sociali
scoprire legami in un
mondo che cambia
12 2022
01 2021
Salvare
Le voci il pianeta Arbitro
delle periferie, Fare ilebene, tra etica ed efficacia:
non giocatore:
e salvare la democrazia
dai movimenti popolari a Scampia il Presidente dellaintegrale
la prospettiva Repubblica
aggiornamenti sociali
anno 73 • numero 1 • gennaio 2022
65-72 letture&visioni
#narrazioni siriane: T. Radice – S. Turconi, Non stancarti di andare
/ M. e S. Hamady, La nostra Siria grande come il mondo / K. Khalifa,
Morire è un mestiere difficile / Califfato, regia di G. Kapetanovič
B. Bignami – G. Borsa, Parole come pane
Segnalazioni: Oasi di fraternità / La bussola di Abramo / Juxtapax /
La mia vita / Per una democrazia post-razziale
in collaborazione con
Ai lettori
S
ono entrato nella redazione di Aggiornamenti Sociali sedici anni fa,
quando la copertina – i lettori di lungo corso lo ricorderanno – era
grigia con la testata arancione, negli ultimi dodici come direttore.
Ora, dopo centinaia di numeri e vari progetti editoriali, è arrivato il mo-
mento di passare il testimone: da questo numero il direttore è p. Giuseppe
Riggio, in squadra da nove anni, di cui sette come caporedattore. Non ha
bisogno di presentazioni! Lo ringrazio per questi anni di collaborazione, e
con lui ringrazio e saluto tutti coloro che in questi anni hanno fatto parte
della Redazione. Ma soprattutto a p. Giuseppe faccio gli auguri per questa
nuova tappa del suo servizio alla società e alla Chiesa italiana.
Gli trasmetto quello che a mia volta ho ricevuto da p. Sorge: un com-
pito appassionante e coinvolgente, che mi ha fatto diventare compagno di
viaggio di tutti voi, in vista dell’elaborazione di una prospettiva condivisa
lungo cui procedere insieme. Per farlo sono stato obbligato – ma si tratta
piuttosto di un privilegio – a restare in contatto con la realtà e i tanti
cambiamenti che abbiamo vissuto: alcuni inattesi e traumatici, come lo
scoppio della pandemia o gli attacchi terroristici nelle capitali europee;
altri che richiedono di essere decifrati, come la crisi della democrazia, la
rivoluzione dell’intelligenza artificiale o il fenomeno della postverità. Ma
la vera novità che ha segnato questi anni di lavoro ad Aggiornamenti
Sociali è stata l’elezione di papa Francesco, che ha molto intensificato il
nostro lavoro con una ventata di energia e di rinnovamento, legato so-
prattutto alla prospettiva dell’ecologia integrale.
Sono stati anche anni di dialogo con molte persone e realtà istituzio-
nali: dagli esperti con cui ci confrontiamo nei vari gruppi legati al lavoro
della Rivista – li saluto e li ringrazio tutti – agli autori degli articoli, a
una lunga serie di istituzioni e organizzazioni locali, nazionali e inter-
nazionali. E poi anni di incontri, conferenze, tavole rotonde, formazioni,
accompagnamento di associazioni e istituzioni, esercizi spirituali: tutte
occasioni per scoprire qualcosa di nuovo, per articolare la fede e la realtà
sociale e trovare nuovi linguaggi per esprimerne l’ispirazione.
In questi ultimi anni è cresciuto in modo particolare l’impegno per
una Chiesa sinodale, simmetrico a quello per l’ecologia integrale, cioè per
partecipare alla costruzione di una Chiesa e di un popolo capaci di arti-
colare le differenze all’interno di un progetto comune, senza eliminarle od
omogeneizzarle. Si tratta di una visione tutt’altro che astratta, radicata
• 3
nel Vangelo e nell’esperienza del contatto diretto con i poveri: sempre di
più la riconosco come una ulteriore vocazione all’interno della mia voca-
zione di cristiano e di gesuita.
La necessità di dare più tempo a questo fronte, accompagnando con-
cretamente il percorso del Sinodo 2021-2023 della Chiesa universale, è
una ragione delle decisione di questo cambiamento: un’altra sfida appas-
sionante ed esigente mi attende. A questa si unisce il compito di superiore
dei gesuiti di Milano – in fondo anche questo un impegno sinodale per
aiutare tutti a camminare insieme, valorizzando i doni di ciascuno! – in
un momento in cui stiamo cercando di riarticolare la nostra presenza e
il nostro servizio all’incontro di fede, giustizia e cultura in un ambizioso
progetto di cui Aggiornamenti Sociali è un tassello fondamentale.
