Nell’antichità non esisteva una lingua unica e stabile e non era
uguale per tutti. In ogni epoca la comunicazione scritta e parlata si modifica in base alle circostanze e modi diversi di comunicare (formali, informali, accurati etc) si affiancavano l’uno all’altro. IL LATINO era usato in modo diverso e a testimoniarlo ci sono diverse fonti: -La scritta su un muro di Pompei: (nota come graffito antico) ci fa capire che il modo di parlare poteva essere molto diverso dal latino classico letterario che leggiamo nei testi latini. L’estensore del graffito non ha rispettato tutte le regole della grammatica, perciò, si presume che non abbia una conoscenza perfetta della lingua scritta e che parli in un modo veloce e poco formale. Gli scrittori di testi letterari sapevano la differenza metrica che c’era tra lo scritto e la pronuncia, per esempio le desinenze mute, era perciò evidente che chi ha inciso il graffito ha portato nella scrittura il suo modo di parlare. In generale, chi non scriveva o lo faceva in modo improvvisato, non aveva capacità di cogliere le differenze tra la lingua scritta e quella parlata. Al tempo dei latini, il latino si studiava a scuola ed era preoccupazione dei maestri insegnare la versione scritta della lingua parlata spontaneamente e a riflettere sulla lingua che hanno appreso e parlano. Grazie all’insegnamento e alla circolazione delle opere letterarie, si è affermata nella scrittura una lingua stabile anche se, come ogni lingua parlata, il latino si modificava lentamente e costantemente. Il latino parlato si modificava rapidamente e data l’assenza dello scritto veniva a mancare il controllo della norma linguistica (di solito garantita da istituzioni come appunto la scuola). In più alcune novità e movimenti sociali, favorivano la circolazione dei modelli linguistici parlati, come il cristianesimo che veniva trasmesso al popolo oralmente e nella lingua di comunicazione quotidiana proprio per favorirne la comprensione da parte di tutti. La crisi dell’impero, l’analfabetismo e la povertà resero e le nuove circostanze storiche resero ancora più nette le differenze tra il latino parlato da tutti e il latino della scrittura, ormai riconosciuto solo dai pochi professionisti.