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Il rifiuto a partecipare e

le sanzioni
L’OBBLIGO DI RISPOSTA E LA PROCEDURA SANZIONATORIA

Il Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni è inserito tra le rilevazioni dell'Istituto nazionale di
statistica (IST 02493 e IST 02494) per le quali il Programma statistico nazionale 2017-2019 - Aggiornamento 2019
prevede l'obbligo di fornire i dati richiesti per entrambe le rilevazioni e l’applicazione della sanzione
amministrativa pecuniaria in caso di inosservanza dell’obbligo.

Attraverso il Piano Generale di Censimento (PGC), le circolari applicative e le istruzioni tecniche l'Istat definisce:

o i soggetti tenuti a fornire i dati richiesti;


o i compiti e gli adempimenti cui sono tenuti gli operatori della rete comunale;
o le modalità di svolgimento delle procedure sanzionatorie per mancata o erronea risposta.

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LE UNITÀ DI RILEVAZIONE TENUTE ALL’OBBLIGO
Le famiglie sono tenute all'obbligo di risposta di cui all'art. 7, comma 3, del D.lgs. 6 settembre 1989 n. 322:
Art. 7 Obbligo di fornire dati statistici
1. È fatto obbligo a tutte le amministrazioni, enti e organismi pubblici di fornire tutti i dati che vengano loro richiesti per le rilevazioni previste dal
programma statistico nazionale. Sono sottoposti al medesimo obbligo i soggetti privati per le rilevazioni, rientranti nel programma stesso,
espressamente indicate con delibera del Consiglio dei Ministri. Su proposta del Presidente dell’ISTAT, sentito il Comitato di cui all’articolo
17, con delibera del Consiglio dei Ministri è annualmente definita, in relazione all’oggetto, ampiezza, finalità, destinatari e tecnica di
indagine utilizzata per ciascuna rilevazione statistica, la tipologia di dati la cui mancata fornitura, per rilevanza, dimensione o significatività ai
fini della rilevazione statistica, configura violazione dell’obbligo di cui al presente comma. I proventi delle sanzioni amministrative
irrogate ai sensi dell’articolo 11 confluiscono in apposito capitolo del bilancio dell’ISTAT e sono destinati alla copertura degli oneri per le
rilevazioni previste dal programma statistico nazionale.
2. Non rientrano nell'obbligo di cui al comma 1 i dati personali di cui agli articoli 22 e 24 della legge 31 dicembre 1996, n. 675.
3. Coloro che, richiesti di dati e notizie ai sensi del comma 1, non li forniscano, ovvero li forniscono scientemente errati o incompleti,
sono soggetti ad una sanzione amministrativa pecuniaria, nella misura di cui all'art. 11, che è applicata secondo il procedimento ivi
previsto.

I soggetti obbligati a fornire i dati richiesti e, dunque, sanzionabili in caso di inadempimento, sono:
- per l’indagine da LISTA: la persona di riferimento e le persone abitualmente dimoranti nella famiglia;
- per l’indagine AREALE: il solo componente della famiglia che abbia iniziato la compilazione e non la abbia
portata a termine.
L'adempimento dell'obbligo di risposta alle indagini statistiche ufficiali da parte dei soggetti privati consiste nella
compilazione e trasmissione, in modo completo, veritiero e tempestivo, dei questionari predisposti dall'Istat.
L’obbligo può dirsi assolto solo se i questionari risultano compilati correttamente e trasmessi entro i termini previsti.
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I SOGGETTI COINVOLTI
I soggetti coinvolti nella procedura sanzionatoria sono:

RILEVATORE / OPERATORE COMUNALE


Ha la responsabilità di segnalare al RUCC eventuali violazioni dell’obbligo di risposta ai fini dell’avvio della
procedura sanzionatoria e redigere una relazione tecnica da consegnare al RUCC
RUCC
È responsabile dell’attività istruttoria finalizzata all’accertamento della violazione dell’obbligo di risposta.
Verifica, previa ricezione della relazione di servizio da parte del rilevatore/operatore comunale, la sussistenza
degli elementi soggettivi ed oggettivi dell’illecito costituiti:
o dall'individuazione del soggetto trasgressore;
o dall’effettivo verificarsi dell’omessa, scientemente errata o incompleta fornitura dei dati richiesti.
ISTAT
È responsabile dell'accertamento formale dell’illecito amministrativo consistente nella violazione dell’obbligo di
risposta. È chiamato ad analizzare le risultanze di SGI (Sistema Gestione Indagini) e la documentazione inviata
dai Responsabili degli UCC (RUCC) in relazione ai singoli casi di violazione.

