semi
rurali
#23
Maggio 2020
NOTIZIARIO
della rete semi rurali
POPOLAZIONI
GLI ALTRI CEREALI
La foto
Il panettiere Vincenzo Bardascino del Forno di Vincenzo - Forno sociale di comunità, Eboli, 2020
# foto di Giulio Rivelli e Anna Rizzo (Progetto Economia Circolare)
Puoi contribuire all’acquisto delle attrezzature del forno su produzionidalbasso.com
Quando nel 1949 l’Informatore Agrario di Vero- processo vuol dire ripartire dal seme per ripensare
na pubblicava i controversi risultati della campagna a un modello differente di maidicoltura, adatta alla
maidicola del 1948, non poteva immaginare che le coltivazione in regime biologico e biodinamico e per
deduzioni empiriche dell’anonimo agricoltore, che il consumo umano, alimentando quella conoscenza
raccontava i pochi pregi e molti difetti dei nuovi ibri- sulle varietà locali interrotta dall’avvento degli ibridi.
di di mais statunitensi, fossero ancora attuali dopo È con questo intento che, da alcuni anni, Rete Semi
più di 70 anni. Malgrado questo “faticoso” debutto, Rurali ha lanciato un programma di ricerca partecipa-
e nonostante le varietà ibride di mais richiedessero ta dedicato al mais. Grazie alla collaborazione con il
abbondanti apporti di mezzi tecnici e maggiori costi, CREA di Bergamo, che detiene la più grande collezione
le superiori produzioni unitarie ne decretarono il suc- di germoplasma di mais locale d’Italia, al supporto del
cesso in tutte le aree fertili del Paese. Questo risultato progetto del MIPAAF sulle Risorse Genetiche Vegetali
condusse all’abbandono di decine di varietà locali pre- (RGV/FAO) e la collaborazione scientifica di Salvatore
senti in Italia prima della Seconda guerra mondiale, al Ceccarelli nel 2017 è stata lanciata un programma di
sostanziale disinteresse da parte della ricerca agricola miglioramento genetico partecipativo (PPB - Partici-
verso il mais per uso umano e alla riduzione dell’areale patory Plant Breeding) che ha consentito di osservare
di coltivazione delle varietà locali nei territori meno e valutare 173 diallelici, ovvero la discendenza filiale
fertili, laddove potevano ancora competere per rusti- di seconda (F2) e terza (F3) generazione ottenuta
cità e adattamento rispetto alle varietà moderne. La dall’incrocio tra due varietà locali italiane, europee
sostituzione si è realizzata malgrado i nuovi ibridi non o messicane. Lo schema sperimentale adottato era
si prestassero per gusto e composizione organolettica stato predisposto in modo da essere suddiviso in 38
al consumo umano. Tale limite contribuì al radica- “blocchi incompleti” che hanno dato la possibilità ad
le cambiamento della dieta degli italiani nella prima ogni agricoltore partecipante di seminare solo una
metà del XX secolo, limitando la consuetudine del parte dell’esperimento, 10 parcelle anziché le 380 pre-
consumo di mais a nicchie regionali. Invertire questo viste dal modello sperimentale, facilitando così la loro
Emanuele Bernardi
Il mais “miracoloso” - Storia di un’innovazione tra politica,
economia e religione
Ed. Studi Storici Carocci, 2014
Nelle aree alpine europee l’agricoltura e l’alleva- Negli ultimi cinquant’anni, il sistema agroforestale
mento svolgono un ruolo chiave nel favorire una tradizionale alpino è radicalmente cambiato: le aree
corretta gestione del paesaggio e della biodiversità agricole marginali sono state abbandonate mentre
e nel preservare l’ab- nelle aree più favo-
bandono delle aree LA CONVENZIONE DELLE ALPI revoli l’agricoltura e
marginali delle zone l’allevamento si sono
di montagna. È infatti La Convenzione delle Alpi è un trattato internazionale intensificate. Con ri-
la diversificazione del sottoscritto da 8 Paesi alpini (Austria, Francia, Germania,
ferimento allo Spazio
Italia, Liechtenstein, Principato di Monaco, Slovenia e
sistema agricolo - e la Alpino, tra il 1980 e il
Svizzera) insieme alla Comunità economica europea
sua integrazione con 2000, circa 160.000
con l'obiettivo di garantire una politica comune per
l’allevamento - che in- aziende agricole alpi-
l'arco alpino, un territorio sensibile e complesso in cui i
nesca l’attivazione di ne hanno interrotto la
confini sono determinati da fattori naturali, economici e
processi di sviluppo culturali che raramente coincidono con le frontiere degli loro attività (- 35,8%)
complessi che hanno Stati nazionali. Il suo obiettivo è valorizzare il patrimonio e la SAU è diminuita
ricadute sui vari setto- comune delle Alpi e preservarlo per le future generazioni di 432 ettari (- 7,6%).