Dunque non mi allontanerò molto dalla Rivista e il mio servizio con-
tinuerà a chiedermi di ascoltare e discernere molte dinamiche ecclesiali
e sociali, da un punto di vista diverso da quello del direttore di Aggior-
namenti Sociali, ma che potrà di tanto in tanto trovare espressione sulle
sue pagine, all’interno del poliedro delle sue voci. Per me sarà uno stimolo
importante per proseguire un lavoro di approfondimento non “in solita-
ria”, ma come in questi anni in comune, in particolare con Paolo Foglizzo,
amico di lunga data, che ringrazio oggi per questi anni in cui insieme
abbiamo riflettuto, scritto articoli, curato volumi e animato sessioni.
In questi dodici anni di direzione è caduto anche il settantesimo an-
niversario della Rivista, che ha costituito l’occasione per un memorabile
incontro della “comunità” di Aggiornamenti Sociali con papa Francesco,
il 6 dicembre 2019. Nel suo discorso ci ha fatto dono di una riformulazio-
ne della missione della Rivista, che da allora abbiamo inserito in gerenza
e che sono grato di consegnare a chi continuerà a portarla avanti: «Tra
i punti forti di Aggiornamenti Sociali c’è anche quello di dare spazio
alla prospettiva di coloro che sono “scartati”. Continuate a stare con loro,
ascoltateli, accompagnateli perché sia la loro voce a parlare. Anche chi fa
ricerca e riflette sulle questioni sociali è chiamato ad avere un cuore di
pastore che odora di pecore».
A tutti ancora un ringraziamento per il dono di aver camminato in-
sieme in questi anni.
Giacomo Costa SJ
Presidente, Fondazione Culturale San Fedele, Milano,
<costa.g@aggiornamentisociali>, @giacocosta
4 •
editoriale
Giuseppe Riggio SJ
Direttore di Aggiornamenti Sociali
<direttore@aggiornamentisociali.it>, @giuriggio
«A
scoltare è lasciarsi colpire dalla realtà». Questa frase è parte
di un breve discorso rivolto a braccio da papa Francesco nel
dicembre 2019 ai membri della redazione e ai collaboratori
di Aggiornamenti Sociali in un’occasione speciale: l’udienza per i 70 anni
della sua nascita. Si tratta di parole solo apparentemente semplici, che toc-
cano uno dei nodi fondamentali della missione svolta dalla Rivista. Proprio
per questo mi risuonano con particolare forza in questa fase di passaggio,
nel momento in cui ricevo il testimone e la responsabilità di guidare la Ri-
vista da p. Giacomo Costa, che nei suoi dodici anni da direttore ha saputo
aiutare i lettori a riconoscere e interpretare i profondi cambiamenti avve-
nuti in questo tempo. Richiamare le parole del Papa mi aiuta a esplicitare il
senso e l’orizzonte della missione di Aggiornamenti Sociali in questa nuova
tappa, che si inscrive in una storia tanto ricca.
6 • Giuseppe Riggio SJ
editoriale
Giuseppe Riggio SJ
Direttore di Aggiornamenti Sociali
<direttore@aggiornamentisociali.it>, @giuriggio
«N
el linguaggio corrente si è soliti tradurre il compito del Capo
dello Stato nel ruolo di un arbitro, del garante della Costitu-
zione. È una immagine efficace. All’arbitro compete la pun-
tuale applicazione delle regole. L’arbitro deve essere – e sarà – imparziale. I
giocatori lo aiutino con la loro correttezza. Il Presidente della Repubblica è
garante della Costituzione. La garanzia più forte della nostra Costituzione
consiste, peraltro, nella sua applicazione». In questo passaggio del discorso
di insediamento del 3 febbraio 2015, Sergio Mattarella offriva la sua inter-
pretazione del ruolo presidenziale ai parlamentari e ai delegati regionali che
lo avevano appena eletto e all’opinione pubblica italiana.
Ricorrendo ai concetti di arbitro e garante, Mattarella si inscrive in una
consolidata lettura della figura e dei compiti del nostro Capo dello Stato.
I due termini hanno il pregio di evidenziarne i tratti principali. Infatti,
il Presidente della Repubblica in quanto garante della Costituzione è
al di fuori dell’agone politico; tuttavia, per la sua funzione di arbitro,
è anche una delle figure chiave quando il Paese attraversa una fase
a) L’elezione
Può essere eletto Presidente della Repubblica «ogni cittadino che abbia
compiuto cinquanta anni d’età e goda dei diritti civili e politici» (art. 84,
c. 1, Cost.). Non sono previste candidature ufficiali, che condurrebbero
alla discussione dei vari profili e alla possibile presentazione di programmi
o di orientamenti dal contenuto politico, per evitare che il Presidente eletto
si ritrovi vincolato a impegni presi in precedenza o associato in modo più
marcato con alcune forze politiche, a discapito della sua terzietà. L’indivi-
duazione delle personalità eleggibili avviene pertanto in modo informale
nei contatti tra le forze politiche, riportati in modo più o meno fondato dai
mezzi di informazione.
