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I libri che hanno cambiato il mondo:

LE DISTOPIE
In un Nord America messo in ginocchio da una Snowman vive su un albero vicino al mare, avvolto in
disastrosa crisi economica e dal dilagare della un lenzuolo sporco. Non sa che ore sono, nessuno lo
criminalità, Stan e Charmaine, una giovane coppia sa più, dopo la pandemia. Cerca cibo e medicine nelle
innamorata, cedono alla falsa lusinga della normalità e terre desolate e infestate da ibridi di animali. Fruga fra
della sicurezza promesse da un avvenente progetto, in i resti e rimugina sulle scelte che hanno portato la
cambio della rinuncia a qualche "piccola" libertà Terra al tracollo, in nome di una scienza onnipotente.
personale. Finiscono in una città troppo bella per Si abbandona al ricordo di Oryx, donna enigmatica e
essere vera, dove tutti hanno una casa e stanno bene, quieta, e al rancore per l’amico Crake, responsabile
ma il prezzo è lavorare per un losco personaggio a del disastro. Le loro esistenze si erano intrecciate nel
capo della comunità, facendo cose orribili: per più classico e tragico dei triangoli. Snowman cerca una
esempio praticare iniezioni letali ai condannati a spiegazione, per sé e per i «figli di Crake», unica forma
morte o lavorare in una sorta di mercato del sesso. Si di vita intelligente sopravvissuta sulla Terra, frutto
ritrovano così a fare il male per libera scelta ma contro esemplare dell’ingegneria genetica. Sono tante le cose
la loro volontà. Questa situazione conflittuale li che vogliono capire, ignari come sono
trascinerà in un surreale complotto che darà lo spunto dell’insensatezza degli uomini. Come hanno
per interrogarsi su cosa significhi amare - in un futuro dimostrato Orwell, Huxley, Vonnegut e la stessa
dove non solo il sesso ma anche l'amore è mercificato Atwood, la rappresentazione letteraria di un’utopia
- e scegliere. fallita può aprirci gli occhi più di innumerevoli verità
sullo stato del pianeta. Quello di Oryx e Crake è un
mondo che potrebbe essere a pochi anni, a poche folli
decisioni di distanza da quello in cui viviamo.

In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Un romanzo tra il distopico e la fantascienza che
immagina gli Stati Uniti, reduci da un colpo di stato,
Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato
con un nuovo regime politico totalitario basato sulla
sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che
appartiene a Fred, ha solo un dovere da compiere religione cristiana. Le vicende vengono segmentate in
nella neonata Repubblica di Gilead: garantire una punti di vista differenti: la vita quotidiana di tre donne,
ognuna con un ruolo diverso rispetto alla società
discendenza alla élite dominante. Il regime
distopica di Gilead. Tre personalità distanti tra loro che
monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è
fondato sullo sfruttamento delle cosiddette Ancelle, le presto scopriranno invece essere legate da un
sentimento di rivalsa comune e ribellione contro il
uniche donne che, dopo la catastrofe, sono ancora in
totalitarismo teocratico che toglie al genere femminile
grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo
ogni diritto e potere. Una storia appassionante che
non riesce a schiacciare i desideri e da questo
dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una porta il lettore a sperare ardentemente che le
protagoniste riescano nel loro pericoloso intento.
ribellione. Nella Repubblica di Galaad ognuno ha un
L’atmosfera dipinta è certamente carica di ingiustizie e
ruolo: al vertice ci sono i Comandanti, i capi del
governo, il cui tratto distintivo è l’uniforme nera da violenze, anche in questo secondo capitolo, ma le
Comandante. Allo stesso modo il genere femminile è protagoniste saranno capaci di portare in superficie
dei valori positivi come l’amicizia e la lealtà,
fortemente gerarchizzato, anche se tutte le donne –
allontanandosi così dal marcio di Gilead.
tranne le Zie- non hanno diritto all’istruzione, alla
lettura e a molte altre libertà, c’è comunque una forte La penna di Margaret Atwood si distingue per una
narrazione scorrevole e ricca di dettagli in cui l’autrice
distinzione tra le Mogli dei Comandanti, riconoscibili
è in grado di tenere il lettore incollato alle pagine,
dal colore azzurro dei loro vestiti e tra le Ancelle, veri e
svelando poco alla volta i segreti e le vere identità
propri uteri ambulanti costrette a ripetuti abusi
sessuali a scopo procreativo, identificabili da una lunga delle voci narranti.
veste rossa ed alette bianche a coprirne il viso; infine
ci sono le Marte, genericamente vestite di verde, che
sono le domestiche.