ri economici delle aree attraverso la cooperazione transnazionale tra i Paesi Tra il 2000 e il 2007
marginali, per esempio alpini, le amministrazioni territoriali e le autorità locali, il tasso di abbandono
sulla conservazione coinvolgendo la comunità scientifica, il settore privato e delle aziende agricole
e la promozione delle la società civile. nelle regioni alpine è
specie vegetali locali e aumentato rispetto al
degli animali delle aree naturalistiche o sulla gestione ventennio precedente. Al contrario, le aree agrico-
multivalente dei pascoli alpini. In questo quadro, l’uso le intensive sono aumentate nelle grandi valli e sui
sostenibile dell’agrobiodiversità diventa una questio- pendii facilmente accessibili lasciando all’abbandono
ne centrale per il futuro dell’agricoltura nello Spazio i versanti e gli alpeggi. La concentrazione del sistema
Alpino, in particolare per affrontare i danni del riscal- fondiario è anche legata a un fattore generazionale:
damento globale nei sistemi fragili. quando i contadini più anziani scompaiono, i pascoli
Raccolta della cicerbita violetta (Lactuca alpina), erba spontanea alimurgica, sul Colle di Tenda, Valle Stura (CN), 7 agosto 2020
# foto Giulia Jannelli/ Cooperativa Agricola di Comunità Germinale
Il Biodistretto Valle Camonica, tra le provincie di Brescia e Bergamo, nasce con l’intento di promuovere
la cura del paesaggio, il recupero dei terreni incolti di montagna per la coltivazione di cereali, la costruzione
di filiere produttive locali e la diffusione di pratiche ecologiche e rigenerative di agricoltura. La nascita del
primo bio distretto della Lombardia è del 2014 con l’accordo di collaborazione, facilitato da AIAB, tra 12 enti
locali, istituzioni scolastiche dei territori, 12 aziende agricole biologiche, 6 cooperative sociali, associazioni
ambientaliste, culturali e di rappresentanza degli operatori turistici e della ristorazione. Nel tempo è riuscito a
coinvolgere nelle proprie attività una porzione estesa del territorio della Valle Camonica costruendo una fitta
rete di collaborazione. Questo percorso si è concretizzato nel recupero di piccoli terreni per la coltivazione
dei cereali attraverso il disboscamento e la sistemazione dei versanti, la consociazione e la rotazione delle
colture, la scelta di semi e colture resistenti adatte a questo paesaggio agricolo a mosaico. Da questo primo
lavoro di cooperazione è nata la possibilità di lavorare più specificatamente sulle filiere dei cereali di montagna
attraverso la condivisione di attrezzature agricole, di occasioni di formazione per gli agricoltori con lezioni in
campo e viaggi di studio, nei percorsi di consapevolezza per bambini e famiglie mediante esperienze dirette
nelle aziende agricole e nella Casa Museo di Cerveno. In questo ultimo periodo si è approfondito anche il tema
della diversificazione e selezione varietale per la definizione di varietà adatte a crescere su terreni situati tra i
400 e i 1400 metri, di piccole dimensioni, in forte pendenza, senza irrigazione e senza trattamenti chimici. Si
tratta di semi di segale, orzo, frumento, mais, grano saraceno, conservati da tempo dalla comunità Camuna
a cui si sono aggiunti i semi provenienti dalla Casa delle Sementi di RSR.
La Cooperativa Agricola di Comunità Germinale si è costituita a Demonte in Valle Stura, nella provincia di
Cuneo, nel maggio del 2018 dall’incontro tra un gruppo di attivisti della zona e l'associazione “Insieme diamoci
una mano” per la valorizzazione dei terreni abbandonati ricevuti dal Comune di Demonte in eredità da un
vecchio contadino del Fedio. La Cooperativa è impegnata nella coltivazione di orticole in media e bassa Valle
Stura e in altre parti delle valli del cuneese, nella pulizia di castagneti per conto dell'Associazione Fondiaria
Valli Libere, nelle trasformazioni agro-alimentari realizzate nel laboratorio di comunità e nella formazione alle
tecniche di agricoltura conservativa e allevamento di montagna. La Cooperativa intende l’agricoltura come uno
strumento per creare e rafforzare legami e rapporti di solidarietà ed è impegnata nel sostenere il percorso di
integrazione di 4 richiedenti asilo ospitati presso il CAS di Festiona. Germinale sta sperimentando la riproduzione
controllata di alcune specie spontanee della Valle Stura, verificando la loro adattabilità e approfondendo le
tecniche di trasformazione alimentare più idonee per creme, condimenti, conserve e tisane. La Cooperativa
intende promuovere la coltivazione di queste specie tra le piccole aziende agricole della Valle in modo da
preservare l'integrità della popolazione spontanea, evitando fenomeni di “depredazione” e scomparsa.