L’elezione avviene a scrutinio segreto da parte del Parlamento in se-
duta comune, integrato dalla presenza di tre delegati per ogni Regione (a
eccezione della Valle d’Aosta che ne esprime solo uno) 1. Per l’elezione è
richiesto il raggiungimento di una maggioranza qualificata: due terzi
dell’assemblea nei primi tre scrutini, la maggioranza assoluta successiva-
mente (art. 83 Cost.). La presenza dei delegati regionali, per quanto nume-
ricamente modesta (58 elettori regionali a fronte dei 945 parlamentari, più
i senatori a vita 2), enfatizza il ruolo di rappresentante dell’intera nazione
1 I delegati di ogni Regione sono eletti dai Consigli regionali e deve essere assicurata la
c) La responsabilità
L’art. 90 Cost. stabilisce che il Presidente della Repubblica «non è re-
sponsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che
per alto tradimento o per attentato alla Costituzione». L’esclusione della
3 Solo Cossiga nel 1985 e Ciampi nel 1999 sono stati eletti al primo scrutinio, grazie a un
ampio accordo tra le forze politiche. Tutti gli altri Presidenti sono stati eletti con la maggio-
ranza assoluta. Sono stati sufficienti 4 scrutini per l’elezione di Einaudi, Gronchi, Napolitano
al primo mandato e Mattarella; 6 per il secondo mandato di Napolitano; 9 per Segni; 16 per
Pertini e Scalfaro; 21 per Saragat e 23 per Leone.
12 • Giuseppe Riggio SJ
cantiere italia
dalla distribuzione delle norme che lo riguardano nella Costituzione: la maggioranza degli
articoli è contenuta nel Titolo II, intitolato proprio “Il Presidente della Repubblica” (artt. 83-91
Cost.), ma alcuni importanti poteri si trovano altrove, ad esempio quello di nomina dei mem-
bri del Governo (art. 92, c. 2, Cost.) o di richiedere con un messaggio motivato al Parlamento
una nuova deliberazione di una legge approvata (art. 74, c. 1, Cost.).
14 • Giuseppe Riggio SJ
cantiere italia
delle autorità istituzionali, delle forze politiche e spesso delle parti sociali, il
conferimento di un incarico per verificare la possibilità di formare un Go-
verno, l’espediente dell’incarico esplorativo a una personalità terza quando
è lontano il raggiungimento di un accordo tra i partiti, ecc.
Di fatto, l’ampiezza e la discrezionalità dei poteri del Presidente nella for-
mazione del Governo e nello scioglimento delle Camere, due atti di estrema
rilevanza politica, sono legate in larga parte a fattori che non dipendono da
lui. «Tanto più il Governo, il Parlamento, gli organi costituzionali in genere,
nonché – e forse soprattutto – le forze politiche sono “forti” (ovvero capaci
di governare), tanto più il potere del Presidente è “debole” (ovvero recessivo),
e viceversa» (Azzariti 2017, 141). La storia repubblicana è indicativa in tal
senso. Per tutta la “prima Repubblica”, la forza del sistema dei partiti
confinava i Presidenti a un ruolo quasi notarile, tranne nelle fasi di tran-
sizione tra le varie alleanze politiche che hanno retto il Paese e nei momenti
di maggiore tensione, come gli anni del terrorismo.
Ben diverso è lo scenario che si è aperto con la crisi del pentapartito
a seguito di Tangentopoli (1992), l’avvento del maggioritario, l’affer-
marsi di un bipolarismo costituito da fragili alleanze di partiti diversi.
Nella fase di transizione il presidente Scalfaro ha esercitato un ruolo molto
deciso in vari passaggi, come la nomina del Governo Ciampi e del Gover-
no Dini o la decisione di non sciogliere le Camere dopo la crisi del primo
Governo Berlusconi, suscitando reazioni polemiche e ampi dibattiti tra gli
studiosi su «uno slittamento verso una forma di semipresidenzialismo o di
un presidenzialismo atipico» (Lippolis 2018, 223). Episodi per alcuni versi
simili si sono ripetuti in seguito, con il Governo Monti sotto la presidenza
Napolitano e ora con il Governo Draghi. In una forma di governo rimasta
parlamentare, l’introduzione del sistema elettorale tendenzialmente mag-
gioritario ha ristretto i margini di intervento per il Presidente quando vi
sono stati chiari esiti elettorali, come nel 1996, 2001, 2006 e 2008, mentre
nei casi di instabilità delle coalizioni e conflittualità tra i partiti il ri-
lievo del ruolo presidenziale ha acquisito maggiore importanza, così
come i suoi interventi. Considerazioni valide anche nel quadro politico
consegnatoci dalle elezioni del 2018, caratterizzato da un’accentuata flui-
dità delle alleanze tra i vari partiti per esprimere una maggioranza politica.