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IL COMPORTAMENTO DEL RILEVATORE/OPERATORE COMUNALE

Per massimizzare il tasso di risposta e gestire correttamente le violazioni, il


Rilevatore/operatore comunale deve:
o essere preparato a fronteggiare possibili rifiuti a partecipare all’intervista da parte delle famiglie, mantenendo
SEMPRE un atteggiamento calmo e professionale anche di fronte a reazioni diffidenti o ostili;

o rassicurare e motivare le famiglie, instaurando un rapporto collaborativo e di fiducia;

o dopo aver posto le domande utili ad identificare la famiglia, in caso di diniego per mancanza di tempo, deve
proporre di fissare un appuntamento compatibile con le esigenze della famiglia;

o in caso di impossibilità di intervista diretta (es. disabilità permanente), può proporre un'intervista proxy,
ponendo le domande ad un altro componente o ad un eventuale assistente, qualora siano in grado di fornire
informazioni attendibili

o ricordare alla famiglia che per la rilevazione censuaria vi è l’obbligo di risposta, e che in caso di rifiuto a
partecipare all’intervista, la famiglia potrebbe incorrere in una sanzione pecuniaria.

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IL COMPORTAMENTO DEL RILEVATORE/OPERATORE COMUNALE

Cosa può fare il rilevatore per attuare strategie preliminari adatte a contenere i rifiuti?

o portare con sé una copia della lettera informativa a firma del Presidente inviata alla famiglia;

o mostrare il cartellino con il logo Istat e il proprio nome e, se richiesto, un documento di identità;

o ricordare la normativa in materia di segreto statistico, trattamento dei dati e obbligo di risposta;

o ricordare alla famiglia che può anche contattare i Centri Comunali di Rilevazione o l’Ufficio Comunale di
Censimento per chiedere informazioni o per il supporto alla compilazione del questionario;

o ricordare alla famiglia l’esistenza del Numero Verde gratuito (800.188.802) e i canali di restituzione previsti
(con particolare riferimento all’assistenza che può fornire l’Ufficio di Censimento Comunale e, nel caso
della rilevazione da Lista, la possibilità di restituire i questionari via CAWI fino al 13 dicembre 2021);

o indicare il sito da consultare per avere ulteriori chiarimenti https://www.istat.it/it/censimenti/popolazione-e-


abitazioni.
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DEFINIZIONE DEL RIFIUTO A FORNIRE DATI STATISTICI
Quali casi si considerano «un rifiuto»?
o Se il soggetto dichiara espressamente la propria volontà di non adempiere all’obbligo
o Se il soggetto, pur non dichiarando espressamente la sua volontà a non rispondere, la manifesti attraverso
comportamenti concludenti ed inequivocabili

Si configurano come comportamenti elusivi (rifiuto tacito), ad esempio, quelli in cui una famiglia si rende
irrintracciabile dopo aver concordato più appuntamenti, oppure riaggancia ripetutamente il telefono nel corso di
un tentativo di contatto, oppure risponde all’intervista in modo deliberatamente ingannevole.

Quali informazioni raccogliere sulla persona che dichiara il rifiuto all’intervista?

È necessario identificare il soggetto mediante nome, cognome e codice fiscale anche nel caso in cui
quest’ultimo non fosse l’intestatario del foglio di famiglia.