I semi di avena sono interessanti a livello nutrizionale per l’elevato contenuto di proteine (14-20%) di buon valore
biologico - alta presenza di lisina e triptofano - e bassa % di proteine del glutine. Hanno un elevato contenuto
di lipidi (2-8%), in particolare acido oleico e linoleico, e di fibra solubile (β-glucano al 2-6%) che riduce il livello
di colesterolo nel sangue. Sono presenti anche vitamina E, antiossidante, e le avenantramidi, antinfiammatorie.
Nell’industria alimentare si usa prevalentemente l’avena a seme nudo che non richiede decorticazione. La
composizione chimica del seme la rende molto utilizzata nei prodotti cosmetici con caratteristiche emollienti e
ipoallergeniche.
AUS Australia
BUL Bulgaria
CAN Canada
CHI Cile
CZE Repubblica Ceca
DEU Germania
ESP Spagna
DNK Danimarca
FIN Finlandia
FRA Francia
GBR Gran Bretagna
HUN Ungheria
ITA Italia
LIT Lituania
NLD Olanda
POL Polonia
ROM Romania
RUS Russia
SLO Slovacchia
SWE Svezia
USA Stati Uniti
Figura 1 Figura 2
Origine delle varietà comprese Tabella 2 Origine delle varietà comprese
nella popolazione a seme nudo Abbreviazioni dei Paesi di origine delle varietà nella popolazione a seme vestito
UN PO’ DI STORIA
L’Avena comprende specie coltivate, selvatiche e infestanti presenti in tutti i continenti. Il suo centro di origine è
l’Asia Minore. Per Greci e Romani era meno importante di orzo e grano, tuttavia Ippocrate e Galeno la considerano
un medicinale per tosse e pelle. Nel Medioevo era coltivata come foraggio in rotazione con il grano su suoli acidi
e poveri. L’uso per l’alimentazione variava in base a periodo e regione perché meno nutriente di frumento e
patate, erano l’alimento della gente povera in nord Europa. Gli arabi la introdussero in Spagna come alimento
per cavalli. Con i navigatori spagnoli e inglesi, l’avena partì verso le Americhe. Il Capitano B. Gosnold la seminò
sull’isola di Cuttyhank in Massachussetts. Le prime coltivazioni risultarono però poco redditizie. Verso la fine del
XIX sec. i mulini cominciarono a venderne la farina per la colazione, utilizzo ancora molto importante negli Stati
Uniti. Anche in Italia l’avena ha avuto un ruolo marginale, si coltivava come alimento per cavalli, per questo le
superfici coltivate sono drasticamente diminuite dopo gli anni ’50 e la specie è rimasta esclusa dai programmi di
miglioramento genetico. Nel Registro varietale italiano erano iscritte meno di dieci varietà. Solo nel 2000 sono
state attivate nuove ricerche che hanno portato al rilascio di varietà a taglia più bassa e maggiori rese. Alla fine
del 2018 le avene iscritte al Registro erano 25. Ancora più trascurabile è stata la storia dell’avena nuda (A. sativa
ssp. nudisativa) con una sola varietà iscritta, Nave, molto alta con semi piccoli. Nel 2009, grazie al lavoro del
CREA di Bergamo, sono state registrate 2 nuove varietà, Irina e Luna.
# Rita Redaelli,
Ricercatrice presso il Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali del CREA
L’iniziativa quest’anno ha visto ridursi le occasioni di incontro ma, autoproducendo videoclip, abbiamo
cercato di mantenere viva l’opportunità di scambiarsi le esperienze maturate in questa annata cerealicola.