ENRICO DE NICOLA
LUIGI EINAUDI GIOVANNI GRONCHI
28 giugno 1946 - 31 dicembre 1947
12 maggio 1948 11 maggio 1955
(Capo provvisorio dello Stato)
11 maggio 1955 11 maggio 1962
1º gennaio 1948 - 12 maggio 1948
16 • Giuseppe Riggio SJ
cantiere italia
Risorse
Azzariti G. (2017), Appunti per le le- Repubblica», in Rivista AIC, 3, 215-
zioni. Parlamento, Presidente della 228.
Repubblica, Corte costituzionale, Mattarella S. (2021), Intervento
Giappichelli Editore, Torino. all’incontro di studio “Giovanni Le-
Corte costituzionale (2013), Sen- one. Presidente della Repubblica
tenza n. 1, 15 gennaio, in <www. 1971-1978” nel ventesimo anniver-
cortecostituzionale.it>. sario della scomparsa, 11 novem-
Eurispes (2021), 33º Rapporto Italia. bre, in <www.quirinale.it>.
Percorsi di ricerca nella società ita- — (2015), Messaggio al Parlamento
liana, in <https://eurispes.eu>. nel giorno del giuramento, Roma, 3
Fusaro C. (2003), Il Presidente della Re- febbraio, in <www.quirinale.it>.
pubblica. Il tutore di cui non riusciamo Rescigno G.U. (2016), «Presidente
a fare a meno, il Mulino, Bologna. della Repubblica», in Treccani – Di-
Lippolis V. (2018), «Il Presidente della ritto on line, in <www.treccani.it>.
L’
intensificarsi dell’emergenza climatica ha trasformato i grandi ver-
tici internazionali sul tema in eventi di grande risonanza. Non è
il caso di appuntamenti analoghi: basta confrontare la copertura
mediatica della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici
(COP 26, Glasgow, 31 ottobre-12 novembre 2021) con quella della analoga
Conferenza sulla biodiversità (COP 15), svoltasi a Kunming (Cina) poche
settimane prima, dal 12 al 15 ottobre.
Come scriveva p. Giacomo Costa nell’editoriale di dicembre, «il tema
dei cambiamenti climatici si trasferisce dall’ambito tecnico-scientifico a
quello politico» («COP 26: il clima rilancia la democrazia», in Aggiorna-
menti Sociali, 12 [2021] 651-655), seguendone quindi le logiche. I grandi
appuntamenti come la COP 26 diventano così l’occasione di esercitare
media/2021/05/Ignatian-Commitment-IT_26April.pdf>.
22 • Pedro Walpole SJ
dialoghi
24 • Pedro Walpole SJ
dialoghi
Conversione e speranza
Come ha recentemente affermato il Superiore generale dei gesuiti, p.
Arturo Sosa: «Senza aspettare che agiscano i leader politici, facciamo il
nostro dovere; come cittadini responsabili di questo pianeta, impegnia-
moci a fare la nostra parte per la cura della casa comune». La Piattaforma
di iniziative Laudato si’, <https://piattaformadiiniziativelaudatosi.org>, e il
processo sinodale della Chiesa si propongono di contribuire e si aprono ad
altri cammini condivisi.
La sfida è avere fede e condividere una fede che sia vera, al di là
delle tradizioni con la “t” minuscola, che si impasti con l’agire quoti-
diano, lo sforzo dell’inclusione e i sacrifici di ogni giorno. Per molti è un
tempo di conversione. C’è conversione quando la domanda «Di che cosa
mi prendo cura?» semplifica la complessità, o quando con calma ciascu-
no si chiede: «Quanto sono disponibile a cambiare?». A partire da questa
profonda conversione, possiamo rafforzare le nostre capacità e le nostre
aree di esperienza e competenza per includere altri e per sintonizzarci su
crisi tra loro interconnesse, come disponibilità di cibo e migrazioni, e spe-
rimentare le grazie della guarigione e del sacrificio, della compassione e
della testimonianza. Dobbiamo cercare un cambiamento reale, non degli
accomodamenti tecnologici. Nel lavoro per trasformare la società, nessun
atto di onestà è troppo piccolo per andare sprecato.
La speranza nasce da una visione che va oltre i limiti presenti e
dalla fede in un’umanità condivisa, della quale tutti siamo capaci. La
collaborazione interreligiosa nel percorso verso la COP27, che si terrà a
Sharm el-Sheik, Egitto, nel novembre 2022, rappresenta per questa gene-
razione un altro passo da compiere nella speranza.