È fondamentale pertanto, per segnalare le violazioni di obbligo di risposta, registrare tutti gli esiti
relativi al rifiuto sul Sistema di Gestione delle Indagini, che sarà la base di partenza per predisporre
tutta la documentazione necessaria da inviare all’Istat.
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L’ESITO PROVVISORIO RIFIUTO SU SGI
1) L’esito provvisorio «rifiuto» (indagine Areale) e «rifiuto a domicilio» (indagine da Lista) deve essere
utilizzato dal rilevatore nei seguenti casi di contatto a domicilio:

o il Rilevatore entri in contatto con almeno un componente della famiglia e appuri che la famiglia non intende in
alcun modo procedere all’intervista
o il Rilevatore, dopo aver avuto un primo contatto con almeno un componente maggiorenne della famiglia,
verifichi che la famiglia abbia fissato una serie di appuntamenti senza farsi mai trovare o inventi scuse per
non rispondere.

2) L’esito provvisorio “rifiuto telefonico” (indagine da Lista) deve essere utilizzato dall’operatore di back
office nei seguenti casi di contatto telefonico:

o l’operatore appuri che la famiglia non intende in alcun modo procedere all’intervista
o l’operatore, dopo aver avuto un primo contatto con almeno un componente maggiorenne della famiglia,
verifichi che la famiglia abbia fissato una serie di appuntamenti telefonici senza farsi mai trovare o inventi
scuse per non rispondere o riattacchi il telefono ogni volta.

Nel caso in cui il rifiuto sia stato comunicato al telefono, è opportuno che il RUCC invii presso la famiglia un
rilevatore al fine di ottenere la sua collaborazione o procedere all’identificazione della persona che esprime il
rifiuto.
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ALCUNI ESEMPI PER CAPIRE QUANDO UTILIZZARE L’ESITO «RIFIUTO»

NO RIFIUTO SI RIFIUTO
Il rilevatore si reca presso l’alloggio della famiglia in giorni e Il rilevatore si reca presso l’alloggio della famiglia in giorni e
orari diversi della settimana, suona ripetutamente al citofono orari diversi della settimana, parla con uno o più componenti
o al campanello ma non riceve alcuna risposta dalla famiglia, della famiglia ma riceve un netto rifiuto a collaborare e
oppure non entra in contatto con nessun componente della l’intimazione ad allontanarsi dalla abitazione, malgrado ricordi
famiglia (in questo caso l’esito provvisorio da registrare sul la normativa in materia di obbligo di risposta e riservatezza
diario è «non risponde (domicilio) – non contattabile»). dei dati e cerchi di convincere la famiglia dell’importanza di
collaborare.
L’operatore comunale contatta telefonicamente la famiglia Il rilevatore, dopo un primo diniego da parte della famiglia,
che non è disponibile ad una intervista telefonica e dichiara riesce comunque a concordare un appuntamento per
che provvederà a compilare il questionario in altro modo (in effettuare l’intervista ma al momento dell’incontro, la famiglia
questo caso l’esito provvisorio da registrare sul diario è dichiara di non poter procedere alla compilazione del
«provvede in altro modo (telefono)») e si dovrà procedere, nel questionario e si registra un esito un appuntamento, propone
caso la famiglia non compili il questionario, ad ulteriori un nuovo rinvio (si registra di nuovo un esito appuntamento) e
contatti. non si fa più trovare e/o si rifiuta di fissare ulteriori
appuntamenti.

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ALCUNI ESEMPI PER CAPIRE QUANDO UTILIZZARE L’ESITO «RIFIUTO»
NO RIFIUTO SI RIFIUTO
Il rilevatore entra in contatto con una famiglia che non L’operatore comunale contatta telefonicamente la famiglia
comprende bene la lingua italiana e non si riesce ad che dichiara espressamente di non voler rispondere al
effettuare l’intervista nella lingua del rispondente, neanche questionario e chiude la comunicazione riattaccando il
utilizzando i materiali in lingua di ausilio alla compilazione a telefono. In questo caso per poter apporre l’esito rifiuto la
disposizione (in questo caso l’esito da registrare sul diario è persona della famiglia deve essersi identificata.
«difficoltà lingua (domicilio)» e si deve far presente l’accaduto
all’UCC per far sì che Il RUCC si attivi per chiedere il
supporto di mediatori culturali.