Con gli incontri sul campo di Coltiviamo la diversità! Un mese di cereali avevamo preso la piacevole abitudine
di scambiarci esperienze, dubbi, idee durante l’osservazione di campi sperimentali, campi catalogo, campi
di riproduzione di semente. Ci è sembrato importante dare comunque continuità a questa esperienza
collettiva individuando delle modalità di comunicazione in grado di valorizzare il senso di condivisione del
percorso che quest’esperienza rappresenta in territori e comunità diverse. Agricoltori, contadini, tecnici in
vario modo coinvolti nell’organizzazione di queste giornate si sono prestati alla realizzazione di videoclip
autoprodotti per condividere le loro osservazioni in campo.
I videoclip sono disponibili sul nostro canale Youtube alla pagina di RETE SEMI RURALI e sui canali delle
associazioni che hanno partecipato. Ringraziamo tutte e tutti coloro che hanno contribuito poco o tanto
alla realizzazione di questo sforzo collettivo.
Appuntamento a Un mese di cereali 2021, nel quale, lo speriamo vivamente, torneremo a incrociarci intorno
ai campi e alle parcelle!
2 giugno - Dal Molise prende il via la campagna collaborazione di Rosario Floriddia, Giacomo Nardi,
Coltiviamo la diversità 2020 Tommaso Martinelli, Alessandra Sommovigo, Rita
Il 2 giugno è divenuta consuetudine per l’azienda Redaelli e Claudio Pozzi. Il montaggio è di Cristian
agricola Modesto Petacciato ospitare un incontro Benaglio.
dedicato alla visita ai campi coltivati con popolazioni
evolutive di frumento. La giornata prevede ogni 1 - Campo Catalogo Casa delle sementi di RSR -
anno approfondimenti e scambi di esperienze, con Peccioli 2020
la pubblicazione di questo video si apre Coltiviamo 2 - Popolazioni evolutive in pieno campo - riproduzione
la diversità! Un mese di cereali 2020. Il video è stato della semente
realizzato in Molise. Modesto Petacciato, Andrea 3 - Classificazione botanica dei frumenti (teneri, duri,
Albino (Terre di Hosidius) e l’agronomo Paolo Di grani vestiti) e degli orzi
Luzio ci accompagnano nei campi coltivati con 4 - Malattie del frumento
popolazioni. 5 - Osservazioni dal campo catalogo
6 – L’avena
12 – 14 giugno - Coltiviamo la diversità! a 7 – L’epigenetica applicata alle varietà di frumenti
Peccioli (PI) tradizionali.
Dal 2013 RSR e l’azienda agricola Floriddia ospitano
l’incontro Coltiviamo la diversità! nel quale, intorno 20 giugno - Coltiviamo la diversità! in Piemonte
al campo catalogo della Casa delle sementi di RSR, Giornata di visite e incontri sulle pratiche di
si svolgono attività di approfondimento e scambio valorizzazione della biodiversità agricola in Piemonte
di esperienze che coinvolgono contadini, agricoltori, organizzata dall’A.S.C.I. - Associazione di Solidarietà
tecnici, ricercatori, mugnai, fornai. Anche quest’anno per la Campagna Italiana. Nel corso della giornata
il campo catalogo è ricco di spunti di dibattito e Coltiviamo la diversità! in Piemonte si sono tenute
approfondimento. Inoltre, da tre anni, l’azienda le visite in campo alle parcelle del campo catalogo
Floriddia riproduce per il proprio utilizzo e per la dedicato al grano tenero di varietà dette antiche,
vendita semente di popolazioni evolutive inserite nel presso l’Istituto Tecnico Agrario “Don Bosco” a
programma sperimentale di vendita delle sementi Lombriasco, e ai campi di miscuglio di grano tenero,
di materiale eterogeneo secondo la Decisione presso l’Azienda Agricola L’Altromercato di Pianezza,
2014/150/EU. e delle popolazioni di pomodori di Solibam e Campi
Dal 12 giugno pubblichiamo una serie di videoclip che Aperti a San Gillio. La giornata è terminata con
Bettina Bussi, Virginia Altavilla e Riccardo Franciolini l’incontro sulle Campagne “Seminiamoli” e “Lasciamo
hanno realizzato sul campo sperimentale e nei campi La Traccia”. Il video si trova all’indirizzo:
di riproduzione delle sementi di popolazione con la sitoasci.wixsite.com/asci
Martin Wolfe
Abbiamo affidato a Salvatore Ceccarelli il ricordo di Martin Wolfe,
un amico inglese che si è sempre battuto per la diversità.
Questo Notiziario è stato elaborato e diffuso grazie al progetto RGV/FAO 2020-2022 del MiPAAF
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