26 • Mariagrazia Midulla
dialoghi
Un bilancio di Glasgow
Andiamo per ordine sui risultati concreti. La COP 26 ha riconosciu-
to quanto affermato nei rapporti scientifici (IPCC e non solo) e quindi
la necessità di limitare il riscaldamento globale a +1,5 °C rispetto all’era
preindustriale; questo comporta tagliare le emissioni di anidride carbonica
del 45% entro il 2030 e azzerarle entro la metà del secolo. È molto impor-
tante che si sia deciso di invitare i Paesi a rivedere i loro obiettivi attuali
di riduzione delle emissioni al 2030 mediante le National Determined
Contributions (NDC, Contributi determinati a livello nazionale) entro
la fine del 2022 per allinearsi all’Accordo di Parigi; il rapporto di sintesi
delle NDC deve essere aggiornato annualmente e i ministri faranno il
punto ogni anno. Anche le Strategie di lungo periodo (LTS, Long term
strategies) devono essere in linea con l’obiettivo globale di +1,5 °C: per
Guardando oltre
Insomma, sono risultati complessi e vasti, ma ancora il segnale politico
di un cambio di marcia non è venuto con quella forza che ci si aspettava.
Allora, pensiamo ad alcuni nodi su cui lavorare da oggi stesso:
1) I Paesi di più antica industrializzazione dovrebbero accelerare la
transizione, senza se e senza ma: pensare di indurre altri Paesi, più o meno
economicamente forti, a farlo senza praticare quel che si dice, non solo man-
28 • Mariagrazia Midulla
dialoghi
Adattamento e mitigazione
Per adattamento si intende l’insieme gli interventi che puntano a ridurre
delle misure adeguate a prevenire o lo stock di gas serra in atmosfera.
ridurre al minimo i danni derivanti dai Questo obiettivo viene perseguito con
cambiamenti climatici, ad esempio due strategie: ridurre le emissioni, ad
interventi infrastrutturali, come la esempio utilizzando fonti di energia
costruzione di barriere per arginare non fossili, e aumentare l’assorbimento
l’innalzamento del livello del mare. di anidride carbonica, ad esempio
Invece il termine mitigazione indica incrementando la superficie forestale.
30 • Domenico Vito
dialoghi
dignità umana ● dottrina sociale della chiesa ● inclusione ● movimento sociale ● papa
francesco ● povertà ● rapporto chiesa-società
informal-economy/lang--en/index.htm>.
2 Ad esempio quello svoltosi a Modesto (California) nel febbraio 2017, cui papa Francesco
indirizza un Messaggio.
della pandemia, con la Lettera che IMMP I: 27-29 ottobre 2014, Roma
nel giorno di Pasqua 2020 papa IMMP II: 7-9 luglio 2015, Santa Cruz de la
Francesco indirizza ai movimenti Sierra (Bolivia)
popolari per essere loro vicino in un IMMP III: 2-5 novembre 2016, Roma
momento in cui devono fare i conti Incontro mondiale con il Vaticano: 24
ottobre 2020, in videoconferenza (senza
con la pandemia e i lockdown. A sei la partecipazione di papa Francesco);
mesi di distanza, il 24 ottobre 2020, registrazione disponibile in <www.youtube.
i rappresentanti dei movimenti po- com/watch?v=m3_tmfiP7nU>.
polari tornano a incontrarsi a livello IMMP IV: 9 luglio e 16 ottobre 2021,
mondiale, utilizzando una piatta- in videoconferenza; registrazione
disponibile in <www.youtube.com/
forma di videoconferenze. In questa
watch?v=Tc7miqdvHQ8>.
occasione presentano il documento
L’economia di Francesco, come con- La cronaca e i documenti prodotti sono
tributo all’iniziativa “The economy disponibili sul sito ufficiale degli IMMP:
of Francesco”, prevista poche setti- <https://movpop.org/>.
mane dopo (19-21 novembre 2020).
Papa Francesco non partecipa, ma
l’intervento di chiusura è affidato al card. Peter K. A. Turkson, prefetto del
Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale (DSSUI).
Arriviamo così al quarto IMMP, che si è svolto nel 2021, ancora in
videoconferenza per le restrizioni legate alla pandemia, e in due tappe.
La prima, tenutasi il 9 luglio, ha riunito i rappresentanti dei movimenti
popolari di tutto il mondo per uno scambio sull’impatto della pandemia e
sui dilemmi che oggi l’umanità si trova a fronteggiare. La ricchezza dello
scambio è condensata in un documento di sintesi, intitolato Salviamo l’u-
manità e il pianeta!, che esprime la lettura della realtà globale nella prospet-
tiva dei movimenti popolari e propone un nuovo paradigma di sviluppo
umano integrale a partire da alcune richieste per un radicale cambiamento
del sistema, sempre nell’ottica delle tre parole chiave “terra, casa, lavoro”:
dal potenziamento della sanità pubblica all’abolizione dei brevetti sui vac-
cini, dal salario universale alla riforma agraria all’edilizia popolare, dalla
tutela dei migranti al contrasto ai cambiamenti climatici. Questo docu-
mento è stato trasmesso a papa Francesco in vista della seconda tappa,
svoltasi, sempre a distanza, il 16 ottobre, in cui è stato anche proiettato
per la prima volta il documentario La fuerza del nosotros (La forza del noi),
realizzato dell’agenzia di comunicazione LaMachi, specializzata in ambito
sociale e religioso, per testimoniare l’impegno dei movimenti popolari per
il bene comune durante la pandemia. La seconda tappa si è conclusa con
un videomessaggio di papa Francesco che reagisce alle sollecitazioni
ricevute. Anche in formato videoconferenza, si conferma la struttura dei
precedenti IMMP: i movimenti popolari condividono le proprie esperienze
quarto IMMP.