1. Abbiniamo le copertine dei libri alla trama.


2. Distribuiamo un brano a testa e leggiamoli singolarmente!
ORIX E CRAKE
«Il futuro alle porte» disse Crake.
Poi andarono a Neoagricoltura. Agricouture, l’avevano soprannominata gli studenti. Prima di
entrare nello stabilimento dovettero indossare le biotute, lavarsi con cura le mani e usare i coni-
filtro nasali, perché non era provato che quanto stavano per vedere fosse resistente alle bioforme,
o almeno lo fosse completamente. Una donna con una risata alla Woody Woodpecker li guidò
per i corridoi.
«Ecco l’ultima novità» disse Crake.
Sotto gli occhi avevano un grosso oggetto bulboso, che pareva ricoperto di una pelle giallastra a
puntini. Ne fuoriuscivano venti spessi tubi carnosi, all’estremità dei quali cresceva un altro
bulbo.
«Cosa diavolo sono?» domandò Jimmy.
«Sono polli» rispose Crake. «Parti di pollo. In questo caso, il petto. Ne hanno realizzati anche di
specializzati in cosce, dodici per ogni unità di produzione».
«Ma non hanno la testa» disse Jimmy. Aveva afferrato il concetto – era cresciuto con il sus
multiorganifer, dopotutto – ma qui si stava esagerando. Se non altro, i proporci della sua infanzia
una testa ce l’avevano.
«La testa è lì nel mezzo» spiegò la donna. «C’è un’apertura per la bocca in alto, là dentro
scaricano le sostanze nutritive. Niente occhi né becco né altro, non ne hanno bisogno».
«È orribile» disse Jimmy. Quella cosa era un incubo. Era come un tubero di proteine animali.
«Immagina la struttura corporea dell’anemone di mare» disse Crake. «Per farti capire».
«Ma cosa pensa?» domandò Jimmy.
La donna emise il suo allegro jodel da picchio e spiegò che era stata rimossa qualsiasi funzione
cerebrale che non riguardasse digestione, assimilazione e crescita.
«È una specie di anchilostoma del pollo» disse Crake.
«Non c’è bisogno di ormoni della crescita supplementari» disse la donna, «l’alto ritmo di crescita
è indotto. Si ottengono petti di pollo in due settimane: un miglioramento di tre settimane rispetto
ai più efficienti impianti avicoli intensivi. Nemmeno gli animalisti avranno niente da ridire,
perché questi cosi non sentono il dolore».
«Quei ragazzi faranno il botto» disse Crake dopo che furono andati via. Gli studenti del Watson-
Crick ricevevano metà dei diritti su qualsiasi cosa inventassero. A sentir Crake, era un notevole
incentivo. «ChickieNobs, è così che chiameranno quella roba».
«Sono già in vendita?» domandò fiaccamente Jimmy. Non riusciva a immaginare qualcuno che
mangiasse i ChickieNobs. Sarebbe stato come buttar giù una grossa verruca. Ma forse, come per
le tette finte – quelle venute bene – non avrebbe saputo cogliere la differenza.
«Hanno già messo a punto l’operazione per una catena di locali in franchising» disse Crake. «Gli
investitori fanno la fila intorno all’edificio. Potranno vendere a prezzi più bassi di chiunque
altro».
PER ULTIMO IL CUORE
L’indomani cominciano i seminari. Dopo il primo, saranno ancora liberi di andarsene, gli dicono.
