
qualcuno iniziamo a escogitare tutte le possibili strategie continuando a ipotizzare
quale possa essere la migliore e così in noi cresce preoccupazione e ansia. Non voglio
approndire in questo moment il discorso sull’ansia. Ma basterebbe dire che l’ansia è
una tensione apprensiva; essa è accompagnata da una iper-attivazione psicologica a
causa della quale ci sente fortemente in allarme senza conoscere bene il perché.
Va bene così, adesso ritorniamo alla parole di Dio, Oggi, in un linguaggio più attuale e
comune, il Signore ci direbbe: "Non continuare a pensarci, io ti darò la parola e la
sapienza nel momento opportuno." Ma la mente ci sfugge e continuiamo a
lambiccarci il cervello per programmare la difesa. Normamento noi siamo nella
phase d’allarme- cosa intendire a dire? Mobilitazione generale di tutte le forze
difensiva oppure nella sistema della prima intervento. Per cercare di evitare questo
tranello e seguire gli insegnamenti di Gesù dobbiamo cercare di rientrare in contatto
con Lui, abbandonarci totalmente a Lui sapendo che non siamo noi i padroni della
nostra esperienza quotidiana.
Cari fratelli, la perseveranza che il vangelo d’oogi ci propone è l'arte dell'uomo
vigilante. Non è sinonimo solo di pazienza o di comportamenti ripetitivi. È piuttosto
la capacita di resistere, continuando a cercare e affidando la nostra ragione alla fede.
Non è una ostinazione, ma affidamento fiducioso.
Come abbiamo ascoltato nel vangelo, La perseveranza permette la beatitudine
dell'essere perseguitati. Sappiamo che la nostra chiamata è anche la capacità di
resistere alle parole bugiarde, alle azioni ostili che ci vengono rivolte per Gesù e
mantenendo la libertà di agire, di muoversi in lui e come lui.
È dallo sperimentare odio e umiliazione che c'è per noi la possibilità di una vita
nuova. La testimonianza che ci viene chiesto di dare nelle tante prove cui siamo
sottoposti- soprattutto nelle prove che mettono in crisi la nostra vocazione - può
nascere soltanto dall'ascolto della Parola di Cristo. Dobbiamo avere l’amicizia con la
parola di Dio. Non dobbiamo essere così impegnanti per non avere il tempo di
leggere e ascolatre la parola di Dio. Carissimi fratelli, non si vince la prova con la
scaltrezza, ma con l'abbandono nelle mani di Dio. E così dice Gesù che con la nostra
perseveranza, cioè con quella pazienza attiva che ci sprona a rimanere dove siamo
anche se tutto va male, che ci suggerisce di non abbandonare la fiducia nella
misericordia di Dio. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né presente né
avvenire potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù.

Sia lodato Gesù Cristo.

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