5. Sogno e profezia
Francesco è conscio che a un orecchio disincantato le sue parole suo-
neranno irrealizzabili, ma rivendica con forza la necessità di sognare: «So-
gniamo insieme, sognate tra voi, sognate con altri». Ricorre ancora a una
categoria, quella del sogno, su cui già aveva imperniato Querida Amazonia
e Fratelli tutti. Non si tratta certo della proposta di una evasione oniri-
ca che faccia perdere il contatto con la concretezza della vita quotidiana.
Il sogno è qui una visione capace di orientare e di «metterci in movi-
mento». In questo senso risulta molto vicino alla parola profetica, ugual-
mente considerata irrealizzabile e perciò derisa.
Per molti versi, pare legittimo considerare la profezia come il genere let-
terario del videomessaggio e dei discorsi ai precedenti IMMP: una parola
che il profeta non può non pronunciare, ma che si presenta al mondo come
povera e debole, senza altra forza che quella della sua verità. Proprio per
questo, però, è una parola che interpella, come il volto dei poveri e degli
esclusi che incontriamo nelle strade delle nostre città, intenti a svolgere un
lavoro umile e poco considerato, ma di cui tutti abbiamo bisogno, e ogni
tanto, legittimamente e comprensibilmente, impegnati a gridare la loro
protesta.
L’India ferita
dalla pandemia
Walter Fernandes SJ
Sociologo, direttore del North Eastern Social Research Centre, Guwahati, Assam (India)
<walter.nesrc@gmail.com>
L’
India, uno dei Paesi che ha più sofferto per le conseguenze della
COVID-19, specialmente durante la seconda ondata, è anche il più
grande produttore mondiale di vaccini, tanto da essere chiamata la
“farmacia del mondo”. Interferenze politiche sono alla base sia del ritardo
nel contrasto alla diffusione della pandemia, sia della fornitura di vaccini
ad altri Paesi. In queste pagine ci soffermeremo su tre punti: la gestione
politica della pandemia, le scelte in materia di strategia vaccinale, per ter-
minare con l’impatto della pandemia sui più poveri e alcune proposte per
un cambio di passo.
COVID-19 e politica
Fin dall’inizio, la gestione della pandemia è stata strumentalizzata
in funzione delle esigenze del Bharatiya Janata Party (BJP, Partito del
42 • Walter Fernandes SJ
internazionali
dato inizio alla seconda ondata, nella quale i contagi giornalieri hanno
superato quota 300mila per alcuni giorni, secondo i dati ufficiali. Uffici,
istituzioni educative e altri servizi sono stati chiusi una seconda volta,
distruggendo l’economia e tenendo a casa gli studenti. Secondo i dati
ufficiali, a inizio novembre l’India ha raggiunto 34,4 milioni di casi di
COVID-19, con 454mila morti, ma il numero reale resta sconosciuto.
44 • Walter Fernandes SJ
internazionali
46 • Walter Fernandes SJ
internazionali
Risorse
Dennis Kyalo
Ricercatore e analista politico,
Justice and Ecology Network Africa (JENA), Nairobi
T
ra maggio 2017 e aprile 2018 l’organizzazione di tutela dei diritti
umani Article 19 (2018) ha registrato in Kenya 94 episodi di viola-
zioni contro operatori dei mezzi di comunicazione e giornalisti. Ci
sono ovviamente anche casi più recenti. Questi fatti affondano le proprie
radici nel sistema istituzionale del Paese: anche se il Kenya si considera
una democrazia, alcuni episodi dimostrano il contrario quando si tratta di
libertà e diritti umani.
<www.bbc.com>.
