Sei sulla pagina 1di 2

LA PROSPETTIVA STORICA

Uno dei principali obiettivi della storia della linguistica è descrivere i


cambiamenti intervenuti in una lingua, le caratteristiche di una certa
varietà linguistica o le differenze tra una varietà (anche dialettale) e
un’altra.
La comprensione, lo studio e l’edizione dei testi antichi rappresentano
alcuni degli obiettivi degli studi di storia della lingua italiana che si
articolano in diversi filoni di ricerca:
-studio dei cambiamenti della lingua scritta, sincronia e diacronia,
caratteristiche stilistiche diverse degli autori, studio della lingua non
letteraria delle diverse epoche, indagini dialettologiche, interesse tra le
varietà intermedie tra lingua e dialetto, descrizione delle caratteristiche
dell’italiano parlato, storia dei dialetti e studio in diacronia e sincronia
degli usi comunicativi in rapporto anche ai diversi mezzi di comunicazione
adottati (teatro, cinema, radio, televisione, internet)
Quando ci misuriamo con una lingua del passato, anche se ci sembra
uguale alla nostra, occorre tener conto dei cambiamenti di significato di
funzioni e parole che sono rimaste inalterate, non si deve mai dare per
scontato che il significato effettivo possa essere facile e immediato.
PROSPETTIVA DANTESCA
Dante può essere considerato un anticipatore della storia della letteratura
italiana, il primo che porta esempi concreti, in quanto Il De Vulgari
Eloquentia dantesco offre una prima descrizione della geografia
linguistica italiana.
-Dante è certo che il modo di parlare si modifichi non solo da un luogo
all’altro (Napoli-Roma) ma anche da una zona all’altra dello stesso
territorio (Marano-San Rocco)
(Dante: se ora risorgessero i Pavesi e parlassero con i Pavesi di adesso,
non si capirebbero).
Le modificazioni delle lingue naturali nel tempo e nello spazio, sono per
Dante un limite per le lingue volgari rispetto al latino che invece si
presenta stabile, cerca perciò di individuare una lingua che sia stabile e
regolata quanto il latino.
I parametri rappresentano ancora oggi motivo di interesse per chi studia
le lingue.
-Variazione diacronica: modificazioni nel tempo
-Variazione diatopica: modificazioni nello spazio
Dante si concentra in particolare sulla seconda e riscontra nella lingua
italiana un cambiamento meno profondo rispetto ad altre lingue europee,
infatti, quando noi leggiamo Dante o Boccaccio, pur avendo lievi difficoltà
di comprensione, non abbiamo mai l’impressione di trovarci di fronte ad
una lingua completamente diversa dalla nostra attuale anche se parlata
centinaia di anni prima.
È anche vero che determinati significati possono essere appannati dal
tempo e sembrarci parole comuni ma avere diversi significati semantici.
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta.
Gentile: non dotata di buone maniere ma capace di sentimenti nobili ed
elevati, riferito alla nobiltà che deriva dalla virtù
Onesta: superiorità ed elevatezza morale unite a compostezza, dignità e
decoro, bellezza nei gesti e modi, quindi alla purezza interiore
Pare: non ha il senso di -sembra- ma significa che si manifesta, appare, si
rivela.
Altrui: non è un aggettivo ma un pronome: chiunque
Donna: è possibile che conservi ancora il significato di DOMINA latina:
signora, padrona.

Potrebbero piacerti anche