Anzi, dovranno andarsene, perché Positron vuole che considerino bene le alternative prima di
decidere. Come sapranno benissimo, fuori dai cancelli di Consilience tutto è ridotto in macerie
putrescenti. La gente muore di fame. Sciacalli, ladruncoli costretti a tuffarsi nei cassonetti. Può
vivere così un essere umano? Dunque ciascuno di loro passerà una notte fuori, e il Progetto
Positron spera – spera vivamente! – che sarà l’ultima. Darà loro il tempo di rifletterci bene. Il
Progetto non è interessato ai perditempo, ai turisti che vengono tanto per provare. Il Progetto
pretende un impegno serio.
Perché, dopo quella notte, chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori. Dentro è a tempo
indeterminato. Ma nessuno li avrebbe costretti. Chi sottoscrive, lo fa di propria libera volontà.
Il seminario del primo giorno è quasi solo PowerPoint. Comincia con video della cittadina di
Consilience, delle persone felici che ci lavorano, svolgendo impieghi comunissimi: macellaio,
panettiere, idraulico, meccanico di scooter e così via. Poi ci sono video del Progetto Positron,
con altre persone felici al lavoro, tutte indossano una tuta arancione. Stan guarda distrattamente:
sa già che l’indomani firmeranno i documenti vincolanti, perché Charmaine è decisa. Nonostante
la sensazione di leggero disagio che ha provato – l’hanno provata tutti e due, perché a colazione
Charmaine gli ha detto: «Tesoro, sei sicuro?» –, i teli del bagno hanno siglato l’accordo. […]
Le città gemelle di Consilience e Positron sono un esperimento. Un esperimento ultra,
ultraimportante; i cervelloni dicono ultra almeno dieci volte. Se funzionerà – e deve funzionare,
può funzionare se tutti loro lavorano insieme – potrebbe essere la salvezza, non solo per le molte
regioni tanto duramente colpite di recente, ma alla lunga, se il modello venisse adottato ai
massimi livelli, per la nazione nel suo complesso. Disoccupazione e criminalità risolte in un
colpo solo, e in più una nuova vita per tutte le persone coinvolte. Ma ci pensate? […]
Ed spalanca le braccia come un predicatore televisivo; alza la voce. Poi agli ideatori di Positron,
dice, è venuto in mente – ed è stata un’idea geniale – che se i detenuti fossero stati ridistribuiti e
gestiti con razionalità avrebbero potuto diventare unità economiche redditizie. Avrebbero potuto
creare tanti posti di lavoro: nell’edilizia, nella manutenzione, nelle pulizie, nella sorveglianza.
Nella sanità, nel confezionamento di uniformi e di scarpe, nell’agricoltura, se ci fosse stata una
fattoria annessa: una cornucopia inesauribile di posti di lavoro. Cittadine di medie dimensioni
con grandi penitenziari avrebbero potuto autosostenersi e gli abitanti avrebbero goduto dei
confort della classe media. E se tutti gli abitanti fossero stati o guardie o prigionieri, il risultato
sarebbe stato l’azzeramento della disoccupazione: una metà prigionieri, l’altra metà impegnata
nell’attività di occuparsi dei prigionieri, in un modo o nell’altro. Al limite, di occuparsi di chi se
ne occupa.
E siccome non era realistico aspettarsi che il 50 per cento della popolazione fosse dichiarato
colpevole di qualche reato, per imparzialità bisognava che tutti facessero dei turni: un mese
dentro, un mese fuori. Pensassero al risparmio, se ogni abitazione serviva due gruppi di residenti!
Era la multiproprietà portata alla sua logica conclusione.
Ecco il perché del gemellaggio tra Consilience e Positron. Di cui ora anche loro sono una parte
importantissima! Ed sorride, il sorriso accogliente, aperto, coinvolgente di un venditore nato.
Tutto ha perfettamente senso!
IL RACCONTO DELL’ANCELLA
Questo è il cuore di Galaad, dove la guerra non può entrare tranne che attraverso la televisione.