4 «Extrajudicial killing of human rights lawyer Willie Kimani, his client and their taxi driver»,
50 • Dennis Kyalo
società civile
52 • Dennis Kyalo
società civile
Risorse
Europa
America
54,4%
settentrionale
7,8%
Africa
1,3%
America latina
32,3%
869mila
I dati sui residenti fotografano la presenza
storica dei nostri connazionali all’estero
785mila
634mila
478mila
434mila
360mila
Regno Unito
Argentina
Germania
Svizzera
Francia
Brasile
Asia
1,3%
5,486 MLN
residenti all’estero iscritti all’AIRE
9,1%
della popolazione italiana
Oceania
2,9%
Vecchie e nuove frontiere
dell’emigrazione italiana in Europa
Variazione delle iscrizioni all’AIRE 2006-2019
Finlandia
+2.217
Svezia
+6.079
Norvegia
+3.394
Irlanda
+15.441 Belgio
+27.196
Regno Unito
+178.799
Germania
+169.432 Austria
+18.781
Portogallo Francia
+7.358 +104.633%
Spagna
+58.448 Svizzera
+110.013
Malta
+6.641
Il profilo dei nuovi emigranti
Confronto dei dati ISTAT 2006-2019
+193,3% +292,5%
laureati o dottorati diplomati
Scampia, il vento
del cambiamento
Fedele Salvatore
Docente di Religione nell’Istituto professionale Attilio Romanò, Presidente della
cooperativa sociale Irene ‘95, <fedele.salvatore@virgilio.it>
Giovanni Zoppoli
Coordinatore generale dell’Associazione Mammut
<giovannizoppoli@gmail.com>
I primi edifici del quartiere di Scampia, sorto nella periferia nord di Na-
poli, sono stati costruiti negli anni ’70. Sono passati ormai cinquant’anni,
durante i quali Scampia ha vissuto diverse vite. Potete raccontarci qual-
cosa, soprattutto degli inizi e di com’è oggi il quartiere?
Zoppoli: Il quartiere fu costruito sulla base di una progettazione urba-
nistica valida, in una zona agreste espropriata, ma il collegamento con il
resto della città non si è mai realizzato pienamente. Neanche l’arrivo della
metropolitana nel 2005, che ha facilitato senz’altro gli spostamenti, ha
inciso sulla realtà di Scampia, che fin dall’inizio è stata una roccaforte
della camorra. Negli anni sono state edificate anche altre opere pubbliche
#narrazioni siriane
a cura di Mauro Bossi SJ
#narrazioni siriane
ADD Editore, Torino 2021
pp. 162, € 16
#narrazioni siriane • 67
Khaled Khalifa
Morire
è un mestiere difficile
#flash
Yassin Al-Haj Saleh Samira al-Khalil
Siria, Diario
la rivoluzione di Samira
impossibile al-Khalil
Parole dall’assedio
MR Editori, MR Editori,
Trentola-Ducenta (CE) 2021 Trentola-Ducenta (CE) 2019
pp. 325, € 18 pp. 141, € 14
Due libri che compongono un dittico: co, fino alla restaurazione del regime
due intellettuali siriani, marito e moglie, di Assad.
testimoni della dittatura e della guerra Samira al-Khalil ha vissuto quattro
civile siriana. anni di detenzione; dallo scoppio della
Yassin Saleh è uno scrittore di forma- guerra si è impegnata per denunciare
zione marxista, che ha scontato sedici le violazioni dei diritti umani a opera
anni di carcere per la sua attività po- del Governo siriano e delle milizie isla-
litica e vive in esilio a Berlino. Questa miste. Nel 2013 è stata sequestrata da
raccolta di articoli, scritti tra il 2011 e un gruppo vicino allo Stato Islamico.
il 2017, copre l’arco della guerra civile: Non si è saputo più nulla di lei. Il suo
dalle speranze del momento rivoluzio- diario ricostruisce i giorni dell’assedio
nario, all’espansione dello Stato islami- di Duma, da giugno a dicembre 2013.
#narrazioni siriane
checkpoint all’altro, dove la legge è bismo e del socialismo; una storia
sostituita dall’arbitrio del più forte. d’amore impossibile per la diver-
Se dare sepoltura ai morti è un sità confessionale; la conclusione
atto di pietà minimo, risalente ai tragica di un matrimonio forzato.
primordi della civiltà, il cadavere di Sui tre protagonisti grava un senso
quest’uomo, sballottato di qua e di di fallimento, anzitutto relazionale:
là per tre giorni e tre notti, accom- lo sfascio della famiglia, segnata
pagnato dall’angoscia e dalle liti da divorzi e rotture tra fratelli, tra
dei figli, mentre la decomposizione genitori e figli, sintetizza quello di
inesorabilmente segue il proprio tutta la società siriana, incapace di
corso, è il simbolo dell’abbruti- vivere insieme.
mento e della perdita di umanità Morire è un mestiere difficile è un
causata dalla guerra, quando ogni romanzo duro, di alto livello lette-
prospettiva si riduce alla lotta per rario, che mescola introspezione e
sopravvivere. Lungo il viaggio, il realismo. Una pietra miliare di una
racconto dipana, a ritroso, la vicen- letteratura, quella mediorientale,
da di una famiglia che si intreccia che sta guadagnando crescente in-
alla storia della Siria: lo zio militare teresse presso il pubblico italiano.
