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Quando vogliamo mettere in risalto l’elemento che subisce l’azione possiamo usare la forma
passiva.
Per fare la forma passiva dei verbi si usa l’ausiliare essere (coniugato nel modo, tempo e
persona della corrispondente forma attiva) con il participio passato del verbo.
Es.: Carlo mangia gli spaghetti → gli spaghetti sono mangiati da Carlo.
In alcuni casi l’ausiliare essere può essere sostituito dal verbo venire.
Non sempre il significato della forma passiva è uguale a quello della corrispondente forma
attiva.
FAI ATTENZIONE: l’uso della forma passiva è obbligatorio quando non viene indicato chi fa o
chi ha fatto l’azione.
Es.: il cantante è stato applaudito per molto tempo.
IL SI PASSIVANTE
La forma passiva può essere realizzata anche con l’uso del pronome atono (o debole) si
combinato con la terza persona singolare o plurale di un verbo.
FAI ATTENZIONE: il si passivante si usa soprattutto quando non è espresso chi fa o ha fatto
l’azione e anche quando il soggetto è un essere non animato.
RIPARLIAMO DI…
ALTRI USI DI SI
Il si può essere usato anche in questi casi.
Quando vogliamo esprimere un’azione che non rimanda ad una persona determinata.
Oppure
Oppure
- Quando vogliamo indicare che l’azione è rivolta verso il soggetto della frase.
Il discorso diretto è la riproduzione fedele (o che si vuole presentare come fedele) di quel che
è, è stato o sarà detto da noi o da altre persone.
Oppure
FAI ATTENZIONE: nella lingua scritta le parole pronunciate dalla persona e riportate nel
discorso diretto devono essere racchiuse tra virgolette e precedute dai due punti.
Il discorso indiretto riferisce il pensiero o le parole di una persona (o le nostre) attraverso il
racconto fatto da un narratore.
Per passare dal discorso diretto al discorso indiretto si devono eseguire delle trasformazioni
di tempo, e qualche volta di modo, della la forma verbale.
Qui di seguito presentiamo alcune trasformazioni della forma verbale nel passaggio dal
discorso diretto al discorso indiretto.
Nella trasformazione dal discorso diretto al discorso indiretto può essere necessario fare delle
trasformazioni anche dei pronomi personali, degli aggettivi possessivi e dimostrativi, degli
avverbi ecc.
Qui di seguito presentiamo alcuni esempi di passaggi dal discorso diretto al discorso indiretto
con trasformazione di altri elementi oltre al verbo.
FAI ATTENZIONE: le formule di saluto (es.: buon giorno, ciao, buonanotte ecc.) sono
intraducibili nel passaggio dal discorso diretto al discorso indiretto.
Es.: il ragazzo disse: “Buon giorno” → il ragazzo salutò.