Non sappiamo con certezza dove siano i suoi confini, che variano a seconda degli attacchi e
contrattacchi, ma questo è il centro, dove nulla si muove. La Repubblica di Galaad, diceva Zia
Lydia, non conosce confini. Galaad è dentro di te.
Qui un tempo vivevano medici, avvocati, professori universitari. Ora gli avvocati non ci sono più
e l’università è chiusa.
Io e Luke camminavamo insieme, talvolta, per queste strade. Si parlava di comprare una casa
come una di queste, una vecchia casa grande, da ristrutturare. Avremmo avuto un giardino,
altalene per i bambini. Avremmo avuto dei bambini. Sapevamo che non era molto probabile che
ci saremmo mai potuti permettere tutto quello che desideravamo, ma era qualcosa di cui parlare,
un gioco per le domeniche. Una libertà che ora sembra del tutto effimera.
Imbocchiamo una strada larga, dove il traffico è maggiore. Passano delle automobili per la
maggioranza nere, ma anche grigie o marroni. Ci sono altre donne con dei canestri, alcune in
rosso, altre vestite del verde opaco delle Marte, altre ancora negli abiti a strisce rosse, blu, verdi,
abiti dozzinali, miseri, che contrassegnano le donne degli uomini più poveri. Economogli, così
sono chiamate. A queste donne non vengono assegnate singole funzioni, devono fare tutto, se
possono. Talvolta c’è una donna tutta in nero, una vedova. Un tempo erano di più, sembra che
siano in diminuzione.
Non si vedono le Mogli dei Comandanti sui marciapiedi. Solo nelle automobili.
Qui i marciapiedi sono di cemento. Evito di camminare sulle fessure, come fanno i bambini.
Ricordo i miei piedi su questi marciapiedi, nel tempo addietro, e le scarpe che portavo. Talvolta
erano scarpe sportive, da corsa, con suole elastiche, fori per la traspirazione, e stelle di tessuto
fluorescente che riflettevano la luce di notte, anche se correvo solo di giorno e lungo strade
frequentate.
Allora le donne non erano protette.
Ricordo le regole, regole che non venivano mai enunciate apertamente ma che ogni donna
conosceva: non aprire la porta a un estraneo, anche se dice che è un agente della polizia. Fargli
infilare sotto la porta il suo tesserino di riconoscimento. Non fermarsi a soccorrere un
automobilista che finga di essere in difficoltà. Tenere un atteggiamento riservato e proseguire per
la propria strada. Se qualcuno fischia, non voltarsi a guardare. Non entrare in una lavanderia a
gettoni, da sola, la notte.
Le lavanderie a gettoni. Ci andavo in pantaloni corti, jeans, mutandine da jogging. Portavo con
me la biancheria, il sapone, i soldi, soldi che avevo guadagnato. Penso a quello che significa
subire questo controllo continuo.
Ora camminiamo per la stessa strada, a due per due, vestite di rosso, e nessun uomo ci grida
oscenità, ci parla, ci tocca. Nessuno fischia.
Esiste più di un genere di libertà, diceva Zia Lydia. La libertà di e la libertà da. Nei tempi
dell’anarchia, c’era la libertà di. Adesso vi viene data la libertà da. Non sottovalutatelo.
3. Racconta alle tue colleghe che cosa hai letto.
4. Quali sono le parole chiave del tuo testo? Perché?
5. Che impressione ti ha dato?
6. A che genere di distopia appartiene (ecologica, femminista, della società)?

Parliamo!
1. Qual è il tuo libro distopico preferito? Perché l’hai scelto?
2. Racconta la trama del tuo libro.
3. Qual è la differenza tra utopia e distopia? Riuscite a pensare a degli esempi di libri utopici?
4. Perché, secondo voi, il genere distopico ha così tanto successo?
5. La distopia perfetta che argomenti dovrebbe trattare? Perché?
6. Qual è il periodo storico (realmente accaduto) che assomiglia di più ad una distopia? Perché?
7. Inventa una previsione del futuro come fossi un profeta. Fai così: pensa alla giornata di oggi e
trova intorno a te dei segni positivi o negativi per il futuro.

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