RAPPRESENTAZIONE CATALETTICA
espressione tradotta dai latini con “fantasia comprehensiva”, deriva dal greco καταληπτικός “atto a prendere, a
comprendere”
Una rappresentazione è detta “catalettica”, è può quindi essere assunta come vera e corrispondente all’oggetto
rappresentato, quando possiede un’assoluta evidenza e ha ottenuto l’assenso del soggetto, cioè non appare contradditoria
rispetto ad altre sensazioni.
A ogni rappresentazione catalettica deve necessariamente corripondere un oggetto reale, perchè non è possibile avere
un’idea chiara ed evidente di una cosa che non esiste.
assenso
ASSENSO
il termine latino assensum traduce il termine greco συγκατάθεσις, usato dagli stoici per distinguere, all’interno di una
rappresentazione, il sentire dall’acconsentire
Ogni sensazione si basa infatti su due elementi:
1. l’arrivo a uno dei cinque sensi di stimoli fisici provenienti dall’ambiente;
2. un libero atto della mante, l’assenso, che accetta, rifiuta o sospende il giudizio su questa impressione.
EVIDENZA (ἐνάργεια)
Il criterio dell’evidenza dovrebbe designare quei contenuti mentali (idee, sensazioni, impressioni) che si impongono come
veri all’intuizione senza la necessità di un supporto dimostrativo razionale, tanto chiari da non poter essere messi in
dubbio.
● In Aristotele l’evidenza è propria dei principi primi dell’intelletto e degli assiomi sui quali si fondano le singole
scienze, indimostrabili ed evidenti per sé, il cui carattere di autoevidenza ne rende superflua ogni dimostrazione
razionale.
● Sia tra gli epicurei sia tra gli stoici, l’evidenza si pone come criterio di verità, ma mentre nei primi – stando a
quanto attestato in Diogene Laerzio (Vite dei filosofi, X, 52) – l’evidenza coincide con la modificazione prodotta
sugli organi di senso dal presentarsi degli oggetti nel processo conoscitivo, gli stoici intendevano con essa il
manifestarsi delle cose ai sensi e all’intelligenza in modo da risultarne «comprese» (Stoicorum veterum
fragmenta).
APOCASTASI
dal greco ἀποκατάστασις “restituzione, restabilimento”
Il termine indica l’idea che la storia del mondo si ripeta ciclicamente, passando attraverso fasi di successive distruzioni e
rinascite dell’intero universo.
● Secondo gli stoici, ogni ciclo ripete in modo assolutamente identico i precedenti e i seguenti in base al principio
dell’eterno ritorno.
PALINGENESI
dal lat. tardo palingenesĭa, gr. παλιγγενεσία, comp. di πάλιν «di nuovo» e γένεσις «generazione»
Secondo alcune concezioni religiose e filosofiche, la rinascita dell’uomo dopo la morte o la ricostituzione del mondo dopo
la sua distruzione.
(rinnovamento profondo; rigenerazione, rinascita)
DOVERI-KATHEKONTA
dal greco καθῆκον
Il concetto di dovere venne elaborato per la prima volta dagli stoici: esso indica quelle azioni che non si possono non fare
perchè suggerite dalla ragione e quindi conformi alla natura umana.
● Kathekonta è un termine filosofico introdotto dallo stoicismo, traducibile con "azioni giuste", "azioni convenienti
secondo natura" o anche come "doveri” (reso in latino da Cicerone con officium e da Lucio Anneo Seneca con
convenientia).
ATARASSIA
dal greco ἀταραξία, “assenza di turbamento"
Termine già usato da Democrito, ma che venne particolarmente in uso nella terminologia delle scuole ellenistiche, indica
una condizione di imperturbabilità (calma, indifferenza, impassibilità), definibile anche come capacità di non soffrire. La
condizione di atarassia è perseguita da tutte le scuole ellenistiche, che però suggeriscono modalità diverse per
raggiungerla.
Il termine equivale ad apatia e adiaforia, più propriamente cinico-stoici.
APATIA
comp. di ἀ- priv. e πάϑος «passione»
Il termine viene preferito dagli stoici in quanto essi vedono proprio nelle passioni, nei sentimenti e nell'emotività
l’ostacolo da superare per raggiungere la razionalità e quindi la serenità interiore (felicità).
ma è p ma non q ma è q ma non è p
(ma è un metallo) (ma non fonde) (ma fonde) (ma non è un metallo)
cosa sono i concetti? i concetti rimandano a degli i concetti sono segni, ovvero
universali che esistono in natura termini stabiliti dall’uomo per
ed esprimono l’essenza degli enti riferirci a delle realtà concrete, non
che fanno parte di un certo rimandano alla struttura
concetto (es. il concetto di uomo è dell’essere (es. la parola uomini
che l’uomo è un animale deriva da una nostra
razionale) immagine-rappresentazione
mentale che deriva
dall’esperienza che facciamo
concretamente di tanti individui)
qual è il fondamentale imperativo seguire un principio di equilibrio, seguire i dettami del senso del
etico? un giusto mezzo che garantise il dovere, che esprimono precisi
raggiungimento della temperanza comandi della coscienza
perchè esiste la schiavitù? perchè alcuni uomini nascono la schiavitù non ha ragione di
schiavi per natura e dimostrano di esitere in quanto tutti gli individui
esserlo accettando il dominio del appartengono al genere umano e
padrone hanno quindi la stessa dignità
l’impegno politico costituisce un non necessariamente: la naturale si, il migliorare la società in cui si
dovere? socialità dell’uomo può esprimersi vive costituisce un preciso
in molte forme comando della coscienza