vicino ai più alti gradi del potere, Mauro Bossi SJ
Califfato
regia di
Goran Kapetanovič
#narrazioni siriane • 69
sa che appare piuttosto amorfa; il
jihadismo diviene così il catalizza-
U no sguardo contemplativo: è
questo il punto di partenza
scelto da Bruno Bignami, direttore
dell’Ufficio nazionale per i proble-
mi sociali e il lavoro della CEI, e da alcune parole chiave (giovani, co-
Gianni Borsa, giornalista dell’agen- munità, periferia, Europa, scarto,
zia Sir, per guardare alla comples- lavoro, libertà… giusto per citarne
sità e alle contraddizioni del nostro alcune), rileggendole attraverso la
tempo, svelate ancor di più dalla loro esperienza personale e pro-
pandemia da COVID-19 in corso fessionale, il continuo rinvio alle
ormai da quasi due anni. Scritture, il richiamo del magistero,
Il richiamo alla dimensione con- il confronto con altri autori. In que-
templativa costituisce un tratto sto modo, hanno “scrostato” que-
qualificante, un vero e proprio sti- ste parole da letture che finiscono
le, che influenza e modella il modo con impoverirle, prendendo le
di leggere quanto accade nella so- distanze da «due fra i grandi mali
cietà, di riconoscere le opportunità della nostra epoca: l’individualismo
che emergono e di interpretarne (uscire da se stessi e da una visione
le sfide. In questo senso, gli AA. ci del mondo piegata ai soli propri
invitano a compiere un esercizio desideri e interessi) e l’assertività
impegnativo e proprio per questo (la quale tende a imporre le pro-
fecondo: darsi il tempo necessario prie convinzioni)» (p. 11).
per andare oltre a quanto appare Come per la Laudato si’, a cui si
immediatamente, per prendere fa esplicito riferimento nel titolo,
atto delle profonde interconnes- anche questo volume non può
sioni che esistono a tanti livelli, essere semplicemente letto, ma
lasciandosi guidare in particolare mette in moto la riflessione, tanto
dalle encicliche sociali di papa personale quanto di un gruppo,
Francesco. in vista di un cambiamento e di
La strada che hanno percorso gli un’assunzione di responsabilità.
AA. è stata quella di selezionare Giuseppe Riggio SJ
• 71
#suggerimenti
letture&visioni
F. Lopes – R. Mancini
Per una democrazia post-razziale
Lettera aperta ai vescovi dell’Italia e dell’Africa
sul problema dell’immigrazione
San Paolo, Cinisello Balsamo 2021, pp. 251, € 20
La morte di migliaia di migranti nel Mediterraneo è una tragedia di pro-
porzioni storiche. La crescita dei vari nazionalismi desiderosi di chiudere le
frontiere europee è un fatto incontestato. Davanti a queste tendenze, che
risposta diamo come cristiani? Il libro è un appello a costruire una società fraterna: una
missione nella quale la Chiesa e le religioni possono svolgere un ruolo cruciale.
• 72
aggiornamenti sociali
anno 73 • numero 1 • gennaio 2022
Poste Italiane SpA - Spedizione in a. p. - DL353/2003 (conv. in L. 27/02/2004, n.46), art.1, c. 1 DCB Milano
dialoghi / Mauro Bossi SJ – Paolo Foglizzo (a cura di)
Un passo dopo Glasgow
Pedro Walpole SJ Impegniamoci a fare la nostra parte /
Mariagrazia Midulla Una transizione al passo con la crisi / Domenico
Vito A Glasgow abbiamo costruito ponti
fede&giustizia / Michael Czerny SJ – Paolo Foglizzo
Il mondo si vede meglio dalle periferie. Il quarto Incontro
mondiale dei movimenti popolari
internazionali / Walter Fernandes SJ
L’India ferita dalla pandemia
società civile / Dennis Kyalo
I difensori dei diritti umani, presidio della democrazia in Kenya
infografica / Mauro Bossi SJ
Italiani all’estero
periferie / Fedele Salvatore – Giovanni Zoppoli
Scampia, il vento del cambiamento
Intervista a cura di Giuseppe Trotta SJ
Letture & visioni
#narrazioni siriane: T. Radice – S. Turconi, Non stancarti di andare /
M. e S. Hamady, La nostra Siria grande come il mondo / K. Khalifa,
Morire è un mestiere difficile / Califfato, regia di G. Kapetanovič
B. Bignami – G. Borsa, Parole come pane
Segnalazioni: Oasi di fraternità / La bussola di Abramo / Juxtapax / La mia vita
/ Per una democrazia post-razziale
«La figura del samaritano collettivo è il seme di una nozione che può rappresentare
l’equivalente in positivo delle strutture di peccato: una dinamica in cui l’efficacia del
gesto di solidarietà del singolo, in sé magari umile e trascurabile, deriva dal partecipare
a una costruzione collettiva, che plasma la cultura indirizzando l’evoluzione della
società verso il bene».
M. Czerny SJ - P. Foglizzo, Il mondo si vede meglio dalle periferie, p. 38 € 7,00