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Music in Present Tense- Introduzione

Secondo Philip Gossett nessun compositore nella prima metà del XIX secolo godette di prestigio, ricchezza,
popolarità e influenza come Rossini.

La musica di Rossini fu la prima a raggiungere un così vasto numero di uditori, sono innumerevoli gli
allestimenti di sue opere. Ancor più sorprendente è dunque il ruolo decisamente secondario che le sue
opere hanno rivestito nel corso del XX e XXI secolo. La sua popolarità diminuì durante il XIX secolo e solo
parzialmente recuperata nel XX.

La grande e precoce fama di Rossini ha contribuito al relativo disinteresse musicologico, ma non solo
questo. Senici ritiene che le opere di Rossini non siano state analizzate con la dovuta profondità, ma che
siano state tenute fuori dalla storia. Il principale scopo del libro è indagare i moventi del furore Rossiniano
studiando i suoi lavori all’interno del contesto storico e sociale in cui sono nati e hanno operato, da qui
“Music in Present Tense”.

Il successo iniziale di Rossini ha risieduto nella formazione culturale, nelle correnti ideologico-politiche e e
nelle pratiche sociali dell’Italia del tempo, ma che erano condivisi anche in altri paesi europei, da qui il suo
successo.

Senici tratta dal 1810 al 1825 sia perché Rossini smise di scrivere opere per l’Italia sia perché ritiene il suo
sviluppo creativo si arrestò, i principali temi e clichè erano già delineati. Si nota dal materiale dei tardi anni
20 e degli anni 30 una ripetizione incessante che si nutre solo di se stessa.

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