Il rilevatore entra in contatto con un componente della L’operatore comunale contatta telefonicamente la famiglia
famiglia che dichiara di essere temporaneamente che, dopo un primo diniego telefonico, concorda un
impossibilitato a rispondere, perché occupato ad accudire un appuntamento per effettuare l’intervista telefonica o a
familiare malato, un figlio, perché sta lavorando, ma dice di domicilio. Al momento dell’incontro, la famiglia dichiara di non
essere disponibile a procedere alla compilazione in un poter procedere alla compilazione del questionario e si
momento successivo. registra un esito un appuntamento, propone un nuovo rinvio
(si registra di nuovo un esito appuntamento) e non si fa più
trovare e/o si rifiuta di fissare ulteriori appuntamenti.

Il rifiuto della famiglia viene riferito dal portiere, che impedisce La famiglia con cui i rilevatore entra in contatto afferma che
il contatto diretto con la famiglia. Non può essere considerato per compilare il questionario preferisce recarsi presso il CCR
rifiuto perché ci deve essere il rifiuto da parte di uno dei ma non vi si reca e si rende irreperibile ai successivi contatti
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componenti maggiorenni della famiglia con cui si è venuti in del rilevatore o degli operatori del CCR.
contatto.
IL COMPORTAMENTO DEL RILEVATORE/OPERATORE COMUNALE IN CASO DI RIFIUTO

Nel caso in cui la famiglia esprima rifiuto (esplicito o tacito) a compilare il questionario
manifestandolo al rilevatore a domicilio, recandosi presso il Centro Comunale di Rilevazione, contattando
telefonicamente l’UCC o mettendo in atto comportamenti elusivi, il rilevatore/operatore comunale dovrà:

o registrare nel Diario di SGI l’esito « rifiuto» (AREALE), «rifiuto a domicilio» o «rifiuto telefonico» (LISTA);
o informare subito la persona di riferimento dell’UCC (RUCC, Personale di staff o coordinatore);
o valutare il caso insieme la persona di riferimento dell’UCC per stabilire se effettuare ulteriori tentativi di contatto
e con quali modalità.

NEL CASO IN CUI LA FAMIGLIA PERSISTA NEL RIFIUTO DOVRÀ:


redigere l’apposita relazione tecnica, consegnandola al Responsabile dell’UCC con l’indicazione degli
elementi utili ad identificare il/i trasgressori.

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LA RELAZIONE TECNICA

La relazione tecnica deve contenere tutti gli elementi utili per identificare in modo univoco il
trasgressore e chiarire in modo inequivocabile le circostanze del rifiuto.

Il rilevatore/operatore comunale deve quindi:

o utilizzare una grafia chiara e comprensibile;


o compilare correttamente i dati identificativi del/dei trasgressori, ivi compreso il codice questionario,
avendo cura che siano completi e conformi a quanto riportato in SGI;
o indicare la tipologia di rifiuto espresso;
o chiarire nella relazione le modalità del rifiuto, avendo cura di tracciare i tentativi di contatto effettuati e
le reazioni della famiglia, ed evitando di rinviare la descrizione alle note inserite nel sistema di gestione
della rilevazione;
o firmare la relazione tecnica.

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IL TIPO DI RIFIUTO ESPRESSO

Nel redigere la relazione tecnica il rilevatore deve stabilire se il rifiuto espresso dalla famiglia si configura come:

o rifiuto ad essere intervistato o a compilare il questionario;


o rifiuto a fissare un appuntamento per l’intervista o per la compilazione del questionario;
o rifiuto a completare la compilazione del questionario;
o rifiuto a fornire dati corretti e veritieri.

È possibile indicare una o più tipologie di rifiuto.

Affinché si configuri un rifiuto è indispensabile che il rilevatore sia entrato in contatto con la famiglia (cioè
abbia parlato con almeno un componente della famiglia) e abbia verificato l’identità del trasgressore.
Occorre quindi che il rilevatore applichi il principio di massima prudenza qualora il rifiuto sia espresso al
citofono o da persone non appartenenti alla famiglia.

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I COMPITI DEL RUCC

L'UCC, nella figura del Responsabile dell’UCC deve:

1) DURANTE LA RILEVAZIONE

o gestire i casi di violazione dell’obbligo di risposta (rifiuti) a seguito delle segnalazioni pervenute dagli
operatori comunali o dai rilevatori e adoperarsi per effettuare, se ritenuto opportuno, ulteriori tentativi di
convincimento della famiglia a collaborare.

2) AL TERMINE DELLA RILEVAZIONE (dal 24 dicembre 2021 al 17 gennaio 2022)

o Predisporre i documenti da inviare ad Istat in relazione alle violazioni dell’obbligo di risposta.

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I COMPITI DEL RUCC AL TERMINE DELLA RILEVAZIONE

Il Responsabile dell’UCC sulla base della relazione tecnica predisposta dal rilevatore/operatore, deve:

o verificare che non risulti alcun dubbio circa l’apposizione dell’esito “rifiuto”;
o verificare che i dati identificativi del trasgressore siano completi e conformi ad SGI e a quanto riportato nella
relazione di servizio;
o registrare l’esito “rifiuto definitivo” in SGI SOLO dopo aver verificato che siano stati fatti tutti i tentativi
necessari a indurre la famiglia ad adempiere all’obbligo di risposta;
o redigere una relazione istruttoria per ogni singolo caso di violazione dell’obbligo di risposta accertato, da
sottoscrivere e trasmettere ad Istat (non saranno prese in considerazione relazioni istruttorie cumulative di più
casi di violazione), con l’indicazione completa dei dati del rilevatore/operatore comunale;
o inviare la documentazione all’indirizzo PEC di posta elettronica indicato nella circolare Istat entro i termini
stabiliti dalla stessa.

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I COMPITI DEL RUCC AL TERMINE DELLA RILEVAZIONE

Il RUCC potrà decidere di chiudere la riga di SGI con un altro esito definitivo diverso dal rifiuto nel caso in
cui:

1. abbia verificato l’assenza di comportamenti e situazioni identificabili come un rifiuto esplicito

2. non abbia elementi sufficienti dal rilevatore/operatore comunale per configurare un vero e proprio rifiuto:

Esempio 1
Se il RUCC assume dal rilevatore elementi sufficienti a capire che non si tratta di un vero rifiuto, perché
l’individuo ha problemi psichici o vive in una condizione di forte degrado sociale, può utilizzare un altro esito
definitivo, come ad esempio «malato grave» o «impossibilità intervista».

Esempio 2
Se il rilevatore dichiara di non essere mai entrato in contatto con la famiglia ed il RUCC, analizzando la
relazione di servizio ravvisi che viene riportato solo il cognome del trasgressore, presumibilmente dedotto
dalla targhetta del citofono o da SGI, NON deve procedere all’invio della relazione istruttoria.

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I COMPITI DELL’ISTAT

Ai fini dell’accertamento e della contestazione della violazione dell’obbligo di risposta, ISTAT:

o svolge, sulla base delle risultanze di SGI e della documentazione inviata dal Responsabile UCC, tutte le
attività ulteriori necessarie a valutare la sussistenza degli elementi soggettivi ed oggettivi dell’illecito e
provvede quindi alla redazione del verbale di accertamento della violazione
o nei casi in cui la documentazione inviata dal Responsabile dell’UCC risulti non corretta e/o incompleta l’Istat,
tramite PEC, comunica all’Ufficio di Censimento interessato i vizi riscontrati e richiede l’invio degli atti
mancanti, ovvero la rettifica degli stessi, ovvero la rinnovazione di quelli redatti in modo difforme dalle
disposizioni impartite
o provvede a notificare la contestazione della violazione al trasgressore secondo il procedimento di cui
alla legge 24 novembre 1981, n. 689, entro i 90 giorni successivi alla sottoscrizione del verbale

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